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Celiachia, malattia sociale di Marco Scaramella Seadas senza glutine? Detto, fatto! Grazie a Pasglufree, un progetto promosso dall’Azione “Innovare” gestita dall’Ufficio Trasferimento Tecnologico dell’Università di Sassari, anche i celiaci potranno assaporare questo prodotto della nostra tradizione, con una fondamentale novità: sarà un prodotto fresco (non surgelato) e con una capacità di conservazione più lunga. Innovazioni del genere sono un toccasana, in una società che vede il diffondersi sempre più prepotente di questa patologia, ma soprattutto in una regione come la Sardegna in cui la celiachia è in esponenziale aumento. Si calcola che nell’isola ci siano 6.197 celiaci, di cui 4.690 sono donne e 1.507 sono uomini. Dalle ultime stime, pare che la celiachia colpisca un sardo su settanta. Maria Teresa Russo, presidente regionale dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC), spiega che “Le ragioni della crescita della diffusione della malattia, sono da ricercare in vari fattori a partire dalle maggiori conoscenze scientifiche, dalla maggiore attenzione da parte della classe medica, passando per la più elevata specificità degli esami di laboratorio; in generale, poi, c’è anche una maggiore informazione tra cittadini, media, operatori della ristorazione e comunità scientifica”. La celiachia è un’intolleranza alimentare permanente scatenata dall’ingestione del glutine, negli individui geneticamente predisposti. Il glutine, invece, è la frazione proteica del grano che si ottiene impastando la farina di frumento con l’acqua. Anche se la predisposizione genetica gioca un ruolo fondamentale, è solo una delle cause scatenanti della celiachia, che può dipendere anche da altri fattori ambientali come infezioni intestinali, l’introduzione del glutine durante lo svezzamento e lo sviluppo di particolari ceppi nella flora batterica intestinale. I cereali tossici per un celiaco sono il frumento, la segale, l’orzo e altri come farro e kamut. La celiachia si può manifestare a qualsiasi età ed in forme diverse. La forma classica è più rara e si sviluppa nei primi anni di vita, la forma atipica è più frequente, si sviluppa in età adulta e colpisce
soprattutto le donne. Disturbi intestinali cronici, rachitismo, osteoporosi, stanchezza cronica, l’anemia da carenza di ferro sono alcuni dei sintomi che annunciano la presenza della celiachia. Già da alcuni anni il medico di base che sospetta la presenza dell’intolleranza, può richiedere un semplice esame del sangue tramite il quale individuare i pazienti da sottoporre a biopsia. Un nuovo protocollo di diagnosi, permette il riconoscimento della celiachia solo in base a determinati valori nelle analisi del sangue senza passare per la biopsia. Il Ministero della Salute consiglia di non escludere il glutine dalla propria dieta, senza aver prima fatto degli accertamenti, per non compromettere la diagnosi. Il sito del Ministero della Salute indica come unica terapia possibile per un celiaco un corretto e rigoroso regime alimentare all’interno del quale sono da escludere tutti quegli alimenti che contengono glutine come pane, pasta e pizza. Inoltre sono da eliminare anche i prodotti industriali che il glutine lo contengono come additivo: sughi pronti, gelati, insaccati ecc. In natura esistono cereali non tossici per il celiaco come riso, mais o grano saraceno con cui preparare varietà di pane o di pasta privi di glutine. Inoltre, alimenti come carne, pesce, latte, formaggio, verdura, frutta, uova non sono nocivi e possono essere consumati senza alcun problema. Esiste un Registro Nazionale dei prodotti senza glutine specificatamente formulati per celiaci. La Regione Sardegna eroga gratuitamente, gli alimenti sostitutivi a quelli a base di cereali contenenti glutine. Esistono dei tetti di spesa mensili che ammontano a 140€ per gli uomini e a 99€ per le donne. Gli alimenti possono essere acquistati presso i presidi delle ASL, presso le farmacie convenzionate e presso tutti i fornitori autorizzati secondo le direttive stabilite dalle Regioni e dalle Provincie Autonome. Il Registro è aggiornato periodicamente ed è consultabile sul sito del Ministero della Salute www.salute.gov.it. Sono, inoltre, più di 4mila in tutta Italia gli esercizi commerciali ed i locali pubblici attrezzati per soddisfare le esigenze di clienti con celiachia. L’elenco completo si può consultare su www.celiachia.it.