Un’antica storia ed un’attualità di successi
Il Carlino imperatore La definizione fu suggerita da Confucio. Il carattere, la morfologia, il mantello
Tra le ventisei razze tutelate dal Club Cani Compagnia, la Società specializ zata riconosciuta dall’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana, che si occupa di promuoverne l’allevamento, la sele zione e la diffusione, oltre al Barbone e al Bouledogue Francese di cui ab biamo ampiamente parlato, troviamo una delle più amate dalla gente, ma soprattutto dai bambini per la sim patia, la vivacità e il temperamento giocoso: il Carlino. Le origini E’ sempre stata quasi una contro versia, quella sulle origini del Carlino. E’ bene cercare di capire dall’inizio e riconoscere che si sa poco su come, quando e perché questi simpatici cani con muso corto, pelo raso e coda ar ricciata chiamati Carlini sono stati “plasmati”. Quello che è certo, è la loro provenienza: la Cina. C’è una buona ragione per credere che tutte le razze canine a muso corto, ad eccezione del Bulldog e dei membri paralleli alla sua famiglia, provengano dall’Oriente. Vi è un’antica credenza secondo la quale il Carlino discende da un ma stino di tipo pigmeo. Probabilmente quest’idea è nata dal fatto che i primi Carlini arrivati in Inghilterra erano spesso paragonati ai Mastini Olandesi. Secondo Susan Graham Weall, gran d’esperta, allevatore della razza, e per trent’anni Presidente del “Pug Dog Club inglese”, l’unico punto di similitudine tra il Mastino e il Carlino è il colore fulvo del pelo.La forma e la dimensione del cranio variano tantissimo, e questo è sufficiente a dimostrare che è alquanto impossibile che il piccolo Carlino abbia qualsiasi collega mento con l’enorme molosso scoperto dai commercianti Fenici e portato in Gran Bretagna verso il 500 a.C. Uno dei massimi esperti inglesi di questi piccoli e simpatici molossi che gli anglo sassoni chiamano Pug (dall’inglese “Pugnose”, traduzione di naso schiacciato), è V.W.F Collier, autore di un bellissimo libro, accademico e ben illustrato “ The Dogs of China and Japan” purtroppo ormai raro. Dopo varie ricerche, raccogliendo opi nioni e numerose importanti informazioni da parte d’esperti cinofili Cinesi, Tibetani e
10
Giapponesi si è convinto che il Carlino di scenda dal cane cinese. Sembra che questi cani dalla faccia corta, furono visti parecchi anni prima dell’era Cristiana; persino il grande filosofo K’ung Ch’iu o Confucio, (551 a.C.– 479 a.C.) scri veva in un’opera letteraria “ Ehr Ya” che, in una giornata di caccia, oltre ai cani pre posti per quell’attività, vi erano questi pic coli e simpatici molossi che partecipavano all’attività dei loro guardiani, facendosi trasportare in piccoli carretti, come Imperatori. Purtroppo parecchio mate riale che poteva contenere informazioni di gran valore, era stato distrutto dal primo Imperatore cinese della dinastia Qin, di nome Qin Shi Huang (255 a.C.), lasciando un gran vuoto di materiale letterario, im possibile da colmare. Alla fine del primo secolo a.C. negli archivi cinesi i documenti storici rimasti erano pochissimi, in particolare quelli sui cani. Alcuni di questi manoscritti, parlano di cani di piccola taglia, chiamati “Pai”, defi
niti così perché sembra riferirsi ad un cane a zampe corte e faccia corta, il cui posto, era sotto il tavolo. I tavoli in quel periodo erano molto bassi, visto che chi li usava si sedeva su dei tappe tini. Col passare del tempo anche le più alte cariche dello Stato e l’aristocrazia cinese, si affezionarono al piccolo mo losso. Questi piccoli cani avevano una così importante notorietà, che l’Impe ratore Ling Ti (168-190 d.C.), diede al suo Carlino il copricapo d’Ufficiale e il grado di cintura Chin Hsien. Il rango più importante per l’Impero. Singolare era che ai maschi era dato da parte dell’Imperatore il titolo di K’ai Fu e Yi Tung, che corrispondono al Vice-Re e Guardia Imperiale. Alle femmine invece erano riconosciuti i ranghi equivalenti a quelle delle mogli di tali ufficiali. Questi cani vivevano mangiando carni pregiatissime e riso, dormivano su tappeti preziosi ed erano controllati a vista dai soldati. Nell’antico Impero cinese i piccoli molossi erano principalmente allevati dagli eunuchi ed ufficiali di corte, per il beneficio degli Imperatori e ufficiali di rango superiore. Sembrerebbe che i veri progenitori del nostro Carlino siano tre piccoli cani: lo Spaniel Giapponese, il Pechinese e l’ormai raro Lo-Sze (è ancora allevato negli USA con il nome di American Lo-Sze Pugg). Si ritiene che il piccolo Pug discenda in gran parte proprio da quest’ultimo. Alcuni disegni e foto mostrano come i Lo-Sze non erano tanto diversi dai Pechinesi, ad eccezione del pelo che era corto, fine e la coda senza frangia. I colori variavano e la maggior parte dei Lo-Sze erano pezzati. Se però i disegni li rappre sentano con colore solido, si nota la chiara e netta assomiglianza con il nostro Carlino. Il Lo-Sze doveva essere più piccolo possi bile, il pelo corto e la pelle molto elastica, mentre essenziale era che avesse tre rughe sulla fronte formando un disegno molto simile al simbolo cinese chiamato “Principe”come ancora oggi lo notiamo sul nostro Carlino. Sorprendentemente simile al pechinese moderno, il Lo Sze è in pra tica la razza che ha portato all’evoluzione il Carlino moderno. Forse lo Spaniel