VIAE Estate 2016

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ENO-GASTRONOMIA

In Valle Isarco rivivono antichi saperi e tradizioni. Per convinzione si passa a coltivazioni e allevamenti in armonia con la natura e con una particolare attenzione per l’ecologia, tutto secondo il motto “qualità invece di quantità”.

“Villnösser Brillenschaf” La “Villnösser Brillenschaf”, la pecora dai tipici anelli neri attorno agli occhi, dal XVIII secolo è originaria dell’Alto Adige. Come fornitrice di lana e carne, la pecora della Val di Funes ebbe molta importanza fino alla Seconda Guerra Mondiale. Da alcuni anni si assiste a una rinascita della più antica razza ovina altoatesina: nuovi impulsi arrivano non solo dalla lana come prodotto naturale, ma anche dal gusto delicato della carne a grana fine. Questa si trova ormai su molti menu dei più rinomati ristoranti della Valle Isarco o trasformata in salami, prosciutti e salamini affumicati. La carne d’agnello contiene oltre a proteine nobili, vitamine e minerali, anche acidi grassi monosaturi e polisaturi in un rapporto equilibrato. Un grande riconoscimento della “Villnösser Brillenschaf” è il contrassegno Presidio Slow Food. In Val di Funes ogni anno ad ottobre si svolgono le settimane degli agnelli (“Villnösser Lammwochen”) con escursioni a tema per conoscere da vicino i prodotti agricoli della Val di Funes.

“Graues Geisler-Rind” Sui prati della malga Wörndleloch-Alm in Val di Funes pascolano i bovini grigi delle Odle. L’idea di valorizzare questa razza bovina in via d’estinzione, è nata da alcuni contadini nella primavera del 2013. Obiettivo degli allevatori è da allora una produzione di carne di altissima qualità nostrana. L’agricoltura della Val di Funes trova così degli sbocchi alternativi e i ristoratori possono proporre a ospiti e gente del posto carne di alta qualità e pura. Inoltre in questo modo i contadini contribuiscono attraverso l’allevamento innovativo del bovino grigio “Graues Geisler-Rind” allo sviluppo di un allevamento zootecnico naturale e corretto e al mantenimento delle attività agricole di piccoli masi e malghe in alta montagna. viae 2016 | 69


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