Eidos news 243 x il web

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Quindicinale iscritto al registro della Stampa presso il tribunale di Teramo n. 13/03 del 22/05/03

ANNO 9 N.243 prossima uscita 19 dicembre


Servizi: eventi, feste private e compleanni. Pensiamo a tutto noi.

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Roseto ha trovato

Apre a Montepagano , primo “Ristorante diffuso”, tra cucina gourmet e riscoperta del territorio. Abbiamo intervistato in anteprima i protagonisti di questa innovativa avventura imprenditoriale

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Montepagano, nel borgo divino, debutta un’esperienza che non ha molti paragoni in Italia: un ristorante diffuso che è l’elemento gourmet di un progetto che abbraccia, non solo idealmente, l’intero paese. Sabato 5 dicembre apre D.one, una creatura della manager rosetana, Nuccia De Angelis, e dello chef stellato, Davide Pezzuto. Il D.one è un ristorante gourmet nel significato originale del termine: un luogo del buongusto recuperato dalla semplicità della materia prima che viene interpretata con sapienza creativa dal giovane ma affermato chef, e da una filosofia di progetto. La continua ricerca della sintesi fra tradizione e innovazione, infatti, sta conducendo Davide e Nuccia a guardare al futuro della ristorazione fra recupero delle biodiversità e utilizzo di tecniche e saperi mutuati anche da altri campi. Nasce così la riscoperta della gallina nera di Atri le cui uova hanno sapore, caratteristiche e aspetti nutrizionali decisamente peculiari o l’impiego di erbe ed ortaggi coltivati in ambiente subacqueo dai quali lo chef ricava olii essenziali che impreziosiscono piatti ispirati alla tradizione culinaria abruzzese; per finire ai colori naturali, poi usati per una perfomance artistica dalla pittrice Arianna Greco, che Pezzuto estrae da alimenti naturali. Dall’orto – in conversione biologica – al piatto, i prodotti fanno pochi metri ma non è solo questo a caratterizzare il progetto perché

D.one è un ristorante diffuso, di cui il ristorante è il cuore, che si snoda per il paese ed offre diversi percorsi del gusto: tutti con una loro peculiarità. Parlarne con i protagonisti non è impresa facile: bocche cucite fino all’apertura. “C’è tutta l’emozione, e anche la gioia, del debutto – ci dice Nuccia De Angelis – e considerate le molte sfaccettature di questo progetto, che investe anche il recupero e la riconversione ad uso turistico di numerose case del vecchio borgo, vogliamo che le persone possano scoprire poco alla volta tutte le suggestioni che ci hanno ispirato”. Quanto è importante il luogo nel progetto? “Lo è moltissimo: questo è il posto che io amo ed è il luogo che ha fatto innamorare, letteralmente, Davide – continua Nuccia – perché D.one è sicuramente uno spazio di sperimentazione, sia dal punto di vista enogastronomico che da quello imprenditoriale, ed è anche una scommessa: restituire identità ad un territorio che lo merita. Qui il recupero non è solo sui prodotti sani e buoni della terra e del mare ma anche sulla storia, sul patrimonio architettonico e culturale”. Riserbo sul menù al quale Pezzuto lavora da mesi dopo aver accuratamente scelto la sua squadra e aver battuto palmo a palmo le campagne e le colline teramane alla ricerca delle tradizioni più antiche e dei prodotti migliori. Non resta che prenotare! D.one, Via del Borgo, 1 Montepagano - 085 894 4508

La squadra del Nuccia de Angelis, rosetana. Laureata in Lettere classiche con una specializzazione per Archeologi preistorici e medievalisti, è vicepresidente e managing director della Dan Europe Foundation e socio della Cook Invest sas. Davide Pezzuto, salentino. A 21 anni inizia il suo viaggio nelle cucine di hotel importanti fino alla scoperta dei cibi gourmet e il lavoro nei ristoranti pluristellati come il Rossellinis di Ravello, l’Abac di Barcellona e La Pergola di Roma, dove diventa sous-chef di Heinz Beck. Nel 2012 approda al Cafè Les Paillotes di Pescara e, come executive chef, conferma la stella Michelin. Mario Ciano diplomato all’Alma nel 2009, è stato chef de partite da Niko Romito per circa 2 anni. Ha gestito per un anno “NiNì” a Montesilvano poi l’esperienza francese a “La Conquillade” dove lo chef executive è Christophe Renault, famoso stellato. Gabriele Mattucci, Capo sommelier della famosa Enoteca Pinchiorri di Firenze, dopo un periodo nel sud della Francia ritorna in Italia per portare la sua esperienza nell’alta ristorazione nazionale, come l’Altro Vissani di Todi. Francesca Marroni, hostess poliglotta accoglie gli ospiti parlando, oltre che in italiano, in inglese, olandese, fiammingo e cinese.

Foto: Marco Cimorosi

Foto: Elio D’Ascenzo

la sua stella


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verso Roseto 2016

Pavone, Di Girolamo e Ciancaione

Il movimento civico #amoroseto esce allo scoperto con l’ex dirigente del settore ragioneria che se la vedrà con il candidato del Pd, suo ex partito e con il sindaco uscente. Difficile pensare ad una maggioranza assoluta al primo turno. Quasi inevitabile il ballottaggio. E molto dipenderà dai programmi elettorali che saranno presentati ai rosetani

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ei mesi alle prossime elezioni amministrative per eleggere il nuovo sindaco di Roseto. Sei mesi durante i quali ne vedremo delle belle, senza escludere colpi di scena e soprese. La prima vera sorpresa c’è stata e lo avevamo annunciato già un paio di mesi fa: Rosaria Ciancaione, ex dirigente del settore finanziario del Comune, è la candidata alla poltrona di primo cittadino per la coalizione civica #amoroseto che abbraccia moderati ed esponenti della sinistra, anche più estrema. E sarà proprio lei ad essere il collante tra tutte le forze della coalizione, avrà il difficile compito di far convivere le varie anime. 56 anni, oggi dirigente del servizio bilancio della Regione, è laureata in Sociologia e ha conseguito il diploma di specializzazione post-laurea in Diritto Amministrativo e scienza dell’amministrazione nella facoltà di giurisprudenza dell’università di Teramo. Dal 2014 è presidente dell’unità regionale Abruzzo dell’associazione “Un’altra idea di mondo”, oltre ad essere segretario nazionale della stessa associazione. È nata e vive a Roseto, è sposata da 17 anni con Emidio Cardola. “Abbiamo ragionato insieme lasciando fuori dalla por-

ta i personalismi, le logiche puramente politiche e il peso dei singoli attori della coalizione pensando alla figura migliore per il futuro del progetto e di Roseto” spiega l’onorevole Giulio Sottanelli “il nostro obiettivo, chiaro e condiviso da tutti, è vincere le elezioni e governare la città e Rosaria per il suo profilo morale, per la sua competenza, la sua passione e la sua determinazione è la persona giusta per raccogliere questa sfida”. Novità ed esperienza assieme, come ha spiegato Mario Nugnes, segretario di Abruzzo Civico Roseto, “La scelta di indicare Rosaria come nostro candidato”, dice, “è frutto della consapevolezza che questo gruppo ha bisogno di essere rappresentato da una figura che incarni sì una novità ma con la giusta esperienza, serve competenza affiancata da rinnovamento. Per questo la convergenza sul nome di Rosaria è stata quasi naturale e condivisa all’unanimità da tutti”. “Sono orgogliosa di questa candidatura e ringrazio tutte le forze della coalizione per la fiducia che mi hanno accordato” spiega Rosaria Ciancaione, candidato sindaco “ad accompagnarci nei mesi che ci separano dalle elezioni 2016 c’è il sogno di vedere la nostra città rifiorire in un’armonia che manca

ormai da troppo tempo. Credo che il popolo rosetano abbia il diritto di vivere in una città in cui amore, lealtà, correttezza, onestà e concretezza siano al centro dell’agire quotidiano. Il mio primo impegno sarà quello di lavorare con la coalizione per la costruzione di un programma di governo che sarà il risultato di una serie di incontri con tutte le forze del territorio, pianificheremo nei prossimi giorni un calendario di incontri nei quartieri e nelle frazioni”. Rosaria Ciancaione sfiderà dunque Enio Pavone, sindaco uscente, indicato dal centro destra che ha voluto la riconferma del primo cittadino, e Sabatino Di Girolamo, scelto dal Partito Democratico. La sensazione che si avverte in città è che si giochi tutto su un estremo equilibrio, che chi la spunterà lo farà solo per una manciata di voti. Ottenere la maggioranza al primo colpo appare impossibile. Quindi il ballottaggio appare inevitabile. E tutto dipenderà dai programmi elettorali che i candidati presenteranno ai rosetani. Bisogna anche capire se ci sarà anche un quarto candidato, di disturbo nei confronti di tutti gli altri, che potrebbe togliere voti a tutti e tre i candidati principe della prossima tornata elettorale.


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I tarli all’attacco

del ponte ciclopedonale sul Tordino I parassiti stanno lentamente divorando il legno al suo interno, mentre la vegetazione si sta impossessando anche delle strutture portanti. Servono urgentemente lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria. I Comuni di Roseto e Giulianova, assieme alla Provincia, dovrebbero unire sforzi e risorse economiche per porre riparo anche all’azione del tempo. Altrimenti nell’arco di qualche anno della struttura potrebbe restare solo qualche mucchio polvere

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l ponte ciclopedonale sul fiume Tordino si sta lentamente sgretolando in alcuni punti. Pezzi di legno che si staccano e trasformati quasi come una spugna per via dell’azione dei tarli. Un fenomeno che interessa soprattutto la rampa di accesso sul lato est, sponda Giulianova, ma che riguarda anche il versante rosetano per la presenza anche di altri parassiti, come ad esempio funghi che attaccano il legno che sono spuntati persino nelle strutture portanti. Il legno è diventato poroso e in un punto persino le canne sono riuscite a penetrare nella struttura lamellare. Costata circa 2milioni di euro, la struttura ha subito negli anni scarsi lavori di manutenzione. Mentre è oggetto di usura dovuta non solo all’azione del tempo, ma anche per la presenza dei parassiti. Se non si interverrà subito, i tarli continueranno nella loro azione distruttrice e tra qualche anno del ponte in legno non potrebbe che re-

stare un mucchio di polvere e qualche trave spugnosa. A denunciare la situazione sono soprattutto quanti quotidianamente percorrono la struttura in bici o a piedi per lunghe camminate. Ed è incredibile come una parte del canneto sia riuscito a penetrare nel legno, facilitando l’azione del famelico insetto. La competenza per quanto riguarda la manutenzione del ponte è dei due Comuni confinanti, Giulianova e Roseto, oltre che della Provincia che ha realizzato il ponte. Serve un piano di intervento immediato, a cominciare dalla disinfestazione completa della struttura, andando a sostituire, inoltre, quelle parti ormai erose e danneggiate irreparabilmente. Ma bisogna fare in fretta. A questo punto, per evitare che la situazione possa degenerare l’unica cosa da fare è unire le forze, gli sforzi e le risorse per un intervento adeguato, programmando inoltre opere di manutenzione ogni anno.


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Cologna la mareggiata cancella

l’arenile dell’Agricamping Marino La presenza del pennello realizzato dinanzi alla struttura ricettiva alcuni anni fa durante le opere di ripascimento morbido rappresenta un problema. Il gioco delle correnti ha eroso oltre 30 metri di spiaggia fronte mare, divorato una strada e riportato alla luce le condotte fognarie

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n due anni spariti oltre 30 metri di arenile. L’ultima mareggiata, quella della settimana scorsa, seppur di entità minore rispetto alla burrasca dello scorso anno, è stata sicuramente più deleteria per il tratto nord di spiaggia a Cologna, tra l’incrocio del lungomare con via Bozzino sino all’altezza della zona degli agricamping. A contare i danni maggiori il proprietario del Camping Marino che non ha più uno spazio di arenile su cui far sistemare ai propri clienti ombrelloni e sdraio. Non solo, visto che la mareggiata ha inghiottito anche la barriera realizzata con massi artificiali in cemento che doveva proteggere la strada che porta all’ingresso secondario del Camping Marino. “Non so più cosa fare”, ha commentato il titolare della struttura, Umberto Nazionale, “in questi anni a miei spese ho risistemato la strada. Ma ora la situazione non è più sostenibile. Chiediamo con il pennello venga spostato più a nord, dove sarebbe sicuramente più funzionale. Se necessario, se mi autorizzano sono pronto a farmi carico io dell’intervento”. La mareggiata ha cancellato la strada e riportato alla luce delle tubature della rete fognaria che fortunatamente non hanno subito lesioni. I titolari del camping già in passato avevano segnalato il problema legato al fenomeno erosivo che riguarda in modo particolare questo tratto di arenile da quando tra il 2009 e il 2010 venne realizzato un pennello durante le operazioni di ripascimento morbido. La barriera fu sistemata tra la “blocchiera” e il camping. Di sicuro un errore perché in questo punto, sul lato nord del

pennello, l’erosione si accentua per il gioco delle correnti, soprattutto di tramontana e di grecale, tra il pennello stesso e la “blocchiera”. Quella barriera avrebbe dovuto essere realizzata dinanzi alla “blocchiera” in modo tale da garantire protezione sul versante sud. Ma così non è stato ed oggi a pagarne le conseguenze è il Camping Marino. I proprietari della struttura ricettiva hanno chiesto all’assessore ai lavori pubblici Fabrizio Fornaciari di prendere in considerazione l’ipotesi di spostare il pennello più a nord. Ma la competenza è della Regione, del settore Opere Marittime. Il problema è stato portato già all’attenzione del responsabile, l’ingegner Carlo Visca. Ma prima che prima che si possa spostare un solo masso, bisognerà redigere un progetto. Nel frattempo i proprietari del camping hanno fatto sapere che non intendono più affrontare un’ulteriore spesa per il rifacimento della strada inghiottita dal mare. Sarebbe la terza volta nell’arco di pochi anni.


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Terrorismo

Il totalitarismo islamista e i chiarimenti all’interno del mondo musulmano

I fatti di Parigi hanno segnato un’ulteriore linea di demarcazione di violenza islamista (non islamica, per tracciare una separazione tra religione e fanatismo) che oggi più che mai terrorizza l’Occidente. Perché questa “Terza Guerra Mondiale a pezzi” è già iniziata di William Di Marco I TOTALITARISMI - Chi ha focalizzato l’attenzione storica sulle tragedie del ‘900 sa cosa ha vissuto il vecchio continente e con esso tutto il mondo sotto i tre totalitarismi. Fu uno dei periodi più negativi della storia dell’umanità, al punto che una famosa studiosa, Hannah Arendt, trasse un profilo analitico che accumulava le tre grandi dittature, rendendole molto più simili di quello che apparentemente potesse sembrare. Il fascismo, il nazismo e il comunismo (senza la specifica “di stampo leninista, stalinista, trotskista, ecc”, ma tutto nell’insieme) partivano da cinque presupposti che potevano essere considerati dei minimi comuni denominatori tra le tre correnti di pensiero. Il primo punto di contatto era l’ideologia elaborata, cioè un sistema di dottrine capace di abbracciare tutti gli aspetti vitali dell’esistenza umana, centrata sul rifiuto radicale della società esistente e insieme sulla conquista del mondo a vantaggio di un nuovo modello sociale. Il secondo aspetto riguardava la creazione di un partito unico di massa guidato da un solo uomo (il dittatore) e composto da una percentuale relativamente piccola della popolazione totale (intorno al dieci per cento), con un forte nucleo appassionatamente e ciecamente consacrato all’ideologia. A seguire c’era un sistema di terrore, sia fisico che psichico, realizzato attraverso la polizia segreta, in appoggio al partito, in funzione dei suoi leader e diretto non solo contro “provati nemici” del regime, ma anche contro strati della popolazione scelti più o meno arbitrariamente. Questo terrore sfruttava sistematicamente la scienza moderna e più particolarmente la psicologia. La quarta sezione di questo elenco riguardava il monopolio sia di tutti i mezzi di comunicazione di massa (come la stampa, la radio, il cinema, le scritte per strada), concentrati nelle mani del partito e del governo, sia di tutti gli strumenti di lotta armata. Infine c’era il controllo centralizzato e la guida dell’intera economia, attraverso il coordinamento burocratico delle attività imprenditoriali e di molte attività di gruppo. Insomma, questo ci dicono i manuali storiografici che hanno

esaminato l’argomento. A questo punto, prendendo spunto da una visione vichiana della storia, capiamo i tanti parallelismi con il mondo attuale e con il totalitarismo islamista che si identifica nello Stato etico e teocratico dell’Isis. GLI ATTENTATI DI PARIGI - Quello che è successo il 13 novembre scorso nella capitale francese ha segnato un’ulteriore linea di demarcazione, sempre più spostata in avanti, di un totalitarismo di tipo islamista (non islamico, per tracciare una separazione tra religione e fanatismo) che oggi più che mai terrorizza l’Occidente. Perché questa “Terza Guerra Mondiale a pezzi” (come l’ha definita papa Francesco, con acume analitico) è innanzitutto un conflitto armato all’interno dell’islam e solo dopo una contrapposizione a un modello di vita che abbraccia molti Stati che si rifanno a un tipo di capitalismo avanzato. Per tale motivo i primi chiarimenti debbono arrivare da quel mondo religioso che ha al suo interno una componente estremamente maggioritaria di integrati e di cosiddetti moderati che vogliono sviluppare un processo di cammino comune con la modernità, ma tali posizioni sono sovente poco visibili, dando l’impressione di una connivenza di tutti i musulmani con la violenza religiosa. Sappiamo che così non è e durante una delle manifestazioni più longeve sul tema, che vede protagonista proprio Roseto (parliamo della “Settimana della Fratellanza”) sono spesso venute a galla posizioni concilianti e dialoganti. Ma i musulmani tutti devono prendere posizione in modo netto e, come si dice in questi casi, metterci la faccia. Non solo è necessario scendere in piazza (anche se le adunate di sabato 21 novembre hanno visto poche migliaia di seguaci di Maometto solidarizzare con i parigini, mentre sarebbe stato bello vederne centinaia di migliaia), ma dimostrare di essere contro questa malvagità, denunciando le derive comportamentali islamiste. UN PATTO DEMOCRATICO - Per tale motivo bisognerebbe sottoscrivere sia un patto morale, sia un vero e proprio vademecum a cui tutti dovrebbero ispirarsi e rifarsi in ogni istante, senza destare il

minimo equivoco su tali temi. Altrimenti coloro che non si attengono a questi principi inviolabili sanno di dover trovare altre comunità disposte a ospitarli. Ma quali dovrebbero essere i pilastri su cui basare questo contratto di tipo sociale inalienabile e fondante dei rapporti interpersonali? Al primo punto ci sarebbe il rispetto della libertà nei suoi vari aspetti. Ciò significa non solo l’osservazione delle leggi, ma l’accettazione dei principi costitutivi del Paese ospitante, aspetti che evidentemente sono frutto di centinaia di anni di progresso civile. Il secondo principio da accettare è la convivenza democratica, fatta di tanti passaggi tra cui quelli elettorali e di rappresentanza del popolo, in cui quest’ultimo risulti sempre sovrano. Al terzo posto non potremmo mai dimenticare il rispetto della dignità delle persone, nelle sue espressioni etniche, di idee, religiose e di quegli aspetti che riguardano la libertà di pensiero. Al quarto posto dovrebbe esserci l’assoluto equilibrio di genere, cioè la parità totale tra donna e uomo, senza che la prima possa intendersi in qualche modo succube del secondo in ambito familiare e sociale (la poligamia, la schiavitù, l’obbligo a coprirsi ed altre cose del genere non dovrebbero nemmeno essere considerate). Infine l’accettazione da parte di tutti i cittadini dell’abiura, cioè la libertà di poter cambiare religione, senza che nessuna comunità o confessione metta in atto azioni violente per impedirla (apostasia), minacciando gli interessati e i congiunti. Basterebbe la sottoscrizione di questi cinque principi per scansare qualsiasi equivoco e marciare tutti insieme verso un processo sociale, in cui le certezze diano un senso al concetto di democrazia senza i “se” e i “ma”. Tali distinguo sovente permettono di accettare posizioni equivoche e dannose. Ai principi democratici noi tutti non rinunceremo mai, che sia chiaro a coloro che vogliono calpestare con le atrocità delle bombe il nostro modo di vivere, che non sarà certamente il migliore, ma che può ammantarsi con orgoglio del vessillo della libertà.


ROSETO

CI PIACE

Ecco le Guardie Ambientali a tutela del territorio Roseto ha le sue Guardie Ambientali che avranno il compito di vigilare sul territorio, contrastando soprattutto il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti e non solo. Si tratta di Antonio Cerè, Maurizio Castorani, Enio Di Gabriele, Vincenzo Antonio Casolari, Maurizio Giovanni Cerè e Domenico Virgilii. Dopo il giuramento è stato loro rilasciato il decreto di nomina di Guardia Ambientale Volontaria. “Accogliamo con soddisfazione l’arrivo nella nostra città delle Guardie Ambien-

NON CI PIACE

Cologna, lungomare al buio da giorni Da alcuni giorni il tratto centrale del lungomare di Cologna, dal lido Lo Squalo sino all’altezza dello chalet L’Astice è completamente al buio. Non ardono le luci del marciapiede, né i lampioni della strada, forse per un guasto che interessa solo questa linea. Il problema interessa circa 100 metri di strada. Chiesto l’intervento del Comune per risolvere il problema. Intanto, dopo il furto delle grate di ghisa dei tombini, ben 7, gli operai hanno chiuso le feritoie con delle tavolette di legno, in attesa che vengano acquistate nuove griglie.

tali che”, ha detto il sindaco Enio Pavone, “sapranno offrire un supporto importante per il controllo ambientale di tutto il territorio, con particolare attenzione alla Riserva del Borsacchio e alle altre aree “sensibili” del nostro vasto comune. Le Guardie Ambientali agiranno sotto il coordinamento del Comandante della Polizia Municipale e siamo certi contribuiranno, in maniera concreta, ad aumentare i controlli e a tenere pulita la nostra città”.


PINETO

tizianoabbondanza@gmail.com

Il premio di Benemerenza di Pineto è arrivato alla sesta edizione, proclamando all’unanimità, presso il teatro polifunzionale, l’attuale presidente della A.S.D. Calcio Pineto, il dott. Silvio Brocco. Stimatissimo personaggio con la passione del calcio, non ha mai abbandonato la società, sin da bambino quando giocava nei pulcini, nemmeno negli anni di maggior crisi. Imprenditore affermato, riesce a dedicare il tempo sufficiente per mandare avanti la sua amata squadra,

non tralasciando anche un’altra sua passione, quella per la musica. Indi TIZIANO fatti fa parte dello storico gruppo “Le ABBONDANZA Ombre”, che suona da ormai oltre 40 anni. L’associazione Commercianti e Artigiani che lo ha insignito “Benemerito 2016”, lo ringrazia e lo sprona ancor di più ad andare avanti per raggiungere nuovi traguardi sportivi.

CI PIACE

Pino d’Oro Città di Pineto

I tanti casolari agricoli, che dal dopoguerra ad oggi hanno fatto da cornice alle verdi colline pinetesi, rischiano di diventare ruderi tra non molti anni, se non si dovesse intervenire nel frattempo con delle opere di manutenzione. Molte di essi sono stati costruiti tra gli anni ‘40 e i ‘60 da nobili famiglie proprietarie dei fondi, allo scopo di dare un tetto agli agricoltori mezzadri. Tanti contadini hanno abbandonato queste case negli anni ‘90 e da allora queste dimore sono rimaste incustodite e nell’incuria più completa. L’unico proprietario dei circa 20 casolari esistenti non ha nessuna intenzione di vendere a favore dei tanti interessati. Peccato, perché in questo modo si abbruttisce anche il territorio.

INFORMATIV A PER I CITTADINI

AR

Legge Regionale del 10 agosto 2012 n. 41 (BURA), che disciplina la materia funeraria e di polizia mortuaria cambia in modo radicale gli assetti dei compiti e delle funzioni in merito al trattamento del caro estinto. Ad esempio ora, per il periodo di osservazione, il trasporto del defunto – dall’ospedale a casa - è consentito prima delle 24 ore, previa documentazione. A riguardo, l’azienda Antonio Ruggieri S.r.l. garantisce il servizio di trasporto a costi contenuti, determinati in base all’impegno e, soprattutto, mette a disposizione presso i locali della sua azienda una sala di commiato a titolo gratuito. Inoltre, per ceneri e cremazioni ci sono tariffe ben definite, non elevate, se non inferiori a quelle di un funerale normale. La nuova Legge Regionale permette di conservare le ceneri privatamente o, se lo si desidera, è possibile disperderle in luoghi adatti. La nuova regolamentazione definisce, quindi, in modo chiaro le procedure in ambito mortuario. Pertanto è opportuno rivolgersi sempre a strutture specializzate che offrono servizi adeguati per tutte le esigenze, diffidando da chi non conosce le procedure e alimenta i costi ingiustificatamente.

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NON CI PIACE

I casolari abbandonati


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CUR IOSIZIE

(tra Curiosit

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à & Notizie)

I Ragazzi di una volta - 39 Giovani sulla spiaggia rosetana Spesso ci chiediamo com’erano gli anni del dopoguerra nella nostra cittadina. In quel tempo c’era ancora l’onda lunga negativa delle conseguenze del conflitto e si cominciava a guardare avanti per cambiare il corso della storia che con l’Italia, attraverso la dittatura e le violenze dello scontro armato, non era stata affatto generosa. Gli anni Cinquanta furono quelli che prepararono il boom economico di fine decade e dei primi anni ‘60 e la cittadina adriatica visse un clima sociale favorevole, come ha spesso sottolineato nei suoi scritti un osservatore attento e puntuale sotto il profilo del rigore storico come Arnaldo Giunco. L’immagine che vi proponiamo parla un po’ da sola. Traspare la gioia della gioventù di allora, ma anche quella speranza di cambiare le cose della vita, dopo il buio pesto della guerra. Siamo sulla spiaggia rosetana, anno 1956. Da sin. Umberto Di Sante, Mario Norante e Sergio Di Pasquale.

Il numero 55 di Chorus

(dicembre 2015) è disponibile in edicola

Nell’ultimo numero di questo 2015 la redazione di Chorus dedica l’apertura a un avvenimento editoriale successo un secolo fa. Il titolo è “Cento anni fa cessava la pubblicazione Lacerba, giornale artistico-letterario che, insieme ad altri, diede lustro alla fucina di tali iniziative: Firenze”, per specificare Molti periodici del tempo trasbordarono idee solo apparentemente conformiste in un campo minato che era quello della provocazione. Diverse delle affermazione degli autori di queste testate erano poco condivisibili, in modo particolare quando prendevano a pretesto il superomismo dannunziano e nietzschiano. A seguire uno studente universitario, Alberto Di Nicola, parla del suo ambiente nell’articolo “L’Università italiana: come mai non crea più smarcamento sociale?” in cui si specifica che quello scritto è un Saggio di un ragazzo (come tanti altri) che analizza i dubbi, le paure, e anche le speranze riposte nei suoi studi. Si continua con Ugo Centi, direttore di Controaliseo, che parla della questione politica locale con “Pa-

vone: old-sinistra!”, e il sottotitolo: Una volta c’era chi votava Pci, poi Pds, poi Ds, poi… (dopo tanti puntini) Pd, perché dicevano che rappresentavano i lavoratori. Oppure votavano a destra perché dicevano che era il partito dei moderati. Adesso pure i ciechi si accorgono che non è così, ma continuano a votarli. Infine Franco Sbrolla affronta la questione “Gli alberi di via Colombo, il Premio Attila e le considerazioni del Gran Capo Seattle”, per poi personificare una pianta: Parla un albero e dice di aver trasformato in materia organica l’energia radiante del sole e di aver riversato nell’atmosfera tanto ossigeno a beneficio dei rosetani e dei turisti. Forse i vicini di casa, che sono riconoscenti e gli vogliono bene, potrebbero aiutarlo. Il giornale è disponibile: a) sul sito www.williamdimarco.it, cliccando “Riviste” nel menù in alto, poi Chorus e poi ancora n° 55; b) sul sito www.eidosnews.it, nella sezione “Leggimi”. Per riceverlo a casa basta segnalare il proprio indirizzo di posta elettronica a chorus@williamdimarco.it.


apri le porte della libreria e vola sulle pagine della fantasia

Articoli Ludico - Educativi

Laboratori Creativi e Didattici


CUR IOSIZIE

(tra Curiosit

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à & Notizie)

La Storia del calcio di Roseto nel libro di Camillo Cerasi Ci sono occasioni per sedersi un attimo e guardare ciò che il passato ha impresso nella nostra memoria. Tali momenti spesso sono quelli delle celebrazioni o degli encomi solenni per avvenimenti che hanno segnato la vita di un’intera comunità, soprattutto quando il vento è ancora in poppa e la grandezza dei tempi che furono sono anche autocelebrativi. Questa volta è un po’ tutto diverso. Il libro Storia del calcio a Roseto 1920-2015 - che dopo tanto peregrinare tra le emeroteche locali e provinciali, nonché tra gli archivi pubblici e privati Camillo Cerasi è riuscito ad assemblare - ci fa riflettere in modo diverso, come se stessimo seduti su un lettino di uno psicanalista a guardare nel nostro subconscio per cercare una identità sparita o almeno per un po’ accantonata. La magnificenza della disciplina più amata dagli italiani viene fuori tutta, ma questa volta non solo in una dimensione planetaria o nazionale (anche), bensì in un ambito locale, tanto da meravigliarsi al solo sfogliare le pagine del libro per ciò che

è riportato tra foto, immagini e tabelle. È naturale a quel punto chiedersi: “Ma Roseto è stata così grande nel calcio? Era arrivata a certi livelli per poi spegnere inspiegabilmente l’interruttore e far finire nel dimenticatoio una storia non solo così importante, ma anche istruttiva e formativa?”. Ecco, il merito di Cerasi è proprio questo, cioè aver voluto, attraverso una ricerca meticolosa sia sotto il profilo iconografico che statistico, creare una riflessione cittadina su quanto la storia calcistica che conta si sia soffermata sulle coste di questa parte d’Abruzzo ed abbia trovato momenti di massimo splendore e seguito. E per il futuro? L’autore è convinto che tutto possa ripartire. Allora agli appassionati diciamo che l’occasione è ghiotta, cioè quella della presentazione di questo bel lavoro, che avverrà sabato 12 dicembre 2015 presso il Palazzo del Mare a partire dalle ore 17:00. Nell’occasione sarà proiettato un filmato della storia del calcio rosetano che dalle origini giunge ai campioni nostrani di oggi.

Al concorso “Luigi Petacciato-Sicurezza a scuola”

lo Zoli di Atri vince il primo premio nazionale A pochi giorni dal primo premio al Concorso “Matteotti 90”, gli studenti dell’Istituto Tecnico Economico “Adone Zoli” di Atri ottengono un altro prestigioso riconoscimento: venerdì 20 novembre, una delegazione di alunni neodiplomati della VA è stata accolta a Campobasso, dove ha ricevuto il primo premio nazionale al Concorso “Luigi Petacciato - Sicurezza a scuola”. Bandito dall’Associazione E.I.P. Italia (“Scuola strumento di pace”) in collaborazione con l’Unicef e i Ministeri dell’Istruzione e dei Beni Culturali, il concorso richiedeva la realizzazione di un elaborato che propagandasse la sicurezza negli edifici scolastici, in ricordo del piccolo

Luigi Petacciato, morto nel 2002 nel crollo della scuola “F. Jovine” di San Giuliano di Puglia. I ragazzi dell’I.T.E. hanno scelto di produrre un video dal titolo “A scuola non bisogna essere Clark Kent”, che evidenzia tutti i pericoli in cui si può incorrere quotidianamente a scuola. Lo scopo? Sensibilizzare insegnanti e studenti su piccoli accorgimenti e semplici regole per proteggersi, attraverso un prodotto multimediale che, per sua natura, colpisce con immediatezza i destinatari. A premiare i vincitori, tra gli altri, la mamma del piccolo Luigi. Coordinatori del progetto sono state le professoresse Monica Angelici e Daniela Brigidi.


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Via Accolle 18 Roseto degli Abruzzi (TE) Tel. 085-8930487 Fax 085-8931818 info@diodoroecologia.it


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ANNO XII N. 3 - Istituto d’Istruzione Superiore V. Moretti Roseto Direttore Editoriale: Sabrina Del Gaone (Preside) Direttore responsabile: William Di Marco www.iismoretti.it

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NUOVI CORSI

Relazioni Internazionali (3 lingue straniere) Geometra Tecnologico del Legno - Operatore Termo-Idraulico

L’Internazionalità del Moretti con l’Erasmus+ Da ormai molti anni il fiore all’occhiello del nostro istituto, come progetto ma anche come esperienza di vita, è l’Erasmus (ex progetto Leonardo) che dà la possibilità agli alunni di svolgere tirocini di lavori in settori diversi e in svariati Paesi europei. Grazie a questo progetto la scuola offre la possibilità agli studenti di crescere e di migliorare nello stesso tempo. SI APRONO LE ISCRIZIONI. Entro il 25 gennaio 2016 possono ancora essere inoltrate le iscrizioni per i tirocini, ma solo per gli alunni che hanno 18 anni alla data di partenza. A destra: i nostri progetti in corso nel nostro istituto (anno 2016). Il Moretti, come si può vedere, ha sempre dato moltissime occasioni agli studenti di fare esperienze molto formative e sicuramente anche piacevoli sotto il profillo umano, capaci di allargare le occasioni lavorative e di studio per un futuro di qualità. Serena Di Remigio e Stefania Bidetta (V B Afm-Sia)

Fashion pro1 (Indirizzo Moda) settore della moda, gioielli e design.

LUOGO

Spagna Malta Regno Unito

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PERIODO USCITA

Maggio - Luglio 2016 Maggio - Luglio 2016 Luglio - Settembre 2016

Extrares (Indirizzo Cat e Mat) settore sostenibilità ambiente, energie alternative.

LUOGO

Spagna Regno Unito

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PERIODO USCITA

Maggio - Luglio 2016 Maggio - Luglio 2016

Ttte (Indirizzo Afm, Sia e Turismo) settore turismo e amministrativo. Spagna Portogallo

LUOGO

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Fashion pro2 (Tirocinio di tre mesi all'estero).

LUOGO

Spagna Malta Regno Unito Bulgaria Portogallo

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Qualit.tour III (Cinque settimane all'estero).

LUOGO

Diversi Paesi Europei Malta Diversi Paesi Europei

I lavori che renderanno la nostra scuola più sicura

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PERIODO USCITA

Luglio - Settembre 2016 Luglio - Settembre 2016

PERIODO USCITA

Settembre - Dicembre 2016 Giugno - Settembre 2016 Luglio - Ottobre 2016 Luglio - Ottobre 2016 Luglio - Ottobre 2016

PERIODO USCITA

Appena tornati In essere Primavera 2016

Certificazioni linguistiche al Top

Nel mese di maggio nel nostro Istituto sono iniziati diversi lavori per cercare di migliorare la nostra struttura scolastica. Il cantiere è ancora aperto e i lavori dovrebbero finire verso metà dicembre. La parte più importante dell’intervento riguarda

Siamo partiti con le prime certificazioni linguistiche nell’anno 2004, inizialmente con le sole lingue inglese e francese: successivamente si sono aggiunte spagnolo e tedesco. L’attestato di frequenza del corso viene riconosciuto ai fini del credito scolastico per l’anno in corso. La certificazione derivante dal superamento dell’esame vale anche come credito per l’anno successivo.

(continua a pag 3)

(continua a pag 3)

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Noemi Romanelli, Ilenia

Secone Seconetti (V B

Afm-Sia)

E-TWINNING. Anche quest’anno è stata riproposta l’iniziativa e-Twinning , una piattaforma europea nella quale insegnanti e alunni di tutte le nazionalità possono interagire e scambiarsi idee in sicurezza. Nel 2015 l’Istituto si è aggiudicato il premio Quality Label. Ad essere coinvolta, questa volta, è la classe III A Sia, che dovrà realizzare un progetto intitolato “Exploring Professions” con altre scuole della Turchia, Lituania, Grecia e Italia.

QUALE SCUOLA SCEGLIERE? Per facilitare la scelta della Scuola Superiore da parte degli studenti delle III Medie, l’Istituto Moretti realizza iniziative orientative, imperniate su quattro attività coordinate dagli alunni “veterani” della scuola: “Open happy days”, “Laboratoriamo insieme”, “Una giornata da… morettiani”, “Incontri Individuali”. Oltre a tali iniziative, sono stati attivati due concorsi, ovvero “Matematica? È un gioco!” (giochi logico-matematici), “Confrontiamoci… parlando” (giochi linguistici in lingua straniera), ai quali si può accedere mediante un’iscrizione.

CONCORSO LETTERARIO “LA STORIA DEI LUOGHI”. Le V Elementari, le III Medie e il IV anno delle Superiori di tutte le Scuole rosetane sono state protagoniste del Primo Concorso avviato dal Comune di Roseto degli Abruzzi. L’iniziativa, svoltasi dal 9 al 14 novembre 2015 nell’Aula Magna dell’Istituto, ha avuto come tema dominante lo studio della microstoria. Sono intervenuti: Mario Giunco, Antonio Di Felice, Luigi Celommi, Franco Sbrolla, Tonino Sperandii, Enzo Corini, Emidio D’Ilario e Luciano Di Giulio. Adesso gli studenti devono presentare il proprio breve racconto entro il 29 febbraio 2016.

LIBRIAMOCI. Su proposta del Ministero, il Moretti ha dedicato giornate alla lettura, intesa come piacere. Ad inaugurare l’edizione è stato Read-On tenuto dal consulente dell’Oxford University Press, il dottor Chris Gritton, che ha esposto in lingua inglese il concetto di lettura estensiva, frutto dell’immaginazione del lettore. Negli appuntamenti successivi i ragazzi hanno avuto l’onore di ascoltare le riflessioni di Mario Giunco e le interpretazioni di Giorgio Mattioli su alcuni brani tratti da saggi famosi. UNA GIORNATA IMMERSI NEL MONDO DELL’ASTRONOMIA. Mercoledì 18 novembre 2015 si è tenuto un convegno speciale intitolato “Segnali di luce dallo Spazio”, relazionato dal ricercatore tecnologo dell’Osservatorio di Teramo Gaetano Valentini, a cui hanno partecipato le classi del Biennio. Ad alimentare l’interesse della platea è stato il discorso fatto sui grandi scienziati del tempo fino ad arrivare agli strumenti oggi utilizzati dagli astronomi per studiare stelle, pianeti e galassie. GIORNATA DEI CADUTI. Gli alunni del V A Sia il 4 novembre 2015 hanno partecipato alla Giornata dell’Unità Nazionale e Festa delle Forze Armate. È stato il sindaco Enio Pavone ad accompagnare il corteo, imperniando i suoi interventi sui valori della pace e della fratellanza. A cento anni dall’entrata in guerra dell’Italia, sono stati ricordati i soldati rosburghesi che diedero la propria vita per la difesa della Patria.

IL PICCOLO SEMINARIO DELLA MODA. Venerdì 6 novembre 2015 le alunne del corso Pia si sono recate presso la Fondazione Micol Fontana di Roma, per assistere al piccolo seminario di moda. A guidare le ragazze è stata la nuora di una delle sorelle Fontana, che ha illustrato il percorso storico della Casa protagonista dell’Alta Moda Italiana attraverso abiti d’epoca, disegni e fotografie. Successivamente le allieve sono state chiamate a realizzare un abito, seguendo le fasi lavorative degli stilisti professionisti.

LA REDAZIONE

Docenti: Marisa Di Silvestre, Carmela Della Loggia, Tonino Di Francesco, Angela Mascia Studenti: Gabriella D’Annunzio, Stefania Bidetta, Andrea Croce, Serena Di Remigio, Noemi Romanelli, Piero Sacchetti, Ilenia Secone Seconetti, (V B Afm-Sia); Samantha Nepa, Giorgia Savini, Eleonora Ginaldi (IV B Turismo); Giulia Pela (II A Grafica & Comunicazione); Greta Di Carlo, Greta Pingiotti (III B Turismo); Sara Montese (II B Afm).


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.(segue da pag. 1) il rifacimento di tutta la copertura, compresa quella della palestra. L’importo di spesa finanziato dalla Provincia è di diverse centinaia di migliaia di euro. Durante l’estate si è lavorato molto, soprattutto per rimettere in sesto la palestra, che oramai da tanti anni aveva i suoi problemi a causa delle infiltrazioni d’acqua durante le giornate piovose. Purtroppo queste infiltrazioni sono presenti anche lungo il corridoio principale, ma grazie appunto a questi lavori verranno risolti nel migliore dei modi. Per la scuola tali opere sono state un grandissimo investimento, ma dopo tanti anni di attesa da parte di studenti e docenti finalmente si riuscirà ad avere una struttura più accogliente per tutti. Andrea Croce e Piero Sacchetti (V B Afm)

(segue da pag. 1) Quest’anno abbiamo avuto l’attestazione da parte della Cambridge University, come preparation centre. Con grande soddisfazione ogni anno si verifica un incremento di studenti sia qualitativo che quantitativo. Per quanto riguarda le certificazioni di lingua inglese abbiamo il Trinity con il quale siamo diventati un test center. Tutte le persone, sia interne che esterne, possono sostenere l’esame il cui privilegiato è quello orale, sostenuto da insegnanti provenienti dal Regno Unito. Ringraziamo tutti gli studenti che hanno partecipato e che lo faranno in futuro. Greta Di Carlo, Greta Pingiotti (III B Tur)

Perché ho scelto il

La parola agli studenti

Corso Amministrativo-Marketing-Informatico Ercole Montese (oggi Laureato in Ingegneria Meccanica) - Nonostante alcuni insegnanti mi consigliassero un’altra scelta, ho preferito il Moretti per le materie e il titolo di studio spendibile da subito. Di pari importanza per me sono state le attività organizzate dall’istituto, tra cui gli scambi culturali: io stesso ho ospitato studenti europei e canadesi, vivendo con loro all’estero. Ho avuto l’opportunità di svolgere stage lavorativi, di scrivere articoli, di frequentare corsi extra-scolastici, di girare dei cortometraggi e partecipare a concorsi.

Federico Lelj (oggi Laureato in Economia e Management) - La mia scelta dipese dal fatto che mi piaceva molto l’Informatica. Ma poi mi sono reso conto che non ero portato per la programmazione, mentre ero attratto dall’Economia Aziendale: da ciò l’indirizzo universitario. Ho sempre ritenuto di essere stato fortunato a frequentare il Moretti, cosa che rifarei 100 volte ancora, per le tante materie che lo caratterizzano e la cultura parcellizzata che ne viene fuori.

Corso Turismo Giorgia Amico (studentessa della V A Tur) - Ho scelto il turistico perché ho capito che mi avrebbe offerto molte opportunità per il futuro, conoscendo le varie attività e i tanti progetti attivi in questo corso. Ho sempre voluto studiare le lingue, soprattutto il tedesco che mi ha affascinata sin da piccola, consapevole di trovare al Moretti dei professori competenti.

Gabriella D’Annunzio (V B Afm)

Martina Bidetta (oggi Laureata in Economia e Commercio) - Ho avuto sempre una predilezione per le discipline economico-giuridiche, da ciò la scelta del Moretti, a cui sono grata per le tante opportunità progettuali. Le attività di alternanza scuola-lavoro e laboratoriali che propone l’istituto consentono sia di rafforzare negli studenti il senso di appartenenza al territorio sia di far apprezzare gli scambi culturali con scuole estere. Un grazie lo rivolgo ai miei insegnanti per l’ottimo bagaglio culturale ricevuto, che sostiene costantemente i miei studi universitari. Giorgia Savini, Samantha Nepa (IV B Tur)

Laura Dell’Orletta (studentessa della V A Tur) Dopo aver frequentato per due anni il Liceo delle Scienze Umane, mi sono resa conto che forse quella non era la scuola utile al mio futuro. Ho sempre creduto che altri corsi che si occupano di lingue fossero più difficili, ma mi sono ricreduta. Qui ho trovato materie tecniche come Economia Turistica e Diritto Turistico che prima non avevo mai studiato. Il passaggio dal liceo al tecnico è stato difficile nel primo anno: adesso mi trovo molto meglio.

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Corso Geometri

Andrea Croce e Piero Sacchetti (V B Afm)

Antonella Carpegna (studentessa della V B Cat) - Inizialmente avevo scelto il Liceo Scientifico. Ciò che mi ha portato a cambiare idea è stato il fatto che l’indirizzo geometri offre la possibilità di ricevere un diploma grazie al quale si entra direttamente nel mondo del lavoro. Volendo dopo il quinto anno, con diciotto mesi di tirocinio in studi professionali, si ha la possibilità di fare un esame di abilitazione per iscriversi all’Albo dei Geometri. Una volta presa la maturità, frequenterò l’università, ma non mi precluderò la possibilità di accostare allo studio universitario anche il tirocinio per avere l’abilitazione alla professione.

Corso Grafica e Comunicazione Francesco Kapaj (studente della I A Grafica) - Ho scelto questo indirizzo soprattutto perché mi è stato consigliato dai professori delle Medie ed ho colto al volo i loro suggerimenti. Credo di possedere un certo talento per il disegno e sono anche un appassionato di computer. In futuro vorrei proseguire negli studi universitari e poi aprire un’attività di grafic-design.

Sara Montese (II B Afm), Giulia Pela (II A Graf.)

Gaia Rimbotti (studentessa della II A Grafica) - Mi sono iscritta al corso di Grafica al Moretti in quanto, oltre alle buone possibilità lavorative future, mi ha incuriosito il fatto di poter scoprire ed analizzare il mondo della tecnologia. Non vedo l’ora di approfondire le materie professionali negli anni successivi.

Corso Moda Martina Ginoble (studentessa della V C Moda) - Ho scelto l’indirizzo Moda per imparare a realizzare abiti e carta modelli, sperando così di lavorare, in futuro, in una grande casa di moda e diventare modellista. Uno dei lati positivi di questa scuola è che gli insegnanti ci fanno toccare con mano tutto ciò che studiamo teoricamente, dandoci anche l’opportunità di organizzare sfilate. Ho avuto la possibilità di partecipare all’Erasmus+, in Spagna, in una bottega di moda. Ritengo sia stata un’occasione eccezionale.

Francesca Rosa (studentessa della III A Grafica) - Ho optato per questo indirizzo, perché secondo me rappresenta una novità nell’ambito delle professioni. Segue le tendenze tecnologiche del momento, data la presenza di molte materie tecniche. In futuro ho intenzione di proseguire nel campo del design grafico, frequentando l’Accademia delle Belle Arti a Bologna.

Greta Di Carlo, Greta Pingiotti (III B Turismo) Carmelita Luciani (universitaria all’Accademia Internazionale di Roma) - Dopo il diploma conseguito nell’IIS Moretti d’indirizzo Moda, sono stata ammessa all’Accademia Internazionale del Musical a Roma. Grazie alla preparazione ottenuta dal mio vecchio indirizzo, ho potuto approfondire varie materie presenti nei miei nuovi studi. Inoltre, facendo parte di un ramo dell’arte, nei vari spettacoli che proporremo noi allievi dell’accademia da portare in tournée collaborerò e aiuterò veri professionisti nel campo della progettazione e realizzazione dei costumi di scena.

Corso Elettrico-Elettronico

Giorgia Savini, Samantha Nepa, Eleonora Ginaldi (IV B Tur)

Stefano Di Marcantonio (universitario alla Facoltà di Ingegneria de L’Aquila) - Ho scelto questo indirizzo perché mi è stato consigliato dai miei professori della Scuola Media, in base al mio rendimento scolastico. Mi piaceva molto il corso di studi che offriva il Moretti, anche per il fatto che c’erano molte ore di laboratorio, utili a capire come sarebbe stato il mio futuro. Le mie aspettative non sono state deluse, infatti ho continuato il mio corso di studi all’Università d’Ingegneria Industriale de L’Aquila nel settore Elettrico. Consiglio vivamente di intraprendere questo indirizzo, purché siate interessati e ci mettiate impegno e perseveranza.


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ks r a h S seto

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ti Maggit di Luca

foto: Andrea Cusano

SQUALI IN PARADISO Quattro vittorie consecutive, nonostante avvio proibitivo e infortuni a catena

Kyle Weaver

Jacopo Borra

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Bryon Allen

l Roseto cala il poker di vittorie consecutive e si gode l’aria frizzante dell’alta classifica. Gli Sharks, nonostante un avvio di campionato tremendo (prime 5 giornate contro le 5 squadre meglio attrezzate del girone, che infatti precedono o sono a pari punti con i biancoblÚ) e una serie impressionante di infortuni, sono infatti al terzo posto in classifica dopo 10 giornate, con 12 punti, insieme al Verona. Davanti, a 14 punti ci sono Mantova e Imola e a 16 le capolista Treviso e Brescia. Dunque uno straordinario momento del Roseto,

Il basket e la cultura dei campanili senza frontiere

Innocenzo Ferraro

Sylvere Bryan


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Yankiel Moreno

Francesco Papa

Pierpaolo Marini

ancor più prezioso se si considera che la squadra costruita dal direttore sportivo Tony Trullo, e da lui stesso allenata in qualità di coach, a oggi non ha mai giocato al completo e, purtroppo, mai ci giocherà visto l’infortunio al ginocchio che terrà fuori per tutto il campionato il play Luca Izzo. Gli Squali comunque non mollano e anzi crescono ad ogni giornata, visto che dopo le prime due sconfitte consecutive hanno infilato 6 vittorie su 8 impegni, di cui 4 consecutive contro Legnano e Chieti in casa, Treviglio in trasferta e Matera ancora in casa. Nonostante l’assenza del play titolare Marulli, il Roseto dimostra di avere una rotazione fatta di giocatori intercambiabili e validi sia partendo dal quintetto sia cominciando dalla panchina. Il giocatore che ha marchiato a fuoco le 4 vittorie consecutive è Bryon

Allen, capace di segnare 36 punti contro Legnano, 33 nel derby, 19 contro Treviglio e 26 contro Matera. Con lui miglior cannoniere il Roseto vince. Ma i biancoblù sono anche molto altro. C’è la polivalenza del jolly Yankiel Moreno, capace di giocare play per rimpiazzare Marulli, con la stessa efficacia con la quale lo scorso campionato giocava ala forte (4 ruoli possibili per il cubano passepartout). C’è la classe, per quanto ancora intermittente, di Kyle Weaver, capace di deliziare il pubblico con sprazzi di talento e genio. C’è il grande lavoro difensivo e di leadership del capitano rosetano Innocenzo Ferraro e il determinante apporto dell’altro rosetano Pierpaolo Marini. C’è la dirompente forza sotto i tabelloni dei due lunghi Sylvere Bryan (più difensivo) e Jacopo Borra (più offensivo): coppia di tor-

ri con pochi eguali in campionato. Insomma: è un Roseto che sta giocando bene e che, per quanto finora rimaneggiato, non ha mai smarrito la via del bel gioco in contropiede figlio di una difesa spesso arcigna e concentrata. Così Allen può volare e schiacciare, magari innescato da Marini con stupendi alley-oop, Weaver agire da regista aggiunto, Bryan stoppare tutto ciò che vola in area, Borra essere un percussore offensivo. Coach Tony Trullo predica umiltà e continua a dire che l’obiettivo è la salvezza. E fa bene. C’è però un’intera città che si sta godendo il buon momento, con il risultato che il pubblico cresce ad ogni impegno interno. Il Roseto, dopo l’impegno in trasferta a Jesi venerdì 4 dicembre, tornerà fra le mura amiche del PalaMaggetti domenica 13 dicembre, per sfidare il Ferrara.

Tony Trullo durante un timeout

Daniele Cimorosi e Domenico Faragalli

Peppe Di Sante


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Ricordi 5 -

III serie

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Enzo Corini

La scena è di un film della commedia italiana: lasciare di colpo l’insegnamento per ritornare al grande richiamo del mare. Il nostro protagonista ha fatto questo e altro, anche navigare il fiume degli Americani: il Mississipi di William Di Marco

I fatti della vita lo hanno messo alla prova in più occasioni. E forse è stata l’enorme distesa blu a dargli la forza, sia quando sulle navi da pesca o sulle petroliere ci viveva davvero sia quando le immagini di quella vita marinara l’ha ritratta nei suoi numerosi quadri. E la penna era sempre pronta a riportare le sue emozioni, racchiuse nei libri in cui il mare e la cucina spesso si sono felicemente sposati

ricordi D Enzo Corini

a un lato il mare, dall’altro la vita reale. Le due cose, è inevitabile, s’intrecciano, ma spesso tra loro rimane un sottile “Velo di Maya” - come lo definì mirabilmente Arthur Schopenhauer - che è così invisibile che tutto fa compenetrare, anche se allo stesso tempo tutto distingue. La nostra realtà quotidiana ci induce spesso a seguire l’istinto, che ci premia perché non è altro che la proiezione di ciò che vogliamo realmente. Ci nascondiamo dietro a qualcosa che sembra esserci piovuto dall’alto, che fa parte di un “destino” ineluttabile e sempre pronto a cogliere l’attimo di un’esistenza che va scritta. In realtà siamo noi a influenzare un po’ tutto; le nostre volontà che sembrano innate, nascono da un forte desiderio interiore. Il famoso filosofo tedesco voleva in un certo senso separare l’aspetto razionale da quello istintuale, con esiti non sempre ponderabili, perché la contaminatio del nostro vivere è forse una delle più grandi ricchezze che abbiamo. Enzo Corini ha avuto due grandi richiami esistenziali, che poi sono stati il leit-motiv del suo percorso di vita e lavorativo. Le immagini dell’uomo consumato dal mare, pieno di rughe e con le mani in cui domina la pelle arricciata non gli appartengono, tuttavia quell’usura del tempo gli ha scavato ben altro, interiormente. E forse oggi è l’anima la cosa che gli ricorda quanti affetti lo hanno fatto crescere umanamente, ma pure quanti di questi lo hanno lasciato, senza preavviso, come una tempesta in mare aperto che ti prende e che non sai come domarla. La vita è fatta così: prendere o lasciare e quando vorremmo che quel vento forte ci trasportasse lontano, dobbiamo rimetterci in gioco e preservare il nostro istinto di sopravvivenza. Enzo ha amato in modo totale il mare e la sua famiglia e oggi che entrambi non ci sono più, trova nei fogli di carta una effimera consolazione, ma che lo rende ancora una persona che ha voglia di raccontare e raccontarsi. Voleva trasmettere agli altri qualcosa, ma all’inizio non ne ebbe la convinzione, al punto tale che nel momento in cui divenne insegnate, iscritto regolarmente all’albo, ecco che

il suo mare bussa alla porta del destino. Lascia tutto per quella “passionaccia”: è vero, si guadagnava bene al punto che gli stipendi erano da nababbi rispetto a quelli di un normale operaio, ma era la vita senza confini che lo chiamava, come se lui fosse un delfino chiuso in un acquario, alla ricerca del mare aperto. E quei delfini toneranno anche nella sua produzione libraria, tanto per ricordare da dove veniva e cosa fosse per lui il mare. La vita, però, lo attendeva per porlo di fronte a delle prove atroci che lacerano l’anima. Perdere la figlia Claudia di soli ventitré anni è qualcosa che non ha un senso logico nel tempo cronologico del nostro vivere e se poi a tutto ciò si aggiunge una dipartita precoce del fratello Alfredo, della moglie Elisa e della cugina Franca, in un lasso di tempo brevissimo di pochi mesi, allora il mondo sembra che cambi prospettiva: non lo calpesti più, ma è lui che si pone sopra le tue spalle. E poi la forza è data da una frase banale e che si odia già solo a pronunciarla, ma che ha un grande merito, perché intrisa di verità. Così “la vita continua” è l’unico appiglio per guardare al futuro. E nel futuro c’è il sostentamento di un passato che è fatto di momenti belli e magici, di scelte nette e di quell’amore sviscerato per i cari e per quella distesa blu che negli oceani aperti diventa un incanto, a cui bisogna guardare con trasporto e al contempo con grande rispetto. “Il mare” sembra essere il suo vero ambiente, anche se nasce tra le stoffe. La mia famiglia è conosciuta come “Li pannar’” ed è presto detto. Avevamo un negozio di stoffe e panni. Era uno dei primi esercizi di Roseto, tant’è che il numero di telefono delle vecchie carte intestate portava 46. Mio padre Leo ne era il titolare. In verità egli si disinteressava dell’attività, perché gli piaceva divertirsi e stare con gli amici. Pertanto lo vedevi spesso in giro. A portare avanti la baracca era mia nonna Fioretta che faceva tutto, occupandosi degli acquisti e dei clienti. Ecco, in quel contesto rosetano sono nato io il 1° novembre 1948. La casa


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ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE) ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE) VIA NAZIONALE SUD - Tel e fax: 085/8930474 VIA NAZIONALE SUD - Tel e fax: 085/8930474 PAGLIARE DI MORRO D’ORO (TE) PAGLIARE DI MORRO D’ORO (TE) VIA NAZIONALE 27 - Tel e fax: 085/8041101 VIA NAZIONALE 27 - Tel e fax: 085/8041101 PESCARA (PE) PESCARA (PE) VIA TIBURTINA 121 - Tel e fax: 085/4455100 VIA TIBURTINA 121 - Tel e fax: 085/4455100


Ricordi 5 -

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Roseto, fine anni ‘40. Enzo Corini con la madre Antonietta Sostegni

Roseto, inizi anni ‘50. Da sin. Fiorella Ferzetti, Camillo e Enzo Corini, Franca Ferzetti

era posta sopra l’esercizio commerciale di via Nazionale, cioè esattamente di fronte l’ufficio postale del centro, dove oggi c’è una libreria. La nostra era una famiglia come tante altre e mia madre, Antonietta Sostegni, era brava ad accudire i figli. Prima di me, c’era mio fratello Camillo nato il 18 giugno 1946 e dopo veniva Alfredo (18 gennaio 1954), purtroppo scomparso proprio quest’anno. I miei si conobbero a Monaco di Baviera durante la guerra. Mio padre era prigioniero e lavorava in una fabbrica del luogo. Una volta andò al Consolato italiano e vide una ragazza, originaria di Bologna. Le chiese delle sigarette e lei disse che era proibito dargliele, ma sotto sotto gliene passò alcune. Così mio padre tornò spesso in quel luogo, fino a quando si innamorarono e si sposarono, dopo il conflitto, nel capoluogo emiliano. Poi il negozio venne ceduto. Tutto fu conseguenza di investimenti sbagliati da parte di mio padre. Vendemmo la casa e l’attività e con il ricavato mia nonna comprò una casa, di fronte a dove oggi c’è il Centro Anziani. Dopo da lì andammo via e trovammo un appartamento in affitto nel Palazzo Rolli. Con la cessione del negozio cambiarono molte cose a casa. Mio padre trovò lavoro come tecnico in una società per le perforazioni del gas in Abruzzo, mentre mia madre, fino ad allora casalinga, rispolverò il suo diploma da maestra, vinse il concorso e iniziò a insegnare. Insomma, in poco tempo tutto mutò e dovemmo adattarci in famiglia a questa nuova situazione. Intanto la scuola... Per me fu consequenziale frequentare le Elementari di via Milli, data la vicinanza. Ci rimasi per tre anni con le maestre Cordoni e D’Emilio. Poi, quando cambiammo residenza, andai a scuola al Centro Guerrieri dei sacerdoti del S. Cuore. Sotto c’era la chiesa, perché quella nuova ancora non veniva inaugurata, mentre sopra c’erano le classi. In IV e V ebbi come maestro Piero Addari. Di quei giorni mi ricordo proprio la preparazione del campo dei preti; c’erano tanti ragazzini pronti a mettersi in prima linea, pur di realizzare il rettangolo di gioco. Erano i giovani che abitavano in quella zona, come i Di Pasquale “Li boje” e mi ricordo Sergio, Mario e tanti altri che toglievano i tronchi d’ulivo e dissodavano il terreno. Tornando alla scuola, dopo le Elementari rimasi a studiare nel Centro, frequentando per tre anni l’Istituto Agrario. A quel punto, finito il ciclo di studi, mi iscrissi a Teramo all’Istituto Tecnico Industriale nell’indirizzo Elettrotecnico, ma in me le cose di colpo cambiarono. Sta parlando della sua passione per il mare?

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III serie

Roseto, piazza della Libertà, anni ‘70. Enzo Corini in sella a una Kawasaki

Era qualcosa che sentivo dentro, ma ancora non era una passione, come sarà in seguito. Comunque i fatti sono questi: avevo quindici anni e mi ero stufato di stare dietro i banchi di scuola. Così decisi di imbarcarmi con la Genepesca I. Andai a Livorno e mi presero subito. Non so cos’era, ma ero attratto da quel mondo. Ero un ragazzino che sentiva dai più grandi quanto si guadagnava su quelle grandi navi e poi c’era il fascino di un mondo in cui nei porti ti aspettava sempre qualche donna. Nel 1964 salpai per la prima volta e a bordo c’era il già nominato Sergio Di Pasquale, il fratello Valentino e Gino Mazzoni; per sei mesi rimanemmo al largo della costa occidentale dell’Africa. Le soste erano a Dakar e Las Palmas e qui il divertimento, quelle poche volte che eravamo a terra, era assicurato. Mi ero prefissato di riprendere la scuola appena finita l’esperienza. Le soddisfazioni in termini monetari erano tante. Da semplice mozzo prendevo il doppio dello stipendio di mio padre e questo spiega il perché tante persone, in quegli anni, preferivano una vita così dura, ma anche molto remunerativa. Finita l’esperienza tornò a scuola? Non proprio o meglio non subito. Era la primavera del 1965 e mi capitò un nuovo lavoro sulle barche. Questa volta in Sicilia e per due mesi feci veramente il signore. Il lavoro era più semplice del precedente e guadagnavo di più. Solo che la nave dove ero a bordo, la Giovanni I, ebbe dei problemi e fui costretto a scendere alle Canarie, tant’è che dopo poco affondò, per fortuna senza vittime. Comunque per alcuni giorni, senza una lira dal momento che gli stipendi erano accreditati in banca in Italia, rimasi lì. Mi affidai al consolato italiano del luogo che mi fece imbarcare sulla Rodi e a bordo c’erano i rosetani Pino Sbrolla e il padre Alfonso. A quel punto, una volta a casa, riprendo gli studi. Mi iscrivo all’Istituto Tecnico Pagliaccetti di Giulianova e frequento il III, IV e V. Mi diplomo con 60/60, il massimo dei voti e appena dopo mi iscrivo all’università dell’Aquila, facoltà di Ingegneria. Era il 1974 e avevo il mio appartamentino; feci due esami, Disegno e Analisi I, ma per me l’avventura accademica finì lì. Tuttavia non potevo immaginare quello che mi sarebbe accaduto, sempre nell’ambito della scuola. Successe che il preside Suppa, che dirigeva la Scuola Media di Arsita, mi chiamò, dato il mio diploma, per il doposcuola. Svolsi lezioni di fotografia e di televisione a circuito chiuso, materie all’avanguardia per quei tempi. Insegnai per quattro anni in questo modo, fino a quando feci un corso abilitante e mi iscrissi all’albo degli insegnanti con l’abilitazione in Applicazione Tecnica. Nel frattempo partii per il militare nella prestigiosa caserma di Venaria Re-

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Ricordi 5 -

Roseto, 4 ottobre 1976. Enzo Corini e la moglie Elisa Palestini nel giorno del loro matrimonio

Anni ‘80. Enzo Corini sul ponte comando sala macchine Jolly Rubino da 27.000 HP

ale nei pressi di Torino; la naia durava quattordici mesi, che passarono senza grossi sussulti. Rientrai a Roseto e ripresi ad insegnare alla D’Annunzio, ma quella vita non era per me. Più che stare in cattedra, dovevo coprire altri ruoli e allora decisi di voltare pagina. Intanto si unì in matrimonio. Proprio così. Mi innamorai di Elisa Palestini di Roseto, nata però in Canada. Convolammo a nozze il 4 ottobre 1976. Appena dopo ci trasferimmo a Toronto e avemmo nostra figlia Carla il 22 giugno 1977. Lasciai l’insegnamento senza rimpianti e una volta oltreoceano, con mia moglie volevamo aprire un ingrosso di prodotti ittici importati dall’Italia. Non se ne fece nulla pertanto andai a lavorare, sempre nella capitale dell’Ontario, come carpentiere con l’impresa edile del rosetano Faga. Con me c’era anche Bruno Caprara. La mia passione, comunque, rimaneva il mare e fu così che rientrammo a Roseto e nel 1989 mi imbarcai con le petroliere. Fui assunto dalla Texaco Oil e mi trasferii negli Stati Uniti. Ero ufficiale con responsabilità della sala macchine in imbarcazioni da 50.000 tonnellate con 24 persone d’equipaggio. Guadagnavo veramente tanto, fino a dieci volte uno stipendio normale e la vita tutto sommato era anche piacevole. Non sentivo la fatica delle navi da pesca, in più non stavo in mare aperto. Infatti il tragitto che svolgevo era lungo il famoso fiume Mississipi e spesso mi recavo a New Orleans. Ero diventato molto bravo nel mio lavoro, anzi posso dire che su quelle navi mi sono formato. I soldi che guadagnavo li spendevo con facilità. Mi ricordo una volta in un hotel di lusso alle cinque del mattino ordinai una grigliata di gamberoni. Ne mangiai un numero impressionante, tanto erano buoni. Ma anche quell’avventura finì. I nostri concorrenti divennero gli Indiani: costavano molto meno rispetto noi Italiani e così la compagnia assunse loro. A quel punto rientrai in Italia definitivamente e mi imbarcai ad Anzio con la compagnia Tontini Pesca. Successivamente lavorai con la società Messina di Genova, e da La Spezia portavamo la merce in Africa. Tutta questa vita durò fino al 1992, quando fui costretto a smettere a causa di un infarto che mi fece decidere di lasciare un mestiere che mi piaceva. A quel punto l’arte si affaccia nella sua vita. Per tre anni vissi grazie al sussidio della Cassa Marittima. Mia moglie lavorava da Rolli, così riuscivamo a tirare avanti. Andai in pensione con il minimo e a quel punto mi misi a pensare cosa fare. Intrapresi un corso di orafo a Roma e poco dopo aprii un laboratorio ad Alba Adriatica. A sollecitarmi alla pittura fu l’artista albense Fernando Catini che vedeva come riuscivo

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Roseto, metà anni ‘90. La famiglia Corini al completo. Da sin. Elisa Palestini, la figlia Carla ed Enzo

bene nelle raffigurazioni orafe. Presi tela e pennelli e cominciai la mia avventura, seguendo un po’ l’istinto e un po’ l’amore che ho sempre avuto per il mare. La mia produzione ha superato un centinaio di quadri, ma ad un certo punto smisi. Sono fatto così: quando dico basta mi fermo e non vado più avanti. Insieme alla passione dei colori, coltivai anche quella del racconto e in generale della scrittura. Mi misi a scrivere e ho pubblicato diversi libri, ad iniziare da “Storie e ricette marinare” del 2004. L’anno dopo do alle stampe “Pescatori del Cerrano - Racconti a tavola in un giorno di festa”. Continuai con altre pubblicazioni, tra cui “L’uomo che parlava ai delfini” e “Bandiera Rossa”, una raccolta di poesie. Insomma, la scrittura mi ha sempre appassionato. La vita per lei è stata anche dolore. Ho sofferto tanto per le perdite che ho avuto. La prima di tutte è stata la morte di mia figlia avvenuta il 29 gennaio 2001. Non abbiamo mai capito bene quale fu la causa, forse una allergia o intossicazione alimentare, sta di fatto che a 23 anni ci lasciò e per mia moglie e per me fu una vera tragedia. Poi questo 2015 è stato da incubo. Il 26 maggio ho perso mia moglie Elisa, da tempo molto ammalata. Il 23 luglio è deceduto mio fratello Alfredo, più giovane di me. Prima ancora, il 18 maggio, era morta anche mia cugina Franca Ferzetti, con la quale ho passato la mia infanzia. Sono eventi che ti distruggono dentro e se non credi in Dio è difficile superarli. Per fortuna la fede mi assiste. Nella sua vita ci sono tanti giri per il mondo, ma anche tanta Roseto. Che cosa rappresenta per lei la città dove è nato? Roseto per me è stato il centro motore di ciò che ho fatto. Però è anche vera una cosa. Da giovane vedevo questo luogo come una piacevole realtà, che cresceva in armonia e sapeva ospitare i numerosi turisti. Un giorno incontrai un villeggiante che conoscevo. Mi disse: “Un tempo venivo a Roseto, quando era bella”. Oggi non vedo l’armonia, c’è molto individualismo e anche campanilismo tra i Comuni del circondario. Tempo fa proposi dei progetti per lasciare qualcosa ai nostri figli; fui quasi preso per un visionario. E questo lassismo un po’ mi fa soffrire. Adesso Enzo torna ad essere il vecchio marinaio e parla in modo schietto. Ha solcato i mari del globo, però la sua bussola aveva una sola direzione da indicargli: quella di Roseto, la città dei suoi affetti, dei suoi ricordi, ma anche dei suoi quadri e dei suoi libri. Ora sembra volersi riposare, anche se lo fa con lo sguardo di chi sa osservare, sa scrutare e sa apprezzare: capacità, queste, che non lo hanno mai abbandonato.

Pubblicati: 1 - Mario Giunco; 2 - Luigi Lamolinara; 3 - Anna Maria Rapagnà; 4 - Domenico Cappucci; 5 - Domenico Osmi; 6 - Armando Di Giovanni.


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Grande successo e partecipazione alla seconda edizione di

Accendiamo il Natale

La manifestazione apre le porte alle festività natalizie e, per il secondo anno consecutivo, ha fatto registrare un successo di popolo

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omenica 29 novembre, il borgo antico di Mutignano si è riempito di festoni, luci e stand natalizi, per “Accendiamo il Natale”, l’iniziativa promossa dalla Proloco Mutignano Borgo Antico ed organizzata insieme a “Le vie dell’Arte” e “Arti Figurative”, associazioni culturali molto attive nel panorama pinetese. I vicoli stretti ma accoglienti del paese erano letteralmente gremiti di gente e nell’aria si respirava proprio l’atmosfera natalizia: sui visti di piccoli e grandi, si leggeva infatti, nonostante il freddo, la gioia di quel momento. Numerosi sono stati gli appuntamenti che hanno fatto da corollario all’intera giornata iniziata alle 10 del mattino, quando c’è stata l’apertura dei mercatini artigianali dai quali si potevano acquistare oggetti e decorazioni natalizie di ogni genere: con il loro stand, comuni cittadini che hanno fatto della loro passione e creatività un vero lavoro e associazioni locali di vario genere che hanno messo in vendita le loro creazioni. Botteghe e fondaci aperti per l’occasione, hanno messo in mostra le tradizioni e i mestieri di una volta, di un paese così antico. Luogo di ammirazione è stato, per numerose attività, l’Auditorium Sant’Antonio: elegante scenografia di un grande presepe che, negli scorsi anni ha conquistato i primi posti in classifica a livello nazionale. Sempre dall’auditorium è partita la processione che ha visto protagonisti i ragazzi, i quali hanno acceso il primo cero dell’Avvento e dove si è svolto il concerto di musica rinascimentale Ad Te Levavi. I tamburellisti itineranti “Caracca” hanno infuso la gioia della loro musica per i vicoli, insieme alla maestosità dei trampolieri di Elice e alle melodie degli zampognari. Per i più piccoli, l’Associazione Culturale Mutignano Eventi, ha ricreato l’ufficio postale di Babbo Natale e un laboratorio di elfi, dove i bambini hanno potuto imbucare le loro letterine e degustare del caldo zucchero

di Martina

filato. A ricreare ancora di più la storia mutignafranchi nese, per i più appassionati, è stato ricostruito un accampamento militare del XV secolo sotto le note della musica di un gruppo medievale mentre, presso la Chiesa di S. Silvestro, si è potuto assistere al concerto dell’orchestra giovanile “Amadeus”. Presente, oltre al primo cittadino Robert Verrocchio, anche l’Assessore con delega al borgo antico, Gabriele Martella, che ha subito espresso la sua soddisfazione: “Siamo molto felici per l’ottima riuscita di questo appuntamento, per il quale va il nostro grazie alla Proloco di Mutignano e a tutte le associazioni che hanno partecipato”. Dell’amministrazione anche il vicesindaco Cleto Pallini: “Ancora una volta abbiamo voluto dare il via ai nostri eventi natalizi da Mutignano, con una festa che ha richiamato tantissime persone. Ora abbiamo di fronte le festività, in cui ci saranno eventi per le famiglie e per i ragazzi. Saranno giorni di festa che serviranno anche a sostenere in maniera positiva l’economia della nostra città”. Tuttavia, la soddisfazione più grande è del Sindaco che, sulla sua pagina Facebook ha scritto: “Fa piacere vedere il nostro borgo antico così pieno di persone. Ancora una volta abbiamo deciso di aprire le feste della nostra città da Mutignano (tra pochi giorni presenteremo il calendario natalizio nella sua interezza), che sia d’estate che d’inverno si sta caratterizzando per eventi di qualità. Voglio ringraziare la Proloco Mutignano Borgo Antico per il grande impegno messo per realizzare “Accendiamo il Natale”, insieme a tutte le associazioni che hanno collaborato”. Come in ogni cosa, oltre ai pro, ci sono dei contro che se evitati, avrebbero reso la manifestazione più “confortevole”: le note dolenti sono state le vie per raggiungere Mutignano, sia da Pineto che da Atri e la mancanza di un parcheggio adibito che ha costretto gli automobilisti a sostare lungo i lati della strada, rendendola praticamente a senso unico e creando non poche difficoltà alla viabilità. Dossi, buche, dislivelli e strade non illuminate, inoltre, sono notoriamente pericolose.


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Giornata del ringraziamento dei prodottidellaterra

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omenica 8 Novembre 2015, la Parrocchia S.Antimo di Montepagano ha voluto commemorare in modo semplice la “Giornata del ringraziamento dei prodotti della terra”, indetta dalla Coldiretti a livello nazionale. Con il coinvolgimento dei ragazzi del catechismo, durante la S. Messa sono stati offerti dei doni simbolici in abito tradizionale abruzzese, atto a sensibilizzare i ragazzi stessi al rispetto della terra e dei suoi prodotti. Il parroco Don Roberto Borghese, durante l’omelia, ha ricordato il sacrificio del lavoro della terra e il rispetto per chi la coltiva come raccomandato da Papa Francesco. Un ringraziamento a tutti i genitori, i ragazzi e catechisti per la disponibilità e come dice una frase dell’Enciclica Laudato Si: “Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa. Sostienici Signore per favore, nella nostra lotta per la giustizia, l’amore e la pace”.


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Ottava edizione della Mostra dei

presepi tradizionali rosetani

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ia Rossetti 35 ospita per l’ottava volta consecutiva la ‘Mostra dei presepi tradizionali rosetani’. Ogni anno è sempre più un obbligo per i rosetani fare visita una o più volte durante le Feste Natalizie al presepe artistico di Giorgio Poliandri ed a quello di Vittorio e Luca Mariani (rispettivamente padre e figlio). Gli artisti riescono a perfezionare e migliorare sempre di più ciascuna parte delle loro opere, donando alle loro creazioni quel giusto mix fra novità e tradizione che regala un risultato migliore di quello già eccellente dell’anno precedente. Poliandri e i Mariani con passione e competenza curano ogni scena nei minimi dettagli, garantendo ai vari visitatori un’esperienza così bella dal volerla ripetere in ogni Natale. Visto il successo delle sette annate precedenti, si può dichiarare ad occhi chiusi che a partire dal prossimo 8 dicembre fino al 15 gennaio, dalle ore 16 alle 19:30, sarà un continuo via vai di cittadini e di appassionati della materia.


100 anni 9 dicembre

In questo sereno giorno vorremmo fermare il tempo per te, perchè questo segna il trascorrere della tua vita, ma visto che non possiamo, ti facciamo i nostri più cari auguri per i tuoi 100 anni. Tua figlia Adelina, i nipoti Giuliano, Rosella e famiglie.

Direttore Editoriale WILLIAM DI MARCO Direttore Responsabile Lino Nazionale 333 7181980 l.nazionale@virgilio.it È vietata la riproduzione anche parziale di testi e foto. IMPAGINAZIONE E GRAFICA: ANDREA MARZII andreamarzii@ymail.com COORDINAMENTO TECNICO: MASSIMO BIANCHINI (TEL. 329 9480823) FOTO: ELIO D’ASCENZO,

Che il tuo 18esimo compleanno ti riservi tutto cio’ che c’è di più bello al mondo, che tu possa maturare, ma non cambiare, perchè già adesso sei meravigliosa e per questo ti meriti davvero il meglio che c’è.

Tanti auguri dalla tua famiglia

EDITORE: EIDOS News S.r.l.

email: info@eidosnews.it


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