Cittadinanza e Costituzione Vol 1

Page 6

cittadinanza e costituzione_guida 1-2-3_b2

7-05-2010

14:52

Pagina 5

ITE

R S T ORIC

O

che deve anche indicare, in sede di programmazione, “tempi specifici per lo svolgimento dell’attività programmata ”. Tutte le discipline vengono intese come articolazioni di una educazione unitaria: “La scuola – vi si legge – attua il suo impegno di educazione civica attraverso il contatto col mondo civile e la presa di coscienza dei valori sui quali si fonda la Costituzione, l’offerta di conoscenza di problemi e di metodologie per la valutazione critica dei fatti, nonché attraverso un concreto esercizio di vita democratica nella scuola ”. Tale impianto, però, manifestava una certa ambiguità circa l’ampiezza della concezione e la gracilità dell’orario previsto, con la conseguente mancanza di un voto distinto.

Decreto del Presidente della Repubblica n. 104 del 12 febbraio 1985 per la Scuola Elementare Franca Falcucci, Ministro della Pubblica Istruzione Nei programmi della Scuola Elementare del 1985 comparve, come primo tra gli obiettivi educativi, proprio l’Educazione alla Convivenza Democratica, descritta come uno dei “principi e fini della scuola primaria ”, in quanto essa “sollecita gli alunni a divenire consapevoli delle proprie idee e responsabili delle proprie azioni, alla luce di criteri di condotta chiari e coerenti, che attuino valori riconosciuti ”. Nuovamente, questi valori vengono individuati nella Costituzione. Quanto all’iter curricolare, questi programmi prevedono, assieme a storia e a geografia, la disciplina chiamata “studi sociali”. Con ciò, la scuola doveva fornire “gli strumenti per un primo livello di conoscenza dell’organizzazione della nostra società nei suoi aspetti istituzionali e politici, con particolare riferimento alle origini storiche e ideali della Costituzione”.

Direttiva n. 58 dell’8 febbraio 1996 per la “Cultura civica e cultura costituzionale” Giancarlo Lombardi, Ministro della Pubblica Istruzione Un passo avanti nella comprensione della questione si fece negli anni 1995 e 1996, nell’ambito di una commissione ministeriale istituita dal Ministro Lombardi per ripensare e rilanciare l’educazione civica, considerata unanimemente come disciplina “debole”. Di fronte al complicarsi e all’estendersi delle problematiche di tipo sociopolitico (dalla caduta del muro di Berlino ai trattati di Maastricht e al fenomeno della globalizzazione) e di tipo esistenziale (il disagio e la demotivazione giovanile e le varie forme di devianza da ciò derivanti), diversi Ministeri, a partire proprio da quello dell’Istruzione, cercarono di affidare alla scuola, sulla base di queste emergenze, la soluzione di queste sfide. Nell’ambito di quella Commissione si chiarì che le “educazioni” ministeriali (da notare l’introduzione della terminologia usata) potevano trovare proprio nella Costituzione una mappa concettuale, valoriale e giuridica essenziale e completa, utile a unificare e ad affrontare le nuove problematiche educative. Approvata all’unanimità dal Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, questa Direttiva con l’allegato documento Nuove dimensioni formative, educazione civica e cultura costituzionale, diede il via a un “curricolo continuo di educazione civica e cultura costituzionale”, che però non entrò mai in vigore a causa della caduta del governo Dini.

Legge Delega del 28 marzo 2003 e Decreto Legge n. 59 del 19 febbraio 2004 Letizia Moratti, Ministro della Pubblica Istruzione Le Indicazioni nazionali relative al primo ciclo del Decreto Legge n. 59 del 2004 articolarono la cosiddetta Convivenza civile in sei “educazioni”: alla cittadinanza, alla sicurezza stradale, all’ambiente, alla salute, all’alimentazione, all’affettività e sessualità. Le prime tre sono basate sulla realtà ambientale e sulle leggi, le seconde tre sono relative agli aspetti esistenziali vissuti dai ragazzi. Nonostante un certo entusiasmo iniziale, la proposta non ebbe un vero e proprio sviluppo, ma rimase e rimane tuttora negli orecchi degli insegnanti la terminologia da tutto ciò iniziata.

5


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.