i nostri
Cani
Anno 55 num. giugno 2009
dagli altri “primitivi” per via del mantello prevalentemente corto (o duro nel caso del Podengo), ma che in sostanza non si allontani dal modello di un (seppur leggero) “lupoide rettilineo”. Anche il Cirneco dell’Etna, a prescindere da una prima descrizione ufficiale redatta nel 1939 da Giuseppe Solaro che lo classificava come grajoide, posto nella classificazione utilitaria delle razze da seguita, presenta di fatto molti caratteri tipici di un mesomorfo leggero, la cui eleganza non deve trarre in inganno. L’unica esasperazione, se così si può definire, è infatti l’estrema distinzione, ma per il resto il Cirneco presenta profili rettilinei (definibile “ortoide” secondo i parametri dell’alloidismo), la taglia è media (definibile armonica rispetto al formato, secondo i parametri dell’eterometria), la costruzione generale è nel quadrato, la lunghezza totale della testa si avvicina ai 4/10 dell’altezza al garrese e l’indice cefalico totale si avvicina al 50% pone questa razza a limite tra il dolicocefalo e il mesocefalo. Detto ciò il Cirneco, che non va assolutamente scambiato per un Pharaon Hound di taglia ridotta e men che meno un Piccolo Levriero Italiano troppo cresciuto e dalle orecchie diritte, presenta delle caratteristiche specifiche che a mio parere sono indispensabili affinché si possa considerare un soggetto realmente “in tipo”, pur ribadendo che lo standard F.C.I. (n° 199, gruppo V, sezione 2) deve rimanere il principale riferimento.
no presentare una regione sottorbitale non piena e molto cesellata, così che vista dall’alto tra le guance e il muso, sia percepibile un’evidente depressione. Anche se lo standard prevede anche una colorazione dell’iride ocra chiaro e grigia, sono senza dubbio da preferire pigmentazioni non troppo diluite. Il collo, ben descritto dallo standard, deve presentare spesso un andamento tendente al verticale e un’inserzione ben delineata. IL PROFILO SUPERIORE
b) cranio globoso e orecchie mal inserite
altezza, quando in cane è in attenzione, cade in corrispondenza del condotto auricolare. Visto di profilo, il margine anteriore dell’orecchio, deve formare con l’asse superiore del cranio, in angolo “aperto”. La cartilagine deve essere rigida e non troppo sottile, anche se a volte le punte possono essere leggermente rivoltate all’indietro. Nell’avvicinarmi alla comprensione della razza, non nego di aver avuto qualche difficoltà nell’apprezzare da subito gli occhi che, mai globosi e in posizione tendente al “laterale”, debbo-
LA TIPICITA’ DELLA TESTA
Iniziando dalla testa, considerandone lo sviluppo longitudinale e il salto naso frontale appena accennato, a mio parere sono preferibili assi cranio facciali tendenti al parallelismo, dato che ad un andamento divergente a volte è associabile un profilo “montonino” che comprometterebbe le distinzione dell’insieme. L’orecchio che deve essere inserito alto e piuttosto in dietro verso la regione occipitale, presenta un padiglione a forma di un triangolo isoscele la cui
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c) stop troppo pronunciato e occhio in posizione sub frontale
Proveniendo dal mondo dei terrier, al primo impatto i Cirnechi mi apparivano tutti e indistintamente levrettati... non nego che il problema esista, ma da un più attento esame dei soggetti ben costruiti, si può capire che tale impressione sia originata dal profilo curvilineo determinato dall’accentuata muscolatura della regione lombare che prosegue poi con una groppa scoscesa e lunga, il tutto accompagnato da un ventre asciutto e retratto... non di meno bisogna considerare che trattandosi di un cane molto sensibile e freddoloso, in talune condizioni i soggetti poco abituati al ring o in mano a conduttori inesperti, manifestano il loro disagio assumendo sovente quella postura contratta che altera negativamente la reale costruzione generale. Gli arti anteriori sono caratterizzati da scapole lunghe, moderatamente inclinate e da un angolo scapolo omerale “aperto”. La muscolatura della spalla deve apparire molto tonica ma assolutamente poco voluminosa. Essendo a volte i gomiti più bassi del margine inferiore del torace, si potrebbe avere l’impressione che questi siano “scollati”... anche in questo caso la valutazione in movimento, rimane l’unica verifica attendibile. Considerando il tipo di terreno accidentato sul quale il Cirneco deve poter cacciare, il Cirneco deve possedere, nonostante l’aspetto leggero degli arti, dei piedi assolutamente solidi, con dita unite, molto arcuate e polpastelli molto consistenti. Anche il treno posteriore, ben descritto dallo standard in termini di proporzioni 7
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