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Invito alla lettura

Le avventure di Sherlock Holmes

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www.laspigaedizioni.it Questo volume sprovvisto del talloncino a fianco è da considerarsi campione gratuito fuori commercio.

€ 6,60

LE AVVENTURE DI SHERLOCK HOLMES

• Quattro racconti di Arthur Conan Doyle, corredati di note esplicative. • Incontro (immaginario) con l’autore. • Scheda sul genere “giallo”. • Intervista all’illustratore. • Percorsi di lettura: attività di comprensione, ispirate alla metodologia Invalsi, e di produzione; • Caffè letterario per esprimere il proprio giudizio sull’opera e confrontarsi con i compagni.

Arthur Conan Doyle

Quattro avvincenti racconti “gialli”, ambientati nell’Inghilterra vittoriana; uno straordinario detective, Sherlock Holmes, alle prese con situazioni e casi intricati che riesce a risolvere grazie alle sue doti investigative; un aiutante, il dottor Watson, voce narrante di un’opera da leggere tutta d’un fiato.

RACCONTI D’AUTORE RACCONTI D’AUTORE

LeggerMENTE è la nuova collana di narrativa per la scuola secondaria. Il suo obiettivo principale è offrire ai ragazzi libri classici o inediti, storie di attualità o di fantasia, per riscoprire pagina dopo pagina il piacere della lettura.

Arthur Conan Doyle

LE AVVENTURE DI SHERLOCK HOLMES a cura di Maria Catia Sampaolesi


1. Mister Sherlock Holmes Nel 1878 mi1 laureai in medicina all’università di Londra e mi trasferii a Netley per seguire il corso di chirurgo dell’esercito. Conclusi i miei studi, venni prontamente assegnato al quinto battaglione dei fucilieri del Northumberland come assistente chirurgo. Il reggimento era di stanza2 in India a quei tempi e prima che potessi raggiungerlo scoppiò la seconda guerra afghana3. Giunto a Bombay, appresi che il mio reggimento era avanzato oltre i monti, addentrandosi in territorio nemico. Partii allora con altri ufficiali nella mia situazione e finalmente raggiunsi Kandahar, dove trovai il battaglione e subito assunsi le mie nuove funzioni. Quella campagna militare procurò a molti gloria e promozioni, ma a me cagionò solo disastri e sfortuna. Venni trasferito dalla mia brigata4 e assegnato al reggimento del Berkshire, con il quale partecipai alla fatale battaglia di Maiwand. Fui colpito a una spalla da un proiettile di Jezail, tipico fucile usato dai ribelli, che mi spezzò l’osso, recidendo l’arteria succlavia5. Sarei senz’altro caduto nelle mani del nemico se non fosse intervenuto con coraggio Murray, il mio assistente, che mi gettò svenuto su un cavallo da soma e mi riportò fortunosamente alle nostre linee. Spossato dal dolore e dalle estenuanti fatiche, venni trasferito, con un lungo treno carico di feriti, all’ospedale militare di Peshawar.­ mi: il narratore-protagonista è il dottor Watson, che avrai modo di conoscere in queste pagine e che diventerà il principale collaboratore di Sherlock Holmes. 2 era di stanza: aveva sede. 3 seconda guerra afghana: è il secondo di tre conflitti (1839-1842; 1878-1880; 1919) che vide la Gran Bretagna imporre il suo protettorato sull’Afghanistan ridimensionando l’influenza russa. 4 brigata: unità tattica dell’esercito. 5 arteria succlavia: arteria posta sotto la clavicola, osso della cintura toracica che collega lo sterno alla scapola. 1

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Incontro (immaginario) con l’autore

Arthur Conan Doyle

Anche i grandi scrittori sono stati bambini. Ci racconti qualcosa della tua famiglia di origine ? Sono nato ad Edimburgo, in Scozia, il 22 maggio 1859, in una famiglia cattolica. Mio padre era irlandese, si chiamava Charles Altamont Doyle; la sua famiglia vantava origini nobili, ma lui svolgeva il lavoro di disegnatore, essendo dotato di un talento artistico ereditato dal genitore. Mia madre, Mary Foley, discendeva da antenati anglo-irlandesi; era casalinga, ma molto appassionata di letteratura. La mia famiglia era numerosa: i miei genitori hanno avuto dieci figli, di cui otto femmine e due maschi, ed io sono stato il terzo nato. Mi hanno chiamato Arthur Ignatius Conan: Arthur con riferimento al fondatore della Britannia re Artù, Ignatius perché i miei genitori si sono sposati il giorno di S. Ignazio e Conan in quanto era il cognome della famiglia di mia madre. Che scuole hai frequentato e che tipo di studente eri? Ho iniziato gli studi nel 1866 in una scuola della mia città; poi, grazie all’aiuto

economico dei miei zii paterni (la mia famiglia non aveva grandi disponibilità di denaro), ho potuto frequentare per sette anni il collegio dei Gesuiti di Stonyhurst, nel Lancashire, e quindi perfezionare per alcuni mesi la mia preparazione in quello di Feldkirk, nelle Alpi Austriache. Devo confessarvi che all’inizio ero un ragazzo indisciplinato e disordinato, incostante nello studio, a causa di alcuni problemi familiari; alla fine della scuola secondaria, però, ero diventato più controllato, costante nell’applicazione, intellettualmente curioso, con una grande passione per i libri. Come hai coltivato queste tue attitudini? Vi sembrerà strano ma, ritornato ad Edimburgo, mi sono iscritto a Medicina. La facoltà non mi entusiasmava, ma era nella mia città e quindi a portata di mano. Per mantenermi agli studi ho svolto vari lavori in campo medico: in ospedale, come assistente di ambulatorio e come medico di bordo su una nave diretta verso l’Artico. Nel 1881 mi sono laureato.

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Intervista all’illustratore Com’è nata la tua passione per il disegno? Sinceramente penso di averla avuta da sempre, ma sicuramente le prime fiere di fumetto a cui ho assistito, dove ho potuto incontrare e vedere all’opera alcuni dei miei disegnatori preferiti, mi hanno aperto un mondo nuovo: mi hanno fatto capire che avrei voluto fare questo nella mia vita. Che cosa caratterizza il tuo stile? È il frutto di tanto studio, che continua tuttora e non penso si esaurirà mai. Tecnicamente il mio stile può essere sintetizzato descrivendolo come un mix tra la scuola americana dei fumetti supereroistici (i miei preferiti da sempre) e una buona dose di cartoni animati, dai cartoon televisivi anni ‘80 ai classici disneyani, fino ai più recenti prodotti in CG (Computer Graphics) della Pixar, Dreamworks ecc. Qual è la regola per essere un bravo illustratore? Per quanto riguarda la mia personale esperienza, posso dire che la documentazione ha un ruolo importantissimo qualsiasi cosa si debba illustrare. Bisogna inoltre stare molto attenti alla composizione dell’illustrazione e infine non guasta essere un buon osservatore, perché la vita di ogni giorno offre più spunti di quanto si possa immaginare. Sei anche un buon lettore? Sì, ma non quanto vorrei! Purtroppo non sempre riesco, come fanno in molti, a

leggere prima di andare a dormire, perché ho bisogno di potermi calare all’interno della storia che sto leggendo e per questo è necessaria una buona dose di concentrazione. Che cosa ti ha colpito di questo romanzo? Quello che mi ha colpito maggiormente è l’ultimo racconto: secondo me il fatto di capire di aver sbagliato alcune considerazioni e di essere pronto a trovare una nuova soluzione rende a pieno la “grandezza” del personaggio di Sherlock Holmes. Che libro consiglieresti a noi ragazzi? Consigliare un libro non è mai facile ma, se dovessi dare un suggerimento ai ragazzi, direi che non mi è dispiaciuto The spiderwick chronicles, la saga di libri fantasy di Holly Black. Prediligo il genere che si rifà allo stile dei film di genere fantastico degli anni ‘80, come Labirinth, diretto da Jim Henson, o Legend, diretto da Ridley Scott. Consiglio anche alcune opere di Maracole, una giovane autrice di origine italiana residente negli Usa, con cui ho avuto il piacere di collaborare per alcuni progetti online in versione e-book. Un messaggio importante: Mi raccomando, non abbandonate mai i vostri sogni perché, con impegno e studio, le passioni potrebbero trasformarsi, come è successo a me, nel vostro lavoro. Tutti noi abbiamo bisogno di lavorare per poter vivere... e perché non farlo divertendosi?

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il genere “giallo” Breve storia del giallo Come puoi osservare leggendo l’intervista all’autore, il genere “giallo”, così chiamato in Italia dal colore della copertina dei libri della collana pubblicata a partire dal 1929 dalla Arnoldo Mondadori, nasce dalla detective story, che inizia ad avere grande popolarità nel XIX secolo, ma il cui antenato più illustre può essere considerato Voltaire (Parigi 1694 – 1778) con il suo racconto ­“Zadig”. Il protagonista che dà il nome al titolo, infatti, è un giovane babilonese dalla vita tormentata che riesce a ricostruire situazioni a partire da segni correttamente interpretati, capacità, però, che più che aiutarlo gli procura guai. Il primo vero e proprio personaggio di detective è Auguste ­Dupin, creato

Balzac rappresentato da J. Allen St. John

Edgar Allan Poe

da Edgar Allan Poe (Boston, 1809 – Baltimora, 1849), che fa la sua comparsa nel 1841 nel racconto poliziesco “I delitti della Rue Morgue”. Dupin è un detective francese estremamente brillante, dotato di humor venato di malinconia, che grazie all’osservazione e al ragionamento (induttivo e deduttivo) riesce a risolvere i casi più difficili per i quali la polizia non ha trovato soluzioni. La struttura dei racconti è basata su un enigma­legato ad un crimine, che viene risolto grazie al ragionamento. Dopo Poe il genere della detective story viene

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Percorsi di lettura Cammin facendo 1 La parte iniziale del racconto ha la funzione di: a) descrivere la situazione creatasi a seguito della guerra angloboera b) presentare i personaggi principali c) introdurre la situazione che verrĂ affrontata da Sherlock Holmes d) presentare Watson e le sue condizioni di vita al ritorno in Inghilterra

2 Dopo la guerra anglo-boera Watson: a) riprende il suo lavoro di chirurgo b) vive grazie ad un sussidio governativo c) torna dai suoi parenti in Inghilterra d) conduce una vita agiata e piena di lussi

3 Stamford è: a) un collaboratore di Sherlock Holmes b) un amico di Watson c) un commilitone di Watson d) un ex assistente di Watson 4 Quali espressioni usa Stamford per descrive l’aspetto fisico di Watson? Individua e trascrivi le parole utilizzate. ......................................................................................................................................

5 Che cosa sta cercando Watson quando incontra Stamford? a) Un alloggio b) Un lavoro c) Una pensione d) Un compagno di appartamento

6 Dove lavora Sherlock Holmes? ......................................................................................................................................

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Percorsi di lettura Caffè letterario Che cosa ne pensi di questo libro? Esprimi il tuo giudizio (scegliendo la/le categoria/e che meglio lo esprime/esprimono) e motivalo nello spazio sottostante. Mi è Una lettura piaciuto insolita e ­moltissimo piacevole

Sbadiglio, che noia!

Non lo consiglierei al peggior nemico

Altro …

Confronta il tuo giudizio con quello dei compagni ed avvia un dibattito in classe con la guida dell’insegnante.

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LeggerMENTE è la nuova collana di narrativa per la scuola secondaria. È articolata in 4 serie: • I grandi classici: capolavori della letteratura di tutti i tempi riproposti con adattamenti mirati e graduali. • Racconti d’autore: racconti brevi di autori classici per letture “agili”, da portare sempre con sé. • Ora e poi: romanzi inediti incentrati su temi d’attualità e argomenti-chiave di Cittadinanza e Costituzione. • Non solo Lettere: romanzi inediti d’avventura a sfondo scientifico o storico. Le attività didattiche a corredo del testo, in parte ispirate alla metodologia Invalsi, guidano a una lettura analitica del romanzo proponendo anche momenti di riflessione e produzione creativa. Mai vincolanti, possono essere proposte sia durante sia dopo la lettura. Per ogni titolo della collana gli studenti troveranno sul sito i file audio corrispondenti in formato mp3. Alcune originali novità, come l’incontro immaginario con l’autore e l’intervista all’illustratore, le rubriche speciali su argomenti di particolare interesse e le immagini create dai più noti illustratori per ragazzi, renderanno la lettura piacevole e appassionante.


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