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Maggio sognatore
ANONIMI
INTRODUZIONE
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Salve Majorani, spero vi stiate godendo questo splendido mese di summer vibes e verifiche di latino (a meno che abbiate fatto la saggia scelta di essere ignoranti). Siamo tornati per rispondere ad alcune vostre domande, anche se abbiamo dovuto attingere da nostre conoscenze per averne a disposizione un maggior numero. Sperando che la lettura possa risultarvi piacevole, auguriamo a tutti un buon ultimo mese di scuola.
[INSIEME] “Mi sono lasciata da poco ed io e il mio ex siamo nella stessa classe, lui mi ignora e non vuole parlare dei suoi sentimenti, mentre io vorrei solamente riuscire a chiudere pacificamente la nostra relazione. Come faccio?”
Innanzitutto è necessario che tu comprenda che tutte le persone hanno diversi modi di affrontare la medesima situazione e di comunicare ciò che provano. Il fatto che non ti rivolga parola non implica necessariamente che non gli importi nulla di te; potrebbe semplicemente non sentirsi pronto ad esprimere le proprie emozioni e probabilmente ha ancora bisogno di tempo per metabolizzare quanto accaduto tra di voi, per riuscire a capire cosa vuole realmente e cosa prova. È inoltre un contesto in cui è difficile trovare una soluzione immediata: siete entrambi costretti a vedervi tutti i giorni dopo aver concluso la vostra relazione, dopo esser passati dal tutto al niente. Essendo, appunto, nella stessa classe è possibile che si crei un’atmosfera di imbarazzo e malessere generale cercando di evitare la minima interazione con quella
persona. La condizione (come direbbe Pascal) obbliga ad una scelta: o restare nella totale indifferenza o instaurare un rapporto civile, magari un’amicizia. Questa scelta però deve essere accettata da ambedue le parti, e per capire cosa è meglio per entrambi bisogna comunicare. Lo so, ammettiamo che in risposta alle vostre domande ripetiamo sempre la parola “comunicazione”, ma purtroppo non esiste modo migliore per affrontare un problema. Quindi, signorina, si faccia coraggio e faccia una bella chiacchierata con il suo ex indifferente, provando a capire quale possa essere la soluzione più adatta al vostro contesto. Se non è ancora pronto a parlarne, aspetti che il tempo faccia il suo corso: prima o poi probabilmente dovrà farlo, trovandosi nella stessa classe.
[RAGAZZA] “Sono in crisi con il mio ragazzo e non capisco quale sia il motivo, non provo più le stesse cose di prima e mi sento estremamente in colpa. Lui non ha mai fatto niente di male nei miei confronti, e ho paura di non essere in grado di amare. Voglio solo che lui sia felice.”
Ci sono molti modi in cui può finire una relazione e non sempre deve accadere qualcosa di catastrofico, o qualcosa che faccia perdere la stima nei confronti dell’altra persona. Secondo me, soprattutto alla nostra età i sentimenti sono molto instabili, soprattutto perché in questi anni cambiamo e cresciamo tantissimo. Sia nelle relazioni amorose che in quelle di amicizia non ci dovremmo mai aspettare che i rapporti rimangano uguali nel tempo: potrebbe non esserci più la chimica iniziale, magari non si hanno più argomenti interessanti di cui parlare, non ci si trova a proprio agio come un tempo, oppure semplicemente l* guardi negli occhi e non senti più quel qualcosa che ti faceva pensare “è la persona giusta con cui condividere tutto questo”. Queste sensazioni sono normali, non sei sbagliata. Anche perché se prenderai la decisione di chiudere questa relazione non sarà ferito soltanto lui, ma entrambi. Presupponendo che entrambi abbiate tenuto molto l’uno all’altro, spero che riusciate a trovare un accordo per chiudere pacificamente, senza rancori o rimpianti. Ci hai scritto che “hai paura di non es-
sere in grado di amare”, ma ci terrei a dirti con tutta sincerità che il fatto che tu ti chieda cosa dovresti fare e che ti preoccupi per come si potrebbe sentire lui, dimostra che sei in grado di amare, non avere questo dubbio. Una persona che non è in grado di amare non lo penserebbe neanche: probabilmente non si accorgerebbe di non essere abbastanza innamorata per continuare una relazione seria, oppure finirebbe per commettere un torto nei confronti dell’altra persona, come mentirle. Non sentirti in colpa perché non provi più le stesse cose di prima, ti ripeto: i nostri sentimenti sono sempre in continua evoluzione. E poi chissà, magari dopo essere stati un periodo di tempo separati potrebbe tornare la voglia di riscoprirsi. Sii sincera con lui: cercate di comprendervi a vicenda, per quanto possa essere difficile soprattutto in una situazione del genere <3.
[RAGAZZO] “Perché pensi che le persone trovino difficile parlare di sesso?”
Ottima domanda. Ci ho sempre riflettuto e non sono mai riuscito effettivamente a giungere ad una risposta concreta, molto probabilmente perché non trovo difficile parlare di tale argomento. Innanzitutto, fino a pochi anni fa era considerato un vero e proprio tabù e le persone trovavano (e molti trovano ancora) difficoltà ad esprimere con gli altri la propria idea di sessualità, spesso per timore di essere giudicati. Credo però che essere a conoscenza di diversi aspetti legati al sesso possa aiutare a rapportarsi con gli altri, non solo in una relazione. Parlare apertamente di sesso con il proprio partner è fondamentale per capire cosa può piacere a quest’ultimo, e imparare a non essere “egoisti”: non bisogna pensare solo a se stessi, bisogna capire insieme all’altra persona cosa possa condurre al piacere la coppia. Il sesso quindi non si limita solamente all’atto, ed è giusto che se ne parli, visto che riguarda una serie di fattori di tale importanza. Nell’assemblea dei rappresentanti questo tema è stato affrontato, e degli alunni avevano proposto alla preside di integrare nel “programma” delle ore di educazione sessuale. Personalmente non ritengo che la scuola sia un luogo in cui il tema debba essere necessariamente trattato; dovrebbe essere un argomento che viene sì af-
frontato magari alle scuole elementari e medie, ma che deve portare l’individuo ad intraprendere un percorso personale. Mi rendo conto che non tutti la pensino in questo modo, ma se la scuola è vista come il luogo ideale per sensibilizzare questo argomento, bisogna comunque tentare nuove proposte.