La libertà nel cassetto

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Consiglio comunale presso palazzo Sacrati, si costituì ufficialmente con un documento scritto a macchina, strumento ancora raro all’epoca, il “Comitato pro monumento ai caduti di Rubiera”. I caduti erano quelli della prima guerra mondiale. In quell’occasione vennero eletti un Presidente onorario, nella persona del Commissario prefettizio del Comune Guido Ridolfi, un Presidente effettivo, il medico Augusto Righi ed un vice Presidente, l’onnipresente Cav. Guglielmo Rosa, ricco commerciante del centro. Come segretario fu scelto dapprima nella persona di Narciso Salvardi che ben presto verrà sostituito da Sisto Braidi. Il cassiere e custode del libretto di deposito n. 643 presso la filiale cittadina del Banco San Prospero, nel quale sarebbero state depositate le somme necessarie alla costruzione del monumento, fu scelto l’ex Maresciallo Felice Malagoli, assessore comunale e militare in congedo. Per prima cosa si decise di allargare il comitato ai reduci: al Sig. Quirino Cottafavi, sopravvissuto e mutilato di guerra, scelto come rappresentante della frazione di Fontana assieme al Sig. Angelo Paterlini. Per San Faustino furono invitati a far parte del comitato Natale Pantaleoni ed Augusto Pecorari. In rappresentanza di Sant’Agata, invece, il Sig. Domenico Messori. Il primo problema da risolvere venne individuato nel reperimento dei fondi necessari a portare a compimento l’opera. Tale problema resterà il principale nel corso degli anni. Come reperire il denaro necessario a costruire un monumento? Un’opera cioè non di primaria necessità, in un’epoca di crisi economica dovuta anche alla recente guerra? Il comitato era conscio delle difficoltà. Cosa si poteva fare? Tutti i componenti del Comitato concordarono sul fatto che fosse inevitabile che il Comune desse un contributo. Nell’attesa, si convenì che si dovessero sollecitare oblazioni da privati cittadini e che ci si dovesse dar da fare per promuovere spettacoli, fiere e lotterie. Per prima cosa, nella seduta del 29 aprile 1922 si pensò di formare un elenco di tutte le persone facoltose del Comune, che avrebbero potuto concorrere a coprire la spesa con un’offerta. Venne così deciso di pubblicare un manifesto per portare a conoscenza dei concittadini che si era costituito un comitato e che era necessario che tutti dessero il loro contributo morale ed economico. A questo scopo si preparò una circolare da spedire per posta a tutti i rubieresi che si pensava potessero contribuire e si costituì un’apposita commissione per esigere tali contributi. La fiera di giugno seguente fu anche una buona occasione per organizzare una lotteria ed alcune recite dilettantistiche. Per


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