1. Storia e storiografia dell’età giulio-claudia
sullo
scaffale
Lidia Storoni Mazzolani
Tiberio o la spirale del potere Rizzoli, Milano 1992 Uno studio su Tiberio
A Lidia Storoni Mazzolani, fine traduttrice di classici latini, si devono diversi studi sul mondo antico, fra cui questa ampia biografia dedicata a Tiberio, che già nel titolo («Tiberio o la spirale del potere») e nel sottotitolo («La forza irresistibile del dispotismo») rivelano l’intento dell’autrice: sottrarre la figura del successore di Augusto alle pagine fosche e sinistre di Tacito e di Svetonio (le fonti storiche tradizionalmente più accreditate sull’argomento) per leggere la figura e l’opera politica di Tiberio entro una diversa prospettiva. Come leggiamo nell’introduzione dell’opera, «Tiberio fu l’unico imperatore
Busto di Gaio Cesare Germanico detto Caligola, I secolo d.C. Copenaghen, Ny Carlsberg Glyptotek.
che, come il suo storico cent’anni dopo [Tacito], ritenne la costituzione repubblicana la migliore; ma ebbe il tempo di rendersi conto che non c’è Principe che non si trasformi in autocrate, e non c’è autocrate che non trascenda: le condanne, le confische, anche se non furono così terribili come vengono descritte, rientrano nella logica del sistema. Se qualcosa trapela dal chiuso animo dell’imperatore, è la sua intima riluttanza al sistema; la sua bruciante vergogna, alla fine, di aver ceduto ad esso». Il libro, rigoroso e documentato, è tra i saggi più convincenti sul mondo romano degli ultimi decenni, e presenta il vantaggio di una prosa leggibile e di un impianto storiografico divulgativo, che lo rende adatto anche a un pubblico di studenti.
Giovanni Pascoli
Nell’altro, un uomo ormai maturo, si trova in esilio a Rodi, nel giorno in cui i a cura di A. Colasanti, bambini dell’isola erano traduzione e cura soliti cantare il «canto della delle poesie latine di rondine» (Chelidonismos, N. Calzolaio, Newton in greco), un antico testo Compton, Roma 2006 popolare che Pascoli inserisce con sorprendente Due poemetti di Giovanni naturalezza nella trama di Pascoli questo suo severo, pensoso Il Pascoli dedicò componimento. Mentre all’imperatore Tiberio due i bimbi intonano la loro poemetti, uno in lingua canzoncina – annuncio italiana, uno in lingua di primavera per un’isola latina: il primo, intitolato di eterne primavere –, Tiberio (1896), entrò poi giunge in porto una nave, a far parte dei Poemi conducendo a sua volta conviviali; il secondo, la notizia che Augusto intitolato Chelidonismos (1897), rientra nella sezione ha richiamato il futuro Res Romanae dei Carmina. imperatore in patria. O utinam hic – inquit Pascoli guarda a Tiberio – semper, Chaldee, vel partendo da due episodi apparentemente marginali, exul («Magari, o Caldeo – dice – potessi rimanere entrambi ambientati in sempre qui, anche come terra greca: in uno Tiberio è ancora neonato, e si salva esule»), esclama Tiberio, rivolgendosi a Trasillo, miracolosamente da un immane incendio scoppiato l’astrologo che poco prima gli ha divinato un grande tra i monti di Arcadia, lungo il corso dell’Eurota. futuro.
Tutte le poesie
Il principato di Caligola Fu Caligola, nel suo brevissimo principato (37-41 d.C.), a operare con energia questa conversione. Discendente di Marco Antonio (che volle riabilitare, cancellando l’anniversario di Azio) e figlio del colto e amato Germanico, aveva da loro ereditato il modello assolutistico di una monarchia orientale fondata su un principio sovrannaturale: il sovrano era l’incarnazione vivente di un nume, una figura sacra e intangibile cui dovevano essere riconosciuti onori divini già in vita e non solo post mortem. Coerentemente al suo progetto, Caligola impose fastosi cerimoniali di tipo orientale alla corte, mortificando di proposito il ceto senatorio e cercando consensi nel proletariato urbano e nelle province orientali, ai quali volle presentarsi come il continuatore di Alessandro Magno. Per ingraziarsi il popolo, organizzò spettacoli e ludi magnifici, accompagnati dall’elargizione di grandi somme. Una congiura di palazzo sostenuta da pretoriani, senatori e cavalieri, alleati di fronte alle sempre più allarmanti stravaganze del principe, lo 27 © Casa Editrice G. Principato