Monithon all’Ex G.I.L. Maratona di monitoraggio civico presso l’Ex G.I.L. di Trastevere
EuropeLab Un’iniziativa di Cantieri d’Europa www.e urop e lab .wordp res s. com
@EuropeLab1
Il presente report è stato realizzato da EuropeLab Ringraziamo per il contributo Alessandra Feola, Alessandro Carlantoni, Agnese Pastorino, Francesco Napolitano, Mariel Sanna, Marina Magalhanes, Massimiliano De Giorgi. Le fotografie presenti nel report sono tutte state realizzate durante la visita del 21 febbraio 2015 da Massimiliano De Giorgi.
Introduzione
EuropeLab, è una associazione di ex-studenti del Laboratorio Universitario Cantieri d’Europa, attivo da tre anni presso la LUISS Guido Carli di Roma, diretto dal prof. Luciano Monti, docente di Politica Economica Europea nella stessa Università. EuropeLab è una delle associazione che partecipano al progetto “A scuola di OpenCoesione”, un percorso innovativo di didattica interdisciplinare rivolto alle scuole secondarie superiori. Promuove principi di cittadinanza consapevole, attraverso attività di monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici e l’impiego di tecnologie di informazione e comunicazione a partire dai dati aperti (open data) pubblicati sul portale OpenCoesione. In occasione dell’International Open Data Day del 21 febbraio 2015, EuropeLab ha organizzato un Monithon all’Ex G.I.L. di Trastevere. EuropeLab aveva già avuto occasione di produrre un report di monitoraggio civico. Nella scorsa occasione si era trattato del progetto Porta Futuro, l’innovativo centro per l’impiego della Provincia di Roma, best practice europea per i servizi alla formazione e al lavoro, finanziato proprio con fondi europei. La tematica degli open data e più in generale della diffusione di internet in Italia è cara ai membri di EuropeLab. Infatti proprio nel dicembre 2014 è stato pubblicato un libro intitolato “Indagine Digital Divide e Mobilità” che illustra anche i risultati delle ricerca sul campo condotta in 39 comuni della provincia di Rieti da alcuni dei membri dell’associazione.
Che cosa è un Monithon
Monithon è un’iniziativa indipendente di monitoraggio civico dei progetti finanziati dalle politiche europee. Si occupa in particolare dalle politiche di coesione in Italia, ed è basata sulla disponibilità di dati aperti. “Moni-thon” significa “maratona di monitoraggio”, cioè un hackaton per i non tecnici o, volendo, una data expedition. Le parole d’ordine sono: curiosità, divertimento, creatività e lavoro di squadra. L’idea, nata in occasione del il primo raduno degli iscritti alla mailing list “Spaghetti Open Data”, è che un esperto interessato, un cittadino curioso, un giornalista o un ricercatore possa essere incoraggiato a raccogliere informazioni ed evidenze sullo stato di avanzamento dei progetti e sui risultati prodotti, tramite visite in loco, interviste o analisi e raccolta di dati sul web. Prendendo spunto dalla disponibilità di dati aperti, questa iniziativa vuole favorire un avvicinamento al mondo delle politiche pubbliche, aiutando a trovare la risposta a una domanda fondamentale:come vengono spese le risorse pubbliche? Le sole politiche per la coesione, tramite i Fondi Strutturali europei e altre politiche nazionali, mettono a disposizione risorse per decine di miliardi di euro che finanziano centinaia di migliaia di progetti sui settori più disparati: dalla ricerca all’ambiente, dagli aiuti alle imprese alle grandi infrastrutture. Tutte le risorse sono tracciate dal portale nazionale OpenCoesione, che pubblica in modalità interattiva le informazioni disponibili nella Banca Dati Unitaria di monitoraggio. Si tratta del luogo dove le amministrazioni responsabili dei programmi comunitari inviano dati sui soggetti (pubblici o privati ) che hanno ricevuto fondi. Essa contiene anche informazioni su tempistiche, dotazione finanziaria, pagamenti effettuati, luoghi dove gli interventi vengono realizzati. Su OpenCoesione sono anche disponibili dati relativi alle assegnazioni di risorse del Fondo nazionale per lo Sviluppo e la Coesione effettuate dal CIPE. I dati raccolti tramite le iniziative Monithon potranno quindi servire ad arricchire le informazioni già presenti su OpenCoesione, aggiungendo informazioni a volte non disponibili come la localizzazione puntuale dei progetti, le caratteristiche degli interventi, l’andamento fisico delle opere, etc. Queste informazioni possono migliorare, di conseguenza, anche la capacità delle Amministrazioni di valutare gli interventi e di programmare le successive politiche. Inoltre, la base dati generata è rilasciata anch’essa in formato aperto, e potrà dare luogo a un successivo utilizzo da parte di giornalisti, analisti e cittadini interessati a raccontare storie che possano, come obiettivo ultimo, migliorare la trasparenza, la qualità e l’efficacia delle politiche pubbliche nazionali e locali1.
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Testo ripreso da http://www.monithon.it/about/
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La Struttura
L’Ex G.I.L., Gioventù Italiana del Littorio, è un edificio sito in Trastevere a pochi passi dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, opera del famoso architetto italiano Luigi Moretti. è una delle opere più significative del razionalismo capitolino e nazionale, oggi vincolato ai sensi del D.lgs 42/2004 (Declaratoria del 07/07/84). La struttura fu commissionata al giovane architetto, a quel tempo ventiseienne, dall’Opera Nazionale Balilla, presieduta da Renato Ricci. Nel 1933 il progetto di Moretti venne esibito alla V Triennale di Milano e iniziò immediatamente la fase costruttiva che si concluse nel 1936, e il 5 novembre 1937 si ebbe l’inaugurazione come “Casa della GIL”. La casa dei Balilla a Trastevere si colloca all’interno di un programma di rinnovamento e modernizzazione della città voluto dallo stato fascista, il cui scopo era quello di creare una rete di infrastrutture efficienti in cui inserire le nuove funzioni sociali per attuare il programma del regime e questo edificio ospitava le attività di formazione culturale e fisica di bambini e adolescenti. L’accesso alla struttura è su Largo Ascianghi. L’edificio, che ha una superficie di 3.383 mq e un volume di 38.500 mc, aveva lo scopo di essere un centro polifunzionale per la gioventù, e contiene al suo interno spazi diversi, come uffici di rappresentanza, spazi per attività ginniche e ricreative, attività assistenziali e lavorative. Le funzioni sono così organizzate: il centro organizzativo e di rappresentanza è collocato nella torre; il centro sportivo e ricreativo è collocato nel corpo delle palestre all’aperto; il centro assistenzialesanitario e il centro di lavoro giovanile che include aule, teatro e uffici scolastici, si collocano nel basso volume adiacente all’edificio preesistente2. L’ex GIL è ritenuto un manifesto del razionalismo romano, un monumento significativo di confine tra l'architettura tradizionale e l'innovazione moderna di matrice europea. La concentrazione di diverse funzioni si riflette, a livello compositivo, in un linguaggio particolare in cui si alternano volumi geometrici rigidi e forme sinuose, come la terminazione delle palestre sovrapposte o la scala elicoidale interna, e tale sperimentalismo è dovuto anche al fatto che la GIL corrisponde a una tipologia edilizia del tutto nuova. All’interno, gli spazi si articolano come un flusso ininterrotto in cui mancano vere e proprie delimitazioni e chiusure, ma piuttosto gli ambienti si differenziano per scarti, dislivelli, restringimenti e dilatazioni collocati spesso nei punti più critici di raccordo o intersezione. Tale fluidità è dovuta all’impiego del cemento armato e alle sue caratteristiche tecnologiche, ma ciò non impedisce a Moretti di rapportarsi con il linguaggio classico attraverso il rivestimento in travertino della Torre Littoria, alta più di 30 metri, e della parte basamentale dell’edificio. La scala elicoidale rappresenta un elemento architettonico di grande suggestione. Il complesso racchiude una simbologia nella scelta dei materiali e delle soluzioni architettoniche. Ad esempio nel corpo degli uffici la volontà di comunicare trasparenza viene realizzata tramite la presenza di superfici vetrate. In seguito alla caduta del regime fascista, venendo meno la funzione originaria dell’edificio, quest’ultimo ha ospitato altre attività con la conseguente modifica degli spazi interni per ragioni di utilità, annullando la fluidità degli spazi e l’importanza dell’elemento della luce. In generale sono stati aggiunte pareti divisorie, opacizzate le pareti vetrate e inserite tamponature.
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http://www.archidiap.com/opera/casa-della-gil-a-trastevere/
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Il possesso dell’edificio è condiviso tra Regione Lazio e Roma Capitale. Entrambi gli Enti hanno dei progetti ambizioni legati al recupero della struttura: la Regione Lazio ha in progetto di rendere funzionale la sua quota parte realizzando un HUB di promozione e sviluppo territoriale come spazio per ispirare, connettere e avviare persone al lavoro; il Comune, invece, pur lasciando intatte le attuali destinazioni d’uso sportive localizzate nel seminterrato e al piano terra, prevede la destinazione delle proprie aree dell’edificio ad attività culturali, espositive, convegnistiche e di studio, particolarmente adatte alle sue caratteristiche architettoniche; l’obiettivo finale è quello di fare di questo edificio una sede di prestigio nella Capitale per comunicare l’importanza del suo patrimonio di architettura moderna, rendendolo funzionale a una sorta di “sportello” di programmazione, sostegno e cooperazione per le attività connesse alla valorizzazione del territorio.3
Figura 1 Ex G.I.L. visto da via Induno
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http://plus.risorseperroma.it/it/porta-portese/ex-gil-ita.html
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Il Cantiere progettuale
Figura 2 Scheda progetto su OpenCoesione.it
Il primo step per realizzare un monithon consiste nella consultazione della pagina di OpenCoesione, il portale del Ministero dello Sviluppo Economico che monitora la spesa dei Fondi di Coesione italiani. In base alle informazioni reperite da OpenCoesione il progetto di “Riqualificazione Edificio Pubblico Ex G.I.L.”4 è stato finanziato nell’ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2007-2013 (FESR) e mira a promuovere la riqualificazione urbana in un'ottica di sviluppo sostenibile e raggiungere una più elevata competitività territoriale , in linea con l’Asse V, “Sviluppo Urbano e locale” e con l’Attività V.I “Rigenerazione delle funzioni economiche, sociali, ambientali delle aree urbane”. L’importo totale del finanziamento pubblico è di 3.137.221,00 Euro, di cui 1.568.610,5 provenienti da fondi europei, 1.509.547,8 dal finanziamento nazionale attraverso il fondo di rotazione e 59.062,7 dalla Regione Lazio. Il soggetto programmatore dell’intervento è la Regione Lazio, mentre il soggetto attuatore, ossia il soggetto a cui spetta la gestione e realizzazione del progetto è il Comune di Roma Capitale. Entrambe le istituzioni sono proprietarie di parti diverse dell’immobile. Gli uffici responsabili del progetto, per l’ente attuatore, sono la Sovrintendenza Capitolina, Direzione tecnico territoriale, U.O. Monumenti di Roma: scavi, restauri e valorizzazione e la società Risorse per Roma s.p.a. (coordinamento attività di supporto alle strutture tecnico amministrative di Roma Capitale).
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http://www.opencoesione.gov.it/progetti/2laa0054p0001/
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L’ex G.I.L. ha ricevuto in passato fondi per la riqualificazione. Nel 2005 è stato avviato un intervento di ripristino dell’edificio, per quanto riguarda la porzione di proprietà della regione Lazio, con una particolare attenzione agli ambienti della Galleria d’Onore, della Sala delle Memorie e della Torre Littoria. Nel 2007, sempre la Regione Lazio, con una spesa di 1,5 milioni suddivisa tra gli assessorati alla Cultura e quello al Patrimonio ha restaurato l’edificio per ospitare un Centro dell’audiovisivo, mostre e iniziative culturali. Il 30 gennaio 2006, era stata indetta una gara per i lavori di recupero ed adeguamento architettonico con importo a base d'asta di € 805.700,00 di cui € 40.285,00 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Il nuovo progetto ha come natura la “Realizzazione di lavori pubblici, opere ed impiantistica”ed è inserito all’interno del programma di riqualificazione dell’Area Urbana di Porta Portese - Trastevere, all’interno del progetto P.L.U.S“Piano Locale Urbano di Sviluppo” di Roma Capitale, progetto finanziato con il FESR 20072013, dal costo di 3.578.454,00 euro, avente ad oggetto il recupero di immobili esistenti e la riorganizzazione della viabilità locale tra Via Portuense, Largo Toja , via Ippolito Nievo e via Ettore Rolli. Secondo la pagina web di Roma Capitale dedicata al progetto gli interventi principali alla struttura dovrebbero consistere: Opere Interne
Accessibilità Particolare attenzione è stata posta all’eliminazione delle barriere architettoniche proprio in previsione dello sviluppo della funzione pubblica del complesso architettonico. Attualmente è garantita per la parte di proprietà comunale la sola accessibilità al piano terra; piano superiore, attualmente occupato da uffici comunali, e piano interrato, dove sono ubicate la piscina ed altre attività di carattere sportivo, non possono essere raggiunti da persone non autosufficienti. Si è provveduto a inserire un ascensore conforme alla normativa per l’abbattimento delle barriere architettoniche, in un punto sufficientemente nascosto ma in corrispondenza dei corridoi di collegamento; per eliminare la barriera presente al piano primo, dove è situato il back-office, è stata prevista una piattaforma elevatrice.
Demolizione tramezzi Si prevede la demolizione delle tramezzature presenti nella ex Sala Riunioni per ritrovare l’unità spaziale dell’ambiente e collocare all’interno le due aule e il laboratorio informatico.
Ampliamento bagni Si è scelto di non demolire la tramezzatura costruita all’angolo per permettere l’ampliamento dei bagni e ottenerne uno accessibile ai portatori di handicap motori e due divisi per sesso. Restauro infissi L’indicazione generale è di sostituire gli attuali infissi in ferro-finestra con infissi di nuova produzione realizzati in acciaio-finestra in tutto uguali agli esistenti per dimensione, tipo di finitura
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e sistema di apertura ma con una sezione trasversale del profilo maggiorata in grado di accogliere vetri di dimensione idonea a garantire i valori di trasmittanza, previsti dall’attuale normativa.
Restauro pavimenti Attualmente in molte stanze è presente un pavimento in linoleum che nasconde il pavimento originario che sarà riportato alla luce.
Impianto di climatizzazione L’impianto di condizionamento verrà integralmente rifatto sostituendo gli attuali split con un impianto centralizzato gestito da sistemi “VRV”; questo intervento garantirà l’eliminazione di tutti gli elementi che hanno contribuito al degrado dei prospetti esterni (scarichi split, ecc.)
Figura 3 Ingresso sul Largo Ascianghi
Opere Esterne
Sistemazione Della Ex Via Ascianghi Allo spazio esterno, oggi uno spazio estremamente degradato, verranno restituite unità visiva e funzionale, con la possibilità di convertirlo in una piazza e/o in un luogo per manifestazioni-eventi pubblici. Verrà realizzata una nuova pavimentazione in sampietrino, per la parte carrabile, e in lastre di basalto, per i marciapiedi, mentre l’area da destinare a parcheggio sarà delimitata da una 7
diversa tessitura della pavimentazione. Gli impianti di illuminazione esterna saranno realizzati con led ed ex novo, così come anche il sistema di smaltimento delle acque meteoriche. Si provvederà a demolire l’attuale recinzione presente su Largo Ascianghi e parte di quella presente su Viale Trastevere, sostituendo le parti demolite con cancellate in metallo. L’accesso veicolare all’area non destinata a parcheggio sarà limitato ai soli autorizzati attraverso un sistema di dissuasori azionati manualmente.
Restauro Dei Prospetti L’intento progettuale è quello di riportare in vista, o far intuire, i prospetti come dal progetto Moretti. Verranno eseguite prove stratigrafiche per determinare le coloriture originarie, che saranno riproposte, mentre per le parti lapidee si eseguiranno operazioni di pulitura, risarcimento e protezione; purtroppo alcuni rimaneggiamenti, quali la tamponatura degli ambienti delle Palestre all’aperto, sono oggi funzionali al nuovo utilizzo e non possono essere stamponati, ma potrebbero essere adeguatamente sottolineati con la coloritura.
Figura 4 Progetto presente su plus.risorseperroma.it
DURATA E STIMA DEI LAVORI La durata prevista dei lavori è di circa 18 mesi a partire dal 2013. Il cantiere si svilupperà per fasi anche in considerazione dei flussi di finanziamento previsti dal P.L.U.S. La prima fase prevede la demolizione delle parti interne e l’eliminazione delle superfetazioni impiantistiche. Terminata questa fase di lavorazione generale si procederà per singole opere funzionalmente compiute con particolare attenzione alle lavorazioni da effettuare sui prospetti. Ogni porzione di prospetto con particolare riferimento a quelli prospicienti su: via Ascianghi, via Induno, e quelli prospicienti le corti interne dell’edificio, verrà trattata singolarmente iniziando e completando le opere di pertinenza in ogni sua componente dal montaggio allo smontaggio dei ponteggi.
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Cosa abbiamo trovato
Figura 5 Ex G.I.L. dall’esterno
All’ingresso del cantiere è presente un cartello dove, oltre ad essere specificati i vari dettagli riguardanti i lavori nel concreto, è riportato il logo dell’Unione Europea con la descrizione dei fondi e la loro provenienza. Nel cartello non è indicata la fine prevista dei lavori, presente invece sul sito OpenCoesione che riporta la data del 28 febbraio 2015. Questa data molto probabilmente non coinciderà con la fine effettiva dei lavori, in quanto il cantiere è ancora in piena attività.
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L’Impresa esecutrice è l’ I.BE.CO. Costruzioni S.p.A. (Piazza Sallustio,3 - Roma) e la Direzione del cantiere è affidata all’Ing. Pier Francesco Benetti e al Geom. Raniero Papetti (codirettore). Il cantiere sembra essere arrivato a buon punto; infatti, a parte il balcone principale ancora in fase di restauro e alcune parti dell’edificio che non sono state imbiancate, il resto della struttura esternamente sembra aver riottenuto lo splendore iniziale. In base a quanto detto dalla persone incontrate sul posto il restauro è previsto solo per la parte esterna dell’edificio, ma si suppone che questo restauro non riguardi in toto le strutture presenti nel comprensorio. Contrariamente a ciò, come abbiamo visto dal sito internet dedicato al progetto su Roma Capitale, gli interventi dovrebbero svolgersi anche all’interno della struttura. Evidentemente si tratterà di una fase successiva dei lavori. L’ingresso principale all’ala della struttura destinata dalla Regione ad uso espositivo risulta decadente. Sebbene all’esterno la struttura sembra stia riacquisendo un certo decoro, lo stesso non è possibile dire per la parte interna, Figura 6 Cartello con le informazioni sul progetto adibita alle attività sportive (l’ala destinata alle mostre era chiusa al pubblico). L’ala riservata alle attività sportive, frequentata tutti giorni da studenti delle scuole medie e da persone di ogni età che praticano attività fisica a livello dilettantistico, non è stata per il momento destinata a nessun intervento di restauro e in alcune parti non gode di buono stato. In buono stato di conservazione riversa il piano interrato della struttura, in cui sono presenti la piscina e ampie sale adibite a varie attività ricreative.
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Figura 7 Terrazzo delle struttura
Figura 8 Palestra
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Figura 9 Lavori in corso
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Il Team
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Bibliografia
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