Cronaca Svizzera 2008

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Day 1: Sabato 06 Settembre Treno n°1: Partenza alle 09.17 da Vicenza per Lugano: 273 m s.l.m. Il nostro primo treno Cisalpino! In questi primi momenti ci ritroviamo circondati dall'incapacità Italiana di leggere i biglietti del treno (e la prenotazione a sedere), incappando in un’accesa diatriba tra varie vecchiette e altri passeggeri… Questa malattia dilaga. Arrivo alle 12.08 a Lugano, città nel Canton Ticino che ci permette ci adattarci in “terra straniera” pur continuando a parlar l'Italiano :p Qui svolgiamo tutte le attività burocratiche relative alle prenotazioni dei treni, al cambio dinero, ecc (fintanto che gli addetti agli sportelli parlano la nostra lingua è tutto più facile) e dopo aver pranzato al volo con qualche panino, decidiamo di dirigersi verso l'hotel. Essendo ancora il primo giorno di ferie non siamo ancora entrati nell'ottica cittadina, e decidiamo tranquillamente di farcela a piedi, tanto “è in zona”… purtroppo però irrompe la pioggia (che in questo viaggio ci perseguiterà nei momenti meno opportuni) e in qualche modo riusciamo a prendere un bus di passaggio fino alla nostra mèta. Arriviamo all'Albergo Rosa e lì, di nuovo, non ci sentiamo propriamente in terra straniera (diciamo ke è finora è una Svizzera Italiana POCO Svizzera MOLTO Italiana)… pur non rispecchiando le aspettative, l'alloggio va comunque bene e ci permette almeno di rinfrancarci dal viaggio… e così poco più tardi, una volta riguadagnate le forze, usciamo a gustarci la città. Poco lontano dall'hotel c'è un bel parco che costeggia il Lago di Lugano, e decidiamo che è il percorso ideale con cui iniziare la nostra visita… da qui effettivamente iniziamo a cogliere l'atmosfera Svizzera (riassunto in breve: in Italia un parco così pulito non lo si trova neanche se ci lavorano 10 giardinieri/spazzini per mq)! All'interno del parco possiamo inoltre apprezzare bizzarre sculture in legno su tronchi ex-vivi, statue di gente famosa morente, e quando passiamo a fianco ad un'allegra festa per bambini, temendo cosa ci si potrebbe trovare, pensiamo bene di tirar dritto e limitarci a godere del lungo lago… Arrivati in centro città percorriamo la via più famosa e lussuosa (facendo la conoscenza della famosa “catena di gioiellerie” Bucherer, che in Svizzera avremo modo di incontrare praticamente ovunque), scorgiamo qualche chiesa, monumenti, bla bla… Ma oggi non siamo particolarmente ispirati dal punto di vista culturale, quindi optiamo per quello naturalistico, partendo per una crociera sul Lago di Lugano (giretto panoramico di circa un'ora durante il quale possiamo ammirare i dintorni della città e i vari paesetti collocati sulla riva). Qui facciamo la conoscenza di un simpatico barcaiolo, il quale ci racconta delle origini venete-vicentine dei suoi genitori, dopo che la nostra tipica parlata (e non solo quella) ha attirato la sua attenzione… :D Scesi dal traghetto si va a mangiare, ed è dura. Dopo la nostra succulenta cena a base di indecisione (un panino da Burger King e un altro da McDonald… ma solo perché il wurstellaio del pomeriggio aveva già chiuso il suo chiosco), decidiamo di rientrare all'Hotel attraversando di nuovo il fantastico prato ipercurato e passiamo accanto a quella festa per bambini che già avevamo notato nel pomeriggio… quando all'improvviso, una voce nota raggiunge le nostre orecchie e mi fa scattare come un razzo, alla ricerca del mio idolo, dell'idolo di tutti noi, sin dall'infanzia. Quando la raggiungo è circondata da bambini, ma soprattutto adolescenti, che le chiedono foto e autografi e nonostante la sua età adulta (che se l'abbiamo raggiunta noi, l'ha fatto pure lei anche se non ci vogliamo credere), non riesce a superarne nemmeno uno in altezza e resta quasi sepolta in quel gruppetto… Io non mi lascio intimorire e balzo in avanti anch'io, afferrando quella tanto desiderata foto con autografo… con 15 anni di ritardo, ma è arrivata! Evviva Cristina d'Avena! (oh, cmq di viso resta sempre uguale eh! Una fotocopia di 20 anni fa!!)


Day 2: Domenica 07 Settembre Il nostro risveglio della domenica mattina non è molto lieto: il cielo si presenta grigio&bigio e poco incline al rasserenamento… decidiamo però di rispettare ugualmente il nostro programma e ci muoviamo verso la capitale del Canton Ticino. Treno n°2: Partenza alle 08.42 da Lugano per Bellinzona: 238 m s.l.m. Giunti alla cittadina realizziamo che anche lì il tempo non è clemente, ma ormai ci siamo e diamo inizio al nostro tour… Ci dirigiamo verso ciò che supponiamo sia la piazza del paese (in realtà ci affidiamo all'udito e decidiamo di seguire quel suono di tamburi che proviene da una qualche direzione) e improvvisamente ci troviamo in mezzo tra due corpi militari di una specie di rievocazione storica (o è forse una banda musicale? O la rievocazione storica di una banda musicale?) dalla varia composizione… fu infatti interessante ammirare gli sbarbatelli adolescenti che marciavano a fianco di vecchietti che dormivano letteralmente in piedi, con tanto di testa ciondolante. Il tutto per la festa della vendemmia. Il nostro interesse dura circa 2 minuti dopodiché, tremanti e infreddoliti, decidiamo di dirigerci verso il primo castello: Castelgrande. Purtroppo anche la visita esterna al Castello (ovvero la sua parte medievale) dura poco perché, seppur esso sia interessante e i panorami siano stupendi, il bisogno di trovar rifugio dal vento incessante è sempre più forte, e decidiamo quindi di entrare a visitare le varie sale espositive che vi sono ospitate… Già da qui s’inizia a comprendere il vero valore dei “porcoefora de Matteo”: i suddetti pass ci permettono infatti di entrare tranquillamente e visitare le varie aree (e recuperare una sana temperatura corporea) senza dover pagare alcun biglietto d'entrata. Rallegrati da ciò, percorriamo le sale espositive (per le quali il nostro interesse è di poco superiore a quello per la Sagra della Vendemmia) fino a che non ci riteniamo sufficientemente rinfrancati, quindi usciamo verso il centro città. Di nuovo, la burrasca ci travolge, e solo la degustazione di una mega Krapfen (zuccheri +++!) e l'allegra visione di vivaci coppie in costumi d'epoca che si esibiscono in gioiose Tanze Popppolari Sfizzere ci donano la volontà di proseguire il nostro cammino, e visitare il secondo Castello, quello di Sasso Corbaro. Dopo una tratta percorsa per metà in autobus e per l'altra metà con una scarpinata a piedi, lo raggiungiamo, ci godiamo la nostra seconda entrata da vips, e ci guardiamo la mostra fotografica giusto il tempo necessario per ripigliarci. Di nuovo. Oggi i castelli non sono il nostro forte. O forse non sono sufficientemente medioevali. O forse c'è troppo vento e gelo per riuscire a concentrarci su di essi. Comunque sia, all'uscita dal castello arriva persino la pioggia. E con essa, decretiamo la fine di questa giornata estenuante. Decidiamo infatti di precipitarci in stazione a prendere il treno, tralasciando (almeno per una volta) l'ultimo castello rimasto… :p Treno n°3: Partenza alle 15.15 da Bellinzona per Lugano. E così, tremanti e infreddoliti, ci ritroviamo a nanna a dormire alle 4 del pomeriggio (quando nel frattempo, fuori era arrivata anche la grandine…), ma qualche ora dopo il risveglio della fame ci spinge ad uscire in centro città… Nonostante l'avessi inizialmente snobbato per il nome, scegliamo il ristorante-pizzeria “Ai Commercianti”, posticino in centro a Lugano che ci stupisce piacevolmente. E' un locale piuttosto raffinato, in cui si possono incontrare le coppie milanesi 50enni che si atteggiano da turisti facoltosi, così come le ragazzine tedesche che vengono a mangiarsi una pizza (e non riescono a parlare una parola d'Italiano)… Qui i camerieri sono simpatici e s’intrattengono in chiacchiere praticamente con OGNI cliente del locale, non smettendo mai di scherzare allegramente tra loro :) Cena estremamente deliziosa, e decidiamo di digerire il tutto con una piacevole passeggiata sul lungo lago (durante la quale abbiamo il piacere di ammirare le note statue svizzere che rendono omaggio a famosi personaggi d'oltreoceano… come il caro Giorgio Washington :D) Anche questa notte la trascorriamo all'Albergo Rosa di Lugano, seppur una strana faida tra i bambini del quartiere turbi vagamente l'atmosfera originariamente tranquilla…


Day 3: Lunedì 08 Settembre Secondo risveglio! Stamattina non piove, va già meglio, tuttavia a causa dello strano servizio del 3 stelle Albergo Rosa di Lugano non ci è possibile gustare la tanto desiderata “full breakfast” (quea col salado) e ci “limitiamo” al classico cappuccino e fette imburrate… Ci dirigiamo alla stazione dei treni, dove scopriamo che il Glacier Express è stato sospeso per frana sul tragitto… chissà se domani riusciremo a prenderlo? Nel frattempo decidiamo di rispettare comunque il programma prestabilito e alle 10.08 prendiamo l'Autopostale (una corriera gialla delle Poste :D) diretto a Tirano. Essendo essa una cittadina Italiana dobbiamo attraversare la dogana per riuscire a raggiungerla… e qui, la nostra presenza nell'autobus insospettisce i doganieri, i quali concentrano su di noi le loro attenzioni… Tsk! E' così insolita una giovane coppia immersa in un gruppo di turisti dell'età media di 85 anni (Jap esclusi)? In ogni caso oltrepassiamo i controlli e dopo un viaggio panoramico nell'Alta Valtellina alle 12.45 giungiamo a Tirano: 450 m s.l.m. Scesi dall'autobus, per prima cosa puntiamo al consigliato Ristorante Bernina e lì ci appostiamo con armi&bagagli a gustarci la deliziosa cucina Italiana, seduti poco lontano dal tavolo di un signore simpatico e raffinato, il quale trascorre l'intero pranzo a disquisire con il suo commensale a proposito della varia gente che lui concupirebbe volentieri… Al termine del pranzo, riusciamo a depositare i nostri bagagli in una stanzetta alla dogana grazie ad un funzionario molto gentile, e liberi dalla nostra zavorra partiamo per il nostro mini-tour della città. Come prima cosa ci dirigiamo verso una delle 3 chiese più belle della Lombardia: la Cattedrale di Tirano. Fu molto bello notare i binari del treno rosso della Bernina che si trovano proprio a fianco, e ancor più bello riuscire a vedere il treno che le passa accanto! Visitiamo la Cattedrale, molto decorata e con un organo enorme, e qui impariamo la maniera corretta di pregare :D Accanto all'altare infatti, vi è un cartello con su scritto in tono piuttosto autoritario: “Alla Madonna non va fatta la Genuflessione, essa è riservata all'Eucarestia! Alla Madonna va rivolto un educato inchino.” Ho imparato qualcosa anche oggi, wow! Poi continuiamo il nostro tour della città, fino al rientro in stazione e alla successiva partenza. Treno n°4: Partenza alle 15.40 da Tirano per Morteratsch: 1896 m s.l.m. (linea del Bernina) Grazie al suggerimento di Matteo, abbiamo prenotato il Bernina non original, cioè NON il famoso Bernina Express, bensì un regionale qualsiasi (comunque rosso :p) che però percorre la medesima tratta… la differenza? Su questo si possono aprire i finestrini, e su un percorso del genere… è decisamente la cosa migliore! :D Per tutta la prima parte della tratta possiamo godere di un intero vagone solo per noi due (e per quel giapponese che vagava un po' ovunque :D), e abbiamo ammirato entusiastici il panorama… paesini tipici, montagne, poi boschi, gallerie, laghi, ghiacciai… fino ad arrivare alla stazione più alta, quella del Passo del Bernina (alt. 2253 m s.l.m) Il nostro viaggio continua, e fa sempre più freddino (inoltre i crucchi che ci hanno assalito il vagone ci fanno chiudere i finestrini… le foto diminuiscono :p), fino ad arrivare alla stazione di Morteratsch: ore 17.36. Come avevamo già appurato prima di partire (guardando le foto via satellite), questa stazioncina si trova nel bel mezzo del nulla. Per l'esattezza è una stazione ferroviaria (attraversata ovviamente solo dalla tratta del Bernina) composta da: un edificio di dubbio utilizzo + una biglietteria automatica (come ogni stazione svizzera), la quale sostituisce qualsiasi impiegato ferroviario + un albergo/ristorante. Per il resto non esiste altra vita nel raggio di vari chilometri… Tuttavia scopriamo con piacere che questo simpatico hotel alpino è decisamente accogliente: la camera è ampia e spaziosa, interamente arredata con mobili in legno che emanano un profumo incredibile… il tutto immerso ovviamente in una tranquillità senza pari (e senza tv!). Sbrighiamo le prime pratiche al Morteratsch Hotel, depositiamo i bagagli, e poco dopo siamo di nuovo fuori, ansiosi di affrontare la nostra tanto attesa “passeggiata sul ghiacciaio”. Dalla stazione, infatti, parte una strada sterrata non molto ripida o faticosa, che s’inoltra tra alcune montagne in direzione del famoso ghiacciaio Morteratsch. E' davanti a noi, è imponente, è innevato e illuminato dagli ultimi raggi del sole della giornata… Impieghiamo circa tre quarti d'ora per raggiungerlo (cammina cammina, freddo freddo) e lì possiamo finalmente toccare la neveee! Fatto ciò, ce ne torniamo indietro. In hotel ci gustiamo la nostra iper cena calorica montanara (fin troppo calorica) e poi… nanna! Che altro si può fare qui? :)


Day 4: Martedì 09 Settembre La mattina seguente ci risvegliamo in questo fresco paradiso di montagna, e possiamo finalmente godere di un vero buffet da hotel… come potrebbe non essere così? Ormai non ci sentiamo più in terra Italiana, tutti coloro che ci circondano parlano solamente tedesco… colazione compresa :) Treno n°5: Partenza alle 08.44 da Morteratsch per St. Moritz: 1838 m s.l.m. Terminiamo la famosa linea del Bernina iniziata ieri, arrivando alle ore 09.12 a St Moritz, famosa città turistica svizzera a cui non dedichiamo un minimo di attenzione :D Secondo il nostro programma avremmo dovuto partire da qui con il Glacier Express e arrivare fino a Brig, ma sappiamo che una frana ha interrotto il percorso del famoso treno panoramico (detto anche: il treno rapido più lento del mondo). Fortunatamente gli efficienti operatori svizzeri hanno organizzato un preciso sistema per garantire a tutti la tratta prenotata, così possiamo salire a bordo… Treno n°6: Partenza alle 10.44 da St. Moritz per Brig: 678 m s.l.m. (Glacier Express) Ci comunicano infatti che possiamo comodamente goderci il nostro viaggio sul Glacier Express fino alla città di Coira (Chur). Qui poi scenderemo dal treno, percorreremo una parte del tragitto in autobus fino a Disentis, per poi risalire nuovamente sul treno e terminare il percorso panoramico. C'è da dire che il treno è molto bello: vagoni ampi con finestroni ci permettono di godere a pieno i panorami di montagna circostanti, e l'audio-guida incorporata nel sedile descrive i vari punti del percorso così per comprenderli e apprezzarli (il tutto da ascoltare con comodi auricolari dati in dotazione ad ogni passeggero e da portarsi poi a casa…) La nota dolente? Lo stress di non riuscire a godersi il panorama! I vagoni sono ovviamente pieni di gente, perciò non c'è quella calma e tranquillità che permetterebbe di rendere più rilassante un viaggio di 7 ore… e quando inizia il pranzo non ne parliamo! Forse a causa della tratta interrotta, il pranzo a bordo è stato servito in maniera molto… accelerata. Essendo vicini al vagone ristorante avevamo una media di 20 camerieri al minuto che passano portando vettovaglie, oltre che stoviglie pulite e non, a seconda di quanto era in fondo il vagone che stanno servendo… Fortunatamente non avevamo in programma di scendere al capolinea, e arrivati a Brig scendiamo con gioia! Treno n°7: Partenza alle 17.28 da Brig per Montreux: 390 m s.l.m. Questo ulteriore viaggio non si rivela affatto pesante, il treno è quasi del tutto vuoto, tranquillo… ci fa persino recuperare le nostre energie! Alle 18.53 arriviamo a Montreux e scesi dal treno iniziamo a impratichirci con la viabilità urbana, infatti riusciamo a prendere subito il giusto bus che ci porterà al Tralala Hotel… Questo posto è strano. Interamente dipinto e arredato con i colori bianco nero e rosso, riporta ovunque dei richiami alla musica e ai suoi artisti… inoltre i corridoi che portano alle stanze sono labirintici, ma il tutto risulta spettacolare! Anche la città ha un'aria diversa dalle altre, forse è l'atmosfera francese, forse sono i suoi edifici arroccati in maniera bizzarra sulle ripide strade, o magari è il Lago di Ginevra… ma il tutto risulta invitante. Il primo impatto è piacevole, fa veramente provare il desiderio di poterci abitare. Quella sera ci godiamo un po’ la città, passeggiando lungo le sue vie e fermandoci a prendere un boccone… lungo la strada :) Essendo infatti un'ora tarda e non riuscendo a trovare il nostro “ristorante consigliato”… stasera si mangia kebab! (e hamburger). Concludiamo la serata con una passeggiata sul lungolago (ma và?) e poi di nuovo in hotel.


Day 5: Mercoledì 10 Settembre Risveglio e prima colazione. Anche qui possiamo godere dell'abbondanza, ma stavolta anche con un tocco di modernità. E' infatti a nostra disposizione la super macchina per caffè-cappuccini-ecc… Per non parlare dell'ottimo pane, dei favolosi croissant francesi, delle marmellate………… aaahhh…… *nostalgia* Poi la giornata culturale inizia con una bellissima passeggiata sul lungo lago che ci porta fino al Chateau de Chillon. E' un castello molto grande, situato sulla riva del lago o meglio, su una piccolissima isoletta accanto alla riva, essendo completamente circondato dall'acqua e collegato alla terraferma solamente attraverso un ponte. La visita viene effettuata con il supporto del fantastico Ipod Audioguida, che ci illustra ogni singola stanza dell'immenso castello, per un totale di quasi 50 tappe! (e intanto sfruttiamo gli auricolari del Glacier Express in modo da ascoltare una guida in due, invece di diventare matti come quella povera coppietta che tentava di dividersi le cuffie… :p) Memorabile la narrazione dell’audioguida, con delle fenomenali musiche medioevali d’atmosfera e le voci di sottofondo ogni qualvolta si entrava in una stanza originariamente adibita a feste o pranzi… Al termine della piacevole visita, ci dedichiamo finalmente alla sacra arte turistica dell'acquisto dei souvenir, della cioccolata svizzera e delle cartoline :) Poi sfruttiamo i mezzi pubblici per ritornare in centro città a Montreux, dove ammiriamo la città in tutto il suo splendore sotto la luce del sole, e sempre accanto al lago facciamo la conoscenza di quel gran bel pezzo di statua dedicata a Freddy Mercury. Essendo infatti la “divinità” di questa bella cittadina, è soggetto a culto e a preghiere da parte dei fans, i quali oltre a organizzare ogni anno il Freddie Mercury Memorial Day, non smettono mai di adorarlo anche nel resto dell'anno (troviamo infatti una moltitudine di fiori e preghiere attorno alla sua raffigurazione) :D In quest’occasione tentiamo di dare il via ad un esperimento sociologico di elevato livello: in prossimità della statua tentiamo di dare inizio ad una nuova tradizione portafortuna, quale “lo sfregolio del microfono di Freddy” tentando di farci imitare da altri ammiratori lì presenti. Risultato dell'esperimento sociologico: fallito. In seguito ci prepariamo all'ingresso dell'imbarcadero per prendere il traghetto sul Lago di Ginevra, con destinazione Losanna. Ovviamente coi nostri “porcoefora de Matteo” andiamo dovunque, e infatti ci dirigiamo tranquilli al piano superiore del traghetto accomodandoci in prima classe. Ma forse questa nostra nonchalance (o il nostro aspetto non uniforme allo standard degli altri passeggeri lì presenti) ha insospettito il “controllore di bordo”, il quale si è avvicinato subito a noi chiedendo di vedere i biglietti… per poi allontanarsi facendo pure l'inchino :p …Ah, satisfaction! Per il resto il viaggio prosegue tranquillo (anche troppo), facciamo scalo nella bella cittadina di Vevey, ammiriamo i famosi? vigneti di vino svizzero e infine, dopo circa un'ora dalla partenza, giungiamo a Losanna. Iniziamo a fare 2 passi per questa città che definirei “stilosa” e comunque sempre con quel solare ed elegante stile Francese, ma ci rendiamo conto fin da subito che pur essendo in riva ad un lago la città è ripidamente in salita proprio come Montreux, e anche di più! Scalini su scalini, salite e rampe all'infinito, fino a raggiungere la Cattedrale di Notre-Dame. Lì possiamo ammirare in tutto il suo splendore il fantasioso e iper disordinato stile gotico (la simmetria? questa cosa sconosciuta!) e dopo aver contemplato con stupore l'interno della chiesa, scopriamo che è possibile visitare anche la torre! Abbiamo però solo 20 minuti di tempo perché alle 16.30 chiude. Beh, 20 minuti ci paiono abbastanza per vedere una torre… peccato che ci siano un macello di gradini da fare, e ben 3 livelli di “terrazza” da visitare. La facciamo praticamente tutta di corsa! Arrivati in cima, possiamo riprendere fiato ammirando il fantastico panorama sulla città… inoltre troviamo pure i “fattoni” svizzeri perché si sa, questi adolescenti son pure più chiccosi, scelgono posticini raffinati per fumarsi le loro bacchette! Facciamo le foto di rito, poi scendiamo. Appena in tempo :p Sfiniti dalla cattedrale, cerchiamo il Castello di Beaulieu che dovrebbe ospitare il famoso museo d'arte Brut (quadri anormali dipinti da artisti anormali) ma lo troviamo chiuso. Ci rilassiamo un po' e poi riparte il nostro tour per la città, con tanto di shopping (coltellini svizzeri USB, yippie!) fino a che non siamo soddisfatti e ci avviamo “verso casa”. Treno n°8: Partenza alle 17.45 da Losanna per Montreux Alle 18.04 arriviamo a Montreux e non è poi così tardi… tuttavia decidiamo ugualmente di iniziare a cercare un posticino per sfamarci, lanciando qualche occhiata ai menù esposti fuori dai ristoranti, lungo la strada… e in men che non si dica, ci ritroviamo sfiniti e terribilmente affamati perché per nostra disperazione non riusciamo a trovare un solo posto in cui comprendiamo cosa potremmo mangiare (tutto sto francese, aargh! Conosco solo cosa sono le Escargots e non mi attirano poi molto…) e come se ciò non bastasse, abbiamo anche il timore di imbatterci nella nouvelle cuisine, per definizione “una gambetta di sedano e 2 piselli e mezzo”. Alla fine ci arrendiamo e facciamo ciò che non bisognerebbe mai fare all'estero… e andiamo a mangiar Italiano. Ovviamente il cibo non è come lo si aspetta (un semplice piatto di ravioli al burro e salvia secondo logica come dovrebbe essere? col sugo al pomodoro ovviamente!) ma va più che bene, e così ci sta anche la classica passeggiatina serale per digerire :D


Day 6: Giovedì 11 Settembre Il giorno in cui fu puntata la sveglia. In ferie. Alle 6.30. Ma d'altra parte, bisogna tener conto del tempo necessario per fare l'iper colazione! Dopodiché, armi e bagagli fino alla stazione e via, verso la prossima meta! Treno n°9: Partenza alle 08.45 da Montreux per Montbovon Il treno è decisamente bello! Arredato con stile, strani archi in legno, panche in pelle verde e tavolini con lampade-abatjour tra ogni sedile… Era talmente in stile Harry Potter, che al passaggio della gentile signora distributrice di cibi&bevande, non possiamo resistere alla tentazione e ci prendiamo una scatola di cioccorane! Ehm… no, due caffè. Anche il paesaggio è incantevole, e ci dispiace sprecare questo bel percorso per mettersi a dormire… quindi abbiamo ben deciso di “assopirci come ghiri” nel treno successivo, quello da Montbovon a Gruyeres, rischiando di perdere la fermata… Treno n°10: Partenza alle 09.40 da Montbovon per Gruyeres: 802 m s.l.m. Nota: nasce il tormentone “prova a dire Montbovon!”, che purtroppo non è descrivibile in termini di racconto scritto… (motivazione: manca l'audio su 'sto testo) Alle 09.57 scendiamo alla piccola stazioncina di Gruyeres e scopriamo che NON c'è un deposito bagagli e che il borgo da visitare è situato sulla cima di una collinetta… Tuttavia il povero impiegato solitario della stazione, ci comunica la possibilità di depositarli alla fabbrica del formaggio, dato che talvolta li custodiscono… e così ci approntiamo con i nostri valigioni ed effettivamente si rivelato ben disposti a tenerli (nell'ufficio di una tizia, occupandole metà del suo spazio vitale! :D) Per gratitudine decidiamo di fare la visita del loro stabilimento (senza sfruttare i porcoefora, per una volta). Niente di eclatante, una serie di foto&vignette della creazione del formaggio a partire dai pascoli erbosi, con la cronaca audio di una fantasiosa mucca che ci racconta i vari passaggi… In ogni modo abbiamo ammirato al lavoro gli operai mentre producevano il Gruviera, e ho scoperto che NON ha i buchi! E' solo un falso modo di dire! L'unico vero formaggio coi buchi è quello che proviene dalla valle dell'Emmenthal = Emmenthaler. Ah la cultura del formaggio! E poi ci hanno dato anche un campioncino omaggio davvero delizioso. Sono diventata un'amante del Gruviera, e Topo Gigio è il mio migliore amico. Successivamente ci dirigiamo verso il centro storico di Gruyeres, salendo una lunga salita dalla quale si può godere di un fantastico panorama sulle vallate e i monti circostanti… Arrivati al centro medioevale come prima cosa visitiamo il Museo di HR.Giger, un'artista di dubbio gusto il quale vinse il premio Oscar per la sceneggiatura del film Alien: museo molto ampio e ricco di opere, anche se il suo stile probabilmente non è comunemente apprezzabile… diciamo che è bizzarro, come può esserlo un artista che faceva parte di gruppi nazisti e satanici… Di fronte al museo si trova anche il Bar Giger (non andateci solo perché avete bisogno di un bagno, non c'è!), anch'esso arredato in stile “Alien” e ovviamente il suo piatto forte è… l'Alien Coffee! Poi ci dirigiamo al Castello di Gruyeres, di imponenti dimensioni. Il giro dura parecchio perché le stanze sono veramente tante e c'è molto da vedere, anche i dipinti sulle pareti, i mobili… in parte perché sono di natura più recente, in parte perché gran parte del castello è stata oggetto di restauro, fatto sta che le stanze non sono affatto povere e scarne! Le sezioni del castello sono molte, al punto che dopo un po' si perde il senso dell'orientamento e si fatica a capire quali zone si abbiano già visitato e quali ancora no… e poi ci sono il camminamento sulle mura, il giardino curatissimo e la visita alla cappella del castle :) oltre ad alcune esposizioni temporanee ospitate all'interno di varie zone del castello (bellissima quella d'arte fantastica disposta sulle pareti interne di una strettissima torre, e visitabile soltanto salendo -o scendendo- in fila indiana su una piccola scala a chiocciola che costeggiava le pareti)… Infine, il filmato multimediale: una stanza con vari pannelli su cui vengono proiettate le immagini (2d o 3d), le casse per i suoni e le musiche di sottofondo, e una coppia di auricolari a persona, divisi a seconda della lingua di appartenenza, per la voce del narratore che ci raccontava la storia del paese, del castello, e tutte le relative leggende! Bello e interessante, non c'è che dire! Usciamo dal castello e scopriamo con delusione che ha ricominciato a piovere… tornando in centro città ci fermiamo a prendere un paio di crêpes (che si rivelano di una squisitezza incredibile, w la svizzera francese!) per poi tornare alla fabbrica di formaggio, riprendere i nostri bagagli e, all'arrivo del treno, partire per Berna.


Treno n°11: Partenza alle 14.58 da Gruyeres per Palézieux Treno n°12: Partenza alle 16.01 da Palézieux per Berna: 542 m s.l.m. Arrivati alla capitale ci dirigiamo fiduciosi verso le fermate dei bus urbani e poco dopo, grazie anche ad una cortese passante che ci ha indirizzato verso la giusta via, prendiamo il bus in direzione del Nydeck Hotel. La titolare, da noi simpaticamente soprannominata “la trans”, si rivela vagamente inquietante nel suo aspetto (come può far supporre il nostro simpatico soprannome), ma alla fine la nostra stanza si rivela meno peggio del previsto (anzi, piuttosto buona per essere un 2 stelle, e molto meglio dell'entrata dell'albergo e dei corridoi che la precedevano… :D) Così dopo una brevissima pausa per riprendere le forze, ci riattiviamo presto e iniziamo il nostro tour della città, a piedi, considerando anche la fortunata posizione centrale dell'hotel… si inizia con la famosa Fossa degli Orsi, la quale custodisce l'orso simbolo della città che dovrebbe vivere come un re nutrendosi delle carote offerte dai visitatori… tuttavia la fossa è chiusa, così proseguiamo verso il giardino delle rose (Rosengarten) dove ce ne sono veramente di tutte le qualità, e possiamo anche ammirare un bel panorama su Berna! Rientriamo in centro per dare un'occhiata ai vari edifici storici: l'orologio, la cattedrale, la sede del Parlamento Svizzero… tutto in tempi da record oserei dire :p Nonostante la nostra ipervelocità, abbiamo comunque imparato ad apprezzare tutto ciò che vediamo e devo ammettere che mi sono innamorata del centro storico… non è semplicemente ricco di gallerie e portici… la maggior parte dei negozi e dei locali lungo il centro è situata sottoterra! Sui lati della strada si aprono delle botole (simili ai rifugi anti-uragani dei paesini americani) con dei ripidi gradini che si infilano nel sottosuolo… per condurre poi a luminosissimi locali che sono adibiti alle più strane funzioni, dal pub di stile al discocoso, dal negozio etnico alla boutique di moda… con tanto di manichini adorni che fuoriescono dalle botole :D Al termine dei nostri giri ci fermiamo per una pausa, così da poter ammirare un'avvincente partita a scacchi tra un signore di mezza età e un giovane ragazzo (e il loro seguito di sostenitori), i quali si sfidavano su una di quelle fantastiche scacchiere “giganti” che qui in Svizzera abbiamo trovato in quasi tutte le piazze… Infine ritorniamo alla stazione dei treni dove finalmente incontriamo il nostro amico Matteo, il quale ha ben deciso di unirsi a noi come cicerone, oltre che come compagno per la cena! Il nostro pomeriggio di fame (siamo ancora fermi a quella misera crêpe) termina infatti all'Altes Tram Depot, luogo molto suggestivo dal quale si può godere di un'ottima vista su Berna (se si mangia all'aperto ovviamente, cosa che noi non abbiamo fatto :D) e dove si può bere della birra deliziosa ovviamente brewed -preparata- nel mezzo del ristorante, e mangiare sano cibo di vaga influenza teutonica: carne, patate, wurstel e crauti.


Day 7: Venerdì 12 Settembre In questa giornata la sveglia è decisamente taaaarda per recuperare l'alzataccia del giorno precedente. Son le 10 passate quando scendiamo a far colazione, per poi terminare il nostro giro di Berna: ci dedichiamo alla Fossa degli Orsi (stavolta l'orso c'è, ma dorme sotto ad un masso… e fa pure un po' di pietà, povera attrazione turistica che dovrebbe vivere come un re!) e al famoso Zentrum Paul Klee (un edificio costruito da Renzo Piano, costituito da tre blocchi a forma d'onda, che contiene la collezione più importante di questo artista che… beh, lasciamo perdere, palloso. :p) In centro città visitiamo la Cattedrale che ci mancava, la statua del fondatore di Berna e la casa di Einstein… In quest'occasione veniamo accolti da una bigliettaia-custode in preda ad una crisi d’astinenza da caffè/cicca/bagno?, la quale ci supplica di attenderla guardando un filmato sulla vita di Einstein mentre lei va al bar per fare una pausa… Resistiamo lì fino alla fine del filmato, visitiamo le poche cose accessibili, ma la signora ancora non arriva… pazienza, per stavolta ci sta bene anche così. Decidiamo che anche Berna può dirsi conclusa e anticipiamo la nostra partenza per Lucerna… l’ultima città del nostro tour! (ma sarà davvero così? :p) Treno n°13: Partenza alle 14.00 da Berna per Lucerna: 436 m s.l.m. Alle 15.00 giungiamo in stazione, dove il nostro amico naturalizzato svizzero ci attende, e dà subito il via al suo ruolo di cicerone guidandoci fino all’albergo che ci ospiterà per questi ultimi due giorni (e risparmiandoci pure la fatica di dover parlare in tedesco). Strano posto l’Hotel Alpina, dove hanno ben deciso di evitarsi sia le pratiche di registrazione, sia la prima colazione al mattino, assegnandole al vicino Hotel Monopol… ma va ben così, l’altro è un 4 stelle! :p Depositiamo i nostri fagotti e via, subito a visitare tutte le bellezze della città! Si inizia con il simbolo di Lucerna, il monumento più fotografato in tutta la Svizzera, il famoso Kapellbrücke (Ponte della Cappella… la Cappella del Bridge!), un ponte di legno (uno dei più antichi d’Europa) a forma di L con una cappella votiva nel centro… purtroppo il tutto fu quasi interamente ricostruito dopo un incendio che pochi anni fa lo distrusse quasi completamente (poveri Svizzeri! hanno già pochi monumenti, e glieli incendiano pure! :p) Poi passiamo ad un altro ponte coperto, lo Spreuerbrücke (Ponte della Crusca) il quale conserva ancora intatti tutti i suoi bei dipinti, inneggianti alla morte in senso ironico (ovvero scheletri simpatici che scimmiottano i signorotti del 500), proseguiamo verso la chiesa dei Francescani e poi quella dei Gesuiti in stile pesantemente barocco… sì, bella e maestosa, ma gli interni rosa le tolgono credibilità… certo è che se la Barbie ne avesse bisogno, saprebbe dove andare a pregare… Continuando nel nostro percorso, ci incamminiamo poi per una… bella passeggiata sul lungolago! Facciamo una minivisita nel Museo Svizzero dei Trasporti, ma la sezione che più ci interessa è già chiusa al pubblico, quindi programmiamo di tornarci il giorno seguente… nel frattempo rientriamo in centro, godendoci un bel giro in Battello sul Lago dei Quattro Cantoni (e ammirando la moltitudine di cigni che lo popolano). Di nuovo nel cuore della città, il caro Matteo ci conduce in un ottimo localino nel quale ci gustiamo il nostro ottimo aperitivo a base di un ottimo prosecco e un ottimo antipasto di formaggio svizzero… oh, mi è piaciuto! Poi usciamo ancora, altro giro per Lucerna, impossibile descrivere tutte le cose che Matteo ci ha mostrato e descritto, posso però riassumere dicendo che Lucerna è veramente una bella città! Infine, cena al Rathaus Backerei… un ristorante in riva al fiume situato esattamente di fronte al Kapellbrücke… qui di nuovo ci diamo dentro con la cucina Tettesca, rendendo felici e gioiosi i nostri stomaci (Brat wurst! Weiss wurst! Siiii!)


Day 8: Sabato 13 Settembre Quella che passò alla storia come la giornata con il Mega tour dei trasporti! Ci ritroviamo alla stazione di Lucerna alle ore 10 circa, belli pimpanti e pronti a… al programma alternativo :| Secondo i progetti originari, questo sarebbe stato il giorno da dedicare alla grande escursione! La passeggiata di alto livello turistico e paesaggistico… avremmo dovuto scegliere tra uno dei due monti di Lucerna, il Pilatus o il Rigi. Purtroppo, per cause meteorologiche non ci è stato possibile rispettare il nostro programma (diciamo che pur essendo monti attorno a Lucerna, le nubi erano talmente basse e grigie, che dalla città non riuscivamo nemmeno a vederli…) Così ci dedichiamo alla cultura dei trasporti! Iniziamo la mattina proprio dal famoso Museo Svizzero dei Trasporti che, come dice il nome, è dedicato ai trasporti e alla comunicazione oltre ad essere uno dei musei del settore più ricchi d’Europa (e il museo più visitato della Svizzera). Treno n°14: Partenza dalla stazione di Lucerna fino alla fermata del Museo Svizzero dei Trasporti (tramite S-Bahn) E’ effettivamente interessante nonché enorme. Infatti, per spostarci da un’area all’altra ci godiamo la visita del museo in monopattino :) Qui si possono trovare esposte tutte le locomotive della storia delle Ferrovie Svizzere, con spiegazione sulla loro storia e il loro funzionamento, oltre ad altre numerose aree dedicate al trasporto aereo (c’era un aereo di linea nel cortile interno), marino (pezzi di navi qua e là), automobilistico (auto d’epoca, formula 1, ecc…). Su invito del nostro cicerone, noi ci siamo dedicati alla sezione del Traforo del San Gottardo, gustandoci così una simpatica rievocazione che ci illustrava l’intera storia di quest’opera architettonica e ingegneristica, giusto per poter avere una visione consapevole quando il giorno seguente avremmo attraversato il Traforo stesso… Terminata la visita, decidiamo di sfruttare la giornata grigia per fare una tappa fuori programma a Zurigo… dopotutto, piove, dove altro potremmo andare? Treno n°15: Partenza ore 11.50 dal Museo Svizzero dei Trasporti per Pfaffikon (tramite Vor Alpen Express) Treno n°16: Partenza da Pfaffikon per Zurigo: 408 m s.l.m. (tramite IR) Alle 14.16 arriviamo a Zurigo, dove ci dedichiamo ancora una volta allo shopping. Qui facciamo la scoperta della mecca del cioccolato, e ci riforniamo di una quantità industriale di ogni cosa riusciamo a prendere… Toblerone, Lindt, ecc. Souvenir, e non solo per gli altri :) Poco dopo, in seguito ad un lampo di genio della nostra guida, decidiamo di dirigerci verso il Technorama, definito “l'esposizione alternativa di scienze naturali, tecnologia, arte techno e percezione”… una specie di museo interattivo, l’ideale per una giornata di pioggia! Treno n°17: Partenza da Zurigo per Winterthur (tramite ICN - InterCity Neigezug) Treno n°18: Partenza da Winterthur per Oberwinterthur (tramite S-Bahn) Bus urbano: h 15.31 da OberWinterthur per Technorama Arrivati al Technorama, facciamo la desolante scoperta che: qui i porcoefora non hanno effetto, l’entrata costa 23 Franchi, il museo resterà ancora aperto per poco meno di un’ora. Breve briefing, e retrofront. Bus urbano: h 15.42 da Technorama per Winterthur stazione Treno n°19: Partenza da Winterthur per Zurigo (tramite Eurocity) Questa volta decidiamo di dedicarci maggiormente a Zurigo, quindi usciamo dalla stazione. Passeggiamo per il centro, ammirando la moltitudine di banche e realizzando che probabilmente in quel momento siamo circondati da una quantità tale di milioni di euro che mai più ci ricapiterà…:) Ammiriamo alcune chiese e cattedrali, udendo la moltitudine di campane che risuona in questa città, e poi la nostra passeggiata ci porta fino in riva al lago. Un altro lago. Non sono mai stata così tanto a contatto con paesaggi lacustri… credevo di aver scelto una vacanza in montagna! :)


Ma l’occasione non si può sprecare, e così… eccoci in battello sul Lago di Zurigo! Il tour dura circa 1 ora e 1/2 e qui raggiungiamo l’apice della consapevolezza, comprendendo la vera essenza dei mezzi di trasporto come luogo di relax… e diamo il via ad una partita a Tressette che passerà alla storia. Perché andare in un bar, pagando una consumazione, se vogliamo stare al caldo quando abbiamo tutti i mezzi di trasporto della Svizzera a nostra disposizione? Alle 19.00 scendiamo dal battello, desiderosi di metter qualcosa sotto i denti… dopo una difficile scelta tra tutte le varie possibilità che offre una città ricca come Zurigo, alla fine optiamo per la cena perfetta: Kebab, Hot Dog e alette di pollo piccanti, da gustare ovviamente in treno :) Ma dove possiamo andare? A noi il treno serve solo per avere un posto dove possiamo stare al caldo e giocare a carte… e quindi, perché non approfittarne per andare verso una città che ancora ci manca? Treno n°20: Partenza ore 19.34 da Zurigo per Basilea: 260 m s.l.m. (tramite IR - treno a 2 piani) Alle 20.40 arriviamo a Basilea! Qui cogliamo l’occasione per estendere ulteriormente il terreno da noi visitato durante questa vacanza… entrando in territorio Francese nella stazione dei treni (in puro stile Homer Simpson, al di qua e al di là di una linea immaginaria… Svizzera-Francia, Francia-Svizzera!) Rientrando in terra Elvetica, iniziamo un piccolo tour della città (usufruendo ovviamente dei Bus Urbani): qui abbiamo l’onore di vedere il Reno e percorrere brevemente un ponte che lo attraversa, ammirare una cattedrale di Basilea, la parte storica della città, le numerose fontane… e poi piove e la stanchezza cala, quindi retrofront :p Treno n°21: Partenza ore 22.04 da Basilea per Lucerna (tramite IR - carrozza panoramica) Riepilogo totale della giornata: Totale treni: 8 Totale bus: 3 Totale battelli: 1 Esito a tressette: 3 - 2 - 2 (Matteo in vantaggio)

Day 9: Domenica 14 Settembre Treno n°22: Partenza ore 10.21 da Lucerna per Vicenza Domenica mattina ritrovo alle ore 10.00 alla stazione di Lucerna. Coi nostri effetti personali ci intreniamo (perché barca non è) sul nostro ultimo treno in prima classe… Il viaggio è molto piacevole, lungo il percorso ammiriamo i paesi e i paesaggi pre&post Traforo del S. Gottardo, sempre acculturati dalla nostra guida che ci svela le chicche “che non tutti sanno”, come la suggestiva la chiesa di Wassen. Nel percorso attorno a questo paesino infatti, in treno si vede apparire per ben tre volte la chiesa, da tre prospettive diverse! Inoltre non si ci rende mai conto quando un treno sta curvando, o le eventuali salite o discese (se non sono troppo ripide)… e così, intorcolandosi in uno strano tragitto di montagna, solo un punto di riferimento fisso, come può esserlo una chiesa, può farci capire che in realtà stiamo girando attorno sempre nella stessa zona… Per il resto il viaggio prosegue con lo stesso programma del giorno precedente, supermatch a Tressette e merendapranzo-spuntini a base di cioccolatini Zurighesi… fino al confine Italiano, dove l’effetto dei “porcoefora de Matteo” svanisce e noi ci trasferiamo nei vagoni comuni… Ma anche in terra italiana troviamo il modo di proseguire nelle nostre ludiche attività, variando anche gli intrattenimenti: considerando infatti che il 7-2-2 di Matteo a Tressette sembra un risultato poco variabile si passa a Scopa, Vecia, Cavacamisa, fino ad arrivare ai solitari di gruppo e ad una partitona avvicente a Domino… effettivamente per noi ormai le ore in treno volano, ma in breve tempo ci ritroviamo già a Vicenza… Ognuno scende, e anche per stavolta, la vacanza è finita!


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