Il pomodoro MITO E STORIA Il pomodoro è un frutto originario delle regioni subtropicali dell’America: Cile, Perù, Messico, Equador. Probabilmente furono gli Aztechi a inventare la salsa si pomodoro. Al mercato di Tenochtitlàn in Messico, la capitale del regno di Montezuma, le donne Nahua vendevano già allora dei veri e propri sughi pronti a base di pomodoro, peperoncino e olio di semi di zucca. Gli Indios chiamavano il pomodoro tomat. La pianta solanacea da cui deriva è stata portata in Europa dai conquistatori di ritorno dal Nuovo Mondo, ma il suo frutto ha fatto molta fatica prima di mettere radici in terra italiana, dove per molto tempo è stato considerato più bello che buono, tanto che nella seconda metà del Cinquecento, il medico Pietro Andrea Mattioli lo classificava fra le specie tossiche. Come riferisce Alessandra Guigoni esistono due teorie sulla diffusione del pomodoro in Italia: secondo Giovanni Rebora (1998:135) essa sarebbe iniziata dalle regioni europee affacciate sul Mediterraneo (Catalogna, Provenza, Liguria), mentre per Maguelonne Toussaint-Samat (1991:788) avrebbe avuto inizio a Napoli, possedimento spagnolo, per poi estendersi nel resto del paese (Guigoni:330). Il Solanum lycopersicum, alias pomodoro, utilizzato inizialmente solo come ornamento dei giardini, ha conquistato progressivamente la fiducia culinaria fra i secoli XVII e XIX, dopo essere stato inserito in alcuni ricettari famosi. Dopo aver toccato le coste della Spagna grazie ai conquistadores, la coltivazione del pomodoro si diffuse anche in altre parti d’Europa, soprattutto in Francia, dove già nel Settecento il pomodoro veniva consumato a