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La Scuola è fatta da noi Studenti

ALTER.MAJO

Sono successe molte cose in questi ultimi mesi. In generale dal rientro a scuola dello scorso anno tutti, eccetto forse quelli del biennio, abbiamo notato che qualcosa è cambiato. All’inizio abbiamo pensato fosse dovuto al Covid - e in parte è così - ma ora la situazione è diversa: nelle altre scuole le iniziative sono tornate vive come un tempo, con le relative precauzioni sanitarie. La settimana di sospensione al Parini di Seregno, per esempio, è stata fatta, a distanza ma c’è stata. Parlando con studenti di altre scuole, abbiamo scoperto che per il mese di maggio sono state organizzate gite anche di più giorni, a Firenze, Roma, Palermo, Trieste. Chiedete agli studenti del Russell di Milano o del Casiraghi di Cinisello, per citarne alcuni. Il Majorana ha invece puntato sulla linea del “se non me ne occupo non ci saranno problemi”, così per le gite, le macchinette, la settimana di sospensione, la cogestione e così via. I modi c’erano, i modi ci sono per fare qualcosa e le altre scuole lo dimostrano: a distanza o in presenza, basta adeguarsi, giustamente, alle norme anti-Covid, non serve reprimere totalmente ogni proposta. Da questo, da tutto questo è nato un grande e generale malcontento. Lo si percepisce semplicemente chiedendo in giro: la gran parte degli studenti sta male perché studiamo fino allo sfinimento e ora ci sono stati tolti anche quei pochi svaghi e momenti di socialità che prima erano organizzati e garantiti dall’istituto. Ma adesso noi non siamo qui per parlare dell’impor-

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tanza della settimana di sospensione o delle altre iniziative rivolte agli studenti, dato che speriamo che la loro importanza sia condivisa da tutti. Ora siamo qui per rivendicare il ruolo di noi studenti all’interno della scuola: noi siamo il centro di questa scuola, senza di noi il Majorana semplicemente non c’è e l’unica cosa che vogliamo è essere ascoltati. Già, perché da mesi cerchiamo di parlare di questi e altri problemi, problemi che interessano la salute di tutti noi, eppure non veniamo ascoltati. Né dai professori, né dalla dirigenza.

Per questo motivo è nata la pagina Instagram di Alter Majo, uno spazio alternativo di ascolto e dialogo. Questo progetto studentesco ha come scopo non solo di riportarci a un presente in cui le iniziative che hanno reso grande e rilevante il nostro istituto possano rinascere, ma anche di portarci in un futuro in cui si possa cambiare o migliorare ciò che gli studenti ritengono che sia inadeguato. Alter Majo è la voce incensurata degli studenti, il luogo dove questi possono manifestare i loro problemi e denunciare ciò che non funziona nella scuola. Perciò la partecipazione studentesca è fondamentale affinché il progetto funzioni. Noi siamo convinti che la scuola si trasformi per e grazie agli studenti ed è pertanto un nostro diritto fare tutto il possibile per essere ascoltati. Il dialogo tra la dirigenza e gli studenti stessi è la chiave per il corretto funzionamento dell’enorme meccanismo di ingranaggi che è la scuola. E quando questo meccanismo non funziona in modo corretto, si creano disagi per tutti coloro che vi sono coinvolti.