"I Nostri Cani" - aprile 2013

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In un ambiente ideale, difficilmente i funghi della pelle aggrediranno il cane anziano

Come riconoscere una pericolosa infezione

I funghi sulla pelle Generano le micosi superficiali nei cani: possono essere trasmesse anche da lepri ed altri selvatici Tra le varie malattie cutanee che, affliggendo i cani possono estendersi anche alle persone vi sono le cosiddette micosi superficiali, patologie causate da funghi che si riproducono sulla pelle degli animali. Tra i più temibili, a causa del forte potenziale zoonosico, cioè di facile trasmissibilità all’uomo, vi sono i cosiddetti dermatofiti. Questi funghi filamentosi, infatti, si nutrono della cheratina presente sulla pelle e sugli annessi cutanei di animali ed uomo. Se pur nella necessità di moltiplicarsi sulla cute, sono, però, in grado di resistere anche per mesi sotto forma di spore nell’ambiente esterno, pronte a contagiare nuovi ospiti. Tra i numerosi dermatofiti conosciuti, due sono i più pericolosi: il Microsporum canis e il Trichophyton mentagrophytes. Mentre per il primo la fonte primaria d’infezione e il serbatoio per eccellenza sono rappresentati dai gatti, il secondo è essenzialmente trasmesso da roditori selvatici come topi e nutrie e da lagomorfi come lepri e conigli. Purtroppo il contagio non avviene solamente per contatto diretto, ma anche e frequentemente in maniera indiretta grazie a peli e scaglie cutanee infette rilasciate nell’ambiente da questi mammiferi che, soprattutto in campagna, è impensabile arginare o controllare. Evidentemente saranno soprattutto i cani da caccia, per le abitudini di vita che li caratterizzano e per l’ambiente rustico in cui sovente vivono o si muovono durante le battute venatorie, ad essere i soggetti più a rischio per la tra-

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smissione di tali micosi, specialmente se hanno l’abitudine di rotolarsi e scavare nel terreno. Oltre a questo, non dimentichiamo che situazioni di sovraffollamento nei canili e il contatto protratto fra i soggetti all’interno di strutture facilitano ulteriormente la diffusione della patologia. La deficienza dello stato immunitario è, in realtà, sempre un fattore agevolante le micosi, a prescindere dall’età così come qualsiasi patologia debilitante che andrebbe ogni volta diagnosticata e trattata per poter poi sperare nella completa guarigione dalla forma fungina. Anche cagne infette che allattano, per evidenti ragioni di contatto protratto, possono facilmente trasmettere alla cucciolata la micosi, anche perché su animali in questo stato fisiologico ben pochi farmaci possono essere utilizzati senza ripercussioni secondarie. Grattamenti, ectoparassitosi, microlesioni della cute possono rappresentare una via d’accesso alla cute per i dermatofiti, soprattutto durante la stagione estiva quando caldo e umidità spiccati fungono da temibili fattori predisponenti. Quando questi fattori si verificano, il fungo può invadere i peli e lo strato corneo dell’epidermide, determinando la caduta del pelo dalla radice fino alla formazione di aree alopeciche più o meno grandi, solitamente poco pruriginose. Classicamente esse si evidenziano soprattutto su testa, orecchie e zampe. Tali lesioni non sono evidentemente patognomiche in quanto presenti anche nel corso di altre patologie,

INFEZIONI Per tali micosi non sono state riscontrate particolari predisposizioni di razza, mentre cuccioli e animali anziani, a causa del loro stato immunitario non perfettamente efficiente, possono essere più suscettibili a contrarre l’infezione.

pertanto è essenziale un’accurata diagnosi che ci permetta anche di capire la possibilità di contagio per l’uomo. Nel caso dell’infezione da Microsporum, al veterinario può tornare utile l’utilizzo di uno strumento che desta sempre una certa curiosità nei proprietari: la Lampada di Wood. Essa, utilizzata in una stanza buia in cui sarà stato condotto l’animale, permette di evidenziare, sui peli irradiati dalla sua speciale luce, l’eventuale fluorescenza determinata dai metaboliti prodotti dal fungo. Ma un esame di Wood negativo non può

POCHI BAGNI Va ricordato che l’utilizzo aggressivo o troppo frequente di prodotti per la toeletta e il bagno possono rimuovere eccessivamente i grassi protettivi della cute aprendo la strada all’infezione.


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