El Nost Cumun n°60

... e Graffignana, i memorandi fatti che ai tardi tramandar posteri brama ...

PERIODICO INFORMATORE DEL COMUNE DI GRAFFIGNANA – Anno XXXII - 1/2014 – LUGLIO 2014 - N° 60

Sagra dei Santi Pietro e Paolo: mezzi agricoli, automobili, e motociclette d’epoca hanno animato la sfilata per le vie cittadine

Trent’anni di donazioni per il Gruppo Avis

“Colle 2014” esercitazione antincendio della Protezione Civile

Indice

el nost cumün Periodico Informatore del Comune di Graffignana

In questo numero: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 12 13 14 16 17 18 19 20 21 22 27 28 29 30 31 32 34 36 37 38 39 40 41

EL NOST CUMÜM - N° 60 - LUGLIO 2014

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III IV

Editoriale Elezioni amministrative comunali di Graffignana del 25 maggio 2014 Comune di Graffignana: Elezioni del Parlamento Europeo 25 maggio 2014 Tanti appuntamenti hanno animato la festa patronale dei Santi Pietro e Paolo Biblioteca comunale: tante occasioni per tutti, libri, burattini ed e-book Giornata ecologica: una risposta concreta all’incivile abbandono dei rifiuti per la strada Il Personaggio: Nica Favalli Il Gruppo Comunale Avis di Graffignana ha raggiunto trent’anni di donazioni Impegno, studio e tante attività per la scuola media “Anna Frank” di Graffignana Esercitazione intercomunale AIB Parco della Collina di San Colombano “Colle 2014” Cena con noi 2014: il tutto esaurito per aiutare l’Oratorio Il Gruppo di Impegno Sociale “il Rosone” inaugura il nuovo automezzo Oratorio’s got talent 2014: un’edizione riuscitissima 25 maggio 2014: prima edizione delle Oratoriadi Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II sono santi… lo sono sempre stati!

Uno, due, tre… Balabiut!

Un appassionate libro per l’estate: “Non dirmi che hai paura” “La musica è l’armonia dell’anima”: la Banda in concerto “A qualcuno piace caldo”: Compagnia teatrale Bella Vita ProLoco Graffignana: le idee non mancano. Ampia partecipazione agli eventi Neanche un po’ Istessi: prima esibizione, primi classificati Un negozio veramente curioso Vivere con la terra dentro. Graffignana si racconta. La vigna, 2ª parte Vivere con la terra dentro. Graffignana si racconta. La vigna, 3ª parte In giro per cantine … e non solo, un itinerario enogastronomico, artistico e naturalistico Un saluto e un ringraziamento a don Davide Vini “naturali”, biologici, biodinamici. In bottiglia regna un po’ di confusione 1914 – 2014: 100° anniversario della Prima Guerra Mondiale Daniele Pallai appassionato ricercatore storico della Resistenza locale Foto d’archivio: Stefano Coppi Serate musicali a km 0: un tripudio di musica e di amicizia Cred 2014: tradizione, innovazione, solidarietà Divertimento + amicizia = Jackson’s Buba & Company Corri che ti passa con i Corsari delle Spadazze!

Concorso fotografico 2014: foto.graffi.amo, Selfie e paesaggi di Graffignana Quando si dice “Zumba®” è naturale il collegamento all’Athena2…

Nasce la Asd Virtus Graffignana un ambizioso progetto per inserire gli atleti locali Una commedia già vista … “grazie di non farmi partecipe” Graffignana ha aderito al Comitato Genitori: un impegno attivo per il futuro dei nostri figli Corso avanzato di inglese: Ready, start, go!

Attivo il sito di informazione www.graffignanaviva.it Cooperativa La Cascina Maggiore e LILT ottima collaborazione Anguria: incontrastata regina dell’estate Il Comune di Graffignana arriva su Facebook Centro estivo diurno per i piccoli al via a luglio Il mondo in un click: reportage di Gabriele Milani Laboratorio Natura

Le fotografie non dichiarate sono nella disponibilità dei collaboratori.

Le altre foto sono di: • pag. 8, Plastica in basso (www.ambiente.ambienti.com) • pag. 19, Barcone in basso (www.theblazonedpress.it) • Samia (www.overtimefestival.it) • pag. 30, Osservatorio di Mairago (www.commons.wikimedia.org) • pag. 44, Checco Zalone (www.cinema.fanpage.it) • Checco Zalone in basso (www.lettera43.it) • pag. 48, Anguria (www.rifaidate.it) • 3ª di copertina: Gabriele Milani • 4ª di copertina: Giuseppe Mazzara.

Autorizzazione del Tribunale di Lodi N. 158 del 24 gennaio 1983 Anno XXXII - N. 60 Distribuzione gratuita.

Chiuso in redazione l’11.07.2014 Direttore responsabile: Giuseppe Giovanni Mazzara Capo redattore: Laura Zironi Redazione: Thomas Arrigoni, Angelo Barbesta, Pietro Bergomi, Andrea Bordin, Mariarosa Comotti, Angelo Coppoli, Patrizia Curcuruto, Oscar Curti, Giulio Lunghi, Lucia Magrino, Rosa Magrino, Valeria Maina, Federica Muzzani, Sara Pandini, Valentina Premoli, Cristina Riboldi, Luca Rossi, Mauro Roveda, Luigi Scietti, Debora Siviero.

Delegati dell’Amministrazione comunale: Pinuccia Cremonesi, Valentina Roveda Hanno collaborato: Athena2, Avis Comunale, M. Civardi, P. Cremonesi, J. De Maio, F. Dragoni, A. Fiorentini, G.E. Galetta, G. Maina, Gruppo Oratorio, M. Osan, D. Pallai, Poeta Maledetto, Pro Loco, L. Raimondi, il Rosone, V. Roveda, G. Sarri, M. Scottini, Scuola “A. Frank”, E. Suardi, G. Zironi.

Progetto grafico: Giuseppe Giovanni Mazzara e-mail: gepe.48@alice.it Direzione - Redazione: Palazzo Municipale - Via Roma, 1 Tel. 0371.88828 - Fax 0371.88690 e-mail: urp@comune.graffignana.lo.it Fotoritocco - Videoimpaginazione:

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SINCRONIA di Sainaghi Sandro Via Cesare Balbo, 28 20025 Legnano (MI) La pubblicità presente in questo numero per scelta editoriale è gratuita e mira a stimolare il lettore alle problematiche sociali.

La responsabilità delle opinioni espresse negli scritti pubblicati è demandata ai singoli autori. La riproduzione degli articoli pubblicati su questo giornale è permessa previa autorizzazione scritta del Direttore.

E d i t o r i al e

Giuseppe Enrico Galetta, Sindaco

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EL NOST CUMÜM - N° 60 - LUGLIO 2014

Carissimi Concittadini, il 25 maggio 2014, come si può immaginare, ha segnato una tappa molto importante della mia vita. Mi ha regalato uno dei momenti più rilevanti e carichi di significato, un condensato di emozioni impossibili da descrivere e da riferire. Un insieme di immagini e di parole che ricorderò per sempre.

Appena ricevuta la notizia dell’elezione a Sindaco, i miei pensieri sono andati ai miei genitori, ai miei familiari e alla mia comunità che tutta mi si è stretta attorno in segno di fiducia e con tanta speranza.

Rivolgo da queste pagine un sincero ringraziamento a tutti i concittadini che si sono recati ai seggi, superando magari anche la sfiducia verso le istituzioni, per una propria scelta privata e carica di responsabilità. Sono consapevole che a loro, e comunque anche a tutti coloro che per vari motivi non hanno potuto esercitare il diritto di voto, dovrò riferire dell’operato e delle decisioni che matureranno nel corso del mandato e che, prevedibili o meno, mi auguro ampiamente condivise.

Non posso certamente dimenticare in questa occasione di ringraziare con gratitudine tutti i candidati presenti nelle liste partecipanti alla civile competizione elettorale: queste persone hanno dichiarato la loro disponibilità a volersi impegnare per la crescita di Graffignana e a tutti loro la comunità dev’essere riconoscente.

Assumo dunque la carica di Sindaco di Graffignana con spirito di servizio e conosco la responsabilità che comporta questo ruolo in un contesto di perdurante crisi economica e di scarsità di risorse a disposizione. Sono sereno e certamente non sarò solo nelle scelte e nell’operare. Ad affiancarmi ci saranno persone di cui mi fido e che già hanno dimostrato di essere valide, competenti e capaci. Sono consapevole che ricopro questo ruolo perché sono stato fin qui aiutato e sorretto da collaboratori seri e corretti.

Confermo anche ora l’intenzione di rappresentare un’Amministrazione aperta e disponibile al confronto. Sono convinto che Graffignana abbia bisogno di un’Amministrazione attenta all’ascolto attraverso adeguati e moderni canali di dialogo.

Pur nella diversità di opinioni e di posizioni, sono certo che in questi anni particolarmente difficili sia utile operare con un’Amministrazione veramente solidale.

Solo con rispetto e umiltà si possono raggiungere tanti e buoni risultati.

Eventi di Pinuccia Cremonesi

Elezioni amministrative comunali di Graffignana del 25 Maggio 2014 ue le liste che con le loro donne e uomini e i loro programmi si presentano all’elettorato graffignanino la domenica del 25 maggio u.s. per chiedere la fiducia a guidare il paese nei prossimi cinque anni: - Lista n. 1 con candidato Sindaco il dott. Giovanni Scietti.

- Lista n. 2 con candidato Sindaco il rag. Giuseppe Enrico Galetta.

Fra le riflessioni che si possono fare, si constata la mancata presenza nella lista n. 1 “Graffignana 2000” del sindaco uscente dott. Marco Ravera. Il dott. Scietti, già sindaco per due mandati (1999-

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RIEPILOGO

EL NOST CUMÜM - N° 60 - LUGLIO 2014

SEGGIO 2 SEGGIO 3

TOTALE

ELETTORI

723

670

655

2.048

VOTANTI

610

541

535

1.686

BIANCHE

11

2

9

22

NULLE

14

8

9

31

0

0

0

0

VOTI VALIDI

585

531

517

1.633

LISTA 1

288

205

265

758

LISTA 2

297

326

252

875

CONTESTATE

2

SEGGIO 1

2009) e vice-sindaco nella passata legislatura, si ricandida guidando una lista rinnovata per sei undicesimi e che parte con il favore del pronostico.

La lista n. 2 “Sviluppo e partecipazione per cambiare Graffignana” conferma nella sua squadra due Consiglieri uscenti della passata amministrazione presentandosi nove candidati nuovi su undici, compreso il candidato sindaco rag. Galetta (che comunque in età giovanile era stato Consigliere comunale).

Buona l’affluenza degli elettori (82,3% degli aventi diritto al voto) che si sono così espressi: 875 voti pari al 53,6% a favore della lista n. 2 guidata dal candidato sindaco Galetta, mentre alla lista n. 1 del candidato sindaco Scietti è andato in consenso di 758 elettori, pari al 46,4%.

La vittoria arride quindi alla lista n. 2 (sicuramente non favorita dai pronostici) con nuovo sindaco Galetta, evidenziando un desiderio di cambiamento da parte della maggioranza degli elettori di Graffignana.

A tutti i membri nel nuovo Consiglio comunale l’augurio e l’invito a operare esclusivamente per il bene della nostra comunità con onestà, capacità, intelligenza, sacrificio e spirito di servizio.

LISTA 1 - TOTALE PREFERENZE CHIODI FERNARDO VOTI 24 D’ANGELO MARCO VOTI 43 GRENCI BARBARA VOTI 51 LUNGHI GIULIO VOTI 32 LUPI ALESSANDRO VOTI 25 MAINA VALERIA VOTI 34 MAZZOLA ROSALBA VOTI 25 OPIZZI MARTINA VOTI 48 ROVEDA MAURO VOTI 40 SUARDI EMANUELE VOTI 21

%

82,32

LISTA 2 - TOTALE PREFERENZE MAZZOLA MAURO VOTI CORSI ELENA VOTI CREMONESI GIUSEPPINA VOTI MILANI DENISE VOTI ROVEDA VALENTINA VOTI FARINA AURELIO VOTI GALMOZZI GIOVANNI VOTI GROSSI FABIO VOTI MARINONI LORENZO VOTI REMIGI LUIGI VOTI

57 49 23 77 47 51 38 45 83 33

Eventi di Pinuccia Cremonesi

Comune di Graffignana Elezioni del Parlamento Europeo 25 Maggio 2014 a lettura dei risultati elettorali che gli Italiani hanno espresso nel voto del 25 maggio scorso indica una grande fiducia al tentativo in atto e di reale cambiamento nelle scelte politiche-socialieconomiche che riguardano il Paese Italia.

I proclami populisti e intimidatori espressi in modo particolare dal Movimento 5 stelle non solo non hanno dato il risultato che i suoi leader cercavano ma ha

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visto fermarsi il suo consenso a circa la metà dei voti conseguiti dal Partito Democratico: 21,1% contro 40,8%. Nella nostra Graffignana, come si può constatare dai dati che vengono riportati, il PD ha sfiorato il 40% dei voti, con un incremento notevole rispetto ai dati elettorali delle ultime elezioni (Camera e regionali). Forza Italia, con circa il 20% dei voti, supera il risultato regionale, sia nazionale, dove sfiora il 17%.

La Lega Nord, superando il 19%, si trova con circa 5 punti percentuali superiore al dato regionale (il dato nazionale vede la Lega assestarsi al 6,2%). Nel nostro borgo il Movimento 5 stelle si ferma al 12,6%, inferiore al dato regionale lombardo (15,7%) e quello nazionale (21,1%).

Sinistra (Tsipras) e destra (Fratelli d’Italia) con i loro 45 voti a testa, sfiorano il 3% dei consensi. Nuovo Centro Destra di Alfano non porta cambiamenti significativi nel centrodestra (1,3%) e risultati minori conseguono altre forze politiche.

VOTI

%

VOTI

%

13

0,82

312

19,82

10

0,63

21

1,33

45

2,86

619

39,34

198

12,58

304

19,31 3

4

3

2,86

RIEPILOGO

TOTALE SEGGI

ELETTORI

2.044

VOTANTI

1.685

%

82,43

0,25

0,20

BIANCHE

52

NULLE

59

CONTESTATE VOTI VALIDI

0 1.574

93,41

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Eventi di Roveda Valentina

Tanti appuntamenti hanno animato la festa patronale dei Santi Pietro e Paolo nche quest’anno la festa patronale dei Santi Pietro e Paolo è stata un grande successo prodotto dall’unione di novità e tradizione.

Il via è avvenuto venerdì 27 giugno con la mostra grafica sul tema “Agricoltura e lavoro contadino. Coltivazioni allevamenti e lavorazioni nella padana irrigua lodigiana nel ‘900” organizzata dal Circolo Culturale La Certosa presso l’Auditorium comunale e che ha visto l’intervento di Luigi Albertini, giornalista esperto in tematiche lodigiane, di Achille Mazzocchi, ricercatore storico museale.

Il giorno seguente, sabato 28 in piazza san Rocco è stata organizzata una grande serata dalle 19.00 alle 24.00 caratterizzata da momenti musicali e specialità gastronomiche in collaborazione

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con Caffetteria Kikka, New Bar e la pizzeria Dallo Zio Ale. Per poi arrivare alla tanto attesa domenica 29 con la tradizionale sfilata di mezzi agricoli, auto, moto d'epoca e l'immancabile carro delle mondine con ritrovo alle ore 9.30 al campo sportivo e sfilata tra le vie del paese sotto gli occhi attenti e curiosi di adulti e bambini.

In concomitanza con il termine della Santa Messa con la partecipazione del coro di Graffignana, ci siamo ritrovati in piazza Aldo Moro con don Davide per la benedizione dei mezzi e per chiudere la mattinata con un buon rinfresco.

Dopo la Santa Messa delle ore 17.00 passiamo dalla sala consigliare per le premiazioni della quinta mostra estemporanea di pittura:

1° premio: Tibollo Vito; 2° premio: Tettamanti Mario; 3° premio: Floria Pietro; 4° premio: Augelli Angelo.

Oltre ai vincitori che hanno ricevuto un premio in denaro, è stato consegnato un riconoscimento anche agli autori di altre opere segnalate come lavori interessanti: Marchese Walter, Vitale Dario, Spanò Bartolomeo, Iervolino Michele, Metko Erion, Ciceri Donato, Oddone Gianfranco e Gorini Renzo.

Purtroppo alcuni eventi serali sono stati rinviati a causa del maltempo, ma, con la certezza che questa festa si ripeterà l’anno prossimo e con la speranza di avere il sole a nostro favore.

Ora attendiamo la sagra della Vittorina, un altro grande appuntamento per tutti, Graffignanini e non.

ORARI DI APERTURA:

di Francesca Dragoni*

Biblioteca comunale: tante occasioni per tutti, libri, burattini ed e-book a Biblioteca Comunale di Graffignana nel corso del 2014 ha realizzato le consuete attività di promozione alla lettura per bambini. .

In occasione del Carnevale due incontri. Il primo con venti bambini frequentanti le classi elementari che divertendosi con parrucche, nasi rossi, cappelli da clown, corna da renna e orecchie da topo hanno partecipato alla narrazione di “Il topo dalla coda verde” di Leo Lionni.

Al termine della storia tutti si sono abilmente cimentati con il laboratorio “A Carnevale ogni riciclo vale”.

Con bottiglie di plastica colorate e tagliate hanno realizzato delle maschere personalizzate di Carnevale utilizzando una grande scelta di materiali. Ne sono risultate delle creazioni originalissime senza limite alla fantasia.

Con un cordino plasticato le maschere sono state indossate e la merenda con chiacchiere e pizzette è stata servita!

Come consuetudine durante la merenda i bambini si sono seduti nella sala loro dedicata a sfogliare i libri, confrontandosi fra loro e prendendo in prestito qualche lettura da portare a casa.

L’iniziativa “Maschere mostruose” è stata dedicata a un massimo di 20 iscritti fra i bambini della scuola materna.

Ai piccoli è stato letto il “Carnevale degli animali” di Dubuc Marianne che racconta come gli animali si preparano al Carnevale ognuno con il proprio travestimento.

Al termine dell’incontro, il mo-

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• Lunedì 17.30 - 19.30 • Mercoledì 13.30 - 16.00 • Venerdì 15.00 – 18.30 Mail: biblio.graffignana@libero.it Telefono 0371-88828

mento della merenda offre l’occasione per iscrivere chi ancora non fosse attivo al prestito e per far conoscere i servizi offerti.

Queste occasioni d’intrattenimento offerte dalla Biblioteca riscuotono grande successo come dimostra l’affluenza dei partecipanti e avvicinano alla lettura in maniera amichevole e divertente.

Sabato 17 Maggio la Biblioteca ha organizzato per tutti i bambini, uno spettacolo di burattini a cura del “Teatro dei Giovani” di Lodi.

L’evento ha ottenuto grande successo e ci piacerebbe ripeterlo con uno spettacolo che comprenda un maggior numero di animatori. Grazie alla bravura delle burattinaie Tina Pezzini e Liliana Brusoni, che hanno animato la storia di “Maga Lifrocca e Gatto Sgrinfio” con molteplici personaggi, più di una ventina di bambini partecipanti sono stati rapiti dalla narrazione. Le burattinaie, a vista, hanno dato vita a molti personaggi, dalla strega al serpente, dalla fata al gatto, muovendone anche quattro contemporaneamente sulla scena con voci e caricature dialettali esilaranti. I bambini incitavano i personaggi buoni nella rivalsa e inveivano contro le trame dei cattivi con accanite grida.

Grandi risate! Lo spettacolo di burattini offre la possibilità ai bambini di interagire dal vivo col racconto e la storia perché i burattini reagiscono alle loro richieste. Al termine dello spettacolo sono stati mostrati i retroscena e i burattini-personaggi della storia sono stati toccati, guardati e i

bambini hanno potuto fare domande e togliersi ogni curiosità.

Lo spettacolo è stato godibilissimo anche per i genitori perché i burattini, se ben fatti, sono appassionanti per tutte le età.

Utilizzando le credenziali fornite in biblioteca, è possibile accedere a MLOL, un portale web del nostro sistema bibliotecario consultabile gratuitamente 24 ore su 24.

Alla luce dei risultati, che hanno dimostrato l’apprezzamento degli utenti per il servizio, l’aumento dei download è stato nell’ordine del 200%.

Il servizio di prestito interbibliotecario digitale esce dalla fase sperimentale e diventa definitivo.

La prima conseguenza è un aumento degli e-book a disposizione degli utenti: già più di 7.000 destinati ad aumentare velocemente.

Sulla piattaforma attraverso le credenziali potrete consultare gratuitamente “Il Giorno” nell’edizione locale oltre a tutta l’edicola nazionale e internazionale che comprende 2.000 giornali in archivio. Sono compresi inoltre 80.000 titoli di musica in streaming.

In occasione del periodo estivo la Biblioteca sarà chiusa dall’8 al 25 agosto compreso.

Vi aspettiamo in Biblioteca per una bella scorta di libri da leggere durante le vacanze, ovunque siano, perché citando Francis de Croisset: “La lettura è il viaggio di chi non può prendere un treno”. * Responsabile della Biblioteca

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Servizi

Vo l o n t a r i a t o di Giuseppe Maina

Giornata ecologica: una risposta concreta all’incivile abbandono dei rifiuti per la strada a giornata ecologica di Graffignana è nata nell’anno 2000 per volontà dell’Amministrazione comunale che, sensibile alla problematica ambientale ha voluto dare delle risposte concrete alle ripercussioni negative che l’abbandono di rifiuti ai margini delle strade, soprattutto collinari, determina.

Unitamente alla Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee di Lodi ed alle Associazioni comunali si è costituito un solido legame collaborativo che ha consentito l’organizzazione ininterrotta di ben 15 edizioni di questa giornata dedicata all’ambiente. Accanto ad altre iniziative ambientali, come quello dell’apprezzata realizzazione del nuovo Centro Comunale di raccolta dei rifiuti (ex piazzuola ecologica) e delle iniziative di sensibilizzazione, realizzate con le scuole di Graffignana, la Giornata Ecologica rappresenta forse

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L’incivile abbandono dei rifiuti.

l’elemento più significativo e partecipativo dei concittadini desiderosi di vivere un ambiente sano e pulito. La Giornata Ecologica vuole rappresentare soprattutto un momento di aggregazione e di sensibilizzazione all’ambiente, rivolta a quanti ritengono che questo bene, che non ha colore politico, debba essere difeso e tutelato non solo con belle parole, di cui è fin troppo facile riempirsi la bocca, ma anche con significativi fatti, e fra questi la raccolta delle diverse tipologie di rifiuti abbandonati lungo le strade, da incivili. Può essere che qualcuno consideri l’iniziativa poco incisiva, stante il fatto che non è risolutiva del malcostume dell’abbandono di rifiuti, poiché esso si ripresenta, anche se, come constatato, sempre in misura minore.

Ma nessuno ha mai pensato di risolvere il malcostume dell’abbandono dei rifiuti con una mezza giornata anno dedicata alla loro

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Raccolta differenziata, stoccaggio di borse di plastica da avviare alle aziende di trasformazione per un nuovo riutilizzo.

raccolta. Sicuramente però si contribuisce ad evitarne il pericoloso accumulo nell’ambiente, così come si contribuisce ad accrescere la sensibilità alla problematica, soprattutto nei giovani. L’organizzazione della giornata ecologica, che dal suo inizio è andata arricchendosi negli anni, richiede sforzi organizzativi non indifferenti poiché, oltre alle riunioni preliminari con le Associazioni e con quanti sono preposti a garantire la sicurezza dei partecipanti (Protezione Civile e Polizia Locale in particolare), debbono essere individuati i siti di raccolta, le aree a maggiore rischio, i mezzi di trasporto, i collegamenti fra le squadre di raccolta, i contenitori dei rifiuti sensibili e quanto si rende necessario per garantire l’incolumità dei partecipanti. Da cinque anni a questa parte il Comune di Graffignana, attivo componente del Parco Collinare di San Colombano, ha coinvolto nell’iniziativa anche i restanti altri quattro Comuni del Parco, cioè: San Colombano al Lambro, Miradolo Terme, Inverno con Monteleone e Sant’Angelo Lodigiano. La data di effettuazione dell’iniziativa viene decisa di comune accordo, con ritrovo finale di tutti i partecipanti nella zona collinare di Graffignana. Sempre da cinque anni a questa parte, il sabato precedente l’effettuazione della Giornata Ecologica, l’Amministrazione comunale coinvolge gli alunni delle nostra Scuola Secondaria di primo grado (ex Scuola Media), in iniziative di promozione e sensibilizzazione ambientale, attuate sia mediante

senti, ossia: rotatoria Nord - Ottolini; rotatoria Nord- Porchirola; rotatoria Nord - ponte nuovo e vecchio sul Lambro - via Dante; Sayonara - incrocio per via Monteleone; via Monteleone confine comunale; Incrocio via Monteleone - Madonnina dei Ronchi; Madonnina dei Ronchi -

I ragazzi della scuola media partecipano attivamente all’iniziativa.

NICA FAVALLI Parlare di Domenica Favalli (Nica per tutti i Graffignanini) non è cosa semplice. Chi la conosce ha avuto modo di apprezzare la sua infinita disponibilità in ambito sociale.

Della sua operosità si sono avvalse numeose persone, ha fatto del volontariato sociale il perno della propria esistenza.

Un carattere sincero, cordiale con tutti, l’ho sempre vista col volto sorridente, schiva da protagonismi, sempre pronta ad ogni richiesta di aiuto, non ha mai esitato a mettersi a disposizione. Per trent’anni ha prestato la propria opera per ripristinare la pulizia e l’accoglienza dei locali dell’Oratorio parrocchiale, compresi gli spogliatoi e le docce utilizzati dagli atleti in occasio-

fontana dei Poveri - confine comunale con Miradolo Terme; Madonnina dei Ronchi - confine comunale con San Colombano al Lambro.

Ogni squadra assegnataria dell’itinerario stradale suddetto, era assistita da un veicolo per il trasporto del materiale raccolto e da volontari della Protezione Civile che, in collegamento radio, provvedevano anche a segnalare all’unità di intervento, il rinvenimento di rifiuti sensibili o di altre necessità. Alla giornata hanno aderito e partecipato, come sempre, anche il Corpo Forestale dello Stato, i Carabinieri, la Polizia Provinciale e le Guardie Ecologiche volontarie. Al termine della raccolta i rifiuti sono stati differenziati, per lo smaltimento, nei rispettivi siti comunali, mentre i numerosi partecipanti alla Giornata Ecologica, sia di Graffignana, sia degli altri quattro Comuni, stanchi ma soddisfatti del loro operato e dei risultati conseguiti, hanno raggiunto la Locanda Cortesa, che ha gentilmente messo a disposizione gli spazi ed un gustoso risotto per il rinfresco. La giornata si è conclusa con i ringraziamenti delle Autorità provinciali e comunali presenti.

ne delle numerose partite di calcio che si alternavano durante la settimana. Contemporaneamente a questa mansione già di per sé impegnativa, ha custodito ed accudito la chiesetta del Lazzaretto. Conferendo a questo storico luogo di culto una dignitosa ospitalità ai fedeli devoti a san Rocco.

Oggi, l’età e la malattia hanno limitato l’operosità di Nica, ma quanti la conoscono non dimenticano quanto ha fatto per Graffignana. Un sincero grazie dalle tue amiche, dai Graffignanini e dalla Redazione de “El nost Cumün”.

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interventi di pulizia manuale di siti, che di visite guidate al Centro Comunale di Raccolta rifiuti.

La Giornata Ecologica 2014 ha consentito la raccolta di rifiuti di vario genere, alcuni di essi molto curiosi, negli otto diversi tratti stradali in cui sono stati organizzati i numerosi raccoglitori pre-

Vo l o n t a r i a t o a cura del Gruppo Comunale Avis Graffignana

Il Gruppo Comunale Avis di Graffignana ha raggiunto trent’anni di donazioni orreva l’anno 1984 e in due delle realtà presenti nel nostro territorio nascevano, in seno all’Avis Comunale di Sant’Angelo Lodigiano, i gruppi di Graffignana e Valera Fratta.

Sono già passati trent’anni e quest’anno cade “l’anniversario di perla”, se così possiamo definirlo. È un gran bel traguardo!

Per questo motivo ci sentiamo di augurarci e augurare alla nostra consorella di Valera Fratta almeno altri 30 di questi anni di lavoro, gioie e soddisfazioni.

Per quanto ci riguarda, abbiamo deciso di rendere omaggio a questo importante momento della nostra storia raccogliendo le fotografie dei momenti più significativi e degli Avisini che hanno contribuito a far crescere la nostra associazione.

Inoltre, in questo progetto sono stati coinvolti i ragazzi della scuola Primaria e Secondaria di Graffignana coordinati dai loro

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insegnanti, ai quali abbiamo proposto di creare degli elaborati che potessero far riflettere sul tema del dono e della solidarietà.

Dall’incontro tra i nostri ricordi e la creatività dei ragazzi ha preso infine vita la bellissima mostra che è stata allestita il 12 e 13 aprile presso la scuola primaria di Graffignana e sul sagrato della chiesa parrocchiale qualche settimana dopo.

Il nostro ringraziamento di cuore va ai ragazzi e alle insegnanti per il lavoro svolto.

Per questo motivo abbiamo voluto concretamente dare un nostro contributo alle borse di studio in memoria di Pietro Marazzina, istituite dall’Amministrazione comunale di Borghetto Lodigiano, che sono state consegnate giovedì 26 giugno presso l’Istituto Comprensivo Statale “Duca degli Abruzzi” di Borghetto Lodigiano.

Eravamo presenti e con grande gioia abbiamo assistito alla pre-

miazione dei due studenti più meritevoli, Emiliano Mirarchi e Laura Rolla.

Pensiamo sia importante coinvolgere le nuove generazioni nei progetti di solidarietà e siamo sempre in prima linea per cercare di avvicinare il maggior numero possibile di persone alla donazione di sangue. Qui all’Avis i giovani possono fare tanto! C’è bisogno di un ricambio generazionale per poter mantenere gli attuali standard qualitativi e quantitativi di sangue, che è indispensabile nei servizi di pronto soccorso, chirurgia e nella cura di gravi malattie.

La donazione è un gesto consapevole di interessamento verso la società che ci circonda, un atto di maturità, altruismo e grande sensibilità.

Grazie a tutti gli Avisini e alle persone che collaborano con noi aiutandoci a diffondere questo messaggio.

Istituzioni La scuola secondaria di I grado “Anna Frank”

Impegno, studio e tante attività per la scuola media “Anna Frank” di Graffignana

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Voice”, insieme al coro scolastico “Città di Lodi”, supportato dal Gruppo vocale K80 e diretto dal maestro Carlo Rognoni si era inoltre già esibito il 25 maggio in un concerto al Castello Morandi Bolognini di Sant’Angelo Lodigiano all’interno della Rassegna Provinciale Musei in Musica... non male per un coro appena nato!

Interessante anche la valenza formativa oltre che didattica del progetto: favorire un’idea di scuola come “luogo aperto”, luogo di incontro e condivisione di esperienze tra ragazzi, genitori e docenti, certi della necessità di una sempre maggior “corresponsabilità educativa” tra scuola e famiglia.

Sempre atteso poi, soprattutto dai ragazzi, il momento delle premiazioni: innanzitutto quelle del concorso “Scholarship with enterprising”, che vede l’assegnazione di due soggiorni-studio in Inghilterra da parte dell’Amministrazione comunale ai due migliori alunni di terza media, che se li contendono con una selezione basata sia sul rendimento scolastico e il comportamento, sia con una prova scritta e una orale in lingua inglese. Quest’anno i Consiglieri neo-eletti Elena Corsi e Valentina Roveda hanno assegnato gli ambiti premi a M. Maggi e M. Viganego.

La serata è continuata con le premiazioni della miglior squadra partecipante al progetto “Gente coi numeri” che vede i ragazzi impegnati in diverse fasi di giochi matematici sia individuali, sia a squadre e la partecipazione di dieci ragazzi ai Campionati Inter-

nazionali di Giochi Matematici organizzati da Pristem Bocconi; la consegna degli attestati alle classi che hanno partecipato al progetto “Una zampetta sul mio banco” a cura dell’Associazione ConFido in te, impegnata in attività di pet therapy con malati e disabili; la premiazione degli alunni partecipanti al progetto “Olimpiadi di Giochi Scientifici” dedicati agli alunni di terza media.

La bella e ricca serata si è poi conclusa con un ricco rinfresco, organizzato dai rappresentanti dei genitori, che ha dato l’occasione di concludere insieme in modo conviviale un altro anno intenso trascorso insieme ai propri figli e studenti e di salutarsi prima delle vacanze.

Un ringraziamento sentito e doveroso va quindi a quanti hanno permesso queste e tante altre attività della scuola secondaria di I grado: famiglie, docenti, l’Amministrazione comunale, Associazioni, volontari e non ultimo don Davide che ci ospita sempre pazientemente nei locali dell’Oratorio, facendolo diventare sempre più un punto di aggregazione e di vita per grandi e piccini.

“A don Davide un grazie sentito da parte di Walter e di tutta la Corale: grazie per il sostegno manifestatoci durante questi anni trascorsi insieme, grazie per averci permesso di contribuire a rendere i vari momenti liturgici più vissuti e grazie per la confortante presenza di un solido Pastore”.

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a prima settimana di giugno, l’ultima di scuola, si sa, è una frenesia di saggi, spettacoli, serate aperte ai genitori…

Così anche quest’anno la serata conclusiva delle attività della scuola secondaria di I grado “Anna Frank” ha attirato all’Oratorio San Giovanni Bosco tanti genitori e ragazzi, sia studenti, sia ex studenti, curiosi di vedere alcuni dei lavori realizzati nell’ambito delle attività laboratoriali svolte da docenti e studenti al venerdì pomeriggio.

Grande attesa c’era per il cortometraggio realizzato dal laboratorio “Ciak, si gira!”, il cui titolo e tema viene sempre tenuto nascosto fino all’ultimo: quest’anno in “Bella, nonno!” i ragazzi, accompagnati dai prof. Antonio Cutillo e Giovanni Codecà, hanno riflettuto in modo semiserio su come siano cambiate la scuola e le relazioni tra adulti e ragazzi rispetto a quando andavano a scuola i loro genitori. La realizzazione del cortometraggio ha visto tra l’altro la preziosa collaborazione di alcuni genitori, ex-alunni, che si sono prestati coraggiosamente alla recitazione di alcune scene.

Genitori che si sono lasciati coinvolgere anche in altre iniziative, come il progetto “Un coro in ogni scuola” che ha visto la creazione di un coro misto studentigenitori-docenti che ha svolto lezioni e prove sia in modo distinto, sia insieme e che si è esibito martedì sera con un ricco repertorio dal titolo “I’m gonna sing, il canto negro/spiritual dalle origini ai giorni nostri”. Il coro della scuola “Graffignana’s

Istituzioni di Emilio Suardi*

Esercitazione intercomunale AIB Parco della Collina di San Colombano “Colle 2014” abato 14 giugno 2014 si è tenuta nel territorio del comune di Miradolo Terme (PV) nel territorio del Parco della Collina di San Colombano al Lambro un’importante esercitazione/addestramento di antincendio boschivo.

L’esercitazione intercomunale “Colle 2014” ha avuto la finalità di testare puntualmente il grado di preparazione delle squadre e dei mezzi AIB presenti sul territorio Lodigiano, integrate da volontari e mezzi che provenivano dalle Province limitrofe, quali Pavia e Milano. La recente istituzione del “Parco Locale di Interesse sovra comunale della Collina San Colombano”, su cui insiste una vasta area boscata che si estende appunto sui territori di tre Province (Lodi – Milano – Pavia), ha reso l’evento ancora più interessante e significativo. Si inizia nel primo pomeriggio quando una telefonata da parte di un cittadino al 1515 avvisava della presenza di fumo nell’area boscata in zona “Madonna del latte”. Immediatamente la COR (Centrale Operativa Regionale AIB di Curno 1515) allertava il responsabile locale AIB, e conte-

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stualmente il DOS (Direttore delle Operazioni di Spegnimento AIB) che, in contatto con la COR, inviava una squadra AIB sul luogo dell’avvistamento per una conferma puntuale della presenza dell’incendio boschivo. Avuta la conferma, il DOS richiedeva alla COR l’invio di un elicottero e allertava tutte le squadre AIB della zona facendole confluire in un punto di ritrovo facilmente individuabile, nelle vicinanze dell’incendio. Una volta atterrato l’elicottero presso la piazzola realizzata dai volontari, il DOS si imbarcava sul velivolo ed effettuava una ricognizione della zona dell’evento comunicando alla centrale operativa ogni dettaglio dell’area (orografia, presenza di ostacoli al volo, presenza di abitazioni o manufatti, tipo di vegetazione, la lunghezza del fronte e la profondità dell’incendio, viabilità ecc.). Terminata la ricognizione, il DOS con le squadre AIB presenti interveniva direttamente sull’incendio organizzando le squadre AIB per la soppressione dell’incendio, mentre l’elicottero effettuava i lanci di acqua sulla zona interessata utilizzando come rifornimento il fiume Lambro. Dopo cir-

ca un’ora l’incendio veniva dichiarato soppresso e iniziavano le operazioni di bonifica dell’area. Durante l’esercitazione, con l’ausilio dell’elicottero regionale, è stata recuperata una squadra AIB imbarcata con gli attrezzi (rastri, badili, soffiatori) nel comune di San Colombano al Lambro (MI) e sbarcata sul luogo dell’incendio nel comune di Miradolo Terme (PV) a sostegno delle squadre già operative sull’incendio. I luoghi di ritrovo delle squadre AIB, le fonti per il rifornimento di acqua per l’elicottero e le piazzole di atterraggio testate durante l’esercitazione sono puntualmente individuate nel Piano di Antincendio Boschivo del Parco Collinare, Piano che si trova in Regione Lombardia per il prescritto visto di conformità con il Piano AIB Regionale 2014-2016.

L’esercitazione ha avuto un pieno successo non solo dal punto di vista organizzativo ma soprattutto ha messo in evidenza l’ottimo livello di addestramento raggiunto da tutte le squadre AIB intervenute, sia dal punto di vista delle procedure operative AIB, correttamente seguite ed applicate, sia dalla raggiunta consapevolezza che l’AIB non è un gioco, bensì un’esperienza da prendere molto seriamente, applicando tutte le condizioni di sicurezza previste, soprattutto in tema di DPI . Come DOS faccio i complimenti a tutti i volontari intervenuti in quanto, su ben cinque squadre intervenute sull’incendio (Graffignana, Corteolona, San Colombano al Lambro, Zerbo, San Giuliano Milanese, Miradolo Terme), con altrettanti mezzi dotati di moduli AIB, non ho

dovuto fare nessun richiamo che riguardasse né le protezioni individuali dei volontari, né le modalità di approccio all’evento. A sottolineare l’importanza dell’esercitazione sono stati presenti il sindaco di Graffignana Giuseppe Enrico Galetta, il sindaco di Miradolo Terme Giampaolo Troielli, il responsabile della Protezione civile della Provincia di Lodi dr. Arcan-

gelo Miano, il comandate della stazione CFS provinciale di Lodi ispettore capo Cesare Mulazzi, il direttore del parco dr. Davide Schiavon. Un doveroso e sentito ringraziamento ai volontari del GCVPC di Graffignana con il coordinatore Raffaele Granata che hanno organizzato con grande impegno lo scenario dell’esercitazione, con il sostegno del GCVPC di

Miradolo Terme con il coordinatore Riccardo Dehò. Al termine dell’esercitazione durante il debriefing il sindaco del Comune di Miradolo Terme ha voluto ricordare l’evento consegnando una medaglia ricordo (molto apprezzata) a tutti i gruppi di protezione civile presenti. * Responsabile AIB del Parco della Collina di San Colombano

I GRUPPI PRESENTI Gruppo Volontari di Protezione Civile di Graffignana (Lo) con 3 mezzi fuoristrada di cui due dotati di modulo AIB, un quad attrezzato AIB; Gruppo Volontari di Protezione Civile di Corteolona (Pv) con 2 fuoristrada dotati di modulo AIB; Gruppo Volontari di Protezione Civile di Zerbo (Pv ) con un fuoristrada dotato di modulo AIB; Gruppo Volontari di Protezione Civile di San Colombano al Lambro (Mi) COM 20 con un fuoristrada dotato di modulo AIB; Gruppo Volontari di Protezione Civile di San Giuliano Milanese (Mi) COM 20 con un fuoristrada dotato di modulo AIB; Gruppo Volontari di Protezione Civile di Miradolo Terme (Pv) con 1 fuoristrada.

ENTI PRESENTI Corpo Forestale Dello Stato Stazione Provinciale di Lodi; Corpo Forestale Dello Stato Comando Provinciale di Pavia; Elicottero AIB Regione Lombardia proveniente dalla base di Pighet - Ranica (Bg); Arma dei carabinieri stazione di Chignolo Po (PV).

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Le due pubblicazioni sulla storia locale realizzate nell’ambito delle attività di ricerca del Circolo Culturale “la Certosa” edite dall’Amministrazione comunale grazie all’impegno personale ed alla lungimiranza intellettuale dell’allora sindaco dott. Marco Ravera, hanno avuto prestigiosi riconoscimenti. Il primo, pubblicato in occasione del 150° dell’Unità d’Italia, tramite il nostro concittadino dott. Antonio Cardinale (Socio Onorario del Circolo) è giunto fino al Quirinale nelle mani del Preidente Napolitano (vedi foto).

Il secondo è stato recentemente presentato in

quel di Lodi nel cortile della Società Operaia di Mutuo Soccorso in via Callisto Piazza, aperto per la prima volta al pubblico dopo il disastroso incendio che nel 2010 ne distrusse lo stabile attiguo. Testimonial d’eccezione monsignor Giuseppe Cremascoli, professore emerito alla prestigiosa Università di Bologna, il quale ha avuto parole di elogio per la ricchezza documentale (in gran parte inedita) che questo libro presenta. … È l’originalità della stesura – ha affermato – la quale alimenta una rete di rimandi fra gli avvenimenti che si sono succeduti nel tempo a Graffignana e quanto accadeva in contemporanea nel grande teatro del mondo.

Tutto ciò ci gratifica e ci sprona a perseguire i nostri obiettivi in ambito culturale.

I due libri si possono acquistare presso gli Uffici del Comune di Graffignana.

Istituzioni di Giulio

Cena con noi 2014: il tutto esaurito per aiutare l’Oratorio si replica: eccoci arrivati alla seconda edizione di “Cena con noi”, una manifestazione nata l’anno scorso dall’idea di un gruppo di amici con l’intento di aiutare l’oratorio nelle sue necessità.

Come? Condividendo un momento di convivialità quale quello di una cena, che diventa nello stesso tempo motivo di incontro, di gioia e di amicizia.

Venerdì 13 giugno, a partire dalle ore 19, le porte dell’oratorio si sono aperte per consentire l’accesso al numeroso pubblico intervenuto.

Circa 300 persone (si è raggiunto il tutto esaurito!) non hanno voluto mancare a questo importante appuntamento che si pone del resto sulla stessa linea di altri già organizzati e che vedono la partecipazione di un numero sempre più crescente di Graffignanini. E questo è senza dubbio un fatto positivo.

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Ma non è una novità! L’oratorio da un po’ di anni a questa parte è diventato luogo d’incontro e di promozione dei più svariati eventi: dalla musica agli spettacoli teatrali, dalle cene agli incontri, dallo sport ai giochi… e di questo dobbiamo ringraziare soprattutto il parroco don Davide per la disponibilità!

La serata è stata allietata anche dalla musica proposta dai complessi graffignanini dei Lemon Tree e degli Ambro’s Brothers che con le loro sonorità hanno ben accompagnato la serata.

Non è nemmeno mancata la bella presentazione del Grest 2014 che si svolgerà presso l’Oratorio nei mesi di agosto e settembre e del giovane staff che lo porterà avanti coordinato da Viviana Grilli.

E “dulcis in fundo” anche l’immancabile “baby dance”, che in verità sarebbe meglio chiamare “baby and adult dance” data la

costante presenza anche di adulti e organizzata dalla brava Erica Cacciopolini dell’Athena2.

E ora i dovuti ringraziamenti, sinceri e di cuore, che vanno a quelle persone che hanno organizzato e preparato l’evento con impegno e dedizione e che sono: Lo staff organizzativo: Pietro Bergomi, Nicolò Bardoni, Domenico Bardoni, Alessandro Fiorentini, Ferruccio Volpi, Giulio Lunghi, Marco Parmigiani.

La cucina: Guido Stabilini e Cety Tafai.

I camerieri: Angela Monaco, Elisa Negri, Alessandro Fiorentini, Valeria Maina, Stefano Meazzi, Mario Osan, Sara Ardemagni, Laura Pozzoni, Mauro Roveda, Anna Maria Massimini, Ivan Paloschi, Erica Caccioppolini, Giulio Lunghi, Marco Magnani, Marzia Belloni.

Lo staff tecnico: Gigi Bignami, Samuele Invernizzi, Nicolò Bardoni, Cristian Bortolotto.

Le mitiche bariste: Rosy Mazzola e Manuela Minoia.

Le aziende e le persone che gentilmente ci hanno supportato e aiutato: Senna Inox, Salumificio Bertoletti, Filippo Ardemagni, Tecnica Sport di Ambrogio Malinverni, Panetteria Bazar di Chiesa Doriana, Punto Sma di Lacchini, le Spadazze, Papaveri e Papere, Gelateria “La Kikka”, La Fioreria, Dodono

Aberto, Fratelli Pozzoni, Cremascoli Gomme, Trattoria “Il Giardino” di San Colombano al Lambro, Car Service di Borghetto Lodigiano, Ferrari Alimentari, Nettare dei Santi, Panificio Locatelli,, Riso Gallo, Granarolo, Galbani, La Bottega del Pane. E soprattutto le aziende Parmigiani e Volpi: un particolare ringraziamento agli inesauribili Marco e Claudio Parmi-

giani e a Ferruccio Volpi che hanno offerto un’ottima e abbondante cena.

Il tutto in un clima di goliardica spensieratezza perchè come spesso mi ricordano gli amici Ferruccio e Marco, insieme a una battuta del poeta comico latino Tito Maccio Plauto studiata ai tempi del Liceo: “A tavola nessuno deve mai vergognarsi”.

Alla prossima edizione!

I l G r u p p o d i I m p e g n o S o c i a l e “ i l Ro s o n e ” i n a u g u ra i l n u o v o a u t o m e z z o

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rinnova l’appello a unirsi al Rosone a tutti coloro che hanno la possibilità di dedicare qualche ora del loro tempo a beneficio della Comunità. a cura del Consiglio Direttivo

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omenica 9 febbraio 2014, il Consiglio del Gruppo di Impegno Sociale Il Rosone, con orgoglio, ha presentato il nuovo automezzo (Volkswagen T4), dotato di attrezzatura per agevolare il trasporto di persone disabili o bisognose di carrozzina. Tutto ciò si è potuto realizzare con il contributo dei Graffignanini, volontari e simpatizzanti, a cui va il nostro grazie di cuore.

Numerose le autorità del paese e le persone che hanno assistito alla cerimonia per la consegna ufficiale dell’automezzo, svoltasi sul sagrato della chiesa parrocchiale, con il taglio del nastro da parte del presidente del Rosone Fernando Chiodi e con la benedizione del parroco don Davide.

Un ringraziamento particolare alle ditte Carrozzeria M-G di Minoia Mario di Graffignana e Cucciati Angelo - Grafico Pubblicitario di Miradolo Terme per il lavoro effettuato e la loro disponibilità e puntualità.

Con l’occasione il presidente Chiodi, confermando l’impegno di tutti i Volontari per il futuro,

Istituzioni di Giulio Lunghi

Oratorio’s got talent 2014: un’edizione riuscitissima volte si sente o si sono sentite affermazioni di questo genere a proposito della vita sociale, civile o parrocchiale: “Non si fa mai niente per il Paese” oppure “si dovrebbe fare…” oppure “quando ero giovane io…”.

E poi si attribuiscono le colpe (quasi mai a se stessi), si aggiungono i colpevoli (quasi sempre gli altri) e si tirano le conclusioni, a volte affrettate e sulla scorta delle sensazioni.

Senza essere buontemponi che si approcciano alla vita sociale con lo stile del “Tutto va ben Madama la Marchesa” bisogna però sottolineare che, qualche volta, questo modo di avvicinarsi alle questioni, se non posto come critica costruttiva utile a migliorare le cose, rischia di spargere malcontento e pessimismo che non aiuta certo il “buon” e lasciatemi dire il “bel” vivere comune, soprattutto con i problemi del mon-

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do cosiddetto “moderno”. Piuttosto ognuno di noi, sentendosi responsabile o meglio corresponsabile nei confronti di ciò che lo circonda, dovrebbe esprimere i propri talenti secondo le proprie capacità o inclinazioni mettendoli a disposizione degli altri. Ci aiuta in questo senso anche il Vangelo che presenta la figura del terzo servo nella Parabola dei Talenti che dice al Suo Padrone, tornato dal viaggio, che il solo talento che datogli in custodia lo aveva nascosto per paura in una buca invece di farlo fruttare.

Ma per fortuna a Graffignana ci sono tante persone che hanno “talenti nella bisaccia della vita” e li fanno fruttare (e questa è la prima bella notizia!).

Oratorio’s got talent interpreta (come tante altre manifestazioni all’interno di Graffignana) quello spirito costruttivo di cui abbiamo tanto bisogno: una ventata di adrenalina positiva!

Magistralmente condotta da Oscar Pontilunghi (apprezzato anche in veste di cantante) e da Claudia Garibaldi, la gara è stata affiancata da tre giudici (Marina Ferrari, Davide Merli e Vittorio Cattaneo) che hanno espresso il loro parere, sempre motivato e competente, sull’andamento delle esibizioni. Settantasei persone tra ragazzi e ragazze, uomini e donne, dalla simpatica piccola Giulia (2 anni) all’altrettanto simpatica, ma un po’ più grande Luisa (57anni) tutti di Graffignana (e questo è molto importante e dà valore aggiunto all’esperienza), hanno deciso per una sera, ma preparandosi con tanto impegno e dedizione da almeno un paio di mesi, di “animare” l’Oratorio portando una ventata di allegria al veramente numeroso pubblico presente in sala: posti a sedere tutti esauriti e molta gente in piedi!

Oratorio’ s got talent, pur essendoci delle premiazioni finali che vanno a decretare inevitabilmente dei vincitori (i primi tre classificati) e sui quali ciascuno di noi può legittimamente sindacare, non si pone come una gara dove il singolo o il gruppo deve dimostrare la propria bravura a dispetto degli altri, ma come un modo per “stare insieme” e per “condividere un momento in allegria”, che vede (e questa è la seconda bella notizia!) l’Oratorio “il vero protagonista”. E quando accade questo siamo sempre tutti vincitori e mai vinti.

Questi i partecipanti: Giulia, Le Simpatic girls, Le Infinity, Jackson’s Buba & Company, Do-

riana, Neanche un po’ Istessi, Giada, Le Baby Buba, Oscar – Marco – Massimo, F.B.L., Apollo 11, Balabiut, Marianna e Karolina.

Ma ecco i primi tre classificati: 1° posto: Neanche un po’ Istessi (grandiosa interpretazione e rappresentazione di un pezzo di Celentano); 2° posto: Balabiut (un gruppo di simpatici uomini che hanno riproposto Grease); 3° posto: Doriana (cantante solista già apprezzata durante le serate musicali Graffignanine).

Ma come non ricordare la stupenda coreografia di Thriller delle Jackson’s Buba & Company curata nei minimi dettagli e particolari, oppure la piccola Giulia che ha affrontato il pubblico senza vergogna a soli 2 anni e tutti

gli altri che si sono succeduti sul palco. Complimenti a tutti!

Vogliamo quindi ringraziare: i nostri giudici Vittorio Cattaneo, Davide Merli e Marina Ferrari per la disponibilità; Erika Cacciopollini istruttrice dell’Athena2 per il suo costante e prezioso contributo; le aziende Parmigiani e Volpi per il continuo sostegno; le mitiche bariste Rosy Mazzola e Manuela Minoia per averci sopportato per 2 mesi; il pittore Alberto Pollini per il cartellone con la scritta “Oratorio’s got talent”; la Compagnia teatrale Bella Vita, Simone Ottolini. Diego Cutti e Pietro Bardoni per averci prestato gentilmente le attrezzature di scena; le autorità rappresentate dal sindaco dr. Marco Ravera, il dr. Scietti Giovanni, l’Assessore Barbara Grenci, Piero Galleani presidente della ProLoco, Gianni

Zironi presidente del Gruppo Comunale Pensionati, Ferdinando Chiodi, presidente del Rosone, la Lucia Magrino, responsabile della Compagnia teatrale Bella Vita, Giampiero Suardi presidente del Gruppo AVIS di Graffignana, Raffaele Granata responsabile del Gruppo di Protezione Civile di Graffignana, Alessandro Matri e la Scuola d’infanzia parrocchiale rappresentata dalle maestre.

Ma ciò che è veramente importante sottolineare è che, eventi come questi costituiscono per una comunità piccola come la nostra un modo per stare insieme e fare squadra.

Quindi: ciò che è stato buono tra di noi costruisce un po’ il futuro!

E questa è la terza e ultima bella notizia che vi do!

All’anno prossimo.

Hanno contribuito alla riuscita dello spettacolo: Lo staff tecnico: la regia guidata da Nicolò Bardoni, Gigi Bignami, Cristian Bortolotto e Andrea.

Lo staff delle luci: Michelle Vignali, Matteo Lupi, Gabriele Faccenda.

giani, Ferrari Alimentari, La Kicca, Cerri e Servida Fabio, Doriana Panetteria, Vanda Panetteria, Senna Inox, Mario Mariani, Farmacia dr. Paolo Brandolese, Boutique 5L di Miradolo.

Gli organizzatori e ideatori dello spettacolo: Nicolò Bardoni, Gigi Bignami, Marco Parmigiani, Giulio Lunghi e Ferruccio Volpi.

Allestimento scenografie: (dal logo ai nomi dei giudici): Viviana Grilli, Lucia Magrino, Rosangela Uggè, Mario Malta, Marta Grilli, Alessandro Fiorentini, Simone Ghizzoni, Marta Grossi, Enrica Vignali, Mariarosa Grilli e tutte le mamme che hanno collaborato.

Gli sponsor: Papaveri e Papere, La Tabaccheria di Baratella Michele, Gastronomia Volpi, Parmi-

E ultimo ma più importante don Davide per l’ospitalità e la pazienza!

La cameraman: Martina Bardoni.

Il giorno 18 dicembre 2013 presso il Politecnico di Milano, si è laureata con 110 e lode

DEBORA SIVIERO

Il giorno 24 febbraio 2014 presso il Politecnico di Milano Scuola di Architettura e Società, si è laureata in Architettura e Produzione Edilizia

Laurea magistrale in Ingegneria Civile Idraulica, con la Tesi dal titolo: “Modelli black box di preannuncio delle piene del fiume Po a Piacenza”

discutendo la Tesi dal titolo: “Energia e paesaggio: analisi dei sistemi solari nell’edilizia residenziale”

Congratulazioni alla neo ingegnere!

Congratulazioni alla neo architetto!

MARTINA OPPIZZI

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Istituzioni di Gli organizzatori

25 maggio 2014: prima edizione delle Oratoriadi trana domenica quella del 25 maggio a Graffignana: è finito il campionato di calco, vige il silenzio elettorale, è finita la catechesi ma un gruppo di giovani ragazzi renderà questa giornata davvero speciale.

I preparativi per la festa vanno avanti ormai da diverso tempo: tra impegni scolastici e lavorativi, i ragazzi si trovano in oratorio, comunicano con whatsapp e la domenica mattina presto sono tutti in azione.

Tra gli organizzatori (Mario, Giulia, Claudia, Riccardo, Annamaria e Camilla) c’è molta tensione perché un evento simile non ha mai preso vita nel nostro Oratorio.

In che modo unire il “sacro” e il “profano”? Come divertire famiglie e bambini senza trascurare

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l’aspetto religioso?

Non è semplice, ma avendo diviso la giornata in diversi momenti l’unione di questi due elementi è risultata vincente.

In primis la Santa Messa alla fine della quale don Davide Daccò ha acceso la fiaccola olimpica dando il via alla seconda fase della giornata: le Oratoriadi.

Il gioco di parole unisce la parola “Oratorio” con la parola “Olimpiade” e il riferimento sono i famosi giochi della tradizione greca durante i quali tutte le guerre cessavano. Per questo, in stile squisitamente olimpico, i ragazzi, nelle vesti di tedofori, hanno portato la fiaccola dalla chiesa all’Oratorio, seguiti da un numeroso corteo di bambini e famiglie.

Dopo l’accensione del braciere effettuata dall’ultimo tedoforo, i

partecipanti hanno pranzato nel parco giochi con dei cestini da pic-nic, acquistati alla cifra simbolica di un euro. Questi ultimi sono stati prodotti dalle ditte Volpi e Parmigiani e il ricavato è stato devoluto interamente all’Oratorio.

Sotto i gazebo si è riso e scherzato, chiacchierato e mangiato, tutti insieme senza divisioni, come appunto è nello spirito olimpico.

Nel primo pomeriggio si è dato il via ai giochi. Ogni squadra era capitanata da due animatori travestiti da déi dell’Olimpo. I giovani atleti si sono sfidati nelle diverse discipline: corse a piedi, getto del peso, staffetta, calcio… insomma tutti gli sport olimpici hanno riempito gli spazi dell’Oratorio con tanto divertimento di tutti gli atleti, grandi e piccoli.

In contemporanea alle premiazioni olimpiche è stato decretato anche il vincitore del concorso “Superpresente”, che misura il grado di presenza dei bambini alla Santa Messa e alla catechesi domenicale.

La ricompensa più grande per la fatica e la determinazione impiegate nell’organizzare questa giornata è stata vedere la felicità e la spensieratezza impresse negli occhi dei bambini.

Noi giovani organizzatori ringraziamo tutti i genitori che hanno aderito a questa nuova iniziativa e a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione e alla riuscita di questa fantastica giornata, sperando che entri a far parte delle belle tradizioni della nostra comunità.

Te s t i m o n i a n z e

Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II sono santi… lo sono sempre stati! abato 26 aprile, tarda serata, Oratorio San Luigi di Sant’Angelo Lodigiano. Tutto è pronto per la grande partenza. Weekend romantico? Ponte lungo? Vacanza al mare? Niente di tutto ciò! Un gruppo di giovani graffignanini in età e in spirito (nella fattispecie Enrica, Maria Luisa, Paolo, Paola, Edoardo, Viviana, Laura, Lucia, Marta, Valeria e Alessandro), insieme ad altri nostri amici della Diocesi e accompagnati da don Fabrice, è carico per partecipare a una delle più grandi feste della fede della storia: la canonizzazione dei Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. L’emozione . L’emozione è tanta, la maggior parte di noi ha partecipato ad almeno una Giornata Mondiale della Gioventù (che è nata con Giovanni Paolo II, con lui cresciuta e vive la fede bella del Concilio Vaticano II, ispirato da Giovanni XXIII) è curiosa di conoscere “dal vivo” Papa Francesco, di rivedere Benedetto XVI… Insomma, le premesse per vivere dei bei momenti ci sono tutte.

Si viaggia di notte. Sul pullman c’è chi parla, chi fa nuove conoscenze, chi ascolta musica, chi dorme e chi russa! Si arriva a Roma al mattino presto e quando scriviamo “presto” intendiamo “presto”… Con i mezzi arriviamo in centro a Roma e la folla è già tanta, San Pietro è sold out e cerchiamo di avvicinarci il più possibile nel cuore della celebrazione, arrivando in Castel Sant’Angelo. Non siamo in San Pietro, ma ci siamo, a due passi.

Il clima che si respira è un clima di fede, di attesa, di

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giustizia e di mondialità.

Di fede… Intorno a noi un gruppo di Argentini recita il Rosario, occupando magari più posti del “dovuto”. Ma è bello vederli lì, immaginare il loro lungo viaggio per salutare il “loro” Papa, anche i tanti sacrifici per dire “Siamo qui!”.

Di attesa… Si sta in piedi, per tanto tempo anche, a volte spintonando, a volte dicendo che lì non c’è più spazio. Ma questa voglia rende meno pesante la nostra attesa. Guardandoci intorno vediamo tante persone insieme per lo stesso motivo, “Sotto la stessa luce!”.

Di giustizia… Sì, giustizia! Sono Santi… lo sono sempre stati! Chi ha avuto la fortuna di vivere nelle epoche di uno o di entrambi di questi due Papi ha respirato un’innovazione di una macchina chiusa com’era la Chiesa e ora sicuramente più aperta, più open-source… sicuramente grazie anche a loro, positivamente ispirati da Qualcuno lassù. “Sotto la sua Croce!”.

Di mondialità… Le nazionalità presenti non si contano. Argentini, Colombiani, Croati, Tedeschi e naturalmente Italiani e Polacchi. Tutti qui per lo stesso motivo, per dare merito a due persone di avere unito la comunità e le folle in periodi storici non semplici, manifestando che il cuore non ha colore e che anche se si parlano lingue diverse, il linguaggio del cuore è uno solo… “Cantando a una voce!”.

Poi l’emozione della celebrazione, seguita davanti a un maxischermo. Non è come essere sulle panche di una chiesa eh! Però questi Papi ci hanno insegnato che la Chiesa è ovunque ed è bello pensare questa mattina a Roma come a una grande Chiesa Parrocchiale. L’abbraccio di Papa Francesco con Benedetto XVI è commovente, i rintocchi delle campane al momento della canonizzazione emozionano, le parole dell’omelia sono poche ma come sempre efficaci, il Padre Nostro recitato insieme è una spinta di comunità, la benedizione finale con l’Angelus è un dolce congedo.

Dopo la caccia alle immaginette da regalare a parenti, amici, colleghi, studenti e ragazzi di catechesi si ritorna verso il pullman. Si parte anche presto ma il viaggio di rientro è un’odissea… Tralasciamo i dettagli, ma possiamo dire che i due nuovi Santi sono stati da subito al centro delle nostre preghiere!

Dicono che questa è stata la festa dei 4 Papi… Due in piazza, Benedetto XVI e Francesco, e due in cielo, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Non ce ne vogliano i mass media, ma noi crediamo che questa sia stata la festa di tutti noi, sia di chi era presente a Roma, sia di chi era a casa davanti alla TV. Noi c’eravamo e tornati a casa non possiamo che continuare a interpretare due frasi simbolo che abbiamo ereditato dai due nuovi Santi: “Fidati di Dio” e “Non abbiate paura”.

Alla prossima!

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di Alessandro Fiorentini

Te s t i m o n i a n z e di Giulio

Uno, due, tre…

Balabiut! l 20 di gennaio 2009 la prima riunione, alla presenza di tre maestre e una quindicina di papà nacque la Festa dei Papà della Scuola Materna.

Federica, una delle maestre, con l’agenda in mano ci disse: “e adesso cosa facciamo?” Ci siamo guardati negli occhi, un attimo di silenzio, un po’ di vergogna di chi viene preso alla sprovvista e poi le proposte: La Gallina (di Cochi e Renato), Le Winxs, i Teletabbis (famosi pupazzi animati), il Ballo dei Puffi.

Federica, coadiuvata dalla altre maestre, è un’infaticabile organizzatrice, si cura e si occupa di tutto: quante serate spese per mettere insieme le scene, curare i testi e curare anche noi (dei bambini un po’ cresciuti!). E poi le prove, la preparazione, la ricerca dei vestiti insieme agli amici Marco e Monica, la predisposizione della coreografia con gli altri

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Una speranza di vita ... oltre la vita!

Gruppo di Graffignana

papà (tutti gasati!) e finalmente lo spettacolo presentato da Oscar Pontilunghi e Alberto Centemeri: un successo!

L’anno successivo più motivato che mai, quel gruppo si era allargato ad altri contributi: infatti si era unita anche una persona chiamata dagli amici Roberto Lacchini e Leone Raimondi per aiutarci a eseguire i balli della rappresentazione che noi, gruppo di uomini un po’ goliardico e dispersivo, non avremmo mai potuto predisporre da soli: l’insegnante di danza Erica Caccioppollini, una risorsa fondamentale per tutto il gruppo. La voglia di fare e di darsi da fare era certamente trainante e ci faceva superare tutte le difficoltà, anche la stanchezza di un giorno di lavoro andato storto o molto faticoso. Fino al 2012 le Feste dei Papà sono stati un appuntamento atteso anche dai nonni. Poi, per diversi motivi si cambiò. E così un sabato sera di dicembre di quell’anno, insieme a Erica che non si rassegnava all’idea di non fare più niente, si stava pensando a che cosa si poteva organizzare e da una serie di iniziative che venivano messe in campo insieme a Nicolò Bardoni che curava e cura tuttora l’animazione domenicale, se ne tirò fuori una dal cilindro, devo dire magico: Oratorio’s Got Talent.

Quegli stessi papà che avevano calcato le scene del cinema dell’Oratorio nel giorno della loro festa dovevano però adesso darsi un nome: non si sapeva cosa scegliere! Dovendoci iscrivere al concorso, dato che i posti erano limitati a 11 gruppi, dissi a Ni-

colò: “Segnaci come Balabiut, poi al limite, se gli altri non sono d’accordo, lo cambieremo”.

Risultato? Nome accettato e piaciuto, dal momento che è il secondo anno che ci presentiamo così. Marco, Ferruccio, Fabio, Massimo, Diego, Carlo, Ivan, Stefano, Maurizio, Luigi, Leone, Roberto, Alessandro, Mario, Boris e anch’io Giulio siamo stati i “Balabiut” del 2013 e 2014 (e chi vorrà unirsi è il benvenuto) insieme a Erica e Manuela, le “Balabiute”.

Tanto nomi, ma tutti contagiati dalla voglia di comunicare gioia.

Ci ha motivati il voler proporre qualcosa all’interno della comunità graffignanina e dell’Oratorio (a cui siamo legati), la voglia di divertirci, di fare squadra e la convinzione che stando insieme, al di là delle inevitabili differenze di carattere, di personalità, di storia e di vissuto che ci sono tra di noi, potesse invece emergere qualcosa di buono che ci accomunasse e fosse di stimolo anche per gli altri: un messaggio importante soprattutto per i Graffignanini. E una lezione sopra tutto: se ci si trova insieme per giocare o per parlare di cose importanti, per bere Sambuca o per cercare di fare pagare a Carlo i caffè al Bar che poi paga sempre il generoso Luigi (scherzo ovviamente!), se ci si incontra o se ci si scontra, se ci si parla e non ci si è indifferenti, se ci si diverte e si fa squadra, piccole comunità come la nostra avranno sicuramente una marcia in più per affrontare senza paura la strada del futuro. Che sarà indubbiamente in salita! Un caro saluto.

Te s t i m o n i a n z e di Sara

Un appassionate libro per l’estate: “Non dirmi che hai paura” n libro apparentemente come tanti (anche se ogni libro ha la sua storia), copertina che sembra non aver niente in più di altre copertine, titolo d’effetto, ma niente che potesse anticipare la sua incredibile bellezza.

Fa parte di quei pochi libri che ti colpiscono, ti segnano, ti cambiano. Essendo un regalo non pensavo potesse entrarmi nel cuore così tanto, invece si, e non posso far altro che ringraziare per questo bellissimo pensiero.

Bisogna lasciarsi trasportare nella capitale della Somalia, dove la terra è bianca, il caldo è insopportabile e la guerra regna sovrana. Ci si deve proiettare a Mogadiscio, insieme a Samia, bambina di otto anni, che vive con la sua famiglia e quella del suo inseparabile amico Alì, in un’unica casa. È la storia di questa ragazzina che, con la forza di una Donna insegue il suo sogno più grande: la

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Barcone naufragato in prossimità della costa.

corsa. Ed è proprio la sua forza di volontà che la porterà a partecipare alle Olimpiadi di Pechino, diventando un simbolo per le donne musulmane di tutto il mondo.

Samia si allena la notte, nello stadio deserto per nascondersi dagli occhi degli integralisti, che col passare del tempo acquisiscono sempre più potere. La corsa verso le Olimpiadi di Londra si fa sempre più difficile, ma la sua grinta la porta ad affrontare con infinito coraggio l’odissea dei migranti dall’Etiopia al Sudan e, attraverso il Sahara, alla Libia, per poi arrivare via mare all’Italia.

Il Viaggio, lo chiama l’autore Giuseppe Catozzella, Viaggio perché “nessuno, mai e in nessun momento, può sapere ciò che accadrà un minuto dopo”.

Libro che va letto tutto d’un fiato, che ti toglie il fiato e che ti commuove. Lo consiglio a chi ha voglia di allargare i propri oriz-

zonti, perché il tema trattato, ormai estremamente diffuso e criticato, viene vissuto in prima persona dal lettore, e perciò, chi per una volta vuole provare ad essere un migrante, non può far altro che iniziare una splendida avventura come questo memorabile romanzo.

“Le imbarcazioni sono ferri vecchi che andrebbero soltanto buttati. La potenza del mare potrebbe sopraffarle in qualsiasi momento. Invece per noi tahrib sono oro zecchino, lussuosi yacht da crociera. Oltre alle avarie può accadere che il trafficante si perda, che quei maledetti Gps si guastino oppure si sbaglino. O anche può finire la benzina, sembra impossibile ma è così, a volte fanno male il calcolo del carburante, oppure allungano la rotta senza volerlo e rimangono a secco. Sai che può succedere di tutto ma non ci pensi, quello a cui pensi è la meta”.

Gommone carico di immigrati alla deriva nel Mediterraneo.

Samia Yusuf Omar Mogadiscio 25 marzo 1991 Mare Mediterraneo 2 aprile 2012

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Associazioni di Giulia Sarri

“La musica è l’armonia dell’anima”: la Banda in concerto isto che a detta di Baricco, saggista e critico musicale, “la musica è l’armonia dell’anima”, eccoci di ritorno a riempire il vostro spirito di musicali stimoli estivi. Proprio il 24 maggio infatti il Corpo Bandistico san Giovanni Bosco di Graffignana ha presentato una quindicina di brani che spaziavano tra i più vari ambiti: dalla colonna sonora de “La vita è bella” alla musica country, da Armstrong a un pezzo per batteria.

Un gran numero di spettatori, la disponibilità del salone dell’oratorio grazie a don Davide, l’aiuto degli amici bandisti di Lodi Vecchio, la perfetta conduzione della serata da parte di Laura Zironi e la conduzione musicale del Maestro Danilo Minoia: tutti elementi che hanno meravigliosamente contribuito alla riuscita del concerto. I pezzi proposti hanno permesso inoltre a molti bandisti di dimostrare la loro qualità musica-

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le: trombe, flauto e batteria si sono magistralmente esposti, eseguendo frammenti da solisti. Non si dimentichi poi che sono stati anche presentati i nuovi allievi della banda, che presto si cimenteranno e si aggiungeranno per porre solide basi al futuro musicale della Banda.

Un grande successo non ha avuto origine solo dal concerto di maggio, bensì il Corpo Bandistico è orgoglioso di ricordare come tre giovani elementi (Corrado alla tromba e Ruben e Annamaria al sax) hanno partecipato alla celebrazione della manifestazione del 2 giugno a Lodi. In presenza del Prefetto, quasi una quarantina di giovani bandisti lodigiani hanno formato una banda provinciale e hanno debuttato proprio in questa sede. Tra rintocchi del campanile, inno nazionale e tricolori calati dalla torre del Duomo di Lodi, i bandisti hanno dato fiato ai loro strumenti, dimo-

strando doti musicali e grande partecipazione sociale. Continuando sulla stessa linea e trattando di solidarietà tra bande, si ricorda che sempre si tenta di darsi una mano tra colleghi. I bandisti di Lodi Vecchio ci sostengono infatti tra prove, concerti e servizi, e i bandisti graffignanini a loro volta hanno prestato strumento e fiato ai concerti d’apertura dell’estate di Lodi Vecchio e di Salerano. Con questo inviterei dunque chiunque avesse voglia di aprire il proprio spirito all’armonia della musica a unirsi alla Banda. Ce n’è veramente per tutti: tromba, trombone, flauto, bombardino o anche semplicemente il triangolo! Concluderei queste righe con un caldo augurio di una buona estate a nome del Corpo Bandistico di Graffignana, e che possa liberare le vostre menti, anche solo per un poco, dalle quotidiane difficoltà!

Buona vita!

Associazioni

“A qualcuno piace caldo”: Compagnia teatrale Bella Vita l progetto dell’ultima stagione teatrale della Compagnia Bella Vita, “A qualcuno piace caldo”, ha raccolto grande successo confermando quanto di buono fatto da questo gruppo graffignanino DOC con i sei musical precedenti.

Sei mesi di prove per questa commedia musicale tratta dal celebre film del 1958 diretto da Billy Wilder e definito da molti “la migliore commedia della storia del cinema”. Nel ruolo dell’incantevole Zucchero, interpretata da Marilyn Monroe, la diciassettenne Giorgia Fusari. Jo e Jerry, i due protagonisti sempre in cerca di guai, Maurizio Civardi e Mauro Vismara. Il milionario innamorato Andrea Grossi e i temibili gangster Enea Mazzola e Filippo Giovanolla, guidati dal boss Johnny Matteo Fontana. I responsabili della band “Susy e le dame del ritmo” Viviana Grilli e Luca Bergomi e le ragazze di questa buffa band, rigorosamente femminile, Laura Pozzoni, Sabrina Bentivoglio, Giada Curti e Valentina Grilli. Trattandosi di commedia musicale non potevano mancare le coreografie realizzate da Giulia Curioni, Marta Grilli e Eleonora Gelmetti e interpretate dagli attori e dal corpo di ballo composto da Rosa Magrino, Federica Guastalli e Jessica Granata.

Dietro le quinte l’importantissimo lavoro dei tecnici Domenico Bonizzi, Gabriele Chiesa, Andrea De Vecchi, Paolo Rusconi, Francesco Ghiglietti, Damiano Dragoni, Roberta Bertoletti, Daniele Scotti, Nicolò Bardoni, Gigi Bignami e la responsabile della regia

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Lucia Magrino. Oltre al doveroso ringraziamento a Lorenza Bertoletti, oracolo della compagnia, meglio limitarsi a un generico, ma calorosissimo, grazie a tutte le persone che ci hanno dato una mano. Sarebbe troppo lungo l’elenco! Per quanto riguarda le rappresentazioni sabato 5 aprile, come da copione, la prima è andata in scena all’oratorio San Giovanni Bosco di Graffignana. Il pubblico era quello delle grandi occasioni che ha trasmesso, come sempre, grande calore a tutto il gruppo. Il 23 maggio, con grande emozione, c’è stato il primo debutto della ‘Bella Vita’ in un teatro di grande livello. I ragazzi, in collaborazione con la Croce Rossa di Codogno, sono stati chiamati a recitare al teatro Carlo Rossi di Casalpusterlengo. L’eccitazione era alle stelle, la voce tremava un po’, ma con grande umiltà e fieri del lavoro svolto è stato portato a casa un ottimo risultato. Cambio genere e cambio obiettivo, il 21 giugno, in collaborazione con la Villa Belvedere, la compagnia si è esibita in via Milano con il varietà benefico “Bombay bar”.

Destinatari dei fondi raccolti i bambini dell’India seguiti dall’associazione Lelia Onlus. Una serata divertente, che ha visto un’ottima partecipazione e che ha donato circa 300 euro. L’attività della compagnia non si ferma qui e il prossimo obiettivo, a grande richiesta, è la replica a Graffignana nei prossimi mesi. Quello che sorprende e che deve rendere tutti orgogliosi è che i protagonisti non si limitano agli attori, ai ballerini e ai tecnici, ma tantissime persone, parenti, amici e fan, si sentono coinvolti nel progetto e si rendono disponibili in prima persona a dare una mano. Una macchina ben oleata che arricchisce sempre di più il proprio bagaglio tecnico e che cerca sempre uno stimolo per alzare il livello di ogni singolo dettaglio che compone uno spettacolo teatrale. Grazie di cuore a tutte le persone che ne fanno parte e grazie a tutti gli amici che ci trasmettono sempre l’energia e gli stimoli necessari a crescere insieme, verso nuovi obiettivi.

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di Maurizio Civardi

Associazioni a cura della ProLoco

ProLoco Graffignana: le idee non mancano.

Ampia partecipazione agli eventi al giorno dell’insediamento, nel marzo del 2010, l’obiettivo della ProLoco è stato quello di valorizzare il nostro territorio nei suoi diversi settori.

Durante i primi mesi di questo anno, ampio spazio è stato dato a eventi che ormai possiamo definire tradizionali, come per esempio la sfilata di Carnevale, molto attesa soprattutto dai bambini e alla quale hanno partecipato anche molte famiglie e tanti adulti, con il gran finale all’Oratorio gestito con maestria da Erika Cacciopollini. Sempre per i più piccoli, la ProLoco ha dato vita a sfilate di moda e alla ormai consolidata gara di pesca alla trota presso il laghetto del Parco Spadazze.

Per i più grandi, invece, due serate sono state dedicate ai musicisti graffignanini (le ormai note serate a “km 0”) durante le quali i nostri musicisti hanno dimostrato di possedere grande talento e spirito di gruppo. Tutti gli eventi

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hanno avuto un grande seguito di pubblico che, oltre ad assistere e ad applaudire, ha partecipato attivamente rendendo l’atmosfera ricca di allegria e spensieratezza.

Un altro appuntamento molto atteso e che vede sempre grande partecipazione è la gita enograstronomica che quest’anno ci ha portato sui Colli Euganei in provincia di Padova.

A metà maggio si è anche svolta la camminata nei boschi durante la quale la dottoressa Saronio ci ha guidati nei boschi di sua proprietà. All’evento ha partecipato anche il dottor Schiavon, direttore del Parco della Collina di San Colombano. Come consuetudine la giornata è continuata “in bellezza e convivialità” con il pranzo presso il salone del Centro Diurno Integrato di via Gramsci.

L’annuale evento con gli sportivi disabili, tenutosi domenica 1° giugno all’oratorio e che ormai è assunto importanza anche a livello extra regionale, ha visto la par-

Il Gruppo Volontari dell’A.I.R.C. di Graffignana ringrazia di cuore tutte quelle persone, che con il loro generoso contributo hanno aderito a questa importante iniziativa di sensibilizzazione alla ricerca.

Un grazie davvero sentito a tutti ed un arrivederci al 2015.

Gruppo Volontari A.I.R.C. Graffignana

tecipazione di ben 40 atleti provenienti da tutta la Lombardia.

Molto gradito è stato il passaggio davanti all’oratorio a metà mattina di un corteo di auto d’epoca (per lo più Fiat 500), concordato con il signor Violini di San Colombano e con Federico Galetta.

Ma il 2014 non è finito e il lavoro della ProLoco non si ferma qui. Nei mesi estivi sarà organizzata una bella serata musicale nei giardini parrocchiali, a settembre accompagneremo i nonni over 80 a visitare un santuario nelle vicinanze, mentre a ottobre la Sagra della Vittorina la farà da padrona.

Ma ancora non finisce qui: la ProLoco ha in cantiere tantissime altre manifestazioni alle quali tutta Graffignana (e non solo) è invitata: concerti gospel, altre serate con i musicisti “nostrani”, uscite micologiche sino ad arrivare a dicembre con i tanti eventi natalizi.

Insomma: con la ProLoco di Graffignana non ci si può annoiare!

G I O R N ATA E C O L O G I C A 2 014

P R OT E Z I O N E C I V I L E E S E R C I TA Z I O N E “ C O L L E 2 014 ”

S A G R A D E I S A N T I P I E T R O E PA O L O

L’ AV I S F E S T E G G I A I T R E N T ’ A N N I

F O T O D ’ A R C H I V I O D E L G I O R NA L E O N - L I N E

Curiosità di John De Maio

Neanche un po’ Istessi: prima esibizione, primi classificati assato oramai del tempo dalla splendida e riuscitissina serata di “Oratorio’s got talent”, conosciamo meglio il gruppo vincitore.

I “Neanche un po’ istessi” è un gruppo formato da 10 persone: Luca, John, Giada, la piccola Giada, Angela, Emiliana,Adriana, Chiara, Sara ed Eleonora. L’idea di realizzare lo spettacolo fu di Adriana la quale, essendo a conoscenza del talento di Luca nell’imitare il grande Adriano Celentano, propose di esibirci interpretando una sua canzone, prendendo spunto da un suo videoclip.

Dopo alcuni giorni si capì che l’esibizione avrebbe dovuto essere particolare e al tempo stesso divertente. “Prisencolinensinainciusol” risulta essere la canzone ideale per il gruppo.

L’idea di base c’è ma manca qualcosa. La scenografia deve ri-

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produrre una classe durante l’orario scolastico e quindi Luca decide di proporre a John di interpretare la parte del bidello.

Ora c’è tutto e cosi il gruppo inizia a creare la coreografia. Inoltre decidono anche di modificare la canzone inserendo in punti opportuni brani cantati in rap.

L’idea è originale e viene molto bene durante le prove: Luca interpreta Celentano in una maniera eccellente, la coreografia aumenta notevolmente l’effetto scenico necessario per uno spettacolo e le poche frasi rap cantate da John (il quale conta già una sua piccola carriera nel mondo nella musica rap) sono di grande effetto.

Ormai lo spettacolo è pronto, ma manca ancora una cosa. Il nome del gruppo.

L’idea è di Luca che “italianizza” un’espressione in dialetto, pro-

prio come farebbe Celentano.

Arrivati a questo punto mancano solo gli attrezzi di scena, ma grazie all’aiuto di Giusi Magli, mamma di Luca e Sara, il gruppo ha a disposizione anche i banchi.

Dopo 8 prove ci si rende conto che non manca niente: l’originalità c’è, la voglia di divertirsi anche e così arriva la fatidica serata dello spettacolo. Il gruppo si esibisce e, vedendo la bravura della concorrenza, gran parte del gruppo perde le speranze di una possibile vittoria. Ma non ha importanza perché tutti quanti si sono divertiti e forse è anche per questo che quando vengono dichiarati vincitori, la gioia per aver creato uno spettacolo così bello aumenta, lasciando ogni componente del gruppo pieno di orgoglio e soddisfazione ma soprattutto divertito, coerentemente con la logica della serata.

U n n e g o z i o v e ra m e n t e c u r i o s o 27

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Da qualche settimana, in piazza Mazzini del nostro comune, ha aperto un nuovo negozio davvero curioso, senza commesse, e senza personale. Un self service aperto praticamente tutto il giorno, dal lunedì alla domenica, dove chiunque può entrare, cercare ciò che gli serve tra le macchinette distributrici, e con una semplice operazione avere immediatamente ciò che si desidera. La scelta è ampia, va dai freschi latticini ai piccoli oggetti utili, passando per caramelle e brioches, davvero un piccolo market sempre a disposizione anche quando i negozi abituali sono chiusi. Questi tipi di negozio nelle grandi città sono ormai una realtà consolidata, ma vederne uno a Graffignana è decisamente insolito. Per cui se manca il latte alla domenica sera, o si rompe la sveglia sul comodino… non resta che andare in piazza e comprarlo a qualsiasi ora (chiude a mezzanotte) e in qualsiasi giorno.

V i g n a i ol i e v i g n e di Mauro Roveda

Vivere con la terra dentro.

Graffignana si racconta.

La vigna, 2ª parte rosegue il viaggio alla scoperta dei vigneti e alla conoscenza dei nostri concittadini hobbisti viticoltori che stoicamente e con grande passione stanno mantenendo e valorizzando da tempo le vigne presenti sulle nostre colline.

Ci spostiamo come luogo in uno dei cortili più vecchi di Graffignana che, pur essendo stato ristrutturato nel tempo, presenta ancora alcuni tratti caratteristici di quelli che erano i cortili in passato: l’aia, la cascina, gli orti. Qui abita Piero Lutrini (Salaràn per i Graffignanini), classe 1940, anch’egli graffignanino D.O.C.G. che si prende cura di una vigna in zona dei Boschi.

La vigna, di famiglia, è un appezzamento di terreno di circa 4 pertiche tutte vitate. I vitigni coltivati per la produzione di vino rosso sono quelli tipici del territorio: Barbera, Uva Rara, Croatina mentre per la produzione di vino bianco i vitigni coltivati sono Ortrugo, Malvasia e Soave. La forma di allevamento è a pergola per la maggior parte, con dei filari a guyot.

Piero già a 14 anni si prende cura del vigneto, principalmente per necessità, prima aiutando il papà Luigi, poi con la mamma Giuseppina. I lavori erano pesanti, i mezzi a disposizione erano pochi e il lavoro manuale era predominante. Si strappava l’erba a mano tra i filari e ricorda ancora quella pompa a spalla per i trattamenti a base di rame e calce con la mamma che lo seguiva per riempirla di acqua all’occorrenza.

I filari erano zappati a mano e la

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forma di allevamento delle viti non aiutava la lavorazione. La forma di coltura era quella a pergola, dove ogni vite era sostenuta da sei paletti (müsarœi), con pochi spazi per potersi muovere sia a fianco che sotto la vite.

Nel periodo della vendemmia, che si svolgeva anche ad autunno inoltrato, addirittura nel periodo del festòn (a ottobre), c’era un gran movimento. L’uva si portava dalla collina con i cavalli e una volta arrivata a casa, veniva riposta in una vasca di legno (lavasòt) dove iniziava la pigiatura con i piedi. Il mosto, con i secchi veniva portato sotto la cascina in una vasca di cemento dove lasciarlo per svolgere la fermentazione alcolica. Dopo qualche giorno, veniva separato dalle bucce e sempre con i secchi portato in uno scantinato e riposto in botti di legno. Il vino era principalmente prodotto per uso privato ma quando era tanto, lo si vendeva e allora si metteva sul cancello la paglia per indicare che in quel luogo c’era vino da vendere.

Passano gli anni e la passione per la vigna cresce. Negli anni ’70 inizia un cambiamento radicale nella gestione del vigneto: i vecchi pali di legno sono sostituiti con quelli di cemento, i trattamenti vengono somministrati con una pompa idraulica e la manutenzione del vigneto è in buona parte eseguita in modo meccanizzato con l’impiego di un trattore acquistato in quel periodo. Anche la pigiatura dell’uva cambia in meglio con l’utilizzo di una diraspapigiatrice e le botti di legno

vengono sostituite con quelle di vetroresina prima e acciaio in seguito.

L’esperienza e la passione iniziano a farsi strada, Piero inizia a osservare e confrontarsi con altre realtà e persone, cercando di migliorare e migliorarsi sempre di più sia in vigna, sia in cantina.

Mentre racconta, traspare l’emozione dei momenti vissuti: guardiamo delle fotografie di quei tempi, il vecchio cortile, il cavallo, la pigiatura con i piedi e i ricordi riaffiorano.

Il tempo che passa lascia i suoi segni, ogni anno è sempre un po’ più dura e cresce la consapevolezza che senza giovani alle spalle questi terreni, questi vigneti sono destinati a scomparire o a essere abbandonati. Piero è una persona di grande cuore, ama stare in compagnia e mi sottolinea un valore importante di questa passione per il lavoro in vigna. Mi parla del rapporto con i suoi amici, del fatto di non sentirsi solo in caso di bisogno e che si è sempre pronti a darsi una mano per andare avanti. La vendemmia è il momento emblematico, ci si organizza per darsi una mano così che il lavoro risulti meno pesante per tutti e si finisca prima lasciando il giusto spazio anche al piacere di stare assieme chiudendo la giornata con un bel pranzo in collina e un buon bicchiere di vino in compagnia.

La nostra collina ha bisogno di gente così, umile, disponibile e con una grande voglia di mantenere e rendere il nostro territorio e la nostra Graffignana sempre migliore. Grazie Piero.

V i g n a i ol i e v i g n e di Giulio Lunghi

è saggezza nel vino! Lo dice Jack Kerouac, scrittore e poeta statunitense (1922-1969). E anche una buona dose di umiltà, aggiungo io!

Queste sono le caratteristiche che contraddistinguono, come la carta di identità, la personalità e il carattere di un piccolo viticoltore hobbista, Angelo Grossi, classe 1943, banino di nascita ma graffignanino di adozione, persona molto nota e apprezzata nella comunità locale anche per la sua dedizione all'impegno sociale.

Eredita dai suoi bisnonni il vigneto dove apprende fin da giovane la fatica dei lavori più umili portandolo avanti in autonomia anche durante il periodo dell'attività lavorativa. Non è facile conciliare il tempo tra il proprio lavoro e la passione per la vigna, ma l'intraprendenza e la forza del nostro viticoltore vincono sulla fatica e, con pochi mezzi a disposizione, Angelo riesce a produrre fino a 30 quintali di vino nel periodo di massima espansione vitata, cioè quando conduce sia un appezzamento sito in zona “Petrarca”, ormai venduto, sia quello in località “Buttafuoco” nei pressi del maneggio “La Madonnina” ancora operativo. La produzione attuale si attesta sui 4 quintali e il consumo è esclusivamente per la famiglia e i parenti e comprende i seguenti vitigni: Merlot e Insalota, entrambi a bacca rossa, mentre la poca Bonarda e Croatina rimasti hanno subìto danni importanti a causa della solita flavescenza dorata che ha procurato non pochi problemi ai nostri viticoltori.

Anche le tipologie di vitigno col-

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Angelo Grossi (primo a sinistra) pranzo di vendemmia.

tivate stanno cambiando, afferma Angelo, e cioè si sta passando dai vitigni storici come il Barbera, la Croatina e l’Uva rara (inseriti nel disciplinare del San Colombano Doc) al Merlot, al Cabernet e al Riesling che alcuni ritengono più versatili. La forma di allevamento decisa da Angelo per la coltivazione è il classico pergolato, una forma espansa che necessita di irrigazioni e concimazioni adeguate che possono però, in qualche caso, avere ripercussioni negative sugli obiettivi qualitativi. La pergola, afferma Angelo, è da preferire rispetto al tipo di impianto guyot molto in voga attualmente anche sulla nostra collina, in quanto presenta meno problemi di umidità data l'altezza del fusto ed è in grado, se ben curata, di dare uve eccellenti a condizione che la si gestisca correttamente. Inoltre ben si presta anche ai piccoli viticoltori in quanto non implica investimenti elevati.

Per quanto riguarda i trattamenti sul vino Angelo utilizza solo il classico metabisolfito, noto e indispensabile antimicrobico, mentre la fermentazione viene fatta partire spontaneamente senza l'aggiunta di lieviti. Nessun altro trattamento chimico è compiuto sul vino durante le varie fasi di lavorazione e di travaso, per cui concedetemi il lusso di affermare che il vino di Angelo è “naturale”.

Ma l’aspetto che insieme alla moglie Erminia, Angelo vuole sottolineare con forza è il momento della vendemmia, vero e proprio rito condotto con parenti e amici che diventa momento di festa e di aggregazione che purtroppo stia-

mo perdendo. Erminia, giustamente, ha a cuore che a questa festa partecipino anche i bambini affinché possano apprezzare i sacrifici, le difficoltà delle persone e un pezzo di storia che fa parte della nostra identità di paese. E chi non ha identità non ha neanche futuro! Quale, a proposito, il futuro della vite sulle nostre colline?

Angelo, dubbioso, dice: “Chissà una volta finita questa generazione di viticoltori cosa accadrà alla nostra collina!” Speriamo, dico io, che ci possa essere la lungimiranza di capire che la vite e la collina sono e resteranno un patrimonio ambientale unico nel Lodigiano da preservare e che va guardato e osservato, perché no, anche nell’ottica di nuove opportunità, accanto a quella antica e insostituibile della vocazione vitivinicola. L'intervista finisce e congedandomi da loro, ringraziandoli per il tempo concesso, li lascio ai loro impegni familiari, sociali e “collinari” nella certezza che “grande è la fortuna di coloro che posseggono una buona bottiglia di vino, un buon carattere e dei buoni amici”.

E questo è proprio il caso di Angelo e della moglie Erminia.

Grappoli di uva Croatina.

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Vivere con la terra dentro.

Graffignana si racconta.

La vigna, 3ª parte

C ul t u r a di Giemme

In giro per cantine … e non solo, un itinerario enogastronomico, artistico e naturalistico a 15ª edizione dell’iniziativa “in giro per cantine … e non solo”, del 5 maggio scorso, organizzata a cura del Comune e della Pro Loco di Graffignana, ha avuto come itinerario il Veneto ed in particolare l’interessante zona dei Colli Euganei. È stato molto soddisfacente per gli organizzatori verificare che questa iniziativa nata 15 anni fa, susciti ancora tanto entusiasmo ed adesione da parte dei partecipanti, rappresentati in buona parte dai nostri viticoltori hobbisti.

Ne è evidente dimostrazione il fatto che le iscrizioni si sono esaurite, anche quest’anno, nel volgere di pochi giorni dalla diffusione del volantino, lasciando purtroppo esclusi altri concittadini che avrebbero voluto parteciparvi.

Il bel risultato di una così forte adesione va agli organizzatori che sono riusciti a coniugare l’interesse per la coltivazione della

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vite, delle pratiche di vinificazione e del vino, con quello enogastronomico, artistico e naturalistico delle diverse località proposte e visitate in questi anni.

Fra le zone a vocazione vitivinicola visitate si ricordano: l’Oltrepò Pavese, il Piacentino, il Piemonte (Roero, Monferrato, Calosso, Alba), il Modenese (Maranello e zone del Lambrusco), la Valtellina, il Garda Bresciano e Veronese, l’alto Mantovano, la Franciacorta e quest’anno i Colli Euganei.

L’auspicio è che questa bella iniziativa abbia a durare ancora a lungo anche perché le località di interesse enogastronomico, artistico e naturalistico da visitare sono ancora molte.

La 15ª edizione della giornata “in giro per cantine … e non solo” ha avuto meta, per l’appunto, nei Colli Euganei, rappresentati da un gruppo di colline di origine vulcanica che sorgono dalla pia-

nura padano-veneta, a pochi chilometri a sud-ovest di Padova.

La particolare storia geologica di questa zona ha reso possibile la formazione di una straordinaria biodiversità botanica e faunistica, consentendo condizioni ambientali molto adatte anche alla coltivazione non solo della vite, ma anche dell’olivo.

Il comprensorio montuoso dei Colli Euganei, compreso quasi interamente nell'omonimo parco regionale, è costituito da circa un centinaio di rilievi la cui altezza non supera mai i 600 metri.

La prima tappa della gita è avvenuta presso l’Azienda Agricola Serraglio, ubicata sul versante occidentale dei Colli Euganei, ai piedi del Monte Venda, nella frazione di Boccon, facente parte del comune di Vo'.

Il complesso su cui sorge l’azienda è rappresentato da una villa del XVIII secolo, ristrutturata e ampliata, circondata dai vigneti di proprietà, che certificano l’origine dei prodotti, realizzati tramite il rispetto dei principi etici e normativi in tema di produzione e vendita imposti dalle norme e dal mercato del vino.

L’azienda agricola produce varie tipologie di vini bianchi, rossi, frizzanti, spumanti, passiti, ed anche vini invecchiati in barrique di rovere, che i partecipanti hanno potuto degustare ed anche acquistare.

Fra i vini degustati, unitamente ad ottimi salumi e stuzzichini vari, vi erano: Riesling Italico Veneto Igt, Garganega Veneto Igt, Merlot Colli Euganei Doc, Cabernet Colli Euganei Doc, Rosso

Serraglio autoctone, Simposio Rosso delle Venezie, Serprino Colli Euganei Doc, Prosecco Colli Euganei Doc, Moscato Colli Euganei Doc, Fior d'Arancio Colli Euganei Docg, Fior d'Arancio Passito Colli Euganei Docg, Manna Riesling Passito, Amaranto Raboso Passito.

L’azienda produce anche un ottimo Olio extra vergine di oliva che è originato dagli ulivi di proprietà, coltivati su un versante ad elevata esposizione al sole, che combinati ad un clima di tipo mediterraneo, consentono di raggiungere elevati standard qualitativi all’olio, prodotto con olive raccolte ancora a mano, in modo da mantenerne inalterate le proprietà organolettiche.

Terminata la visita all’Azienda Agricola il gruppo dei partecipanti si è recato alla trattoria “Al Torcio”, che interpreta ancora con gusto i sapori della tradizione veneta, dove si è consumato il pranzo.

La Trattoria ha proposto una cucina basata su cibi tipici locali e genuini che hanno pienamente soddisfatto tutti.

Al termine del lauto pranzo i gitanti si sono trasferiti ad Arquà Petrarca, cittadina ammessa al ristretto club dei Borghi più belli d'Italia, per una visita libera a questo Borgo medievale, che conserva immutato il fascino di un tempo ed è considerato la perla dei Colli Euganei. Peraltro, il Borgo acquistò importanza dopo

che Francesco Petrarca, sommo poeta della lingua italiana, desiderò trascorrere gli ultimi anni della sua vita nella caratteristica serena quiete del luogo.

Il paese ne conserva la casa e la tomba con le spoglie. Il richiamo alla memoria del poeta favorì nei secoli successivi il sorgere di case e ville di molte famiglie venete, che costituiscono oggi un notevole patrimonio artistico ed architettonico. Con rimpianto per la bella giornata trascorsa ma anche soddisfatti per avere trascorso una felice, allegra e serena giornata in compagnia si è fatto ritorno a Graffignana non senza essersi dati appuntamento per un’altra analoga ed entusiasmante iniziativa.

U n s a l u t o e u n r i n g ra z i a m e n t o a d o n D av i d e

“Don Davide, sei stato il sacerdote della mia infanzia e dell’infanzia dei miei fratelli. Ci hai visto crescere e ci hai sempre tenuti in considerazione per tutto! È stato bello, per il poco che ci è stato possibile, darti una mano. Sei una guida per me. La tua mancanza si farà sentire. Un abbraccio grande!”

Guendalina “Don io ti conosco da poco ma posso dire che sei stato il mio primo vero parroco e in questi tre anni ho saputo ammirare la tua intelligenza e la tua saggezza…doti non scontate nella figura di riferimento che sei per questa comunità. Grazie per aver permesso di sentirmi accolto.” Fiore “Trovare le parole non è facile, sei stato il don della mia infanzia, della giovinezza ed ora che sono adulta ripenso alle mille iniziative ed esperienze fatte all’oratorio ed in parrocchia grazie a te che hai sempre proposto, ascoltato e sostenuto le nostre idee…voglio ringraziarti perché se oggi dicono che io sappia fare bene il mio lavoro a contatto con bambini e ragazzi, un po’ di quel complimento va sicuramente anche a te e al tuo entusiasmo…che

dire? Usando tue parole: Andiamo…e…un bell’applauso! ” Vivi “il comitato Noi circolo oratorio di Graffignana intende ringraziare don Davide per tutti questi anni insieme a noi. Grazie alla sua opera l’Oratorio ha saputo e voluto coinvolgere molti graffignanini anche quelli che solitamente non partecipavano ad alcuna attività pastorale aprendo l’Oratorio alla collaborazione di molti. Ci hai insegnato che: Piuttosto che pochi ma buoni e sempre i soliti è sempre meglio essere in tanti e con le maniche rimboccate!

Grazie di cuore don Davide” Noi “Grazie per il tuo entusiasmo, grazie per la tua voglia di fare, grazie per la passione che hai utilizzato per gestire la Parrocchia, grazie per i tuoi “no” e per i tuoi “certo”, grazie per l’aver coinvolto sempre tutti… questo non è un addio, ma un arrivederci perché una parte di te sarà sempre con noi… e poi San Colombano non è così lontano… un bel applauso per don Davide (te lo meriti tutto!)” Valeria “Grazie perché in questi anni ci sei sempre stato, da quando ho iniziato a fare il chirichetto a quando ho iniziato a fare l’animatore del grest fino ad oggi che sono catechista, mi hai sempre dato un consiglio, un aiuto un appoggio quando ne avevo bisogno. Grazie dei sorrisi che hai regalato a tutti noi, grazie grazie grazie!” Botox

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A giornale già chiuso ci è giunta la notizia che don Davide ci lascia. Uno spazio seppur piccolo è doveroso: ecco i saluti di alcuni ragazzi dell’Oratorio con la promessa che dedicheremo più spazio nel prossimo numero.

C ul t u r a di Mauro Roveda

Vini “naturali”, biologici, biodinamici.

In bottiglia regna un po’ di confusione arlare di vini “naturali” potrebbe sembrare semplice e scontato perché il vino è, per definizione, un prodotto “naturale”.

Al contrario, parlare di vino in questi termini è un percorso costellato da mille polemiche, questioni di terminologia, questioni scientifico sanitarie senza tralasciare gli aspetti strettamente economici.

La situazione reale è decisamente più complessa e, per il consumatore, è importante conoscere il “dietro le quinte” di ciò che si acquista e si desidera bere, sulla base dei propri gusti ma anche e soprattutto con un occhio di riguardo verso la propria salute.

La normativa europea (Reg. CE n.1493/1999) cita che il vino è “il prodotto ottenuto esclusivamente dalla fermentazione alcolica totale o parziale di uve fresche, pigiate o no, o di mosti di uve”.

Tutto chiaro? Diciamo di no, le

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sfumature sono diverse e molteplici. In questo succo d’uva trasformato dalla fermentazione alcolica, possono infatti trovarsi o entrare a contatto numerose sostanze: lieviti industriali, acidi e tannini artificiali, stabilizzanti e antisettici (ad es. i solfiti), additivi enologici (ad es. chiare d’uovo, colla di pesce, bentonite, enzimi), mosto concentrato rettificato (o saccarosio), ecc. Inoltre, il liquido può subire trattamenti chimici e/o fisici: chiarifiche, filtrazioni, riscaldamenti, raffreddamenti, concentrazioni, centrifughe e quant’altro. È lecito menzionare anche i residui di pesticidi, concimi e altre sostanze non presenti in natura, ma lascito di una viticoltura chimica diventata quasi la norma.

Nonostante tutto ciò, a norma di legge, il prodotto sarà sempre vino.

I cosiddetti vini “naturali” si pongono idealmente l’obiettivo di

evitare tutte o la maggioranza di queste manipolazioni anche se in grandissima parte ritenute lecite.

Per descrivere i vini “naturali”, possiamo usare una definizione estrema che è quella di un vino fatto solamente con l’uva, utilizzando solo rame e zolfo per la cura del vigneto e nessun’altra aggiunta, neppure l’anidride solforosa.

La filosofia di un produttore di vino “naturale” è quella di esaltare il valore gastronomico del vino con l’obiettivo congiunto di rispettare l’ecosistema e creare innanzitutto un prodotto sano, mettendo in secondo piano aspetti che oggi vanno tanto di moda e hanno reso il vino una specialità per grandi intenditori, misteriosa ed enigmatica. Sono agricoltori a tutti gli effetti, ma ragionano in termini artigianali e non imprenditoriali.

Nessuno ha però ancora dato dei vini “naturali” una definizione univoca, formale, condivisa e soprattutto legalmente riconosciuta. Al contrario, sono stati applicati interventi repressivi e sanzioni contro l’utilizzo commerciale di questa dicitura, ritenuta abusiva da parte delle autorità preposte. Per la legge, ancora oggi, il vino “naturale” non esiste.

In Italia sono presenti due organizzazioni di produttori di vino “naturale”: Vinnatur e ViniVeri.

Entrambe si sono autoregolamentate, ponendo dei limiti alle pratiche consentite in vigna e in cantina.

I protocolli di entrambe le associazioni proibiscono ad esempio l’uso di pesticidi e fertilizzanti

la produzione di questa tipologia di vino, segue lo schema adottato per i vini prodotti da uve bio, senza però certificazioni biodinamiche pubbliche, ma solo affidate a organismi di controllo privati o ad associazioni, come ad esempio Demeter per citare la più nota.

La biodinamica nasce all’inizio dello scorso secolo seguendo le ispirazioni cosmologiche di Rudolf Steiner che aveva regolamentato le norme di coltivazione dandone un’interpretazione “pulita”, senza uso della chimica, adottando congiuntamente ritualità e gestualità che oggi potrebbero essere definite a dir poco buffe.

I vignaioli che scelgono con convinzione la biodinamica, sostengono che tale pratica favorisca la salubrità dell’ambiente, lo sviluppo della pianta e la maturazione dell’uva in modo compiuto, conferendole un potenziale qualitativo superiore attraverso l’utilizzo di pratiche quali ad esempio l’osservanza di calendari lunari, l’uso di decotti e tisane a base di piante e di preparati naturali sia in agricoltura, sia per le operazioni di cantina. L’obiettivo è quello di risvegliare e potenziare le capacità di autodifesa della vite, e metterla in connessione con le energie cosmiche.

I protocolli Demeter sulla produzione di vino biodinamico presentano però diverse contraddizioni: da un lato codificano delle regole molto rigide, dall’altro consentono ai produttori di eluderle. La certificazione Demeter prevede un obiettivo ottimale, quello più rigoroso, che il produttore certificato dichiara di volere ottenere nel tempo ed un obiettivo standard che invece è il minimo richiesto per essere certificati “biodinamici”.

Dando un’occhiata ai trattamenti chimici ed enologici consentiti dal protocollo di vinificazione biodinamica Demeter è consentito l’inoculo con lieviti selezionati, è consentito di aumentare il contenuto alcoolico del vino fino a

un massimo di 1,5% in volume con zucchero Demeter o concentrato di succo d’uva, è consentita l’aggiunta di nutrimento per lieviti, l’aggiunta di batteri acidolattici, l’aggiunta di anidride solforosa entro determinate soglie, la stabilizzazione tartarica, la chiarificazione con bentonite, la regolazione dell’acidità con bicarbonato di potassio, carbonato di calcio e acido tartarico.

Insomma un vino etichettato come “biodinamico”, alla stregua di quello biologico, potrebbe non essere naturale.

Quale conclusione possiamo trarre? Una riflessione importante deve sicuramente partire dal territorio e dalla vigna; l’accuratezza della pratica viticola resta determinante. Ad esempio: scegliere un vitigno adatto a un territorio, contenere le rese per ettaro e per ceppo, preferire la selezione massale ai cloni, potare nel modo e al momento giusto, seguire l’andamento meteorologico e le risposte della vite, vendemmiare a mano e a piena maturità, scartare le uve non adeguate, non alterare i parametri chimico-fisici del vino, sono altrettante scelte che vanno nel senso della naturalità e della qualità.

Come per ogni organismo vivente, più si creano condizioni favorevoli, più si riduce lo stress e la pressione sulla vite, più si riesce a creare un equilibrio per la pianta e per il vino, tanto meno si sarà costretti a rimediare, intervenendo con correttivi che, siano essi naturali o artificiali, sono comunque la spia di un problema, di uno squilibrio.

Una possibile soluzione potrebbe essere quella di obbligare i produttori a indicare sulla retroetichetta tutti i prodotti utilizzati sia durante la coltivazione che durante i processi di vinificazione e affinamento.

L’idea è condivisibile: si lascino liberi i produttori di fare il vino come vogliono, ma contestualmente si informi correttamente e si lasci libero il consumatore di scegliere.

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chimici in vigna, l’uso di lieviti selezionati per innescare la fermentazione, l’uso di additivi chimici e coadiuvanti nel mosto e nel vino. Limitano inoltre l’uso di anidride solforosa come antisettico e stabilizzante incentivando ad evitare completamente l’aggiunta di anidride solforosa nel mosto vino.

Se i vini “naturali” stanno gradualmente prendendosi i loro spazi, i vini biologici sono già da tempo sul mercato sino ad essere considerati quasi “una moda”.

Sino a poco tempo fa, la normativa europea ha riconosciuto solo i vini prodotti con “uve da agricoltura biologica”. Dal 1° agosto del 2012, l’UE ha invece sancito cosa sia un “vino biologico”, semplicemente estendendo la precedente normativa. Basti pensare che per etichettare un vino come biologico è consentito aggiungere al mosto fino a 40 tipi di sostanze (ad es. lieviti selezionati, additivi chimici e coadiuvanti enologici) durante i processi di vinificazione e affinamento, demolendo così qualsiasi possibile significato di “naturalità” attribuibile ai vini etichettati come biologici.

Un vino etichettato come biologico, deve essere prodotto con uve da agricoltura biologica.

Questo tipo di agricoltura esclude l’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi (i diserbanti, i concimi inorganici, i fitofarmaci di laboratorio…), ma autorizza ad esempio l’impiego di altri prodotti protettivi che, se usati in quantità eccessive, possono essere nocivi.

Per quanto rigoroso e certificato, l’applicazione di un protocollo produttivo di questo tipo, sia in vigna, sia in cantina, non basta dunque a garantire né la salubrità né la qualità delle uve e quindi del vino stesso.

I vini biodinamici, nel senso stretto del termine, non esistono.

Quando si parla di biodinamica, ci si riferisce esclusivamente alla pratica agricola.

Da un punto di vista normativo,

Storia di Laura

1914 – 2014: 100° anniversario della Prima Guerra Mondiale er noi Italiani, la data di inizio della Prima Guerra Mondiale è il 24 maggio 1915, giorno in cui l’Italia dichiarò guerra all’Austria-Ungheria.

Tuttavia, la Prima Guerra Mondiale ha inizio ufficialmente il 28 luglio 1914, a un mese di distanza dall’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo, erede al trono austroungarico, nella città di Sarajevo per mano di Gavrilo Princip e di altri 5 nazionalisti serbi.

La Prima Guerra Mondiale è chiamata anche Grande Guerra in quanto fu il primo evento bellico che vide la partecipazione di un grandissimo numero di nazioni (ben 28): fu anche il primo conflitto che sconvolse il mondo intero per la sua ferocia e per l’elevato numero di vittime.

La Prima Guerra Mondiale imperversò dal 1914 al 1918. Purtroppo però questa esperienza

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non fece scuola e, come sappiamo, 25 anni dopo un altro conflitto mondiale afflisse l’intera umanità.

L’attentato all’erede al trono fu ovviamente la scintilla, il pretesto per far esplodere il conflitto, ma le cause reali di questa guerra possono essere rintracciate negli opposti interessi imperialistici ed economici delle grandi potenze europee, accresciutisi in un contesto di sempre più esasperato nazionalismo. Le potenze coinvolte nella Prima Guerra Mondiale si organizzarono in due grandi schieramenti: le Potenze alleate (Gran Bretagna, Francia, Russia, Italia e Stati Uniti) e gli Imperi Centrali (Germania, Austria-Ungheria, Turchia e Bulgaria).

L’Italia entrò ufficialmente in guerra nel 1915, ma per le regioni italiane sul confine geografico con l’Austria l’inizio della guerra fu precedente: la diplomazia non aveva ancora dichiarato guerra,

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Foto in alto: La coperina della Domenica del Corriere, che nella tavola di Achille Beltrame illustra l’attentato di Sarajevo. Foto qui sopra: L’abitato di Lucinico – alle porte di Gorizia – distrutto dai cannoini dell’artiglieria italiana, presidiato dai fanti italiani.

ma gli abitanti di quelle zone già dal luglio 1914 stavano vivendo sulla propria pelle gli orrori delle battaglie e degli scontri.

Infatti nell’aprile di quell’anno, l’Italia strinse in segreto un accordo con Gran Bretagna, Francia e Russia (la Triplice Intesa) per il quale l’Italia si doveva impegnare in guerra contro l’Austria: in caso di vittoria avrebbe avuto i territori del Trentino Alto Adige, la regione di Trieste, l’Istria e la città albanese di Valona.

Al contrario di quanto l’Alto comando e i politici italiani avevano pensato, il conflitto non fu “veloce” ma, al contrario la guerra fin dall’inizio si contraddistinse per la sua lentezza e per l’utilizzo delle tristemente famose trincee: lunghi solchi nel terreno (con pareti alte più di un uomo) scavati nelle montagne soprattutto friulane e venete, nei quali i soldati trascorrevano quasi tutto il loro tempo (tranne ovviamente durante gli assalti ai nemici).

Il 1917 fu un anno chiave per le sorti della guerra: gli Stati Uniti infatti decisero di entrare nel conflitto al fianco di Gran Bretagna e Francia, mentre la Russia decise di ritirarsi a causa della Rivoluzione politica che si scatenò al suo interno. Il 1917 fu critico anche per l’Italia: il 24 ottobre infatti l’Esercito italiano subì la famosa ritirata di Caporetto che ebbe gravi conseguenze oltre che militari anche economiche e sociali (grandi scioperi furono organizzati e il governo fu costretto a fare grandi promesse ai soldati per evitare ammutinamenti).

scirono ad assicurarsi le condizioni migliori. Nacquero poi, dallo smembramento dell’Impero Austroungarico, l’Ungheria, la Cecoslovacchia e la Jugoslavia.

E l’Italia? All’Italia furono concessi il Trentino Alto Adige, Trieste e l’Istria (oggi in Croazia).

In poche righe è praticamente impossibile raccontare la Grande Guerra: le date e le alleanze si possono riassumere per esempio in una tabella, ma per scrivere ciò che rappresentò la Prima Guerra Mondiale per i soldati, per le donne, i bimbi e gli anziani ci vorrebbero pagine e pagine. E forse nemmeno chilometri di carta basterebbero.

Nel nostro piccolo, con questo articolo e con lo spazio sul sito

Cosa aveva a disposizione un soldato in trincea?

I soldati italiani erano stati dotati solamente dell’abbigliamento estivo: nei piani dei comandanti, la guerra avrebbe dovuto concludersi con l’estate e quindi la divisa invernale non era stata nemmeno presa in considerazione. Tuttavia la guerra si protrasse per anni e i soldati asserragliati nelle trincee in alta montagna o accampati nei ghiacciai dovettero arrangiarsi con quello che avevano a disposizione.

Un esempio famoso è quello delle scarpe. Il mito vuole che i soldati avessero scarpe di cartone: la realtà poco si scostava dal modo di dire come ci racconta Gadda in “Giornale di guerra e prigionia”: “I nostri uomini sono calzati in modo da far pietà: scarpe di cuoio scadente o troppo fresco per l’uso, cucite con filo leggero da abiti anziché da spago, a macchina anziché a mano. Dopo due o tre giorni di uso si aprono, si spaccano, si scuciono, i fogli delle suole si distaccano l’uno dall’altro.”

I piedi ovviamente si congelavano e le ferite erano profonde e doloranti. Come le curavano i soldati? Con il grasso che doveva servire per lucidare le scarpe…

I nostri soldati non possedevano elmetti: l’unico copricapo previsto dalla divisa era un berretto di stoffa che, ovviamente, non proteggeva dai proiettili austriaci.

Ma la cosa più “buffa” (concedetemi questo termine) è il fatto che il corpo degli Alpini fu mandato in alta montagna tra neve e ghiaccio con uniformi di color verde-grigio: per i cecchini austriaci i nostri soldati erano davvero dei bersagli

del giornale, vogliamo rendere omaggio a tutti i caduti di questo grande conflitto nel quale morirono più di 15 milioni di persone, tra militari e civili, indipendentemente dallo schieramento nel quale si trovarono a combattere.

Per questo motivo, invece di raccontare di alleanze, di diplomazia, di strategie militari, vogliamo provare a raccontare la Prima Guerra mondiale da un punto di vista “diverso”, quello del “quotidiano”: le armi, le trincee, il pasto, la religione, la dotazione del soldato.

Un punto di vista insolito, forse anche curioso, per affrontare e conoscere questo grande evento che sconvolse l’Europa e il mondo 100 anni fa.

facili… le tute bianche che permettevano di mimetizzarsi arrivarono solo nel 1916.

Non c’erano tende per ripararsi dal freddo durante la notte: nelle trincee l’unico modo per trovare un po’ di calore era quello di scavare delle buche nel terreno (bagnato da pioggia e neve) nelle quali più soldati dormivano stretti l’uno all’altro nel tentativo di non disperdere il calore generato dal corpo.

Oltre alla mancanza di elmetti, di tute mimetiche e alle scarpe, ai nostri soldati non erano fornite le pinze tagliafili…

La pinza tagliafili è quello strumento che permetteva di tagliare in modo rapido i reticolati di fil di ferro dei nemici per crearsi un varco durante l’assalto.

Non possedere questo attrezzo significava restare molto tempo a vista del nemico e quindi essere facilmente colpiti.

I pasti Nelle trincee non si cucinava. I pasti erano preparati nelle retrovie e durante la notte i portatori (volontari, spesso donne, incaricati di far arrivare in trincea il cibo, armi e munizioni) trasportavano le vivande ai soldati in prima linea.

Il cibo, pasta o riso, era trasportato in casseruole, ma, come è ovvio immaginare, durante il tragitto non si manteneva caldo né in buono stato: il rancio arrivava sotto forma di blocchi di colla, oppure, se si trattava di brodo, di gelatina. La carne e il pane erano duri e immangiabili. E in ogni caso, agli Italiani andava ancora bene… ai soldati austriaci non arrivava nemmeno la metà di quanto arrivava ai nostri…

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L’Esercito italiano fu oggetto di modifiche importanti: il posto del generale Luigi Cadorna fu assegnato al generale Armando Diaz il quale, attuando una strategia diversa e soprattutto trattando i soldati in maniera più umana, riuscì a conquistare Trento e Trieste, stipulando la Pace con l’Austria.

Il 1918 fu quindi l’anno della fine della Prima Guerra Mondiale: la Triplice Intesa, l’Italia e gli Stati Uniti vincono.

Cosa successe ai perdenti? La Conferenza di Parigi decretò le perdite territoriali e le sanzioni economiche per i paesi perdenti: le condizioni non furono leggere, soprattutto per la Germania, mentre Francia e Inghilterra riu-

Storia di LaZeta

Daniele Pallai appassionato ricercatore storico della Resistenza locale Si sa, la Storia o la odi o la ami… Tanti Graffignanini per fortuna la amano e dedicano passione e tempo nel ricercare e nello scoprire fatti, testimonianze, racconti, reperti.

Lo abbiamo visto negli scorsi anni per esempio con il consolidarsi di gruppi di volontari che si sono operati nella ricerca di informazioni inerenti al passato di Graffignana e non mancano illuminanti esempi di singoli concittadini che fanno della Storia una compagna e una fonte infinita di conoscenze e curiosità. Ma la Storia se resta “segreta” perde tutta la sua importanza: la Storia deve essere condivisa, diffusa, conosciuta.

Proprio per questo motivo tanti Graffignanini hanno deciso di mettersi “al servizio” di chiunque abbia voglia di conoscere dando vita a libri, pubblicazioni e serate ma anche partecipando attivamente nelle operazioni di ricerca

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Otto Weyand, tra i pochissimi militari tedeschi ancora viventi presenti nell’accampamento di Graffignana.

Scavi aperti per ricercare il relitto d’aeroplano.

e negli scavi. In queste pagine pubblichiamo l’estratto dell’intervista al nostro concittadino Daniele Pallai rilasciata alla nostra Redattrice. a anni Daniele Pallai è membro di un gruppo di ricerca denominato Air Crash Po. Nato nella primavera del 2007 (www.aircrashpo.com), ha come obbiettivo l’analisi storica delle vicende legate alla guerra aerea sulla Pianura Padana (Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Lodi, Pavia, Milano, ma anche Emilia, Veneto, Piemonte, Trentino).

La ricerca è particolarmente riferita a due obiettivi specifici: a) la ricostruzione storica degli attacchi aerei operati dalla forze aeree Alleate; b) la ricostruzione delle vicende legate agli aeroplani precipitati sul territorio per cause belliche.

Il lavoro di ricerca è coordinato dall’Archivio di Stato di Cremona, che ha messo a disposizione la documentazione relativa alle incursioni aeree e si basa sull’analisi di rapporti ufficiali, documenti e testi di provenienza statunitense (NARA College Park; AFHRA Maxwell), britannica (TNA Kew Garden), tedesca (BundesArchiv Koblenz) e francese (SHAA Vincennnes).

Questo gruppo di ricerca ha dato risalto ad alcune vicende legate al periodo dell’ultimo conflitto mondiale tra le quali, per quanto riguarda il territorio lodigiano, l’aereo abbattuto a San Rocco al Porto il 25 settembre 1944 e l’ae-

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reo caduto a Lodi in viale Milano.

Daniele racconta come diverse ed emozionanti sono le avventure intraprese dal gruppo e ne menziona una in particolare: quando l’Air Crash Po in data 6 ottobre 2012 collaborò con un’altra associazione romagnola per la ricerca del punto di impatto di un bombardiere alleato, un Martin Baltimore Mk V, partito da Cesenatico e abbattuto il 25 aprile 1945 con lo scopo di recuperare i resti del relitto e dell’equipaggio con l’ausilio di una pala meccanica.

L’interesse di Daniele è altresì orientato alla ricostruzione di un tratto di storia locale poco nota e di cui pochissimi anziani ne ricordano i particolari.

Ha girato l’Europa per ricostruire la vicenda dei protagonisti della Lutwaffe (l’aviazione tedesca del 3° Reich) che operavano nel campo nazista ubicato presso la cascina Porchirola a Graffignana dal dicembre 1943 all’aprile 1945.

In Germania ha raccolto la testimonianza di un soldato dell’accampamento, Otto Weyand, ultranovantenne, ancora in buona forma e, soprattutto, lucidissimo.

Ricca di particolari la sua testimonianza nel raccontare i fatti accaduti durante l’occupazione tedesca nel nostro comune.

In Svezia intervista il figlio di Werner Backaus, a quei tempi caporal maggiore, componente dell’accampamento, ottenendo numerose foto inedite ed esclusive del padre e la croce di ferro assegnatagli dall’alto comando tedesco dopo la strenua e sanguinosa battaglia di Montecassino dove venne ferito gravemente

per ricostruire nei particolari la struttura dell’accampamento e le vicende di alcuni personaggi.

Daniele è in possesso di immagini dell’accampamento scattate da un ricognitore inglese della R.A.F. in sorvolo sul nostro territorio nel settembre del 1944, acquisite dall’archivio militare di Londra. L’accampamento era ampio 180.000 m 2, senza dubbio il più grande di tutta la provincia di Lodi e Milano e occupava l’attuale zona artigianale Cesolone: a pieno regime contava oltre cento militari tra specialisti, addetti ai turni di guardia e alla logistica ed aveva il compito di controllare il traffico aereo di una zona strategicamente molto importante dell’Italia settentrionale grazie l’utilizzo di radar.

Questa tecnologia importantissima rivoluzionò il modo di fare la guerra. Il progresso tecnologico, come spesso accade, prima di es-

Ci è giunta questa fotografia che ritrae Stefano Coppi (1923-2014) in divisa da Granatiere. Durante la seconda Guerra Mondiale quale Guardia del Re ebbe modo frequentare Casa Savoia e coccolare i principini. Il motto che appare in alto nella foto è attribuito all’evento storico del 30 maggio 1848, durante la 1ª Guerra d’Indipendenza italiana contro l’Austria, a Goito (Mantova) il “Reggimento Granatieri-Guardie” fa parte della “riserva eroica” dell’Armata Piemontese di Re Carlo Alberto. L’esito della battaglia è incerto. Gli austriaci del Maresciallo Radetzky attaccano frontalmente lo schieramento aprendo una pericolosa “breccia”. Il Re ordina alla riserva, comandata dal Duca di Savoia (Vittorio Emanuele, futuro re d’Italia), di ripristinare la situazione. Alla testa del Reggimento il Duca interviene direttamente nel combattimento lanciando ai Granatieri lo storico grido: “A me le guardie per l’onore di Casa Savoia! ”. Galvanizzati dal valore del loro Comandante, i Granatieri, memori delle loro fulgide tradizioni, si lanciarono contro gli austriaci in un furioso quanto eroico corpo a corpo. L’intervento del Reggimento delle Guardie decise ancora una volta le sorti del combattimento. A titolo d’onore la frase pronunciata in quel lontano giorno dal Duca di Savoia diveniva così il motto araldico dei “Granatieri di Sardegna”.

sere utilizzato a scopi pacifici per il progresso dell’umanità, viene sfruttato dalle organizzazioni militari per la supremazia sull’avversario.

Nel nostro paese, nel periodo dell’occupazione nazista erano accaduti fatti degni di essere ricordati: in quel tragico periodo che sconvolse il mondo, anche Graffignana ha la sua piccola ma importante storia da raccontare.

Tanto ancora c’è da raccontare sulla storia di Graffignana: nei prossimi mesi di certo non mancheranno iniziative che hanno lo scopo di dare il giusto spazio alla Storia e agli eventi che segnarono il nostro passato e il nostro paese. E i fatti riguardanti l’accampamento presente nel nostro territorio durante la Seconda Guerra Mondiale di cui Daniele è un esperto sono una di quelle storie che rischiano di perdersi nei meandri della memoria.

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sperimentando sulla propria pelle le atrocità della guerra. Werner ricopriva un importante ruolo di mediazione tra gli occupanti nazisti e gli abitanti di Graffignana per la sua buona padronanza della lingua italiana, un vero maestro nelle pubbliche relazioni, come si usa definire oggi.

Stimato dal comandante del campo, benvoluto dai Graffignanini per il suo atteggiamento garbato, viene ricordato per il ruolo decisivo nel recupero di una mitragliatrice sottratta all’interno dell’accampamento senza conseguenze tragiche per la popolazione.

In Normandia apprende il funzionamento dei radar Freya e Wurzburg simili a quelli installati a Graffignana durante l’occupazione. Numerose le testimonianze raccolte, attraverso interviste registrate da anziani graffignanini e dei comuni limitrofi, utilissime

Te m p o l i b e ro di Giulio

Serate musicali a km 0: un tripudio di musica e di amicizia ualche anno fa forse in pochi si aspettavano un così grande successo, ma le Serate Musicali a km 0 ideate dalla ProLoco, iniziate un po’ in sordina, ora possono rientrare a buon diritto nel gruppo di iniziative meglio riuscite in Graffignana: il pubblico è sempre di più e i cantanti sono sempre più bravi, più numerosi e più uniti.

Il primo semestre del 2014 ha visto tre serate musicali.

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Sabato 12 aprile 2014: la musica dal vivo degli Stereo 7 + o – Sabato 12 aprile si è tenuta la Serata dedicata alla musica dal vivo.

Un buon successo di pubblico, tanto entusiasmo e voglia di cantare, veri e propri cori spontanei e manifestazioni di affetto…

Verso chi? Sto parlando naturalmente dei magnifici e sempre-

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verdi Stereo 7 + o - che con pezzi degli anni 60 e 70 hanno animato in modo eccellente la serata Graffignanina.

Come già detto, l’evento è stato patrocinato dallo staff della Proloco e del suo effervescente presidente Piero Galleani, che durante i saluti ha ancora una volta sottolineato l’importanza di dare un sostegno a chi si impegna per il Paese in tutti i modi, anche in senso musicale.

Ma eccoli i magnifici Stereo 7 + o -: la notevole voce “The Voice” di Fabrizio Malta supportata dalla voce di un’intonatissima Edvige Mazzola e dalle chitarre dei bravi Gigi Invernizzi, Alberto Pollini e Daniele Becchi (i primi due presenti anche come voci).

Notevole il contributo, come sempre, di Antonino Romano, “la chitarra acustica solista” o meglio “la chitarra parlante” (per la maestria con cui suona).

Ottimo l’accompagnamento di Davide Merli al basso e di Massimo Pandini alle tastiere. Per concludere, le percussioni gestite con notevole professionalità da Gigi Bignami e Maurizio Cremaschi.

E come sempre un grazie a Gianlino Malinverni per il supporto tecnico che dà al gruppo, e alla regia guidata dai volonterosi Nicolò Bardoni, Cristian Bortolotto, Samuele Invernizzi e Gianni Zironi.

Per ultimi, ma non per importanza, scontato e mai ovvio, un plauso particolare a don Davide Daccò e alle bariste Rosy Mazzola e Manuela Minoia per la pazienza e la disponibilità!

Sabato 3 maggio 2014: i Cantanti allo sbaraglio A pochi giorni di distanza, eccoci alla seconda serata musicale, quella dedicata ai cosiddetti “Cantanti allo sbaraglio”.

Una ventina tra cantanti e musicisti gli intervenuti sabato 3 maggio alle ore 21 presso il salone dell’oratorio di Graffignana: un gruppo di amici che si muove nella più assoluta spontaneità e con la voglia di creare coesione.

Buona la risposta del pubblico che ha riservato ai nostri artisti un caloroso tributo ed entusiasti applausi, diventati talvolta vere ovazioni dopo l’esecuzione di alcuni celebri brani eseguiti in coppia o singolarmente.

Venticinque i pezzi preparati dai nostri Graffignanini.

Un autentico successo! Da Mina a Toto Cutugno, da Celentano ai Pooh fino ai Negramaro e ai Modà. Presentata ottimamente da Oscar Pontilunghi e Claudia Garibaldi e patrocinata come sempre dalla Proloco, la serata è stata possibile grazie alla consueta disponibilità di don Davide coadiuvato dalle bariste Rosy Mazzola e Manuela Minoia.

E soprattutto bisogna sottolineare il lavoro immenso svolto da quattro persone straordinarie: Gigi Bignami, Nicolò Bardoni, Gianni Zironi e Doriana Chiesa: amici e risorse per tutti noi!

Senza il loro impegno costante e continuo non si sarebbe potuto realizzare questo evento! Grazie di cuore! Grazie anche alla fotografa Mariarosa per la presenza in queste occasioni e ad Andrea Beghi per il prezioso supporto

dietro le quinte. Un simpatico particolare: la serata è stata preceduta da una pizzata tra i partecipanti, un modo efficace per creare gruppo e soprattutto amicizia perché, come dice un antico proverbio degli Indiani d’America, “un vero amico non

vale il più bel tesoro del Mondo”.

Sabato 7 giugno 2014: di nuovo i Cantanti allo sbaraglio Non trascorre nemmeno una settimana ed è già ora di nuovo

ritrovo all’Oratorio di Graffignana: appuntamento alle ore 19.30 con pizzata e karaoke per i “Cantanti allo sbaraglio”. Molte le idee e le iniziative pensate per Graffignana in previsione del periodo estivo e di quello relativo alla prossima stagione autunnale, sintomo che il gruppo è ben affiatato e pieno di buoni propositi.

Gente che canta, ma anche gente che dà una mano nell’organizzazione delle serate: chi alla regia, chi a preparare i tavoli e le sedie e poi ci si interscambia nei ruoli, perché, stravolgendo un famoso detto, “tutti sono indispensabili e nessuno utile”.

Durante queste serate si respira la voglia di cantare, ma anche e soprattutto la voglia di amicizia, di stare insieme, di cucire e ricucire relazioni umane.

Il fatto di avere visto sorgere spontaneamente gruppi di amici accomunati da passioni e interessi come la musica, il canto, lo sport, il servizio ecc. non è stato un caso: vuol dire che c’è stata ”voglia di fare” incanalata in uno spirito positivo! Cosa aggiungere quindi? Un solo invito: accorrete sempre più numerosi alla prossima serata musicale a km 0.

C R E D 2 014 : t ra d i z i o n e , i n n o v a z i o n e , s o l i d a r i e t à rium del Centro Polivalente sia per la proiezione di film, sia per incontri con i rappresentanti di Emergency. Ulteriore novità sarà l’introduzione di un’uscita serale presso l’osservatorio astronomico di Mairago.

L’osservatorio astronomico di Mairago

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Anche quest’anno è stato avviato il Centro Ricreativo Estivo Diurno (CRED), sempre molto apprezzato da bambini e ragazzi di Graffignana e non solo. Iniziato il 9 giugno, al termine delle lezioni scolastiche, si protrarrà per 6 settimane.

Il tema scelto è Emergency: l’associazione italiana nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Essa promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.

Il ricavato della tombola che sarà organizzata in occasione della serata conclusiva sarà appunto devoluto a questa Associazione. Quest’anno, nella garanzia della continuità storica di un servizio proprio di Graffignana, si inseriscono elementi di innovazione, come l’utilizzo dell’Audito-

Te m p o l i b e ro di LaZeta

Divertimento + amicizia = Jackson’s Buba & Company rmai lo sappiamo, Oratorio’s got Talent, organizzato dall’esplosivo team dell’Oratorio, è una fucina di idee ed esibizioni.

Tanti gruppi sono nati (e sono proliferati) per questa manifestazione e tanti, per fortuna, hanno visto nascere al loro interno legami di amicizia che difficilmente si scioglieranno.

Le “Jackson’s Buba & Company” sono uno dei gruppi vincitori dell’edizione 2014, ma ciò che contraddistingue questo gruppo composto da sole donne non è tanto il successo per essersi aggiudicate un’alta posizione in classifica, quanto piuttosto la voglia di divertirsi e di stare insieme. Per parte del gruppo non era

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la prima esibizione: già nel 2013 infatti Oratorio’s got talent vide la partecipazione delle “Sisters Buba”. L’entusiasmo fu tale che le ballerine decisero di replicare.

Ma cosa proporre?

L’idea è unanime: rendere omaggio al grande Michael Jackson, il Re del pop scomparso 5 anni fa.

E così nascono le “Jackson’s Buba & Company” che si esibiscono sulle intramontabili note della hit “Thriller”.

Musica, coreografia, scenografia… ma soprattutto tanto tanto spirito di gruppo e divertimento.

Le prove sono state tante e l’impegno non indifferente, ma il risultato è stato eclatante e gli applausi non sono mancati.

Ma come per ogni cosa ben riu-

scita, il merito va riconosciuto a tante persone. Le Jackson’s Buba & Company infatti vogliono ringraziare Alessandra per la pazienza nell’insegnare la coreografia; Jessica, Nicola e Sonia per il trucco; Raffaella e Veronica per le scenografie e tutti gli altri gruppi che hanno partecipato a Oratorio’s got talent.

La voglia di condividere momenti belli e divertenti, ma anche fatiche e impegno è ciò che contraddistingue un gruppo ben amalgamato ed è garanzia che l’esperienza potrà essere ripetuta con altrettanto successo e, soprattutto, divertimento.

Ed è per questo che le Jackson’s Buba stanno già pensando all’anno prossimo.

Sport di Leone Raimondi

Corri che ti passa con i Corsari delle Spadazze! associazione sportiva dilettantistica, gruppo podistico “I Corsari delle Spadazze” è nata nel febbraio 2013 e ad oggi conta circa 30 iscritti.

La sede è situata presso il centro sportivo Spadazze ed è affiliata alla FIASP di Lodi (Federazione Italiana Amatori Sport per Tutti). L’Associazione si è posta come finalità la promozione sociale dello sport attraverso l’organizzazione e la partecipazione a manifestazioni sportive dilettantistiche podistiche non competitive e soprattutto aperte a tutti.

Negli anni 2013 e 2014 sono state organizzate le seguenti manifestazioni:

L’

• 31 maggio 2013 - 1ª marcia serale con circa 300 partecipanti su percorso sterrato attraverso il territorio collinare tra Graffignana, San Colombano al Lambro e Miradolo Terme, iniziativa ripetuta anche quest’anno in data 30/5/2014; • 9ª Balconata del Monte Zerbion a Chatillon (Aosta); • 4° World Championship of Retrorunning 2013 a Chatillon, nel luglio 2013; • VII edizione dell’Ecomaratona del Chianti a Castelnuovo Berardenga (Siena), nell’ottobre 2013; • staffetta 12x1/2 h a Borghetto Lodigiano nel 2013 e ripetuta a Sant’Angelo Lodigiano nel 2014.

Nel corso di quest’anno è stata, inoltre, organizzata una staffetta 24x1h a Peschiera Borromeo, alcune podistiche del circuito FIASP dislocate sul territorio lodigiano e podistiche serali nel territorio piacentino. Queste sono solo alcune delle iniziative organizzate e molte altre sono ancora in programma, quindi appassionati e dilettanti, grandi e piccini, vi aspettiamo numerosi ai nostri prossimi eventi e vi ricordiamo che le iscrizioni si raccolgono presso il centro sportivo Spadazze e sono aperte a tutti.

Seguiteci anche sulla nostra pagina Facebook: “I Corsari delle Spadazze”.

C O N C O R S O F O T O G R A F I C O 2 014 : FOTO.G RAFFI.AMO S e l f i e e p a e s a g g i d i G ra f f i g n a n a

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Ti è piaciuto il concorso fotografico dell’anno scorso? Non hai fatto in tempo a inviare la foto? Ti piace fotografare? Vuoi condividere con altre persone la tua passione?

Questo spazio è per te! Partecipa al concorso fotografico 2014 indetto dalla Redazione de “El Nost Cumün” con il patrocinio dell’Amministrazione comunale!

Il titolo di quest’anno è: “FOTO.GRAFFI.AMO – Selfie e paesaggi del nostro paese”.

Come si fa a partecipare? Semplice: scatta una foto a Graffignana di te, dei tuoi amici, di un paesaggio, fatti un selfie e spediscila entro il 22 settembre 2014 all’indirizzo: elnostcumun@gmail.com Non ci sono limitazioni alla fantasia: l’importante è che la foto sia scattata a Graffignana.

Vai sul sito www.elnostcumun.it e leggi il regolamento: troverai tutte le informazioni sul concorso.

I vincitori saranno premiati durante le manifestazioni della Sagra della Vittorina e le foto più rappresentative saranno esposte in una mostra (11-12 ottobre 2014).

Dai libero sfogo alla tua creatività: FOTO.GRAFFI.AMO il nostro paese!

La Redazione

Sport a cura di Athena2

Quando si dice “Zumba® ” è naturale il collegamento all’Athena2… n altro anno si è concluso, anche se non del tutto…

L’Athena2 non si ferma mai, giusto giusto due settimane ad agosto per riprendere fiato e organizzare il prossimo anno sportivo.

La società nasce nel 2010 grazie all’amicizia e alla stima professionale reciproca di Erica Caccioppolini e Francesca Mazzola che, seppur provenendo da formazioni diverse, decidono di intraprendere questo cammino con mille dubbi e mille perplessità…

A distanza di 4 anni si può dire che ormai l’Athena 2 è una realtà consolidata e in continua crescita con 320 iscritti (120 bambine e 200 adulti).

La società ad oggi propone corsi per bambine e bambini di baby dance e ginnastica artistica e per adulti di Zumba® fitness, Zumba Sentao®, body pump, ginnastica dolce, Bokwa® fitness, yoga e pilates. Nel 2010 i paesi in cui

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l’Athena 2 svolgeva le sue attività erano Sant’Angelo Lodigiano, Graffignana, Vidardo e Chignolo Po… Oggi, a questi questi si aggiungono San Colombano al Lambro, Inverno e Monteleone, Bargano, Miradolo Terme, Pieve Fissiraga e Lodi.

Ovviamente Erica e Francesca non possono fare tutto da sole (da settembre a maggio sfrecciano ogni giorno da una palestra all’altra) per cui si avvalgono della preziosissima collaborazione di ottime istruttrici: Michela, Veronica, Elena, Marta, Martina, Deborah, Fabiana, Consuelo, Francesca, Sara, Clara, Desiré, Antonella, Annachiara, Rossella, Federica, Beatrice e Valentina.

Fiore all’occhiello di questa società è senza dubbio la squadra agonistica: un gruppo di 24 migliori ginnaste di tutti i corsi che si allena 8 ore alla settimana per partecipare a campionati regio-

nali e nazionali UISP di ginnastica artistica (gara sui quattro attrezzi, corpo libero, trave, parallele e volteggio); acrobatica (gara su due attrezzi, minitrampolino e corpo libero) e Acrogym (gara a corpo libero che si svolge in coppia, in terzetti o quartetti che prevede elementi coreografici e di acrobatica da svolgere in gruppo).

Quest’anno nello specifico hanno ottenuto 4 titoli nazionali + 9 podi nazionali e 3 titoli regionali + 28 podi regionali… per un totale di 44 podi, 44 volte entro le prime tre migliori ginnaste della Lombardia e d’Italia e questo è sicuramente motivo di orgoglio per la società e in particolare per le istruttrici della squadra. Per quanto riguarda il fitness è cosa nota ormai che sia a Graffignana sia nei paesi limitrofi quando si dice “Zumba®” si fa il collegamento all’Athena2… si, perché nel 2011 Erica e Francesca (dopo aver visto per caso la pubblicità in TV mentre erano in vacanza a Londra) si sono buttate nell’avventura Zumba® fitness, prima diventando i primi istruttori certificati nel Lodigiano e poi promuovendo questa nuova disciplina all’epoca ancora sconosciuta E ora è un vero e proprio successo!

Altra novità è Bokwa® fitness arrivata gennaio: si tratta di un aerobica più strutturata dove si disegnano lettere e numeri al ritmo della musica commerciale del momento, un’attività molto intensa dove si bruciano circa 900 calorie in un’ora. Oltre a tutto ciò, nella palestra delle scuole ele-

mentari di Graffignana da settembre a maggio l’Athena2, ormai da anni, propone corsi di baby dance e ginnastica artistica, danza moderna (novità da ottobre 2014), yoga, ginnastica dolce, Zumba® e Bokwa® e nel periodo estivo i corsi per adulti vengono svolti all’aperto e in piscina presso il centro sportivo Spadazze (quest’estate ci sono più di 100 iscritti).

Nell’attesa di partecipare alle prossime manifestazioni che si organizzeranno a Graffignana, Erica, Francesca e tutto lo staff ringraziano bambine, adulti, mamme e simpatizzanti che ogni anno contribuiscono alla crescita della società.

N a s c e l a A S D Vi r t u s G ra f f i g n a n a u n a m b i z i o s o p ro g e t t o p e r i n s e r i re g l i a t l e t i l o c a l i ora la nuova società vuole invertire la rotta proponendo un impianto organico fatto da più persone e soprattutto volendo garantire ogni opportunità a tutte le varie fasce di età del settore giovanile.

Al momento attuale le squadre che verranno iscritte al prossimo anno calcistico saranno: 4 per il settore giovanile, che riguarda bambini e giovani fino a 18 anni, e una squadra di 2° categoria.

Non è escluso che durante l’estate si possano aprire nuovi spiragli per pensare di iscrivere eventualmente altre squadre.

ORGANIGRAMMA:

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Presidente: Angelo Magnani; Vicepresidenti: Pierluigi Grilli, Antonio Gelmetti; Direttore Generale: Fabio Villantieri; Segretario: Marco Lazzari; Consiglieri: Marco Scottini, Giuseppe Chiesa, Pierluigi Vignali, Emiliano Magli, Alessandro Lupi, Ambrogio Malinverni, Carlo D’Angelo, Francesco Sangermani, Luigi Roveda, Lorenzo Marinoni, Fabio Grossi, Luigi Poggi, Franco Grilli, Luciano Bortolotto, Innocente Zamboni, Angelo Sampellegrini.

Marco Scottini

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I

l nuovo anno calcistico graffignanino vedrà ai nastri di partenza una nuova esperienza sportiva.

In verità si tratta dell’incontro di due realtà già consolidate nel nostro tessuto sportivo che daranno vita a una nuova società, con il fine di unire le forze e le conoscenze nel settore del calcio.

Ufficialmente il sodalizio è avvenuto il 23 maggio 2014 ma nei fatti è dalla fine del 2013, e soprattutto dal mese di gennaio del 2014, che i dirigenti delle due società, Virtus don Bosco e ACD Graffignana, si sono ritrovati con maggiore frequenza per preparare la “fusione” tra i due gruppi.

Gli scopi che hanno animato i dirigenti sono stati quelli orientati dal desiderio di dare a Graffignana un assetto calcistico il più completo possibile, vale a dire una società di calcio che abbia le squadre del settore giovanile e la “prima” squadra con il maggior numero di giocatori graffignanini.

Ovviamente sarà difficile realizzare questo intento al primo anno di lavoro, ma il progetto, condiviso da tutti i dirigenti, è quello di iniziare a porne le basi per la riuscita nei prossimi anni.

Da sempre le “sirene” delle associazioni calcistiche considerate maggiori hanno attratto i futuri campioni sottraendoli alle nostre squadre:

C ul t u r a un’altra storia del Poeta Maledetto

Una commedia già vista … “grazie di non farmi partecipe”

N

ello scorso numero abbiamo dato spazio a un giovane graffignanino pubblicando un suo racconto che ha avuto, con nostra grande soddisfazione, un enorme successo.

Per tutti i nostri lettori torna il ragazzo del mistero, il nostro “poeta maledetto” che continua a voler stare nel suo anonimato, felice per il successo del suo racconto ha voluto lasciarci una nuova opera e noi non possiamo far altro che farvela leggere, sperando che vi piaccia come il precedente o di più.

Con questo racconto si è classificato terzo al concorso “Inchiostro a volontà 2013” tema della edizione: “Grazie di non farmi partecipe”.

Prima di lasciarvi alla lettura, vogliamo ricordarvi che siamo sempre a disposizione di tutti gli artisti che vogliono far conoscere le loro opere a tutta Graffignana e dintorni.

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Una commedia già vista “La banalità della nuova farsa che bisogna recitare vi annienta e vi occorre tutto sommato ancora più vigliaccheria che coraggio per ricominciare.”

LOUIS-FERDINAND CÉLINE, Viaggio al termine della notte.

La mamma era morta da tre giorni quando Ciccio mi ha chiamato al telefono, diceva che secondo lui dovevo uscire di casa e svagarmi un po’. Io la pensavo uguale. “Ti va bene il cinema?” mi ha chiesto lui, io gli ho risposto di sì. “Primo spettacolo o secondo?” ha continuato Ciccio, io gli ho detto che per me era davvero indifferente. Ha detto poi che quella sera avrebbero dato la commedia di Checco Zalone e che non potevamo assolutamente perdercela, insomma cascava proprio a fagiolo secondo lui. Ha aggiunto che, vedendo la locandi-

na, aveva pensato subito a me per via di quello che era successo. Gli ho detto che andava bene e l’ho ringraziato perché secondo me gli amici servivano a questo, lui era della stessa opinione. Per farla breve, ci siamo trovati davanti al cinema, abbiamo fatto i biglietti e preso posto nelle file centrali. La sala era piena. Mentre eravamo seduti ad aspettare l’inizio del film siamo rimasti in silenzio, allora Ciccio ha detto che mi vedeva giù ed era comprensibile, ma che mi capiva e mi era vicino. Io pensavo che non capiva un bel niente e che le sue erano frasi di circostanza, ma l’ho ringraziato comunque per essersi interessato. Mancavano ancora cinque minuti alla proiezione e avevamo finito gli argomenti, allora lui ha preso in mano una sigaretta e mi ha chiesto di andare fuori con lui a fargli compagnia anche se non fumavo. Fuori faceva fresco perché eravamo abituati al caldo della sala, Ciccio ha acceso la sigaretta e mi ha parlato un po’ di questo Checco Zalone. Io non lo conoscevo, ma a quanto pare questo qui era il “numero uno” nel suo genere e poi, a detta sua, ti faceva sbellicare dalle risate. Finita la sigaretta, siamo entrati che stava già per iniziare e tutti erano seduti al loro posto. Parte il film sul maxischermo, silenzio, poi suoni che escono da tutti i lati. Io, devo dire, erano tre giorni che non dormivo e mi sentivo mica tanto bene. Tanto per cominciare, avevo gli occhi stanchissimi da non riuscire neanche a concentrare lo sguardo per più di un secondo,

li”. Allora mi sono messo a ridere come un matto, più forte di Ciccio e tutti gli altri, sopra le frequenze del dolore. Ridevo da non riuscire più a smettere, totalmente calato nella parte, una performance da professionista. È arrivata la maschera di sala, un gigante con la torcia; ha detto che dovevo smetterla di ridere, che la gente si era lamentata e che alla prossima ero fuori. Mi sono scusato con lui e con tutta la sala: “Scusate… È che Checco fa troppo ridere! Il numero uno!”

La sala sembrava divertita dalla cosa, Ciccio un po’ meno a dire il vero. Era preoccupato e si vergognava allo stesso tempo, ho dovuto fargli capire che non ero impazzito. Ero arrivato alla conclusione che non bastava ridere a casaccio, bisognava avere il sostegno di un motivo e della situazione, era ovvio. Io, da parte mia, avevo i miei buoni motivi per ridere… il dolore se lo sai prendere dal lato giusto è davvero comicissimo, bisogna proprio dirlo. Il ridicolo nasce proprio dall’assurda indifferenza del mondo di fronte al nostro dolore, una risata che esclude e ti dice: “Grazie di non farmi partecipe”.

Ma la ridarola non voleva saperne di finirla, avevo aperto una valvola e ora mi svuotavo, ecco tutto. La maschera di sala si è avvicinata di nuovo e mi ha accompagnato fuori, giustamente, senza violenza. Ero stato avvisato, mi stava bene. Avevo esagerato, di

fronte alla morte uno le prova tutte, no? Se solo non si fosse sempre così soli.

Ciccio è uscito poco dopo e mi ha chiesto se poteva fare qualcosa per me. Proprio un amico, il Ciccio… Ma io non volevo condividere più un bel niente, gli ho detto di andarsi pure a vedere la commedia, che per me era uguale e che sarei tornato a casa da solo. Ha fatto un po’ di resistenza, ma poi è andato dal suo Checco.

Quando non si ha niente di buono da dare bisogna essere onesti e sopportare la propria pena individualmente. Tornavo a casa, al buio, come un cane che si è perduto.

Ridere mi ha fatto bene, una tregua momentanea, la testa era molto più leggera. Per tutto il tragitto non avevo smesso di ridere e ora mi trovavo in Via della Libertà, dove abito. Il tempo della recita era finito, lo sapevo, valicata la soglia di casa avrei trovato soltanto Lei ad aspettarmi.

Quando i sipari si chiudono e ognuno torna alla propria esistenza, ti assale un senso di vuoto da annientarti completamente: capisci finalmente di essere fuori dal mondo.

Ho girato le chiavi che nascondevo sotto lo zerbino, come al solito. Come faceva mia mamma, e come avrà fatto sua mamma ai tempi. Il silenzio opprimente e il freddo pungente di una camera buia.

La Morte era a casa mia.

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poi mi sentivo la testa pulsare all’altezza delle tempie. Nonostante gli sforzi che facevo per mantenere l’attenzione, niente, non ci riuscivo. Quando è partita la prima battuta di Checco, l’apoteosi, tutti giù a ridere! Anche Ciccio si sbellicava e mi dava colpi di gomito per tirarmi in mezzo.

Io mi sforzavo di sorridere, insomma gli tenevo il gioco, ma non ci capivo niente. “Vado a prendere una birra” gli ho detto, lui ha fatto segno di sì con la testa senza staccare gli occhi dal maxi-schermo. La birra era annacquata, ma almeno mi offriva una scusa per non ridere. In mezzo a tutte quelle risate sguaiate, io solo in una campana di dolore, più che mai braccato dalla morte.

Trovavo assurda la morte, ma trovavo ancora più assurdo il confronto tra il mio stato d’animo e il loro. L’avevo capito, una buona volta, che non si condivide un bel niente, tantomeno la morte; c’è sempre stata come una crosta tra me e gli altri impossibile da rompere. Non mi ero mai sentito così solo, per dirla tutta.

Il bicchiere era vuoto e sono andato a riempirlo. Sono tornato dal bar e ho trovato la sala come l’avevo lasciata, speravo di non vederla più e invece era lì, più reale che mai. Dunque non era un incubo, tutta quella gente che rideva era reale, come lo era la morte della mamma. In un raro momento di lucidità mi appariva finalmente tutto chiaro; come un miope avevo trovato i miei occhiali a tentoni e ora vedevo, nitidamente, dall’esterno delle cose.

“Noi non lo condividiamo mica il tuo dolore, tienilo per te, barbone! Vogliamo soltanto ridere! Il mondo è una merda, si capisce, a ciascuno il suo… Oggi a te domani a me! Viva Checco Zalone!”

Non lo dicevano espressamente ma lo pensavano, Ciccio compreso. Poiché tutto era teatro, bisognava recitare, prendere la parte e lanciarsi nella mischia. “La scena impone che tu devi ridere,” mi dicevo, “anche se non ne hai voglia, bisogna essere professiona-

I n b re v e G ra f f i g n a n a h a a d e r i t o a l C o m i t a t o G e n i t o r i : u n i m p e g n o a t t i v o p e r i l f u t u ro d e i n o s t r i f i g l i È ormai una realtà attiva nel nostro paese: il Comitato dei Genitori dell’Istituto Comprensivo Duca degli Abruzzi, nato nel 2011 dall’iniziativa della Dirigente scolastica e dei genitori rappresentanti nel Consiglio di Istituto. Il Comitato si propone come uno spazio democratico in grado di garantire a tutti i genitori una partecipazione attiva e diretta alla vita della scuola, facilitando il passaggio e la diffusione di informazioni, avanzando proposte, focalizzando problemi che interessano tutti, organizzando dibattiti o iniziative rivolte sia ai bambini, sia ai genitori e infine realizzando anche attività concrete che migliorino la vita a scuola dei nostri figli.

A volte si è portati a

considerare il ruolo delle famiglie nella scuola come secondario o marginale, mentre invece solo la collaborazione può aiutare i nostri figli a vivere in un ambiente culturalmente ricco e stimolante. Numerose sono le iniziative organizzate in questi anni: la tinteggiatura di alcune aule del plesso di Borghetto; la raccolta di fondi a favore della scuola tramite mercatini, lotterie o, a Graffignana, la vendita dei DVD dei Musical organizzati dalla scuola media; gli incontri-dibattito su svariati temi, come "il mondo del web", le dipendenze (alcool - droghe - gioco d’azzardo) o la dislessia, la serata con Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e, ultime in ordine di tempo, due serate sui metodi educativi dei bambini e pre-adolescenti, sempre alla presenza di esperti in materia.

Per chi volesse aderire al Comitato o ricevere informazioni in merito a incontri e riunioni può scrivere una e-mail a mario.osan@libero.it .

Mario Osan

C o r s o av a n z a t o d i i n g l e s e : R e a d y , s t a r t , g o !

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La scorsa primavera il corso avanzato di lingua inglese, promosso dall’Amministrazione comunale, non ha ricevuto sufficienti adesioni a differenza del corso base che ha avuto inizio ed è stato organizzato come da programma. Nonostante tutto, gli ormai affezionati studenti non si sono arresi e grazie alla disponibilità di Annalisa Bossi, titolare della scuola di lingue Europahaus di San Colombano al Lambro, hanno continuato a incontrarsi, ogni mercoledì sera, nella vecchia biblioteca, messa a disposizione dal Comune e sono riusciti, autofinanziandosi, a continuare le tanto amate lezioni di inglese. Tutto ciò è stato in gran parte merito di Annalisa, insegnante che, con competenza ed entusiasmo, riesce a far apprendere la lingua inglese a giovani e meno giovani, avvalen-

dosi di un metodo divertente e coinvolgente, creando momenti di aggregazione ai quali è diventato davvero difficile rinunciare.

Pinuccia Cremonesi

I n b re v e At t i v o i l s i t o d i i n f o r m a z i o n e w w w. g r a f f i g n a n a v i v a . i t Da giovedì 6 novembre 2009 è attivo il sito Internet http://www.graffignanaviva.it/ con tante notizie e approfondimenti su Graffignana. Ci sono stati a oggi 63 aggiornamenti con circa 2.000 pagine pubblicate.

Il sito è suddiviso nelle seguenti rubriche: Sommario: le principali notizie in pillole; Il punto: riepilogo ragionato di fatti ed eventi significativi del periodo scelto; Asterisco: considerazioni su curiosità, particolarità, circostanze; Fatti e misfatti: tra il serio e il faceto, feste, spettacoli, appuntamenti, ecc.; Per saperne di più: speciali, approfondimenti, documentazione; Sport: notizie e aneddoti su sport ed eventi sportivi; Correva l’anno: uno sguardo interessato al nostro passato.

Tra gli scopi che si pone il sito sottolineiamo la

voglia di dare informazioni a tutto campo e di far conoscere le cose belle e positive che avvengono in Graffignana con l’impegno di tante persone di ogni età che si adoperano per il bene comune, ma allo stesso tempo cercare di conoscere quanto avviene intorno a noi, a partire dal Lodigiano: associazioni, volontariato, ecc.

Pinuccia Cremonesi

C o o p e r a t i v a L a C a s c i n a M a g g i o r e e L I LT o t t i m a c o l l a b o ra z i o n e del cavo orale, e ben 4 giornate per la visita di controllo dei tumori della pelle (nei) con medici specialistici. Sono stati 130 i cittadini di Graffignana che hanno potuto godere di una visita specialistica gratuita nell’ambulatorio comunale.

Nell’augurarci che le molte idee che da sempre animano i componenti della Cooperativa possano essere prese in considerazione dalla nuova amministrazione, ringraziamo ancora i tanti cittadini del nostro paese, e non solo, che ci hanno sostenuto in questi anni e hanno permesso la realizzaMarco Scottini zione di questi eventi.

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Grande successo di partecipazione all’iniziativa organizzata dalla Cooperativa La Cascina Maggiore con la collaborazione della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) sezione di Lodi. La Cooperativa La Cascina Maggiore dal 1997 impegnata nel tessuto sociale di Graffignana con il servizio di assistenza domiciliare, l’organizzazione di alcuni CRED, il servizio di assistenza ad personam nell’ambito scolastico, in questi ultimi anni ha potuto svolgere la propria attività nel campo della prevenzione. La collaborazione con la LILT di Lodi ha permesso di effettuare ogni anno eventi di natura divulgativa e di prevenzione.

Ciò è stato possibile perché la nostra Cooperativa, da quando è stato istituito il 5 x 1000, ha ottenuto il riconoscimento legale per ricevere i contributi che la benevolenza dei cittadini di Graffignana ha voluto donare. Tali contributi sono stati doverosamente reinvestiti nel tessuto sociale del paese. Anche quest’anno, in continuità con gli anni passati, sono stati organizzati degli eventi in questo senso: una serata, l’11 aprile, di sensibilizzazione, prevenzione e cura di patologie tumorali

Alimentazione di Valentina Roveda*

Anguria: incontrastata regina dell’estate anguria è il frutto estivo per eccellenza. È composta per il 92% di acqua e 8% di zuccheri. Ha un sapore delizioso e presenta proprietà nutritive e benefiche davvero interessanti. La sua polpa è ricca di carotenoidi, sostanze antiossidanti fondamentali per contrastare i radicali liberi. Contiene anche una grande varietà di vitamine A, C, B e B6 e di sali minerali, come potassio e magnesio, ottimi alleati per combattere il senso di spossatezza tipico della stagione estiva. L’anguria è un frutto energetico. Una semplice porzione può aumentare i livelli di energia del 23%. Ciò accade per via del suo contenuto di vitamina B6, che il corpo utilizza per sintetizzare la

L’

dopamina, promotrice del benessere. L’attività depurativa dell’anguria è direttamente correlata a quella diuretica: stimolando la diuresi, nell’organismo viene, infatti, favorita l’eliminazione delle scorie in eccesso. Secondo le più recenti ricerche scientifiche, consumare anguria permette di proteggere la pelle dai rischi legati a un’eccessiva esposizione ai raggi UV e rappresenta un aiuto naturale contro le malattie cardiache, in quanto contribuisce alla riduzione dei livelli di colesterolo cattivo e, come se non bastasse, contiene la citrulina, una sostanza altamente benefica che rende questo frutto adatto a prevenire l’ipertensione. L’anguria non è sempre di stagione, quindi è bene

approfittare della sua presenza in estate per poterla gustare sempre fresca e al giusto grado di maturazione. Può inoltre contribuire a migliorare la qualità del sonno.

L’anguria, infatti stimola nell’organismo la produzione di serotonina, la quale rende il cervello meno sensibile ai segnali di disturbo, come i rumori, favorendo appunto sonni tranquilli. Può essere consumata fresca, semplicemente tagliandola a fette, ma può essere anche servita a cubetti o palline e utilizzata per la preparazione di macedonie di frutta o gelati. Anche se dolcissima ha davvero poche calorie e può essere consumata anche in regime ipocalorico. * Dietista

I l C o m u n e d i G r a f f i g n a n a a r r i v a s u Fa c e b o o k

EL NOST CUMÜM - N° 60 - LUGLIO 2014

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09/06/2014 è la data in cui è avvenuta l'iscrizione a Facebook da parte del Comune di Graffignana. È stata un grande successo: siamo già circa 200 followers in così poco tempo. Una pagina dedicata interamente al nostro paese e a ciò che succede al suo interno. Un modo per condividere foto, eventi ed emozioni, un modo per creare contatti con le persone, soprattutto con i giovani che amano utilizzare i social network. Bastano pochi click per scoprire notizie e curiosità di ogni genere. Cosa state aspettando? Venite a mettere “mi piace” sulla pagina Facebook del Comune di Graffignana.

C e n t ro e s t i v o d i u r n o p e r i p i c c o l i a l v i a a l u g l i o Al via a Graffignana il Centro Estivo Diurno proposto dal Comune per i bambini che hanno frequentato la scuola dell’infanzia. Dal 30 giugno, infatti, la Cooperativa Sol.I. di Lodi - che già gestisce l’Asilo Nido Colibrì – ha avviato il “CRED dei piccoli” presso i locali del Centro Polivalente di via Gramsci (con accoglienza dei bam-

bini a partire dalle 7.30 e conclusione delle attività alle 17.30). Durante tutto il mese di luglio la Cooperativa organizza momenti di gioco e aggregazione accompagnati da laboratori didattici seguendo il tema “Lo Sport delle differenze. Non c’è completezza senza diversità”. Sono previste anche uscite in piscina e una gita finale.

I l m o n d o i n u n c l i c k • re p o r t a g e d i G a b r i el e M il a n i

G i o rd a n i a - Pe t ra

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N. 35 Aristolochia - Aristolochia clematitis Descrizione: pianta erbacea perenne, cresce al margine dei fossi, negli incolti, e nei vigneti, fiorisce da aprile a settembre con fiori gialli, di 2-3 cm a forma di pipa. Molto frequente e inconfondibile e di facile riconoscimento.

Specie officinale tossica, era impiegata quale stimolatrice del parto, dei suoi postumi e regolatrice del ciclo mestruale. Era utilizzata anche per le proprietà purgative, diuretiche, astringenti.

Veniva inoltre utilizzata per alleviare reumatismi, gotta, stati febbrili. Il rizoma e le foglie contengono “acido aristolochico” che possiede azioni antiflogistiche, diuretiche ed immunostimolanti.

Tossicità: recenti ricerche farmacologiche hanno evidenziato proprietà cancerogene, nefrotossiche e mutagene, perciò, tutti i prodotti a base di Aristolochia sono stati proibiti e tolti definitivamente dal commercio per la riscontrata pericolosità.

Campanellino d’inverno - Leucojum vernum Descrizione: è una pianta bulbosa e perenne, erbacea ed eretta. Le foglie, tutte basali, sono più brevi dello scapo fiorifero ed hanno lamina strettamente lineare larga tra i 5 ed i 12 mm e di colore verde scuro (lucida sulla pagina superiore), È specie in genere uniflora (raramente biflora), presenta fiori di colore bianco latteo, con una macchia verde o giallastra all’apice, portati da un peduncolo ricurvo. Lo troviamo nei boschi, lungo le sponde di corsi d’acqua, bordi consolidati di stagni e di fossati. La specie è in progressiva rarefazione, specialmente nelle aree di pianura.

La fitofarmacologia tradizionale gli ha attribuito proprietà emetiche e antinevralgiche.

Tossicità: la forte tossicità è in grado di indurre sintomatologie molto severe, sia di tipo gastrointestinale, sia neurologico, il che ne rende assolutamente sconsigliabile l’impiego domestico.

Catapuzia - Euphorbia lathyris Descrizione: pianta biennale con fusto eretto, glauco, vigoroso, pruinoso, densamente foglioso. Foglie del caule opposte decussate, (solo questa specie) lanceolate lineari, a bordi paralleli a lamina intera, sessili, glabre, cuoriformi alla base. Infiorescenza molto grande ad ombrella a 2-4 raggi più volte biforcati, con brattee triangolari. I frutti sono capsule rugose profondamente trisolcate con semi di color marrone-castano. Specie poco comune come infestante, molto usata negli orti famigliari quale deterrente contro le talpe. Nella medicina popolare si usava il latice e le foglie fresche che venivano impiegate nella cura delle artriti e delle sciatiche, provocando ulcere ed irritazioni cutanee profonde da determinare conseguenze ben più gravi del male curato.

Tossicità: l’uso di questa pianta è sconsigliato, ogni parte è altamente tossica e bandita dall’uso domestico.