INC marzo 2009

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i nostri

Cani

Anno 55 num. marzo 2009

vori potrebbero risultare meno generose ed eventualmente mettere a repentaglio la sopravvivenza. Gli animali che vanno in letargo sono l’esempio più evidente di questo tipo di “filosofia di vita”: l’energia viene accumulata sotto forma di grasso durante il periodo fertile dell’anno per essere dissipata lungo le stagioni più dure. Oggi, per il cane così come per l’uomo, nell’era del consumismo, il periodo di accumulo risulta costante e continuo e mai seguito da un periodo di smaltimento dei grassi accumulati; a ciò consegue inevitabilmente l’obesità. Nel cane il sovrappeso causato da eccessivo accumulo di grasso (d’ora in poi ci ri-

determina lo stato di nutrizione misurando il peso corporeo effettivo e comparandolo con il “peso ideale” per la razza, il sesso e l’età del soggetto in esame. Generalmente l’animale viene definito obeso quando supera del 20% il proprio peso ideale. E’ stato più volte dimostrato che il sovrappeso ha parecchi effetti negativi sulla salute dell’uomo e degli animali e questi effetti negativi si ripercuotono su numerosi organi e apparati e possono essere amplificati in età avanzata o sommarsi a preesistenti condizioni patologiche. L’obesità quindi influenza la vita del cane sia in termini qualitativi sia in termini quantitativi.

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energetico di mantenimento circa doppio rispetto al Siberian Husky, razza selezionata da secoli per vivere e lavorare a temperature che possono risultare proibitive per la maggior parte delle altre razze canine. Genetica, razza, età, sesso, attitudine, livello di attività fisica, potere calorico dell’alimento, quantità di alimento somministrata, temperatura ambientale e stato salutare tutti influenzano il bilancio energetico. Nell’ uomo é riconosciuta una predisposizione genetica e famigliare all’obesità mentre nel cane è nota la predisposizione di talune razze a questa condizione. Razze quali Labrador retriever, Cairn terrier, Cocker spaniel, Bassotto a pelo lungo, Collie e Shetland, Basset hound, Cavalier King Charles Spaniel e Beagle sembrano avere una maggiore predisposizione all’obesità rispetto alle altre razze. Prima la diagnosi…

Valutazione dello stato di nutrizione o BCS (Body Condition Score). Silouette di un cane obeso (Fig.1a), di un cane normale (Fig. 1b) e di un cane cachettico (Fig. 1c).

feriremo a questo) è la forma più comune di malnutrizione nei paesi occidentali e numerosi studi epidemiologici condotti negli Stati Uniti ed in Europa dimostrano che circa il 25% della popolazione canina è in sovrappeso o obesa. Misurare la quantità di grasso accumulato nell’organismo è alquanto difficile e pertanto, nella pratica clinica quotidiana si

Quali sono le cause di obesità? L’obesità è una condizione multifattoriale e multigenica risultante dalla sommatoria di componenti ambientali quali, in particolar modo, livello di attività fisica e temperatura ambientale, anatomiche quali ad esempio tipo e lunghezza del mantello, e genetiche. Alle basse temperature, il Beagle, ad esempio, ha un fabbisogno

Il primo passo da fare prima di impostare una qualsiasi terapia è quello di formulare preventivamente una diagnosi. Allo stesso modo, prima di impostare un protocollo dietetico per il controllo del peso è bene valutare lo stato di nutrizione del soggetto sovrappeso o obeso. Una delle maggiori difficoltà che si incontrano nel controllo del peso consiste nella valutazione dello stato di nutrizione del paziente o BCS (Body Condition Score). Il metodo per la valutazione della BCS deve essere di semplice applicazione, riproducibile ed economico e deve poter consentire ai proprietari dei cani di poter facilmente riconoscere lo stato di nutrizione dei pazienti per ottenere una collaborazione attiva al programma di dimagramento impostato. Numerosi protocolli sono stati proposti, in passato, da numerosi autori con tabelle par la valutazione della BCS. Gli autori adottano il metodo basato sulla palpazione delle protuberanze ossee quali il costato, la tuberosità ischiatica e la protuberanza iliaca. Gran parte del tessuto adiposo viene immagazzinato nel sottocute, tra cute e muscoli, impedendo o rendendo più difficoltosa, nei cani “grassi”, la palpazione delle ossa sottostanti. I proprietari ricevono il suggerimento di valutare lo stato di nutrizione del loro animale esclusivamente palpandone e osservando il costato. La palpazione del costato consente di considerare un cane obeso quando le coste non sono percepibili alla palpazione digitale (Fig 1a), grasso quando la palpazione del costato è consentita da una discreta pressione digitale, normale quando le coste sono facilmente palpabili (Fig 1 b), magro quando il costato è facilmente visibile e cachettico quando appaiono ben visibili anche gli spazi intercostali (Fig 1 c).

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