Storia e attualità del Dachsbracke
Il segugio di Rodolfo Preferito dal principe ereditario d’Asburgo fu riconosciuto nel 1932. Il nome inventato da due pittori
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l termine “Dachsbracke” fu coniato ed utilizzato per contraddistinguere la razza per la prima volta nel 1886 da Ludwig Beckmann e Otto Grashey, pittori animalisti che si prodigarono poi per fare riconoscere dalla cinofilia ufficiale questo tipo di cane. Una breve disquisizione sul nome della razza: se l’aggettivo Alpenlaendische, che significa delle zone alpine, non lascia spazio a nessuna soggettiva interpretazione, il sostantivo composto Dachs+Bracke può trovare un’interpretazione dicotomica. Dachs potrebbe significare tasso e quindi portare alla definizione di segugio tasso, probabilmente per l’analogia degli appiombi anteriori di molti soggetti, con quelli del tasso, oppure potrebbe derivare da Dachshund (bassotto) che farebbe intendere un cane di taglia intermedia tra il segugio ed il bas-
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sotto ma non un incrocio tra le due razze. La storia recente e meglio conosciuta nasce in mitteleuropa intorno alla metà dell’ottocento grazie all’opera di selezione di alcuni cacciatori che sentono la necessità di avere al proprio fianco un ausiliare affidabile per la ricerca degli ungulati feriti, capace di scovare ed inseguire diversi selvatici come lepri, volpi… In alcuni dipinti risalenti al XVII secolo di Franz Von Defregger troviamo raffigurati ripetutamente dei cani da caccia le cui fattezze corrispondono a quelle dell’Alpenlaendische Dachsbracke.
malmente all’ente cinofilo austriaco, allegando una documentazione dettagliata, il riconoscimento della razza come cane da traccia; richiesta accolta ed ufficializzata nel 1932. Da quel momento il Dachsbracke entrò ufficialmente a fare parte degli “Schweisshund” insieme all’Annoveriano ed al Bavarese. Un arricchimento ed un ampliamento dei cani selezionati per il recupero della selvaggina ferita che non ha eroso spazio e prestigio alle altre razze da traccia, ma che invece ha arricchito d’interesse e di significato questo tipo d’attività ed impiego di cani specialisti.
È stata la razza preferita da personaggi storici come il principe ereditario Rodolfo d’Asburgo il quale dispose a i suoi guardiacaccia di Ischl e Muerzsteg di avvalersi dell’aiuto dell’A. Dachsbracke nei suoi viaggi di caccia in Egitto ed in Turchia. Nel 1931 il Klub Dacksbracke richiese for-
Nel 1932 la razza Alpine-Erzegebirgs Dachsbrcke venne riconosciuta dalle massime associazioni austriache come il terzo cane per pista di sangue e nel 1975 il nome venne modificato in Alpenlaendische Dachsbracke e la FCI dichiarò l’Austria come il suo Paese d’origine.