Una razza che ispira grazia e affetto
Il bacio del Maltese Vezzeggiato dai poeti romani, continua a conquistare ammiratori. Il carattere, le cure, l‘alimentazione Sin da bambina ho vissuto con i cani, quelli che mio padre utilizzava per la caccia. Il mio primo cane: un Cocker. Un regalo importante al quale sono stata molto legata e del quale ho apprezzato le innumerevoli doti di compagno e che mi ha fatto apprendere tutto quanto può fare un cane per contribuire alla cultura dell’uomo. Circa quindici anni fa ecco il primo Maltese, che mi accompagnava nelle passeggiate sul viale di casa mia. Anni dopo, ispirata dall’eleganza di questa razza, ho deciso di accingermi ad affrontarne l’allevamento, che fin dalle prime cucciolate ho vissuto con grande passione, ma anche con notevole impegno spinta a curarne tipo e salute, a dimostrazione che il Maltese può essere il compagno di tutti. Il Maltese, il cui nome in tutto il mondo è “Bichon Maltese” appartiene al gruppo dei Bichon (Bichon Maltese, Bichon Havanese, Bichon à poil frisé, Bichon Bolognese e il cugino Coton de Tuléar). Molto antiche e vaghe sono le origini di questo Bichon. È difficile individuarne con certezza il Paese di origine. Il suo nome farebbe pensare a Malta, ma non è così semplice. Numerosissime sono le testimonianze. Già
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ai tempi di Aristotele, un cane con caratteristiche molto simili a quelle del Maltese di oggi, veniva indicato col nome di “Melitense” riferendosi a Melita, antico nome dell’isola di Malta. In seguito , il noto storico greco Strabone (63 a.c.-19 d.C.), chiamò “Melitensis” dei piccoli cani con pelo lungo e bianco che da Melita, centro costiero della Sicilia Orientale, venivano esportati in tutto il mondo per la loro eleganza e la loro straordinaria bellezza. Non trascuriamo che anche sulla Costa Ionica è presente un riferimento a Malta: Melito Porto Salvo. Potrebbe avere ulteriore riferimento alla denominazione della razza. Altri sostengono che Melitene, una piccola città dell’Asia minore, avrebbe dato i natali al Maltese. Altri ancora indicano Melitea, antica città della Tessaglia, quale città di origine. Alcuni studiosi, tra cui il notissimo Piero Scanziani, collocherebbero le origini del Maltese nell’isola di Meleda, (anticamente chiamata Melite) al largo delle coste della Dalmazia ove esisterebbero tracce di questi cani sin dal 500 a.C. Sono testimonianze che descrivono piccoli cani bianchi dal pelo fluente che accompagnavano le signore eleganti, come accenna anche il filosofo ateniese Timone nel V sec. a.C.
Mi pare doveroso ricordare che successivamente alla seconda guerra mondiale, che aveva segnato il decadimento di tante razze italiane, la signora Nadya Colombo di Varese - titolare dell’affisso “Electa”- si impegnò nell’allevamento del Maltese con sacrificio e capacità, conseguendo risultati di grande rilievo . In quegli anni le razze da compagnia venivano denominate “razze di lusso”. Attualmente, il Maltese viene allevato ed è molto diffuso sia in America che nei Paesi asiatici, oltre che in Europa. Le citazioni storiche si esauriscono con l’assunto del Cajus, noto studioso del XVI sec, che attribuisce all’isola di Malta la paternità di questi piccoli cani. Da queste numerose testimonianze storiche è evidente che in tutto il bacino mediterraneo sia presente, ed apprezzata da tempi antichissimi, una razza di cani a pelo lungo e bianco, di piccola taglia, ad esclusivo appannaggio dei nobili. Il Maltese, anche se non inconfutabilmente nato nell’isola di Malta, ha trovato in questa la sua denominazione ufficiale. I cani di razza Maltese sono stati riconosciuti come appartenenti all’Italia in virtù del voto unanime espresso dai rappresentanti dei Paesi partecipanti all’Assemblea