ORGANO UFFICIALE DELL’ENCI Ente Nazionale della Cinofilia Italiana n. 11 dicembre 2015 – Anno 61° DIRETTORE RESPONSABILE: Fabrizio Crivellari UFFICIO STAMPA E PUBBLICHE RELAZIONI: Rodolfo Grassi REDAZIONE: Renata Fossati PROPRIETÀ ED EDITORE: ENCI Milano HANNO COLLABORATO: Paolo Alessandrini, Fabrizio Bonanno, Salvatore Cavallaro, Paola Daffunchio, Gianluca Di Giannantonio, Renata Fossati, Rodolfo Grassi, Giusy Mazzalupi, Clara Palestrini, Stefano Paolantoni, Tiziano Pavolettoni, Lorena Quarta, Marco Ragatzu, Roberto Rossi, Ugo Simonetti, Rosita Trotti, Marco Valigi. ENCI IN INTERNET: www.enci.it informazioni: info@enci.it soci: soci@enci.it segreteria: segreteria@enci.it libro genealogico: lg@enci.it expo: expo@enci.it prove: prove@enci.it redazione: redazione@enci.it biblioteca: biblioteca@enci.it REDAZIONE, PUBBLICITÀ: 20137 Milano - Viale Corsica 20 Tel. 02/7002031 Fax 02/70020323 IMPAGINAZIONE GRAFICA: Studio DOD design - Massa Lombarda (RA) STAMPA: ELCOGRAF S.p.A. Via Mondadori 15 37131 Verona SPEDIZIONE PER L’ITALIA E PER L’ESTERO: ELCOGRAF S.p.A. Via Mondadori 15 37131 Verona La quota associativa dei Soci Allevatori è pari a euro 51,65 e dei Soci Aggregati a euro 5,00; ai soli fini postali, euro 2,00, sono da considerarsi quale quota di abbonamento alla rivista.
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Giovanni Perrucci e i suoi Segugi La scomparsa di un grande cinotecnico Il 12 ottobre 2015, il professor Giovanni Perrucci, con un arrivederci, ha salutato i segugisti Abruzzesi ed in particolare quelli della provincia di Pescara. Se n’è andato in mezzo al silenzio della natura, sulle montagne del Paradiso, portandosi con sé i suoi compagni di vita: il cavallo ed i segugi. Sicuramente con il cavallo seguirà il lavoro dei suoi segugi: in pastura, in accostamento ed allo scovo per godersi poi una seguita serrata ed incalzante, come piaceva a lui, con voci squillanti che riempiono le valli di musica sonora e vibrante. È stato allevatore, a scopo amatoriale, di segugi italiani con affisso ENCI “del Sinello”. Il suo lavoro di selezione è stato principalmente quello di recuperare e valorizzare il patrimonio genetico, utilizzato in passato, dalla nostra cultura rurale, dando la massima importanza al timbro e tono di voce. I suoi cantori dovevano emettere solo voce italiana, lui diceva che la quiete delle montagne si può solo arricchire di musicalità metallica. Critico e rivoluzionario nel commentare lo standard del segugio italiano; ha prodotto, come voleva lui, ottimi soggetti da caccia. Docente, all’Università di Chieti, cattedra d’Antropologia sociale con specializzazione in sociobiologia, ci ha lasciato due magistrali opere: 1ª e 2ª edizione di “Segugi e Segugisti” di cui la 2å, dedicata ai figli Alessandro e Marco, educati da sempre al rispetto della Natura. Opere che stanno sicuramente bene a fianco di quella di Zacchetti, Fioravanti, Quadri e Don Nando. L’amico Giovanni è stato un uomo di grande cultura e preparazione cinofila. Ha scritto sin dal 1970 articoli di cinotecnica segugistica pubblicati sui giornali: “I Segugi”, “Diana”, “I Nostri Cani” e “Cani da Seguita”. Quarant’anni fa fondò la sezione della Pro Segugio di Pescara che portò avanti, da solo, per diversi anni poi l’affidò a gente appassionata come lui. Nicola Santullo
Recensione Andrea Scanzi I CANI LO SANNO Elogio dello sguardo rasoterra Feltrinelli Editore È tutta questione di sguardi. È sempre stato così. Il nostro quello degli umani - è proiettato in avanti, spesso miope, quasi sempre selettivo. Il loro - quello dei cani - è ancorato al suolo, grandangolare, spalancato su un mondo dove niente è mai di troppo. Ed è il loro punto di vista basso, umile, mai servile, stoicamente onnipresente che ci insegna a essere umani. Andrea Scanzi racconta delle sue Labrador, Tavira e Zara: delle loro abitudini, delle loro peculiarità, delle avventure di cui sono protagoniste. Ci sono categorizzazioni, e tipologizzazioni (cane bonsai, cane Springsteen, cane camionista), che finiscono per evocare quello che Shakespeare chiamava “il catalogo degli uomini”. Ribaltato, però. Ci sono il sesso, le malattie, l’intelligenza emotiva. Un mondo in cui si ride, molto, e ci si commuove, non di rado. In Tavira e Zara, e in tutti i cani che a loro si accompagnano, si riflette la comunità umana e lì si scopre fragile e potente, sconsiderata e ottusa. Forse anche felice. Felicemente animale.
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ERRATA CORRIGE
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INC di novembre. Le foto relative all’articolo “Il Lapinkoira e le renne” pubblicato alle pagine 16-17-18 attribuite a Vanessa Grossemy sono di: Mijn Stijl fotografie and Kennel Vasaran
Associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
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