
8 minute read
2. La storia delle Costituzioni
CAPITOLO 2
La storia delle Costituzioni
PAROLA CHIAVE
Diritto pubblico
Nel linguaggio giuridico è l’insieme delle norme che riguardano la forma dello Stato, la distribuzione dei poteri pubblici, le libertà e i doveri dei cittadini, il potere d’imporre e riscuotere le tasse. Si distingue dal “diritto privato”, cioè l’insieme delle leggi che si occupano dei problemi della famiglia e del patrimonio.
Frammento del Codice di Hammurabi.
1 Quando e perché sono nate le Costituzioni
La storia delle Costituzioni è una lunga e drammatica storia. Leggi e norme scritte sono esistite fin dall’antichità. Nella storia di quasi tutti i popoli antichi si narrano i miti di fondazione delle prime organizzazioni statali, degli imperi e dei regni arcaici, e si racconta di come nacquero le prime leggi, e per opera di chi. Quei primi legislatori (come Mosè presso gli Ebrei, Solone ad Atene, Licurgo a Sparta) e quelle raccolte o codici di leggi (come il Codice di Hammurabi presso gli antichi Babilonesi o le Leggi delle XII Tavole nell’antica Roma) si perdono quasi nella leggenda. La coscienza dei popoli, comunque, vide con essi un grande progresso, l’inizio di un’esistenza collettiva nuova, attraverso l’introduzione di una legge – normalmente scritta e quindi non modificabile in modo arbitrario – che stabiliva le norme essenziali per la convivenza dei cittadini. Tuttavia, la Costituzione come insieme di leggi cui devono attenersi i cittadini di uno Stato e, soprattutto, coloro che lo governano, è una conquista relativamente recente (a eccezione, come vedremo, dell’Inghilterra). Risale infatti al XVIII secolo, quando lo sviluppo dei commerci, prima, e dell’industria, poi, associato alla nascita di nuove concezioni dell’individuo e della società, posero in primo piano i problemi collegati a quello che si chiama il diritto pubblico.
2 La Magna Charta, prima tappa verso le Costituzioni
La prima tappa della conquista delle libertà personali e costituzionali avvenne nel Medioevo con la Magna Charta Libertatum (“Grande Carta delle libertà”), concessa nel 1215 dal re d’Inghilterra Giovanni Senzaterra ai baroni del regno. La Magna Charta è considerata il fondamento delle libertà costituzionali del Regno Unito: per la prima volta nella storia si affermò il principio che su una serie di problemi il re non poteva prendere decisioni senza prima consultare la Camera dei Comuni (una specie di Parlamento), nella quale sedevano i rappresentanti dei ceti nobili e più ricchi. Con la Magna Charta vennero imposte alcune importanti limitazioni al potere assoluto del sovrano e affermati importanti diritti e libertà, fra cui: • la difesa delle libertà cittadine; • il divieto al re di imporre tasse e imposte senza il consenso della Camera dei Comuni; • il diritto a una giustizia equa e a un processo basato su prove certe prima della condanna; • la libertà di commercio, anche per i commercianti stranieri, con l’istituzione di un sistema ufficiale di pesi e misure.
La Magna Charta fu più volte modificata dal Parlamento inglese. Insieme con il Bill of Rights (Dichiarazione dei diritti) del 1689, essa stabilì la superiorità del Parlamento sulla Corona e il passaggio dalla monarchia assoluta alla monarchia costituzionale. Pur modificabile in ogni momento con un semplice decreto parlamentare, la Magna Charta mantiene da oltre sette secoli il carattere di legge fondamentale del diritto inglese e fa del Regno Unito il primo Stato costituzionale del mondo.
Pagina della Magna Carta.

CURIOSITÀ
La monarchia
La monarchia è la forma di Stato in cui il potere è nelle mani di una sola persona, il re o monarca, a cui la carica è attribuita per via dinastica, ossia per diritto ereditario. Nel corso della storia si sono succedute diverse forme di monarchia. 1. La monarchia assoluta: tutti i poteri sono concentrati nella persona del re, che è sciolto dal controllo di altre istituzioni dello Stato. 2. La monarchia costituzionale: il re non è più un sovrano assoluto e il suo operato è condizionato da una
Costituzione, alla quale è tenuto a prestare obbedienza. Inoltre divide i poteri con altri organi statali. 3. La monarchia parlamentare: il Governo è nominato dal Parlamento, al quale risponde dei propri atti.
Al sovrano rimane un ruolo simbolico di rappresentante dell’unità nazionale.
PAROLA CHIAVE
Repubblica federale
La repubblica federale è un tipo di repubblica derivata dall’unione di diversi Stati o Regioni che, per motivi di tipo storico e politico, decidono di unirsi e formare un unico Stato federale. Ciascuno degli Stati o Regioni della federazione conserva parti rilevanti dei suoi poteri, ma alcune importanti funzioni legislative, amministrative e di governo vengono trasferite all’autorità centrale.
3 La Dichiarazione d’indipendenza e la Costituzione americana
Gli stessi principi di libertà e di difesa dei diritti individuali affermati in Inghilterra vennero invocati nel XVIII secolo dalle tredici colonie nordamericane per rivendicare l’indipendenza nei confronti della madrepatria inglese. Questi principi diedero vita a due documenti molto importanti, che sono alla base della storia degli Stati Uniti, la prima democrazia moderna. Questi documenti sono: • la Dichiarazione d’indipendenza del 4 luglio 1776, che affermava la sovranità popolare, ossia il principio democratico secondo il quale lo
Stato non può violare i diritti del popolo “sovrano”; • la Costituzione degli Stati Uniti d’America, approvata nel 1787 da 52 delegati riuniti a Filadelfia, che disegnò la struttura del nuovo Stato, una repubblica federale sorta dall’unione delle ex colonie britanniche nel continente nordamericano.
Quali sono i principi fondamentali affermati da questi due documenti? Vediamone insieme alcuni. Innanzitutto, a garanzia dei diritti e delle libertà del cittadino, venne introdotto il principio liberale della separazione dei poteri: i tre poteri dello Stato (legislativo, esecutivo, giudiziario) dovevano essere affidati a tre istituti diversi e distinti, in grado di bilanciarsi e controllarsi a vicenda, così da non permettere la nascita di poteri autoritari o dittatoriali, capaci di mettere a rischio la libertà e la democrazia. Veniva in questo modo ripudiata la concezione assolutistica del potere, ossia la concezione di un sovrano “libero dalle leggi” che concentrasse nelle sue mani tutti i poteri, senza essere sottoposto alle leggi dello Stato. In secondo luogo, veniva riconosciuta ai cittadini la libertà di religione, di parola e di stampa e il diritto di riunione e di associazione politica. In alcuni emendamenti (modifiche, correzioni) alla Costituzione vennero poi garantiti alcuni ulteriori diritti: • il diritto all’inviolabilità della persona e del domicilio, ossia il divieto di perquisizioni, arresti e confische non motivate; • il divieto di essere processati due volte per lo stesso reato e il diritto a non testimoniare contro se stessi; • il diritto per tutti i cittadini, e non solo per i membri dell’esercito e della polizia, di possedere armi. Questo diritto (molto criticato oggi sia in
Europa sia negli stessi Stati Uniti) è stato ribadito nel 2008 dalla Corte
Suprema americana.
I principi e gli ideali che guidarono la Rivoluzione americana erano riconducibili alle concezioni politiche e culturali dell’Illuminismo. Per questo essi ebbero una notorietà molto forte in Europa, dove la vittoria della Rivoluzione americana venne considerata una vittoria della ragione contro la tirannia, dei “diritti naturali” dell’uomo contro i soprusi dei potenti. Alla fine del Settecento, i documenti americani funsero da modello per le Costituzioni elaborate dai protagonisti della Rivoluzione francese. Il più importante di questi documenti fu senza dubbio la memorabile Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino dell’agosto 1789, a cui tutte le varie Costituzioni elaborate dalla Rivoluzione francese (cinque in tutto, dal 1791 al 1802) guardarono come alla propria pietra miliare. La Dichiarazione, composta da 17 articoli, riconosceva come “naturali”, e dunque inviolabili, il diritto alla libertà, alla proprietà privata, alla sicurezza e il diritto di resistenza alla tirannia. Venivano inoltre affermati alcuni principi (in parte già espressi dai documenti dell’indipendenza americana) che fecero della Dichiarazione del 1789 il testo fondamentale di tutte le società democratiche successive. In sintesi, questi principi erano: a. il principio dell’eguaglianza tra i cittadini e della libertà di pensiero e di espressione; b. l’idea che il potere derivi dalla collettività dei cittadini e che il governo debba essere un’emanazione della volontà popolare (nella Costituzione americana prende la parola in prima persona il popolo delle colonie che si fa sovrano: «We, the people…» è il memorabile inizio di quella Carta); c. il principio che le leggi debbano essere elaborate e approvate dai rappresentanti del popolo; d. l’obbligo per il capo dello Stato (re o presidente) di sottostare alle leggi come gli altri cittadini; e. il principio della separazione dei poteri e cioè il fatto che: • al Parlamento venga affidato il compito di elaborare le leggi (potere legislativo); • agli organi di Governo spetti il compito di occuparsi dei fini concreti e quotidiani dello Stato, come la riscossione delle imposte, le opere pubbliche, l’istruzione, la sicurezza pubblica, l’addestramento delle forze armate e i rapporti con gli Stati esteri (potere esecutivo); • agli organi della Magistratura spetti il compito di fare giustizia quando un cittadino abbia in qualsiasi modo disobbedito alla legge e/o sentenziare su controversie sorte fra due cittadini (potere giudiziario).
PAROLA CHIAVE
Illuminismo
Movimento culturale diffuso in tutta Europa, che nel Settecento si propose di combattere l’ignoranza, il pregiudizio e la superstizione, applicando la ragione a tutti i campi dell’esperienza umana.
Le Costituzioni della Rivoluzione francese
CURIOSITÀ
Tra le Costituzioni francesi dell’epoca rivoluzionaria e poi napoleonica, le più importanti sono quelle del 1791 e del 1793. Quest’ultima, tuttavia, non fu mai effettivamente applicata. Mentre la Costituzione del 1791 sancì la fine dell’assolutismo e trasformò la Francia in una monarchia costituzionale liberale, fondata sulla sovranità popolare, quella del 1793 faceva della Francia una repubblica democratica, fondata cioè sul suffragio universale maschile, e affermava, accanto al principio della sovranità popolare, il diritto all’eguaglianza sociale ed economica, la parità tra uomo e donna, l’assistenza pubblica obbligatoria e il diritto allo studio per tutti i cittadini.
CONCETTI CHIAVE
Rileggi il testo e completa con parole tue. 1 La Costituzione, intesa come formulazione consapevole delle leggi fondamentali di uno Stato, nasce
nel …………….............................................……… quando ………………………….......................................………………………...............................
2 La Magna Charta Libertatum fu concessa da ……….………………………….........................…… a ……….................…………………... nel ………………………..... È considerata un documento di grande importanza, in quanto ……….......................…………
I quattro aspetti fondamentali sono:
a. ………………………………………………........................................................................................................……………………………………………………
b. ………………………………………………........................................................................................................……………………………………………………
c. ………………………………………………........................................................................................................……………………………………………………
d. ………………………………………………........................................................................................................……………………………………………………
3 Due documenti importanti sanciscono la nascita degli Stati Uniti d’America:
la Dichiarazione …………………………………....................………………………………………...... che …………………………………………………………
…………………………………............................................................................... e la …………………………….......................…………...…….................
che …………………………………………………………………………………………….......................……..….........……………….................................................
Per evitare la nascita di poteri autoritari o dittatoriali venne introdotto il principio .……………………………………
Vennero garantite le libertà di …………………………………………………………………................................................................................. Vennero garantiti i diritti di …………....……………………………………………………………………………………………………………………...............
4 La Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino emanata in ……….......……………….. nel …….................……… afferma alcuni principi democratici fondamentali:
a. ………………………………………………........................................................................................................……………………………………………………
b. ………………………………………………........................................................................................................……………………………………………………
c. ………………………………………………........................................................................................................……………………………………………………
d. ………………………………………………........................................................................................................……………………………………………………
e. ………………………………………………........................................................................................................……………………………………………………