INC gennaio 2010

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Il fascino del Weimaraner non è secondo alle tante qualità

IlBraccodalcuored’oro Molte leggende ne accentuano il mistero delle origini. Una sua immagine è al Louvre. Fra i suoi ammiratori Grace Kelly ed Eisenhower. Il segreto del suo successo è...

Kyra

L’aspetto nobile e fiero, il portamento ele­ gante, il colore del mantello che affascina per quel tipico effetto cangiante, l’occhio chiaro ed espressivo, la tradizionale fama di cane elitario, le indiscusse qualità in ambito venatorio, l’alone di mistero che circonda la sua evoluzione nei secoli…tutti elementi che contribuiscono non poco a renderlo soggetto unico nel panorama ci­ nofilo internazionale. Ma andrebbero de­ scritte a fondo altre sue doti peculiari, come il carattere e la personalità, doti che hanno contribuito a determinarne la grande diffusione in Paesi come la Germania, la Francia e le terre anglosas­ soni. Ha sicuramente origini antiche, si pensa, infatti, discenda addirittura dal Cane Grigio di Saint Louis. Per la sua bellezza, veniva spesso ritratto a fianco di ricchi e nobili di varie epoche, come, ad esempio, in un quadro del Van Dick del 1631 dove appare vicino al principe Von der Pfalz e, ancora prima (1583), in un quadro di Anthois Mor oggi presente al Louvre, dove si nota un cane grigio/argento molto si­ mile al weimaraner. Il Granduca Karl August e i nobili alla corte

di Weimar lo allevano con cura alla fine del 18° secolo, valorizzando la sua istintiva abilità nel seguire le tracce e nel recupe­ rare il selvatico ferito, apprezzandone, al contempo, la resistenza fisica e il coraggio

sulla selvaggina di grosse dimensioni. Solo in tempi recenti verrà perfezionata la sua attitudine alla ferma. Da sempre considerato un cane aristocra­ tico, all’inizio del secolo scorso rischia in­ credibilmente l’estinzione. Salvato in extremis da un gruppo di ap­ passionati, diventa successivamente og­ getto di tutela da parte del primo Club di Razza fondato in Germania all’inizio del ‘900 da alcuni aristocratici locali, i quali, dopo alcuni tentativi disastrosi con il pointer, decidono di vietare ogni tipo di rinsanguamento con altre razze, ciò al fine di meglio preservarne le peculiarità. Ancora oggi in Germania viene allevato esclusivamente per la caccia, come da an­ tica tradizione. La leggenda che lo circonda e lo vuole al fianco dei soldati tedeschi durante le loro battaglie, lo porta a ricevere l’appellativo di “fantasma d’argento”, forse per il manto e gli occhi che riflettono la luce, ma soprat­ tutto per la difficoltà con cui veniva indivi­ duato nella nebbia. Apprezzato per la struttura potente, i mo­ vimenti veloci e scattanti e il carattere de­ ciso, trova il suo impiego anche durante la seconda guerra mondiale, al termine della

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