La Guida di Educazione Motoria per la Scuola Primaria 4-5

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LA GUIDA di educazione motoria

di educazione motoria

per la Scuola Primaria

Percorsi per promuovere un equilibrato sviluppo psicomotorio

✱ Riferimenti normativi

✱ Indicazioni metodologiche

✱ Raccordi interdisciplinari, Educazione Civica, Soft Skills

✱ Progettazione curricolare

✱ Proposte operative

✱ Compiti di realtà

✱ Giochi di gruppo e di squadra

Il piacere di apprendere

5 5 4 4 -

Gruppo Editoriale

Luisella Meda
ELi

Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio

Coordinamento e redazione: Cecilia Barletta

Responsabile di produzione: Francesco Capitano

Progetto grafico e impaginazione: Elisabetta Giovannini

Copertina: Elisabetta Giovannini

Illustrazioni: Mauro Sacco ed Elisa Vallarino

È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo, senza l’autorizzazione della Casa Editrice.

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LA GUIDA di educazione motoria

di educazione motoria per la Scuola Primaria

Percorsi per promuovere un equilibrato sviluppo psicomotorio

5 5 4 4 -

Luisella Meda
Gruppo Editoriale ELi Il piacere di apprendere

INDICE presentazione

L’Educazione motoria nella Scuola Primaria

Riferimenti normativi

Il ruolo dell’Educazione motoria nella Scuola Primaria

Educazione motoria, Cittadinanza, soft skills

Indicazioni metodologiche

Struttura delle proposte

Il compito significativo

Modello per la progettazione curriculare di classe 4a

Modello per la progettazione curriculare di classe 5a

PROPOSTE OPERATIVE

Proposte operative per la classe 4a

Il linguaggio del corpo

L’orientamento spazio-temporale

La forza

La velocità

Proposte operative per la classe 5a

La coordinazione

La mobilità articolare

L’equilibrio

La resistenza

compiti di realtà
GIOCHI DI GRUPPO E DI SQUADRA
Compito di realtà per la classe 4a Compito di realtà per la classe 5a Giochi di gruppo Giochi di squadra 4 4 4 5 7 7 8 10 12 14 14 18 23 29 36 36 42 48 57 62 68 74 77 prima parte seconda parte terza parte quarta parte

(Decimo Giunio Giovenale, poeta romano)

(Pindaro, autore greco)

“Si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco che in un anno di conversazione.”

(Platone, filosofo greco)

(Anonimo)

“Allenati come se non avessi mai vinto. Gioca come se non avessi mai perso.”

(Michael Jordan, ex cestista statunitense)

(Ethelda Bleibtrey, nuotatrice statunitense)

“La vita è più divertente se si gioca.”
(Roald Dahl, scrittore)
“Illavorodisquadra divideicompiti ilemoltiplica successo.”
“I record sono come le bolle. Scompaiono velocemente.”
“Mens sana in corpore sano.”
non“L’importante è vincere, ma partecipare con spirito vincente.”

L’EDUCAZIONE MOTORIA NELLA SCUOLA PRIMARIA

Riferimenti normativi

Come previsto dalla legge n. 234/2021, l’insegnamento dell’Educazione motoria nella Scuola Primaria a cura di un docente esperto:

■ è introdotto per la classe 5a a decorrere dall’anno scolastico 2022/2023 e per la classe 4a a decorrere dall’anno scolastico 2023/2024;

■ le attività rientrano nel curricolo obbligatorio e, pertanto, la loro frequenza non è né opzionale né facoltativa;

■ le due ore sono aggiuntive rispetto all’orario ordinamentale di 24, 27 e fino a 30 ore; rientrano invece nelle 40 ore settimanali delle classi con orario a tempo pieno;

■ i docenti di posto comune che insegnavano Educazione fisica non dovranno più progettare e realizzare attività connesse a tale disciplina;

■ la valutazione, pertanto, verrà espressa dal docente esperto

Le istituzioni scolastiche, nell’ambito della propria autonomia e con il necessario coinvolgimento degli organi collegiali:

■ rimodulano l’organizzazione oraria delle classi coinvolte dandone informazione alle famiglie degli alunni e delle alunne;

■ provvedono alla rimodulazione del Piano triennale dell’offerta formativa, del curricolo di Istituto e all’individuazione degli Obiettivi di apprendimento del curricolo di Educazione motoria che saranno oggetto di valutazione e che saranno riportati nel documento di valutazione;

■ assegnano un’ora di programmazione al docente di Educazione motoria in servizio fino a 11 ore e due ore di programmazione al docente esperto in servizio da 12 a 22 ore.

Il ruolo dell’Educazione motoria nella Scuola Primaria

L’Educazione motoria, nella Scuola Primaria, favorisce negli alunni e nelle alunne l’acquisizione di un considerevole bagaglio di abilità motorie che contribuiscono in maniera non indifferente allo sviluppo della loro personalità psico-fisica, cognitiva, affettiva e sociale.

“Le attività motorie e sportive forniscono agli alunni e alle alunne le occasioni per riflettere sui cambiamenti del proprio corpo, per accettarli e viverli serenamente come espressione della crescita e del processo di maturazione di ogni persona; offrono altresì occasioni per riflettere sulle valenze che l’immagine di sé assume nel confronto col gruppo dei pari.”1

Per favorire tale sviluppo, è necessario che l’alunno/a venga guidato/a a discriminare e a riflettere consapevolmente sulla molteplicità di informazioni di tipo cognitivo e percettivo-sensoriale per comprendere le proprie azioni e darvi un senso significativo, in un processo spiralico per condurlo/a verso una sempre maggior autonomia motoria, fino a “conquistare” comportamenti caratterizzati da anticipazione e iniziativa personale.

4 prima parte presentazione
1 Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo dell’istruzione, 4 settembre 2012.

“La conquista delle abilità motorie e la possibilità di sperimentare il successo delle proprie azioni sono fonte di gratificazione che incentivano l’autostima dell’alunno o dell’alunna e l’ampliamento progressivo della sua esperienza, arricchendola di stimoli sempre nuovi.”2 Infatti, l’Educazione motoria

“contribuisce […] alla formazione della personalità dell’alunno o dell’alunna attraverso la conoscenza e la consapevolezza della propria identità corporea, nonché del continuo bisogno di movimento come cura costante della propria persona e del proprio benessere”.3

Per tale motivo, gli obiettivi previsti dovranno giocoforza essere formulati in chiave formativa, tenendo conto dello sviluppo globale della persona, in modo da non essere ridotti a un mero elenco progressivo di performance analitiche e giustapposte.

In particolare, nel biennio della Scuola Primaria (4a e 5a), l’Educazione motoria “soprattutto nelle occasioni in cui si fa sperimentare la vittoria o la sconfitta, contribuisce all’apprendimento della capacità di modulare e controllare le proprie emozioni […], deve connotarsi come ‘vissuto positivo’, mettendo in risalto la capacità di fare dell’alunno o dell’alunna, rendendolo/a costantemente protagonista e progressivamente consapevole delle competenze motorie via via acquisite”.4

Per facilitare l’operazione nel passaggio dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo dell’istruzione al curricolo di Istituto, nel documento ministeriale vengono indicati quattro nuclei fondanti, finalizzati alla declinazione degli Obiettivi di apprendimento in un’ottica il meno possibile parcellizzata, tenendo comunque conto delle variabili dei destinatari (età, sviluppo psico-fisico e psico-motorio, contesto culturale e ambientale, vincoli e potenzialità della scuola…):

■ il corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo;

■ il linguaggio del corpo come modalità espressivo-comunicativa;

■ il gioco, lo sport, le regole e il far-play;

■ salute e benessere, prevenzione e sicurezza.

Educazione motoria, Cittadinanza, soft skills

Poiché in ogni insegnamento è presente il punto di vista della Cittadinanza, tutti i saperi concorrono a costruire le Competenze di Cittadinanza, per cui lo sviluppo di atteggiamenti autonomi e responsabili deve essere perseguito anche attraverso gli Obiettivi dell’Educazione motoria (si pensi, per esempio, alle capacità di autonomia, autocontrollo, rispetto di regole, spazi, materiali, suddivisione dei compiti in vista di un obiettivo comune, accettazione delle differenti forme di “diversità”…).

In particolare, tra le finalità dell’Educazione civica (legge 92/2019) sono facilmente rintracciabili quelle che sono trasversali con l’Educazione motoria:

■ contribuire a formare cittadini/e responsabili e attivi/e;

2 Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo dell’istruzione, 4 settembre 2012.

3 Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo dell’istruzione, 4 settembre 2012.

4 Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo dell’istruzione, 4 settembre 2012.

presentazione prima parte 5

■ promuovere la partecipazione piena e consapevole della vita civica, sociale e culturale delle comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri

Altresì, negli stessi traguardi indicati per l’Educazione civica (D.M. 35/2020 – allegato B –Primo ciclo di istruzione), è facile rintracciare il ruolo che l’Educazione motoria deve assumere all’interno del curricolo delle singole istituzioni scolastiche:

■ è consapevole che i principi di solidarietà, uguaglianza e rispetto della diversità sono i pilastri che sorreggono la convivenza civile e favoriscono la costruzione di un futuro equo e sostenibile;

■ l’alunno/a, al termine del primo ciclo, comprende i concetti del prendersi cura di sé, della comunità, dell’ambiente;

■ promuove il rispetto verso gli altri, l’ambiente e la natura e sa riconoscere gli effetti del degrado e dell’incuria.

Ne consegue che anche l’insegnante di Educazione motoria deve responsabilmente prendere in considerazione e tenere sotto controllo nella sua disciplina gli aspetti di Cittadinanza, attingendoli da quelli previsti nel curricolo di Istituto.

L’Educazione motoria assume un ruolo determinante anche nella co-costruzione di alcune competenze delle soft skills, rispetto alle quali la scuola ha un ruolo fondamentale dal quale i saperi dell’Educazione motoria non sono esonerati. Si tratta di quelle competenze che, molto spesso, pratichiamo nella vita di tutti i giorni, ma non riusciamo a riconoscerle come possibili “marce in più” che possono fare la differenza tra individuo e individuo:

■ soft skills di efficacia personale: resistenza allo stress, flessibilità, autostima, stress control, creatività e apprendimento continuo;

■ soft skills di servizio e relazionali: orientamento al cliente, comunicazione con l’esterno, cooperazione e capacità di mantenere rapporti con terzi;

■ soft skills di influenza e impatto: tendenza alla persuasione, organizzazione consapevole, mantenimento della leadership e coaching;

■ soft skills per la realizzazione: ordine e qualità, iniziativa, approccio costruttivo, orientamento al risultato, organizzazione e pianificazione delle attività, autonomia nel lavoro e problem solving;

■ soft skills cognitive: capacità di astrazione e analisi.

La scuola, che ha il dovere di supportare gli alunni e le alunne a “tirar fuori” il loro meglio, si deve inserire in questo contesto. In quest’ottica, anche l’Educazione motoria, nelle sue scelte curricolari, orientate alla trasversalità e nell’impostazione metodologico-didattica, rappresenta una condizione valida affinché gli alunni e le alunne possano realizzarsi dal punto di vista personale e avere un ruolo attivo nella società, quindi orientando la propria visione verso il bene comune e la buona convivenza.

Ne consegue che nel progettare i singoli interventi didattici, l’insegnante deve costantemente fare riferimento al curricolo di Istituto, per declinare le competenze attese in proposte finalizzate al conseguimento di quelle competenze riconducibili alle soft skills.

A cambiare, di conseguenza, sono anche i metodi di valutazione; quindi gli elementi che contribuiscono alla valutazione delle soft skills riguardano le osservazioni sistematiche, le autobiografie cognitive (autovalutazione) e i compiti relativi alla realtà.

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Indicazioni metodologiche

Anche per l’Educazione motoria, come del resto per l’insegnamento in qualsiasi disciplina, per favorire il più possibile il coinvolgimento della classe mantenendo alto l’interesse rispetto alle proposte e per porre le basi di una partecipazione basata sulla motivazione intrinseca, è indispensabile organizzare ogni singolo intervento-lezione in una successione di fasi, diverse per durata e per impegno psico-fisico richiesto.

Per creare un clima di ascolto il più positivo e attivo, condizione iniziale per un maggior successo della lezione, è molto importante saper coinvolgere gli alunni e le alunne verso le proposte che andremo a fare. Le attività, in tal senso, saranno orientate a incuriosire gli alunni e le alunne circa il contenuto che verrà proposto, creando da subito un clima di predisposizione al voler mettersi in gioco attivamente. L’abilità dell’insegnante, in questa fase, sta nel fare proposte accattivanti per far scoprire agli alunni e alle alunne, in modo ludico e un po’ “misterioso”, che cosa saranno chiamati/e a fare. In questa fase iniziale della lezione, la disposizione a sedere in cerchio, in uno spazio defilato rispetto a quello destinato alle attività motorie che seguiranno, costituisce la conditio sine qua non per favorire l’ascolto e la condivisione.

In questa seconda fase, gli alunni e le alunne entrano “in punta di piedi” nel vivo delle proposte attraverso semplici attività che fungono da “riscaldamento” psico-fisico. In altre parole, cominciano a confrontarsi e a prendere confidenza con il contenuto sul quale andare poi a lavorare.

Costituisce la fase centrale della lezione, quella di maggior durata temporale, nella quale gli alunni e le alunne devono confrontarsi con loro stessi circa le capacità e le abilità motorie sottese al contenuto sul quale si lavora, con un carico di lavoro di maggiore intensità psico-fisica.

A conclusione della lezione, per consentire agli alunni e alle alunne di “ripristinare” le iniziali condizioni psico-fisiche, vengono proposte attività di volta in volta mirate rispetto a quelle già svolte, tra cui anche una prima modalità di autovalutazione finalizzata a “portare alla luce” il proprio vissuto.

Struttura delle proposte

Le proposte didattiche presentate in questo volume, suddivise nelle fasi di cui sopra, ruotano attorno agli Obiettivi di apprendimento indicati nella successiva griglia per la progettazione curricolare, griglia che è da considerarsi esemplificativa (una sorta di possibile modello); infatti, sarà l’insegnante a individuare di volta in volta gli Obiettivi di apprendi-

presentazione prima parte 7
1. FASE DELL’INNESCO 2. FASE DELL’ATTIVAZIONE 3. FASE DELLO SVILUPPO 4. FASE DEL RILASSAMENTO

mento, facendo riferimento al curricolo di Istituto della propria scuola, e le relative abilità da far esercitare.

Nella fase dell’attivazione e in quella dello sviluppo, l’insegnante può comunque attingere liberamente al proprio patrimonio professionale e/o ai giochi proposti nella Quarta parte del volume (Repertorio di giochi di gruppo e di squadra), fermo restando il vincolo della coerenza con gli Obiettivi di apprendimento individuati

Altresì, a discrezione dell’insegnante, valutando vincoli e risorse disponibili nella scuola, ogni singolo percorso può essere riproposto più volte introducendo ex-novo ulteriori attività o modificando/implementando quelle suggerite, fermo restando:

■ la coerenza con gli Obiettivi di apprendimento previsti e le relative abilità;

■ l’articolazione metodologica nelle quattro fasi.

Ogni singolo percorso è corredato da due strumenti per facilitare il processo valutativo:

■ la griglia per la valutazione sommativa dell’insegnante in situazioni note per la valutazione delle abilità osservate in ordine agli Obiettivi di apprendimento indicati;

■ uno strumento che facilita il momento dell’autovalutazione da parte dell’alunno/a in situazioni note, supportandolo/a nel riflettere consapevolmente sul proprio processo di crescita educativa.

Fermo restando la consapevolezza che anche i saperi motori (come per qualsiasi altra disciplina) non sono parcellizzabili in quanto il corpo, anche dal punto di vista fisiologico, è un tutt’uno di abilità che concorrono trasversalmente e ricorsivamente in tutte le nostre azioni motorie, per necessità strettamente legate alla messa a fuoco dei principali contenuti previsti nei nuclei fondanti dell’Educazione motoria, ogni percorso proposto è centrato su una specifica capacità motoria. Per questo motivo, alcuni Obiettivi di apprendimento individuati per i singoli percorsi risultano ricorsivi, in quanto sono da intendersi percorribili per tutto l’anno scolastico e non “esauribili” all’interno di un singolo percorso

Ne consegue che i percorsi previsti in questo volume non sono vincolanti; al contrario, sono da pensarsi come spunti: una sorta di canovaccio all’interno del quale l’insegnante può “riscrivere la sua trama”, nel rispetto della classe assegnata, “facendo i conti” con le risorse e i vincoli contingenti.

Il compito significativo

Il compito significativo, sia che si tratti di compito autentico sia che si tratti di compito di realtà, è una situazione-problema inedita, sfidante, complessa e aperta, posta agli alunni e alle alunne per dimostrare la loro padronanza in qualcosa da risolvere, utilizzando conoscenze e abilità già acquisite attraverso le varie discipline. In altre parole, permette all’alunno o all’alunna di generalizzare, trasferire e utilizzare ciò che sa (conoscenze) e ciò che sa fare (abilità) per risolvere un problema concreto in contesti nuovi, coniugandole con il proprio “saper essere”, in modo da poter evidenziare e migliorare le proprie competenze (“saper fare”).

La complessità del compito autentico risiede in una serie di elementi:

■ essendo quanto più possibile vicino al mondo reale, richiede la messa in atto contemporanea di una pluralità di conoscenze e abilità afferenti a diversi saperi disciplinari;

■ si discosta dai compiti usuali (esercitazioni e verifiche) resi familiari dalla pratica didattica;

presentazione prima parte 8

■ è aperto a una pluralità di modalità di azione e percorsi di soluzione, stimolando contemporaneamente l’impiego di processi cognitivi complessi (ragionamento, transfert, problem-solving, pensiero critico e divergente…);

■ non è mai solo un impegno individuale, ma può essere svolto, interamente o in alcune sue parti, individualmente, in coppia, nel piccolo gruppo e contemplare momenti di condivisione con l’intera classe, nel grande gruppo;

■ è permeato di competenze riconducibili alla cittadinanza e alle soft skills.

All’interno dei compiti significativi, si possono distinguere i compiti autentici e i compiti di realtà (o compiti unitari significativi). Spesso i termini sono usati come sinonimi ma non lo sono: infatti, i primi sono una simulazione della realtà, mentre i secondi operano nella realtà.

In ogni caso, attraverso il compito autentico si può parlare di valutazione autentica in quanto è basata sulle attività degli alunni e delle alunne che replicano quanto più rigorosamente possibile le attività richieste dal mondo reale. Pertanto l’insegnante non si limita a valutare le singole prestazioni in cui viene richiesto di replicare, in una situazione didatticamente nota, una o più abilità sulla/e quale/i l’alunno e l’alunna hanno avuto modo di esercitarsi adeguatamente per certo tempo, ma valuta in modo continuativo i feedback, monitora i processi, non limita le possibilità di soluzione. In questo volume, per ciascuna delle due classi, nella Terza parte viene proposto un compito autentico, con la relativa scheda progetto e gli strumenti per la valutazione da parte dell’insegnante e l’autovalutazione da parte dell’alunno/a. È consigliabile proporre tale compito nell’ultimo periodo dell’anno scolastico, anche come occasione per concluderlo in modo allegro e senza (s)cadere in banali attività.

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MODELLO PER LA PROGETTAZIONE CURRICOLARE DI CLASSE 4a

EDUCAZIONE MOTORIA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola Primaria

L’alunno/a:

● acquisisce consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e la padronanza degli schemi motori e posturali nel continuo adattamento alle variabili spaziali e temporali contingenti;

● utilizza il linguaggio del corpo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico-musicali e coreutiche;

● sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di maturare competenze di giocosport anche come orientamento alla futura pratica sportiva;

● sperimenta, in forma semplificata e progressivamente sempre più complessa, diverse gestualità tecniche;

● agisce rispettando i criteri di base di sicurezza per sé e per gli altri, sia nel movimento sia nell’uso di attrezzi, e trasferisce tale competenza nell’ambiente scolastico ed extrascolastico;

● riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del proprio corpo, al corretto regime alimentare e alla prevenzione di sostanze che inducono dipendenza;

● comprende, all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e l’importanza di rispettarle.

Obiettivi di apprendimento Abilità

● Utilizzare il linguaggio mimico-gestuale per comunicare.

● Attivare forme e atteggiamenti di ascolto emozionale di sé, dei pari e degli adulti.

● Cooperare con il gruppo dei pari per il conseguimento di un obiettivo comune.

● Organizzare il proprio movimento nello spazio in relazione a sé, agli altri, agli oggetti.

● Rispettare le regole e le condizioni spazio-temporali proprie dei singoli giochi organizzati anche in forma di gara.

● Coordinare tra loro schemi motori in forma simultanea in funzione del giocosport

● Individuare possibili situazioni di pericolo e anticiparle.

● Utilizzare consapevolmente le proprie capacità motorie e modulare l’intensità dei carichi valutando anche le capacità degli altri.

● Decodifica semplici messaggi espressi attraverso il linguaggio del corpo.

● Comunica stati d’animo, sensazioni, idee e situazioni attraverso i gesti e le azioni mimiche di faccia e corpo.

● Mette in atto modalità corrette ed efficaci di espressione delle proprie emozioni.

● Pianifica e realizza con i pari efficaci messaggi di comunicazione corporea.

● Varia gli schemi motori in funzione di parametri spaziali.

● Adatta la propria andatura a parametri temporali differenti.

● Rispetta i ritmi esecutivi richiesti.

● Esegue in corretta successione una sequenza di azioni motorie.

● Esegue schemi motori in forma simultanea controllando l’uso di piccoli attrezzi.

Contenuti (proposti nel volume) e relative conoscenze

Il linguaggio del corpo Modalità espressive che utilizzano il linguaggio corporeo:

● la mimica facciale;

● la gestualità.

L’orientamento spazio-temporale Corrette modalità esecutive nel rispetto della sicurezza propria e altrui, in forma simultanea, in relazione:

● ai parametri spaziali;

● ai parametri temporali;

● all’uso di piccoli attrezzi.

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Obiettivi di apprendimento Abilità

● Accettare con equilibrio la sconfitta nei giochi di squadra, assumendosi le proprie responsabilità.

● Organizzare il proprio movimento in base a risorse e vincoli spazio-temporali e in relazione a sé, ai pari, agli oggetti.

● Adatta la propria forza in relazione ai carichi di lavoro richiesti.

● Riconosce le proprie potenzialità e i propri limiti in relazione alla forza applicata.

● È consapevole della propria dominanza nella lateralità del corpo.

● Apprezza e valorizza le capacità di forza dei pari.

Contenuti (proposti nel volume) e relative conoscenze

La forza

L’intensità della propria forza muscolare in relazione ai parametri temporali:

● la forza massima;

● la forza veloce/rapida;

● la forza resistente.

● Varia gli schemi motori in funzione di parametri spazio-temporali.

● Adatta il proprio movimento in funzione dell’azione motoria necessaria.

● Compie azioni motorie rapide, in funzione di uno scopo.

La velocità

La rapidità nelle sue componenti fondamentali:

● rapidità di reazione (rispondere nel più breve tempo possibile a stimoli sonori e visivi);

● rapidità di esecuzione (eseguire un gesto/movimento alla massima velocità);

● frequenza dei movimenti (insieme di movimenti rapidi e semplici nell’ambito di azioni complesse).

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MODELLO PER LA PROGETTAZIONE CURRICOLARE DI CLASSE 5a

EDUCAZIONE MOTORIA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola Primaria

L’alunno/a:

● acquisisce consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e la padronanza degli schemi motori e posturali nel continuo adattamento alle variabili spaziali e temporali contingenti;

● utilizza il linguaggio del corpo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico-musicali e coreutiche;

● sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di maturare competenze di giocosport anche come orientamento alla futura pratica sportiva;

● sperimenta, in forma semplificata e progressivamente sempre più complessa, diverse gestualità tecniche;

● agisce rispettando i criteri di base di sicurezza per sé e per gli altri, sia nel movimento sia nell’uso di attrezzi, e trasferisce tale competenza nell’ambiente scolastico ed extrascolastico;

● riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del proprio corpo, al corretto regime alimentare e alla prevenzione di sostanze che inducono dipendenza;

● comprende, all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e l’importanza di rispettarle.

Obiettivi di apprendimento Abilità

● Muoversi con scioltezza e destrezza, variando gli schemi motori combinati, in funzione di un obiettivo.

● Organizzare il proprio movimento nello spazio in relazione a sé, agli altri, agli oggetti e al variare delle situazioni.

● Controllare la propria capacità di eseguire con la massima ampiezza tutti i movimenti che un’articolazione consente.

● Controllare la propria capacità di mobilità articolare in situazione combinata e simultanea, con o senza l’uso di piccoli attrezzi, anche in funzione del giocosport.

● Controllare l’equilibrio del proprio corpo in situazioni statiche o dinamiche, recuperandolo dopo averlo perso.

● Rispettare le regole e le condizioni spazio-temporali dei giochi organizzati, anche in forma di gara.

● Svolgere un’attività fisica in modo efficace per lungo tempo.

● Prevedere e anticipare possibili situazioni di pericolo per la propria e l’altrui incolumità.

● Organizza il proprio movimento in forma singola, a coppie, in gruppo, in squadra.

● Esegue schemi motori combinati, nel rispetto di traiettorie e distanze, anche con l’uso di piccoli attrezzi, prestando attenzione alla propria e all’altrui incolumità.

● Coordina il proprio movimento con quello altrui per il raggiungimento di un obiettivo comune, nel rispetto della propria e dell’altrui incolumità.

● Esegue movimenti articolari nel modo più ampio possibile.

● Esegue movimenti articolari in forma combinata e simultanea.

● Svolge un ruolo attivo nelle attività di giocosport, nel rispetto delle regole e della propria e dell’altrui incolumità.

Contenuti (proposti nel volume) e relative conoscenze

La coordinazione

Capacità coordinative e condizionali, in movimenti associati e dissociati, esercitate anche con l’utilizzo di piccoli attrezzi e propedeutiche al giocosport:

● in forma individuale;

● a coppie;

● in piccoli gruppi;

● in squadra.

La mobilità articolare

Capacità di eseguire con la massima ampiezza tutti i movimenti che un’articolazione consente:

● mobilità articolare passiva;

● mobilità articolare attiva;

● movimenti articolari in situazione combinata e simultanea, con o senza l’uso di piccoli attrezzi.

presentazione prima parte 12

Obiettivi di apprendimento Abilità

● Accettare con equilibrio emotivo la sconfitta nei giochi di squadra, assumendosi le proprie responsabilità.

● Mantiene l’equilibrio in posizione di relativa staticità o durante movimenti lenti.

● Mantiene l’equilibrio nel contesto di azioni dinamiche.

● Ripristina l’equilibrio in situazioni che tendono a farlo perdere.

● Ricerca un equilibrato controllo posturale delle fasi aeree.

Contenuti (proposti nel volume) e relative conoscenze

L’equilibrio

Capacità che consente di mantenere o recuperare una posizione quando un fattore interno o esterno tende a modificarla:

● posizioni statiche con appoggio monopodalico, sia al suolo sia su base alta;

● andature e traslocazioni su attrezzi con superficie d’appoggio ristretta o mobile;

● corse variate;

● salti in basso;

● salti con rincorsa con superamento di ostacoli.

● Sopporta la fatica durante lo svolgimento intensivo di attività motorie.

● Dimostra contezza dei propri limiti nel sopportare la fatica fisica.

● Rileva i benefici dell’allenamento individuale per il potenziamento della propria capacità di resistenza.

La resistenza

Capacità che consente di svolgere una attività fisica in modo efficace per lungo tempo:

● resistenza e affaticamento muscolare;

● defaticamento per la ripresa delle forze;

● allenamento per il miglioramento e i suoi benefici.

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