Nuova Festa a sorpresa letture 3

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A. Dell'Anno Il piacere di apprendere Gruppo Editoriale ELi Oltre l’insegnamento Educ Ability EDUCA ZIONE CIVICA
Il piacere di apprendere Gruppo Editoriale ELi Oltre l’insegnamento Educ Ability
Nome Cognome LET

I NIZIA LA TERZA !

4 Mi presento

5 Le mie aspettative

6 Valeria e il primo giorno di scuola

8 STUDIO IN UN LAMPO Il testo narrativo

Costruisco la mia mappa

9 TESTO GUIDA Camillo calamita

10 Da dove viene la rana?

11 Lungo il fiume

12 Studiare: un diritto e un dovere

I L RAC CON TO REALISTICO

14 Uno scherzo divertente

16 STUDIO IN UN LAMPO Il racconto realistico

Costruisco la mia mappa

18 TESTO GUIDA Il singhiozzo

Nel racconto realistico

20 Calcio o rugby?

21 Il broccolo sovrano

22 Andrea e Nico

23 La terza sorellina

24 Margherita in biblioteca

26 Roba da femmine

27 Il mio primo incontro con...

Meg, Jo, Beth ed Amy GIORNI SPECIALI

28 Da grande farò... GIORNI SPECIALI

30 Serena e l’arcobaleno

32 Al fiume con il nonno

34 Voglio guidare l’automobile!

36 PAGINE STELLA Una lezione divertente

38 VERSO L’INVALSI Una pessima sorpresa

I L RA CC ONTO FANTASTICO

40 La forza del moscerino

42 STUDIO IN UN LAMPO Il racconto fantastico

Costruisco la mia mappa

44 TESTO GUIDA Il mostro disperato

Nel racconto fantastico

46 La bambina di piume

47 Il cappellaio saggio

48 Eli e Bi

49 Il mio primo incontro con...

Harry Potter GIORNI SPECIALI

50 Una visita inaspettata GIORNI SPECIALI

52 Sono uno strego

54 Una viola al Polo Nord

56 Huduk e il bisonte sulla roccia

58 PAGINE STELLA Preoccupazioni di Sohal

60 VERSO L’INVALSI Verdolina disubbidiente

IL T EST O DESCRITTIVO

62 La mia mamma

64 STUDIO IN UN LAMPO Il testo descrittivo

Costruisco la mia mappa

66 TESTO GUIDA Il signor Willy Wonka

Nel testo descrittivo

68 Uno spettacolo meraviglioso

69 La scatola

70 Il mio criceto

71 Il mio primo incontro con...

Zanna bianca GIORNI SPECIALI

72 Il mondo di fuori GIORNI SPECIALI

74 Voglio fare il postino!

75 La casa di nonna Amanda

76 PAGINE STELLA Cielo

L A FIABA

78 La regina delle nevi

80 STUDIO IN UN LAMPO La fiaba

Costruisco la mia mappa

82 TESTO GUIDA C’era una volta un bosco...

Nella fiaba

84 Il pescatore e il genio

85 Il mio primo incontro con...

Pinocchio GIORNI SPECIALI

86 Un burattino impertinente GIORNI SPECIALI

88 Il principe e lo straniero

90 Belinda e il gigante Nonciprovare

92 PAGINE STELLA Il cammelliere e il sale

94 VERSO L’INVALSI Il cercatore d’oro

L

A FAVOLA

96 La lepre e la tartaruga

98 STUDIO IN UN LAMPO La favola

Costruisco la mia mappa

100 TESTO GUIDA Il cervo e l’acqua • Nella favola

102 La volpe e l’uva

103 Il leone e il topo riconoscente

104 Il lupo e il cane

106 PAGINE STELLA Il corvo e la volpe

2
INDICE

I L MITO

108 Pigmalione

110 STUDIO IN UN LAMPO Il mito

Costruisco la mia mappa

112 TESTO GUIDA Gli uomini di mais • Nel mito

114 Il grande uovo

116 Persefone e le stagioni

118 Cornix

119 Il mio primo incontro con...

Ulisse GIORNI SPECIALI

120 Ulisse e il gigante Polifemo GIORNI SPECIALI

122 PAGINE STELLA Il Sole e l’Acqua

124 VERSO L’INVALSI La gara tra Poseidone e Atena

L A LEG GE NDA

126 Il cielo e la pioggia

128 STUDIO IN UN LAMPO La leggenda

Costruisco la mia mappa

130 TESTO GUIDA La bellezza del pavone • Nella leggenda

132 Encelado e l’Etna

133 Le piume degli uccelli

134 Rai e il fiume Nilo

136 PAGINE STELLA La coda dell’orso

138 VERSO L’INVALSI

Quando gli asini andavano a scuola

I L TESTO POETICO

140 Dentro le tasche

142 STUDIO IN UN LAMPO Il testo poetico

Costruisco la mia mappa

144 STUDIO IN UN LAMPO Gli elementi speciali del testo poetico • Costruisco la mia mappa

146 TESTO GUIDA Il vento • Nel testo poetico

148 Il tempo dispettoso

149 Cielo

150 Mille rumori

151 Il mio gattino

152 Albero

153 Il treno degli emigranti

154 PAGINE STELLA Una lezione divertente

I L T ES TO INFORMATIVO

156 A proposito del cavallo...

158 STUDIO IN UN LAMPO Il testo informativo

Costruisco la mia mappa

160 TESTO GUIDA La forma delle nuvole

Nel testo informativo

162 L’estinzione dei dinosauri

164 Il nostro amico gatto

165 Che cos’è un manga?

166 PAGINE STELLA Un pastello di 10.000 anni fa

168 VERSO L’INVALSI Il principe dei ghiacci

I L T EST O REGOLATIVO

170 STUDIO IN UN LAMPO Il testo regolativo

Costruisco la mia mappa

172 TESTO GUIDA Pupazzi portacolori

Nel testo regolativo

174 Biscotti al miele

176 Animali: regole di comportamento

177 Acqua, fuochino, fuoco!

178 PAGINE STELLA Sfogliatine con le mele

L E STAGIONI E LE FESTE

180 L’autunno nell’arte

181 Artista anch’io

182 La giornata internazionale della pace

183 La notte di Halloween

184 L’inverno di Marc Chagall

185 Artista anch’io

186 L’odore del Natale

187 La giornata della memoria

188 La primavera di Van Gogh

189 Artista anch’io

190 L’uovo di Pasqua

191 La giornata della Terra

192 Arriva l’estate!

LIBRO DIGITALE: www.gruppoeli.it/libridigitali

È possibile accedere direttamente ai contenuti audio inquadrando i QR code presenti nelle pagine del volume.

INDICE
3
FACSIMILE

INIZIA LA TERZA!

MI PRESENTO

• Mi chiamo , ho anni e sono più o meno così.

• La mia materia preferita è:

• Il mio gioco preferito è: .......................................................................................................................................

• La mia migliore amica / il mio migliore amico è:

Fe lice

• Mi capita più spesso di essere...

Sorpresa/o

Impaurita/o

Triste

Arr a bbiato/a

DISEGNATI!
4

LE MIE ASPETTATIVE

Quest' £anno scolastico, £più £di £tutto, vorrei...

£incontrare...

£diventare £brava / o £a...

I£l mio sogno !

£condividere £con £le mie £compagne £e £i miei £compagni...

La £cosa £che £desidero £di £più è...

INIZIA LA TERZA! 5

VALERIA E IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA

Legge l’insegnante

– Valeria, non è possibile... – la maestra tamburella con le dita sulla cattedra. – Sei in ritardo il primo giorno di scuola! Si può sapere perché?

– Maestra, in verità stamattina sono arrivata con mezz’ora di anticipo, però…

– Però? – chiede la maestra, con un’espressione niente affatto conciliante.

– Però quando sono arrivata vicino al portone della nostra scuola c’era un principe azzurro che batteva la testa contro il muro, ma così forte, ma così forte che faceva tremare i vetri delle finestre. Così mi sono avvicinata al principe, l’ho tirato per il mantello azzurro e gli ho detto: “Scusa, c’è qualcosa che non va?”. Lui non mi ha neanche risposto e ha continuato a picchiar colpi contro il muro. Così ho detto: “Se la pianti ti do una mano, qualunque sia il tuo problema”. Non l’avessi mai fatto!

Il principe azzurro si è buttato in ginocchio ai miei piedi: “Oh, anima gentile!” singhiozzava. “Davvero sei disposta ad aiutarmi? Ho perso la scarpetta!”.

“Mi stai prendendo in giro?” gli ho detto, dopo aver visto che calzava due stivaletti di pelle. “A te non manca nessuna scarpa, caro principe dei miei stivali. Quel che ti manca è un po’ di sale in zucca!”.

Il principe si è rialzato e ha spalancato per bene i suoi occhioni blu: “Ma cos’hai capito!” ha detto. “Sto parlando della scarpetta di cristallo, quella che la fanciulla dei miei sogni ha lasciato sugli scaloni del mio palazzo, a mezzanotte in punto...”.

“Ma chi… Cenerentola?”.

“La conosci?” ha chiesto il principe, meravigliato. “Allora puoi capire la mia disperazione! Stamattina la scarpetta non c’era più... Qualcuno me l’ha rubata durante la notte. E ora come farò a ritrovare la mia amata?”.

“Dai, che ti aiuto io a trovare la scarpetta”. Si vede che il principe non aspettava altro. Di punto in bianco mi ha presa per la mano e mi ha tirata dentro la fiaba di Cenerentola. Così ho dovuto aiutare il principe a ritrovare la scarpetta…

Adatt. da A. Lavatelli, Valeria, sei in ritardo, Giunti

SCOPRO I LIBRI

La povera Valeria è sempre in ritardo, ma non è colpa sua... Ogni mattina trova sempre qualche personaggio delle fiabe che si è messo nei guai e le tocca aiutarlo! Leggi il libro Valeria, sei in ritardo e scoprirai come...

Ascolta l’audio INIZIA LA TERZA! 6

IMPARO AD ASCOLTARE

•  Che cosa accade a Valeria il primo giorno di scuola?

Perde l’autobus

Arriva in ritardo

Viene derisa dai compagni

•  Chi dice di aver incontrato fuori scuola?

Cenerentola

Il principe azzurro

Un cavallo bianco

Disponi nell’ordine corretto i fatti narrati numerandoli da 1 a 3.

La maestra si mostra un po’ arrabbiata È il primo giorno di scuola e Valeria arriva in ritardo.

Valeria, per giustificare il suo ritardo, racconta di essere stata trascinata nella fiaba di Cenerentola

•  Che cosa ti ha colpito di più della storia che hai ascoltato?

L’hai trovata divertente? Perché?

INIZIA LA TERZA! 7

IL TESTO NARRATIVO

RICORDA! Tutte le storie che ascolti o leggi sono costituite da un inizio, uno sviluppo e una conclusione.

INIZIO

In ogni storia c’è un inizio in cui compare almeno un personaggio e la situazione in cui si trova.

SVILUPPO

La parte centrale della storia narra lo sviluppo dei fatti, cioè come cambia la situazione iniziale, che cosa accade e come si comportano i diversi personaggi

INIZIO

Nell’inizio compare almeno un e la situazione in cui si trova.

CONCLUSIONE

Lo sviluppo dei fatti porta alla conclusione, che racconta come finisce la storia.

SVILUPPO

Nella parte centrale si ha lo

sviluppo dei fatti: si racconta che cosa ................................ e come

si comportano i

Nella conclusione si racconta come ............................................................ la storia.

STUDIO IN UN LAMPO INIZIA LA TERZA! 8
CONCLUSIONE COSTRUISCO LA MIA MAPPA

CAMILLO CALAMITA

Il mio cane Camillo è un cane molto goloso, e una volta si è mangiato la calamita più grossa che io avessi mai visto. – Che sapore ha una calamita? – ho provato a chiedergli. Camillo ha scodinzolato felice. Così, mentre lo portavo a spasso, è finito appiccicato a un lampione, un’altra volta a un cancello, l’altra ancora a un motorino. In casa il mio compito era quello di staccargli uno a uno gli oggetti che gli rimanevano incollati addosso. La lista delle cose che ho staccato dal mio Camillo è lunghissima: sei cucchiaini da caffè, due mazzi di chiavi, un cacciavite a stella, una chiave inglese, l’arricciacapelli di mia sorella, la cornetta della doccia e ovviamente i magnetini attaccati al frigo. Povero Camillo! Ne abbiamo fatte di tutti i colori per tirargli fuori la calamita dalla pancia, ma niente.

Alla fine ci siamo trasferiti in una casa di legno, in mezzo ai giardinetti, tra gli alberi, e Camillo è molto contento.

Adatt. da Scuola Holden, 100 storie per quando è troppo tardi, Feltrinelli

Indica sulla barra laterale inizio, sviluppo e conclusione della storia, con i colori corrispondenti.

Collega inizio, sviluppo e conclusione con la frase corretta. INIZIO SVILUPPO

L’intera famiglia si trasferisce in una casa di legno, in mezzo agli alberi.

Tutti gli oggetti attratti dalla calamita si attaccano al corpo di Camillo.

CONCLUSIONE

Camillo ingoia una grossa calamita.

TESTO GUIDA INIZIA LA TERZA! 9

DA DOVE VIENE LA RANA?

Piero è un bambino molto vivace. Gli piacciono gli scherzi e oggi vuol proprio farne uno speciale. Prende una rana da uno stagno e la infila nella giacca rossa della maestra, appesa nel corridoio. Poi entra in classe.

Poco dopo arriva Andrea. Si toglie il berretto e lo appende all’attaccapanni. Ma che cosa succede?

La giacca della maestra si muove da sola? Mette la mano nella tasca e tira fuori la rana di Piero. L’animale è spaventato e Andrea decide di tenerlo con sé fino alla fine della lezione. – Più tardi ti porto al fiume, – dice alla rana agitata. Poi, con la bestiola sotto la maglia, entra in classe e si siede al suo posto.

La maestra intanto chiede a Lucia di leggere a pagina venticinque. La bambina legge e tutti ascoltano in silenzio. Improvvisamente però si sente un “CRAA!” forte forte e una bella ranocchia verde compare in mezzo ai banchi. Tutti urlano e la maestra si rifugia sulla cattedra.

Piero guarda meravigliato la sua rana, ma non dice nulla. Andrea invece corre a catturarla. La maestra è scura come un temporale: – Bene, Andrea. Tu certo sai che nel mondo ogni cosa ha un suo posto… e questa classe non è certo il posto di quella rana! Quindi tu riporti subito quell’animale là dove l’hai preso! Andrea scuote le spalle, esce e rimette la rana nella tasca della giacca rossa della maestra. Poi va in bagno a lavarsi le mani. Adatt. da S. Bordiglioni, Un attimo prima di dormire, Einaudi Ragazzi

LEGGO E… COMPRENDO

Indica sulla barra laterale lo sviluppo e la conclusione della storia, con i colori corrispondenti.

INIZIA LA TERZA! 10

LUNGO IL FIUME

Quattro amici, poco prima del tramonto, se ne stanno seduti sul muretto del loro cortiletto, che dà sul marciapiede di una strada come su un fiume che corre verso il mare: e guardano le macchine passare. Il più grande si chiama Valentino, otto anni, gran costruttore di cose e grande sapiente mondiale della sua classe.

Dopo viene Maria Mezzomondo, sette anni, detta così perché ha la doppia vista: con l’occhio destro vede le cose della realtà, e col sinistro le fiabe.

Dopo di lei c’è Bimbo Dumbo, sei anni, detto così per le sue grandi orecchie a sventola, con cui sente benissimo tutti i rumori del mondo vicini e lontani.

Dopo di lui c’è Pamela, detta Pam, cinque anni, che ci vede il giusto, ci sente il giusto, sa fare il giusto, ma non per questo deve obbedire a tutti.

– Giochiamo a chi passa lungo il fiume – propone ad un tratto Maria Mezzomondo.

– Chi passa lungo il fiume? Quale fiume? – chiede Pam.

– Ma non lo vedi? – dice Maria coprendosi l’occhio della realtà, e guardando la strada con quello delle fiabe.

– La strada qui davanti era il fiume Congo dell’Africa nera, e passavano bestie feroci, e noi indovinavamo.

– Va bene, – dice Pam – ma poi attraversiamo e andiamo da Federica.

Adatt. da B. Tognolini, Storie del viavai, Edizioni del borgo

LEGGO E… COMPRENDO

Indica almeno una caratteristica per ciascun personaggio indicato.

Bimbo Dumbo

Maria Mezzomondo

INIZIA LA TERZA! 11

STUDIARE: UN DIRITTO E UN DOVERE

Quella mattina in classe ci fu una strage! La maestra diede una verifica a sorpresa sui verbi.

– Che disastro! Quasi nessuno di voi ha studiato – dichiarò l’insegnante.

– Solo Sofia, Valeria, Cristian, Giulia e Nico hanno ottenuto la sufficienza. Ma che cosa vi è preso? – continuò la maestra. – È un vostro dovere studiare!

– Ma... non è un diritto? – azzardò Nico.

– Certamente che è un diritto, ma sappiate che a ogni diritto corrisponde un dovere. Nel nostro Paese l’istruzione, la famiglia, le cure, il nutrimento, la protezione sono diritti. Ma a ciascuno di essi corrisponde un dovere: lo studio, il rispetto, non offendere, aiutare chi ha bisogno, mangiare senza disprezzare ciò che abbiamo.

Il tono di voce della maestra cambiò:

– In alcuni Paesi, i ragazzi come voi non hanno questi diritti. Pensate che ci sono bambine che studiano di nascosto perché a loro è vietato. Invece l’istruzione è fondamentale!

– Perché? – la interruppe Aurora.

– Perché l’istruzione aiuta a capire, a giudicare, a distinguere il bene dal male, ciò che è giusto da ciò che è sbagliato.

INIZIA LA TERZA! 12

La scuola vi aiuta a diventare grandi, a comprendere quali sono i vostri diritti e quali i vostri doveri – disse la maestra tutto d’un fiato guardando Kamal, il bambino appena arrivato dal Pakistan.

– Kamal potrebbe dirvi molte cose e, quando imparerà bene l’italiano, vi racconterà...

– Perché? – intervenne Chiara.

– Perché lui viene da un Paese in cui i diritti dei bambini purtroppo non sono rispettati.

– Bene, anzi male, ma visto che solo pochissimi hanno preso la sufficienza, considererò questa una semplice esercitazione. Non abituatevi perché sarà l’ultima volta – concluse la maestra. Adatt. da M. Guastaferro, Che bello un mondo dritto!, La Spiga edizioni

LEGGO E… COMPRENDO

Indica con una X se è vero (V) o falso (F).

•  La maestra è arrabbiata perché quasi l’intera classe ha sbagliato la verifica sui verbi V F

•  In tutti i Paesi del mondo bambine e bambini hanno il diritto di studiare V F

•  L’istruzione aiuta a capire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato V F

•  Kamal è un bambino italiano che non ha potuto studiare V F

•  La maestra alla fine decide di considerare la verifica una semplice esercitazione V F

AGENDA 2030

LEGGO E… DIVENTO GRANDE

Tutti i bambini del mondo devono poter andare a scuola e ricevere un’istruzione. È un diritto che nessuno può cancellare. Come hai letto in questo testo, però, studiare è anche un dovere.

Che cosa significano esattamente queste due parole?

Diritto: bisogno obbligo a cui non possiamo rinunciare

Dovere: regola che dobbiamo rispettare ricordare

INIZIA LA TERZA! 13

UNO SCHERZO DIVERTENTE

Legge l’insegnante

Tommi, Dante e Spillo sono compagni della stessa squadra di calcio e devono procurarsi una fototessera da portare a Gaston, il loro allenatore. Per questo, appena svegli, si sono recati nella più vicina stazione della metropolitana: sanno che lì sotto c’è una macchina automatica che scatta piccole foto in formato tessera.

Entra per primo Tommi, il capitano. Regola lo sgabello in modo che gli occhi siano all’altezza consigliata, si specchia nel vetro e si pettina con le mani. Controlla che la tendina della porta sia ben tirata perché, se entra luce, la foto viene troppo chiara, poi inserisce la moneta e schiaccia il tasto in attesa del lampo del flash. In quel momento sente la voce di Spillo che esclama: – Ciao, Egle! Cosa ci fai da queste parti?

Tommi sposta subito la tendina e mette la testa fuori per salutare la sua amica ballerina, ma Egle non c’è. E proprio in quell’istante scatta il flash della macchina fotografica. Immediatamente Tommi si rende conto di aver abboccato allo scherzo del suo portiere.

Infatti Dante è scoppiato a ridere. Spillo, con un sacchetto di patatine in mano, commenta: – Te lo dicevo che il capitano ci sarebbe cascato!

Invece di quattro fototessere, la macchina sputa fuori quattro foto di una parete bianca.

Adatt. da L. Garlando, GOL – Inizia il campionato, Il battello a vapore

SCOPRO I LIBRI

a chi ama le sfide e le storie di amicizia!

14 Ascolta l’audio
IL RACCONTO REALISTICO

IMPARO AD ASCOLTARE

•  Dove si svolgono i fatti?

•  Quando si svolgono i fatti?

Di pomeriggio Di mattina Di sera

•  Chi è vittima dello scherzo?

Spillo Tommi Dante

•  Chi gioca nel ruolo di portiere della squadra di calcio?

Spillo Tommi Dante

•  I personaggi della storia sono compagni di squadra e giocano a calcio. Qual è il tuo sport preferito?

Lo pratichi già o ti piacerebbe praticarlo?

IL RACCONTO REALISTICO 15

IL RACCONTO REALISTICO

RICORDA! Il racconto realistico, come tutte le storie che ascolti o leggi, è costituito da un inizio, uno sviluppo e una conclusione

Al suo interno puoi sempre riconoscere un luogo e un tempo in cui si svolgono dei fatti e alcuni personaggi.

I FATTI

Il racconto realistico è un testo narrativo che narra fatti accaduti nella realtà (reali) o che potrebbero accadere nella realtà (realistici).

I PERSONAGGI

I personaggi del racconto realistico sono simili alle persone o agli animali che incontriamo nella realtà . Il personaggio principale è detto protagonista . Gli altri personaggi sono i personaggi secondari.

IL RACCONTO REALISTICO

IL LUOGO

I luoghi in cui si svolge il racconto realistico esistono nella realtà : la casa, la classe, il bosco, la città, il mare, la palestra, la piscina e così via.

IL TEMPO

Il tempo in cui si svolge il racconto realistico è reale: è fatto di ore, giorni, mesi o anni. Può essere un tempo passato oppure presente .

STUDIO IN UN LAMPO IL RACCONTO REALISTICO 16

COSTRUISCO LA MIA MAPPA

Inserisci le parole mancanti aiutandoti con i riquadri della pagina accanto.

I FATTI

È un testo narrativo che narra fatti accaduti nella realtà (..............................................) o che potrebbero accadere nella realtà

( ).

I PERSONAGGI

I personaggi sono simili alle ............................... o agli ........................................ che incontriamo nella

Il personaggio principale è il .

IL RACCONTO REALISTICO

IL LUOGO

I luoghi esistono nella : la casa, la classe, la città...

IL TEMPO

Il tempo è reale: può essere un tempo oppure .

IL RACCONTO REALISTICO 17

IL SINGHIOZZO

da un inizio, uno sviluppo e una conclusione.

Oggi in classe Niccolò aveva il singhiozzo e non riusciva a farselo passare. Stavamo leggendo e, ogni tanto, arrivava da dietro un “hic!” sonoro come una schioppettata. Fra noi bambini si sentivano risatine soffocate.

Il maestro per un po’ ha fatto finta di niente, poi però si vede che si è stufato: ha detto a Niccolò di andare in bagno a bere un bicchiere d’acqua perché pare che sia un rimedio miracoloso per il singhiozzo. Ma a Niccolò non gli ha fatto un baffo. Quando è tornato a singhiozzare, in classe le risate sono ricominciate. Il maestro allora ha spiegato a Niccolò che doveva provare a trattenere il fiato, per “rompere” il meccanismo del singhiozzo. Niccolò ci ha provato: ha trattenuto il fiato per un tempo lunghissimo, fino a diventare rosso. Ma poi è tornato a respirare: a respirare e a singhiozzare! Tutti abbiamo cominciato a ridere fortissimo. Tutti meno il maestro: lui sembrava una bomba che sta per scoppiare.

Ad un tratto ha fatto una cosa che nessuno si aspettava: si è voltato di scatto verso Niccolò e battendo forte le mani sul suo banco, gli ha fatto “BUH!”. Niccolò si è spaventato e anche tutti noi. “È ridicolo!” ho pensato io.

“Non crederà davvero che un singhiozzo come quello di Niccolò si possa sconfiggere con uno stupido BUH!”.

Adatt. da S. Bordiglioni, Il capitano e la sua nave, Einaudi Scuola

TESTO GUIDA IL RACCONTO REALISTICO 18

NEL RACCONTO REALISTICO

I FATTI

I fatti narrati in questo racconto possono accadere nella realtà?

Sì NO

I PERSONAGGI

•  Chi è il protagonista del racconto?

•  Chi sono gli altri personaggi del racconto?

COMPLETA!

I FATTI

pag. 17

•  I fatti accadono nella realtà (reali) o potrebbero accadere nella realtà

( ............................................................................... ).

I PERSONAGGI

•  I personaggi sono simili alle ....................................................... o agli animali che incontriamo nella realtà. Il personaggio principale è detto

Indica con una X se è vero (V) o falso (F).

•  Chi racconta i fatti fa parte della classe V F

IL LUOGO

In quale luogo si svolge il racconto?

In classe

Nei corridoi della scuola

Nel bagno della scuola

IL TEMPO

Quando avvengono i fatti nel racconto?

In un passato vicino

In un passato lontano

IL LUOGO

•  I luoghi esistono nella :

la casa, la scuola, il bosco, la città…

IL TEMPO

•  ll tempo è : è fatto di ore, giorni, mesi o anni. Può essere oppure presente.

....................................................................................................................
Consulta la MAPPA IL RACCONTO REALISTICO 19

CALCIO O RUGBY?

Con Marco e Mattia vado molto d’accordo. La maestra ci chiama “i tre moschettieri” e quando c’è da mettere in ordine l’aula, noi formiamo sempre la squadra più veloce: in un battibaleno, uno raggruppa la carta per la raccolta differenziata, un altro pulisce la lavagna e l’ultimo sistema i banchi belli in riga. Invece, quando tocca alla squadra di Bianca, Davide e Andrea, finisce che si mettono a chiacchierare e arrivano tardi alla mensa.

RICONOSCO...

IL RACCONTO REALISTICO

I fatti narrati in questo testo avvengono in luoghi reali.

L’unica cosa che ci divide è lo sport. Infatti, di noi tre, io sono l’unico che gioca a rugby, loro sono fissati con il calcio.

Il mio papà dice che il rugby non è ancora molto conosciuto perciò sono pochi i ragazzi che ci giocano, uno su tre, e di bambine nemmeno una. Però ha detto che uno su tre è già una buona cosa. Io vorrei tanto che i miei amici e le mie amiche ci giocassero anche loro, così andremmo ad allenarci insieme al campetto. Se aspetto che ci venga il mio fratellino… Lui non ce la fa nemmeno ad abbracciare il pallone, figuriamoci a tenerlo stretto nella mischia!

Adatt. da A. Cerasoli, Io conto, Feltrinelli KIDS

LEGGO E… RICONOSCO IL RACCONTO REALISTICO

I luoghi reali nominati nel racconto sono tre: trovali e cerchiali.

PAROLE NUOVE

L’espressione in un battibaleno significa:

in un attimo

molto ordinatamente

RACCONTO
20
IL
REALISTICO

IL BROCCOLO SOVRANO

– Gregorio, a tavola! – urlò mio padre.

Arrivai in cucina che la tavola era apparecchiata per tutti e tre e il broccolo regnava sovrano: sulla pastasciutta, in insalata e impanato. Se ci fosse stato un dolce, sarebbe sicuramente stato ripieno di broccoli. Restai muto come un pesce. I pesci boccheggiano per mangiare e anche io: aprivo la bocca solo per ingurgitare bocconi, uno più broccoloso dell’altro. Per non sentire troppo il sapore, cercavo di non masticare i grossi pezzi di verdura che erano ovunque. Prima di aver finito la pastasciutta sentii che stava per venirmi il singhiozzo. Adottai allora la strategia di prendere una forchettata e buttarla giù con un sorso d’acqua. Arrivato all’insalata avevo già dato fondo alla brocca ed ero gonfio come un pesce palla. Oltretutto, mi pareva di avere broccoli perfino nelle orecchie: mangiavo broccoli, respiravo broccoli, sentivo broccoli. Avrei avuto anche parole ai broccoli, se avessi parlato? Chissà...

RICONOSCO... IL RACCONTO REALISTICO

I fatti narrati in questo testo sono realistici, cioè potrebbero accadere nella realtà.

Fatto sta che non parlavano nemmeno mamma e papà, però bevevano meno di me e masticavano molto di più. A loro i broccoli sono sempre piaciuti. Li considerano amici di famiglia.

Adatt. da A. Strada, Il bambino perfetto, Giunti Scuola

LEGGO E… COMPRENDO

Secondo te, il titolo del testo è stato scelto per sottolineare che:

il broccolo “domina” la tavola come un re Gregorio dovrà mangiare per forza i broccoli

RICONOSCO LE MIE EMOZIONI

A Gregorio i broccoli non piacciono per niente: ne è disgustato ma si sforza lo stesso di mangiarli. C’è un cibo che ti disgusta? Come reagisci se ti viene offerto?

IL RACCONTO REALISTICO 21

ANDREA E NICO

RICONOSCO...

Quando il sole splendeva alto nel cielo, Andrea e Nicoletta, Nico per gli amici, prendevano le bici e l’inseparabile aquilone per andare a giocare vicino al torrente, in fondo alla valle, oltre il grande faggio. A quell’acqua birichina che scendeva fresca dalle colline era davvero impossibile resistere: iniziavano col metterci dentro i piedi, poi si schizzavano rincorrendosi finché non erano completamente inzuppati. Meno male che il sole li asciugava prima del ritorno a casa, così le mamme non si erano mai accorte di nulla. Andrea e Nico erano convinti che quel torrente nascondesse sul fondo delle preziosissime pepite d’oro e trascorrevano ore e ore a filtrare l’acqua con i setacci della farina rubati in cucina. Si accompagnavano stonando alcune canzoncine, come nei film della caccia all’oro. Se di pepite non ne trovarono neanche una, in compenso raccolsero tantissimi sassolini colorati e levigati, che conservarono con cura dentro un sacchetto di tela grezza. Quello era il loro inestimabile tesoro. Adatt. da L. Ballerini, L’estate di Nico, Giunti Scuola

LEGGO E… COMPRENDO

Indica con una X se è vero (V) o falso (F).

IL RACCONTO REALISTICO

I personaggi di questo testo sono due amici, persone realistiche che possiamo incontrare nella realtà.

•  Andrea e Nico vanno al torrente con le bici V F

•  Spesso Andrea e Nico tornano a casa bagnati V F

•  Il tesoro di Andrea e Nico è un sacchetto pieno di pepite d’oro V F

PAROLE NUOVE

La parola inestimabile vuol dire: che ha molto valore che non ha valore

IL
REALISTICO 22
RACCONTO

LA TERZA SORELLINA

Quando nacque la terza sorellina, Alberto decise che in quella casa non c’era più spazio per lui. Fece un piccolo fagotto e scrisse un biglietto che diceva così:

I£l mondo £è £grande £e £la vita £è £breve, non £preoccupatevi, me £la £caverò.

Lascio £i Topolini £a C£lara £e £il mio £orsetto £a S£andra.

Puntò la sveglia alle cinque del mattino e si coricò. Una luce fortissima illuminò la stanza e un boato spaventoso lo fece quasi cadere dal letto. Mancavano cinque minuti alle cinque e fuori dalla finestra veniva giù una pioggia a secchi così grossi che non si era mai vista.

RICONOSCO...

IL RACCONTO REALISTICO

In questo testo i fatti avvengono nel passato: il tempo è scandito in maniera molto precisa.

Alberto scaraventò la sveglia contro il muro, stracciò in mille pezzettini il biglietto che aveva messo sotto al cuscino, abbracciò il suo orsetto e si addormentò di botto.

Adatt. da Scuola Holden, Cento storie per quando è troppo tardi, Feltrinelli

LEGGO E… COMPRENDO

Chi sono Clara e Sandra?

Alberto cambia idea e non scappa più perché: non ha il coraggio non ha l’ombrello

IL RACCONTO REALISTICO 23

MARGHERITA IN BIBLIOTECA

La biblioteca era proprio un bel posto.

Si affacciava su un parco antico, con gli alberi alti, il prato verde con l’erba corta come un tappeto e i vialetti di ghiaia finissima e quasi bianca.

A Margherita piaceva andare lì, ma non si fermava mai nell’area per i bambini, quella con i tavoli e gli scaffali di legno colorato, e non andava neanche nel settore ragazzi, quello con i tavoli rotondi e le sedie chiare. No, lei andava di sopra, dove c’era l’area dedicata agli adulti. Lì gli scaffali di metallo grigio, stracarichi di libri, erano stretti e formavano corridoi in cui si passava per un pelo.

I tavoli erano in fondo alla stanza, lunghi, rettangolari e di legno così scuro che incutevano rispetto già solo per quello.

Margherita entrò con il suo quaderno sottobraccio, salutò Pietro il bibliotecario e lui ricambiò con la sua voce fonda che sbucava dalla bocca nascosta nella barba.

Margherita salì le scale di pietra grigia e fu felice di vedere che nessuno stava occupando il suo regno. Prese il volume più grosso e pesante che riuscì a sollevare, lo appoggiò al tavolo e lo aprì a caso.

Non è che dovesse leggerci qualcosa, lo usava solo per fare scena. Nessuno disturba mai chi legge un libro grosso, nemmeno se è un bambino.

PAROLE NUOVE

Il verbo incutevano vuol dire: ispiravano.

L’aggettivo fonda vuol dire: profonda.

IL RACCONTO REALISTICO 24

Poi Margherita aprì il quaderno. Non aveva preso uno dei suoi: dalle righe si capiva subito che quelli erano quaderni per piccoli. Ne aveva scelto uno tra quelli nuovi che sua sorella teneva nell’armadietto della sua stanza. Lo aprì alla prima pagina e iniziò a scrivere. Non era un compito e neanche un tema e nemmeno un diario. Erano pensieri, tanti e diversi, con dentro qualcosa di vero e qualcosa di inventato. Adatt. da A. Strada, Allora non scrivo più!, Il battello a vapore

LEGGO E… COMPRENDO

Completa inserendo le caratteristiche corrette per ciascuna area della biblioteca.

•  Area bambini

T£avoli

•  Area ragazzi

•  Area adulti

LEGGO E… SCRIVO

Indica sulla barra laterale inizio, sviluppo e conclusione della storia, con i colori corrispondenti. Poi, per ciascuna delle parti individuate, scrivi sul quaderno una frase che ne riassuma il contenuto.

.............................................................................................................................................................................
IL RACCONTO REALISTICO 25

ROBA DA FEMMINE

Lorenzo è felice. Questa sera ha invitato a cena il suo migliore amico, Pietro. Antonio, il papà di Lorenzo, per l’occasione è tornato prima da lavoro e ha preparato un appetitoso pollo al forno con patate al rosmarino: in casa c’è un profumo buonissimo e Antonio ne va davvero fiero! È ora di cena ormai, manca solo la mamma che non potrà essere presente perché è una chirurga e resterà in ospedale per un’emergenza.

– A tavola, ragazzi! – esclama Antonio.

Lorenzo e Pietro accorrono felici, hanno giocato tutto il pomeriggio, e adesso sono stanchi e affamati, quindi divorano tutto con grande voracità.

Poi, terminata la cena, Lorenzo chiede al papà se, dopo aver pensato ai piatti sporchi, potrà giocare ancora un po’ con Pietro. Antonio acconsente. Pietro dà una mano all’amico, ma sembra stranito: – Dovete sempre pensare tu e tuo padre alla cena e ai piatti sporchi? – gli sussurra piano all’orecchio – È roba da femmine… –. Lorenzo serio serio lo fissa negli occhi, poi gli si avvicina con l’aria di volergli confidare un segreto: – Anche mio nonno dice così, ma lui ha quasi ottant’anni… – sussurra. I due amici si guardano per qualche secondo senza dire altro, poi scoppiano a ridere, riempiono insieme la lavastoviglie e corrono a giocare.

mio nonno dice così, ma lui ha quasi ottant’anni… – sussurra.

vuol dire:

infastidito

AGENDA 2030

LEGGO E… DIVENTO GRANDE

•  In genere, chi si occupa di preparare da mangiare a casa tua?

•  Secondo te, a quale membro della tua famiglia riesce meglio questa attività?

IL
REALISTICO 26
RACCONTO

IL MIO PRIMO INCONTRO CON...

MEG, JO, BETH ED EMY

CHI SONO?

Meg, Jo, Beth ed Emy sono le protagoniste di un famoso libro intitolato Piccole donne

CHI LO HA SCRITTO?

Che domande... una donna! Il suo nome è Louisa May Alcott e ha scritto questa storia, diventata poi molto famosa, tanti anni fa, esattamente nel 1868.

SCOPRO I LIBRI

Piccole donne racconta la storia di Meg, Jo, Beth ed Emy, quattro sorelle che vivono con la madre, mentre il papà è costretto a combattere in guerra. Le protagoniste hanno un amico prezioso, Laurie, il loro vicino di casa. Tra tante difficoltà diventeranno grandi e impareranno a realizzare i propri sogni.

MEG BETH

GIORNI SPECIALI
IL RACCONTO REALISTICO 27
JO EMY

DA GRANDE FARÒ...

L’estate sta per finire: Meg, Jo, Beth ed Emy decidono di mostrare al loro amico Laurie un posto segreto, dove amano incontrarsi e parlare.

Il vero momento magico dell’estate fu il pomeriggio di settembre in cui Laurie ebbe il permesso di seguire le quattro piccole donne sue amiche in un posto segreto che le ragazze amavano tantissimo.

Era una radura dentro un boschetto, in cima a una piccola collina da cui si godeva un panorama incantevole.

– Che spettacolo meraviglioso! – fu il commento di Laurie. – Sembra un sogno... la mia testa è piena di sogni, di castelli in aria.

– Ma ce ne sarà uno che preferisci agli altri. Ce lo vuoi confidare? –lo invitò Meg.

GIORNI SPECIALI
IL RACCONTO REALISTICO 28

E Laurie cominciò: – Vorrei viaggiare per tutto il mondo, studiare musica in Germania e diventare un grande compositore, avere tanti soldi e potermi dedicare solo alle cose che mi piacciono. E tu Meg che cosa desideri?

Meg arrossì, poi si decise a dire con onestà: – Io vorrei una bella casa, cibo raffinato, bei vestiti, tanti amici e tanto denaro. Ma vorrei anche fare del bene ed essere amata da tutti.

Poi toccò a Jo, che disse: – Io vorrei avere una scuderia piena di cavalli arabi, una biblioteca grandissima e un calamaio magico capace di far diventare famose tutte le storie che scrivo. Sì, il mio sogno più grande è poter scrivere libri che mi rendano ricca e famosa.

RICONOSCO LE MIE EMOZIONI

Adatt. da B. Masini, Piccole donne, Edizioni EL

Meg si imbarazza nel raccontare che cosa vorrebbe fare da grande, infatti arrossisce. C’è qualcosa che fa imbarazzare anche te?

LEGGO E… COMPRENDO

•  Quando si svolgono i fatti?

Di mattina Di sera Di pomeriggio

•  Dove si svolgono i fatti?

In una stanza In un boschetto In un castello

•  Per ogni personaggio scrivi almeno una delle cose che desidera per il suo futuro.

Laurie

Meg Jo

GIORNI SPECIALI
IL RACCONTO REALISTICO 29

SERENA E L’ARCOBALENO

Questa mattina nel cielo d’autunno, un po’ azzurro e un po’ grigio, è comparso un arcobaleno. È la prima volta che Serena ne vede uno. Sorpresa e felice, chiama subito la mamma e grida: – Mamma, c’è l’arcobaleno! Guarda com’è bello il cielo! La mamma osserva Serena mentre se ne sta con il nasino in su ad ammirare, dalla finestra della sua cameretta, quel magico ponte colorato sospeso nel vuoto. Dopo un po’ sospira e le dice: – Tesoro, potrai vedere l’arcobaleno solo per pochi minuti perché poi sparirà. Serena si volta di scatto e guarda il viso dolce della mamma, poi resta in silenzio per qualche secondo con l’espressione mogia mogia .

PAROLE NUOVE

Che cosa significa mogia mogia?

Disperata Triste

IL RACCONTO REALISTICO 30

– Mamma –, dice con un filo di voce, – ma io pensavo che l’arcobaleno non sarebbe più andato via.

La mamma allora la prende tra le braccia e le dice: – L’arcobaleno è molto bello, ma sai perché

ti sembra così meraviglioso? Perché si mostra solo raramente. Se rimanesse sempre lì dove è ora, tra qualche giorno neanche lo guarderesti più.

A. Dell’Anno

LEGGO E… COMPRENDO

Indica con una X se è vero (V) o falso (F).

•  Serena è sorpresa di vedere un arcobaleno V F

La prossima volta che apparirà nel cielo, senza che te lo aspetti, magari tra una settimana, un mese o chissà, tu proverai la stessa sorpresa e la stessa gioia di adesso.

La prossima volta che apparirà nel cielo, senza che te lo aspetti, magari tra una settimana, un mese o chissà, tu proverai mamma, non è più triste e pensa che presto o tardi l’arcobaleno

Intanto l’arcobaleno è scomparso, ma Serena, stretta alla sua mamma, non è più triste e pensa che presto o tardi l’arcobaleno apparirà di nuovo, e forse sarà ancora più bello.

•  Quando la mamma dice che l’arcobaleno sparirà presto Serena piange V F

•  L’arcobaleno comparirà di nuovo dopo un mese V F

•  Serena prova prima sorpresa e gioia, poi tristezza e infine speranza V F

AGENDA 2030

LEGGO E… DIVENTO GRANDE

A causa dei cambiamenti climatici, i giorni di pioggia sono diminuiti negli ultimi decenni. Che cosa causa la diminuzione delle piogge?

La siccità Le alluvioni

Insieme alla siccità un altro fenomeno meteorologico sta interessando direttamente anche il nostro paese, ugualmente estremo e dannoso: le piogge torrenziali. Che cosa può succedere in seguito a una pioggia violenta?

IL RACCONTO REALISTICO 31

AL FIUME CON IL NONNO

Un giorno d’estate, in cui faceva molto caldo ed eravamo nella casa in campagna, il nonno mi propose:

– Che cosa ne diresti se andassimo al fiume a prendere una rinfrescata?

L’idea mi sembrò bellissima e così prendemmo gli asciugamani e ci avviammo.

Il fiume passava vicino a casa e più che un fiume era una specie di canale, perché non era né molto largo né molto profondo. Insomma, ci spogliammo io e il nonno, e in mutande entrammo in acqua. Poi, mentre il nonno si rigirava da tutte le parti, soffiando come una foca, io cominciai a dare la caccia ai pesci.

A un certo punto, quando mi trovavo al centro del fiume, me ne passò davanti uno bello grosso e io mi lanciai all’inseguimento. Ma avevo bisogno che il nonno mi desse una mano, così mi misi a urlare:

– Nonno! Nonno!

– Cosa c’è, Tonino?

– Vieni!

IL RACCONTO REALISTICO 32

Io mi sbracciavo per chiamarlo e ogni tanto mi tuffavo per controllare il pesce.

– Arrivo, Tonino, non ti muovere! – rispose il nonno e si affannò a raggiungermi al più presto.

Proprio allora, sfortunatamente, passò la signora Maria in bicicletta; si fermò un momento a guardare, poi schizzò via come un siluro. Cinque minuti dopo, sull’argine del fiume c’erano i pompieri con le sirene spiegate.

– State calmi, vi aiutiamo noi! – gridò uno di loro. Allora il nonno cacciò la testa fuori dall’acqua, tossendo e sputando.

– Non serve, grazie, l’ho già preso io! – esclamò, mostrando il pesce che era riuscito ad acchiappare.

Adatt. da A. Nanetti, Mio nonno era un ciliegio, Einaudi Ragazzi

LEGGO E… RICONOSCO IL RACCONTO REALISTICO

•  In quale stagione dell’anno è ambientato il racconto?

•  In quale luogo?

•  Come si chiama il protagonista?

LEGGO E… COMPRENDO

Completa il testo.

•  Tra i pompieri e il nonno c’è un divertente malinteso:

infatti i pompieri pensano che

mentre il nonno pensa che

LEGGO E… SCRIVO

Indica sulla barra laterale inizio, sviluppo e conclusione della storia, con i colori corrispondenti. Poi, per ciascuna delle parti individuate, scrivi sul quaderno una frase che ne riassuma il contenuto.

.........................................................................................................................................................................
IL RACCONTO REALISTICO 33

VOGLIO GUIDARE L’AUTOMOBILE!

Una ragazza desiderava guidare la macchina, ma viveva in Arabia Saudita, un posto dove le regole religiose proibivano alle donne di guidare.

Si chiamava Manal, e un giorno decise di infrangere quelle regole. Prese in prestito l’auto di suo fratello e guidò per le strade della sua città. Poi diffuse con Internet un video che la mostrava al volante: voleva che la maggiore quantità possibile di donne vedesse quello che stava facendo e trovasse il coraggio di imitarla.

– Se gli uomini possono guidare, perché non possono farlo le donne? – diceva in quel video.

Dopotutto era una domanda semplice. Ma ai capi religiosi non piacque per niente.

– E se altre donne cominciassero a guidare? – gridarono.

– Andrebbero fuori controllo.

Qualche giorno dopo Manal fu arrestata e dovette promettere di non guidare più.

IL RACCONTO REALISTICO 34

Intanto però il suo video era stato guardato da migliaia di persone e, qualche settimana dopo, centinaia di coraggiose donne come Manal si misero in strada con le loro auto, sfidando i capi religiosi.

Manal fu di nuovo rinchiusa in prigione, ma continuò a protestare e a incoraggiare le donne a guidare: – Non chiedete quando sarà abolito questo divieto! – diceva. – Uscite e guidate!

La sua battaglia, alla fine, è stata vincente: oggi le donne che vivono in Arabia Saudita possono guidare.

Adatt. da F. Cavallo-E. Favilli, Storie della buonanotte per bambine ribelli, Mondadori

LEGGO E… COMPRENDO

Disponi nell’ordine corretto i fatti narrati numerandoli da 1 a 6.

Manal:

È arrestata.

Decide di guidare l’automobile di suo fratello. Viene imitata da molte donne.

Vince la sua battaglia.

Diffonde un video in cui guida l’automobile.

AGENDA 2030

Sa che guidare è proibito alle donne. 1

LEGGO E… DIVENTO GRANDE

•  In Italia per fortuna non è così. Tuttavia, secondo te, ci sono attività, lavori o sport che sono più adatti alle donne? Se sì, quali?

•  Grazie a persone come Manal, oggi in Arabia Saudita tutte le donne possono guidare. Sapevi che in molti paesi del mondo donne e uomini non possono fare le stesse cose? Sì NO

IL RACCONTO REALISTICO 35

PAGINE STELLA

UNA LEZIONE DIVERTENTE

Quel lunedì era una giornata bellissima. A scuola, tutte le classi erano in giardino per la festa di primavera.

Stavo per andare in classe quando arrivarono Letizia e Cristiano: – Corri a vedere che cosa abbiamo trovato! Andai con loro: dietro l’edificio della palestra c’era la pozzanghera più grande che avessi mai visto, e sulla superficie galleggiava della roba verdastra densa come gelatina. Letizia si abbassò e la toccò con la mano.

– Gregorio, senti anche tu: è viscidissima!

Mi accovacciai accanto a lei e guardai le sue dita ricoperte dalla patina verde, ma non osai allungare la mano.

A quel punto, l’attenzione dei miei amici si spostò dalla pozzanghera a me. Letizia si alzò e si avvicinò a Cristiano, e tutti e due mi guardarono.

– Che c’è? – feci, un po’ stupito.

– Tu sei tanto simpatico... – cominciò Cristiano.

... ma a volte sei un po’ noiosetto! – concluse Letizia. Non è che mi offesi, ma un po’ ci rimasi male. Visto che loro sono i miei migliori amici, chiesi:

– E che cosa ci posso fare?

Cristiano andò dritto al sodo: – Potresti seguire i nostri consigli e provare a fare cose divertenti!

– Devi provare il gusto di fare quello che fanno i bambini normali, non quelli perfettini che piacciono solo ai grandi! – dissero. – Noi ti possiamo dare qualche consiglio, come fa la maestra quando ci insegna a studiare.

Fu la lezione più divertente della mia vita.

Adatt. da A. Strada, Il bambino perfetto, Giunti Scuola

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1. Fai i collegamenti giusti.

VERIFICA: LEGGO UN RACCONTO

INIZIO

SVILUPPO CONCLUSIONE

Cristiano e Letizia suggeriscono a Gregorio di divertirsi di più

Gregorio arriva nel giardino della scuola Cristiano e Letizia cercano di convincere Gregorio a toccare una pozzanghera

2. La storia che hai letto è un racconto realistico perché i fatti: difficilmente potrebbero accadere possono realmente accadere

3. Dove avvengono i fatti narrati?

In classe Nel giardino della scuola In uno stagno

4. Quando avvengono i fatti narrati? Colora la parola corretta. Un lunedì mattina pomeriggio , in autunno primavera .

5. Chi è il protagonista o la protagonista del racconto?

Letizia Cristiano Gregorio

37 TUTTO OK?
REALISTICO

PRIMA RIFLETTO SUL TITOLO

Leggi il titolo del racconto e osserva le illustrazioni. Secondo te, la protagonista:

ha vissuto un bellissimo momento ha vissuto un bruttissimo momento

UNA PESSIMA SORPRESA

Ieri è stata quasi la più brutta giornata della mia vita. Sono andata in piscina per la mia terza lezione di nuoto e ho avuto una pessima sorpresa: al posto di Paola che ha l’influenza, c’era un’altra istruttrice. Era bionda, aveva i denti come quelli di un coniglio, si chiamava Petula e non aveva tutte le rotelle al posto giusto. Infatti non ne ha voluto sapere di lasciarmi sguazzare nella piscina dei piccoli e mi ha costretto, dico “costretto”, a tuffarmi in quella dei grandi senza braccioli e senza tavoletta. Intanto che lottavo per non affogare, Petula, anziché controllare noi bambini, faceva la svenevole con Furio, un bagnino talmente scemo che passa tutto il suo tempo a rimirarsi i muscoli nei riflessi delle vetrate della piscina.

Improvvisamente, però, mi sono accorta che per stare a galla basta rilassarsi. Così mi sono calmata un po’ e ho cominciato a prenderci gusto. Mi sono messa a muovere le gambe e le braccia come dice Paola e ho visto che funzionava davvero! Allora mi è passata la paura quasi del tutto e mi sono messa a giocare: immaginavo di essere

Martina la Sirenetta e che la piscina fosse l’oceano. Immaginavo anche di essere un granchio ferocissimo e di dare un pizzicotto tremendo sul sedere di Petula. Adatt. da S. Bordiglioni – M. Baldocco, Dal diario di una bambina troppo occupata, Einaudi Ragazzi

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VERSO L’INVALSI
7
38

1. Dove si svolge il racconto? (rileggi la riga 2)

A. In casa

B. A scuola

C. In piscina

D. Al parco

2. Qual è il nome della nuova istruttrice? (rileggi la riga 6)

A. Paola B. Petula

3. Com’è la nuova istruttrice? (rileggi le righe 5-7)

Metti una X per ogni riga.

a.

b.

c.

d.

e.

Sì NO È bruna

Ha i denti come quelli di un coniglio È bionda

È molto prudente

Non ha tutte le rotelle al posto giusto

4. Che cosa fa la nuova istruttrice? (rileggi le righe 7-10)

A. Lascia che Martina giochi nella piscina dei piccoli

B. Costringe Martina a tuffarsi nella piscina dei grandi

C. Insegna a Martina come si fa a restare a galla

D. Lancia a Martina la tavoletta perché vede che non sa nuotare

5. Disponi nell’ordine corretto le emozioni di Martina, numerandole da 1 a 3. (rileggi il testo)

a. Gioia b. Sorpresa c. Paura

VERSO L’INVALSI 39

FANTASTICO

LA FORZA DEL MOSCERINO

Legge l’insegnante

Sara la formica e le sue sorelle, Mara e Lara, tornavano a casa dopo una lunga giornata di lavoro. Arrivate all’entrata del formicaio, trovarono una sorpresa: l’ingresso era ostruito da una pietra grigia, enorme e liscia.

Le tre sorelle si misero a spingere la pietra con tutte le loro forze, ma il sasso non si spostò nemmeno un po’.

– Come faremo? – piagnucolò Mara. – È quasi buio!

In quel momento un ronzio leggero fece alzare la testa alle tre sorelle. Era un moscerino, che si fermò proprio in cima al sasso.

– Posso aiutarvi? – chiese.

– Non credo, – rispose Sara. – Se non riusciamo a spostare questo sasso noi tre robuste formiche, che cosa potresti fare tu?

Il moscerino sorrise. – Be’, per esempio, potrei dire alla chiocciola di svegliarsi e spostarsi da qui!

Poi si posò sul sasso liscio e chiamò ad alta voce: – Chiocciola! Chiocciola, svegliati! Stai dormendo sul formicaio delle mie amiche formiche!

A quelle parole, dal sasso (che non era un sasso) uscirono un lungo collo e un paio di occhietti ancora addormentati.

– Perdonatemi! – si scusò la chiocciola sbadigliando. – Non me n’ero accorta! Me ne vado subito!

Così dicendo, si mosse, con calma spostò il suo guscio e liberò l’ingresso del formicaio. Sara, Mara e Lara ringraziarono il moscerino.

Adatt. da S. Bordiglioni, Un attimo prima di dormire, Einaudi

Consigliato a chi ama leggere, magari prima di addormentarsi, brevi storie fantasiose e sorprendenti!

40
RACCONTO
l’audio
IL
Ascolta

IMPARO AD ASCOLTARE

•  Chi sono i personaggi di questo racconto?

•  Dove si svolgono i fatti?

•  Quando si svolgono i fatti?

All’alba A mezzogiorno Di sera

•  Le formiche non capiscono che in realtà la pietra che ostruisce l’ingresso del formicaio è: una chiocciola che vuole mangiarle una chiocciola che sta dormendo una pietra che somiglia a una chiocciola

•  Secondo te, perché la storia si intitola La forza del moscerino? Che cosa si intende per “forza” in questo caso?

IL RACCONTO FANTASTICO 41

IL RACCONTO FANTASTICO

RICORDA! Il racconto fantastico, come tutte le storie che ascolti o leggi, è costituito da un inizio, uno sviluppo e una conclusione. Come nel racconto realistico, al suo interno puoi riconoscere un luogo e un tempo, in cui si svolgono dei fatti, e alcuni personaggi.

I FATTI

Il racconto fantastico è un testo narrativo che narra fatti immaginari, che non potrebbero mai accadere nella realtà.

I PERSONAGGI

I personaggi del racconto fantastico possono essere realistici o del tutto immaginari (mostri, animali parlanti, streghe, fate, folletti...). Il personaggio principale è detto protagonista Gli altri personaggi sono i personaggi secondari.

IL RACCONTO FANTASTICO

IL LUOGO

I luoghi in cui si svolge il racconto fantastico possono esistere nella realtà o essere anch’essi fantastici (bosco incantato, castello con fantasmi, casa stregata...).

IL TEMPO

Il tempo in cui si svolge il racconto fantastico in genere è indefinito, cioè non è indicato con precisione (un giorno, una volta, tanto tempo fa...)

STUDIO IN UN LAMPO
IL RACCONTO FANTASTICO 42

COSTRUISCO LA MIA MAPPA

Inserisci le parole mancanti aiutandoti con i riquadri della pagina accanto.

I FATTI

Il racconto fantastico è un testo narrativo che narra fatti .

I PERSONAGGI

I personaggi del racconto fantastico possono essere o del tutto .

Il personaggio principale è il ................................................................................................

IL RACCONTO FANTASTICO

IL LUOGO

I luoghi in cui si svolge il racconto fantastico possono esistere nella o essere anch’essi

IL TEMPO

Il tempo in cui si svolge racconto fantastico in genere è , cioè non è indicato con

.
IL RACCONTO FANTASTICO 43

RICORDA! Come ogni storia il racconto fantastico è composto da un inizio, uno sviluppo e una conclusione.

IL MOSTRO DISPERATO

In una città lontana, in un tempo ancora più lontano, viveva il Minuziolo, un mostro disperato. Il Minuziolo si sforzava di far paura alla gente, ma era così piccolo, ma così piccolo, che nessuno lo vedeva, e neanche lui si vedeva quando si guardava allo specchio.

Stufo di passare inosservato, il Minuziolo decise che era giunta l’ora di diventare molto più grande. Così cominciò a mangiare tantissimo. Si ingozzò per un’intera settimana divorando un giorno una briciola di pane, il giorno dopo un millimetro di spaghetti, il giorno dopo ancora una lenticchia ben cotta…

Il settimo giorno si sentiva la pancia pesante ed ebbe sete, così succhiò una goccia di gassosa. Subito si sentì meglio, poi però le bollicine della gassosa si mossero dentro di lui e dal profondo del suo minuscolo stomaco troppo pieno partì un tuono gigantesco. Il rumore che fece fu davvero spaventoso: fu sentito anche nelle lontane isole Putipù. Tutti, in quell’antica città, pensarono a un temporale in arrivo, ma in cielo non c’era neppure una nuvola.

Il povero Minuziolo andò di corsa a mettersi davanti a uno specchio per controllare quanto era cresciuto e si mise a piangere. Nello specchio infatti non vide nulla. Tuttavia non si arrese. Ancora oggi, se ti capita per caso di sentire un tuono e non ci sono nuvole in cielo, prendi una lente d’ingrandimento e guarda in terra: se sei fortunato, forse potrai vedere il Minuziolo, mostro piccino, che cerca di crescere. Adatt. da S. Bordiglioni, Storie sotto il letto per dormire… quasi tranquilli, Einaudi ragazzi

TESTO GUIDA IL RACCONTO FANTASTICO 44

NEL RACCONTO FANTASTICO

I FATTI

I fatti narrati in questo racconto possono accadere nella realtà?

Sì NO

•  Perché? ......................................................................................................

I PERSONAGGI

•  Come si chiama il protagonista del racconto?

COMPLETA!

I FATTI

•  I fatti narrati sono , non potrebbero mai accadere nella realtà.

I PERSONAGGI

•  Che cos’è?

•  Ci sono altri personaggi nel racconto?

Sì NO

•  I personaggi possono essere realistici o del tu tto immaginari. Il personaggio ................................................ è detto protagonista.

IL LUOGO

In quale luogo si svolge il racconto?

In un bosco incantato

In una città lontana

In un’isola deserta

IL TEMPO

Quando avvengono i fatti nel racconto?

IL LUOGO

•  I luoghi pos sono esistere nella realtà o essere anch’essi .

IL TEMPO

•  Il tempo è , cioè non è indicato con precisione.

43 Consulta la MAPPA IL RACCONTO FANTASTICO 45
pag.

LA BAMBINA DI PIUME

RICONOSCO...

La bambina di piume era così morbida e leggera che tutti la prendevano in braccio e la stringevano forte. Soprattutto gli altri bambini che la trattavano come un pupazzo.

Un giorno un vento fortissimo la strappò dalle braccia di una bambina che le stava cantando la ninnananna come si fa con le bambole, anche se erano le quattro del pomeriggio e lei non aveva per niente sonno e non era per niente una bambola. Il vento soffiava e la bambina di piume andava. La sua mamma la vide dalla finestra e le gridò: – Vieni giù subito! Ma lei non poteva scendere, era troppo leggera. E forse nemmeno voleva.

– Vado via, mamma, ciao! – gridò la bambina di piume mentre spariva all’orizzonte. Volò in alto, sopra e sotto le nuvole, spinta dal vento. Il mondo era strano, piccolo e piatto visto dall’alto, ma anche grande e immenso, perché non si capiva se finiva o andava sempre avanti.

IL RACCONTO FANTASTICO

I fatti narrati in questo testo sono immaginari, non possono accadere nella realtà.

Girò tutto il mondo, senza mai stancarsi, leggera e libera come devono essere le bambine di piume. E quando passava sopra la sua mamma le faceva ciao con la mano, e la mamma la salutava un po’ triste, ma anche felice, perché aveva capito che essendo una bambina di piume poteva star bene solo così. Adatt. da B. Masini, La bambina di burro e altre storie di bambini strani, Einaudi Ragazzi

LEGGO E… COMPRENDO

Perché la mamma, quando vede passare la bambina di piume, è triste ma anche felice?

La mamma è triste perché .................................................................................., ma è anche felice perché

IL RACCONTO
46
FANTASTICO

IL CAPPELLAIO SAGGIO

Una volta un tale andò dal cappellaio a comprare un cappello.

– Questo è troppo grande – disse provando il primo.

– Questo è troppo piccolo – disse provando il secondo.

– Con questo sembro un bandito – disse al terzo, e al quarto osservò, con una smorfia: – Mi fa sembrare un poliziotto!

RICONOSCO... IL RACCONTO FANTASTICO

I fatti narrati in questo testo si svolgono in un tempo indefinito, cioè non indicato con precisione (Una volta...).

Il cappellaio sorrideva paziente, e continuava a dargli cappelli. Arrivati al centocinquantesimo cappello, ne restavano da provare solo due. Il cappellaio disse sorridendo: – Se permette un suggerimento, signore, dato che non troviamo un cappello adatto alla sua testa, si potrebbe cambiare la testa. Ne abbiamo di tutti i tipi e prezzi, e avrà una grande possibilità di scelta.

– Sicuro! – disse il cliente. – È una gran bella idea, ma come cominciamo?

– È semplice – disse il cappellaio – prima si dovrà eliminare la sua testa attuale, e ci vorrà un minuto. Poi lei sceglierà il cappello che preferisce, e alla fine troveremo la testa che va bene per quel cappello.

Così fu fatto, e quando fu tolta la testa, il cliente trovò in meno di cinque minuti il cappello che voleva. In altri cinque minuti si trovò la testa adatta al cappello. Il cliente la mise, ci mise sopra il cappello e si guardò soddisfatto dentro lo specchio. La faccia era un’altra, naturalmente, e così occhi, capelli e bocca: ma il cappello calzava perfettamente e sembrava proprio quello adatto alla nuova testa. Il cliente pagò il conto, soddisfatto e se ne andò, mentre il cappellaio diceva, sorridendo: – Torni da noi per i prossimi acquisti, signore: bisogna badare a quel che si mette sotto il cappello! Adatt. da R. Piumini, E la storia cominciò, Giunti

LEGGO E… COMPRENDO

Quale dei fatti narrati in questo racconto è fantastico?

Il cliente si prova una quantità incredibile di cappelli

Il cappellaio sostituisce la testa del cliente

IL RACCONTO FANTASTICO 47

ELI E BI

Una mattina il coperchio di cera fu tolto e la luce entrò nella cella, abbagliandola.

– Coraggio, giovane ape! – disse una delle api-nutrici e la sua voce risuonò straordinariamente vicina. – La tua trasformazione è completa. È il momento di uscire, è il momento di nascere.

Eli aspettò un istante, poi allungò le zampe fuori dalla cella e lentamente si tirò su, sfilando il corpo dalla cera che, giorno dopo giorno, si era fatta sempre più stretta. Le nutrici la aiutarono a uscire con fare esperto ma brusco. Eli barcollò sulle zampe e si girò verso la cella della sua compagna, giusto in tempo per vedere le antenne spuntare dal buco.

– Coraggio! – la incitò con un filo di voce; poi restò a guardare, incantata.

RICONOSCO...

IL RACCONTO FANTASTICO

In questo testo le protagoniste, Eli e Bi, sono delle api parlanti, personaggi del tutto immaginari, fantastici

PAROLE NUOVE

Ecco, erano lì, una di fronte all’altra, stordite ed emozionate allo stesso tempo, contornate da un via vai di nutrici e giovani api neonate. Quasi gemelle e quasi identiche... se non fosse stato per quel ciuffo: un lungo ciuffo di peli chiari, color del miele, scompigliava la testa della seconda, dandole una buffa espressione da monella.

– Io sono Eli – disse la prima con la voce tremante per l’emozione.

La giovane ape sorrise: – Io sono Bi – disse poi.

– Bi – ripeté Eli senza smettere di fissarla.

Si sfiorarono delicatamente con le antenne, mentre altre api nascevano dai loro bozzoli di cera.

Adatt. da T. Bruno, Alla ricerca di Bi, Scrittori di classe

LEGGO E… RICONOSCO IL RACCONTO FANTASTICO

•  Dove sono ambientati i fatti?

•  È un luogo reale o fantastico?

La parola brusco vuol dire: duro veloce IL RACCONTO FANTASTICO 48

IL MIO PRIMO INCONTRO CON...

HARRY POTTER

CHI È?

Il maghetto protagonista di una famosa serie di libri, il primo dei quali è intitolato Harry Potter e la pietra filosofale.

CHI LO HA SCRITTO?

L’autrice dei libri di Harry Potter e quindi anche di Harry Potter e la pietra filosofale è la scrittrice inglese Joanne Rowling

SCOPRO I LIBRI

Harry Potter racconta la storia di un ragazzino con gli occhi verdi e una cicatrice a forma di saetta sulla fronte. Harry è rimasto orfano da piccolo e quindi vive con gli zii; all’età di 11 anni scopre di possedere poteri magici. Decide così di frequentare una scuola di magia, dove conosce i suoi compagni di avventure: Ron, Hermione, Hagrid e Silente. Insieme a loro Harry scoprirà un universo fantastico!

GIORNI SPECIALI IL RACCONTO FANTASTICO 49

UNA VISITA INASPETTATA

È una notte tempestosa: Harry è in casa degli zii con suo cugino Dudley, ma non riesce a dormire. A mezzanotte sarà il suo compleanno e compirà undici anni.

La notte avanzava e la tempesta infuriava sempre più feroce. Harry non riusciva a dormire. Scosso da brividi, si rigirava alla ricerca di una posizione comoda, con lo stomaco che brontolava per la fame. Restò sdraiato ad aspettare il suo compleanno avvicinarsi.

Ancora cinque minuti. Harry udì qualcosa scricchiolare fuori. Sperò che il tetto non crollasse. Ancora quattro minuti. Ancora tre minuti. Era il mare a produrre quei forti schiocchi sullo scoglio? E (ancora due minuti) che cosa era mai quello strano scricchiolio? Era forse lo scoglio che si sgretolava nel mare?

Ancora un minuto e Harry avrebbe compiuto undici anni. Trenta secondi… venti… dieci… tre… due… uno.

BUM!

La casa fu scossa da un tremito e Harry saltò su a sedere di scatto fissando la porta. Fuori c’era qualcuno che bussava chiedendo di entrare.

BUM!

La porta venne di nuovo colpita con una tale forza che uscì di netto dai cardini e atterrò con uno schianto assordante sul pavimento. Sulla soglia apparve un uomo gigantesco.

GIORNI SPECIALI IL RACCONTO FANTASTICO 50

Aveva il volto quasi nascosto da una criniera lunga e ispida e da una barba incolta e aggrovigliata, ma si distinguevano gli occhi che scintillavano come scarafaggi neri sotto tutti quei capelli.

Il gigante sembrò farsi piccolo piccolo per entrare nella stanza, piegandosi in modo da sfiorare appena il soffitto con la testa. Poi si chinò a terra, raccolse la porta e la rinfilò nei cardini con la massima disinvoltura.

A grandi passi, il gigante si avvicinò a Harry.

– Oh, ecco Harry! – disse il gigante.

Harry alzò lo sguardo su quel volto feroce, misterioso e selvaggio, e vide gli occhi lucidi come scarafaggi socchiudersi in un sorriso.

– L’ultima volta che ti ho visto, eri ancora un soldo di cacio –disse il gigante. – Assomigli un sacco al tuo papà, ma gli occhi, quelli li hai presi dalla mamma.

Adatt. da J.K. Rowling, Harry Potter e la pietra filosofale, Salani

PAROLE NUOVE

L’espressione un soldo di cacio è utilizzata per dire che Harry era: piccolo tenero

LEGGO E… COMPRENDO

Chi sono i personaggi del racconto? Cerchia i loro nomi.

•  Chi è il protagonista?

•  Sono personaggi fantastici? Sì NO

GIORNI SPECIALI IL RACCONTO FANTASTICO 51

SONO UNO STREGO

– Io voglio fare lo strego – affermò tranquillo Andrea.

– Te lo scordi! – ringhiò suo padre, battendo le mani sul tavolo.

– Giocherai a calcio o a pallacanestro, come tutti gli altri.

E non parlerai più di stregoneria né di magia! Intesi?

– NOOOO! – gridò Andrea, pestando un piede per terra e serrando ancora di più i pugni.

In quello stesso istante la finestra esplose in una tempesta di schegge, che subito si tramutarono in piume e ricaddero sul pavimento senza far danni.

Una scopa volante ne approfittò per intrufolarsi nella stanza e posizionarsi di fronte ad Andrea. Il ragazzino afferrò il manico di legno e volò fuori dalla sala da pranzo, lasciandosi alle spalle le urla di suo padre e sparendo nella notte.

– Lui non può dirmi cosa posso o non posso fare! –urlò Andrea al cielo stellato, serrando la presa sulla scopa.

– Wof – rispose il suo cagnolino Paiolo, avvinghiato con le zampette al manico.

– Chi è che ha deciso che scope e cappelli a punta sono cose da femmine?

– Wof.

– Se ho voglia di mettermi un cappello da strega, io mi metto un cappello da strega e faccio lo strego. Punto!

– Wof wof.

Una folata di vento fece tremolare la scopa e il ragazzino perse un po’ di quota.

IL RACCONTO FANTASTICO 52

– Meno male che ho te dalla mia parte – mormorò Andrea al bassotto, dandogli una generosa grattatina sotto al muso.

– Guarda che non abbaia per darti ragione, tonto! –intervenne la voce di zia Miranda, una delle sue streghe-antenate. – Lo fa per attirare la tua attenzione, mentre continui a chiacchierare da solo!

– Wof.

Il ragazzino abbassò gli occhi e vide che in effetti Paiolo aveva qualcosa appiccicato sul collare. Era un biglietto con una scritta tutta riccioli:

BUONA FORTUNA!

E dunque si ricordò dove doveva andare quella notte: – L’assemblea delle streghe! È stanotte!

Adatt. da G. D’Anna, Voglio fare lo strego, Il battello a vapore

LEGGO E… COMPRENDO

Per quale motivo il papà di Andrea vuole impedirgli di fare lo strego?

Paiolo abbaia in continuazione perché: ha paura di volare dà ragione ad Andrea vuole ricordare qualcosa ad Andrea

LEGGO E… SCRIVO

A un certo punto Andrea si chiede: “Chi è che ha deciso che scope e cappelli a punta sono cose da femmine?”.

Prova a dare tu una risposta, scrivendola sul quaderno.

..............................................................................................................................
IL RACCONTO FANTASTICO 53

UNA VIOLA AL POLO NORD

Una mattina, al Polo Nord, l’orso bianco fiutò nell’aria un odore insolito e lo fece notare alla sua famiglia. Furono gli orsacchiotti a trovare la viola. Era una piccola violetta mammola e tremava di freddo, ma continuava coraggiosamente a profumare l’aria, perché quello era il suo dovere.

Prima di sera si sparse per tutto il Polo la notizia: un piccolo, strano essere profumato, di colore violetto, era apparso nel deserto di ghiaccio, si reggeva su una sola zampa e non si muoveva. A vedere la viola vennero foche e trichechi, vennero dalla Siberia le renne, dall’America i buoi muschiati, e più di lontano ancora volpi bianche, lupi e gazze marine. Tutti ammiravano il fiore sconosciuto, il suo stelo tremante, tutti aspiravano il suo profumo. Un gabbiano, spedito al Sud per raccogliere informazioni, tornò con la notizia che il piccolo essere profumato si chiamava viola e che in certi paesi, laggiù, ce n’erano milioni.

IL RACCONTO FANTASTICO 54

– Ne sappiamo quanto prima, – osservò la foca. – Com’è che questa viola

è arrivata proprio qui? Vi dirò tutto il mio pensiero: mi sento alquanto perplessa.

Quella notte corse per tutto il Polo un pauroso scricchiolio.

I ghiacci eterni tremavano come vetri e in più punti si spaccarono.

La violetta mandò un profumo più intenso, come se avesse deciso di sciogliere in una sola volta l’immenso deserto gelato, per trasformarlo in un mare azzurro e caldo, o in un prato di velluto verde. Lo sforzo la esaurì.

All’alba fu vista appassire, piegarsi sullo stelo, perdere il colore e la vita. Tradotto nella nostra lingua il suo ultimo pensiero dev’essere stato più o meno questo: – Ecco, io appassisco... Ma bisognava pure che qualcuno cominciasse... Un giorno le viole giungeranno qui a milioni.

I ghiacci si scioglieranno, e qui ci saranno isole, case e bambini. Adatt. da G. Rodari, I libri della fantasia, Einaudi

LEGGO E… SCRIVO

Indica sulla barra laterale inizio, sviluppo e conclusione della storia, con i colori corrispondenti. Poi, per ciascuna delle parti individuate, scrivi una frase che ne riassuma il contenuto.

Inizio:

Sviluppo: ............................................................................................................................................................................

Conclusione:

AGENDA 2030

LEGGO E… DIVENTO GRANDE

Qualche decina di anni fa sarebbe stato impossibile trovare una viola al Polo Nord, ma oggi il clima del pianeta è molto cambiato. La Terra si è surriscaldata e...

le viole sono sparite

i ghiacciai si stanno sciogliendo

IL RACCONTO FANTASTICO 55

HUDUK E IL BISONTE SULLA ROCCIA

– Non puoi venire con noi a cacciare, Huduk! – disse Ethoh a suo figlio. – Sei troppo piccolo e non sai ancora usare bene né arco né lancia. I bisonti sono grossi e pericolosi: non ci puoi aiutare. Saresti solo di intralcio, piccolo mio. Ethoh raggiunse i suoi compagni di caccia e insieme a loro si incamminò verso la pianura, dove vivevano le loro prede. Il bambino, triste, tornò alla grotta. Desiderava tanto partecipare alla cattura di un bisonte, ma sapeva che non poteva andare contro la volontà di suo padre. Entrò nella caverna e gettò un pezzo di legno nel fuoco. Si sedette per terra e guardò le ombre che le fiamme disegnavano sulle pareti di roccia. Una di quelle a Huduk ricordava il dorso di un bisonte. Così il bambino prese un pezzo di legno bruciacchiato e andò verso la parete. Appoggiò il legno alla roccia e mosse la mano, disegnando sulla pietra la schiena del bisonte. Poi continuò e tratteggiò la testa e le zampe. Sulla ruvida pietra della caverna era apparso, come per magia, un bisonte che sembrava vero. Soddisfatto come se avesse catturato un vero bisonte, ritornò al fuoco e vi gettò altra legna, poi si addormentò. Al tramonto, il padre di Huduk e gli altri cacciatori tornarono alla grotta.

PAROLE NUOVE

Sostituisci l’espressione in verde con un’altra parola o espressione di uguale significato. Saresti solo di intralcio ( )

RICONOSCO LE MIE EMOZIONI

Huduk è triste perché non può andare a caccia con suo padre e reagisce disegnando sulle pareti della caverna. E tu, quando sei triste, che cosa fai?

IL
FANTASTICO 56
RACCONTO

La caccia era stata difficile, pericolosa, ma avevano catturato un bisonte e tutti erano di buon umore: quella sera ci sarebbe stata carne per l’intera tribù. Ethoh e gli altri cacciatori si sistemarono attorno al fuoco e videro il disegno che Huduk aveva tracciato sulla roccia.

– Bella la tua caccia, figliolo! – esclamò orgoglioso Ethoh. – Forse con il tuo disegno ci hai portato fortuna. O forse è stata una magia, e ci hai aiutato anche senza venire con noi.

Fu così colpito nel vedere di cosa era stato capace Huduk, che gli promise di portarlo con sé la prossima volta che sarebbe andato a caccia. Adatt. da S. Bordiglioni, Storie prima della storia, Einaudi Ragazzi

LEGGO E… COMPRENDO

Sottolinea i nomi dei personaggi della storia.

Indica con una X se è vero (V) o falso (F).

•  I fatti sono ambientati nella preistoria V F

•  Huduk è un bambino disobbediente V F

•  Il luogo in cui è ambientato il racconto è una caverna V F

•  Ethoh e gli altri uomini vanno a caccia per sfamare la propria famiglia V F

•  Grazie alla sua bravura, Huduk guadagna la fiducia di suo padre V F

IL RACCONTO FANTASTICO 57

PAGINE STELLA

PREOCCUPAZIONI DI SOHAL

Un giorno la maestra di Sohal gli chiese di disegnare qualcosa che lo faceva preoccupare. Sohal cominciò a disegnare un mostro... e poi un altro... e un altro ancora. Ben presto si rese conto che quelle erano proprio le preoccupazioni che lo tormentavano nei suoi sogni. Sulla carta sembravano molto meno spaventose di quanto fossero nella sua testa. Così, quando tornò a casa, Sohal decise di attaccare i disegni vicino al suo letto per ricordarsi del fatto che le sue preoccupazioni dopotutto non facevano poi così paura. Poco dopo, accadde qualcosa di molto, molto strano...

Quella notte Sohal non ebbe neanche un incubo. Dormì profondamente, con un sorrisone grosso come una mezza luna stampato sulla faccia… finché non fu svegliato da un forte squittio. All’inizio pensò che fosse Karate Cri, ma lo squittio non era abbastanza “cricetoso”. Sohal aprì piano gli occhi e, illuminate dalle sue (molte) lucine da notte, scorse delle sagome buie ai piedi del letto. Si avvicinò un po’ (ma non troppo). Poi capì: non era il suo criceto, erano i mostri del suo disegno! Ma, ora che li vedeva dal vivo, notò che in effetti erano piuttosto carini.

– Chi siete? – gridò Sohal.

Uno dei mostri si trascinò avanti. Quando vide che aveva sei occhi, Sohal si allarmò. A che cosa accidenti potevano servirgli sei occhi?!

– Siamo le tue Preoccupazioni – disse il mostro. – Io mi chiamo CheMale. Mi preoccupa... be’, principalmente farmi male.

– Siete veri? – domandò Sohal, dandosi un super pizzicotto, nel caso stesse ancora dormendo.

– Be’, siamo tutte le cose di cui ti preoccupi, quindi sì, direi che siamo decisamente veri! – rispose CheMale, grattandosi la benda che aveva in testa.

Adatt. da J. Sheibani, Don’t worry – Sei mostri, zero amici e un mucchio di guai, Il battello a vapore

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1. Chi è il protagonista?

Karate Cri

Sohal

CheMale La maestra di Sohal

2. I fatti avvengono in due luoghi diversi. Quali sono?

Primo luogo ................................................................................................................

Secondo luogo

3. I fatti avvengono anche in due momenti diversi. Da quali parole lo capisci? Trovale nel testo e trascrivile.

1.

2.

4. Quale, tra i fatti raccontati nella storia, è fantastico?

Il fatto che

5. Nella stanza di Sohal ci sono molte lucine da notte perché:

Sohal ha paura del buio servono per poter guardare il disegno dei mostri il criceto ne ha bisogno per non spaventarsi la mamma ha abituato Sohal a dormire così

6. Come definiresti Sohal? Metti una X per ogni riga.

Sì NO

Ansioso

Furbo

Intelligente

Aggressivo

Pauroso

59 TUTTO OK? VERIFICA: LEGGO IL RACCONTO FANTASTICO

PRIMA RIFLETTO SUL TITOLO

Leggi il titolo e osserva l’illustrazione. Secondo te, Verdolina: sarà messa in guardia da un pericolo avrà una brutta sorpresa

VERDOLINA DISUBBIDIENTE

Verdolina lucertolina viveva con la sua mamma, il suo papà e il suo fratellino Verdolino in un buco di muro. I genitori si raccomandavano sempre: – Attenti a non fare cattivi incontri. Attenti soprattutto ai bambini che girano con bottigliette o scatolette in mano. Vogliono catturarvi, e alcuni addirittura tagliarvi le code.

– Va bene, va bene... staremo attenti, – rispondeva Verdolino. Invece Verdolina non rispondeva niente, era una lucertolina disubbidiente. Un giorno, mentre Verdolino contava uno due tre quattro eccetera e Verdolina stava cercando un nascondiglio, arrivarono vicino alla lucertolina due piedi di bambino, anzi quattro. Erano due fratelli e stavano dicendo:

– Guarda che piccola, sarà facilissimo catturarla.

Misero lì, poco lontano, una bottiglietta, e dentro la bottiglietta un pezzetto di frutta. Verdolina la vide e le venne l’acquolina in bocca. Si ricordò delle raccomandazioni: “La mamma è sempre esagerata,” pensò, “cosa vuoi che mi succeda? Sarò velocissima”. Ma non appena fu entrata nella bottiglietta, i due bambini la tapparono e sghignazzando se la portarono via.

Arrivati a casa, la trasferirono dalla bottiglia in una scatola con i buchi per farla respirare, ma di aria ne passava poca, c’era un buio pesto: Verdolina era spaventatissima. Poi l’avevano nascosta sotto il letto ed erano usciti a giocare a pallone. Per fortuna la loro mamma trovò la scatola e l’aprì, fece un salto per la sorpresa, poi disse: – Povera lucertolina, ora ti libero io, e quei due mi sentiranno quando tornano. Come un razzo, Verdolina corse e corse finché arrivò a casa sua con il cuore che le batteva a mille. Chissà che feste le fecero Verdolino, la mamma e il papà. O l’avranno sgridata per aver disubbidito?

Adatt. da V. Lamarque, Storie di animali per bambini senza animali, Einaudi

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VERSO L’INVALSI

1. Dalla lettura della parte iniziale del testo possiamo capire quasi subito che Verdolina e Verdolino: (rileggi le righe 1-5)

A. quasi mai escono a giocare fuori da soli

B. hanno l’abitudine di uscire fuori a giocare da soli

C. sono due lucertoline indisciplinate

D. non ascoltano mai i genitori

2. Verdolina “non rispondeva niente” perché: (rileggi le righe 6-7)

A. non aveva capito il reale pericolo che correva

B. non le interessava ciò che le diceva la madre

C. avrebbe voluto rispondere che non voleva obbedire, ma non poteva

D. non voleva contraddire il fratello

3. Quale pensiero ha potuto fare Verdolina, mentre era rinchiusa nella scatola sotto il letto dei bambini? (rileggi il testo)

CHE BELLO STARE IN UNA BOTTIGLIA! VERDOLINO VERRÀ CERTAMENTE A LIBERARMI

LA MAMMA AVEVA RAGIONE… PERCHÉ NON LE HO DATO ASCOLTO?

A. velocissima

B. dritta a casa

4. “Come un razzo” è un paragone che serve per dire che Verdolina corre: (rileggi le righe 25-26)

C. senza pensare

D. piena di spavento

5. La domanda con cui si chiude il testo è rivolta: (rileggi il testo)

A. ai bambini che hanno rapito Verdolina

B. alle bambine e ai bambini che hanno letto la storia

A. B.
VERSO L’INVALSI 61
C.

LA MIA MAMMA

Legge l’insegnante

La mia mamma, Emma, è una donna assolutamente normale, ha una vita noiosa e un unico pensiero fisso: la musica.

Ecco il suo ritratto: brava violinista, dolcissima con i suoi figli, anche con quel fenomeno del figlio maggiore; premurosa e un po’ noiosa, pensa che studiare sia la cosa più importante della nostra vita. Non vuole che guardi troppa TV, ma spesso la becco che guarda i film horror con mio fratello. In realtà è sempre preoccupata. Avrebbe voluto che tenessi le rotelle alla bicicletta almeno fino alla seconda media. Quando andiamo in vacanza al mare, per i primi tre giorni è terrorizzata dall’acqua: ci infila le dita di un piede e scappa chiedendo aiuto a mio padre: – Antonio! È freddissima! È freddissima! –.

Nuotare però le piace ed è l’unica attività sportiva che fa. Ama leggere libri, in particolare i gialli. È una pessima cuoca ed è talmente concentrata sul suo lavoro che in genere si dimentica di fare la spesa. Infatti è la migliore amica di quelli che consegnano a casa i surgelati. Le piace andare al ristorante indiano e tutte le volte che c’è qualche cibo troppo piccante, per reazione comincia a ridere e piangere insieme. Ed è bellissima.

SCOPRO I LIBRI

Adatt. da T. Santi, Wonderlucy, Il battello a vapore Consigliato a chi si annoia di avere una vita normale e vorrebbe tanto essere una supereroina o un supereroe!

62 IL TESTO DESCRITTIVO
l’audio
Ascolta

IMPARO AD ASCOLTARE

•  Com’è Emma? Colora le caratteristiche giuste.

severa bellissima

dolcissima preoccupata

•  Qual è il pensiero fisso di Emma? ................................................................................................................................................

•  Nel testo c’è un solo riferimento all’aspetto fisico di Emma. Quale?

•  Che cosa NON ama fare Emma?

Nuotare

Leggere libri Suonare Cucinare

•  Emma è “una pessima cuoca ed è talmente concentrata sul suo lavoro che in genere si dimentica di fare la spesa”. E la tua mamma, invece? Come la descriveresti attraverso un’unica frase?

molto magra un po’ noiosa IL TESTO DESCRITTIVO 63

La mia mamma

IL TESTO DESCRITTIVO

RICORDA! Il testo descrittivo è un testo che descrive una persona , un animale, un oggetto, un luogo. Può trovarsi all’interno di un testo narrativo sia realistico sia fantastico.

PERSONE E ANIMALI

La descrizione di una persona o di un animale riguarda l’aspetto fisico, il carattere e il comportamento. Nel caso della persona può riguardare anche l’abbigliamento

LUOGHI E OGGETTI

La descrizione di un luogo o un oggetto riguarda la forma , il colore, le dimensioni, la posizione nello spazio, ma anche tutto ciò che possiamo percepire di quel luogo o quell’oggetto: il rumore, l’odore, la sensazione che proviamo toccandoli.

IL TESTO DESCRITTIVO

ELEMENTI DEL TESTO DESCRITTIVO

Informazioni sensoriali • Il testo descrittivo riporta le informazioni che provengono dai nostri sensi: riguardano la vista (aspetto, forma, colore, dimensioni), l’udito (suoni o rumori), l’olfatto (odori), il gusto (sapore), il tatto (liscio, ruvido, freddo, caldo...)

Parole dello spazio • Il testo descrittivo utilizza parole che servono a descrivere la posizione nello spazio di un oggetto o un luogo (sopra , sotto, vicino, lontano, indietro, davanti e così via).

Aggettivi e paragoni • Il testo descrittivo utilizza molti aggettivi per descrivere le qualità di persone, animali, oggetti e luoghi. Spesso utilizza anche il paragone, cioè un confronto tra ciò che viene descritto e qualcosa con caratteristiche simili (Chiara è furba come una volpe).

STUDIO IN UN LAMPO
IL TESTO DESCRITTIVO 64

COSTRUISCO LA MIA MAPPA

Inserisci le parole mancanti aiutandoti con i riquadri della pagina accanto.

PERSONE E ANIMALI

La descrizione di persone e animali riguarda l’aspetto , il e il .

Nel caso di una persona può riguardare

anche .

LUOGHI E OGGETTI

La descrizione di luoghi e oggetti riguarda la , il colore , le , la nello spazio.

IL TESTO DESCRITTIVO

ELEMENTI DEL TESTO DESCRITTIVO

Informazioni sensoriali

Informazioni che provengono dai nostri sensi: la , l’ , l’ , il , il .

Parole dello spazio

Parole che servono a descrivere la ...................................... nello spazio di un oggetto o un luogo ( , sotto, vicino indietro, davanti e così via).

Aggettivi e paragoni

Aggettivi per descrivere le ...................................................................... di persone, animali, oggetti e luoghi.

Paragone, cioè un

tra ciò che viene descritto e qualcosa con caratteristiche

. IL TESTO DESCRITTIVO 65
.....................................................................

IL SIGNOR WILLY WONKA

Il signor Wonka era apparso tutto solo subito dietro il cancello della fabbrica per accogliere i bambini.

Che ometto straordinario!

Portava una tuba nera in testa. Indossava una giacca a coda di rondine di un bellissimo velluto color prugna. I pantaloni erano verde bottiglia. I guanti grigio perla. In una mano teneva un bel bastone da passeggio dal manico d’oro. Una piccola, elegante barba a pizzetto gli ricopriva il mento.

E gli occhi... gli occhi erano di una luminosità meravigliosa. Sembravano continuamente sfavillanti e scintillanti.

L’allegria e il riso gli illuminavano il volto. Che aspetto vivace! Appariva così sveglio e pieno di vita!

Continuava a fare piccoli scatti con la testa, ammiccando di qua e di là, e cercando di afferrare tutto con gli occhietti vispi e luminosi. La vivacità dei movimenti lo rendeva simile a uno scoiattolo, un vecchio scoiattolo furbo che guizza da un albero all’altro. All’improvviso cominciò a saltellare a passo di danza sulla neve e, rivolto ai bambini raggruppati vicino al cancello, allargò le braccia e sorridendo gridò: – Benvenuti, miei piccoli amici! Benvenuti nella mia fabbrica di cioccolato!

Adatt. da R. Dahl, La fabbrica di cioccolato, Salani editore

TESTO GUIDA IL TESTO DESCRITTIVO 66

NEL TESTO DESCRITTIVO

PERSONE E ANIMALI

•  Il primo aspetto del signor Willy Wonka che viene descritto riguarda: l’aspetto fisico l’abbigliamento il carattere il comportamento

•  Sottolinea, nel testo, con colori diversi le parti in cui si descrivono l’aspetto fisico e il comportamento del signor Wonka.

ELEMENTI DEL TESTO DESCRITTIVO

Aggettivi e paragoni

•  Cerchia, nel testo, tutti gli aggettivi utilizzati per descrivere il signor Wonka.

•  A quale animale viene paragonato il signor Willy Wonka?

COMPLETA!

PERSONE E ANIMALI

Se la descrizione riguarda una persona, in genere ne riporta l’aspetto , il carattere e il ; a volte, come in questo caso, anche l’ ..................................................................................... .

•  Quale caratteristica ha in comune con questo animale?

ELEMENTI DEL TESTO DESCRITTIVO

Aggettivi e paragoni

•  Sono presenti molti , utilizzati per descrivere le

•  Spesso è presente anche un paragone, cioè un

tra la persona descritta e qualcosa con caratteristiche

................................................................................................................
....................................................................................
65 Consulta la MAPPA IL TESTO DESCRITTIVO 67
pag.

UNO SPETTACOLO MERAVIGLIOSO

Appena sveglia, Mary si tirò a sedere sul letto e guardando dalla finestra vide uno spettacolo meraviglioso. La pioggia e le nuvole grigie dei giorni precedenti erano sparite, spazzate via dalla raffica d’aria che aveva soffiato durante la notte. Ora anche il vento se n’era andato lasciandosi dietro un bellissimo orizzonte azzurro intenso e un bel sole radioso. Mary non aveva mai neppure immaginato che il cielo potesse avere un colore simile. In India, dove aveva trascorso i primi dieci anni della sua vita, il caldo ne sbiadiva il colore: guardando in su si vedeva una volta di un indefinibile grigio-azzurrino che comunicava un’impressione di calore ardente.

Il cielo che lei vedeva ora sulla brughiera era di un colore brillante e cristallino; trasmetteva una sensazione di fresco tanto da sembrare un enorme lago tranquillo dalle acque limpide sulle quali navigavano, come candidi fiocchi di spuma, nuvolette leggere. Il lontano mondo della brughiera sembrava essere anch’esso azzurro, quel giorno, anziché fosco e grigio come nei giorni passati. Adatt. da F. Hodgson Burnett, Il giardino segreto, Crescere Edizioni

LEGGO E… RICONOSCO IL TESTO DESCRITTIVO

Nella parte finale del testo ci sono due paragoni (confronti tra ciò che viene descritto e qualcosa con caratteristiche simili). Trovali e sottolineali.

RICONOSCO... IL TESTO DESCRITTIVO

Questo testo descrive un luogo e utilizza elementi come la posizione (Mary guarda dalla finestra), colori e forme, ma anche le sensazioni di caldo e fresco.

PAROLE NUOVE

La fotografia in basso ritrae un paesaggio di brughiera . Osservala, poi cancella le parole sbagliate.

Il terreno della brughiera è: pianeggiante / montuoso; la vegetazione è: folta / rada

IL TESTO DESCRITTIVO 68

LA SCATOLA

A scuola oggi i compagni mi hanno dato “la scatola”. Si tratta del nostro più grande tesoro: è una scatola da scarpe bianca e blu, con la base di forma rettangolare ed è piena di gomma da matita macinata fine fine. La mia mamma e tutte le altre non capiscono affatto perché lo facciamo, ma a noi non importa e continuiamo lo stesso a macinare le gomme vecchie. Qualcuno di noi addirittura compra delle gomme morbide e nuove apposta per ridurle in briciole. In quattro mesi abbiamo già passato la metà della scatola e possiamo già infilare le mani nei riccioli della gomma.

Ora la scatola ce l’ho io e così ogni tanto l’apro e ci tuffo dentro tutte e due le mani. È una sensazione stranissima, sembra di toccare del muschio, della spugna morbidissima. Anche l’odore è strano: sa di gomma, ma fa pensare allo spazio, a un aeroporto, all’interno di un’astronave...

Qualche giorno fa l’ha vista anche il maestro Stefano. – Che cos’è questa roba? – ha chiesto incuriosito. Gli abbiamo spiegato che era un nostro passatempo e lui ha detto solo: – Ah! Bravi, bravi! Poi si è messo a fare altro. Siccome ci ha detto che insegna da vent’anni, io credo che abbia già visto altre scatole di gomma macinata o altri strani passatempi dei bambini, altrimenti ci avrebbe sgridato o avrebbe fatto qualche commento.

RICONOSCO...

IL TESTO DESCRITTIVO

Questo testo descrive un oggetto, una scatola: spiega quale forma ha, di che colore è, ma anche l’odore e la consistenza del suo contenuto.

Adatt. da S. Bordiglioni – M. Badocco, Dal diario di una bambina troppo occupata, Einaudi

LEGGO E… RICONOSCO IL TESTO DESCRITTIVO

•  Quali dati sensoriali sono presenti nel testo?

Vista Udito Tatto Gusto Olfatto

•  Sottolinea le frasi in cui sono presenti i dati relativi al tatto.

IL TESTO DESCRITTIVO 69

IL MIO CRICETO

Come facevo a sapere che sarebbe stato così difficile comprare un criceto? Il mio papà mi ha fatto aspettare dei secoli mentre girava per il negozio esaminando tutto quello che aveva a che fare con i criceti. Diversi tipi di gabbie e vaschette e bottiglie per l’acqua e cibo per criceti e ruote e cose soffici su cui farli dormire come i trucioli di legno...

Ero già stufa. Ho tirato il cappotto di papà per ricordargli che era ora di prendere il criceto e andare a casa, ma lui niente. Poi finalmente ci siamo avvicinati alle gabbie e l’ho visto!

RICONOSCO...

– È un nome orrendo – ha detto

mia sorella quando l’ho portato a casa. Ma poi ha cominciato subito a chiamarlo così.

– Ciao, Crici. Sei contento di essere nella tua nuova casa? Sarai molto felice qui.

Adatt. da J. Feiffer, La mia stanza è uno zoo!, Il battello a vapore

LEGGO E… COMPRENDO

un animale: sono presenti informazioni sull’aspetto fisico carattere

Questo testo descrive e sul del criceto.

Il criceto che ho scelto era molto peloso, piccolo e marrone chiaro, come se fosse abbronzato. Non era per niente timido con me, e questa è la ragione principale per cui l’ho scelto, e l’altra ragione è il modo in cui mi guardava, come se l’unica cosa che desiderava al mondo fosse una ragazzina che gli volesse bene. E quella ragazzina ero io! Ero stata fortunata. L’ho chiamato Crici.

Inserisci le informazioni che riguardano il criceto in tabella, scegliendole dalla lista.

per niente timido – peloso – piccolo – marrone chiaro – desideroso di affetto

Aspetto fisico Carattere

IL TESTO DESCRITTIVO 70

IL MIO PRIMO INCONTRO CON...

ZANNA BIANCA

CHI È?

Il lupo protagonista del libro intitolato proprio così: Zanna Bianca

CHI LO HA SCRITTO?

L’autore del libro Zanna Bianca è lo scrittore americano Jack London, che scrisse il romanzo nel 1906.

SCOPRO I LIBRI

Zanna bianca racconta la storia di un cucciolo di lupo che nasce nelle grandi distese ghiacciate dell’America settentrionale e fin da piccolo entra in contatto con l’essere umano. All’inizio viene adottato da una tribù indiana poi, dopo aver affrontato tante avventure e superato mille difficoltà, va a vivere in città con un nuovo padrone. Qui conoscerà anche Collie, la sua compagna: con lei e i loro cuccioli vivrà finalmente felice.

GIORNI SPECIALI IL TESTO DESCRITTIVO 71

IL MONDO DI FUORI

Zanna Bianca è un cucciolo di lupo nato da poco, è nella tana al sicuro con mamma lupo. Ma sua madre deve uscire per andare in cerca di cibo e lascia Zanna Bianca da solo…

Il mondo del lupacchiotto grigio era la tana. Un mondo piccolo e scuro. Caldo e sicuro. Nella tana c’era sua madre, una lupa dal pelo rosso.

Quando la lupa non ebbe più latte per sfamare il cucciolo, fu costretta a lasciare la tana per procurare del cibo. Nell’uscire, guardò il lupacchiotto a lungo e in modo severo, raccomandandosi che non si cacciasse nei guai, che non si mettesse in testa di seguirla. Il mondo di fuori era troppo pericoloso per lui.

Il cucciolo per un po’ se ne rimase buono, dormendo, annusando gli odori che gli giungevano dall’esterno, di fiori, di erba, di alberi, di tutte le

cose che lui ancora non conosceva, che non aveva mai visto e alle quali non avrebbe saputo dare un nome.

ebbe il sopravvento.

Rimase a guardare a lungo, affascinato e un po’

Si diceva che avrebbe obbedito alla mamma, che sarebbe rimasto ad aspettarla. Ma via via che il tempo passava, la curiosità per quello che si trovava fuori dalla tana ebbe il sopravvento E così, tremolante per la paura e la consapevolezza della sua disobbedienza, affacciò per la prima volta il nasino sul vasto mondo che lo circondava. Rimase a guardare a lungo, affascinato e un po’ impaurito. Vide un corso d’acqua scintillante, costeggiato da alberi, e una montagna grandissima, che toccava il cielo.

PAROLE NUOVE

L’espressione ebbe il sopravvento significa: soffiò come il vento

vinse, ebbe la meglio

GIORNI SPECIALI IL TESTO DESCRITTIVO 72

Vide sassi, cespugli e fili d’erba che si muovevano al vento e curiosi insetti che sembravano danzarci sopra. Mosse alcuni passi e subito ruzzolò giù dalla collinetta dentro la quale era scavata la tana. Batté il naso e si mise a guaire come un neonato, più per la paura che per il dolore. Pensò che non avrebbe mai dovuto disobbedire alla madre, che il mondo di fuori era pericoloso e terribile e che lui avrebbe fatto presto una brutta fine. Ma intorno non c’erano cose brutte e terribili, solo un prato d’erba tenera e fresca. E il cucciolo in breve smise di piagnucolare. Frastornato da tutto quello che vedeva, dimenticò le raccomandazioni della mamma e fu preso da una sensazione nuova e bella, di essere un esploratore in un mondo sconosciuto. Adatt. da G. Sgardoli, da J. London – Zanna Bianca, I classicini, Edizioni EL

LEGGO E… COMPRENDO

Indica con una X se è vero (V) o falso (F).

•  La madre di Zanna Bianca ha il pelo rosso V F

•  Zanna Bianca esce dalla tana per cercare sua madre V F

•  Zanna Bianca ruzzola giù dalla collina e piange V F

•  Uscito dalla tana, Zanna Bianca è impaurito e torna nella tana V F

LEGGO E… RICONOSCO IL TESTO DESCRITTIVO

Sottolinea le parti del testo in cui si descrive l’ambiente naturale che Zanna Bianca vede uscendo fuori dalla sua tana.

Attraverso quali sensi sono colte le informazioni presenti nella descrizione dell’ambiente naturale?

GIORNI SPECIALI IL TESTO DESCRITTIVO 73

VOGLIO FARE IL POSTINO!

Gianni era un bambino un po’ distratto. Perdeva sempre la pantofola destra, lasciava i cassetti aperti, la luce accesa, e dimenticava una lettera – quasi sempre una vocale – ogni due o tre parole.

Però sapeva benissimo cosa avrebbe fatto da grande. La lattaia lo vedeva sfrecciare in bicicletta:

– Dove vai così di corsa, Gianni? – gli chiedeva.

– Mi sto allenando, – rispondeva lui. – Da grande voglio fare il postinoooo.

E volava via. Quando gli dissero che i postini del futuro sarebbero andati in giro con i pattini, Gianni, che era molto determinato, mise in cantina la bicicletta e prese a correre su e giù per le strade con i pattini a rotelle. Poi diventò un asso del monopattino, poi dello skate.

Infine, con i rollerblade ai piedi, sembrava Batman e superava i motorini.

– Pista! – diceva. – Mi sto allenando, da grande voglio fare il postinoooooo. E andava sempre più lontano. Non ci fu uno che ebbe il coraggio di dirgli che nel futuro non ci sarebbero più state lettere da consegnare. Adatt. da Scuola Holden, 100 storie per quando è troppo tardi, Feltrinelli

LEGGO E… COMPRENDO

Indica con una X se è vero (V) o falso (F).

Gianni...

•  è un bambino determinato, ma un po’ distratto V F

•  perde sempre la pantofola sinistra V F

•  da grande vuole vincere delle gare V F

•  con i rollerblade a rotelle sembra Batman V F

RICONOSCO...

IL TESTO DESCRITTIVO

Questo testo descrive una persona, un bambino. Sono presenti informazioni che riguardano il suo carattere e il suo comportamento

IL TESTO DESCRITTIVO 74

LA CASA DI NONNA AMANDA

La casa se ne stava lì, in fondo a Via delle Magnolie, come un vecchio gatto accoccolato nell’erba alta. Il giardino aveva un’aria a dir poco selvaggia e al cancelletto serviva una buona mano di vernice, ma il luccichio del sole sui vetri colorati delle finestre e le pietre della facciata lasciavano intuire che, sotto sotto, quella fosse una casa molto graziosa.

O almeno lo era stata prima che l’edera la ricoprisse per metà… All’interno la casa di nonna Amanda sembrava una gigantesca casa delle bambole: il pavimento e i mobili erano di legno scuro e ovunque si posasse lo sguardo c’era un centrino fatto all’uncinetto, un piatto di ceramica decorato o una cornice ovale con dentro una vecchia foto ingiallita.

L’odore invece era quello di un negozio di candele profumate. Un misto di lavanda e sandalo e menta e chissà cos’altro.

Adatt. da G. D’Anna, Voglio fare lo strego, Il battello a vapore

LEGGO E… RICONOSCO IL TESTO DESCRITTIVO

Quale paragone viene utilizzato per descrivere la casa? Completa.

La casa di nonna Amanda è come Sottolinea con il rosso gli aggettivi che descrivono l’esterno della casa e con il verde quelli che descrivono l’interno della casa.

Quale frase contiene dati olfattivi? Ricopiala.

IL TESTO DESCRITTIVO 75

PAGINE STELLA

CIELO

Era una gattina che si chiamava Cielo, proprio come il cielo. Veramente sarebbe un nome da maschi, ma l’avevano chiamata così.

Forse perché aveva gli occhi azzurri azzurri, come certi cieli senza nemmeno una nuvola. Forse perché aveva il pelo bianco bianco, come certi cieli bianchi di neve. Forse perché quando si rotolava nella terra diventava nera nera, come i cieli bui della notte.

Ai gatti la notte piace molto, invece Cielo della notte aveva paura. Appena diventava buio, correva a nascondersi dentro le pantofole del suo bambino preferito. Tanto lui non se le metteva quasi mai, gli piaceva correre per casa a piedi nudi. Quando Cielo era piccola, dentro le pantofole stava proprio comoda. Poi cominciarono a essere un po’ strette per lei, ma diventarono strette anche al bambino e la mamma gliene comprò un paio più grandi. I piedini del bambino e le zampine di Cielo crescevano insieme, meno male!

Quando Cielo faceva brutti sogni, zitta zitta usciva dalle pantofole, si arrampicava su per il letto del bambino e si infilava sotto le sue coperte.

Cielo era una gattina paurosa, però era anche una gattina speciale. Per esempio, quando in cielo c’era la luna, anche nei suoi occhi luccicava una specie di luna. E quando in cielo c’era il sole, anche nei suoi occhi luccicava una specie di sole. Di stelle, poi, gliene venivano tantissime, tutte a forma di puntini d’argento. E il bello è che, quando pioveva, dai suoi occhi scendevano delle piccole lacrime, non lacrime di tristezza, lacrime di pioggia. Appena in casa le vedevano, capivano che stava piovendo anche senza guardare fuori dalla finestra. – Preparate gli ombrelli! – gridava il bambino. – Cielo sta piovendo!

Adatt. da V. Lamarque, Storie di animali per bambini senza animali, Einaudi Ragazzi

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1. Quali informazioni vengono date sulla gattina Cielo? Completa la tabella.

Aspetto fisico Com’è fisicamente?

Il pelo è

Gli occhi sono

Carattere

Rintraccia i due aggettivi che descrivono il carattere di Cielo e riportali:

Comportamento Che cosa fa Cielo? Trascrivi almeno due azioni della gattina:

2. Sottolinea, nel testo, tutti gli aggettivi utilizzati per descrivere Cielo.

3. Per descrivere l’aspetto fisico di Cielo, e anche per spiegare perché si chiama così, sono utilizzati tre paragoni. Trovali e trascrivili.

Primo paragone .............................................................................................................

Secondo paragone

Terzo paragone

4. Quale azione compie Cielo quando fa dei brutti sogni?

Si infila in una pantofola

Piange

Si rifugia nel letto del bambino

Corre fuori di casa

• 77 TUTTO OK? VERIFICA: LEGGO UN TESTO DESCRITTIVO

LA REGINA DELLE NEVI

Legge l’insegnante

Tanto tempo fa il diavolo costruì uno specchio magico che deformava le cose: tutto ciò che era bello diventava brutto. Un giorno lo specchio malefico si ruppe e i pezzi caddero sulla Terra. Una scheggia cadde nell’occhio di un bambino di nome Kay e gli arrivò fino al cuore.

Kay aveva un’amica, Gerda, alla quale voleva molto bene. Ma il frammento dello specchio del diavolo cambiò tutto. Kay divenne scontroso e cattivo, e non volle più giocare con Gerda.

Una mattina, dopo una nevicata, Kay andò con il suo slittino nella piazza della città, dove per giocare i bambini legavano gli slittini ai carri dei contadini per farsi trascinare sulla neve. Kay legò il suo a una grande slitta bianca. La slitta bianca partì e quando finalmente si fermò, scoprì che era quella della perfida Regina delle nevi. Questa diede un bacio di ghiaccio al bambino, che dimenticò di colpo Gerda e anche la sua casa. Gerda aspettò tutto l’inverno, ma Kay non tornò più. Quando arrivò la primavera, la bambina decise di andare a cercarlo: viaggiò a lungo, tra ghiaccio e neve, finché giunse al palazzo della Regina delle nevi. Qui Kay era diventato schiavo della regina, che gli aveva donato dei ghiaccioli e gli aveva promesso la libertà se fosse riuscito a scrivere con quelli la parola “eternità”. Kay provava e riprovava, ma non riusciva, perché il freddo gli intorpidiva le mani e il cervello. Quando Gerda lo raggiunse, Kay era solo: la Regina delle nevi era partita. Kay non riconobbe la sua amica, ma lei lo strinse ugualmente forte e pianse. Le sue lacrime caddero sul petto dell’amico e sciolsero il ghiaccio che aveva nel cuore. Kay allora pianse così tanto che il minuscolo pezzetto di specchio del diavolo gli uscì dagli occhi. Lui e Gerda si abbracciarono forte e, quando si lasciarono, videro che i pezzettini di ghiaccio avevano da soli composto la parola “eternità” sul pavimento: Kay era libero! Lui e Gerda poterono finalmente abbandonare il palazzo della malvagia Regina delle nevi per fare ritorno a casa.

PAROLE NUOVE

Il verbo intorpidiva vuol dire:

addormentava

immobilizzava

Adatt. da S. Bordiglioni, La regina delle nevi da Hans Christian Andersen, EL Edizioni

SCOPRO I LIBRI

Consigliato a chi ha sempre amato le fiabe e a chi, magari, vuole sapere a quale storia è ispirato il famoso film d’animazione

Frozen!

78 LA FIABA Ascolta l’audio

IMPARO AD ASCOLTARE

•  Chi sono i protagonisti di questa storia?

•  Quale oggetto malefico fa cambiare Kay?

Un libro incantato

Una slitta bianca

Il frammento di uno specchio

•  Per poter tornare libero, quale parola deve scrivere Kay con i ghiaccioli?

Specchio Eternità

•  Che cosa fa Gerda appena ritrova Kay?

Lo abbraccia forte e piange

Prende i suoi ghiaccioli

Gli toglie il frammento di specchio dal cuore

•  La storia ha un lieto fine?

Sì No

Perché?

LA FIABA 79

LA FIABA

RICORDA! La fiaba è un racconto fantastico, ricco di elementi magici, e ha sempre un lieto fine. Ha origini molto antiche: le prime fiabe vennero narrate a voce secoli e secoli fa.

I FATTI

La fiaba è un racconto fantastico che narra fatti magici e straordinari, che non potrebbero mai accadere nella realtà.

I PERSONAGGI

I personaggi della fiaba possono esseri reali o del tutto fantastici (fate, draghi, orchi, streghe...). In genere ci sono un protagonista (una persona buona e coraggiosa), un antagonista (una persona o una creatura malvagia che lotta contro il protagonista) e un aiutante (una persona o creatura che aiuta il protagonista, spesso attraverso un oggetto magico).

LA FIABA

IL LUOGO

I luoghi in cui si svolge la fiaba possono essere reali o anch’essi fantastici (bosco incantato, castello con fantasmi, casa stregata...).

IL TEMPO

Il tempo in cui si svolge la fiaba è indefinito, cioè non è indicato con precisione (ogni fiaba inizia in genere con C’era una volta..., Tanto tempo fa...)

STUDIO IN UN LAMPO
LA FIABA 80

COSTRUISCO LA MIA MAPPA

Inserisci le parole mancanti aiutandoti con i riquadri della pagina accanto. La fiaba è un racconto . che narra fatti .................................................................. e .

I FATTI

I PERSONAGGI

I personaggi della fiaba possono essere reali o del tutto .......................................................... .

In genere ci sono un protagonista , e .

LA FIABA

I LUOGHI

I luoghi in cui si svolge la fiaba possono essere (il bosco incantato, la casa stregata...).

IL TEMPO

Il tempo in cui si svolge la fiaba è (ogni fiaba inizia in genere con C’era una volta..., Tanto tempo fa...).

LA FIABA 81

RICORDA! La fiaba è un racconto fantastico, ricco di elementi magici, e ha sempre un lieto fine.

C’ERA UNA VOLTA UN BOSCO...

C’era una volta un bosco rigoglioso, pieno di splendidi alberi, cespugli fitti di erbe e fiori, funghi profumati intorno ai tronchi e ogni genere di frutti selvatici. Tanti animali vi abitavano felici: lepri, scoiattoli, volpi, orsi, uccelli di ogni specie. Era un bosco talmente bello che bambine e bambini dei paesi vicini vi andavano continuamente, un po’ per giocare un po’ per prendersene cura. Un brutto giorno però un mago malvagio, che non sopportava di vederli sempre felici, con un incantesimo lasciò cadere dal cielo una pioggia sporca e acida che in breve tempo fece appassire molte piante e ammalare alcuni animali. Bambini e bambine allora, che avevano sentito parlare di Madre Natura, un fata buona che amava la Terra e tutti i suoi abitanti, intrapresero un lungo viaggio alla sua ricerca. Dopo giorni e giorni di cammino finalmente la trovarono: era una creatura bellissima, ricoperta di foglie e fiori, dolce e accogliente, e con due occhi lucenti come stelle. Le raccontarono tutto e Madre Natura non esitò un attimo: donò loro uno scrigno magico, contenente raggi di sole e polvere di arcobaleno. Non avrebbero dovuto fare altro che aprire lo scrigno nel bel mezzo del bosco. I bambini, soddisfatti e felici, tornarono subito indietro e, giunti nel bosco, fecero come aveva detto Madre Natura: aprirono lo scrigno magico. Immediatamente venne fuori una luce accecante, seguita da un’enorme nuvola variopinta... in pochi istanti tutta la pioggia, e insieme con lei anche il mago malvagio, furono risucchiati al suo interno. Piano piano tutto tornò com’era prima, e il bosco fu salvo. A. Dell’Anno

TESTO GUIDA LA FIABA 82

NELLA FIABA

I FATTI

I fatti narrati in questa storia possono accadere nella realtà?

Sì NO

Perché?

I PERSONAGGI

Indica se ciascuna delle seguenti frasi è vera o falsa. Correggi, riscrivendole esattamente, le frasi sbagliate.

•  I protagonisti della fiaba sono bambine e bambini. V F

•  L’antagonista è la pioggia acida. V F

•  L’aiutante è Madre Natura. V F

•  L’oggetto magico è l’arcobaleno. V F

COMPLETA!

I FATTI

•  I fatti narrati sono .................................. e e terminano sempre con un fine.

I PERSONAGGI

•  I personaggi possono essere reali o del tutto .

In genere ci sono un (una persona buona e coraggiosa), un ........................................................................... (una persona o una creatura malvagia che lotta contro la/il protagonista) e un (una persona o creatura che aiuta il protagonista, spesso attraverso un magico).

IL LUOGO

In quale luogo si svolgono i fatti?

IL TEMPO

Ricopia l’espressione che indica quando avvengono i fatti narrati.

IL LUOGO

•  I luoghi possono essere reali o

IL TEMPO

•  Il tempo è , cioè non è indicato con precisione.

....................................................................................................................
.
81 Consulta la MAPPA
pag.
LA FIABA 83

IL PESCATORE E IL GENIO

C’era una volta un vecchio pescatore molto sfortunato: ogni volta che gettava le reti in mare, invece del pesce, tirava su oggetti inutili. Un giorno nella rete trovò un grosso recipiente di rame sigillato, che non esitò ad aprire: subito si levò un fumo azzurro e apparve un genio gigantesco. La creatura, oltre che gigantesca, si rivelò malvagia: – Preparati a morire! – disse al pescatore.

– Pietà, non ti ho fatto nulla! – gridò il pover’uomo. Il pescatore continuò a implorare il genio di salvargli la vita, ma la straordinaria creatura gli concesse solo un ultimo desiderio prima di morire.

Il pescatore allora disse: – Convincimi che, grande e grosso come sei, davvero eri dentro a quel recipiente.

RICONOSCO...

LA FIABA

In questa storia il tempo è indefinito ( C’era una volta…) e i fatti narrati sono magici e straordinari.

– Certo, perché grande è il mio potere – affermò il genio.

E, in uno sbuffo di fumo, si fece risucchiare dal vaso:

– Hai visto? E ora liberami! – urlò dall’interno.

– Non ci penso proprio! Tu vuoi uccidermi. Rimarrai lì per sempre – rispose il pescatore.

Il genio sapeva bene quanto fosse brutta quella prigione, e così promise: – Giuro che, se mi libererai, ti farò diventare ricco. Allora il pescatore tolse di nuovo il tappo. Il genio fu di parola e lo portò in un lago, ordinandogli di gettare la rete. Il pescatore pescò quattro bellissimi pesci: uno rosso, uno giallo, uno azzurro e uno bianco. – E ora portali al sultano. Vedrai che ti ricompenserà – e, così dicendo, il genio batté il piede sulla terra e scomparve. Il sultano non aveva mai visto pesci così belli ed era talmente felice che ricoprì d’oro il pescatore, che visse ricco e contento per il resto dei suoi giorni. Adatt. da F. Degl’Innocenti, Le più belle storie delle mille e una notte, Gribaudo

LEGGO E… RICONOSCO LA FIABA

In quale luogo si svolgono i fatti?

Cerchia le parole dalle quali si può capire.

Sono luoghi ben definiti? Sì NO

LA FIABA 84

IL MIO PRIMO INCONTRO CON...

PINOCCHIO

CHI È?

Il burattino di legno, il cui naso si allunga ogni volta che dice una bugia, protagonista di uno dei libri italiani più famosi al mondo, Le avventure di Pinocchio

CHI LO HA SCRITTO?

Il libro Le avventure di Pinocchio è stato scritto da Carlo Collodi, uno scrittore vissuto ben due secoli fa.

Nella fiaba di Pinocchio un falegname di nome Geppetto costruisce un burattino di legno: la creatura prende magicamente vita e... inizia a combinare un mucchio di pasticci! Pinocchio verrà aiutato dalla Fata turchina e dal Grillo parlante a difendersi dai pericoli del mondo e dai continui inganni che gli tenderanno il Gatto e la Volpe, fino a quando imparerà a proprie spese a essere un bravo bambino.

GIORNI SPECIALI LA FIABA 85
SCOPRO I LIBRI

UN BURATTINO IMPERTINENTE

Un falegname di nome Geppetto vuole chiedere all’amico maestro Ciliegia un pezzo di legno: ha deciso di costruirsi un burattino!

C’era una volta…

– Un re! – direte voi. No: c’era una volta un pezzo di legno buono per accendere il fuoco, che capitò nella bottega di un falegname chiamato maestro Ciliegia per il suo naso, rosso e lustro come una ciliegia matura. Maestro Ciliegia si fregò le mani e borbottò: – Ci farò una buona gamba di tavolo!

PAROLE NUOVE

Leggendo il titolo si capisce subito che il burattino non sarà un burattino: rispettoso dispettoso

Stava per dare il primo colpo d’ascia, quando sentì una vocina che diceva: – Non mi picchiar forte!

Ciliegia girò gli occhi intorno e non vide nessuno. Si grattò la parrucca, e disse: – Quella voce... me la sono certo immaginata!

Ma mentre piallava il legno su e giù, su e giù, sentì: – Smetti, uh uh, ih ih, uh uh, mi fai il solletico!

Ciliegia cadde a terra, con la punta del naso azzurra per la paura.

Entrò in quel momento un buon vecchio di nome Geppetto, e chiese: – Che fai lì per terra, maestro Ciliegia?

– Insegno l’alfabeto alle formiche! – sbottò l’altro, di cattivissimo umore.

– Stamattina m’è piovuta in testa l’idea di farmi un burattino e girare il mondo per guadagnarmi pane e vino – disse Geppetto. – Hai un pezzo di legno adatto?

Ciliegia molto volentieri gli regalò quel legno che lo aveva tanto spaventato.

GIORNI SPECIALI LA FIABA 86

Arrivato a casa, Geppetto prese a costruire il burattino.

“Lo chiamerò Pinocchio: un nome che gli porterà fortuna!” disse tra sé Geppetto, e scolpì prima i capelli, poi la fronte, poi due orecchie molto piccole, e infine gli occhi. Vedendosi guardato, anzi osservato, anzi scrutato da quei due occhi, il vecchio disse: – Perché mi guardate così, occhiacci di legno?

Nessuno rispose.

Geppetto scolpì il naso, ma quello cominciò a crescere, crescere, e più lo tagliava più diventava lungo.

La bocca del burattino, appena scolpita, rideva e faceva smorfie, e appena gli ebbe finite le mani, il povero vecchio sentì portarsi via la parrucca. A quell’ultimo sgarbo, Geppetto divenne malinconico, e tuttavia continuò il suo lavoro.

Quando ebbe pronte le gambe, però, Pinocchio infilò la porta e scappò.

Adatt. da R. Piumini, da Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio, Edizioni EL

LEGGO E… COMPRENDO

Disponi nell’ordine corretto i fatti narrati, numerandoli da 1 a 5.

Pinocchio, il burattino di Geppetto, prende vita e scappa via Geppetto va a casa e costruisce un burattino di legno

Maestro Ciliegia prende un pezzo di legno per costruire la gamba di un tavolo, ma il pezzo di legno parla!

Maestro Ciliegia dà il suo pezzo di legno a Geppetto

Geppetto va da maestro Ciliegia e chiede un pezzo di legno

1 GIORNI SPECIALI LA FIABA 87

IL PRINCIPE E LO STRANIERO

Tanto tempo fa, in un’epoca lontana, c’era un piccolo regno dove la pioggia non cadeva più. Un mattino alla regina mancarono le forze per alzarsi. Il giovane principe, preoccupato, decise allora di partire alla ricerca dell’acqua: dalle cucine deserte prese una brocca di argilla. Si ricordò di una sorgente che sgorgava dalla cima di un’alta montagna e scendeva poi a cascata fino al fondovalle. Quando arrivò alla sorgente, vide che dalla roccia uscivano appena poche gocce. Pazientemente riempì la brocca, goccia dopo goccia, e infine corse giù dalla montagna per portare al più presto l’acqua a sua madre.

RICONOSCO...

LA FIABA

Tra i personaggi della fiaba ci sono il protagonista , l’aiutante e a volte, come in questa storia, un oggetto magico.

Mentre correva, ad un tratto vide un’anziana signora seduta sotto un albero: la povera donna, assetata, non aveva più la forza di camminare. Il giovane principe si inginocchiò e le diede da bere, poi riprese il cammino. Arrivato al castello, venne ad aprirgli la porta la giovane cameriera di sua madre. Sembrava esausta. Al principe si strinse il cuore nel vederla così, e le porse la brocca perché si dissetasse. La giovane lo ringraziò e, riprese le forze, lo accompagnò negli appartamenti della regina. Il giovane aiutò sua madre a bere l’acqua fresca. Dopo qualche sorso, la regina gli tese la brocca e disse:

– Grazie, figlio mio. Bevi anche tu.

Il principe, che aveva effettivamente molta sete, si portò la brocca alle labbra. Ma nello stesso istante, dei colpi risuonarono alla porta principale del castello. Lasciata la madre alle cure della cameriera, il principe andò ad aprire.

Uno straniero dalla pelle scura stava appoggiato alla porta. Subito vide la brocca d’argilla nelle mani del principe e a gesti gli fece capire che aveva molta sete. Il principe non esitò e gli porse il recipiente.

LA FIABA 88

PAROLE NUOVE

Il verbo scaturirà

vuol dire: nascerà.

L’uomo bevve a lungo: mentre si dissetava, il suo corpo si raddrizzava e i suoi abiti si muovevano intorno a lui, come animati da un’invisibile brezza. Nelle sue mani, la brocca d’argilla prese lentamente la trasparenza del cristallo. Finito di bere, sorrise al principe pieno di dolcezza.

– Mio principe, – gli disse, – tu non sai che cosa significa escludere gli altri: in me tu non hai visto uno straniero, ma un fratello. E per questo, da questa brocca che mi hai dato scaturirà una sorgente che disseterà tutti gli abitanti del tuo regno. Così dicendo indietreggiò e fece cadere la brocca, che si ruppe in mille gocce scintillanti formando una sorgente d’acqua pura e cristallina che sgorgava dal più profondo della terra.

Il giovane principe bevve l’acqua limpida, poi si alzò per ringraziare lo straniero, ma l’uomo dalla pelle scura era già sparito.

Il principe vide la sua sagoma perdersi nel firmamento e in quel punto del cielo apparve una luce chiara, d’un chiarore più scintillante del cristallo. Gli abitanti del regno, guardando quella luce, si ricorderanno per sempre del giovane principe e dello straniero.

Adatt. da M. Coles – M. Ross, L’alfabeto della saggezza, Einaudi Ragazzi

LEGGO E… RICONOSCO LA FIABA

•  Chi è il protagonista?

•  Chi è l’aiutante?

•  Qual è l’oggetto magico?

LEGGO E… COMPRENDO

Nell’ordine, il principe dà l’acqua della brocca:

all’anziana signora, alla cameriera, alla madre, allo straniero alla cameriera, all’anziana signora, alla madre, allo straniero

LA FIABA 89

BELINDA E IL GIGANTE NONCIPROVARE

Non molto tempo fa, nel piccolo regno di Ceraunavolta, viveva una principessa di nome Belinda.

Belinda era davvero una fanciulla buona, mite e ubbidiente, ma era anche molto triste perché, da quando era nata, viveva rinchiusa nel suo piccolo castello, mentre desiderava viaggiare e conoscere il mondo che aveva visto illustrato nei libri della sua biblioteca.

RICONOSCO... LA FIABA

Nella fiaba c’è spesso un antagonista , un personaggio malvagio che si oppone al protagonista. In questa storia l’antagonista è il gigante Nonciprovare, ma sarà davvero così cattivo?

Ai confini del regno, però, si aggirava da sempre Nonciprovare, un terribile gigante dagli occhi di ghiaccio e le fauci di fuoco, alto e possente come una montagna.

– Non temere, Belinda – le aveva detto sua madre, la regina Melinda – un giorno arriverà il principe Tisalvoio, sconfiggerà il gigante cattivo e ti porterà via in groppa al suo cavallo bianco.

Belinda allora, che si fidava molto di sua madre, perché sapeva che l’amava sopra ogni cosa, attese con pazienza. Attese giorni e giorni, settimane, mesi, anni, ma niente da fare: del principe Tisalvoio nemmeno l’ombra.

Belinda diventava sempre più triste e malinconica, fino a quando, una bella mattina, raccolse tutto il coraggio che aveva e decise di indossare le armi magiche dei suoi antenati che da sempre il re, suo padre, teneva conservate gelosamente nelle segrete del castello.

LA FIABA 90

In men che non si dica, Belinda era vestita con tanto di armatura, elmo e spada, pronta ad affrontare da sola Nonciprovare. Fu così che avvenne una cosa davvero inaspettata e sorprendente…

Il terribile gigante, nel vederla arrivare, non diede alcuna impressione di volerla fermare, in verità non solo non batté ciglio, ma le disse anche: – Era ora, principessa, che uscissi dal tuo castello! Che cosa aspettavi per lasciare il tuo piccolo regno e correre a vedere il mondo?

Allora Belinda capì che sua madre si era ingannata, e senza volere aveva ingannato anche lei. E capì anche che nessuno mai sarebbe arrivato a salvarla perché ognuno di noi si salva da solo, nell’unico modo possibile: armandosi di coraggio e affrontando le proprie paure.

A. Dell’Anno

LEGGO E… SCRIVO

A un certo punto nella fiaba si dice: “Fu così che avvenne una cosa davvero inaspettata e sorprendente…”.

Continua tu la storia sul quaderno scrivendo il finale che più ti sarebbe piaciuto.

LEGGO E… RACCONTO

Qual è la tua fiaba preferita? Perché ti piace più delle altre?

LA FIABA 91

PAGINE STELLA

IL CAMMELLIERE E IL SALE

C’era una volta un giovane cammelliere che, in groppa al suo cammello, partiva ogni settimana per andare a vendere due sacchi di sale oltre il deserto. Un giorno il cammello mise una zampa in una buca e inciampò. Il cammelliere cadde e anche i due sacchi di sale, che purtroppo si aprirono, lasciando cadere tutto il sale sulla sabbia. Il cammelliere era lì disperato, e piangeva, quando sentì una vocina:

– Cos’è questo buon sapore?

L’uomo guardò in basso e vide un serpentello che, arrotolato nella sabbia, stava assaporando una sua lacrima.

– È il salato del mio pianto, – disse il cammelliere.

– Mi piace! – esclamò l’animale.

– Oh, ne puoi sentire quanto vuoi... – disse tristemente il cammelliere. – Qui attorno c’è sparso tanto di quel sale...

– Ma il sale qui attorno è asciutto, e non si scioglie nella mia bocca, – disse il serpentello. Invece quello delle tue lacrime è bagnato. Dammene ancora. Il cammelliere, da buon mercante, disse: – Ma tu cosa mi darai in cambio?

– Dammi una lacrima e lo saprai.

Così il cammelliere si mise a pensare alla sua recente sfortuna, e riuscì a spremere dagli occhi un’altra lacrima.

– Mmmhh, che buona! – disse il serpentello. – E adesso fa’ come ti dico: prendi uno dei sacchi, inginocchiati, e tienilo aperto a un palmo dal suolo. Il cammelliere obbedì, mentre il serpentello spariva sotto la sabbia. Poco dopo, ecco che cominciò a uscire dalla sabbia una fila lunga, lunga, infinita di formiche. Ciascuna formica si arrampicava su una gamba del cammelliere, passava sul bordo del sacco e lasciava cadere un granello di sale: erano così numerose e così veloci che in meno di un’ora entrambi i sacchi furono pieni.

Contento, il cammelliere legò bene i sacchi, li caricò sul cammello, e si avviò per il deserto.

Adatt. da R. Piumini, Poco prima della notte, Einaudi

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1. Il protagonista della fiaba è un personaggio reale o fantastico?

È un personaggio

2. L’antagonista, nelle fiabe, è un personaggio che ostacola il protagonista. In questa fiaba non c’è un antagonista, ma accade qualcosa che ugualmente ostacola il protagonista. Che cosa?

3. Chi, invece, rappresenta l’aiutante?

4. Disponi nell’ordine corretto le parti della fiaba, numerando da 1 a 6.

1 93 TUTTO OK? VERIFICA: LEGGO UNA FIABA

VERSO L’INVALSI

PRIMA RIFLETTO SUL TITOLO

Leggi il titolo. Secondo te, il protagonista: ama l’avventura vuole diventare ricco

IL CERCATORE D’ORO

C’era una volta, un secolo fa, un cercatore d’oro, che se ne andava fra le montagne dell’America. Un giorno, come al solito, se ne stava a filtrare la sabbia di un fiume con i piedi nell’acqua, quando sentì caldo alle caviglie. Incuriosito, guardò giù per vedere da dove veniva quell’acqua calda, e vide un ruscello che entrava nel fiume poco lontano. Ma non era un ruscello come gli altri: la sua acqua fumava. Il cercatore risalì il ruscello a piedi nudi. A un certo punto si trovò in una valletta tranquilla, e vide una piccola casa di legno, e una donna dai capelli biondissimi. La donna si lavava i capelli, rovesciandoci sopra ogni tanto una grande pentola di acqua fumante.

Il cercatore si avvicinò, e quando fu vicino spalancò gli occhi, stupito e quasi spaventato, perché vide che i capelli della donna erano fili d’oro vero, così luminoso come non ne aveva mai visto nella sua vita.

In quel momento lei alzò la faccia: – Buongiorno! – disse sorridendo.

Il cercatore le rispose: – Buongiorno, – e intanto pensava che le avrebbe tagliato i capelli mentre era addormentata, e sarebbe fuggito.

Lei continuava a sorridere, e diceva: – Benvenuto alla mia casa! Hai fame?

Ho preparato le frittelle, poco fa: ne vuoi?

“Beh, magari non glieli taglierò tutti, ma solo metà...” pensò il cercatore, e disse: – Sì, grazie.

E lei, sempre sorridendo: – C’è anche un buon succo di mele: ti toglierà la sete e ti rinfrescherà.

Lui pensò: “Forse taglierò solo la punta, e gliene lascerò la maggior parte…” – Accomodati, – lei disse, sorridendo.

Lui sedette, e pensò che non le avrebbe tagliato nemmeno la punta di un capello, perché dell’oro non gli importava più niente, e voleva solo restare in quel posto, con quella donna, per tutta la vita. E così fece: rimase a fare il boscaiolo, baciando e accarezzando il suo oro, e fu felice. Adatt. da R. Piumini, Storie per chi le vuole, Einaudi

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1. Il cercatore d’oro per trovare l’oro: (rileggi le righe 2-3)

A. attraversa i fiumi a piedi nudi

B. setaccia la sabbia dei fiumi

C. cerca fiumi di acqua fresca

D. evita i fiumi con acqua calda

2. Il cercatore d’oro “risalì il ruscello a piedi nudi”. Quale dei seguenti fatti è una causa e quale è una conseguenza della sua azione? (rileggi le righe 2-9) Metti una X per ogni riga.

È una causa È una conseguenza

a.

b.

c.

d.

Trova la ragazza dai capelli d’oro

Sente caldo alle caviglie

Vede che il ruscello ha l’acqua fumante

Giunge in una valletta

3. Nel vedere la ragazza che si lava i capelli, il cercatore d’oro è “stupito e quasi spaventato” perché la ragazza: (rileggi le righe 10-12)

A. si versa in testa dell’acqua bollente

B. lava i suoi capelli nel ruscello

C. ha i capelli lunghissimi e molto luminosi

D. ha i capelli fatti di fili d’oro

4. Quale aggettivo è più adatto a descrivere il carattere della ragazza? (rileggi le righe 13-23)

A. preziosa

B. rara

C. gentile

D. favolosa

5. La seguente frase esprime bene il significato del racconto. Completala correttamente. (rileggi il testo)

L’amore è più importante della

A. felicità

B. ricchezza

C. furbizia

D. soddisfazione

VERSO L’INVALSI 95

LA

LA LEPRE E LA TARTARUGA

Legge l’insegnante

La lepre prendeva spesso in giro la tartaruga per la sua lentezza. Così, un giorno la tartaruga decise di sfidarla: – Vedi quell’albero laggiù? – le disse.

– Facciamo una gara di corsa: scommettiamo che arrivo prima io?

La lepre scoppiò a ridere: – Amica mia, tu sei tutta matta! È impossibile!

– Matta o no, insisto. O hai paura di perdere? – la provocò la tartaruga.

– Ma figurati! – esclamò la lepre. – Ci sto... e ti batterò!

La lepre e la tartaruga stabilirono il punto di partenza e il punto di arrivo della loro gara. Tutti gli animali del bosco accorsero per assistere a quell’insolita sfida.

Quando tutto fu pronto, partirono.

La tartaruga iniziò subito ad avanzare con il suo passo lento, mentre la lepre rimase ferma. In quattro salti avrebbe potuto raggiungere il traguardo, ma considerava la scommessa di così poco conto che volle lasciare un vantaggio alla tartaruga. Voleva dimostrare che per lei era una bazzecola batterla.

Così perse tempo: si mise a brucare l’erba, annusò il vento, fece un pisolino, convinta che avrebbe vinto comunque. Quando si svegliò, la tartaruga aveva quasi raggiunto il traguardo. Allora la lepre scattò in avanti, ma era troppo tardi: la tartaruga tagliò il traguardo prima di lei, e vinse la gara.

Stavolta, fu la tartaruga a prendere in giro la lepre: – Che cosa ti avevo detto? – la canzonò. – Ho vinto io!

A cosa ti serve essere tanto veloce, se poi non ne fai buon uso? E non devi nemmeno portare sulla schiena una casa, come faccio io!

Nella vita non serve a nulla correre: basta partire al momento giusto.

Tratto e adatt. da Le più belle favole di La Fontaine, Gribaudo

SCOPRO I LIBRI

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Consigliato a chi ama le storie brevi che alla fine insegnano sempre qualcosa di utile… FAVOLA Ascolta l’audio

IMPARO AD ASCOLTARE

•  Dove si svolge la storia?

In una valle

In un bosco

Vicino a un fiume

In campagna

•  Quali sono le caratteristiche principali della lepre e della tartaruga?

La lepre è molto ........................................................................

La tartaruga è molto

•  Che cosa fa la lepre durante la gara di corsa con la tartaruga?

Prende in giro la tartaruga

Perde tempo

Parla con gli altri animali

Si nasconde in un cespuglio

•  Associa ciascun aggettivo al personaggio a cui si adatta.

Presuntuosa Saggia

•  La frase “Nella vita non serve a nulla correre: basta partire al momento giusto” significa che la cosa più importante nella vita è: fare la cosa giusta al momento giusto non voler per forza essere i primi

•  C’è stata una volta in cui, come la tartaruga, hai tenuto un comportamento più saggio rispetto a qualcun altro e hai vinto la tua gara?

LA FAVOLA 97

LA FAVOLA

RICORDA! La favola è un breve racconto fantastico che narra storie di animali parlanti. È un genere molto antico, come la fiaba.

I FATTI

La favola è un racconto fantastico che narra fatti immaginari; le storie vogliono sempre trasmettere ai lettori e alle lettrici un insegnamento: la “morale”.

I PERSONAGGI

I personaggi della favola sono sempre animali parlanti: alcuni si comportano bene, altri si comportano male. In questo modo ricordano qualità e difetti degli esseri umani.

LA FAVOLA

IL LUOGO

I luoghi in cui si svolge la favola sono ambienti naturali: il fiume, il lago, la campagna, il bosco...

IL TEMPO

Il tempo in cui si svolge la fiaba è indefinito, cioè non è indicato con precisione (Una volta..., un giorno...)

STUDIO IN UN LAMPO
LA FAVOLA 98

COSTRUISCO LA MIA MAPPA

Inserisci le parole mancanti aiutandoti con i riquadri della pagina accanto.

I FATTI

La favola è un racconto che narra fatti ; le storie hanno sempre una “..................................................”.

I PERSONAGGI

I personaggi della favola sono sempre animali , che hanno e come gli esseri umani.

LA FAVOLA

IL LUOGO

I luoghi in cui si svolge la favola sono ambienti come il bosco o la campagna.

IL TEMPO

Il tempo in cui si svolge la fiaba è , cioè non è indicato con precisione.

LA FAVOLA 99

RICORDA! La favola è un breve racconto fantastico che narra storie di animali parlanti. Alla fine della storia è sempre presente la “ morale”.

IL CERVO E L’ACQUA

Un giorno, nei pressi di una fonte, un cervo osservava il suo riflesso nelle acque cristalline, lamentandosi per il suo aspetto.

– Ho davvero un corpo sproporzionato! –brontolava – La mia testa è così bella, con queste corna eleganti che si alzano imponenti come i rami di un bosco, mentre le mie zampe sottili sembrano rami secchi e nodosi. Sono così brutte da vedere, e di certo non sono degne del mio portamento regale!

Mentre rimuginava questi pensieri tra sé e sé, all’improvviso un cane da caccia sbucò dalla boscaglia e iniziò a inseguirlo, abbaiando.

Il cervo si mise subito a correre con il cuore che gli batteva all’impazzata per la paura, e si infilò tra gli alberi.

Le corna eleganti, così belle da vedere, continuavano a impigliarsi tra le fronde più basse, ostacolando la sua fuga; per fortuna, però, le sue zampe sottili erano molto veloci, e il cervo alla fine si salvò.

L’apparenza inganna: spesso diamo più valore a ciò che è bello, ma inutile, invece che a ciò che ci serve davvero.

Tratto e adatt. da Le più belle favole di La Fontaine, Gribaudo

TESTO GUIDA LA FAVOLA 100

NELLA FAVOLA

I FATTI

I fatti narrati potrebbero accadere realmente?

Sì NO

•  Perché? ......................................................................................................

I PERSONAGGI

•  Perché il cervo si lamenta, specchiandosi nella fonte?

COMPLETA!

I FATTI

•  Che cosa succede quando deve scappare dal cane da guardia?

•  Sottolinea la morale della favola.

IL LUOGO

Dove si svolgono i fatti narrati?

IL TEMPO

Cerchia l’espressione che indica il tempo in cui si svolgono i fatti.

•  I fatti narrati sono , non potrebbero accadere realmente.

I PERSONAGGI

•  I personaggi sono sempre animali , che hanno qualità e come gli esseri umani.

•  Ogni storia vuole sempre trasmettere ai lettori un : la “morale”.

IL LUOGO

•  I luoghi sono ambienti .

IL TEMPO

•  Il tempo è , cioè non è indicato con precisione.

.........................................................................................................................
pag.
Consulta la MAPPA LA FAVOLA 101
99

LA VOLPE E L’UVA

C’era una volta una volpe che vagava tranquilla per la campagna. Era già mattina inoltrata, e la fame iniziava a farsi sentire. A un certo punto, vide una bella vigna piena di bellissimi grappoli d’uva. La volpe si avvicinò furtiva a uno dei grappoli, quello che le sembrava più vicino. Non c’era nessuno nelle vicinanze.

Era il momento perfetto per fare un bel salto e prendersi il grappolo d’uva!

RICONOSCO... LA FAVOLA

In questa storia i personaggi sono animali parlanti che ricordano qualità e difetti degli esseri umani. Alla fine c’è un insegnamento, la morale.

La volpe quindi prese la rincorsa e… hop! Fece un balzo cercando di afferrare coi denti il grappolo, ma niente: non ci arrivò. Allora prese un po’ più di rincorsa e hop! Fece un altro balzo, ma anche questo non era abbastanza alto per riuscire ad arrivare al grappolo d’uva. La volpe allora provò a prendere una rincorsa ancora più lunga e hop! Niente, non arrivò a prendere il grappolo d’uva. Intanto aveva sempre più fame. Stremata dalla fatica, la povera volpe guardò se nella vigna c’erano altri grappoli, magari più bassi, da poter prendere. Ma niente, erano tutti più in alto di quel grappolo che lei aveva cercato con tutte le sue forze di acciuffare. Così, per non ammettere di non essere riuscita nella sua impresa, si disse: “Meglio, tanto di sicuro quel grappolo era ancora acerbo e mangiarlo mi avrebbe solo fatto venire mal di pancia!”.

Chi è arrogante disprezza ciò che non può avere. Tratto e adatt. da www.fabulinis.com

LEGGO E… RICONOSCO LA FAVOLA

•  Chi è la protagonista della favola?

•  Alla fine della favola la protagonista disprezza l’uva perché: l’uva è ancora acerba la protagonista è presuntuosa

LA FAVOLA 102

IL LEONE E IL TOPO RICONOSCENTE

Un giorno un topolino correva nella foresta e, quasi senza rendersene conto, si ritrovò sul corpo di un leone addormentato, ma il leone si svegliò all’improvviso, subito lo afferrò e fece per mangiarselo in un solo boccone.

La bestiola allora lo supplicò di risparmiarlo:

– Oh, leone... se mi salverai la vita, ti assicuro che prima o poi troverò il modo di dimostrarti la mia riconoscenza! –. Allora il leone, trovando molto buffe le parole del topolino, scoppiò a ridere e lo lasciò andare.

Dopo un certo tempo, il leone fu inseguito e catturato da alcuni cacciatori che lo legarono con una corda ad un albero. Il topo, che udì i suoi lamenti, accorse, rosicchiò la corda e lo liberò.

Il topolino allora disse: – Tu quella volta ridevi di me, leone, perché eri certo che mai avrei potuto esserti di aiuto. Ora hai capito che anche i topi sono capaci di dimostrare la loro gratitudine.

Anche i potenti possono avere bisogno dei deboli.

Adatt. da Esopo

LEGGO E… COMPRENDO

Disponi nell’ordine corretto i fatti narrati, numerandoli da 1 a 5.

Il topolino convince il leone a lasciarlo libero

Il leone viene catturato e legato a una corda

Il topolino libera il leone rosicchiando la corda

Il leone vuole mangiare il topolino

RICONOSCO... LA FAVOLA

Il tempo in cui si svolgono i fatti di questa storia è indefinito (Un giorno…), il luogo è la foresta, un ambiente naturale.

Il topolino, correndo nella foresta, si ritrova sul corpo di un leone

1 LA FAVOLA 103

IL LUPO E IL CANE

Un giorno un lupo, molto magro e malmesso dal momento che non riusciva più a procurarsi del cibo per via dei tanti cani da guardia che c’erano in giro, ne incontrò uno.

Il cane era un mastino, tanto grasso, tondo e bello, che il lupo per vendetta pensò di sfidarlo a duello, sperando di ucciderlo.

Tuttavia, vedendolo più forte, pensò ragionevolmente di prenderlo con le buone:

– Amico cane, mi rallegro molto di vedere quanto bene faccia alla tua salute il cibo che l’uomo ti dà ogni giorno!

– E chi ti impedisce – rispose il cane –di fare come me? La vita che tu fai nei boschi è triste e sei sempre in pericolo di morir di fame: insomma, una vita buttata, senza senso. Se verrai con me, mio buon compagno, imparerai l’arte di stare bene. Ti assicuro che, in cambio, avrai pochissimo da fare: stare di guardia, vedere chi va e chi viene, ogni tanto abbaiare alla luna e, per il resto, goderti certe prelibatezze di carne e ossi, anatre e capponi, senza contare l’altro cibo che ti pioverà addosso se solo agiterai un po’ la coda.

LEGGO E… RACCONTO

Quale dei due personaggi di questa favola preferisci? Perché?

LA FAVOLA 104

Il lupo quasi si commosse nell’ascoltare il racconto della fortuna che era toccata in sorte a quel cane. Ma camminando accanto a lui notò all’improvviso che il collo del mastino era molle e spelacchiato.

– Che hai lì sul collo? – chiese il lupo. – Nulla.

– Nulla...? Non mi sembra, amico cane.

– Suvvia, non preoccuparti. Forse sarà il segno della catena alla quale mi legano ogni giorno – si giustificò il mastino.

– Ti legano! – esclamò il lupo, cambiando tono di voce. – Vuoi dirmi che non puoi correre dove ti piace? Non puoi andare dove vuoi?

– Ma che cosa importa?

– Ah... importa a me, amico cane! Fossero anche d’oro i piatti in cui ti servono il cibo, te li lascio volentieri. Non è una vita, la tua, che fa per me! E presa la rincorsa, il lupo corse via come un razzo.

Per alcuni la libertà non ha prezzo.

Adatt. da Fedro

LEGGO E… RICONOSCO LA FAVOLA

La morale di questa favola ci insegna che:

per vivere liberi bisogna rinunciare a qualcosa non bisogna fidarsi delle chiacchiere degli sconosciuti mostrandosi sempre obbedienti si può vivere felici

LEGGO E… SCRIVO

Indica sula barra laterale inizio, sviluppo e conclusione, della storia, con i colori corrispondenti. Poi, per ciascuna delle parti individuate, scrivi sul quaderno una frase che ne riassuma il contenuto.

LA FAVOLA 105

PAGINE STELLA

IL CORVO E LA VOLPE

Una volta, nel mezzo del bosco, un corvo se ne stava tranquillo e beato sul ramo di un grande albero, stringendo nel becco un bel pezzo di formaggio che era riuscito a procurarsi. D’un tratto una volpe, attratta dal desiderio di avere lei quel formaggio, si avvicinò all’albero e disse:

– Salve, amico corvo, io non conosco uccello più avvenente di te in tutto il bosco. E se è vero, come si dice in giro, che la tua voce è bella come sono belle le tue penne lucenti, allora tu somigli a una creatura fantastica, a una fenice!

A sentire queste parole di elogio il corvo si riempì di orgoglio, era felicissimo, insomma non stava più nelle penne! E volendo dare subito dimostrazione di quanto fosse stupefacente il suo famoso canto spalancò il becco lasciando cadere il pezzo di formaggio. La volpe, che era rimasta ferma ai piedi dell’albero e non aspettava altro, subito lo afferrò e disse: – Ecco, mio caro, che cosa accade a chi crede ai falsi complimenti. Se vuoi un consiglio, impara almeno la lezione e considera il formaggio come il prezzo che hai pagato per averla. Il corvo sciocco capì bene la lezione della volpe e si ripromise che in futuro sarebbe stato più saggio. Chi è troppo vanitoso e facilmente crede ai falsi complimenti, prima o poi ne paga le conseguenze.

Adatt. da La Fontaine

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1. I personaggi di questa favola, e di tutte le favole, sono realistici e fantastici al tempo stesso. Perché?

Sono realistici perché:

Sono fantastici perché: ..................................................................................

2. Il corvo è: vanitoso crudele bugiardo violento

3. La volpe è: crudele orgogliosa furba paurosa

4. In quale luogo si svolgono i fatti?

I fatti si svolgono in ........................................................................................

5. Nelle favole il tempo in cui si svolgono i fatti è sempre indefinito. Trova e cerchia, nel testo, le parole che indicano il tempo in cui si svolgono i fatti.

6. Che cosa significa la parola “morale”? Consiglio Insegnamento Conclusione Segreto

7. Prova a spiegare con parole tue la morale di questa favola.

107 TUTTO OK? VERIFICA: LEGGO LA FAVOLA

PIGMALIONE

Legge l’insegnante

Nell’isola di Cipro un tempo viveva uno scultore di nome Pigmalione. Era un artista molto bravo e riusciva a modellare ritratti e statue che tutti ritenevano i migliori dell’intera Grecia. Pigmalione accettava volentieri i complimenti ma trovava che i suoi lavori fossero pieni di imperfezioni. “Voglio scolpire una statua perfetta. Ci devo riuscire!”, si disse un giorno.

Per raggiungere il suo obiettivo, modellò nell’avorio una figura femminile. Lavorò con impegno, scolpendo con attenzione, concentrandosi su ogni dettaglio. Dato l’ultimo colpo di scalpello, pulì e lucidò la scultura, poi si allontanò un po’ per osservarla meglio e fu travolto dall’emozione. La donna che aveva scolpito era bellissima e, da quel momento, Pigmalione non se ne separò nemmeno per un secondo. Dormiva con la statua accanto a sé, l’accarezzava, le parlava. Gli sembrava di avere accanto la donna più bella del mondo e sognava che un giorno avrebbe preso vita, avrebbe aperto gli occhi, gli avrebbe parlato e lo avrebbe amato così come lui l’amava. Pigmalione si era innamorato della sua opera d’arte!

Per esaudire il suo desiderio, lo scultore si rivolse alla dea Afrodite che, vedendolo così travolto dall’amore, si impietosì e trasformò la sua statua in una creatura umana. La gioia di Pigmalione fu tale che sposò subito la sua amata.

Adatt. da L. Mattia, 90 storie di mitologia da leggere a 9 anni, Il Battello a vapore

SCOPRO I LIBRI

Consigliato a chi ama personaggi incredibili e straordinari: creature magiche e mostruose, dèi invincibili ed eroi dalla forza eccezionale.

108 IL MITO Ascolta l’audio

IMPARO AD ASCOLTARE

•  Chi è Pigmalione?

Pigmalione è ..............................................................................

•  Dove si svolgono i fatti narrati?

•  Il tempo in cui si svolgono i fatti è: il presente un tempo imprecisato

•  Pigmalione decide di scolpire una statua perché vuole:

dimostrare a tutti quanto è bravo realizzare un’opera perfetta

innamorarsi della statua

•  Quale personaggio della storia ha poteri eccezionali?

Pigmalione

La statua

La dea Afrodite

•  Pigmalione si innamora della sua statua: c’è un oggetto al quale anche tu sei molto legato? Quale e perché?

IL MITO 109

IL MITO

RICORDA! Il mito è un racconto fantastico, dalle origini molto antiche, che spiega l’origine dell’universo, del mondo e degli esseri umani oppure narra le imprese di eroi e creature soprannaturali (gli dèi).

I FATTI

Il mito è un racconto fantastico che, per spiegare l’origine del mondo o degli uomini oppure per raccontare le imprese di dèi ed eroi, narra fatti straordinari che non potrebbero mai accadere nella realtà.

I PERSONAGGI

I personaggi del mito sono inventati, possono essere elementi della natura (acqua, fuoco, sole, luna) che agiscono come persone oppure persone straordinarie (gli eroi ) o ancora creature soprannaturali che hanno poteri eccezionali e governano la vita degli esseri umani (gli dèi ).

IL MITO

IL LUOGO

I luoghi in cui si svolge il mito sono realistici, ma non ben definiti (luoghi generici che appartengono all’Universo o alla Terra ).

IL TEMPO

Il tempo in cui si svolge il mito è indefinito, un tempo che si perde in un passato lontanissimo.

STUDIO IN UN LAMPO
IL MITO 110

COSTRUISCO LA MIA MAPPA

Inserisci le parole mancanti aiutandoti con i riquadri della pagina accanto.

I FATTI

Il mito è un racconto fantastico che, attraverso fatti ......................................... , spiega l’ del mondo e degli esseri umani o narra le imprese di .................................................. ed eroi.

I PERSONAGGI

I personaggi del mito sono elementi della che agiscono come ............................................... oppure persone straordinarie (gli ) o creature soprannaturali che governano la vita degli esseri umani (gli )

IL MITO

IL LUOGO

I luoghi in cui si svolge il mito sono realistici, ma (luoghi generici che appartengono all’Universo o alla )

IL TEMPO

Il tempo in cui si svolge il mito è , un tempo che si perde in un lontanissimo.

IL MITO 111

RICORDA! Il mito è un racconto fantastico che narra le imprese di dèi ed eroi oppure spiega l’origine del mondo, dei fenomeni naturali o degli esseri umani, come in questo testo.

GLI UOMINI DI MAIS

Mille e mille anni fa, dopo aver creato la Terra, gli dèi la popolarono di uccelli, giaguari, cervi e serpenti. Questi animali però lanciavano solo gridi e non sapevano parlare.

Così gli dèi provarono a creare l’uomo.

Lo fecero di fango, ma videro che non andava bene: l’uomo non aveva forza, cadeva giù, e alla prima pioggia si sciolse.

Scolpirono allora dei fantocci in legno che stavano in piedi e assomigliavano all’uomo, ma non avevano anima e neppure cervello. Così gli dèi li distrussero.

Il Sole stava per sorgere quando quattro animali, il gatto, il coyote, il pappagallo e il corvo, portarono agli dèi una pannocchia matura di mais.

Gli dèi macinarono i chicchi con una pietra, poi impastarono la farina con l’acqua del mare e crearono i muscoli e la forza dell’uomo.

Finalmente la loro opera era perfetta: l’uomo aveva anima e cervello e anche una voce per ringraziare gli dèi.

Adatt. da E. Giacone, Miti e leggende sulle origini del mondo e dei suoi abitanti, Gaia Edizioni

TESTO GUIDA IL MITO 112

NEL MITO

I FATTI

Indica con una X se è vero (V) o falso (F).

•  La storia narra fatti straordinari V F

•  I fatti riguardano l’origine degli dèi V F

I PERSONAGGI

•  Chi sono i personaggi di questo mito?

COMPLETA!

I FATTI

•  Che cosa stanno creando?

•  Quali materiali usano prima di provare con il mais?

IL LUOGO

Dove si svolgono i fatti narrati?

IL TEMPO

Individua e trascrivi l’espressione che indica il tempo in cui si svolgono i fatti.

•  I fatti narrati sono , non potrebbero accadere realmente.

I PERSONAGGI

•  I personaggi possono essere creature ................................................................ che governano la vita degli esseri (gli dèi).

IL LUOGO

•  I luoghi non sono ben ............................................................ Spesso sono luoghi generici che appartengono all’ o alla Terra.

IL TEMPO

•  ll tempo è indefinito, si perde in un lontanissimo.

....................................................................................................................
pag. 111 Consulta la MAPPA IL MITO 113

IL GRANDE UOVO

RICONOSCO... IL MITO

In origine l’universo assomigliava a un grande uovo, in cui erano mescolati il cielo e la terra e anche il giorno e la notte. All’interno dell’uovo nacque Pangu, il primo essere dell’universo: Pangu dormì per migliaia e migliaia di anni.

Un giorno si svegliò e si accorse che era diventato un gigante. Si guardò intorno, vide il caos e decise di mettere ordine, così afferrò una pesante ascia e ruppe il guscio dell’uovo. Le parti leggere al suo interno salirono verso l’alto e formarono il cielo; le parti pesanti scesero verso il basso e formarono la terra. Perché non si riunissero nel caos di prima, Pangu spinse con le mani il cielo e schiacciò con i piedi la terra. A questo punto decise di riposarsi. Passarono millenni e millenni e Pangu divenne vecchio e stanco, fino a che si addormentò e morì. Il suo corpo allora si trasformò in tutte le cose che conosciamo: il suo occhio sinistro diventò il Sole, il suo occhio destro la Luna, il corpo le montagne, il sangue i fiumi; dai suoi peli si formarono le piante e gli animali, dalle sue ossa i minerali. Il mondo prese forma.

I fatti narrati in questo testo spiegano, attraverso un racconto fantastico, le origini del mondo e degli esseri umani.

C’erano il Sole, la Luna, i monti, i fiumi, le piante e gli animali. Mancava soltanto l’uomo.

IL MITO 114

A quei tempi il mondo era abitato dagli dèi, e la divinità più importante era la dea madre di nome Nüwa. Nüwa era un essere fantastico: la sua parte superiore aveva forma di donna, quella inferiore di drago, inoltre poteva cambiare aspetto quando voleva. Il mondo era ricco e bello, ma Nüwa si annoiava, così un giorno si recò al fiume e raccolse un po’ di fango e lo modellò a forma di piccole bambole: la testa e le braccia erano come le sue; le bambole però non avevano la coda di drago come lei, ma le gambe, per camminare. A questo punto Nüwa soffiò e le bambole presero vita. Erano nati gli uomini e le donne. Nüwa finalmente non era più sola, aveva creato molti uomini e donne. A questo punto creò il rito del matrimonio, così uomini e donne poterono sposarsi e avere dei bambini. Il futuro dell’umanità era assicurato.

Adatt. da Tao Tao Liu Sanders , Dèi, draghi ed eroi della mitologia cinese, Mondadori

LEGGO E… COMPRENDO

Secondo il mito, il mondo che conosciamo nasce da Pangu. Completa la tabella.

Corpo di Pangu

L’occhio sinistro diventa...

L’occhio destro diventa...

Il corpo diventa...

Il sangue diventa...

I peli diventano...

Le ossa diventano...

LEGGO E… SCRIVO

Mondo

Indica sula barra laterale inizio, sviluppo e conclusione della storia, con i colori corrispondenti. Poi, per ciascuna delle parti individuate, scrivi sul quaderno una frase che ne riassuma il contenuto.

IL MITO 115

PERSEFONE E LE STAGIONI

Quando ebbe inizio il mondo, il sole splendeva, i prati erano ricoperti di fiori e nei campi crescevano frutti e frumento. Era la dea Demetra che seminava e innaffiava: grazie a lei, il mondo sembrava un giardino. Mentre la dea della natura lavorava, sua figlia Persefone raccoglieva violette e, alla sera, madre e figlia tornavano a casa felici, cantando e ridendo. Non era così allegro il dio Ade; egli, infatti, viveva nel Regno dei Morti, che si trovava nel sottosuolo. Un giorno Ade, capitato casualmente sulla Terra, vide Persefone e se ne innamorò. D’impulso, salì sul suo carro, la rapì e la portò nel cuore della Terra. E così Persefone sparì urlando terrorizzata. La madre Demetra sentì le urla ma, per quanto cercasse, non riusciva a capire dove e con chi fosse sparita sua figlia. La cercò per giorni e giorni abbandonando il suo lavoro: i fiori appassirono, il frumento e i frutti smisero di crescere.

RICONOSCO...

IL MITO

I personaggi di questa storia sono dèi, creature soprannaturali che hanno poteri eccezionali e governano la vita degli esseri umani.

Disperata, Demetra corse sull’Olimpo e si rivolse a Zeus, il re degli dèi. – Se non riavrò mia figlia –esclamò – come potrò continuare a far crescere i fiori e i frutti sulla Terra?

A quelle parole, Zeus rabbrividì: se fossero morti fiori e frutti, gli uomini non avrebbero più offerto doni agli dèi. Così prese la sua decisione: – Invierò un messaggero da Ade con l’ordine di lasciar andare Persefone, a condizione che non abbia mangiato nulla. Intanto Ade si mostrava premuroso con la fanciulla e le offrì una succosa melagrana. Persefone, poiché aveva molta sete, ne mangiò solo sei chicchi.

Quando Zeus lo seppe, meditò a lungo.

IL MITO 116

Poi dichiarò che Persefone avrebbe trascorso sei mesi nel Regno dei Morti e gli altri sei sulla Terra, con sua madre. Ecco perché, durante i mesi che Persefone trascorre sulla Terra, nei prati spuntano i fiori e la frutta: è primavera, poi estate. Ma, quando arrivano l’autunno e l’inverno, Persefone torna da Ade.

Allora Demetra è triste, sulla Terra i fiori appassiscono e i frutti smettono di crescere. Adatt. da G. McCaughrean, Il rapimento di Persefone e altre storie, Mondadori

LEGGO E… RICONOSCO IL MITO

I personaggi di questa storia sono dèì, creature dai poteri eccezionali. Che cosa fa ciascuno di essi?

Demetra

Persefone ........................................................................................................................................................................................

Ade .......................................................................................................................................................................................................

Zeus

LEGGO E… COMPRENDO

Indica con una X se è vero (V) o falso (F).

•  Grazie a Demetra il mondo è ricco di fiori, frutta e frumento V F

•  Persefone si innamora del dio Ade V F

•  Demetra, per riavere sua figlia, chiede aiuto a Zeus V F

•  Zeus aiuta Demetra perché ne ha compassione V F

•  Persefone potrà stare sei mesi con sua madre e sei mesi con Ade V F

IL MITO 117

CORNIX

RICONOSCO... IL MITO

Cornix era una principessa così bella che in molti desideravano sposarla. La fanciulla, per sfuggire ai suoi pretendenti, si rifugiava sulla spiaggia, fuori dalla reggia, dove si sentiva serena e al sicuro. Il dio del mare Poseidone, però, aveva sentito parlare della sua bellezza e, preso dalla curiosità, un giorno era emerso dalle onde e le si era avvicinato. Fin dal primo momento in cui aveva posato lo sguardo su di lei, il dio se ne era innamorato e, abituato ad avere sempre ciò che desiderava, le rivolse la parola: – Sei la più bella tra le belle – le sussurrò. – Vieni con me, Cornix adorata. La principessa, intimorita, non si lasciò avvicinare da Poseidone che, irritato dal suo comportamento, cercò di rapirla inseguendola sulla sabbia. Cornix allora invocò l’aiuto degli dèi: fu Atena a sentire le sue grida e, per salvarla dall’aggressione del dio del mare, fece un incantesimo. Quando Poseidone fu a pochi passi da lei, rimase a bocca aperta nel vedere che le braccia della principessa si riempivano di piume nere e che il mantello che indossava si trasformava in un manto dal fitto piumaggio scuro. Cornix, aperte le braccia, che ormai erano diventate ali, si librò in volo sotto lo sguardo stupito del dio del mare. Adatt. da L. Mattia, 90 storie di mitologia da leggere a 9 anni, Il Battello a vapore

I fatti narrati in questo testo avvengono in un tempo indefinito, passato. I luoghi sono realistici. cercò di rapirla inseguendola sulla sabbia. Cornix allora incantesimo. Quando Poseidone fu a pochi passi da lei, ali, si librò in volo sotto lo sguardo stupito del dio del mare.

LEGGO E… SCRIVO

Scrivi un riassunto del testo completando sul quaderno le frasi.

•  Cornix era un bellissima principessa che tutti

•  Un giorno, mentre Cornix passeggiava da sola sulla spiaggia fu vista da , che subito

•  Il dio Poseidone fu rifiutato da Cornix e cercò

•  Cornix allora fuggì e per salvarsi

•  Infine la dea Atena

IL MITO 118

IL MIO PRIMO INCONTRO CON...

ULISSE

CHI È?

Un eroe dell’antica Grecia, protagonista dell’Odissea , un libro (un “poema” per l’esattezza) scritto oltre duemila anni fa!

CHI LO HA SCRITTO?

Uno scrittore di nome Omero: ma di lui non si hanno notizie certe, tanto che qualcuno pensa che non sia mai esistito…

SCOPRO I LIBRI

L’eroe greco Ulisse, dopo aver vinto la guerra contro la città di Troia, desidera tornare nella sua isola, Itaca. Il dio del mare Poseidone, però, è molto arrabbiato con lui, perciò lo fa approdare continuamente in terre diverse. Ulisse impiegherà dieci anni per tornare a casa e vivrà moltissime avventure.

GIORNI SPECIALI IL MITO 119

ULISSE E IL GIGANTE POLIFEMO

Ulisse giunge nella terra dei Ciclopi, mostruosi giganti con un occhio solo. L’eroe e i suoi compagni entrano nella grotta del ciclope Polifemo per curiosare, ma il gigante torna all’improvviso e subito mangia alcuni uomini, promettendo che farà lo stesso con quelli che restano. Ulisse, dopo aver detto di chiamarsi Nessuno, riesce a strappare a Polifemo la promessa di essere mangiato tra gli ultimi. Intanto scende la notte e Polifemo si addormenta…

Nel suo sonno confuso e affollato di incubi Polifemo continuava a russare. Ulisse allora si avvicinò quatto quatto. Silenziosissimi, i compagni avanzarono alle sue spalle. A un cenno, sollevarono un tronco di ulivo e lo avvicinarono al fuoco. Lo tennero ben saldo sulla fiamma fino a quando la punta fu perfettamente arroventata.

Era il momento buono!

Presero la rincorsa e conficcarono il tronco nell’enorme occhio di Polifemo. Il Ciclope si sollevò con un selvaggio grido di dolore.

Stordito e in preda alla furia, Polifemo si aggirava per la caverna gridando così forte da risvegliare l’intera comunità dei Ciclopi. Arrivarono tutti, ciascuno dalla propria grotta, e si riunirono intorno all’ingresso del rifugio di Polifemo. Allarmati, alzarono la voce per farsi sentire: – Che cosa succede, Polifemo?!

Polifemo, da dentro, urlò: – Mi hanno assalito nel buio.

I Ciclopi si scambiarono un’occhiata sospettosa: – Che cosa ti hanno fatto?! Chi è stato?

E lui: – Non ci vedo più! È stato Nessuno! Nessuno mi ha colpito!

Gli altri Ciclopi, spazientiti, sbottarono: – Ma come... nessuno?! Forse è solo un incubo, Polifemo! Se nessuno ti ha fatto male, non dovevi svegliarci!

GIORNI SPECIALI IL MITO 120

Uno alla volta se ne andarono, scuotendo la testa contrariati. Polifemo udì i loro passi svanire in lontananza e si gettò a terra. Intanto, Ulisse e i suoi compagni usarono alcune corde trovate nella grotta per legarsi alla pancia delle pecore di Polifemo. Nascosti sotto il pelo morbido delle bestie, attesero pazientemente lo spuntare dell’alba.

Appena il sole fece capolino, il ciclope si alzò, ancora sofferente. Strascicando i piedi, andò a spostare il macigno che chiudeva l’ingresso, perché almeno le pecore potessero raggiungere il pascolo. Prima di lasciarle uscire ne palpava però il muso, il dorso e i fianchi per assicurarsi che Nessuno e i suoi non gli sfuggissero da sotto il naso.

Zitti zitti, Ulisse e i compagni riuscirono a superare la soglia della grotta senza farsi sfiorare dalle enormi mani di Polifemo. Appena fuori dalla spelonca, si liberarono dalle funi legate alle pecore e corsero veloci in direzione delle navi.

Quando furono a bordo, Ulisse gridò così forte che anche il Ciclope lo sentì: – Credevi che fossimo tanto sciocchi, eh? Adesso pagherai il prezzo della tua crudeltà!

Ricordati di me, che non sono Nessuno, ma l’astuto Ulisse!

Adatt. da G. Stilton, da Omero, Le avventure di Ulisse, Piemme

LEGGO E… COMPRENDO

Indica con una X se è vero (V) o falso (F).

•  Ulisse e i compagni accecano Polifemo mentre dorme V F

•  Ulisse è più forte di Polifemo ma è meno intelligente V F

•  Quando Polifemo capisce che Ulisse non si chiama Nessuno è troppo tardi V F

GIORNI SPECIALI IL MITO 121

PAGINE STELLA

IL SOLE E L’ACQUA

Molto tempo fa, il Sole e l’Acqua erano amici e vivevano tutti e due sulla Terra. Il Sole andava a trovare l’Acqua quasi ogni giorno, ma, per quanto lui la pregasse, lei non ricambiava mai la visita.

Così il Sole le chiese – Perché non vieni mai a trovarmi, sorella mia?

E l’Acqua: – Se mi vuoi come ospite devi ingrandire la tua casa, perché ovunque io vada i miei parenti vengono con me: e sono molti, moltissimi!

Il Sole decise subito di costruirsi una casa immensa e si mise al lavoro insieme a sua moglie, la Luna. Appena ebbero finito, il Sole corse dall’Acqua e la invitò per il giorno dopo.

Quando l’Acqua arrivò, prima di attraversare la soglia, chiamò il padrone di casa: – Eccoci, siamo arrivati! Sei sicuro che ci staremo tutti?

– Ma certo – disse il Sole. – Hai mai visto una casa più grande di questa?

Così l’Acqua cominciò a entrare: acqua di fiume e acqua di lago, acqua di mare e di torrente, di palude e di stagno... Acqua e ancora acqua, piena di pesci, di ranocchie, di squali, di coccodrilli, di tutti gli animali che nuotano e sguazzano. L’Acqua continuò a riversarsi nella casa e in poco tempo fu abbastanza alta da arrivare al soffitto.

– I cugini e gli zii sono rimasti fuori della porta – disse l’Acqua al Sole e alla Luna, che nel frattempo si erano arrampicati sul tetto per non affogare. – Possono entrare anche loro? – Il Sole e la Luna si scambiarono un’occhiata: dire di no sarebbe stato davvero troppo scortese. Così l’Acqua riempì la loro grande casa, ed era tanta, tanta e poi tanta che alla fine coprì il tetto e inghiottì la terra tutt’intorno.

Al Sole e alla Luna non restò che rifugiarsi in cielo, dove vivono ancora oggi. Nessuno dei due, infatti, ha voglia di bagnarsi i piedi. Tratto e adatt. da www.bibliotecainterculturale.it

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1. Dal titolo si capisce subito che la storia riguarda: l’Universo alcuni elementi della natura gli esseri umani

2. Completa la frase: Questo mito spiega perché ......................................................

3. Quali sono le parole che indicano il tempo in cui si svolgono i fatti?

4. I luoghi in cui si svolgono i fatti sono la Terra e il Cielo. Sono luoghi: realistici fantastici

5. Nella frase “Quando l’Acqua arrivò, prima di varcare la soglia, chiamò il padrone di casa” (righe 12-13) chi è il padrone di casa?

Il padrone di casa è

6. Dove si rifugiano il Sole e la Luna quando l’Acqua invade la loro casa e poi anche la terra intorno?

Il Sole e la Luna si rifugiano prima , poi

7. Una di queste parole ha lo stesso significato di soglia (riga 12). Quale?

123 TUTTO OK? VERIFICA: LEGGO IL MITO

VERSO L’INVALSI

PRIMA RIFLETTO SUL TITOLO

Leggi il titolo. Secondo te, Poseidone e Atena: si odiano sono in competizione

LA GARA TRA POSEIDONE E ATENA

Poseidone, dio del mare, abitava nei fondali in una splendida reggia decorata da madreperla, con numerosi intarsi di conchiglie, coralli e gemme preziose. Ma poco lontano dal suo regno, sulla terraferma, c’era una città stupenda, Atene, ricca di splendidi palazzi di marmo che onorava soltanto la dea Atena. Il dio del mare, invidiosissimo, fremeva dalla voglia di diventarne il signore. Un giorno arrivò col suo carro veloce sul punto più alto di Atene e battendo sulla roccia con il suo tridente, fece sgorgare una fonte d’acqua marina.

– Ecco la prova che Atene è mia! – gridò il dio. – Qui sgorga acqua di mare e io sono il dio del mare!

La dea Atena si fece avanti protestando, ma Poseidone la sfidò: – Ah sì, questa città è tua? Te la darò se sarai capace di battermi in duello. Atena scosse la testa: – Perché combattere? – disse. – Facciamo una gara pacifica: vincerà chi regalerà agli abitanti di questa terra la cosa più utile.

– Io dono il cavallo! – gridò Poseidone, sicuro di vincere. Che cosa c’era infatti, per quei tempi, di più utile del veloce cavallo?

Atena piantò in terra la sua lancia e immediatamente spuntò in quel punto una piantina dalle foglie d’argento, che crebbe a vista d’occhio: era l’ulivo. Zeus, il re di tutti gli dèi, convocò una giuria di dèi e dee, in modo che fossero in numero uguale. A quel punto chiese loro di dare un giudizio: era più utile il cavallo o l’ulivo dai frutti preziosi? Gli dèi erano in favore di Poseidone, mentre tutte le dee erano dalla parte di Atena. Vinsero però queste ultime, perché Zeus, come giudice supremo, si astenne dal voto, dando la maggioranza alle dee. Così fu evitato il duello nel quale Atena avrebbe senz’altro avuto la peggio. Da allora l’ulivo divenne il simbolo della pace e tale è rimasto anche ai nostri giorni.

Adatt. da B. Rolandi, Dèi e eroi dell’Olimpo, Dami Editore

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1. Chi è Poseidone? Scrivilo. (rileggi la riga 1)

Poseidone è

2. Che cosa desidera Poseidone? (rileggi le righe 5-6)

A. Dominare tutti i mari

B. Uccidere la dea Atena

C. Essere il signore dei mari e della terraferma

D. Diventare il signore della città di Atene

3. Per far sgorgare l’acqua salata dalla città di Atene

Poseidone utilizza: (rileggi le righe 6-8)

A. una roccia

B. un carro

C. un tridente

D. una lancia

4. Quale parola è adatta a Poseidone e quale ad Atena?

Metti una X per ogni riga. (rileggi il testo)

È adatta a Poseidone È adatta ad Atena

a.

b.

c.

d.

e.

Saggezza

Prepotenza Invidia

Intelligenza Generosità

5. Nel giudizio finale vincono le dee perché:

A. sono più numerose

B. Zeus decide di non votare

C. gli dèi temono Atena

D. le dee convincono Zeus ad appoggiarle

6. Quale altro titolo potrebbe essere adatto al testo? (rileggi il testo)

A. L’ulivo, simbolo della pace

B. La fonte di acqua salata

VERSO L’INVALSI 125

IL CIELO E LA PIOGGIA

Legge l’insegnante

Quando nacque il mondo, la pioggia non esisteva.

Sulla Terra non c’era nemmeno una goccia d’acqua e gli animali erano molto preoccupati: – Dobbiamo fare qualcosa per convincere l’acqua a scendere nel nostro mondo – si dissero l’un l’altro.

Per primi provarono gli elefanti, con i loro barriti:

– Acqua, scendiii... scendiii...

Nulla da fare: dal Cielo non scese neppure una goccia d’acqua. Poi provarono gli ippopotami, con la loro voce potente:

– Acqua che sei su, vieni giù, tanta, tanta, di più, di più!

Ancora nulla. Toccò allora ai leoni, con i loro alti ruggiti:

– Scendi, acqua, per favore!

Ma dal Cielo scese solo l’eco dei loro ruggiti.

Uno dopo l’altro, tutti gli animali provarono a convincere l’acqua a scendere sulla Terra: ci provarono le giraffe e i fenicotteri, i leopardi e le zebre, i conigli e le antilopi...

Per ultime toccò alle rane, che si misero a gracidare tutte insieme: – Cra, cra, cra, cra, cra...

Il loro verso era talmente assordante e sgradevole che il Cielo si stancò ben presto di ascoltare e si coprì di nubi (un po’ come noi ci tappiamo le orecchie per non sentire ciò che ci dà fastidio). Non servì a nulla: il gracidare delle rane passava attraverso le nubi!

Il Cielo allora pensò di sommergerle con l’acqua per farle smettere e mandò sulla Terra tanta di quella pioggia che i piccoli animali verdi tacquero, finalmente contenti.

Adatt. da E. Giacone, Miti e leggende sulle origini del mondo e dei suoi abitanti

SCOPRO I LIBRI

Consigliato a chi è curioso di conoscere le origini di tante cose: la pioggia e il mare, la grandine e l’arcobaleno, le lucciole, la Luna, le stelle...

126 LA LEGGENDA Ascolta l’audio
, Gaia edizioni

IMPARO AD ASCOLTARE

•  La storia si svolge:

nel presente nel passato

•  Quali animali si rivolgono per primi al Cielo perché scenda la pioggia?

•  Il Cielo non sopporta il gracidio delle rane: che cosa fa, in un primo momento, per farle smettere?

Fa cadere un pioggia sottile

Fa uscire un arcobaleno

Si copre di nubi

Manda giù dei fulmini

•  Leggi la seguente frase e indica se è vera o falsa.

Il Cielo manda giù la pioggia per far contenti gli animali V F

Perché?

LA LEGGENDA 127

LA LEGGENDA

RICORDA! La leggenda è un racconto fantastico che spiega l’origine degli elementi naturali: montagne, fiumi, laghi, ma anche fiori, piante e animali.

I FATTI

La leggenda è un racconto fantastico che spiega le origini degli elementi della natura e le loro caratteristiche attraverso la narrazione di fatti straordinari.

I PERSONAGGI

I personaggi della leggenda sono inventati: sono spesso elementi della natura che agiscono come persone (personificazioni) o anche persone, animali o creature immaginarie.

LA LEGGENDA

IL LUOGO

I luoghi in cui si svolge la leggenda sono reali, spesso ambienti naturali.

IL TEMPO

Il tempo in cui si svolge la leggenda è un passato lontano, non ben precisato.

STUDIO IN UN LAMPO
LA LEGGENDA 128

COSTRUISCO LA MIA MAPPA

Inserisci le parole mancanti aiutandoti con i riquadri della pagina accanto.

I FATTI

La leggenda è un racconto che spiega le degli elementi della natura attraverso fatti .

I PERSONAGGI

I personaggi sono spesso elementi della che agiscono come (personificazioni) o anche persone, animali o creature .

LA LEGGENDA

IL LUOGO

I luoghi in cui si svolge la leggenda sono reali, spesso ambienti .

IL TEMPO

Il tempo in cui si svolge la leggenda è un lontano, non ben precisato.

LA LEGGENDA 129

RICORDA! La leggenda è un racconto fantastico che spiega l’origine degli elementi naturali: montagne, fiumi, laghi, ma anche fiori, piante e animali.

LA BELLEZZA DEL PAVONE

Tanto tempo fa i pavoni erano uccelli molto insignificanti. Sia il maschio che la femmina erano di colore scuro, con lunghe code e brutte zampe. Un giorno Indra, il dio del cielo, sfrecciò accanto a un pavone maschio, che se ne stava tranquillo nel bel mezzo di un bosco.

Il pavone chiese al dio: – Da che cosa stai scappando?

Indra rispose: – Scappo da Ravana, il re dei demoni. In quel momento i due sentirono i passi di Ravana e il pavone allargò la coda.

Così Indra si nascose dietro la coda del pavone. Il demone passò di corsa e si allontanò.

Indra disse al pavone: – Grazie! Un uccello così coraggioso non può avere un aspetto tanto insignificante. Io ti trasformerò nell’uccello più bello del mondo. Il dio fece un inchino davanti al pavone, poi colorò le sue penne scure di un blu brillante e la sua coda di un verde smagliante con migliaia di occhi.

Il pavone diventò molto vanitoso e apriva sempre la magnifica ruota della sua coda per mostrare a tutti quanto era bello.

Adatt. da S. Shepherd, Miti e leggende da tutto il mondo, SEI

TESTO GUIDA LA LEGGENDA 130

NELLA LEGGENDA

I FATTI

Indica con una X se è vero (V) o falso (F).

•  I fatti spiegano le origini della nascita del pavone V F

•  I fatti spiegano perché la coda del pavone è così bella V F

•  I fatti spiegano che in passato il pavone era diverso da com’è oggi V F

COMPLETA!

I FATTI

I PERSONAGGI Completa.

I personaggi di questa leggenda sono:

•  un animale: il ..........................................................................................

•  il dio del cielo:

•  il re dei demoni:

IL LUOGO

Dove si svolgono i fatti narrati?

•  I fatti narrati sono e spiegano le origini di elementi naturali, luoghi o , come in questo testo.

I PERSONAGGI

•  I personaggi sono spesso elementi della natura che agiscono come persone (personificazioni) oppure e creature .

IL LUOGO

•  I luoghi in cui si svolge la leggenda sono , spesso ambienti naturali.

IL TEMPO

Individua e trascrivi l’espressione che indica il tempo in cui si svolgono i fatti.

IL TEMPO

•  Il tempo in cui si svolge la leggenda è un .............................................. . lontano, non ben precisato.

pag.
Consulta la MAPPA LA LEGGENDA 131
129

ENCELADO E L’ETNA

Encelado era un gigante con una bocca enorme che sembrava una fornace e quando si arrabbiava buttava fuori scintille di fuoco. Un bel giorno Encelado decise di compiere la scalata al cielo per togliere il potere al dio Giove e comandare al suo posto. I giganti minori lo temevano molto, così gli ubbidirono e si misero subito al lavoro. Per aiutarlo a salire al cielo, posero uno sull’altro i cocuzzoli dei monti più alti. Erano quasi arrivati al trono di Giove quando questi, arrabbiato per tanta arroganza, scagliò con la sua possente mano un fulmine. La saetta colpì il cumulo delle montagne, che rotolarono di qua e di là schiacciando i corpi dei giganti.

Encelado, ridotto a pezzi, restò sepolto sotto il monte Etna. Era ancora vivo, ma non poteva muoversi: aveva di colpo perduto la sua forza e sentì ardere nel petto la sua rabbia. Cominciò a buttare fuori dalla bocca fiamme, faville, fumo e brace, che salirono fino al cocuzzolo dell’Etna, da cui uscirono emettendo un rombo violentissimo.

La lava fusa dal respiro di Encelado cominciò a scendere lungo i pendii dei monti distruggendo ogni cosa, praterie, case, fienili, e costringendo la gente a fuggire spaventata. Poi Encelado improvvisamente si calmò.

Ma la rabbia del gigante, rimasto immobile sotto la montagna, non si è ancora placata e di tanto in tanto esplode emettendo colate di fuoco.

Adatt. da A. Stoppani, Il bel Paese, Lampi di stampa

LEGGO E… RICONOSCO LA LEGGENDA

Indica con una X se è vero (V) o falso (F).

•  Encelado vuole dominare sugli altri giganti V F

•  Giove punisce l’arroganza di Encelado V F

•  La rabbia di Encelado, dopo essere stato punito da Giove, si manifesta attraverso le eruzioni del vulcano V F

RICONOSCO... LA LEGGENDA

I fatti narrati in questa leggenda spiegano, attraverso un racconto fantastico, le origini di un famoso vulcano: l’Etna.

LA LEGGENDA 132

LE PIUME DEGLI UCCELLI

Moltissimo tempo fa quando il Sole cominciò a illuminare fiumi e rocce, fiori e alberi, animali e persone, li rivestì, nello stesso tempo, dei colori più vari. Ogni cosa e ogni creatura ebbe il suo colore. Ma il Sole aveva dimenticato gli uccelli: erano rimasti tutti grigi e imbrattati come se li avessero rigirati nel fango. Gli uccelli decisero allora di andare tutti insieme dal Sole e domandargli un po’ di colore: formarono dei gruppi e, a un segnale, tutta la truppa prese il volo. Gli uccelli salivano in alto, sempre più in alto: il Sole li vide in lontananza e pensò che, se non avesse fatto qualcosa subito, i poveri uccelli sarebbero morti perché le loro piume avrebbero preso fuoco. Si mise allora a radunare tutto ciò che vagava in quel momento per il cielo: le nuvole e i nuvoloni, la nebbia, le nubi a pecorelle, la brina leggera, i vapori. Poi fece l’occhiolino al vento che si mise a soffiare finché nuvole, nebbia e vapori non si misero a cozzare gli uni contro gli altri.

A quel punto il Sole si mise a brillare con tutta la sua forza attraverso la pioggia e, proprio sopra gli uccelli, formò un arcobaleno dai colori splendenti. Che gioia! Tutti gli uccelli si gettarono nei colori che amavano. Uno si avvolgeva nel rosso, l’altro nel bianco, l’altro ancora nel rosa. E chi tinse il suo becco nel giallo e nel rosso. Quando finì di piovere, nessuno smetteva di contemplare la propria bellezza.

RICONOSCO... LA LEGGENDA

I personaggi di questa leggenda sono il Sole che agisce come una persona (personificazione) e gli uccelli.

Ringraziarono tutti il Sole e cantarono per lui finché i cieli non si riempirono dei loro canti. Il Sole sorrideva: sapeva che ogni mattina si sarebbero levati a lui i canti riconoscenti degli uccelli. Tratto e adatt. da Le fiabe del Gran Chaco e della pampa, Savelli

LEGGO E… SCRIVO

Prova a immaginare e a scrivere sul quaderno un finale diverso per questa leggenda, a partire dalla frase evidenziata.

LA LEGGENDA 133

RAI E IL FIUME NILO

Mille e mille anni fa, in una larghissima valle africana, scorreva un fiume immenso, che attraversava una terra totalmente arida. La gente che abitava quei luoghi era povera e affamata, perché su quel terreno non cresceva niente di niente. Un giorno, un bambino di nome Rai, seduto sulla riva, alzò un dito e lo tenne puntato verso il cielo. Il fiume, che passava immenso e veloce, lo vide e si incuriosì, e rallentò un poco la sua corsa.

– Piccolo uomo, che fai? Perché tieni il dito così? – chiese frusciando.

Il bambino rispose: – Perché c’è qualcosa sulla punta, e non lo voglio sprecare.

– E cos’hai di così prezioso sulla punta del dito? – chiese il fiume.

– Vedi, grande fiume, oggi è la festa di mio zio Anubi, che è tornato da un viaggio, e mi ha portato una conchiglia con un po’ di miele, e...

– Miele? Cos’è il miele? – lo interruppe il fiume, sempre più incuriosito. Non aveva mai sentito parlare di quella cosa.

– È una cosa dolcissima – rispose Rai. –Lo producono le api.

– È buono? – frusciò il fiume, rallentando ancora un po’, e facendo piccoli gorghi golosi vicino a piedi del bambino.

– Buonissimo, – rispose Rai. – Non solo è dolce: contiene i profumi dei fiori… tutti i fiori che le api mangiano.

Ci fu un momento di silenzio.

– Senti, piccolo uomo, mi faresti assaggiare il tuo miele? – chiese il fiume.

– Perché dovrei? – disse il piccolo. – Ne ho poco, e se metto il dito nella corrente tu me lo porterai via tutto!

LA LEGGENDA 134

– Se tu metti il dito proprio al pelo dell’acqua, ti prometto che lo assaggerò soltanto! – disse il fiume, e si fermò del tutto.

Rai ci pensò su, e poi, lentamente, abbassò la mano, arrivando a sfiorare con il dito l’acqua immobile. Il grande fiume, con un mulinello leggero, leccò delicatamente la punta del dito. Poi la corrente riprese a scorrere, e il fiume disse: – Grazie, piccolo uomo. È davvero buonissimo. Per la tua gentilezza, voglio fare a te e alla tua gente un regalo. Da quel giorno il fiume, che si chiama Nilo, allargò ogni anno le acque sul fondo della valle, depositando un fango scuro e molto fertile: e la gente poté coltivare il grano, il papiro, il dattero, e vivere più felicemente.

Adatt. da R. Piumini, Storie per chi le vuole, Einaudi

LEGGO E… RICONOSCO LA LEGGENDA

AGENDA 2030

Completa le frasi, scegliendo le parole dalla lista. lontanissimo • personificazione • Africa • bambino

•  La storia è ambientata in

•  I fatti avvengono in un tempo

LEGGO E… DIVENTO GRANDE

•  I personaggi della storia sono un e la del fiume Nilo.

Le api non producono soltanto il miele, ma svolgono una funzione importantissima per il nostro pianeta perché trasportano i pollini da una pianta all’altra. Oggi le popolazioni di api stanno diminuendo. La causa è:

l’inquinamento la pioggia forte

LA LEGGENDA 135

PAGINE STELLA

LA CODA DELL’ORSO

Faceva un gran freddo e l’acqua dei fiordi era tutta gelata. Sulla distesa dei ghiacci una volpe, che aveva rubato molti pesci a un ingenuo pescatore, li mangiava con gusto quando avvertì la presenza di un orso. La sua pelliccia era tutta bianca, come era bianca la sua lunga coda, più bella ed elegante di quella della volpe stessa.

– Dove hai trovato tutti questi pesci? – disse l’orso con l’acquolina in bocca.

Allora la volpe, che non voleva dividere con lui la sua preda, rispose che li aveva pescati utilizzando la coda. L’orso quasi non ci credeva, ma si arrese quando l’astuta bestia gli insegnò il modo di pescare.

– Vai lungo questa strada – disse la volpe – e vedrai un bel buco nel ghiaccio. L’ho fatto io per immergervi la coda. Troverai tutto pronto. Non avrai che da infilare la tua coda dentro quel foro e attendere che i pesci si attacchino ai peli della tua coda –.

L’orso non ci stette a pensare su. Ringraziò in fretta e furia e corse lungo la strada che la volpe gli aveva indicato. Appena ebbe trovato il foro, pieno di gioia, l’orso vi infilò la lunga coda e si sedette, in attesa di sentire i pesci mordere i peli. Attese a lungo, ma nessun pesce abboccò. Intanto la sera calava e il freddo si faceva sempre più intenso. Tanto intenso che l’acqua del foro gelò, stringendo in una morsa la coda dell’animale. Quando l’orso sentì tirare, pensò che molti pesci si fossero attaccati alla coda. E di scatto, con un balzo, tirò a sé la coda: a quel punto provò un acutissimo dolore e lanciò un terribile urlo. Si volse indietro, credendo di vedere i pesci e... che vide? La parte più bella della sua lunga coda si era staccata restando prigioniera del ghiaccio. Da quel giorno l’orso polare conservò la sua bella e calda pelliccia bianca, ma rimase senza coda. Tratto e adatt. da I popoli raccontano - America e Oceania, La Scuola

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136

1. Dove si svolgono i fatti?

In un ambiente naturale In un luogo immaginario

2. Il tempo in cui si svolgono i fatti è: Ben definito Imprecisato

3. L’orso ha “l’acquolina in bocca” (riga 8) perché: invidia molto la volpe è sorpresa di vedere tanti pesci si chiede come farà a mangiare anche lui tanti pesci vorrebbe mangiare anche lei i pesci

4. Quale aggettivo è adatto alla volpe e quale all’orso? Metti una X per ogni riga.

È adatto alla volpe È adatto all’orso

Ingenua/o

Furba/o

Disonesta/o

Fiduciosa/o

5. Qual è il finale della storia? Completa. L’orso, dopo aver infilato la coda nel foro, attese molto tempo fino a quando

6. Questa leggenda vuole spiegare: come si pesca nei ghiacci perché la coda dell’orso polare è piccola il motivo per cui la volpe è considerata furba il motivo per cui l’orso è considerato ingenuo

137 TUTTO OK? VERIFICA: LEGGO LA LEGGENDA

PRIMA RIFLETTO SUL TITOLO

Leggi il titolo e rispondi. Secondo te, gli asini: una volta non erano ignoranti sono sempre stati ignoranti

QUANDO GLI ASINI ANDAVANO A SCUOLA

Una volta gli asini andavano a scuola. Sapevano leggere, scrivere e contare. Conoscevano a memoria le tabelline e conoscevano il nome di tutti gli strumenti musicali. Ma più di tutto amavano la geografia, materia in cui erano i primi della classe. Conoscevano per nome tutti gli Stati del mondo e ogni giorno sognavano di viaggiare. A casa avevano una collezione intera di zaini e di valigie già pronte per partire. Avevano anche un salvadanaio a forma di cammello, dove mettevano le mancette del mese.

– Quando le gobbe saranno piene mi comprerò un biglietto del treno –diceva uno.

– Io mi comprerò un biglietto dell’aereo – diceva un altro che voleva andare più lontano.

Ma i soldini erano pochi e i salvadanai non erano mai colmi. Così, per diventare ricchi in fretta, gli asini cominciarono a lavorare. Di giorno spazzolavano le code ai cani, dipingevano di un bel nero brillante le strisce delle zebre, cucivano cappotti per gli orsi polari. Di notte ballavano il tip tap alle feste delle scimmie, limavano le unghie dei gatti, facevano il taxi per le talpe e per i ghiri. Finì che a furia di lavorare gli asini diventarono dei somari. Alla mattina erano stanchi e a scuola si addormentavano, sbagliavano il nome dei fiumi e delle montagne, confondevano la Cina con l’inchiostro di china, la città di Lecco con il gelato alla crema. Invece di parlare si misero a ragliare. Ma ci presero così gusto a diventare ricchi, che scordarono persino il nome della loro capitale. Da allora gli asini lavorano, lavorano e non sognano più. Tratto e adatt. da Enciclopedia della fiaba, Principato

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138
VERSO L’INVALSI

1. Indica che cosa conoscevano una volta gli asini e che cosa no. (rileggi le righe 1-5)

Metti una X per ogni riga.

a.

b.

c.

d.

e.

Le tabelline

I numeri in inglese

I nomi degli strumenti musicali

I nomi di tutti gli Stati del mondo

Tutte le poesie del Natale

Sì NO

2. Gli asini avevano salvadanai a forma di: (le righe 7-8)

A. maialino

B. orsetto

C. cammello

D. zebra

3. Gli asini iniziarono a lavorare perché: (rileggi le righe 14-15)

A. non volevano più andare a scuola

B. desideravano diventare ricchi in fretta

C. volevano riempire i salvadanai

D. erano stati cacciati via dalla scuola

4. Nella frase “Ma i soldini erano pochi e i salvadanai non erano mai colmi” la parola colmi può essere sostituita da:

A. pieni

B. ricchi

5. Lo scopo della storia (cioè che cosa vuole spiegare) è: (rileggi il testo)

A. perché gli asini sono considerati ignoranti

B. perché gli asini non sognano

C. perché gli asini non vanno più a scuola

D. perché gli asini desiderano viaggiare

VERSO L’INVALSI 139

DENTRO LE TASCHE

Legge l’insegnante

Dentro le tasche del mio grembiule ho il chiavistello d’un vecchio baule, il tappo d’oro d’una bottiglia, una pallina e una conchiglia, tre figurine tutte a colori per la raccolta dei calciatori, un anellino, due sassolini che fanno fuoco se li strofini.

Adatt. da M. L. Giraldo, Rime per tutto l’anno, Giunti

SCOPRO I LIBRI

Consigliato a chi ama filastrocche e poesie! A chi preferisce leggere qualcosa di diverso da un racconto questo libro regala tante rime divertenti e sorprendenti… e per tutto l’anno!

Ascolta l’audio 140 IL TESTO
POETICO

IMPARO AD ASCOLTARE

•  Di chi parla la filastrocca?

Di un bambino

Di una bambina

Non si può dire Perché? .............................................................................................................................................

•  Dove si trovano probabilmente il bambino o la bambina?

•  Com’è questa filastrocca? Quale di questi aggettivi, secondo te, è adatto a descriverla e quale no?

È adatto Non è adatto

Divertente

Difficile

Ritmata

Fantasiosa

Triste

•  Confrontatevi in classe sulla risposta data alla domanda 1. E tu che cosa porti in tasca di solito? Le tue compagne e i tuoi compagni, invece?

IL TESTO POETICO 141

IL TESTO POETICO

RICORDA! Il testo poetico descrive pensieri, emozioni e sentimenti, ma può anche comunicare semplici messaggi. Il poeta o la poetessa usa le parole in modo originale e fantasioso.

LA FILASTROCCA

La filastrocca contiene argomenti giocosi e “leggeri” (ad esempio, le ninne-nanne); lo scopo è divertire, trasmettendo semplici messaggi.

LA POESIA

La poesia contiene i pensieri, le emozioni e i sentimenti che prova la poetessa o il poeta; lo scopo è far riflettere

IL TESTO POETICO

I VERSI

Filastrocche e poesie si riconoscono subito: ogni riga contiene solo poche parole, dopo le quali si va a capo. Ciascuna riga si chiama “ verso”.

LE STROFE

Nel testo poetico i versi possono essere disposti in gruppi e separati da uno spazio bianco. Ciascun gruppo di versi si chiama “strofa”.

STUDIO IN UN LAMPO
IL TESTO POETICO 142

COSTRUISCO LA MIA MAPPA

Inserisci le parole mancanti aiutandoti con i riquadri della pagina accanto.

LA FILASTROCCA

La filastrocca contiene argomenti giocosi; lo scopo è

LA POESIA

La poesia contiene pensieri, emozioni e sentimenti della poetessa o del poeta; lo scopo è far

IL TESTO POETICO

I VERSI

Il testo poetico è composto da righe brevi, con poche parole; ogni riga si chiama

LE STROFE

I versi possono essere disposti in gruppi, separati da uno spazio bianco; ciascun gruppo è chiamato

IL TESTO POETICO 143

GLI ELEMENTI SPECIALI DEL TESTO POETICO

RICORDA! Il linguaggio del testo poetico è originale e fantasioso perché esprime un modo diverso di guardare la realtà. Per renderlo così il poeta o la poetessa usa le parole in modo particolare, facendo uso di alcuni elementi speciali.

LA RIMA

Due parole sono in rima se finiscono con lo stesso suono. Nel testo poetico a volte i versi finiscono con parole in rima. Nelle filastrocche, ad esempio, i versi sono sempre in rima. Leggi a voce alta queste parole in rima: cuore-amore pane-rane viso-sorriso fiore-colore

L’ONOMATOPEA

L’onomatopea è una parola che ricrea un suono particolare come il verso di un animale o il rumore che produce un oggetto.

Ecco due onomatopee: cra-cra per indicare il verso della rana din-don-dan per indicare il suono delle campane

GLI ELEMENTI SPECIALI DEL TESTO POETICO

LA SIMILITUDINE

La similitudine è un paragone, cioè un confronto tra cose diverse che però hanno un aspetto in comune. Ecco una similitudine: Serena è veloce come una gazzella.

LA METAFORA

La metafora è una similitudine breve: sostituisce direttamente una parola con un’altra che ha lo stesso significato. Ecco una metafora: Serena è una gazzella

STUDIO IN UN LAMPO
IL TESTO POETICO 144

COSTRUISCO LA MIA MAPPA

Inserisci le parole mancanti aiutandoti con i riquadri della pagina accanto.

LA RIMA

Due parole sono in rima se finiscono con lo

Inventa una rima:

.

L’ONOMATOPEA

L’onomatopea è una parola che ricrea un ......................................................................................... particolare.

Inventa un’onomatopea:

GLI ELEMENTI SPECIALI DEL TESTO POETICO

LA SIMILITUDINE

La similitudine è un confronto tra cose che però hanno un aspetto ..................................................................... .

Inventa una similitudine:

LA METAFORA

La metafora sostituisce una parola con un’altra che ha lo stesso

Inventa una metafora:

.

.

IL TESTO POETICO 145

RICORDA! Il testo poetico descrive pensieri, emozioni e sentimenti, ma può anche comunicare semplici messaggi. È composto di versi e strofe, le parole sono legate dalla rima , il linguaggio è originale e fantasioso.

strofa

IL VENTO che passa gent ile e tiepida, scherza coi fiori d’apr ile.

è vasto respiro lanciato sull’onda che spinge la vela in corsa gioconda.

È mano che afferra con dita spiegate e all’albero strappa le foglie dorate.

verso

rima

È gelido soffio che scende dai monti e in ghiaccio tramuta, i rivi e le fonti così senza posa, or rapido or lento si svolge l’eterno cammino del vento.

Adatt. da A. Negri

TESTO GUIDA IL TESTO POETICO 146

NEL TESTO POETICO

LA FILASTROCCA

•  Qual è l’argomento di questa filastrocca?

Le stagioni Il vento

•  Che cosa vuole suscitare? Qual è il suo scopo?

Far riflettere Divertire

I VERSI LE STROFE

•  Da quanti versi è formata questa filastrocca?

La filastrocca è formata da versi.

•  In quante strofe sono raggruppati i versi?

I versi sono raggruppati in strofe.

COMPLETA!

pagg. 143 e 145

LA FILASTROCCA

La filastrocca contiene argomenti giocosi e “leggeri”; lo scopo è , trasmettendo semplici messaggi.

I VERSI LE STROFE

•  Il testo è composto da righe Ognuna costituisce un verso.

•  I versi possono essere disposti in gruppi, separati da uno spazio bianco; ciascun gruppo è chiamato

LA RIMA

•  Quale coppia di parole è in rima?

respiro-vela onda-gioconda

LA METAFORA

•  Tutte le strofe, tranne l’ultima, contengono nel primo verso una metafora del vento. Completa.

Prima strofa

LA RIMA

•  Due parole sono in rima se finiscono con lo stesso

LA METAFORA

•  La metafora sostituisce una parola con un’altra che ha lo stesso mite carezza

Seconda strofa

Terza strofa

Quarta strofa

la MAPPA
Consulta
IL TESTO POETICO 147
mano £che £afferra

IL TEMPO DISPETTOSO

Un’ora all’orologio è sempre lunga uguale, perché per l’orologio non c’è ora speciale.

Però per me è diverso e sembra quasi che il tempo, dispettoso, ce l’abbia un po’ con me.

RICONOSCO...

IL TESTO POETICO

Il testo è organizzato in versi, cioè righe brevi, e strofe, che sono gruppi di versi separati da uno spazio bianco.

Perché se mi diverto un’ora è breve assai, ma se son triste e solo no, non finisce mai.

Adatt. da M.L. Giraldo, Rime per tutto l’anno, Giunti

LEGGO E… RICONOSCO IL TESTO POETICO

Numera i versi della poesia, poi completa: La poesia è composta da versi, raggruppati in strofe.

LEGGO E… COMPRENDO

Secondo la poetessa, il tempo è dispettoso perché: è sempre uguale, non passa mai passa velocemente quando si diverte e lentamente quando è triste

IL TESTO POETICO 148

CIELO

Ti guardo cielo che stai sopra di me, sembri un vetro, uno specchio, un non so che.

Sembri un velo da sposa trasparente, sembri l’acqua, il respiro, sembri niente.

Sembri un cappello di color celeste ma così grande che stai su mille teste.

Adatt. da R. Grazzani, Popotus, Vita e Pensiero Ragazzi

LEGGO E… RICONOSCO IL TESTO POETICO

La poesia è piena di similitudini. Completa le frasi.

•  Il cielo sembra un vetro perché è ...................................................................... come il vetro.

•  Il cielo sembra il respiro perché non si può come il respiro.

•  Il cielo sembra un cappello perché si trova come il cappello.

IL TESTO POETICO 149

MILLE RUMORI

Tintinna il cristallo: tin tin!

Bisbiglia la voce: bis bis!

Borbotta quel tuono: bor bor!

Sussurra quel vento: sur sur!

Paesaggio di mille rumori è un raggio di tutti i colori non brilla nell’occhio ma trilla all’orecchio rumore di onde che il vento confonde.

E il cuore risponde: bum bum!

Tratto e adatt. da www.lamelevisione.rai.it

tin

LEGGO E… RICONOSCO IL TESTO POETICO

Numera i versi della filastrocca. Quanti sono?

I versi sono

tin! SUR SUR! BIS BIS! tin tin! SUR SUR! BIS BIS! tin tin! SUR SUR!

Cerchia tutte le parole in rima.

Quali suoni ricreano le onomatopee? Completa.

Tin tin è il suono del

Bis bis è il suono del

Bor bor è il suono del

Sur sur è il suono del

Bum bum è il suono del

RICONOSCO...

IL TESTO POETICO

........................................................................
BIS
SUR
Tra gli elementi speciali del testo poetico c’è l’onomatopea , cioè una parola che ricrea un suono particolare. IL TESTO POETICO 150
BIS! tin tin!
SUR! BIS BIS!

IL MIO GATTINO

Quando sono un poco giù, mesto e triste perlopiù, sono solo e sconsolato

o, al contrario, un po’ agitato, c’è una sola soluzione per salvar la situazione!

Prendo in braccio

il mio gattino

e lo coccolo un pochino. Poi lo abbraccio e lo accarezzo:

il suo affetto non ha prezzo!

Fa le fusa, mi vuol bene, così allevia le mie pene.

RICONOSCO LE MIE EMOZIONI

Capita a tutti di sentirsi tristi qualche volta, come al bambino della filastrocca… Che cosa fai tu quando ti senti triste?

Sta con me, mi scalda il cuore, mi regala un po’ d’amore. E felice e in allegria sempre sto in sua compagnia!

Il mio gatto, che bravura, è per me la miglior cura!

Tratto e adatt. da J. Restano, www.filastrocche.it

LEGGO E… COMPRENDO

Rileggi i versi 10-12 .

Secondo te che cosa significa la frase evidenziata?

LEGGO E… RICONOSCO IL TESTO POETICO

Adesso rileggi l’ultima strofa: anche qui c’è una frase evidenziata. In questa frase è presente:

una onomatopea una metafora

IL TESTO POETICO 151

ALBERO

Albero abbraccio e respiro del mondo strade radici che arrivano in fondo. Chissà da dove arriva il tuo suono, suono che parla di un cuore buono. Chissà da dove arriva il tuo canto.

canto di foglie, che vibra d’incanto. Mentre ti ascolto, ti parlo e ti penso e il mio discorso diventa denso: tieniti stretto a questa terra cresci più libero che in una serra.

Afferra il cielo, portalo a noi tendi i tuoi sogni più in alto che puoi. E se qualcuno ti vuole strappare tu vienimi a chiamare.

Adatt. da S. Giarratana, Amica Terra, Editore Fatatrac

LEGGO PER… RICONOSCERE IL TESTO POETICO

AGENDA 2030

LEGGO E… DIVENTO GRANDE

Sottolinea con lo stesso colore le parole in rima, come nel testo.

Gli alberi sono fondamentali per la salute del nostro pianeta e quindi anche per la nostra salute. Gli alberi sono così importanti perché: rendono la Terra accogliente rendono l’aria respirabile

IL TESTO POETICO 152

IL TRENO DEGLI EMIGRANTI

Non è grossa, non è pesante la valigia dell’emigrante...

“C’è un po’ di terra del mio villaggio, per non restare solo in viaggio:

un vestito, un pane, un frutto, e questo è tutto.

Ma il cuore no, non l’ho portato: nella valigia non c’è entrato.

Troppa pena aveva a partire, oltre il mare non vuol venire.

Lui resta, fedele come un cane, nella terra che non mi dà pane:

un piccolo campo, proprio lassú… Ma il treno corre: non si vede più”. Adatt. da G. Rodari, Filastrocche in cielo e in terra, Einaudi Ragazzi

La parola emigrante indica:

chi deve lasciare il proprio paese

chi desidera viaggiare sempre

LEGGO PER… RICONOSCERE IL TESTO POETICO

Completa le frasi.

•  La poesia è composta da versi.

•  I versi sono raggruppati in strofe, ciascuna formata da ................................. versi.

•  Ogni verso finisce con parole in rima: nella prima strofa, ad esempio, rimano le parole e ; nella seconda strofa le parole e

•  Questa poesia vuole far riflettere sui sentimenti provati dall’ .

PAROLE
IL TESTO POETICO 153
NUOVE

PAGINE STELLA

UNA LEZIONE DIVERTENTE

Basta un libro per andare su nel cielo, giù nel mare.

Con vagoni di parole tutte in fila, quelle sole, tu attraversi l’universo per diritto e per traverso.

Mentre leggi ti ritrovi in paesi antichi e nuovi, vedi popoli remoti, papi e principi assai noti, dormi in pancia ai pescecani, sfuggi a cobra e a caimani, sei Lucignolo, Pinocchio, la Fatina sopra il cocchio, chiami Alice nello specchio, muti in oro il ferro vecchio, vai in montagna coi briganti, piangi, gridi, strilli, canti, sei un mercante, un gran sultano, un pilota, un capo indiano, un’attrice sulla scena, una gatta, una sirena.

Quante storie, quante usanze, che destini, che speranze! Terminata una lettura, altro libro, altra avventura.

Adatt. da E. Pecora, L’albergo delle fiabe, Orecchio acerbo

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1. Il testo poetico che hai letto: è una filastrocca è una poesia

Perché? ...........................................................................................................................

2. Da quanti versi è formato il testo?

Il testo è formato da versi.

3. Da quante strofe è formato?

I versi sono raggruppati in strofe.

4. Sottolinea con lo stesso colore le parole in rima.

5. Qual è l’argomento del testo?

La magia della lettura

6. Quale fiaba non nomina il poeta nei suoi versi?

La confusione della lettura

7. L’espressione “vagoni di parole” è: una similitudine un’onomatopea una metafora una rima

155 TUTTO OK? VERIFICA: LEGGO IL TESTO POETICO

A PROPOSITO DEL CAVALLO...

Legge l’insegnante

Furono le popolazioni delle pianure asiatiche le prime a capire che il cavallo poteva essere un mezzo di trasporto (utile anche in guerra). L’antico popolo orientale dei Mongoli inventò la sella per poterlo cavalcare.

Il cavallo si sposta in diversi modi, si dice infatti che ha diverse andature: al passo, quando cammina (va a 7 km all’ora); al trotto, quando cammina saltellando (va a 14 km all’ora); al galoppo, quando corre (va davvero veloce e può raggiungere i 70 km all’ora!).

Le razze si dividono in 3 gruppi: i pony, che sono i più piccolini (da 100 a 150 cm di altezza); da tiro, i più muscolosi e usati per lavorare nei campi; i leggeri, adatti a essere cavalcati. Tra questi i più famosi sono l’arabo e il purosangue.

Il cavallo, durante la giornata, fa tanti pisolini in piedi e con un occhio aperto, così è pronto a scappare in caso di pericolo. Ma una volta ogni tanto anche lui deve sdraiarsi e fare un bel sonno (di 1 ora o 2)!

Adatt. da Focus Junior, n° 14, Settembre 2014

SCOPRO I LIBRI

In questo caso non si tratta di un libro, ma di una rivista: Focus Junior lo trovi in edicola con cadenza mensile. Test, articoli, giochi, lavoretti, vignette… è l’ideale per chi ama sperimentare tante letture diverse tutte insieme.

l’audio 156 IL TESTO INFORMATIVO
Ascolta

IMPARO AD ASCOLTARE

•  Quale popolo inventò la sella per poter cavalcare il cavallo?

•  Osserva le immagini e inserisci le didascalie, scegliendole dalla lista.

al galoppo ● al trotto ● al passo

•  L’arabo e il purosangue appartengono: ai pony ai cavalli da tiro ai cavalli leggeri

•  Indica con una X se è vero o falso.

I cavalli dormono sempre in piedi

Quando dormono in piedi, i cavalli hanno un occhio aperto

Quando si sdraiano i cavalli dormono anche 10 ore

...............................................................................................................................................................................................................................
Vero Falso
IL TESTO INFORMATIVO 157

IL TESTO INFORMATIVO

RICORDA! Il testo informativo dà informazioni e spiegazioni su vari argomenti: fatti, luoghi, animali, fenomeni naturali. Sono testi informativi, ad esempio, tutti quelli riguardanti la storia , la geografia e le scienze contenuti nei tuoi libri scolastici.

L’ARGOMENTO

ll testo informativo riguarda un determinato argomento generale, annunciato nel titolo (ad esempio, i dinosauri), che viene poi diviso in argomenti specifici (ad esempio, quanti tipi di dinosauri esistevano, che cosa mangiavano, dove vivevano ecc.).

L’ORGANIZZAZIONE

Il testo informativo è diviso in parti: ciascuna parte dà un certo tipo di informazione o spiega un aspetto diverso dell’argomento. Se queste parti sono separate tra loro costituiscono dei paragrafi, e ognuno può avere un proprio titolo.

IL TESTO INFORMATIVO

IL LINGUAGGIO

Il linguaggio del testo informativo è in genere molto chiaro; le parole utilizzate sono specifiche di quell’argomento.

LE IMMAGINI

Il testo informativo è quasi sempre accompagnato da immagini che servono a rendere più chiare le informazioni; ciascuna immagine ha una didascalia , cioè una breve frase che spiega che cosa rappresenta l’immagine.

STUDIO IN UN LAMPO
IL TESTO INFORMATIVO 158

COSTRUISCO LA MIA MAPPA

Inserisci le parole mancanti aiutandoti con i riquadri della pagina accanto.

L’ARGOMENTO

Il testo informativo riguarda un determinato argomento ............................... , diviso in argomenti

L’ORGANIZZAZIONE

Il testo informativo è diviso in parti; che possono essere organizzate in .......................................................................................... ciascuno con un .

IL TESTO INFORMATIVO

IL LINGUAGGIO LE IMMAGINI

Il linguaggio del testo informativo è in genere molto ; le parole utilizzate sono di quell’argomento.

Il testo informativo è quasi sempre accompagnato da immagini, ciascuna con una ................................................ , cioè una breve frase che spiega che cosa rappresenta l’immagine.

IL TESTO INFORMATIVO 159

RICORDA! Il testo informativo dà informazioni su un certo argomento.

In genere è diviso in parti, dette paragrafi, ciascuno preceduto da un titolo. Le parole sono specifiche dell’argomento. Sono presenti immagini con brevi frasi, le didascalie, che ne spiegano il contenuto.

LA FORMA DELLE NUVOLE

Tutti, almeno una volta, abbiamo giocato a riconoscere nella forma delle nuvole quella di un animale, di una creatura fantastica o di un oggetto. E ci siamo riusciti! In effetti anche la scienza dice che le nuvole non sono tutte uguali, ne esistono di diversi tipi.

I CIRRI

I cirri si presentano a forma di piuma, ricciolo o virgola. Sono nubi generalmente bianche, fini, a strisce. Sono molto cariche di umidità, quindi possono annunciare l’arrivo di una tempesta o... di un periodo caldo!

I CUMULI

I cumuli sono nuvole dalla forma simile a un cavolfiore, possono essere piccoli e radi, lungo la costa, oppure molto grossi e densi. Il loro colore è generalmente grigio alla base e bianco sulla sommità. Indicano l’avvicinarsi di temporali più o meno violenti.

I NEMBI

I nembi sono nuvole medio-basse, grigie e scure, infatti rendono il cielo buio e tetro: sono nuvole di cattivo tempo e, in base alla temperatura presente, possono generare piogge o nevicate.

GLI STRATI

Gli strati sono nuvole molto basse, talvolta a pochi metri sull’orizzonte, grigie, con la base estesa e uniforme. Non danno quasi mai origine a fenomeni particolari. Adatt. da Geronimo Stilton, Operazione aria pulita, Piemme

TESTO GUIDA IL TESTO INFORMATIVO 160

NEL TESTO INFORMATIVO

L’ARGOMENTO

Qual è l’argomento del testo?

L’origine delle nuvole

I diversi tipi di nuvole

L’ORGANIZZAZIONE

In quanti paragrafi è diviso il testo?

•  Il testo è diviso in paragrafi.

I paragrafi sono preceduti da un titoletto?

Sì NO

IL LINGUAGGIO

La parola cirri è un termine specifico. Il testo è pieno di parole specifiche dell’argomento trattato. Elencane altre tre.

COMPLETA!

L’ARGOMENTO

•  È trattato un determinato argomento generale, diviso in argomenti .

L’ORGANIZZAZIONE

•  Il testo è diviso in parti; che possono essere organizzate in , ciascuno con un ........................................ .

IL LINGUAGGIO

•  Il linguaggio è molto chiaro, le parole utilizzate sono di quell’argomento.

LE IMMAGINI

Osserva con attenzione l’immagine presente nel testo e indica la didascalia corretta. Gli strati sono nuvole basse e grigie, con la base estesa e uniforme.

I cumuli sono nuvole dalla forma simile a un cavolfiore di colore generalmente grigio alla base e bianco sulla sommità.

LE IMMAGINI

•  Sono spesso presenti delle immagini, ciasc una con una , cioè una breve frase che spiega che cosa rappresenta l’immagine.

•  •  •
pag.
Consulta la MAPPA IL TESTO INFORMATIVO 161
159

L’ESTINZIONE DEI DINOSAURI

L’estinzione dei dinosauri, avvenuta circa 65 milioni di anni fa, è un mistero che da sempre interessa i paleontologi. Al riguardo esistono molte teorie, le più importanti sono tre.

L’IMPATTO DEL METEORITE

La prima teoria è quella dell’impatto di un meteorite di grandi dimensioni: secondo alcuni studiosi un meteorite di 10 chilometri si sarebbe schiantato sulla Terra, provocando un’enorme esplosione e riempiendo l’aria di nuvole molto spesse. La conseguenza fu il sorgere di un gelido inverno che impedì a moltissime specie di piante di sopravvivere; chiaramente i dinosauri erbivori che se ne cibavano morirono, e come loro ovviamente anche i dinosauri carnivori.

RICONOSCO...

IL TESTO INFORMATIVO

Le informazioni presenti in questo testo riguardano i dinosauri, nello specifico spiegano quali potrebbero

La teoria delle eruzioni vulcaniche sostiene invece che la Terra fu sconvolta da una serie di devastanti terremoti: i vulcani eruttarono tutti e riempirono l’atmosfera di fumo e ceneri rendendo l’aria tossica e facendo innalzare la temperatura di tutto il pianeta. Il clima cambiò e sopravvissero solo alcune specie animali e vegetali.

I paleontologi

i fossili di piante e animali i reperti archeologici come statue o vasi

IL TESTO INFORMATIVO 162

LA DIFFUSIONE DEI PICCOLI MAMMIFERI

Un’altra teoria, infine, sostiene che la causa della scomparsa dei dinosauri sia stata la diffusione dei primi piccoli mammiferi, che certo non avrebbero potuto scontrarsi direttamente con i dinosauri e tanto meno combatterli o eliminarli, ma mangiare le loro uova sì!

LEGGO PER… RICONOSCERE IL TESTO INFORMATIVO

•  Rileggi il secondo paragrafo e scrivi un titolo adatto.

•  Completa le didascalie sotto a ciascuna immagine.

Le ..................................................... vulcaniche causarono un aumento di

dell’intero pianeta.

I piccoli ................................. probabilmente si cibavano delle dei dinosauri.

...........................................
IL TESTO INFORMATIVO 163

IL NOSTRO AMICO GATTO

Il gatto è presente ovunque sia arrivato l’uomo e, quando non è domestico, vive comunque nelle vicinanze degli esseri umani.

Esistono più di cento razze di gatti, sebbene la forma del corpo e le dimensioni siano abbastanza simili. I gatti sono agili, scattanti e riescono ad attraversare anche gli anfratti più stretti. Le zampe sono munite di artigli retrattili, cioè mantenuti all’interno quando l’animale cammina. In ambiente domestico i gatti non sterilizzati sono difficilmente gestibili: i maschi marcano il territorio con l’urina, mentre le femmine richiamano a gran voce un compagno per l’accoppiamento. La gravidanza delle gatte dura due mesi: mediamente nascono 6 cuccioli del tutto ciechi che mamma gatta allatta per circa 3 mesi. I gatti vivono mediamente 14 anni. Secondo alcuni studiosi il gatto domestico discende dal gatto selvatico, di cui ha conservato molti comportamenti tipici, come essere più attivo durante le ore notturne, e l’istinto predatorio che porta i nostri felini a catturare topolini, lucertole e uccellini. Inoltre, i gatti hanno un ottimo udito e i baffi presenti sul muso funzionano come “antenne” che permettono loro di muoversi anche in condizioni di scarsa illuminazione. Tratto e adatt. da www.focusjunior.it

LEGGO PER… RICONOSCERE IL TESTO INFORMATIVO

Usando colori diversi sulla barra laterale, dividi il testo in tre paragrafi. Poi associa a ciascun paragrafo i seguenti titoli: Le origini selvatiche • L’aspetto fisico • Il comportamento

•  Paragrafo 1

•  Paragrafo 2

•  Paragrafo 3

RICONOSCO... IL TESTO INFORMATIVO

Le informazioni presenti in questo testo possono essere suddivise in paragrafi, ciascuno con un proprio titolo.

IL TESTO INFORMATIVO 164

CHE COS’È UN MANGA?

Il manga è il fumetto giapponese, che ormai da decenni ha invaso il resto del mondo, facendosi apprezzare per la particolarità della grafica e alcuni aspetti della narrazione. Questi fumetti hanno avuto successo praticamente ovunque tanto che il Giappone viene identificato come la patria di figure dai grandi occhi, abiti stravaganti e mostri variopinti!

Innanzitutto il manga si legge da destra verso sinistra, cosa per noi molto strana, perché ci sembra di partire dalla fine del testo. Anche le vignette seguono lo stesso ordine di lettura delle pagine, partendo quindi da quella più a destra. Lo stile dei manga, anche se vario, è facilmente riconoscibile per alcuni tratti tipici del disegno orientale come gli occhi molto grandi o le acconciature particolarmente fantasiose, ma anche per lo stile di narrazione molto attento all'espressività dei personaggi.

DAI MANGA SONO STATE TRATTE FAMOSE SERIE ANIMATE COME DRAGONBALL

Dai Manga vengono spesso tratte anche serie animate (chiamate appunto Anime) che in Europa sono state ancora più popolari dei manga stessi: basti pensare a fenomeni come Dragon Ball, Naruto o One Piece! Tratto e adatt. da www.focusjunior.it

LEGGO PER… RICONOSCERE IL TESTO INFORMATIVO Rileggi il testo e inserisci i titoli dei paragrafi.

LEGGO E… RACCONTO

A te piacciono i fumetti? Ne hai mai letto qualcuno?

IL TESTO INFORMATIVO 165

PAGINE STELLA

UN PASTELLO DI 10.000 ANNI FA

La Gran Bretagna è un’inesauribile fonte di reperti archeologici preistorici. Una squadra di archeologi di recente ha trovato, sepolto sotto pochi centimetri di torba per circa 10.000 anni, un “pastello”.

LA FORMA

A prima vista potrebbe sembrare un sassolino, invece questo oggetto lungo poco più di due centimetri e largo sette centimetri, realizzato in argilla e sabbia, serviva all’epoca come “gessetto”, nel senso che veniva utilizzato dai cacciatori/raccoglitori del posto a scopo decorativo, soprattutto per incidere e colorare pelli di animali e per disegnare sulle rocce.

IL COLORE

Il manufatto si presenta con una punta molto affilata, anche se in origine essa doveva essere certamente molto più arrotondata, risultato dovuto al grande uso che sicuramente ne fu fatto.

L’ocra, il pigmento minerale che lo compone, dava infatti una colorazione rossastra molto ricercata: andava bene per dipingere e creare graffiti, ma anche per tingere gli indumenti fatti di pelli di animale.

UNA PRIMA ATTIVITÀ ARTISTICA

Non è escluso che nell’area del ritrovamento, che già in passato ha visto tornare alla luce un certo numero di oggetti simili, ci fosse già una rudimentale ma importante attività “artistica”. Tratto e adatt. da www.pilloledistoria.it

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166

1. L’argomento trattato nel testo riguarda:

l’arte

le scienze la storia la geografia

2. Indica con una X se è vero o falso.

Il testo è diviso in 3 paragrafi, ciascuno con un titolo

L’argomento generale del testo si capisce solo alla fine della lettura

Nel secondo paragrafo si descrive la forma del “pastello”

Il ritrovamento del pastello risale all’epoca preistorica

3. Collega ciascun termine specifico con la sua definizione.

Vero Falso

reperti archeologici oggetti costruiti a mano manufatti incisioni realizzati sulle pareti delle caverne graffiti

oggetti di valore storico, riportati alla luce dalla ricerca archeologica

4. Per quale di queste azioni non era utilizzato il “pastello”?

Realizzare graffiti

Tingere gli indumenti

Colorare graffiti

Giocare a lanciarlo nell’acqua

5. Quale delle due frasi può essere utilizzata come didascalia dell’immagine presente nel testo?

Il “pastello” usato dagli uomini primitivi aveva la forma di un “gessetto”

La Gran Bretagna è un’importante sito archeologico

167 TUTTO OK? VERIFICA: LEGGO UN TESTO INFORMATIVO

VERSO L’INVALSI

PRIMA RIFLETTO SUL TITOLO

Leggi il titolo. Secondo te, il principe di cui si parla è: una persona un animale

IL PRINCIPE DEI GHIACCI

Specializzato per vivere in condizioni estreme, dove pochi altri sopravvivrebbero, il principe dei ghiacci, l’orso polare, è il più grande carnivoro terrestre del pianeta.

DOVE VIVE

Il “vero” nome dell’orso polare è “orso del mare” ed è perfetto per questo animale che in effetti vive dentro e fuori l’acqua.

Il suo habitat, fondamentale per la sua sopravvivenza, sono i ghiacci marini del Polo Nord, dove si contano diciannove popolazioni di orsi polari tra Canada, Alaska, Russia, Norvegia e Groenlandia.

COSA MANGIA

L’orso polare trascorre la maggior parte del suo tempo ai margini della calotta polare, e in particolare sulla banchisa (massa di ghiaccio galleggiante) da cui può procacciarsi il cibo. La sua principale fonte alimentare è costituita dalle foche che l’orso caccia in modo davvero singolare: sente il rumore della preda sotto il ghiaccio e, non appena la foca esce per respirare, la colpisce con una zampata.

PERCHÉ È IN PERICOLO

La presenza dell’orso polare è un ottimo indicatore dello stato di salute del Polo Nord, perché la sua sopravvivenza è legata in modo strettissimo a quella di questo incredibile ecosistema: se qualcosa nel Polo Nord non va come deve, l’orso polare è il primo a risentirne. Come purtroppo sta accadendo: i ghiacci del Polo Nord, infatti, si stanno letteralmente sciogliendo sotto le sue zampe… Oggi, a causa dello scioglimento dei ghiacci, sono rimasti solo 20-25.000 esemplari di questo splendido animale. Un problema, quello del cambiamento climatico, che dobbiamo assolutamente risolvere se vogliamo garantire un futuro all’orso polare! Adatt. da G. Stilton, Ahi, ahi, ahi, è finita l’energia!, Piemme

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168

1. Nel titolo l’orso polare è definito “principe dei ghiacci” perché: (rileggi le righe 3-4)

A. è il più grande carnivoro terrestre del pianeta

B. riesce a sopravvivere in condizioni estreme

C. ha un aspetto regale e maestoso

D. è l’animale più famoso del Polo Nord

2. Completa il testo, cancellando la parola sbagliata. (rileggi le righe 9-13)

L’orso polare trascorre molto tempo sulla banchisa al Polo Nord dove può procacciarsi il cibo. La sua principale fonte alimentare è costituita dalle foche dai pesci che l’orso caccia in modo davvero singolare: sente il rumore della preda del predatore sotto il ghiaccio e, non appena la foca esce per respirare, la colpisce con una zampata con la coda .

3. La banchisa è: (rileggi la riga 10)

A. la calotta polare

B. il ghiaccio fuso

C. il ghiaccio galleggiante

D. un piccolo iceberg

4. Il vero nome dell’orso polare è “orso del mare”. Questa informazione si trova: (osserva l’immagine)

A. nel primo paragrafo

B. all’inizio del testo

C. nella didascalia dell’immagine

D. alla fine del testo

5. Indica con una X se è vero o falso. (rileggi il testo)

a. b.

c. d.

Se il Polo Nord subisce danni all’ambiente, l’orso polare è il primo a risentirne

I ghiacci del Polo Nord, a causa del cambiamento climatico, si stanno espandendo

Il cambiamento climatico costituisce un pericolo per l’orso polare

Al momento sono rimasti solo 250 esemplari di orso polare

Vero Falso
L’INVALSI 169
VERSO

IL TESTO REGOLATIVO

RICORDA! Il testo regolativo dà istruzioni, cioè indicazioni molto precise, per realizzare qualcosa: costruire un oggetto, seguire una ricetta, svolgere un’attività come un gioco o visitare un museo o un parco.

IL TITOLO

Il testo regolativo ha sempre un titolo che ne indica in maniera diretta e sintetica l’argomento (Torta di fragole, Costruiamo un festone, Regole per vivere al meglio il Parco ecc.)

L’ORGANIZZAZIONE

Il testo regolativo si riconosce subito. Se si tratta di realizzare una ricetta o un oggetto, troveremo l’elenco degli ingredienti o dell’occorrente, e poi il procedimento, cioè la descrizione delle azioni da compiere disposte nell’ordine corretto (spesso le azioni sono numerate).

IL LINGUAGGIO

Il linguaggio del testo regolativo è in genere molto chiaro; le parole utilizzate sono specifiche di quell’argomento.

LE IMMAGINI

Il testo regolativo è quasi sempre accompagnato da immagini che servono a rendere più chiare le istruzioni o a visualizzare l’occorrente.

STUDIO IN UN LAMPO
IL TESTO REGOLATIVO
IL TESTO REGOLATIVO 170

COSTRUISCO LA MIA MAPPA

Inserisci le parole mancanti aiutandoti con i riquadri della pagina accanto.

IL TITOLO

Il testo regolativo ha sempre un titolo che ne indica in maniera e ......................................................... l’argomento.

L’ORGANIZZAZIONE

Nel testo regolativo sono presenti l’ .............................................................................................. degli ingredienti o dell’occorrente, e poi il , cioè la descrizione delle azioni da compiere.

IL TESTO REGOLATIVO

IL LINGUAGGIO LE IMMAGINI

Il linguaggio del testo regolativo è in genere molto ; le parole utilizzate sono ................................................................................................ .

Il testo regolativo è quasi sempre accompagnato da immagini che servono a rendere più chiare le o a visualizzare l’ .

IL TESTO REGOLATIVO 171

RICORDA! Il testo regolativo dà istruzioni per realizzare qualcosa.

Si apre con un elenco dell’occorrente, cioè degli oggetti che servono, e prosegue con il procedimento, cioè la descrizione precisa delle azioni da compiere. È accompagnato da immagini.

PUPAZZI PORTACOLORI

OCCORRENTE

•  un contenitore di plastica colorata

•  spugnette da cucina colorate

•  carta plastificata adesiva

•  occhi finti

•  pennarello nero e matita

•  colla

•  forbici

PROCEDIMENTO

1 Con le forbici taglia la parte superiore di un contenitore di plastica. Sulle spugnette colorate disegna e ritaglia le braccia e le antenne del pupazzo.

2 Con la colla vinilica incolla gli occhi finti, le braccia e le antenne come vedi nella foto.

3 Con il pennarello indelebile disegna un sorriso. Su un pezzo di carta adesiva plastificata bianca ritaglia i denti.

4 Fai aderire i denti al sorriso. Ora puoi mettere i tuoi pennarelli nel pupazzo portacolori.

TESTO GUIDA IL TESTO REGOLATIVO 172

NEL TESTO REGOLATIVO

L’ARGOMENTO

Il testo spiega come:

costruire un oggetto realizzare una ricetta

L’ORGANIZZAZIONE

Quale di questi oggetti non rientra nell’elenco dell’occorrente?

Spugnetta da cucina

Occhi finti

Forbici

Scotch trasparente

Le fasi del procedimento sono numerate per: ordine di importanza ordine di esecuzione

IL LINGUAGGIO

Osserva tutte le parole evidenziate nel testo.

Sono tutti verbi che: consigliano che cosa fare dicono precisamente che cosa fare

LE IMMAGINI

Le immagini che accompagnano il testo:

lo rendono più colorato e più bello

lo rendono più chiaro e preciso

COMPLETA!

L’ARGOMENTO

•  L’argomento è indicato dal

L’ORGANIZZAZIONE

•  Il testo si apre con un dell’occorrente necessario a realizzare l’attività, seguito dal ......................................................................... , dove si descrivono le azioni da compiere nell’ordine corretto.

IL LINGUAGGIO

•  Il linguaggio è molto

LE IMMAGINI

•  Le immagini servono a rendere più .............................................................................. le istruzioni o a visualizzare l’occorrente.

Consulta la MAPPA IL TESTO REGOLATIVO 173
pag. 171

BISCOTTI AL MIELE

INGREDIENTI

•  270 g di farina

•  85 g di zucchero a velo

•  75 g di burro

•  1 uovo

•  1 bustina di lievito per dolci

•  2 cucchiai di miele

PROCEDIMENTO

1 Taglia il burro a pezzetti e lascialo ammorbidire, poi versalo in una ciotola e mescolalo con la farina, il lievito, lo zucchero a velo e l’uovo.

3 Avvolgi l’impasto con la pellicola trasparente e lascialo riposare in frigo per almeno mezz’ora.

RICONOSCO...

IL TESTO REGOLATIVO Il testo è costituito da due parti: una lista degli ingredienti e un procedimento, che presenta le operazioni da compiere numerate da 1 a 5.

2 Ottenuto un impasto grossolano , aggiungi il miele e lavora il tutto fino ad amalgamare bene l’impasto.

IL TESTO REGOLATIVO 174

4 Stendi l’impasto e ritaglia i biscotti; disponili sulla teglia ricoperta di carta da forno e cuocili in forno preriscaldato a 180°C per una decina di minuti.

Attenzione: per cuocerli chiedi aiuto a una persona adulta!

5 Quando si saranno raffreddati, se vuoi potrai spolverizzare i biscotti di zucchero a velo per renderli ancora più golosi.

G. Stilton, Operazione aria pulita, Piemme

LEGGO PER… RICONOSCERE IL TESTO REGOLATIVO

Scrivi i titoli delle due parti di cui si compone il testo.

amalgamare riscaldato prima spolverizzare senza troppa precisione

•  Unisci ciascuna parola (evidenziata nel testo) alla sua definizione. grossolano cospargere preriscaldato rendere omogeneo IL TESTO REGOLATIVO 175

ANIMALI: REGOLE DI COMPORTAMENTO

Tutti gli animali, meritano il nostro rispetto e vanno protetti: questa non è solo una giusta riflessione, ma una vera e propria legge che poco tempo fa è stata addirittura inserita nella nostra Costituzione, che è la più importante di tutte leggi! Ecco qui alcune regole di comportamento che devi avere nei confronti degli animali.

RICONOSCO LE MIE EMOZIONI

Hai mai visitato uno zoo? Che cosa hai provato vedendo gli animali rinchiusi nelle gabbie?

1 Se hai un animale domestico assicurati che abbia la ciotola dell’acqua sempre piena e controlla quali sono i cibi più adatti a lui.

2 Tratta sempre con rispetto il tuo animale domestico: niente giochi forzati, niente abbracci indesiderati, lascialo riposare quando è stanco, non costringerlo a indossare indumenti (il loro indumento naturale è il pelo!).

3 Non abbandonarlo mai, per nessuna ragione.

4 Se incontri un animale randagio, chiedi a un adulto di contattare un’associazione che se ne prenda cura.

5 Se desideri visitare uno zoo, chiedi di visitare uno zoo safari, dove gli animali non sono tenuti rinchiusi nelle gabbie.

6 Se la tua famiglia non è vegetariana, suggerisci di acquistare carne di animali che sono stati trattati bene nei loro allevamenti.

7 Durante le tue passeggiate nella natura non disturbare gli animali selvatici.

LEGGO E… RACCONTO

Hai mai violato una di queste regole di comportamento?

Se sì, quale? E perché?

IL TESTO REGOLATIVO 176

ACQUA, FUOCHINO, FUOCO!

INDICAZIONI GENERALI

•  Età dei partecipanti: dai 5 in su

•  Numero giocatori: almeno 3

•  Dove si gioca: all’aperto o in casa

•  Cosa serve: un oggetto a scelta

SVOLGIMENTO

1 Uno dei giocatori, estratto a sorte, nasconde in qualche posto della casa (se si gioca al chiuso) o del giardino, della spiaggia, del parco (se si gioca all’aperto) un oggetto, senza che gli altri partecipanti vedano.

2 Una volta nascosto l’oggetto, si dà il via e gli altri giocatori corrono a cercare l’oggetto nascosto: chi lo ha nascosto griderà “acqua!” se gli amici sono molto lontani dal nascondiglio, “fuochino!” se sono più o meno nelle sue vicinanze e “fuoco!” se sono molto vicini all’oggetto nascosto.

3 Chi ha nascosto l’oggetto non può barare: deve dire la verità altrimenti salta un turno. Chi trova l’oggetto vince e nel turno successivo avrà diritto a nascondere l’oggetto.

LEGGO E… COMPRENDO

Osserva l’illustrazione, poi rispondi oralmente alle domande.

•  A quale fase dello svolgimento del gioco corrisponde il disegno?

•  Tra i partecipanti chi non sta rispettando una regola? Perché?

PAROLE NUOVE

Il verbo barare significa: mentire imbrogliare IL TESTO REGOLATIVO 177

PAGINE STELLA

SFOGLIATINE CON LE MELE

INGREDIENTI

•  1 rotolo di pasta sfoglia

•  2 mele

PROCEDIMENTO

•  1 limone

•  cannella

•  1 cucchiaio di zucchero

1 Srotola la pasta sfoglia, lasciandola sulla sua carta forno e tagliala in rettangoli uguali.

In questa fase fatti aiutare da un adulto!

3 Disponi le fettine di mela sui rettangoli di pasta sfoglia.

2 Taglia le mele in quattro parti, eliminando il torsolo, e poi a fettine sottili. Unisci al succo di limone il cucchiaio di zucchero e il cucchiaino di cannella, quindi bagna le fettine di mele con il composto ottenuto.

4 Inforna in forno preriscaldato a 180° per 25 minuti circa o fino a che la pasta sfoglia sarà cotta e colorita.

In questa fase fatti aiutare da un adulto!

178

1. Il testo che hai letto:

spiega come funziona un gioco

dà istruzioni per un lavoretto

dà indicazioni per realizzare una ricetta

fornisce alcune regole di comportamento in cucina

2. Per realizzare le sfogliatine di mela occorrono:

5 ingredienti

6 ingredienti

4 ingredienti

3 ingredienti

3. Le azioni da svolgere sono numerate:

in ordine di importanza in ordine di esecuzione

4. Perché nelle fasi 2 e 4 compare la frase “In questa fase fatti aiutare da una persona adulta!”? Completa le risposte.

•  Nella fase 2 perché

•  Nella fase 4 perché .

5. Le immagini che accompagnano ciascuna fase del procedimento servono:

ad abbellire il testo a rendere più chiaro il testo

6. Indica con una X se è vero o falso.

La pasta sfoglia va ritagliata in triangoli uguali

Le mele devono essere private del torsolo

Il limone deve essere spremuto e unito alla cannella e allo zucchero

Vero Falso
179 TUTTO OK? VERIFICA: LEGGO UN UN TESTO REGOLATIVO

L’AUTUNNO NELL’ARTE

L’AUTUNNO DI ARCIMBOLDO

L’autunno inizia il 21 settembre e finisce il 22 dicembre. Iniziano le piogge e fa un po’ freddo, ma l’autunno è la stagione dei colori caldi! Il giallo, il rosso e l’arancio rendono bella la natura con tutte le loro meravigliose sfumature.

Questo originale dipinto si intitola proprio Autunno ed è stato realizzato da un pittore italiano di nome Giuseppe Arcimboldo.

Osserva bene il dipinto e nelle caselle scrivi i nomi degli elementi naturali tipici dell’autunno.

AUTUNNO
180 LE STAGIONI E LE FESTE

ARTISTA ANCH’IO

OCCORRENTE

•  Cartoncino bianco

•  Matita e gomma per cancellare

•  Semi di zucca

•  Colori acrilici

•  Pennello

•  Colla vinilica

Una volta che avrai a disposizione tutto l’occorrente dai pure libero spazio alla tua fantasia:

2 colora i semi di zucca con i colori caldi dell’autunno;

Prova a realizzare anche tu una piccola opera d’arte utilizzando un ortaggio tipico dell’autunno… la zucca! Ecco come.

1 prendi il cartoncino e realizza con la matita un disegno ispirato all’autunno: un albero che sta perdendo le foglie, un fungo, un riccio o magari proprio una zucca…;

3 decora il tuo disegno incollando i semi di zucca colorati.

AUTUNNO
181 LE STAGIONI E LE FESTE

LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA PACE

Il 21 settembre non inizia soltanto l’autunno: è un giorno speciale anche perché si festeggia la Giornata internazionale della PACE

CHE COSA SIGNIFICA “INTERNAZIONALE”?

Significa che tutti i popoli e tutti i paesi del mondo festeggiano insieme questa giornata.

CHE COSA SIGNIFICA PACE?

Significa il mondo, tutto il mondo, senza la guerra.

LEGGI QUESTA FILASTROCCA DELLA PACE.

Un giorno un bimbo chiese alla Terra: saresti felice senza più guerra?

La Terra rispose a quel bimbo buono: ma chi potrà mai farmi un tal dono?

Forse un po’ anch’io, il bimbo rispose, ridendo alla vita, apprezzando le cose, prendendo la mano di chi mi ha ferito, stringendola a me e chiamandolo amico. Adatt. da Gabriele C. di Ancona, www.bancadelleemozioni.it

Quale gesto potresti fare tu per la PACE?

21 Settembre

SI CELEBRA LA GIORNATA

INTERNAZIONALE DELLA PACE

AUTUNNO
182 LE STAGIONI E LE FESTE

AUTUNNO

LA NOTTE DI HALLOWEEN

La notte di Halloween è una delle feste più amate da bambine e bambini. Ma vi siete mai chiesti quali sono le sue origini?

Molti pensano che sia una moda recente arrivata dagli Stati Uniti, ma non è così: Halloween è una festa nata in Irlanda, quindi in Europa, oltre 2000 anni fa. Nella notte del 31 ottobre si festeggiava il ritorno sulla Terra delle anime dei propri antenati. Anche l’usanza di fare dolcetto o scherzetto non è americana, o meglio non è solo americana. Mascherarsi e bussare ai vicini in cerca di dolci è antica: risale alla tradizione cristiana di chiedere offerte in cambio di preghiere per i propri defunti.

O mi dai un buon dolcetto, o ti becchi uno scherzetto!

Devi fare questa scelta muoviti, su, fai alla svelta!

Non hai tempo di pensare sono qui per spaventare chi i dolcetti non mi dà prima o poi si pentirà! Adatt. da J. Restano, www.filastrocche.it

31 Ottobre

E tu da chi ami travestirti ad Halloween?

Come trascorri questa festa?

LA NOTTE DI HALLOWEEN 183 LE STAGIONI E LE FESTE
SI CELEBRA

L’INVERNO DI MARC CHAGALL

L’inverno inizia il 22 dicembre e finisce il 21 marzo. È la stagione più fredda dell’anno, le ore di luce sono meno delle ore di buio, ma in alcuni luoghi si può anche godere della meravigliosa magia della neve che ricopre tutto di bianco, come nel dipinto che puoi vedere. Il quadro è stato realizzato dal pittore russo Marc Chagall e rappresenta il suo paese di origine, Vitebsk, completamente ricoperto dalla neve.

Osserva con attenzione. Sul paese addormentato, sospeso in aria, c’è un vecchio signore che con una mano regge un bastone e con l’altra tiene un sacco che trasporta sulle spalle.

Chi ti ricorda il vecchio signore? Perché?

INVERNO 184 LE STAGIONI E LE FESTE

ARTISTA ANCH’IO

Colora, guardando l’originale del dipinto.

I colori che predominano sono: colori caldi colori freddi

INVERNO
185 LE STAGIONI E LE FESTE

L’ODORE DEL NATALE

Natale! Le luci, i regali, la famiglia riunita, un venticello lieve, anche quando il tempo è troppo mite è come se avessimo la neve in testa, come se ci trovassimo in una di quelle sfere di vetro che si scuotono per far nevicare. A Natale ci si sente un po’ migliori e si cammina lungo le vie illuminate, sotto i festoni, dicendoci che per una volta sarebbe bello se ci fosse la neve vera. Ma Natale è anche un odore. Gli odori sono importanti. Il Natale, naturalmente, sa un po’ di abete. Quando l’albero si trova in casa da parecchi giorni e i suoi aghi cominciano a staccarsi lo si sente molto forte, come quelle piccole pastiglie per la gola, e a dire il vero è un odore triste, perché indica già la fine delle feste natalizie. A volte il Natale sa anche di profumo. Spesso gli adulti si scambiano dei profumi come dono... sembra perfino che i giocattoli natalizi prendano a loro volta questo odore. Evidentemente l’odore del Natale è un miscuglio. E tuttavia esiste un odore che già da solo fa pensare al Natale: quello delle clementine. Quando mangiamo le prime, verso la fine dell’autunno, non ci pensiamo. Ma se entriamo in una stanza dove qualcuno le ha appena mangiate ce ne rendiamo conto all’improvviso, e ci diciamo: – Che buffo, c’è odore di Natale! Forse è per via del loro sapore, oppure del colore che hanno: quell’arancio luminoso che fa pensare alla festa. E poi, la clementina non è un frutto che si dimentica subito dopo averlo mangiato. Ma è la clementina che sa di Natale... o è il Natale che sa di clementina?

25 Dicembre SI CELEBRA IL SANTO NATALE!

Adatt. da P. Delerm, Che bello che bello, parlare sotto le stelle e altre impercettibili gioie, Salani

C’è un odore particolare ti fa pensare subito al Natale? Come aspetti l’arrivo di questa festa? Racconta!

INVERNO
186 LE STAGIONI E LE FESTE

INVERNO

LA GIORNATA DELLA MEMORIA

Il 27 gennaio è la Giornata della Memoria , un giorno in cui si ricorda che cosa avvenne al popolo ebraico circa cento anni fa, affinché non accada mai più nulla di simile. Tutti gli Ebrei che vivevano in Europa vennero considerati inferiori, quindi “diversi” dagli altri popoli, e per questo fu tolto loro ogni diritto: alle bambine e ai bambini, ad esempio, venne vietato di frequentare le scuole in cui andavano tutti gli altri. Alla fine gli Ebrei furono prima rinchiusi in quartieri separati dal resto delle città in cui abitavano, poi trasferiti nei campi di concentramento, luoghi terribili dove moltissimi purtroppo morirono.

Perché fossero subito riconosciuti, tutti gli ebrei dovevano portare cucita sui vestiti una stella gialla a sei punte, la stella ebraica.

La parola usata per ricordare tutto ciò che avvenne agli Ebrei è Shoah, che vuol dire “catastrofe ”.

Che cosa provi pensando alla storia che riguarda gli Ebrei?

Tristezza Rabbia

Perché?

MEMORIA
27 Gennaio GIORNATA DELLA
187 LE STAGIONI E LE FESTE

LA PRIMAVERA DI VAN GOGH

La primavera inizia il 21 marzo e finisce il 20 giugno. È la stagione della rinascita, la natura si risveglia dopo il freddo inverno: i prati si riempiono di fiori colorati, gli uccellini cinguettano, una luce nuova si diffonde nell’aria e le piante, come per magia, germogliano e alcune fioriscono splendidamente. Come nel quadro che puoi osservare. Il dipinto è stato realizzato dal pittore olandese Vincent Van Gogh nel 1890 e si intitola Ramo di mandorlo in fiore.

Osserva con attenzione.

Nel dipinto prevalgono un colore primario e un colore freddo. Completa.

•  Il colore primario è il

.

• Il colore freddo è il .

Quali sensazioni suscita in te l’arrivo della primavera?

Prova a spiegare perché.

PRIMAVERA
188 LE STAGIONI E LE FESTE

PRIMAVERA ARTISTA ANCH’IO

Colora come preferisci.

Adesso, prendi un foglio e fai un disegno che secondo te rappresenta bene la primavera. Scegli gli elementi che ti piacerebbe inserire nel tuo disegno e poi… al lavoro!

Coccinella • Ape • Margherita • Farfalle • Sole

189 LE STAGIONI E LE FESTE

L’UOVO DI PASQUA

Dall’uovo di Pasqua è uscito un pulcino di gesso arancione col becco turchino. Ha detto: “Vado, mi metto in viaggio e porto a tutti un grande messaggio”. E volteggiando di qua e di là, attraversando paesi e città, ha scritto sui muri, nel cielo e per terra: “Viva la pace, abbasso la guerra”.

Adatt. da M.L. Giraldo, Rime per tutto l’anno, Giunti

Quale altro titolo daresti alla filastrocca?

La Pasqua è sorpresa La Pasqua è pace

Prova a scrivere una filastrocca pasquale.

PRIMAVERA 190 LE STAGIONI E LE FESTE

PRIMAVERA

LA GIORNATA DELLA TERRA

Il 22 aprile si festeggia la Giornata mondiale della Terra .

Si tratta di un giorno molto importante perché serve a ricordarci che il nostro pianeta è prezioso e deve essere rispettato e protetto.

Chi è Greta Thunberg?

Greta è la ragazzina svedese che con il suo impegno è riuscita ad attirare l’attenzione sui problemi ambientali che stanno interessando la nostra

Terra: l’inquinamento e il cambiamento climatico, ma anche le tante ingiustizie che separano chi ha troppe cose e chi ne ha troppo poche. La Terra ha da poco raggiunto gli 8 miliardi di abitanti: siamo tantissimi! Per vivere tutti insieme in pace e armonia è necessario avere cura del nostro pianeta e rispettarci a vicenda.

Quale di queste azioni, secondo te, fa bene alla nostra Terra e quale no? Metti una X per ogni riga.

Usare meno oggetti di plastica possibile

Lavarsi i denti lasciando scorrere continuamente l’acqua dal rubinetto

Preferire l’automobile alla bicicletta come mezzo di trasporto

Differenziare con cura i rifiuti prima di gettarli

22 APRILE

Giornata mondiale della Terra

Fa bene Non fa bene

191 LE STAGIONI E LE FESTE

ARRIVA L’ESTATE!

In mezzo ai banchi il tempo vola:

è già finito un anno di scuola, se n’è andato il freddo inverno e i compiti chiusi nel quaderno.

Dei giorni tristi non c’è più traccia nessuna lacrima sulla faccia

resta il ricordo dei giorni felici e la scoperta di nuovi amici.

Arriva il riposo dei piccoli eroi e ora puoi fare quello che vuoi: tuffati fiero incontro all’estate, fatti travolgere dalle risate!

Tratto e adatt. da Le filastrocche di Giuseppe Bordi, Lupo Blu Editore

L’estate inizia il 21 giugno e finisce il 20 settembre. Che cosa provi tu quando finisce l’anno scolastico? Solo entusiasmo e felicità o anche un po’ di malinconia perché per tanti giorni non vedrai più i tuoi compagni e le tue compagne di classe? Racconta!

..................................................................................................................................... ESTATE
192 LE STAGIONI E LE FESTE

CLASSE 3 a

• Letture

• Riflessione linguistica

• Matematica • Ed. civica

• Scienze e Tecnologia • Ed. civica

• Storia • Ed. civica

• Geografia • Ed. civica

• Quaderno per la valutazione e l’autovalutazione

A) Stampato

CONFIGURAZIONI CLASSE 1 a

• Quaderno dei primi giorni

• Metodo stampato

• Letture

• Quaderno dello stampato e del corsivo

• Matematica con quaderno degli esercizi

• Storia • Geografia • Scienze e Tecnologia • Ed. civica

• Quaderno per la valutazione e l’autovalutazione

B) Quattro caratteri

• Quaderno dei primi giorni

• Metodo quattro caratteri

• Quaderno di scrittura nei 4 caratteri

• Letture

• Matematica con quaderno degli esercizi

• Storia • Geografia • Scienze e Tecnologia • Ed. civica

• Quaderno per la valutazione e l’autovalutazione

CLASSE 2 a

• Letture

• Riflessione linguistica

• Matematica con quaderno degli esercizi

• Storia • Geografia • Scienze e Tecnologia • Ed. civica

• Quaderno per la valutazione e l’autovalutazione

• KIT DOCENTE guida per lʼinsegnante, percorsi semplificati, risorse didattiche online.

• LIBRO DIGITALE (scaricalo subito seguendo le istruzioni all’interno della copertina) volumi sfogliabili, esercizi interattivi, audiolibri, tracce audio, libro liquido accessibile e percorsi semplificati stampabili. (www.gruppoeli.it/libridigitali)

Allegato a NUOVA FESTA A SORPRESA
Non vendibile separatamente www.gruppoeli.it
NE E L AUTOVALUTAZIONE ity
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#PROGETTOPARITÀ
equilibri Sistema Digitale Accessibile
#altuofianco

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