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Le colline

Carta geografica

Individua sulla carta i principali gruppi collinari e scrivili elencandoli da nord a sud.

Le piante e gli animali

La vegetazione spontanea delle colline è stata sostituita in gran parte dalle coltivazioni. Dove è rimasta, prevalgono i boschi misti di latifoglie, come querce, olmi e frassini. Oggi, però, molte zone collinari del Centro-Sud non vengono più coltivate e sui terreni agricoli abbandonati si sono formati nuovi boschi. I boschi delle aree collinari sono popolati da lepri, conigli selvatici, ricci, ghiri e tassi, oltre ai loro predatori, come la volpe e la faina. Sempre più diffuso è il cinghiale (nella foto). Moltissime sono le specie di uccelli: rondini, fagiani, picchi, fringuelli e tanti altri, oltre a numerosi uccelli rapaci, come il falco, la civetta e il barbagianni. Gran parte del territorio italiano è costituito da colline, cioè da rilievi che non superano i 600 metri di altitudine. Alcune colline sono di origine morenica: significa che sono state formate dai detriti (rocce, sassi, ciottoli) trasportati dai ghiacciai quando, in epoche antiche molto più fredde della nostra, questi arrivavano fino alla pianura. Sono di origine morenica molte colline piemontesi, lombarde e venete. Altre colline sono di origine vulcanica, cioè create dal materiale eruttato dai vulcani, come i Colli Albani nel Lazio. Altre ancora sono nate da sollevamenti della crosta terrestre, come le Murge in Puglia. Ci sono anche colline derivate da antiche montagne che si sono sgretolate e arrotondate per l’erosione causata da pioggia e vento, per esempio le colline della Basilicata.