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LA SOCIETA COOPERATIVA Mensile ufficiale di Legacoop Forlì-Cesena • Direttore Responsabile: Emilio Gelosi • Editore: Cooperdiem soc.coop. • Stampa: Tipografico soc.coop. Santa Sofia (FC) • Anno XV n 9 / 2011 • iscr. ROC 4503 • Aut.Trib. di Forlì del 20/10/97 • Reg.Stampa n.28/97 • Poste Italiane spa - spedizione in a.p. D.L.353/03 (Conv. L.46/04) art.1 comma 1, DCB Forlì - Tassa pagata • La presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale e i dati relativi a nominativi e indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Ciascun lettore, a norma dell’art.7 D. Lgs. 196/2003, potrà avere accesso ai propri dati in ogni momento, l’aggiornamento la rettifica o la cancellazione oppure opporsi gratuitamente al loro utilizzo scrivendo a: Legacoop Forlì-Cesena, via Monteverdi 6/b, 47122 Forlì • codice ISSN 1971-6842 • Numero chiuso in redazione il 28 ottobre 2011

L’Editoriale del mese

I SETTE GIORNI

I GIOVANI AL CENTRO DELLA SETTIMANA

L

DEL BUON VIVERE

47122 FORLI’ Via Monteverdi 6/b Tel. 0543/785411 - Fax 781134 www.legacoop.fc.it

MASSIMO CIRRI E PHIL TAYLOR AL CAMPUS CLOUD A PAGINA

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INTERVISTA ALL’IDEATRICE MONICA FANTINI A PAGINA

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LA LECTIO MAGISTRALIS DI K ELLERT

Sunset - Baigorria

L a Se t t i m a n a del Buon Vivere è stata l’esperienza più formativa e coinvolgente che abbia mai vissuto come volontaria. Mi sono sentita un membro importante della grande famiglia Legacoop che si è preoccupata di formare noi volontari e di darci tutti gli strumenti, le motivazioni e l’energia necessari per affrontare al meglio le sette giornate. A mio parere, ciò che ha reso innovativo questo evento è stato il voler mettere al centro delle varie attività dei temi che nessuno prima ha avuto il coraggio o la responsabilità di affrontare da un punto di vista diverso da quello abituale del consumismo irresponsabile, vale a dire la sostenibilità. Tutti finora hanno pensato a soddisfare le esigenze individuali massimizzando quindi i propri interessi, ma come ben sappiamo, questo atteggiamento ci sta portando alla rovina totale; quindi bisogna trasportare valori come la sostenibilità sociale, ambientale ed economica nella nostra quotidianità per far sì che la Settimana del Buon Vivere diventi un punto di partenza per una vita intera basata sul buon vivere. Per fare ciò, ovviamente, è necessario iniziare a pensare al «NOI» e non all’«io». È necessario che entri in

Mensile ufficiale di:

A PAGINA

Dall’Editore

Settantaduemila persone coinvolte in eventi su etica, salute, bene comune, benessere, alimentazione, cultura e cœsione: la seconda edizione della Settimana del Buon Vivere promossa da Legacoop Forlì-Cesena, LILT e IRST chiude con numeri di grande successo.

ognuno di noi e si sedimenti l’idea che per vivere meglio si deve abbandonare il culto del tanto caro “Dio Denaro” e mettere al centro della nostra vita il rafforzamento delle relazioni sociali, il rispetto dell’ambiente e della diversità che ci circondano. Inoltre, la sfida per af-

frontare questo nuovo stile di vita mi pare sia stata accolta con convinzione dai numerosi partecipanti alle diverse attività organizzate nelle sette giornate. Mi rincuora questa partecipazione di “massa” perché significa che volere una vita migliore nel rispetto degli altri,

dell’ambiente e quindi di se stessi, è un’idea che si sta sviluppando in tante persone. Da ultimo, affermo (con convinzione) che il successo più grande dell’organizzazione di eventi come la Settimana del Buon Vivere sarà nel riscontrare l’assenza di aggettivi quali “buono”, “eti-

co” o “equo e solidale” nei titoli delle future manifestazioni perché vorrà dire che saremo già in una società in cui tali valori saranno diventati un imperativo e soprattutto di uso comune per tutti noi.

Martina Giasi Volontaria SDBV2011

UN NUMERO “SPECIALE” IN MOLTI SENSI

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uesto numero della Società Cooperativa è “speciale” in diversi modi. “Speciale”, prima di tutto, perchè è interamente dedicato alla Settimana del Buon Vivere. Non sarebbe potuto essere diversamente, visto l’impatto che l’evento ha avuto sulla comunità. E poi “speciale” perché per il resoconto ci siamo affidati ad alcuni dei numerosissimi interventi che ci sono giunti da volontari, spettatori e semplici cittadini. L’editoriale che leggete qui di fianco, scritto da una studentessa di 20 anni, ne è il primo esempio.

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