LA FATTORIA DEGLI ANIMALI
di George Orwell
raccontato da Lilith Moscon e illustrato da Manola Caprini



raccontato da Lilith Moscon e illustrato da Manola Caprini
di George Orwell
raccontato da Lilith Moscon
illustrato da Manola Caprini
© 2020 Gallucci editore srl - Roma
Edizione speciale per Gallucci - Cetem, Gruppo editoriale ELi
© 2025 Gallucci - Cetem, Gruppo editoriale ELi
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raccontato da Lilith Moscon
illustrato da Manola Caprini
Una sera gli animali della fattoria
del signor Jones si riunirono nel granaio: cani, galline, maiali, pecore, cavalli, un asino, una gatta…
un maiale anziano e saggio, li aveva radunati per raccontare loro
uno strano sogno.
un mondo popolato da soli animali, liberi dal controllo degli esseri umani.
A quel tempo, infatti,
gli animali conducevano
una vita breve e faticosa:
dovevano lavorare al servizio dell’uomo
fino all’ultimo
per poi essere eliminati.
Nel sogno del Maggiore
si udiva una canzone,
Bestie d’Inghilterra, che incitava gli animali
a sconfiggere la specie umana.
L’uomo non fa il latte, non depone le uova, non tira l’aratro.
Era un canto contro la schiavitù.
Tutti lo impararono all’istante, eccitatissimi.
Presto o tardi
il gran giorno verrà che il despota umano vinto sarà.
Tre notti dopo il vecchio Maggiore morì.
Gli animali decisero
di realizzare il suo sogno
sotto la guida dei maiali, considerati i più intelligenti.
Palla di Neve e Napoleone.
Il primo era molto abile a parlare
e il secondo tanto furbo
da averla sempre vinta.
La fame fu la scintilla che fece scoppiare la rivolta.
Da quando il signor Jones
aveva perso tutti i suoi risparmi, passava le ore a non far niente, lasciando i campi pieni di erbacce e gli animali malnutriti.
Un giorno le mucche sfondarono la porta del magazzino.
Il signor Jones accorse con fruste e bastoni, accompagnato dai suoi uomini, ma dovette darsela a gambe.
della fattoria e distrussero gli strumenti
che li avevano resi schiavi:
morsi, anelli, catene, coltelli, redini, cavezze, fruste.
e cambiarono il nome della fattoria
da fattoria padronale
a fattoria degli animali.
I maiali, gli unici
che sapevano leggere e scrivere, dettarono i Sette Comandamenti della rivoluzione.
1. Tutto ciò che va su 2 gambe è un nemico.
2. Tutto ciò che va su 4 gambe, o ha le ali, è un amico.
3. Nessun animale indosserà vestiti.
4. Nessun animale dormirà in un letto.
5. Nessun animale berrà alcolici.
6. Nessun animale ucciderà un altro animale.
7. Tutti gli animali sono uguali.
e di riunioni – chiamate consigli –per pianificare il lavoro della settimana e discutere le proposte.
ma sorvegliavano gli altri animali, spettavano la frutta
che cadeva dagli alberi
e il latte munto:
la loro intelligenza
richiedeva cibo e cure.
La notizia della rivoluzione si diffuse e produsse un parapiglia generale.
Il signor Jones, i suoi uomini e i padroni delle fattorie vicine si armarono per stroncare la rivolta.
Ma quello che trovarono
fu un esercito organizzato.
I piccioni fecero cadere cacche
sopra le loro teste,
le oche beccarono i loro polpacci, i cavalli e le mucche
azionarono gli zoccoli:
calci di qua e calci di là.
Palla di Neve si lanciò contro Jones:
il primo rimase ferito da una pallottola, il secondo finì scaraventato sopra un mucchio di letame.
Perfino la gatta,
abituata a rimanere sulle sue, conficcò i suoi artigli
nel collo di un fattore.
Gli uomini si diedero alla fuga.
e un cavallo di nome Gondrano ricevettero una medaglia
per il loro coraggio.
La fattoria tornò a essere degli animali.
Prima o poi anche il mondo lo sarebbe stato, come nel sogno del vecchio Maggiore.
Sopraggiunse però un’altra difficoltà:
Palla di Neve aveva proposto di costruire un mulino a vento per facilitare e ridurre il lavoro di tutti.
invece era contrario.
Chiamò nove cani enormi e feroci, che aveva allevato in segreto, e ordinò loro di attaccare Palla di Neve.
Palla di Neve scappò e non tornò mai più.
in uno stato di confusione.
Si sollevò un borbottìo
fatto di dubbi e domande, che fu messo a tacere
dal ringhio dei cani di Napoleone e dalla cantilena delle pecore.
Quattro gambe buono, due gambe cattivo!
La fattoria cambiò molto
sotto la guida di Napoleone: vennero aboliti i consigli
e si tornò a lavorare anche la domenica.
nella casa del signor Jones, presero a dormire sui letti
e a mangiare in raffinati servizi da tavola.
Fu dato l’ordine di costruire
il mulino a vento.
che l’idea del mulino a vento non era di Palla di Neve, bensì di Napoleone.
Nella fattoria si riaffacciò la fame, come ai tempi del signor Jones, e i maiali decisero di sottrarre le uova alle galline.
Le avrebbero vendute e, con il ricavato, avrebbero comprato da mangiare.
Per protesta le galline cominciarono a deporle sulle travi, in alto, vicino al tetto: cadendo, le uova si sarebbero di certo sfracellate.
Napoleone, allora, proibì che fosse portato loro del cibo.
nove galline.
Le sopravvissute finirono per deporre le uova a terra
e consegnarle ai maiali.
agli ordini di Napoleone
subiva terribili punizioni.
Furono fatte sparire galline, oche e pecore.
A questo clima di terrore si aggiunse un nuovo attacco da parte degli uomini.
Tornarono più armati di prima.
Spararono pallottole ovunque
e con l’esplosivo fecero saltare in aria
il mulino a vento
che era stato tirato su a fatica, pietra dopo pietra, soprattutto da Gondrano, il lavoratore più forte,
il più tenace della fattoria.
Gli animali vinsero la battaglia,
ma a quale prezzo!
Molti furono feriti o persero la vita.
E di nuovo ebbero fame e troppo lavoro.
Era forse questo il sogno del vecchio Maggiore?
il ringhio dei cani di Napoleone e la cantilena delle pecore.
Quattro gambe buono, due gambe cattivo!
Arrivò il momento in cui i maiali comparvero nell’aia eretti, camminando sulle zampe posteriori e muniti di frustino, come il signor Jones.
arrivò anche il pomeriggio
in cui si riunirono attorno a un tavolo, insieme ai fattori delle campagne vicine.
Brindarono con birra e whisky e parlarono del futuro.
Era di nuovo una fattoria padronale.
Non ci sarebbero state più rivolte.
Sul muro adesso era scritto
un solo comandamento:
Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.
e applausi, quel pomeriggio.
I maiali indossavano vestiti, come gli uomini. Tra di loro, sembrava non esserci più
alcuna differenza. Fine
Ora ti va di giocare
con la storia che hai letto?
Trovi qui qualche suggerimento
legato alla trama e ai personaggi
della Fattoria degli animali.
Ma ricordati: puoi cambiare le regole e inventare quello che preferisci.
È bello giocare con la fantasia!
★ Queste vignette sono messe a caso, ma
tu puoi rimetterle a posto secondo l’ordine del prima e del poi
scrivendo i numeri da 1 a 4.
★In questa scena
si sono intrufolati due animali che non vivono alla fattoria.
Ma tu saprai senz’altro individuarli!
Forza, indicali con una freccia!
★ Per te sarà facile anche riconoscere
i tre maiali protagonisti.
Allora, scrivi accanto a ciascuno il numero corrispondente al nome.
1 Il vecchio Maggiore
2 Napoleone 3 Palla di Neve
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Nella fattoria del signor Jones gli animali lavorano senza riposo. Ma il vecchio Maggiore, un suino saggio, immagina un destino migliore per tutte le bestie. Un giorno, le mucche affamate sfondano la porta del magazzino ed esplode una rivolta capeggiata da due maiali,
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