La Bibbia che non ti aspetti

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due corna di troPPo

portante. Lo ricoprivano a volte di un manto prezioso e lo accostavano a un altare di pietra, mentre tutti danzavano attorno a lui e un sacerdote indossava una maschera con proprio le sue fattezze di ariete. “Mah! stranezze - pensava il nostro amico - non le capisco proprio queste cose!”. certo, ce l’aveva dura la testa e non solo a motivo delle corna, ma anche perché non le erano mai entrati dentro pochi concetti chiari e facilissimi da capire. diciamo pure evidenti: l’ariete è ricco di doni della natura, quindi è caro a dio, perciò va venerato e coinvolto nei riti sacri delle religioni. semplice da capire, giusto? e invece no, questi ragionamenti non gli entravano nella zucca proprio per niente. Gli risultavano anzi del tutto antipatici. Lui avrebbe voluto correre libero là fuori e invece se ne era dovuto stare tutti i giorni della sua vita sacrificato in un angusto recinto all’interno di quel tempio. ovvio, dai oggi e dai domani, alla fine anche dio gli era diventato antipatico. insopportabile, penalizzante ...contro natura. se aveva mai provato a fuggire? ah, sì, contateci! Mille volte. Ma il poveretto non era mai riuscito a farcela e, spesso, la colpa dei suoi insuccessi era stata proprio di quelle maledette corna in testa, così pesanti e scomode. una volta gli si impigliarono in una corda che teneva piegato un drappo all’ingresso del tempio, un’altra volta si incastrarono in un candelabro, un’altra ancora erano andate a sbattere addosso a una colonna e così via. insomma, non ce l’aveva mai fatta. non che il nostro ariete fosse sbadato, certo che no. il fatto è che non si può correre facilmente con corna così pe-

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