COR - The Local Magazine (IT Edizione 1/2019)

Page 44

46

COR

UNO 2019

“SENZA LAVORO NON SI OTTIENE NULLA”, esclama Adelheid Gasser mentre col respiro affannoso slaccia i suoi grossi scarponi da stalla, seduta su una panca di legno nel giardino del maso Moar zu Viersch. Nonostante il sole del mattino le illumini già il volto, il fiato dell’anziana contadina disegna una piccola nuvola nell’aria. Sopra alla camicetta a quadretti con le maniche corte indossa un vestito a grembiule blu con una fantasia piccola e delicata. Raramente ha freddo, dice. Neppure quando ogni giorno alle quattro e mezza del mattino va in stalla dalle mucche. Sta rientrando proprio da lì e con fatica prosegue verso il pollaio delle sue galline. “Vado un attimo a prendere un paio di uova per i nostri Strauben”, dice e scompare. Già all’età di dodici anni la giovane Adelheid, che oggi di anni ne ha novanta, dovette iniziare a dare una mano nel maso dei genitori a Lazfons. Durante la guerra nessuno andava a scuola: la sopravvivenza dell’intera famiglia dipendeva in fondo dal lavoro di tutti. “È dal 1958 che sono qui, al Moar zu Viersch”, racconta Adelheid Gasser, mentre con le uova e il latte torna verso la porta d’ingresso del grande maso contadino. Quell’anno si sposò e si trasferì nel maso della famiglia del marito. Da qui, lo sguardo spazia dai prati di un ver-

T H E L O C A L M AG A Z I N E

de intenso fino all’altro versante della valle, alle cime delle Odle e alla Plose in lontananza. Per tanti anni, ricorda Adelheid Gasser, ogni giorno portava il latte delle sue mucche dal maso fino giù in fondovalle, a Chiusa. Quarantacinque minuti di sentiero a piedi all’andata, con trenta chili di bagaglio sulla schiena, per avere alla fine del mese un piccolo guadagno in tasca. Nel 1978 suo marito morì, non avevano figli. “Cosa ci vuoi fare?”, dice, volge lo sguardo verso il pavimento e con passo pesante si issa sulla scala di pietra che porta al primo piano. È qui che in autunno la contadina accoglie gli ospiti per il tradizionale Törggelen nella calda stube: oltre alla cucina è l’unica stanza riscaldata di tutto il maso. In cucina, assieme alla nipote Mechthild, prepara i ravioli Schlutzkrapfen, la zuppa d’orzo, la carne salmistrata, i crauti, le sfoglie di patate e le castagne. Ma Adelheid Gasser è famosa soprattutto per i suoi dolci fritti: i Krapfen e gli Strauben. L’anziana apre la porta di legno all’inizio del corridoio. Le spesse mura, originarie del IX secolo, e il soffitto della stanza sono ricoperti da una fuliggine nera. Nella camera per l’affumicatura, racconta, può impastare in tutta tranquillità e così in cucina c’è posto ab- →


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.