RICERCHE SPERIMENTAZIONI ESPERIENZE
CITTADINANZA EUROPEA
L’ESPERIENZA DEGLI ISTITUTI DI PAVIA di Anna Costa PAROLE CHIAVE:
COSCIENZA EUROPEA, PROGETTO EDUCATIVO, TEMATICHE DELLA GLOBALIZZAZIONE, DIALOGO CON I GIOVANI, OPZIONE FEDERALISTA. Nel tempo dell’Europa, occorre educare all’Europa. Attraverso la conoscenza e la formazione di una sensibilità europea incardinate nella storia dell’idea originaria e nella geografia economica, sociale e culturale delle nazioni. Un progetto concreto in collaborazione con le scuole organizzato per fasi successive che può essere riproposto in diversi contesti. Prima fase: le conferenze-dibattito
Il Movimento Federalista Europeo intrattiene con le scuole uno speciale rapporto. E’ infatti forte il convincimento che il processo di unificazione europea in senso federale, che corrisponda al sogno e alla volontà dei padri fondatori secondo gli ideali e i principi espressi dal Manifesto di Ventotene, abbia come presupposto il realizzarsi di un percorso di conoscenza su cui fondare la base culturale necessaria per una convinta e consapevole adesione delle giovani generazioni. Pertanto la scuola, ed in special modo gli istituti di istruzione secondaria superiore, è il luogo privilegiato dell’impegno per la formazione del cittadino europeo. Percorsi educativi specifici, sollecitati anche dal MIUR, assumono una valenza fondamentale, più ricca e produttiva, se i progetti scolastici incontrano il territorio e i livelli istituzionali e associativi in esso presenti. Il Progetto di educazione alla cittadinanza europea, alla mondialità e alla pace, rivolto alle ultime due classi di tutti gli Istituti superiori di Pavia,
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rappresenta un’esperienza ormai consolidata che soddisfa queste esigenza e si segnala per l’efficacia dei risultati formativi raggiunti. In qualche modo potrebbe essere assunto a modello per altre realtà territoriali e scolastiche nell’ambito dell’educazione civica di recente introduzione nei curricoli poiché la trattazione degli argomenti in gioco interseca le discipline di studio storico-giuridico-economico-geopolitico-linguistico e dunque sollecita una partecipazione attiva di parte del corpo docente. Di particolare rilievo il contatto-confronto degli studenti con i giovani del Movimento Federalista (GFE) con i quali si instaura un rapporto di parità e un più fluido processo di comprensione delle tematiche europeiste. Quella pavese è una esperienza ormai consolidata essendo giunta quest’anno alla sedicesima edizione ed è il frutto di una collaborazione tra AEDE, MFE, GFE e centri studi sul federalismo europeo. Il lavoro preparatorio, sia in termini contenutistici che organizzativi è piuttosto impegnativo per far sì che il percorso
“ Percorsi educativi specifici, sollecitati anche dal MIUR, assumono una valenza fondamentale, più ricca e produttiva, se i progetti scolastici incontrano il territorio e i livelli istituzionali e associativi in esso presenti. ” formativo si concili con gli impegni delle varie scuole, perché si entra in classe due volte in orario scolastico. Diverse anche le criticità per i numerosi contatti preparatori con gli insegnanti, il rispetto del calendario, le diverse tipologie di orari scolastici, la disponibilità dei consigli di classe. Nell’anno scolastico 2019/20 hanno richiesto di aderire ben 54 classi di Pavia e il progetto sarebbe sicuramente stato interamente portato a termine se l’emergenza sanitaria non avesse interrotto l’ultima fase dell’attività. In media si svolgono 100-120 incontri ogni anno e l’adesione media è di circa 1500 studenti