Eidos news 228 x il web

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Quindicinale iscritto al registro della Stampa presso il tribunale di Teramo n. 13/03 del 22/05/03

ANNO 9 N.228 prossima uscita 18 Aprile


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La donna veste Dixie A Giulianova inaugurato il punto vendita in viale Orsini 29. Abbigliamento femminile che esalta la bellezza, l’ironia, la praticità e la curiosità della “Eva” dei giorni nostri

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ronia, praticità, curiosità. Ingredienti essenziali nella donna che veste Dixie. Giovane e intraprendente, affermata o in cerca di affermazioni. Dixie è un’istituzione nel campo dell’abbigliamento femminile. A Giulianova ha aperto i battenti lo scorso 2 aprile, in viale Orsini 29, il negozio Dixie grazie all’intuito di Tiziano Profeta. Un punto vendita capace di dare risposte importanti alla donna del nuovo millennio, nel suo modo di vestire ed essere elegante. Una donna che sa essere ironica perché attraverso l’abito interpreta e seduce con la propria personalità. Ricerca l’aspetto giocoso del fashion pur mantenendo la propria femminilità. Che sa essere curiosa perché ama rinnovare il proprio

guardaroba ed essere up to date con le nuove proposte di stile. Le piace dettare tendenza perché conosce i diktat della moda. Che sa essere soprattutto pratica perché desidera viaggiare ed è per questo motivo che è alla ricerca di abiti comodi e versatili per ogni occasione, non solo da indossare, ma anche da mettere in valigia. Ma la donna del nuovo millennio è anche impegnata: studia, lavora, ricerca la propria originalità e sa sempre cosa le serve per completare il proprio outfit. Dixie è tra l’altro un marchio legato al gruppo Imperial, che fa tendenza proprio nel campo della moda. Allo store di viale Orsini troverete chi saprà accogliervi con cortesia e consigliare per essere al passo con i tempi, per vestire con

grinta ed esaltare la propria bellezza. Donna giovane e giovanile, donna contemporanea, donna di carattere ma che allo stesso tempo sa esprimere la propria dolcezza attraverso il made in Italy. Un gruppo di stilisti capaci di prestare una grande attenzione alla ricerca, all’intuito, alla creatività per forgiare la donna Dixie. La collezione Primavera-Estate è pronta, una miscela esplosiva per esaltare la bellezza della donna dei giorni nostri. Dixie è un marchio, un brand che nel nord Italia ha catturato la simpatia di tantissime donne che con straordinaria eleganza guardano ai giorni nostri e al futuro con particolare saggezza e con particolare entusiasmo. Dixie,

a Giulianova Lido, viale Orsini 29.


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Industrie Rolli

accordo fatto tra sindacati, lavoratori e azienda All’unanimità l’assemblea dei dipendenti ha approvato il piano che consente alla Salpa di configurarsi nel settore agricolo per accedere ai finanziamenti dell’Unione Europea e di mantenere il contratto industriale per le maestranze. Per Cgil, Cisl e Uil si tratta di una svolta storica

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er una vertenza che si apre, come quella che sta interessando i dipendenti del Mercatone Uno di Scerne di Pineto, ce n’è una che si conclude nel migliore dei modi a distanza di quasi un anno e di una serie di scioperi che rischiavano di portare ad un muro contro muro tra maestranze e proprietà. Riguarda le Industrie Rolli di Roseto. Oltre 550 lavoratori (mancavano solo quelli che avevano fatto il turno di notte), riuniti in assemblea al Palamaggetti, alla presenza dei segretari nazionali

di categoria Roberto Iovino della Cgil, Stefano Faiatto della Cisl e Pietro Pellegrini della Uil, oltre ai referenti regionali e provinciali, hanno approvato all’unanimità il piano che consente alla Salpa, società con configurazione nel settore agricolo, di gestire il ramo di azienda, ma nel contempo di conservare, a tutela dei diritti maturati dai lavoratori, il contratto del settore industriale. Una battaglia vinta, insomma che permette da un lato all’azienda di ottenere finanziamenti previsti dall’Unione Europea per lo sviluppo di progetti nel settore

agricolo, dall’altra ai lavoratori di mantenere i livelli occupazionali e le indennità acquisite. “Certamente è una battaglia vinta”, hanno sottolineato i responsabili sindacali, “e il fatto che il piano sia passato all’unanimità sta a significare il buon lavoro fatto in questi dieci mesi, durante i quali sono stati usati anche toni molto duri, arrivando persino allo scontro. Ma alla fine è stata trovata la soluzione migliore che consente all’azienda di portare avanti i propri progetti e alle maestranze di conservare diritti e tutele. Anzi, questo accordo, che ora dovrà essere rispettato, apporta anche delle migliorie”. A giugno dello scorso anno i primi scioperi, le manifestazioni, poi il corteo lungo la Statale Adriatica per rivendicare i diritti dei lavoratori e per sollecitare le forze politiche locali e gli amministratori ad un intervento. Ci fu persino un Consiglio Comunale straordinario, all’aperto, alla Villa Comunale. Durante questi mesi, numerosi sono stati gli incontri all’Unione Industriali di Teramo. Oggi finalmente il lieto fine. Il piano ovviamente dovrà ora essere ratificato dalle parti. Ma di sicuro si tratta di un accordo che è destinato a fare storia, anche per quanto riguarda le tutele dei diritti degli operai, soprattutto in un periodo in cui la situazione economica dell’intero Paese è ai minimi storici. Alle Industrie Rolli lavorano circa 750/800 operai, tra fissi e stagionali. Un livello occupazionale notevole per una città che non ha altre grandi risorse imprenditoriali. Quindi un’economia che esce salvaguardata, molte famiglie possono tirare un sospiro di sollievo e continuare a pagare il mutuo. Un ruolo fondamentale in tutto questo lo hanno svolto i sindacati, spesso criticati in questi ultimi tempi.


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Mercatone Uno

da fiorente stabilimento commerciale,

a caso di crisi aziendale

Il Gruppo Mercatone Uno oggi fattura oltre 800 milioni di euro all’anno, avvalendosi di circa 4.500 collaboratori

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’improvvisa svendita, con la liquidazione dei prodotti al 70 e 30% di sconto volta a ridurre gli stock di magazzino, che andrà avanti fino a fine aprile: questo l’unico messaggio da parte della proprietà della Mercatone Uno che, dal 19 gennaio, ha lasciato oltre 70 dipendenti dello stabilimento di Scerne di Pineto con lo stipendio dimezzato e che oggi rischiano di essere tagliati, all’interno della procedura concordataria a cui l’azienda, fortemente indebitata, ha chiesto di essere ammessa. Nessun’altra notizia o comunicazione è il rimprovero alla proprietà da parte dei dipendenti che, per vedersi osservato il diritto al lavoro, stanno scioperando ormai da una settimana occupando lo spazio antistante il negozio; sotto la pioggia, il vento e nei giorni di festa, rovinando a loro e alle loro famiglie la settimana Santa e, chissà, per quanto tempo ancora. La storia è questa: la proprietà della Mercatone Uno ha deciso di liquidare un “pacchetto” di 34 stabilimenti, tra cui quello di Pineto e Sambuceto. Si tratterebbe, a detta della direzione aziendale di M. Business S.r.l, di “una delle misure finalizzate ad un incremento delle vendite e del fatturato per quei negozi che hanno subito un crollo di circa il 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”. Però, quello che i rappresentanti sindacali - Gildo Di Vittorio (Uil), Bruno Di Federico (Uil) e

Emanuela Loretone (Cgil) – non si spiegano è che il punto vendita di Pineto in particolare, al contrario di quanto sostenuto dalla proprietà, è uno dei più profittevoli, tanto che vanta un bilancio positivo. “Questo è il ringraziamento da parte di un’azienda” spiegano “che ha ricevuto tanto dai propri dipendenti, che hanno fatto straordinari, accettato la riduzione di salario dovuta all’utilizzo degli ammortizzatori sociali e che hanno sostenuto l’azienda fino a quando essa non ha deciso, senza scrupoli, di lasciarli senza lavoro, senza prospettive e senza spiegazioni”. Gli stessi sindacati, portavoce degli operai, si sono rivolti alle autorità abruzzesi e hanno riscontrato una grande vicinanza da parte dei cittadini, dei clienti e delle istituzioni politiche locali: in particolare hanno ringraziato il sindaco di Pineto, Robert Verrocchio, che il 30 marzo ha indetto un Consiglio Straordinario congiunto con il Comune di Roseto, proprio a sostegno dei lavoratori della Mercatone Uno durante il quale tutti i presenti, all’unanimità, hanno espresso solidarietà ai lavoratori. Hanno partecipato tutta l’Amministrazione di Pineto, il sindaco Robert Verrocchio, il sindaco di Roseto Enio Pavone e i consiglieri comunali, i sindaci di Silvi, Atri e S. Giovanni Teatino, Gabriele Astolfi, Francesco Comignani e Luciano Marinucci; il presidente della Provincia di Teramo Renzo Di Sabatino, il vicepresidente della Regione Gio-

di MARTINA FRANCHI

vanni Lolli, l’assessore regionale Dino Pepe, i consiglieri regionali Luciano Monticelli e Riccardo Mercante, oltre agli onorevoli Tommaso Ginoble, Gianni Melilla e Paolo Tancredi. Di fronte ad una sala consigliare gremita di gente, è stata approvata la delibera di sostegno ai lavoratori con la promessa che, se la Mercatone Uno di Scerne di Pineto dovesse chiudere definitivamente le saracinesche, non ci sarà alcuna speculazione edilizia in quelle aree. Successivamente, nel corso del Consiglio ordinario del Comune di Pineto, è stata votata una delibera (dopo essere stata integrata con la mozione presentata dal consigliere del M5S Santino Ferretti) che obbliga la proprietà della Mercatone Uno e l’Amministrazione comunale pinetese, a garantire l’assunzione in servizio dei lavoratori della Mercatone Uno da parte dell’azienda subentrante e a non modificare, per un periodo di almeno dieci anni, la destinazione d’uso commerciale dell’area ove è ubicato il punto vendita. L’unica nota negativa del Consiglio Comunale Straordinario è stata la comunicazione di annullamento, per opera della Mercatone Uno stessa, di un tavolo di confronto che si sarebbe dovuto svolgere mercoledì primo aprile a Roma, di fronte al Ministero dello Sviluppo Economico. Il sindaco di Pineto, i sindacati e i lavoratori presenti, hanno preso comunque parte alla manifestazione, prorogando la loro protesta.


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Roseto, zone di alaggio abbandonate

e ridotte a cimiteri per vecchie imbarcazioni

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ovrebbero essere delle zone d’alaggio dove le imbarcazioni vengono portate a riva e tenute con cura. Invece queste aree spesso sono un ricettacolo di rifiuti, un vero e proprio immondezzaio dove le carcasse di vecchie barche giacciono abbandonate e offrono rifugio per qualche topo. Una zona d’alaggio che dà proprio il senso del totale abbandono è quella dinanzi al Parco Savini. Non serve aggiungere altro, basta guardare le foto e capire in che situazione versa l’area. Ma non è l’unica perché anche nella zona sud di Roseto e nella zona centrale di Cologna Spiaggia ci sono punti di alaggio lasciati in abbandono. Il sindaco Enio Pavone un anno fa firmò un’ordinanza con cui faceva obbligo ai proprietari di vecchie

imbarcazioni di rimuovere quei relitti per dare decoro a quei tratti di arenili confinanti soprattutto con le spiagge libere. Vennero anche incollati dei volantini sulle barche considerate relitti e che dovevano essere portate via. Nulla però è stato fatto e la situazione con il passare del tempo è peggiorata. Va anche detto che alcune zone di alaggio sono state affidate in concessione, quindi gestite da privati che avrebbero l’obbligo di assicurare la manutenzione di questi spazi, riservati a imbarcazioni da diporto o piccola pesca. Ma anche qui, sembra che ci sia una totale assenza di intervento o di interessamento. Una cosa comunque è certa: con la bella stagione ormai alle porte, con gli operatori turistici che hanno iniziato i lavori in vista dell’imminente apertura delle strutture ricettive, in

modo particolare stabilimenti balneari, e con l’arrivo dei primi turisti, sarebbe il caso che qualcuno si prendesse la responsabilità di far rispettare l’ordinanza del sindaco. E soprattutto garantisca la pulizia di tutte le zone di alaggio. E’ probabile, tuttavia, che manchi la volontà da parte degli amministratori locali di agire con il pugno di ferro. Se c’è un provvedimento sindacale, firmato quindi dal primo cittadino, perché poi non c’è la volontà di farlo rispettare? Stesso discorso vale per i canali di raccolta delle acque piovane e per i terreni incolti. Anche in questo caso c’è un’ordinanza del sindaco che obbliga i proprietari dei terreni a garantire la pulizia di appezzamenti incolti e dei fossati per evitare allagamenti. Ma in quanti la rispettano? E chi fa i controlli?

VI CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE “Città di Cologna Spiaggia”

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’Associazione Culturale “IL FARO”, con il patrocinio della Regione Abruzzo, della Provincia di Teramo e del Comune di Roseto degli Abruzzi, indice il VI° Concorso Letterario Nazionale “Città di Cologna Spiaggia”. Il concorso letterario è aperto a tutti gli autori italiani e stranieri e si articola in 3 (tre) sezioni: Sez. A – Poesia inedita in lingua italia-

na a tema libero; Sez. B – Poesia inedita in vernacolo a tema libero; Sez. C – Racconto breve inedito a tema libero. I testi dovranno essere inviati in numero di 6 (sei) copie anonime, senza alcun segno di riconoscimento, pena l’esclusione. Le opere dovranno essere dattiloscritte. Sono previste 2 modalità alternative di partecipazione: 1. Invio con posta ordinaria in busta chiusa di 6 (sei)

copie anonime e dattiloscritte con allegata la documentazione; 2. Iscrizione on-line tramite invio e-mail contenente la documentazione di cui sopra all’indirizzo: elaborati@associazioneilfaro. org. Per ulteriori informazioni scrivere a info@associazioneilfaro.org, consultare il sito www.associazioneilfaro.org oppure telefonare nelle ore serali al numero 328 2576280.



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e m o zio n e

. . . p e r di u n giorn o t u t t a l a v it a .

AL FOCOLARE DI BACCO - C.da Solagna, 18 - Roseto degli Abruzzi (TE) Tel. e Fax 085 8941004 - Mob. 393 9461096 - alfocolaredibacco@virgilio.it


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Strage a Tunisi, famiglia rosetana salva per miracolo

di Biancamaria Di Domenico

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’erano anche due rosetani, sulla Costa Fascinosa attraccata a Tunisi il 18 marzo scorso, quando un gruppo di uomini armati ha assaltato il Museo del Bardo, mettendo in atto una vera e propria strage: Domenico Rommerii, impiegato, e Marica Riti, infermiera presso l’ospedale di Ascoli Piceno,

insieme alla loro figlioletta (nella foto a Tunisi). La famiglia di Roseto aveva da poco fatto una breve escursione al mercatino di Tunisi, quando i terroristi dell’Isis hanno aperto il fuoco fuori dall’edifico del Parlamento, entrando poi al museo del Bardo, situato lì vicino. «Abbiamo evitato il peggio, solo perché abbiamo preferito visitare un mercatino al centro della città. Non è facile ripensare a quei momenti», ci racconta Marica. «Comunque quel giorno la situazione era decisamente tesa: nelle vie principali c’era una manifestazione politica molto sentita

(inoltre, poche ore prima dell’attacco, il Ministero dell’Interno tunisino aveva annunciato di aver sgominato una cellula jihadista nella periferia nord di Tunisi, nell’ambito di alcune attività di prevenzione contro eventuali attacchi terroristici, ndr). L’atmosfera era irreale». «Solo una volta risaliti a bordo, ci siamo realmente resi conto di quanto fosse accaduto. Da quel momento in poi, infatti, le notizie hanno cominciato a rincorrersi una dopo l’altra… Poi c’è stata la disperazione delle persone rimaste coinvolte…Un’esperienza che ci ha toccati profondamente».

Gli studenti del “Saffo” in piazza per rivendicare una nuova sede I liceali hanno manifestato la settimana scorsa sotto il Palazzo Municipale per rivendicare una nuova sede. Con un volantino hanno ricordato agli amministratori rosetani che esiste un atto che impegna la Giunta a prendere in considerazione l’ipotesi di realizzare un nuovo polo liceale nella zona nord della città. Eppure esiste anche una proposta, quella dell’Istituto Moretti di Voltarrosto, per la costruzione di un “campus” che non sembra entusiasmare i ragazzi del liceo

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anno manifestato sotto il Municipio per chiedere che ora dalle parole si passasse ai fatti. Gli studenti del Liceo Saffo di Roseto accovacciati dinanzi all’ingresso di Palazzo di Città, con qualche striscione e dei volantini per ricapitolare la situazione circa la costruzione di un nuovo polo liceale nella zona nord, all’altezza di via Veronese. Una protesta forte e pacifica quella adottata dai ragazzi, avallata anche dal dirigente scolastico Viriol D’Ambrosio che in questi ultimi 6 mesi ha avuto una serie di incontri con amministratori locali e provinciali per ribadire la necessità di una nuova sede scolastica. Studenti e corpo docente chiedono di fare in fretta per cogliere il momento favorevole sullo stanzia-

mento di fondi che il Governo Renzi ha programmato nell’ambito della piano #scuolenuove. La soluzione prospettata è quella di utilizzare un terreno nella zona nord della città, nelle vicinanze della scuola dell’infanzia e primaria “Schiazza”. Il proprietario dell’area avrebbe già dato il suo assenso per l’operazione di cessione, anche perché il Piano Regolatore Generale cittadino prevede proprio in questa zona la destinazione di superfici per la realizzazione di scuole. Va detto che lo scorso anno l’amministrazione rosetana, con specifica delibera, ha recepito la necessità di costruire un nuovo edificio scolastico che sia sede del polo liceale. La protesta messa in campo dagli studenti liceali è legittima. Anche perché il numero degli iscritti ogni anno

è in aumento. E l’attuale sede non è più in grado di soddisfare le esigenze del Saffo, anche per quanto riguarda una migliore organizzazione didattica. Resta da capire, però, come mai non si sia scelto di appoggiare il progetto illustrato non più di un mese fa dai vertici dell’Istituto Moretti di Voltarrosto, circa la realizzazione di un campus proprio qui, dove esiste anche l’Istituto per Geometri. L’idea è quella di costruire un polo scolastico unico, che dia accoglienza ai vari istituti presenti in città. A Voltarrosto c’è già un’area pronta per accogliere la sede del liceo. E’ di proprietà della Provincia e anche qui la destinazione è solo ed esclusivamente per la costruzione di una nuova scuola. Unire le forze sarebbe vantaggioso per tutti.


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GIANLUCA GINOBLE

IL GRANDE AMORE DISPENSATO A ROSETO Il vincitore del Festival di Sanremo in visita a Dimensione Volontario e Basket Over Limits

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ianluca Ginoble, rosetano del borgo antico di Montepagano, è una star internazionale con il gruppo musicale Il Volo, ma è anche un ragazzo di 20 anni rimasto umile e disponibile. Così, dopo la vittoria del Festival di Sanremo che ha portato al cantante una popolarità altissima in Italia, pari o forse superiore a quella di cui gode in America, Gianluca ha dovuto praticamente dire addio alla vita privata, anche nelle antiche viuzze di Montepagano, dove ormai non è raro incontrare ammiratori giunti da ogni parte d’Italia. Gianluca non solo non si tira indietro, ma accetta di buon grado di dispensare il suo sorriso e la sua allegria anche alle onlus rosetane che operano con persone affette da disabilità. Così l’artista che ha duettato con Barbra Streisand, fra una ospitata a Porta a Porta di Vespa e una a L’Arena di Giletti, per due lunedì si è dedicato alla sua Roseto degli Abruzzi, visitando il 16 marzo Dimensione Volontario e il 23 marzo Basket Over Limits.

Foto di Mimmo e Andrea Cusano


PIZZERIA FORNO A LEGNA


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Società

L’Italia: un Paese che si sta avvitando su se stesso Avremmo tutte le caratteristiche per fungere da guida, reinterpretando in senso moderno il famoso messaggio del “Way of life” americano degli anni ‘50 in un più attuale “Style in Italy” che racchiuderebbe un’intera filosofia di vita. Bisognerebbe, però, cambiare quasi tutto di William Di Marco IL RICONOSCIMENTO INTERNAZIONALE - Le potenzialità di questa parte del mondo che s’incunea nel Mediterraneo sono straordinarie. Lo diciamo da tempo, non facendo altro che fungere da cassa di risonanza (nel nostro piccolo) a quello che pensano grandi personaggi dell’economia e della cultura non solo italiani, ma anche internazionali. La nostra bravura a sapersi adattare alle varie situazioni, la creatività che ci riconoscono tutti, l’appartenere a una civiltà millenaria che ha formato il mondo occidentale, le meraviglie del nostro territorio stanno a sottolineare quanto siano grandi le nostre possibilità. Tutto ciò ci induce a capire che esistono nuove strade atte a far crescere un modello di vita nuovo e di tipo diverso. Tralasciando la moda, il design e la gastronomia, dove per fortuna ancora siamo ai vertici, il modello “Made in Italy” potrebbe essere un veicolo per espandere un sistema in cui l’organizzazione sociale va a braccetto con la qualità della vita e uno stile esistenziale. Avremmo tutte le caratteristiche per fungere da guida, reinterpretando in senso moderno il famoso messaggio del “Way of life” americano degli anni ‘50 in un più attuale “Style in Italy” che racchiuderebbe un’intera filosofia di vita. LE TANTE ZAVORRE - A parole il discorso reggerebbe qualsiasi confronto con l’estero, ma nella pratica le cose non sono affatto così. Il nostro sistema è gestito male da molte delle sue componenti, iniziando dalla politica (ma qui è come sparare sulla Croce Rossa e poi tutti i mali non vengono da quella parte) e proseguendo con una macchina burocratica enorme e giurassica. I due aspetti si alimentano a vicenda e fino a quando non snelliremo tali apparati e li riformeremo in profondità non andremo da nessuna parte. Tuttavia i nostri mali non si fermano qui, come già abbiamo denunciato su queste colonne. Vediamo almeno tre degli aspet-

ti più gravi. Una delle zavorre riguarda l’impalcatura giuridica. L’Italia ha il più alto numero di leggi al mondo, cinque volte di più rispetto alla Germania e almeno il triplo nei confronti di Francia, Gran Bretagna, Spagna, ecc. Non è possibile continuare in questo modo, perché ormai è più che accertato la seguente constatazione: più norme non significa più giustizia, ma addirittura il contrario, perché viene meno la certezza della pena. Gli avvocati, il cui numero è veramente fuori controllo e questo spiega anche i tanti contenziosi esistenti tra le italiche genti, trovano sempre un cavillo nei meandri dei nostri ordinamenti, perché le numerose leggi permettono interpretazioni di-

verse. Qui entriamo dritti nel secondo grande problema, quello della giustizia e della magistratura. I nostri processi sono infiniti, tant’è che l’Italia è la maglia nera per la Corte di Strasburgo, che ha condannato ripetutamente lo Stato italiano. Negli ultimi periodi si è parlato tanto di prescrizione: ebbene i nostri casi sono ben quattro volte quelli tedeschi e il doppio rispetto ai francesi e spagnoli. I processi in Italia sembrano non finire mai e noi che abbiamo dato i natali a Cesare Beccaria, lo sbugiardiamo continuamente. Il giurista milanese diceva, sin dal XVIII secolo, che una buona giustizia si fonda sulla certezza della pena e che questa sia promulgata in tempi brevi, mentre da noi avviene il contrario. Ciò mette sotto accusa tutta la struttura giudizia-

ria, compresi anche i magistrati, pur se alcune volte anche loro sono vittime del sistema. Infine, l’ultimo aspetto (la cui difesa dell’esistente è retorica e demagogica) fa riferimento alla tassazione e all’evasione fiscale. Sono decenni che si combatte questo mal costume di sottrarre soldi al fisco, ma sempre non considerando l’alta tassazione che i dipendenti e le imprese, soprattutto quelle piccole e medio-piccole, subiscono. Pagare il 50% del proprio reddito in tasse o addirittura oltre il 65% per le aziende è un dato non solo di profonda ingiustizia, ma talmente controproducente, al punto che si alimenta la diffidenza dello Stato nei confronti del cittadino e viceversa. In Gran Bretagna, dove la tassazione non supera il 40% e si scende anche al 25-28%, c’è una formuletta semplice semplice. L’apparato statale si fida molto della persona e lo lascia libero, ma se questa viene scoperta in azioni illegali paga pegno in modo esemplare. E un po’ ciò che accade anche negli Stati Uniti. Da noi sono decenni che si inaspriscono le pene e l’evasione non diminuisce, anzi aumenta. Pertanto bisognerebbe ripensare tutto il sistema, abbassando da subito i tributi e inducendo maggiormente ai consumi. Lo Stato incasserebbe lo stesso, invoglierebbe il cittadino a essere parte di un progetto e di conseguenza ad essere onesto, infliggendo pene severissime ai condannati. E poi capire quanto guadagna una persona, lo si vede non tanto dagli studi di settore, ma dal suo tenore di vita! MANCA UNA REALE VOLONTÀ - Tutto semplice? No, lo sappiamo, ma se non si parte da una completa rimodulazione del sistema (Costituente?) non cambieremo nulla. I provvedimenti che prende il nostro Parlamento sono del tutto inefficienti. Sembra di vedere una casa pericolante alla quale mettiamo un’impalcatura per non farla cadere. È solo tempo sprecato.


ROSETO

CI PIACE

Lo sport che abbatte le barriere della disabilità Si svolgerà da giovedì 16 a domenica 19 aprile, al Bocciodromo di Roseto, il 6° Campionato Italiano di Bocce FISDIR/FIB, organizzato dall’Associazione Dimensione Volontario, da quasi vent’anni operante sul territorio a favore delle persone diversamente abili. La manifestazione, che prevede la partecipazione di oltre 100 atleti diversamente abili provenienti da tutta Italia (tra cui Cagliari, Varese, Pisa, Perugia, Verona, Roma), vedrà sfidarsi gli atleti in tre categorie (promozionale/agonistico/ elite), sia in coppia che singolarmente. Le finali si svolgeranno

nella mattinata di domenica 19 a partire dalle ore 9. L’evento ha avuto il patrocinio, oltre che dal Comune di Roseto, anche dalla Regione Abruzzo. A latere della manifestazione, sabato 18 aprile, all’Hotel Bellavista ci sarà una serata dedicata alla cucina tipica abruzzese e allietata dalla musica popolare de “Il Passagallo”, appena tornati da una tournée di grande successo in Australia. L’iniziativa sarà, anche, una vetrina importante per il turismo sociale del territorio locale atteso che assieme agli atleti ci saranno numerosi famigliari ed accompagnatori.

NON CI PIACE

Strade come ottovolanti, tra avvallamenti, buche e smottamenti Un mese fa circa ci siamo occupati del problema relativo al dissesto delle strade provinciali e che si snodano sul territorio comunale di Roseto. Torniamo ad affrontare la questione dopo che un nostro attento lettore ci ha segnalato la disavventura in cui è incappato mentre stava percorrendo la strada provinciale che si inerpica su per le colline, tra Morro D’Oro e Cologna Paese, per l’esattezza in Contrada Rozzano. Qui la strada è veramente ridotta male per via degli smottamenti. Il nostro lettore a causa di una buca ci ha rimesso un pneumatico, perdendo il controllo del suo mezzo. Solo per un caso fortuito non ha avuto conse-

guenze peggiori. Ma non è l’unico ad aver fatto i conti con il dissesto di questa strada. Altri automobilisti ci hanno rimesso cerchioni e sospensioni, mentre alcuni ragazzi in scooter sono finiti sull’asfalto, riportando ferite fortunatamente lievi. La Provincia dice di non avere i soldi per far fronte neppure a queste emergenze. Intanto, aumenta il numero delle denunce per ottenere i risarcimenti.


PINETO

tizianoabbondanza@gmail.com

Durante il maltempo della settimana scorsa, molti alberi di pino e cipressi, purtroppo, sono stati abbattuti dalla furia del vento che ha investito gran parte dell’Italia. A Pineto sono stati decine e decine, alcuni di essi già pericolanti e da diverso tempo erano stati segnalati (vedi nostra uscita del 21 febbraio) ma nessuno ancora era intervenuto. I Vigili del Fuoco non avevano più mezzi di soccorso per i troppi interventi ed è stato così che gli operai del Comune si sono fatti avanti senza perdere un attimo di tempo, scongiurando inoltre incidenti conseguenti anche per via dell’alto traffico intorno alla scuola elementare del centro del paese.

di TIZIANO ABBONDANZA

CI PIACE

Pronto intervento

Erano tanti anni che si parlava di rifare una strada che, nel tempo, era diventata troppo inadeguata per via di una zona industriale cresciuta in quanto a capannoni e di conseguenza nel numero di auto e persone che la percorrono ogni giorno per recarsi al lavoro. Essendo quella in questione una strada dritta, i progettisti hanno pensato bene, al centro della carreggiata, di far costruire un cordolo che impedisse i sorpassi, ma dimenticando di allargarla per dare la possibilità di potervi accedere anche a piedi o in bicicletta. E pensare che si parla continuamente di piste ciclabili! Pensiamo bene ma realizziamo male.

INFORMATIV A PER I CITTADINI

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Legge Regionale del 10 agosto 2012 n. 41 (BURA), che disciplina la materia funeraria e di polizia mortuaria cambia in modo radicale gli assetti dei compiti e delle funzioni in merito al trattamento del caro estinto. Ad esempio ora, per il periodo di osservazione, il trasporto del defunto – dall’ospedale a casa - è consentito prima delle 24 ore, previa documentazione. A riguardo, l’azienda Antonio Ruggieri S.r.l. garantisce il servizio di trasporto a costi contenuti, determinati in base all’impegno e, soprattutto, mette a disposizione presso i locali della sua azienda una sala di commiato a titolo gratuito. Inoltre, per ceneri e cremazioni ci sono tariffe ben definite, non elevate, se non inferiori a quelle di un funerale normale. La nuova Legge Regionale permette di conservare le ceneri privatamente o, se lo si desidera, è possibile disperderle in luoghi adatti. La nuova regolamentazione definisce, quindi, in modo chiaro le procedure in ambito mortuario. Pertanto è opportuno rivolgersi sempre a strutture specializzate che offrono servizi adeguati per tutte le esigenze, diffidando da chi non conosce le procedure e alimenta i costi ingiustificatamente.

Antonio Ruggieri S.r.l.

Via Brasile Zona Ind.le Voltarrosto - Rosrto Ufficio 085-8932081 . Fax 085-8932769 Info. 338-8602828 - e-mail antonioruggierisrl@gmail.com

NON CI PIACE

Strada zona industriale: e i pedoni e ciclisti ?


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Via G.D’Annunzio, 71 - PINETO (TE) - Tel. 085.9492781


Ricordi 29 -

serie

II Pio D’Ilario

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Per molti è stato “il” sindaco dei Rosetani, quello che veramente ha identificato l’amministrazione cittadina degli anni dopo la II Guerra Mondiale, ma al contempo è stato colui che ha retto per decenni le file della politica locale di William Di Marco

Dalla sua Amministrazione vennero realizzati progetti come il famoso lungomare dalle mattonelle rosse, la rete fognaria e quella idrica, l’apertura di due importanti fabbriche, la Monti e la Salpa, e tante altre iniziative che resero il suo mandato tra i più proliferi di sempre. Eppure, nonostante molti lo ricordano con stima e affetto, lui oggi si rattrista pensando ad alcuni rapporti umani che gli hanno provocato solo dolore

ricordi U Pio D’Ilario

na lunga camminata. Nell’ideale dell’uomo c’è una fase della propria giornata che dovrebbe essere dedicata al relax, al modo di distendere la mente e defaticare il corpo. Il “riposo del guerriero” era “l’immago” dell’oscura notte per Foscolo, che ne fece uno dei sonetti (Alla sera) più celebri della letteratura italiana, e in quel caso le metafore erano imperniate tutte su quest’esigenza di invocare qualcosa che potesse portare alla “quiete”, fosse anche “fatal”. E se durante i giorni di riposo o nella canonica giornata ad esso dedicato, vale a dire la domenica, si vuole praticare - da soli o in compagnia - la camminata che gli aristotelici chiamavano peripatetica, allora evidentemente non solo c’è l’esigenza, ma sotto sotto vien fuori una piccola filosofia esistenziale. Pio D’Ilario ha saputo mettere insieme una serie di esperienze della sua vita che lo hanno portato, quando divenne sindaco di Roseto in quegli anni ‘50 del secolo scorso, a riallacciarsi al periodo della guerra. Se oggi molti Rosetani lo ricordano con affetto e riconoscenza, lo devono ad alcune opere che presero corpo sotto il suo mandato amministrativo, segnatamente quello che con molta probabilità porta la sua firma più evidente: il lungomare della cittadina adriatica. Fu voluto con forza, a costo di esporsi in prima persona e mettersi contro anche i più conservatori; dovette in qualche modo aggirare pure i lunghi meandri della burocrazia, ma alla fine quel passeggio, che tuttora distingue un tratto molto identitario del Lido delle Rose, fu realizzato. Forse, nel pensarlo in quel modo, venne in mente al nostro protagonista la lunga marcia forzata che, durante l’occupazione nazista, lo portò da Termoli a Bari, per entrare nel mondo libero rappresentato dagli Alleati, i quali già in quella parte d’Italia si erano stanziati. E per tornare a casa, appena dopo la liberazione di tutta la regione Abruzzo, il valore dei piedi, delle gambe e anche delle scarpe furono determinanti, perché l’unico modo per raggiungere i suoi cari era quello di camminare

per ore e ore, se non per giorni interi. La fissazione di far provare ai suoi concittadini la bellezza non più di una marcia, bensì adesso che si era in tempo di pace - di una bella passeggiata, possibilmente con lo sguardo mirante al mare, emerse dai ricordi mai sopiti del II Conflitto Mondiale, al punto tale che prese corpo l’idea di realizzare uno dei più bei lungomari della costa adriatica e donarlo alla sua città. Certo, se l’idea fosse stata presa integralmente da come venne concepita, oggi ci ritroveremmo un lungolitorale straordinario, che avrebbe collegato Cologna Spiaggia al fiume Vomano. Ma le cose non andarono così e visto la voracità di certi nostri amministratori di consumare il territorio con palazzine faccia vista sul mare, possiamo anche dire che non tutti i mali si sono trasformati in limiti. Sta di fatto che il nostro protagonista, conosciuto come “Piuccio”, di idee e di iniziative per la sua Roseto ne ha avuto tante. Metterle in ordine è un po’ il compito di questa chiacchierata, fatta a Montesilvano, località dove oggi D’Ilario risiede. Qualche lacrima viene giù, ma il racconto è avvincente e inizia così. Il sindaco dei Rosetani che infanzia ebbe? Iniziamo da Roseto, esattamente da via Triboletti, dove sono nato il 2 luglio 1925 con il nome di Pio Giovanni Maria. Mio padre Alfredo faceva il meccanico e aveva l’officina vicino casa, all’angolo tra via Latini e via Cavour. Era del 1888 e fu il primo nella zona a dedicarsi a questa attività. Ebbe come allievo Guido Recinelli, altro grande artigiano e insieme all’attività principale, aveva anche un piccolo negozio di pneumatici e di ricambi. Poi nel tempo aprì anche una pompa di benzina, collocata in via Nazionale, dove in seguito fu installata la cartolibreria D’Ilario dei miei cugini. Mia madre si chiamava Antonietta Di Pietro. Nata a Notaresco, era maestra elementare, ma non insegnava: faceva la casalinga, oltre a dare una mano al marito nel negozio. Mi ricordo la sua cultura che era veramente notevole. Il 15 giugno 1932 nacque mio fratello Franco, morto il 21 gennaio 2004.


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Roseto, 1925. Pio D’Ilario a tre mesi con la bambinaia di allora

Roseto, 2 luglio 1955. Pio D’Ilario al mare di Roseto nel giorno del suo 30° compleanno

Inevitabile le Elementari nella scuola di via Milli. È così, ma non per l’inizio. Avevo frequentato l’asilo e la prima classe a casa di donna Fiorinda, della quale mi ricordo un particolare: aveva una bacchetta lunga come una canna per riprenderci da lontano e ci colpiva sempre sulle mani. Poi gli altri quattro anni li feci in via Milli con il maestro Di Furia. Dato il periodo, ero un “Balilla” e facevo le adunate nel piazzale della scuola o in pineta, aspetti che mi davano fastidio: le marce e gli ordini non li sopportavo, come anche la rigidità del fascismo. Poi venne il tempo delle Medie. Mi trasferii a Teramo da mia zia Assunta, sorella di mia madre. Tornavo a Roseto il sabato con il postale, come si chiamava allora, oppure con i camion degli ambulanti, che mi davano un passaggio. Frequentai l’Istituto Comi, sia per i quattro anni delle Medie sia per gli altrettanti di Ragioneria. Potevo scegliere anche Agrimensore, cioè l’attuale Geometra, ma preferii il primo corso. Arrivai all’ultimo anno e dovevo affrontare l’Esame di Stato, ma la nostra classe, formata da 16 alunni, fu fortunata perché eravamo nel 1943 e la situazione politica degenerò. Il Ministero, pertanto, decise di non far svolgere gli Esami finali e fummo giudicati dallo scrutinio dei nostri professori, ottenendo il diploma. Fu così che giunse l’8 Settembre e il fuggi fuggi prese il sopravvento. In verità, fino a quel punto, nel capoluogo aprutino non avevo sentito molto le conseguenze negative della guerra. Tuttavia quando la situazione si aggravò, cercai, con il mio amico Libero Pierantozzi, di raggiungere Bosco Martese sui Monti della Laga, per unirmi ai partigiani. Lì ci fu una violenta battaglia contro i tedeschi sul finire del settembre di quell’anno, ma noi non facemmo in tempo a unirci agli altri, perché ci bloccarono. A quel punto ritornammo a piedi verso Roseto, tagliando per le colline di Notaresco. Da lì a pochi giorni decidemmo di oltrepassare la linea Gustav e andare verso Sud. Nel mese di ottobre, sempre con Libero, salimmo su una lancetta, per sbarcare a Termoli. Era molto pericoloso, ma volevamo sottrarci all’oppressione dei Tedeschi. In quel viaggio eravamo venti persone e con noi c’erano ancora dei villeggianti foggiani, rimasti bloccati a Roseto. Verso la libertà. Certo, ma non fu tutto rosa e fiori. Arrivati a Termoli, gli inglesi ci schedarono e ci interrogarono. Eravamo antifascisti e per loro era sinonimo di comunisti. In realtà Libero Pierantozzi, con una tradizione familiare socialista, era veramente politicamente

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Roseto, 18 marzo 1957, Palazzo Comunale. Da sin. Mario Barba, Pio D’Ilario (sindaco), il sottosegretario Lorenzo Natali e Piero De Dominicis

schierato per la Falce e Martello, ma io no, nel senso che mi sentivo più legato agli ideali occidentali, tant’è che da lì a poco mi iscrissi alla Democrazia Cristiana. Dopo ci dirigemmo a piedi a Bari, dove rimasi otto mesi. Per mangiare mi arrangiavo, grazie alle mille lire che mi aveva dato mia madre, ma con la svalutazione che già era in corso ci feci poco. Nella città portuale ci iscrissero nel Registro dei Profughi. Pierantozzi prese i contatti con i socialisti e comunisti del posto; poco dopo andò a Bari e, in qualità di giornalista, iniziò a trasmettere da Radio Italia. Io mi cercai un’occupazione come sorvegliante del porto. Prendevo 80 lire al giorno e 100 se facevo la notte. Dormii in quel periodo all’hotel Fortuna, una vera topaia, ma allora non c’era altro. Dal porto fui licenziato, perché mi trovarono a leggere un giornale in cui erano pubblicate alcune cartine della Linea Gustav. Pensarono che fossi un sovversivo, ma non era affatto così. Iniziai a fare l’autista, lavoro che mi risultò molto utile. Per via del rientro a Roseto? Proprio così. Grazie al Rosetano chiamato Antonio Lu Pelat’, riuscii a convincere gli Alleati che potevo essere utile come autista di camion, dato che c’era una carovana che doveva raggiungere Termoli. La ritirata dei nazisti era ormai imminente, ma per precauzione non potevamo entrare nel pescarese e tantomeno nel teramano. Era già giugno del 1944 e grazie a questo mio ruolo di camionista, riuscì a raggiungere Francavilla al Mare. I camion puntarono verso Chieti, mentre io lasciai il gruppo e, sempre a piedi, arrivai a Roseto. Nel frattempo c’era stato spazio pure per l’Università. È vero. Mi ero iscritto alla Facoltà di Economia e Commercio di Bari, ma non feci nessun esame. Anzi, non sapevo nemmeno dove fosse la sede, perché l’iscrizione avvenne tramite interposta persona. Una volta rientrato a Roseto, frequentai l’Ateneo di Roma, sempre di Economia. Ero a casa di mio cugino Goffredo Triboletti, che sarà sindaco della nostra città. Egli aveva una impresa di costruzioni e gli diedi una mano per un po’ di tempo. Eravamo nel periodo post bellico e c’era voglia di fare. Così, insieme ad altre tre persone, costituimmo una società che acquistava macchine e mezzi usati dell’esercito per poi rivenderli. Andavo spesso al porto di Livorno per queste operazioni. Tra il 1947-48 ritornai a Roseto e cominciai a dare una mano a mio padre nella sua attività. Era stato lungimirante, con suo cugino Teolo D’Ilario, nel comprare una ventina d’anni prima una quota dalla famiglia Patrizi, posta a Sud di Roseto, nei pressi del bivio

ricordi


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Roseto, 13 giugno 1959. La visita del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi a Roseto. Il sindaco Pio D’Ilario lo accoglie con la fascia tricolore

Napoli, metà degli anni ‘60. Pio D’Ilario con la moglie Carmela Cavallaro prima di imbarcarsi per una crociera

Egitto, anni ‘80. Pio D’Ilario davanti alle piramidi in un viaggio di piacere nella terra dei faraoni

della S.S. 150. Così agli inizi degli anni ‘50 aprimmo un distributore, grande per quel periodo, in cui c’era il ponte per il lavaggio delle auto. Non avevamo l’officina, in quanto collaboravamo con quella di Vitangelo Di Giuseppe, che era stato apprendista da mio padre. E la politica? Eccola spuntare. Siamo nel 1949 e a casa mia venne l’avvocato Serafino De Angelis, il quale parlò direttamente con mia madre. La Democrazia Cristiana sin dal 1944 aveva mosso i primi passi in città. In quella seconda tornata elettorale comunale del 1951 volevano delle persone nuove che si mettessero in lista, così avevano scelto me. Per la verità non è che fossi molto interessato, ma fui eletto lo stesso consigliere. A quel punto, dopo alcuni anni, l’Amministrazione retta dal sindaco Raffaele Paris, liberale, entrò in crisi. C’erano due pezzi da novanta del nostro partito, vale a dire Peppino e Mario Barba, che in un certo senso lo sfiduciarono. Ci furono dei contrasti dialettici molto forti e così, io che ne rimasi fuori, fui scelto dal Consiglio Comunale (perché allora era l’organo che eleggeva il primo cittadino) e nel 1953 venni nominato sindaco, rieletto nuovamente nel 1956: per me fu una vera soddisfazione. In quel periodo conobbi anche la mia futura moglie, Carmela Cavallaro originaria di Messina, insegnante di Matematica e Fisica. Ci sposammo il 22 giugno 1963 e abbiamo avuto tre figli: Alfredo (18-3-1964), Alberto (16-51965) e Antonella (13-10-1966). Torniamo alla politica: tante opere furono realizzate in quegli anni. Le ricordo tutte, perché fu una scelta collegiale di molti politici di allora che volevano veramente bene a Roseto. Nacque la parrocchia del S. Cuore (1954) e due anni dopo quella di S. Lucia. Fu aperto lo stabilimento di Monti nell’opificio che era stato dei Giocattoli Centola; in quegli anni prese sempre più piede un’altra importante fabbrica: la Salpa, divenuta in seguito Rolli. Nel 1957 sorse la prima Scuola media Statale, che poi verrà intitolata a Fedele Romani e il 13 giugno 1959 ospitammo pure il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, di passaggio a Roseto nel trasferirsi da Teramo a Pescara. La folla lo costrinse a scendere dall’auto e io lo accompagnai per via Nazionale. Poi realizzammo la strada del Borsacchio che porta a Cologna Paese, quella che da Voltarrosto va a Montepagano, l’edificio comunale, iniziato da Paris, la rete fognaria in via Manzoni, il potenziamento di quella idrica, e con l’avv. De Angelis, l’Azienda

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Città Sant’Angelo, 2010, Prima Comunione di Valerio. Pio D’Ilario con i sette nipoti: da sin. Irene, Emanuele (in alto), Matteo (in basso), Lorenzo, Valerio (il festeggiato), Giulia e Sofia

di Soggiorno. È vero, ci sono diverse iniziative ancora da ricordare, ma il lungomare ha una storia a parte. È stata la nostra gemma, anche se i problemi non mancarono. C’era quello di stile littorio che era bello, ma noi volevamo fare una cosa diversa e molto più grande. Ci fu una lunga battaglia politica e alla fine la spuntammo. Approfittammo di un finanziamento messo a disposizione dallo Stato attraverso la Legge Tupini per ricongiungere le frazioni con lo scalo dei treni. Tant’è che il nostro progetto si chiamava “Strada di allacciamento dalla frazione Cologna Marina e gli abitanti a Nord e a Sud di Roseto alla stazione ferroviaria omonima”. Il tratto interessato andava dal Tordino al Vomano, in modo da collegare anche la frazione di Campo a Mare. Realizzammo la parte tra le due rotonde, con il compromesso di lasciare intatta via Roma. Creammo una parallela a questa, l’odierno lungomare Pasquale Celommi, insieme al passeggio. Per lo stile, le idee mi vennero andando alla Fiera Campionaria di Milano, che frequentavo spesso con mio padre. Vidi un lungomare che mi piacque, ma che non so a che città appartenesse. Facemmo il progetto in base a quella cartolina e anche per le fioriere prendemmo spunto da un’altra foto che avevo scattato in un lungolago. Poi la scelta del travertino con le mattonelle rosse fu veramente indovinata e quell’opera è ancora nei cuori di molti Rosetani. L’idea era di fare un lungomare unico per tutta la costa rosetana, ma alla fine non fu possibile. Non nascondo che per la realizzazione del progetto andai a Roma con le varie raccomandazioni di Spataro, Natali, Gaspari. Dopo essere decaduto come sindaco, rimasi in politica fino al 1994 come consigliere comunale, anche se nel frattempo ho ricoperto il ruolo di presidente del Consorzio dell’Acquedotto del Ruzzo, ma questa è un’altra storia. Dei Rosetani che ricordo ha? Bello per alcune persone e per quanto ho ricevuto dalla comunità locale. Allo stesso tempo devo dire che molte volte sono rimasto deluso. Credo che la mia città sia abitata da troppi affaristi e che alcuni mi abbiano letteralmente tradito. C’è molta malinconia nel volto del nostro intervistato. Qualche lacrima sembra voler venir giù a causa di alcuni ricordi, anche recenti, che non si cancellano facilmente. Ma poi gli album delle foto rimettono in moto la macchina del passato. Adesso è il “Piuccio” di sempre, pieno di carica e di sorrisi dispensatori, quelli che lo hanno fatto amare da tanti suoi concittadini.

Pubblicati: 1 Eleonora Filippone Thaulero; 2 Pasquale Zeppilli; 3 Sandro De Simone; 4 Domenico Di Battista; 5 Genovino Ferri; 6 Concetta Scaccioni; 7 Ettore Alcini; 8 Bruno Zenobio; 9 Mario Di Leonardo; 10 Romano Chiappini; 11 Pietro Iaconi; 12 Francesco Pincelli; 13 Maria Giunco; 14 Sante Mancini; 15 Camillo Mongia; 16 Raffaele Longo; 17 Lino Centola; 18 Soflia Di Simone.; 19 Pio Rapagnà; 20 Italo Di Antonio; 21 Antonio Di Felice; 22 Orlando Vagnozzi; 23. Sergio Di Pasquale; 24 Nicola Crisci; 25 Felice Cerquone; 26 Domenico Fasciocco; 27 Bianca Coppa; 28 - Renato D’Angelo.


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La lettera di Pio Rapagnà al nostro Mario Giunco Abbiamo ricevuto una lettera a firma dell’on. Pio Rapagnà (pubblicata nella stessa data d’arrivo anche sul sito www.eidosnews.it e lì rimasta per un giorno), in cui il politico rosetano - con piglio eccessivo nella forma e nei contenuti - ribatte all’articolo apparso sull’ultimo numero della nostra rivista a firma di Mario Giunco e dal seguente titolo: “Silone, il segreto dei suoi occhi - Ancora nuovi documenti, ma il mistero rimane”. Pio Rapagnà ha sempre avuto da parte nostra la stima come uomo e politico, spesso preso ad esempio per la sua coerenza, ma ciò non toglie che ora ci permettiamo di fargli notare come certi toni (la lettera sembrava essere uscita dagli archivi degli anni ‘70, quando il veleno ideologico fece tanti danni in termini morali e materiali) non solo siano stati eccessivi, ma anche fuori luogo. Mario Giunco (accusato nella lettera di essere fascista e quant’altro) ha parlato di Ignazio Silone, riportando quello che la pubblicistica scrisse dello scrittore abruzzese in riferimento a documenti ritenuti molto controversi e che lo vedevano come collaboratore dei servizi segreti mussoliniani (Ovra). Ci sono stati libri, giornalisti e intellettuali che hanno reputa-

A proposito del Cantiere Navale Roseto. Riceviamo e pubblichiamo Sua Santità Papa Francesco domenica diceva: “Dobbiamo combattere chi offende la nostra dignità”. Quanto si è fatto, quanto si è scritto, quanto si è detto ultimamente contro di noi, offende la nostra dignità di imprenditori e di uomini. Il “Cantiere Navale Roseto” di G. Baroni nasce nel 1965 in via Di Giorgio e poi in via Lungomare Sud, oggi via Rodano con due licenze edilizie: una a termine n° 171-1971 e l’altra definitiva n° 234-1981 con la firma di un grande sindaco, Rag. Ragnoli, su concessione demaniale n° 323 del 7 aprile 1970. Dei sopracitati documenti, il Comune di Roseto però, ad una richiesta di averne una copia, ultimamente ci ha risposto: “Detto fascicolo manca presso l’archivio Comunale”, ordinanza n° 1 del 9-06-2011. Detti documenti però non mancano presso l’archivio dell’allora Cassa del Mezzogiorno, tanto che la Procura di Teramo su segnalazione della Guardia Forestale dichiara: “Nulla a procedere”. Alleghiamo pertanto: a) Licenza edilizia n° 195-71; b) Licenza edilizia n.147; c) Attestato di fine lavori del 21-12-1977; d) Attestato di fine lavori del 27-91979; e) Attestato Ufficio Sanitario 25-9-1979; f) Attestato di fine lavori 24-11-1981. Converrete pertanto che è giusto il nostro risentimento alla parola: ABUSIVO. Da quel primo giorno siamo orgogliosi, e tutta Roseto ne può essere: il nostro cantiere è stato sempre protagonista con imbarcazioni sempre all’avanguardia, tanto da essere utilizzate, per un numero di 13, come barche della Guardia di Finanza, per un numero di 4, come barche della Capitaneria di Porto dell’Albania e siamo fieri di essere stati gli unici a portare a Roseto un Campionato Offshore d’Europa e

to ciò che fu reso noto a partire dal 1996 da Dario Biocca e Mauro Canali materiale poco attendibile, come lo stesso Giunco riporta scrupolosamente citando il libro di Alberto Vacca “Le false accuse contro Silone”. D’altronde il più grande difensore di Silone, giornalisticamente parlando, fu in quegli anni Indro Montanelli che dichiarò “anche se Silone stesso si alzasse dalla tomba per dirmi che queste accuse erano vere, ancora non le crederei”. Ma a questo punto il discorso diventerebbe complicato, perché il nostro Pio Rapagnà non crederebbe nemmeno al fondatore de “Il Giornale”, da sempre, soprattutto nei già citati anni ‘70, considerato un super fascista, al punto che lo stesso fu “gambizzato”. Noi che siamo innanzitutto anititotalitaristi (gli “ismi” hanno fatto tanti danni che vale la pena lasciarli sepolti nel XX secolo), valutiamo in primis le idee delle persone e con esse il lavoro di ricerca storica e letteraria. In tale ottica, e qui chiudiamo senza voler alimentare una inutile polemica con il nostro amico Pio, non possiamo che considerare fondamentali gli studi di un personaggio importantissimo per la nostra collettività che risponde al nome di Raffaele D’Ilario (tirato in ballo anche lui nella missiva). Il suo lascito è molto più importante delle nostre piccole dispute dal sapore onestamente molto antico, ma veramente molto. (WDM)

d’Italia nel 1972, quando eravamo appena nati. La parola “fine” che ci vogliono affibbiare quattro compari della politica che non conoscono l’alto significato della parola stessa, è solo una loro speranza che di certo non si realizzerà con la rottura di un lucchetto o con le false promesse, poiché nello stesso contesto di pericolosità ci sono: la ditta Crisante, la ditta D’Eugenio, il Circolo Nautico Vallonchini, la flotta di barche dei marinai, n° 2 Camping. Una variante all’argine porterà, come era stato previsto da un primo progetto, tranquillità a tutti gli operatori che saranno ben propensi a rinvestire sul lavoro e a riassumere e non a licenziare mano d’opera. La cifra risparmiata potrà essere utilizzata per la bonifica del terreno antistante a nord del nostro capannone, su cui giace sepolta una vecchia fornace, i detriti più svariati e lastre di amianto. Se invece si continuerà contro di noi diremo (dal momento che siamo creditori della Regione Abruzzo di £. 400.000.000,00 dal 1992) che la legge non è uguale per tutti e allora eguaglieranno l’Isis. In più ci sono due cause in corso il cui esito ci potrà essere anche a noi favorevole. E allora? Ecco perché oggi ci sentiamo frustrati, derisi, ma il nostro amore per quello che abbiamo fatto e per quello che vorremmo fare ci fa sentire più ostinati a proseguire. “Il Signore” forse non mi sentirà o forse mi sentirà, ma io Giovanni Baroni Lo ringrazierò sempre per avermi concesso la gioia di avere realizzato su questo mondo quello che più mi piaceva fare; ma poiché non mi manca molto per il ritorno a Lui, quando sarà, lo pregherò di non farmi aggiustare la barca di Caronte. Basta con le barche. Così dico pure a Voi: grazie per l’attenzione che mi riservate, con l’augurio che non scriviate più delle inesattezze procurandomi immensi danni. Giovanni Baroni Cantiere Navale Roseto Srl


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foto: Andrea Cusano

FINALE COL BOTTO Squali in formissima. Prossima gara al PalaMaggetti sabato 4 aprile alle 20.30 contro il Latina

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Damier Pitts

Pierpaolo Marini

un Roseto da grandi numeri quello che si avvia a finire il campionato dopo aver conseguito la salvezza con sei turni di anticipo. Gli Squali, ormai al completo, giocano che è un piacere e possono permettersi anche di tenere a riposo un atleta acciaccato, visto che la rotazione è di 10 giocatori. Così è avvenuto a Omegna, con il Roseto vittorioso nonostante Josh Jackson lasciato precauzionalmente a riposo e andato in panchina soltanto per onor di firma. Con lo statunitense di passaporto maltese fermo, è nuovamente salito in cattedra Damier Pitts, che in 40 minuti filati ha segnato 30 punti, arpionato 9 rimbalzi e servito 5 assist. Peccato davvero per le 5 sconfitte iniziali consecutive che hanno compromesso il cammino del Roseto, perché con la

squadra attuale guardare ai playoff sarebbe possibile. Il team di coach Tony Trullo viene da 2 vittorie consecutive, 4 nelle ultime 5 e 8 nelle ultime 11: un ruolino di marcia eloquente che dimostra come questa squadra potrebbe essere confermata in larga parte per disputare la prossima Serie A2 unica 2015/2016, in cui i rosetani avranno quale obiettivo la salvezza. La conferma di gran parte dell’ossatura avrebbe molti vantaggi, primo fra i quali quello di avere un nucleo di giocatori che già si conoscono e che hanno regole chiare imposte dallo staff tecnico. Insomma: si potrebbe cogliere l’occasione offerta da questo finale col botto degli Sharks per lavorare fin d’ora a un futuro possibile, visto che la formula dell’attuale campionato non offre altri obiettivi al Roseto, salvo forse quello di finire davanti a Chieti, in forza di un crescendo

basket

Il basket e la cultura dei campanili senza frontiere

Giovanni Carenza

rossiniano di torneo. La palla adesso passa alla dirigenza, che deve fare il punto e guardare al futuro. Il proprietario della squadra Peppe Di Sante, che ne è anche sponsor, ha più volte detto che non può più sostenere da solo la maggior parte dei sacrifici, ma sembra che le sue educate richieste di supporto siano finora cadute nell’indifferenza generale. Ci sarebbe invece bisogno di prestare attenzione alla questione, soprattutto da parte della politica locale (che è poi la classe dirigente di un luogo), affinché l’unico valore condiviso del Lido delle Rose non rischi, come ogni estate, la sparizione. Intanto, gli Squali giocano sabato 4 aprile alle ore 20.30 contro il Latina. Poi ci sarà la trasferta di Ravenna, mentre l’ultimo impegno prima delle vacanze sarà in casa, contro il Legnano, venerdì 17 aprile alle ore 20.30 al PalaMaggetti.


Roseto

ti Maggit di Luca

Basket

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Story

DINASTIE: MORETTI E GILMORE,

DI PADRE IN FIGLIO

Davide gioca in Serie A allenato dal padre Paolo, Kaleb è stato eletto miglior giocatore delle Hawaii, vincendo il titolo nella squadra in cui George è vice allenatore aolo Moretti miglior allenatore della Serie A scorsa? Ma è fantastico! Salutalo e fagli i miei complimenti». Parole di George Gilmore, che da Kailua, Hawaii, è felice per quello che fu il suo compagno di squadra al Roseto Basket nel precampionato di Serie A 2000/2001. Poi una forma di leucemia costrinse Moretti a combattere per la vita e abbandonare i campi da gioco, diventando un allenatore molto quotato in pochissimo tempo. Gilmore, dopo Roseto ha invece giocato in Spagna, a Saragozza, ritirandosi dal basket giocato nel 2002 e tornando nelle Hawaii, dove vive con la moglie e i suoi tre figli, iniziando

Kaleb e George Gilmore

Paolo Moretti a Roseto nel 2000-2001

ad allenare e lavorando come consulente per i ragazzi che hanno problemi, presso una casa di detenzione dell’isola. Nel 1997 è nato Kaleb, primogenito di Gilmore, mentre nel 1998 è nato Davide, primogenito di Moretti. I due ragazzini, predestinati causa dna, si sono fin da subito fatti notare nel mondo del basket giocando entrambi da esterni. Davide Moretti è uno dei migliori 1998 d’Italia, stabilmente nel giro delle Nazionali giovanili, e nel 2014 ha esordito in Serie A, a 16 anni, sotto la guida del padre e coach Paolo a Pistoia. Kaleb Gilmore si è invece messo in mostra alla high school di Maryknoll, girando a oltre 18 punti di media. Passato in questa stagione ai Mustangs di Kalaheo, ha guidato la sua squadra (in cui il padre George è vice allenatore) alla vittoria

George Gilmore a Roseto nel 2000-2001

Davide e Paolo Moretti

del titolo delle Hawaii, segnando 30 punti in finale e venendo nominato MVP dello stato. Kaleb giocherà la prossima stagione per Chaminade University, lo stesso college in cui il padre George è stato una stella. Quanta strada faranno Kaleb e Davide, entrambi “rosetani” avendo abitato nel Lido delle Rose da piccolissimi? Presto per dirlo. Gli eredi delle dinastie Gilmore e Moretti avranno un futuro NBA? È l’augurio dei rosetani che hanno applaudito i loro genitori. Intanto, George Gilmore lancia l’idea: «So che Roseto è tornata nel basket di vertice. Sarebbe bellissimo vedere mio figlio giocarci almeno una stagione». Magari, aggiungiamo noi, insieme a Davide Moretti prima della comune avventura in NBA!


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E I Z I S O I R U C Notizie)

(tra Curiosità &

29 a cura della redazione Cerchi Concentrici Promotor

Vittorio Foschi e Maria Giunco non sono più con noi

Ci hanno lasciato, ma il loro segno è ancora tra noi, così profondo e indelebile, come un’incisione nella roccia. Sono stati due amici di Eidos, ai quali abbiamo dedicato altrettanti approfondimenti nella pagina “Ricordi”. Il destino ha voluto che andassero via, a brevissima distanza di tempo, coloro i quali hanno dedicato la loro vita a trasmettere agli altri ciò che sapevano, attraverso una delle professioni più affascinanti e umanamente alte della vita delle persone: l’insegnamento. Entrambi maestri, quando si era soli in classe a formare i giovanissimi, hanno fatto crescere gli

alunni in almeno quattro decadi. Quei bambini di tanti anni fa li ricordano come veri maestri di vita, oltre che di cultura e di infinite nozioni che si acquisiscono in quelle aule, soprattutto quando si è piccoli. Le tante “spugne” oggi non possono far altro che ringraziarli di cuore di tutto ciò che hanno fatto, sapendo che comunque non esisterà mai un grazie adeguato per sottolineare i loro grandi meriti. Vittorio Foschi nato a Guardia Vomano di Notaresco il 6 maggio del 1920 e morto il 15 marzo 2015. Maria Giunco nata a Campli il 25 luglio 1929 e morta il 23 marzo 2015.

A Daniela Musini il prestigioso Premio Zingarelli Ancora uno straordinario riconoscimento per l’artista rosetana Daniela Musini che sabato 21 marzo, al Teatro Mercadante di Cerignola, ha ricevuto il Premio Nicola Zingarelli per la sezione “Non omnia possumus omnes”, con la seguente motivazione: “Avviluppando il cielo con le ali della musica, della scrittura e della recitazione, ha prelevato fiori per far sbocciare l’Arte”. Il riconoscimento è riservato alle eccellenze della Cultura Italiana, che ha annoverato in passato personaggi come lo scrittore Andrea Camilleri, la psicoterapeuta Maria Rita Parsi, lo scrittore Raffaele Nigro, lo storico Giordano Bruno Guerri, Presidente del Vittoriale degli Italiani, il linguista di fama internazionale Gian Luigi Beccaria. Nella serata di gala sono state solo sei le personalità premiate in questa sezione, scelte tra i protagonisti della Cultura che danno lustro all’Italia e tra queste solo due donne: Daniela Musini, appunto, e Nicoletta Maraschio, Presidente emerito dell’Accademia della Crusca. Su richiesta del Presidente del Premio, Prof. Antonio Daddario, Daniela Musini ha regalato al pubblico dello splendido Teatro Mercadante una breve performance, eseguendo al pianoforte “Les feuilles mortes” e interpretando “La pioggia nel pineto” di Gabriele d’Annunzio. Il “Premio Zingarelli” va

ad arricchire lo straordinario palmares di riconoscimenti che l’artista rosetana ha collezionato nel corso della sua carriera di scrittrice, attrice, drammaturga e pianista, ovvero 15 premi letterari per le sue opere su d’Annunzio ed Eleonora Duse e ben 10 premi nazionali ed internazionali alla carriera, fra i quali il “Premio Internazionale Adelaide Ristori” al Campidoglio a Roma (assegnato soltanto a 50 donne in tutto il mondo distintesi per particolari meriti culturali ed artistici), il Premio Internazionale “Donna dell’Anno per la Cultura 2008” a Lugano e il “Premio Internazionale Globo Tricolore 2012” a Gualdo Tadino, riservato ogni anno a sole 19 personalità che con il loro impegno rappresentano eccellenze italiane conosciute al di fuori dei confini nazionali.


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CUR IOSIZIE

(tra Curiosit

Nuove emozioni a Roseto dal ramo dell’Hip Hop

Il “2nd Festival Hip Hop” della città si terrà il 12 aprile 2015. Lord Madness, direttamente da Roma, from Carati Crew, uno dei volti più emblematici di questo 2015, un rapper di grandi capacità pronto a incendiare ogni palco. Cuba Cabbal, direttamente dalla storia della nostra regione, con il collettivo Costa Nostra ed il cugino Lou X. Ha portato il nostro accento in tutta Italia dagli anni ‘90 ad oggi. Ed infine la super Special Guest: Inoki Ness, Pmc/Rap pirata, un uomo chiamato hip hop, da 20 anni nel rap game, che oggi ci porta il suo “Antidoto” direttamente a Roseto degli Abruzzi, come sta facendo in ogni parte d’Italia. Tra gli open act abbiamo molti emergenti che stanno facendo parlare di loro, e inoltre dalle 18:00 ci saranno contest di Breaking e Hip Hop, mentre dalle 21:00 ci sarà un Contest a Showcase per Emergenti. (Filippo Ruggieri)

All’Istituto Zoli di Atri un convegno sul mare Venerdì 20 marzo 2015, presso l’Istituto “A. Zoli” di Atri, si è tenuto il seminario “La difesa del Mare come strumento di Marketing Territoriale per la Provincia di Teramo” promosso dalla dott.ssa Daniela Magno, Dirigente Scolastico dell’Istituto, dal prof. Antonio Di Sante, coordinatore e dal prof. Marco Fava, delegato scolastico della Lega Navale Italiana e della Delegazione Lega Navale Italiana di Roseto

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à & Notizie)

“Lo sport è ancora un gioco?” Così il titolo del secondo convegno dedicato al tema

La manifestazione (con il sottotitolo “Etica e sport. Giocando si imparano i valori”) è stata la seconda organizzata dal gruppo “Sportmeet” locale, in collaborazione con l’Istituto Statale d’Istruzione Superiore “V. Moretti”, conclusasi venerdì 20 marzo presso l’aula magna della scuola rosetana. Gli studenti, coinvolti in modo diretto, avevano il compito di realizzare dei giochi nuovi, non censiti prima da nessun manuale dedicato all’argomento, in modo da poter competere a un premio finale che sarà consegnato il prossimo 23 maggio nel corso di una festa che si svolgerà allo stadio Fonte dell’Olmo di Roseto. A condurre la mattinata sono stati due relatori, vale a dire Lucia Castelli, insegnante di Educazione Fisica e psicopedagogista, la quale prepara corsi di formazione e aggiornamento per insegnanti, allenatori, dirigenti, genitori, maestri di sci, per varie federazioni sportive. È anche autrice di diverse pubblicazioni, articoli e testi di carattere sportivo e pedagogico, nonché membro di Sportmeet. L’altro relatore è stato Juan Carlos Mogni, docente di Educazione Fisica, allenatore, formatore Fipav e ideatore del metodo “Giocando si imparano i valori”. È autore di pubblicazioni di carattere pedagogico e sportivo, nonché membro di Sportmeet.

degli Abruzzi. Il seminario, introdotto dallo stesso dirigente e coordinato dall’arch. Adriano Locicero, presidente della Delegazione della Lega Navale Italiana di Roseto degli Abruzzi, ha previsto due interventi: il primo tenuto dal Comandate Lelio Del Re, Delegato Regionale Lega Navale Italiana Abruzzo-Molise, sul tema “Il Mare Adriatico Risorse e Opportunità”; a seguire c’è stato l’intervento del prof. Marco Fava sul tema “Riflessioni sul Marketing Territoriale per la Provincia di Teramo”. Nel corso del seminario sono state proiettate le immagini della mostra fotografica “Frammenti Azzurri”, realizzata tra giugno e agosto 2014 a Roseto degli Abruzzi e curata da Marco Cimorosi.


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CUR IOSIZIE

(tra Curiosit

Atletica Vomano ancora protagonista

Va in archivio la Prima Campestre Rapinese, gara valida per il circuito Corrilabruzzo Fidal 2015, svolta a Rapino (Ch) con la netta affermazione, tra gli uomini, dell’Etiope Biniyam Adugna, dell’Atletica Vomano di Morro D’Oro, mentre nel settore femminile si è affermata Silvia Botondi dell’Atletica Gran Sasso Teramo, allenata dal tecnico di Morro D’Oro Gabriele Di Giuseppe. Per l’Atletica Vomano, ottimo anche il 1° posto nella categoria M40 di Alessandro Di Clemente e il 2° posto nella categoria ragazze di Giulia De Iuliis. Per l’Etiope Biniyam Adugna, la vittoria del cross di Rapino è una conferma dei progressi tecnici già evidenziati alla Roma-Ostia del 1° marzo scorso, e lancia la stagione agonistica all’aperto dell’Atletica Vomano, che si prospetta stimolante e ricca di appuntamenti di rilievo. Proprio in queste settimane i Dirigenti del Club di Morro D’Oro hanno perfezionato l’iscrizione ai Campionati di Società assoluti su pista maschile 2015 e stipulato l’accordo con il main sponsor, Verducci Servizi Energia con sede a Notaresco e Roseto degli Abruzzi. Per la stagione sportiva 2015, l’Atletica Vomano conta di organizzare diversi eventi promozionali di carattere sociale e di educazione alla salute, inseriti in un progetto denominato: “L’atletica per e con il territorio”, dove spicca la 5° edizione della Notturna Morrese in programma nel centro storico il 12 agosto 2015, manifestazione inserita nel circuito Corrilabruzzo Fidal 2015.

Il numero di aprile di Chorus è in edicola L’argomento di apertura di questo numero, il 47°, è di carattere storico. “1915-2015: un secolo fa il Patto di Londra, l’anticamera di una carneficina evitabile” è il titolo dell’editoriale, con il seguente sottotitolo: Con la firma di questo trattato, il nostro Paese entrò nella Prima Guerra Mondiale, mettendo in campo una diplomazia dagli esiti politici molto dubbi e dalle conseguenze drammatiche sul campo. Oltre un milione e duecentomila nostri connazionali perirono, quando avremmo ottenuto territorialmente ciò che alla fine non volevano nemmeno concederci, rimanendo semplicemente a casa, senza evocare il “senno di poi”. A seguire c’è ancora una tesi di laurea triennale su “Impresa e ambiente: lo standard Iso 14001” a firma di

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à & Notizie)

Torna “La Cultura in cammino” edizione primaverile con il primo ospite: Ernesto Olivero Uno degli appuntamenti più attesi da molti giovani e dagli amanti della cultura riapre i battenti, dopo il trittico di appuntamenti nello scorso autunno con il dott. Angelo Cioci. Questa volta (mercoledì 15 aprile alle ore 17:00 presso la sala conferenze del Centro Piamarta del S. Cuore di Roseto) a promuovere gli eventi è l’associazione Amici Progetto Uomo 1 in collaborazione con la sempre presente Cerchi Concentrici Promotor, e con i partner dell’associazione Il Sentiero di Silvi e Amici Progetto Uomo 2 di Sant’Egidio alla Vibrata. Il tema è “Cambia-menti” e nella fattispecie l’argomento verterà su “Volontariato - Una risposta che dovrebbe affiancare le istituzioni?” in cui interverrà Ernesto Olivero. Nella breve scheda è riportato che Olivero nasce a Mercato San Severino. A ventiquattro anni, il 24 maggio 1964 fonda il Sermig (Servizio Missionario Giovani) insieme alla moglie Maria Cerrato e ad alcuni amici. Questo gruppo ha come obiettivo la realizzazione di un grande sogno: eliminare la fame e le grandi ingiustizie nel mondo, costruire la pace, aiutare i giovani a trovare un ideale di vita, sensibilizzare l’opinione pubblica verso i problemi dei poveri del terzo mondo. Il 2 agosto 1983 Olivero ottiene in gestione una parte delle strutture del vecchio Arsenale militare, situato in Borgo Dora a Torino che con l’aiuto di migliaia di giovani volontari è stato interamente restaurato. Così nasce l’Arsenale della Pace. Da allora l’Arsenale, definito “un monastero metropolitano”, ha dato assistenza ad immigrati, tossicodipendenti, alcolizzati, malati di Aids e senza tetto. In seguito Olivero apre l’Arsenale della Speranza a San Paolo in Brasile nel 1996 e l’Arsenale dell’Incontro a Madaba, in Giordania, nel 2003. Nel 1988 è inviato dal Patriarca Maronita Nasrallah Pierre Sfeir in Libano per una missione di pace. Nel 1987 è anche, su mandato dall’allora Ministro di Grazia e Giustizia Giuliano Vassalli, mediatore durante la rivolta del carcere di Porto Azzurro, nell’Isola d’Elba. Olivero è stato insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile per il suo servizio verso gli ultimi. Re Hussein di Giordania lo ha insignito del titolo di Al Kawkab di prima classe. L’organizzazione israeliana Keren Kayemeth Leisrael gli ha dedicato la piantagione di 18 alberi sulle colline di Gerusalemme. La Path. Gli appuntamenti della XVII edizione de “La Cultura in cammino” proseguiranno il 23 aprile con un approfondimento storico sugli Anni ‘60 e il 29 aprile con don Marco Pagniello che toccherà il tema “Le nuove povertà”

Federico Lelj, in cui si specifica che: È la volta di un lavoro in “Scuola delle Scienze Economiche, Aziendali, Giuridiche e Sociologiche”, Corso di Laurea in Economia e Commercio presso l’Università “D’Annunzio” di Chieti-Pescara, anno accademico 2012-2013, relatore prof. Edilio Valentini. Infine Ugo Centi, direttore del sito Controaliseo, ci parla del partito unico, con l’articolo “Tutti in un sol partito”, da cui si evince che A Roseto, infatti, senza saperlo e senza volerlo, tutti quelli che stanno in consiglio comunale si sono ritrovati “a forza” nell’identico partito. Se ci fate caso, infatti, lo erano anche prima tutti dello stesso partito metaforico. Il giornale è disponibile: a) sul sito www.williamdimarco.it, cliccando “Riviste” nel menù in alto, poi Chorus e poi ancora n° 47; b) sul sito www.eidosnews.it, nella sezione “Leggimi”. Per riceverlo a casa basta segnalare il proprio indirizzo di posta elettronica a chorus@williamdimarco.it.


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Eclisse di sole? No, grazie

In una scuola rosetana è accaduto che... … Fatti non foste a viver come bruti … ma per seguir virtute e conoscenza

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a mattina del 15 febbraio 1961, molti rosetani si recarono sulla spiaggia per assistere ad un evento speciale: l’eclissi totale di sole. Come tutti gli avvenimenti inspiegabili, strani o semplicemente rari, un millennio di anni fa ancora colpivano la fantasia popolare, che dava connotazioni di negativi presagi o manifestazioni diaboliche. Effettivamente vedere il disco del Sole o della Luna venire lentamente coperto da un altro disco estraneo, nero e buio faceva supporre il presunto carattere magico del fenomeno: come se le tenebre volessero letteralmente “mangiare” la luce. Gli antichi guerrieri, se

assistevano ad un’eclissi, di comune accordo con l’avversario, rinviavano la tenzone ad un altro momento. Ma nel 1400 queste superstizioni erano state superate e si cominciò a dare il valore scientifico dell’evento ed anche il popolo Maya non aveva affatto paura dell’eclissi lunari e solari, anzi sapeva predirle con estrema esattezza, e avevano trasmesso queste conoscenze ad alcuni popoli loro confinanti nel Centro delle Americhe. Nel 1504 Cristoforo Colombo, il quale sapeva da testi scientifici che ci sarebbe stata un’eclissi lunare, la sfruttò in modo bieco per ottenere l’aiuto degli indigeni della Giamaica. Al loro rifiuto di cibo ed aiuto a disincagliare le navi arenate fece finta di pregare Dio dicendo più o meno “Fai vedere a questi oscuri selvaggi quanto sei potente ed offeso per l’avermi negato aiuto, oscurando per sempre la luna” La cosa avvenne ed i giamaicani spaventati si misero a completa disposizione del navigatore. Quindi un evento importante e raro da quel momento fu considerato di buon auspicio per la definitiva scoperta delle Americhe. La settimana scorsa

di Italo Di Antonio

una eclissi parziale di sole ha di nuovo attraversato le nostre terre e potremo rivedere un simile evento in una di queste date, nuvole permettendo: il 2 agosto 2028, il 12 novembre 2053 o il 21 Aprile 2088. Vi chiederete perché racconto questo! Beh, osservare una eclissi dà innumerevoli spunti per spiegare ai ragazzi alcuni effetti scientifici e perché no anche il perché di certe credenze ed anche come era stato utilizzato da coloro che conoscevano il fenomeno. Ma questo non è accaduto in una classe di una scuola elementare di Roseto dove alcuni ragazzi informati dell’evento si erano anche attrezzati con vetri speciali delle maschere da saldatori, o con la parte nera di lastre per raggi X. C’è ancora chi è rimasto legato alle antiche credenze? Una maestra ha ritenuto non importante far vedere l’evento ed il dirigente scolastico ha poi giustificato questo rifiuto, solo ad una classe di ragazzi curiosi, dicendo che guardare il sole avrebbe potuto arrecare danno agli occhi dei ragazzi, anche se attrezzati! Poiché i ragazzi delle altre classi hanno visto l’evento e sono ancora sani e salvi, si è solo creata una discriminazione di studenti di serie A e studenti di serie B, e la scuola ha perso una buona occasione per prepararsi in tempo e spiegare con riscontri pratici l’evento ai ragazzi!


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“Lunedifilm” al Centro Piamarta di Roseto L’obiettivo dell’iniziativa è quello di creare un appuntamento culturale attivo e condiviso in un panorama locale piuttosto povero, cercando di realizzare una programmazione il più possibile eterogenea

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unedì 16 febbraio ha preso il via presso la sala proiezioni del centro G. Piamarta, (situato all’interno del “Campo dei Preti” G. Guerrieri), grazie alla disponibilità di Padre Antonio, la rassegna cinematografica LUNEDIFILM, “Dai libri allo schermo”. Le proiezioni sono gratuite, hanno cadenza quindicinale e i film sono tutti tratti da libri. L’idea è nata all’interno di un gruppo di amici amanti della lettura che mensilmente si riunisce per discutere di libri e che voleva allargare questa esperienza anche al cinema, cercando di coinvolgere un più ampio numero di persone. L’obiettivo è anche quello di creare un appuntamento culturale attivo e condiviso in un panorama locale piuttosto povero da questo punto di vista. Per questo

di Guido Sala

il gruppo sta cercando di realizzare una programmazione il più possibile eterogenea che possa incontrare i gusti più vari. Un discreto numero di spettatori ha partecipato ai primi quattro appuntamenti: un melodramma come “Revolutionary Road”, una commedia generazionale come “Paz” tratto dai fumetti di Andrea Pazienza, un’importante opera storica come “La caduta” e l’autoriale e psicologico “Venere in pelliccia”. Gli spettatori hanno la possibilità di contribuire alla scelta dei titoli sia proponendoli durante gli incontri sia recandosi alla libreria “La Cura” in Via Latini n° 24-26, dove è possibile trovare la locandina e informazioni sull’iniziativa. Infatti i prossimi quattro titoli sono stati selezionati anche grazie ai suggerimenti delle persone intervenute: lunedì 13 aprile la biografia dell’astrofisico Hawking “La teoria del tutto”, lunedì 27 aprile l’opera prima del fumettista Gipi “L’ultimo terrestre”, lunedì 11 maggio la geniale visione del sesso di Woody Allen “Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso (ma che non avete mai osato chiedere)” e lunedì 25 maggio il raffinato e umanissimo “Il primo uomo” di Gianni Amelio. Domenica 19 aprile alle 17,30, ci sarà un evento fuori cartellone: proietteremo il documentario realizzato dal regista giuliese Simone Del Grosso sulla vita del famoso uomo plasmon Gabriellino “La storia siamo noi”. Vi aspettiamo.


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L’ingegnere elettronico pinetese

Pascal Cardinale fa “Scintille” Produrre strumenti digitali di misura degli pneumatici per garantire performance di gara più efficienti

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’Ordine degli Ingegneri di Teramo, sabato scorso, ha organizzato un evento in cui delle brillanti personalità hanno dimostrato come sia possibile, unendo passione e specializzazione, arrivare a raggiungere livelli di apprezzamento, anche mondiali, in campo professionale.“Scintille - Officina e Impiego Contemporaneo, Innovazione Linguaggi”, è il bando internazionale di idee per proposte innovative che è stato presentato durante l’evento. Tra i relatori del convegno, anche Pascal Cardinale: un giovane ingegnere elettronico di Pineto, che è stato chiamato a testimoniare la sua esperienza professionale. Pascal, infatti, dal 2007 dirige un’azienda, la Prisma Electronics, che produce strumenti elettronici digitali che ottimizzano le performance sia di auto che moto, soprattutto da corsa. Non si tratta solo di intelligenza e ingegno - certamente indiscussi - perchè la sua è anche la storia di una grande passione nata dalle corse sui go kart: vanta infatti 12 campionati italiani, 7 europei e 5 mondiali, conseguiti nel giro di quindici anni. Il mondo racing è sicuramente quello più interessato dalle creazioni dell’ingegnere pinetese e i suoi clienti sono soprattutto grandi marchi a livello mondiale. “Esportare il made in Italy nel mondo, per me è motivo di orgoglio anche perchè gli stranieri lo considerano come valore aggiunto. Partecipare al convegno è stato un momento di condivisione con altre realtà che ho giudicato molto motivante ed interessante. Sono fiero di essere stato chiamato tra i relatori e testimonial dell’evento”, ha commentato Pascal Cardinale, che ha risposto ad alcune nostre domande. Quando hai pensato che la tua passione poteva diventare una professione? Quando in azienda progettai il goniometro elettronico e lo

di Martina Franchi

misi in vendita online. All’inizio ne costruii solo 5, poi un rivenditore tedesco ne comprò ben 50. Non ero pronto ad un ordine del genere e nemmeno me lo aspettavo. Poi quando quel rivenditore mi chiese l’esclusiva per la Germania, capii che la situazione si stava facendo seria! Hai continuato a lavorare con l’estero? Si, tutt’ora lavoro con tutto il mondo: Stati Uniti, Australia, Europa e anche con i posti più impensabili come Kenya, Kazakistan o Thailandia. Il mio è sicuramente un prodotto di nicchia e non di largo consumo, quindi non è richiesto da chiunque. Mi piacerebbe lavorare qui, ma in Italia è difficile, un po’ per la crisi che c’è, un po’ a causa delle condizioni alle quali, soprattutto noi giovani, siamo costretti a lavorare; della mentalità degli italiani e dell’impossibilità di creare un’azienda con dei dipendenti, visti i costi. Anche per questo il mio pubblico è prettamente estero. Qual’è il prodotto più venduto? Un prodotto molto venduto e richiesto è il manometro, un attrezzo indispensabile per chi lavora con i mezzi da corsa perchè ne misura la pressione degli pneumatici che, come si sa, trasmettono potenza sull’asfalto. Chi lavora in questi ambiti non può non servirsene, è necessario. La mente dell’ingegnere elettronico è sempre in movimento, infatti il suo lavoro si sta ampliando alla progettazione di prodotti nuovi, come il pirometro digitale. Come le altre, non si tratta di una strumentazione semplice da costruire perchè i suoi prodotti sono pensati e progettati interamente da lui quotidianamente e per lungo tempo. Pascal Cardinale e la sua Prisma Electronics, è davvero la prova che, se si vuole raggiungere un obiettivo, con la passione e la dedizione, è possibile.


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A.S.D. Meeting Roseto piovono successi

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rosegue a ritmo battente l’attività agonistica della A.S.D. Meeting Roseto. Dalla fine di febbraio, ogni week-end le “meetiche ginnaste” continuano incessantemente ad inanellare successi durante le varie fasi, livelli e categorie. “E’ davvero soddisfacente ottenere risultati con le varie categorie di ginnaste”, dichiara Ida Maggetti, “non solo dal punto di vista prettamente agonistico visto che il risultato si coglie a 360 gradi. Si coglie, appunto, nella capacità di ascolto dei ginnasti, nella capacità di sapersi concentrare, nella capacità di scegliere un elemento tecnico al posto di un altro, nella consapevolezza e autonomia che dimostrano. Non è semplice trovarsi di fronte ad una giuria, ed esprimere in pochi secondi tutta la capacità di esecuzione e soprattutto tenere a bada l’emozione, l’ansia, quel rimestio nella pancia e mettercela tutta per ottenere il miglior punteggio e le minori penalità possibili. E’ un lavoro d’equipe, di pazienza, di empatia, di ripetizione dell’elemento fino a quando non esce tecnicamente corretto”. Il motto di questo fantastico gruppo è che ogni ora di allenamento, di lezione, deve essere un’ora di avventura, di esperienza, di crescita, di emotività profonda. L’ora di allenamento deve significare, deve incidere, deve produrre stress, deve produrre fatica positiva, deve significare che attraverso l’impegno, il sacrificio, l’applicazione si migliora, si approfondisce, s’impara. “Probabilmente possiamo definire questo momento d’incontro con le nostre ginnaste un momento educativo”, prosegue l’istruttrice, “come diceva sempre un

grande “siamo in una società che ha smarrito il significato virtuoso e paziente della formazione, rimpiazzandolo con l’illusione di carriere prive di sacrificio, rapide e, soprattutto economicamente gratificanti” (Massimo Recalcati “L’ora di lezione”). La soddisfazione è proprio questa: regalare una spinta emotiva, un’energia positiva, un desiderio di esserci, una passione di impegnarsi e rinunciare a qualcosa di più semplice da ottenere, a sacrificarsi per vivere intensamente l’emozione”. Ida Maggetti ringrazia poi la Federazione che consente attraverso dei programmi mirati di percorrere strade solo apparentemente più facili, ma che donano ai ginnasti un bagaglio motorio immenso, attraverso esperienze molteplici, con una base la più possibile variegata e dopo, soltanto dopo, quando ci si è strutturati, una maggiore specializzazione del gesto tecnico. “Certo ci vuole più “tempo”, ma quanto è più facile poi”, conclude, “quanto è maggiormente consapevole l’atleta che arriva, attraverso tappe motorie giuste, al risultato. In fondo è come a scuola si inizia dalla prima elementare e poi con amore, con pazienza si prosegue. Ringrazio i genitori che colgono questo spirito, ringrazio il mio staff: Barbara Nardinocchi, Viviana Leoncini, Valentina Di Bonaventura, Giorgiana Camplese, Katia Sacchetti, Laura Collevecchio che con devozione e disponibilità e passione curano la ginnastica artistica del Meeting Roseto”. Prossimi appuntamenti il 12 aprile con il 1° Livello GpT e il 19 con la Coppa Italia, la serie D a Maggio e poi l’impegno di fine anno il SAGGIO “Sentieri di Pace” il 12 luglio all’Arena 4 Palme.

GIOVEDI’ 9 APRILE 2015 ORE 22.00”

PURPLE’S HOUSE


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notizie brevi

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l’associazione brucare onlus presenta: le cure naturali

e cure naturali, gli alimenti per la nostra salute, questo sabato 4 Aprile presso la sede dell’associazione Brucare Onlus, parleremo finalmente nello specifico di alcuni coadiuvanti di benessere, attentamente selezionati nel percorso dell’Io Snodo al fine di dare un prezioso contributo al messaggio che stiamo portando sul territorio. Un messaggio che grazie alla vostra partecipazione, coinvolgimento, passione, può continuare a diffondersi. Cerchiamo di essere da esempio, in ogni momento della nostra vita, cerchiamo di mostrare come l’aiuto reciproco può essere fonte di benessere, di ricchezza e di valore aggiunto. Quello che stiamo nutrendo in questo percorso non è soltanto il nostro corpo con del cibo sano e di alimenti salutari, ma stiamo nutrendo la parte che di noi non percepiamo con i nostri sensi, quella parte che ci permette di mantenerci attivi e pieni di vita, coltiviamo l’amore per tutto ciò

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che ci rende piacevolmente sani ed integri. Le cure naturali sono solo una manifestazione di ciò che stiamo coltivando interiormente e ci permette tramite le meraviglie della natura, come in questo caso le alghe unicellulari come chlorella e spirulina, l’aloe arborescens di arricchire questo momento di condivisione, di scoperta e di rivitalizzazione di ciò che siamo. Parleremo nello specifico della loro funzione, vi invito a partecipare ed essere parte attiva del confronto che vivremo, portate con voi la voglia di ascoltare e di mettere in discussione ogni parola, stiamo crescendo tutti nessuno escluso e insieme possiamo ogni giorno migliorarci. Vi ricordo che sabato pomeriggio dalle 17:00 in poi ci sarà amche la consegna della rete di acquisto, quindi chi vuole ordinare può farlo tramite le modalità che conoscete. Un abbraccio .Grazie a tutti. Fabrizio

Mostra Retrospettiva Villa Comunale di Roseto

resso la Villa Comunale di Roseto si è svolta la Mostra Retrospettiva a cura dell’ Ass. Cult. Vecchio Borgo con il patrocinio del Comune di Roseto degli Abruzzi con foto e oggetti del Museo della Cultura Materiale di Montepagano.

Dona anche tu un pò di

sangue!

AVIS Comunale di Roseto Via Calabria, 7 – Roseto degli Abruzzi e-mail: avisroseto@gmail.com Cell. 329/7230960 Apertura sede ogni lunedì dalle ore 11,00 alle ore 12,00


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nited Colors of Photography con il patrocinio di Regione Abruzzo e Comune di Roseto degli Abruzzi, entra di diritto nella storia dei grandi eventi fotografici in Italia e onora ancora una volta la città di Roseto degli Abruzzi scegliendola come sede centro Italia della manifestazione. Giunta alla quarta edizione, il suo successo cresce di anno in anno, attirando l’interesse di migliaia di appassionati di fotografia da tutto lo stivale. Ancora una volta gli organizzatori Domenico Addotta e Marco Cimorosi si sono prodigati nell’estenuante e complessa preparazione che attirerà a Roseto degli Abruzzi appassionati di fotografia e professionisti da tutta Italia. Un evento ricchissimo d’interesse che senza dubbio rimarrà indelebile nella mente dei partecipanti per la vastità di materiale presente. La festa dunque è per la Fotografia con la “effe” maiuscola, e perciò a questa è stata data la massima importanza con centinaia di foto messe in mostra in diverse performance personali d’autore e collettive. Bellissimi scatti di professionisti e artisti della fotografia arricchiranno e valorizzeranno la kermesse nazionale. Ospiti d’eccezione, infatti, saranno: Luca Bracali (tra le molte cose fotografo e regista RAI) con la sua doppia mostra “2015 – Anno della Luce” e “Tributo al Pianeta Terra”, oltre al meraviglioso documentario “Artico, Seduzione e Conquista” che sarà proiettato durante la Cena di Gala; Francesco Cito, uno dei più grandi reporter del mondo con alcuni dei suoi scatti più rappresentativi, che per l’occasione riceverà una targa di riconoscimento alla carriera; Antonio Manta fotografo e docente di “teoria del colore e tecnica di stampa” presso Urbino, con le sue ultime opere sapientemente stampate presso BAM Bottega Antonio Manta, il suo centro stampa che risulta essere tra i più prestigiosi al mondo. Inoltre si potranno ammirare le seguenti altre esposizioni: Collettiva B&W Soul; Collettiva di “Monocromatica Mente” con “La Sicilia in Bianco e Nero”; Collettiva di Corigliano Calabro Fotografia; Personale di Paolo Amadeo “Serendipità”; Duilio Costa con la proiezione delle sue splendide diapositive e la personale

di Marco Cimorosi fotografo Rosetano con “Te la do io l’America”. Oltre a queste opere ci saranno quelle che parteciperanno al concorso ufficiale, con autori da tutta Italia (le opere saranno inserite in uno splendido foto libro). Per l’occasione la giuria sarà composta da autorevoli nomi della fotografia e dell’arte: Massimo Pasqualone docente universitario e critico d’arte, Bruno Colalongo giurato FIAF, Luciano Astolfi Artista e Pittore rosetano. Oltre a tutto questo si avrà la possibilità di partecipare gratuitamente a diversi workshop: Penta Experience terra seminari e workshop di “Timelapse e Astrofotografia, oltre che workshop naturalistico presso il lago di Campotosto con la LIPU CHM Ostia. Giulio Pedaci di “Ritoccando” (collaboratore con: Ducati, Yamaha, Honda, Suzuki, La Perla, Furla, Mondadori Education, Walt Disney Italia e tanti altri prestigiosi marchi) terrà un seminario di post produzione digitale con Photoshop Antonella Cunsolo presidente Associazione Culturale Art’è Benessere e del Canon Club Sicilia terra un workshop di Ritratto in studio. Antonio Manta, già citato in precedenza, terrà un workshop sulla Stampa Fine-Art di circa otto ore. Oltre ai workshop e alle mostre sarà presente Camera Service Italia (servizio di assistenza UFFICIALE CANON) con servizio di Check & Clean e consulenza gratuita. Cos’altro? Un mega stand a cura di FornitureConti, leader italiano di forniture online di prodotti fotografici con la presenza UFFICIALE dei più grandi marchi della fotografia mondiale quali: CANON, NIKON, FUJIFILM, SONY, OLYMPUS, SAMSUNG, TAMRON, SANDISK, EIZO, TAMRAC, GOPRO, NILOX e tanti altri. Molti dei prodotti saranno a disposizione per essere provati (ma non sarà possibile acquistarli in sede). Ci sarà inoltre l’esibizione di DRONI con telecamere per la gioia degli appassionati del settore. Un appuntamento quindi da non perdere che avrà risonanza a livello nazionale e darà ancora una volta l’opportunità a Roseto degli Abruzzi di essere al centro d’interesse degli appassionati di Fotografia. Per il programma completo: http://bitly.com/roseto2015


Nutrizione e stile di vita

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Con la primavera arriva sui nostri tavoli

l’asparago

di Simona Ruggieri

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Gli asparagi presentano un elevato contenuto di potassio, un micronutriente prezioso per la regolazione della pressione sanguigna e per il funzionamento dei muscoli, compreso il cuore

cco la primavera, con tutti i suoi colori, ortaggi e frutti. Per tale motivo vorrei descrivere un prodotto la cui produzione comincia proprio nel mese di marzo: l’asparago! Bianchi, verdi, violetti, gli asparagi si caratterizzano per colori differenti ma per stesse qualità nutrizionali; apportano circa 29 Kcal per 100 g e si caratterizzano per un contenuto idrico pari al 91,4%. Cento grammi di asparagi apportano inoltre 3,6 grammi di proteine, 0,2

grammi di grassi e 3,3 grammi di carboidrati. Tra i minerali maggiormente presenti distinguiamo il calcio, il fosforo, ma anche la vitamina A e C. Gli asparagi presentano inoltre un elevato contenuto di potassio, un micronutriente prezioso per la regolazione della pressione sanguigna e per il funzionamento dei muscoli, compreso il cuore. Il consumo di asparagi è indicato infatti nella prevenzione delle patologie cardiocircolatorie, oltre che per favorire il buon funzionamento del sistema nervoso. Appartenendo alla stessa famiglia dell’aglio e della cipolla, ne presentano caratteristiche simili, come la capacità di depurare e migliorare il ristagno di liquidi ma devono essere assolutamente evitati in caso di gotta o iperuriceLa ricetta del giorno: mia a causa dell’alto contenuto di purine. Insieme ai carciofi, gli asparagi sono considerati Ingredienti per 4 persone: particolarmente benefi6 uova, asparagi, 1 porro, ci per il nostro apparato 150 g scamorza passita, digerente per via del loro olio, sale, pepe, grana q.b. contenuto di inulina, che giunge intatta all’intestino Lavare gli asparagi, pulirli e lessarli per circa 15 minuti; e che rappresenta una scolare e tagliare a pezzettini. Pulire il porro togliendo fonte ideale di nutrimento le foglie più esterne, lavarlo e tagliarlo a fettine sottili. per la flora batterica, con Mettere a scaldare un po’ d’olio in una padella e versare particolare riferimento ai il porro, farlo appassire e aggiungere gli asparagi e un lactobacilli. Oltre a suppizzico di sale. Sbattere le uova, insieme al pepe, al portare la digestione, gli grana e alla scamorza, amalgamare bene e aggiungere asparagi sono considerati gli asparagi scottati. In una padella antiaderente ponete il composto e coprite con un coperchio, cuocete e girate veri e propri antinfiamaiutandovi con un coperchio. Servite a spicchi! matori naturali.

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Fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi ed il cuore. È un modo di vivere. Henry Cartier-Bresson

fotografia

Se volete pubblicare una vostra foto particolare inviatela a fotografia@eliodascenzo.it

Autore: Edoardo Di Nicola, 23 anni, Roseto degli Abruzzi Titolo DELL’OPERA: Occhio curioso luogo: == FOTOCAMERA: Sony A7 – Obiettivo Yashica ML 28mm Parametri di SCATTO: Lunghezza focale: 28 mm Esposizione: 1/2500 sec – f/2.8 – iso 1250 Misurazione: manuale

Elaborazione:

Camera Raw PS

di ELIO D’ASCENZO

L’AUTORE RACCONTA...

Valutazione

Per aprirsi a nuove prospettive bisogna lasciarsi andare alla propria curiosità. (E magari portarsi la macchina fotografica sempre con se!)

Composizione: ottima (equilibrio nell’immagine, elementi grafici valorizzati) Luce: discreta (buon bilanciamento nelle alte luci, zone d’ombra troppo chiuse) Bilanciamento: ottimo (gli elementi nell’immagine danno un senso di equilibrio) Movimento:scarso (lo sguardo viene catturato immediatamente dalla zona centrale) Emozione: discreta (poco evocativa, manca sentimento) Momento: buono (ricerca del particolare da parte dell’autore, attimo colto) Voce/Comunicazione: scarsa (poca storia nell’immagine) Tecnica di esecuzione: discreta (buona la scelta della velocità di scatto a favore della profondità di campo, ma la stessa si poteva controllare diversamente magari iniziando con il primo piano a fuoco…ci sarebbe stato più movimento)

(basata sullo scatto originale)

Torno a ribadire quello che ho scritto qualche numero fa. Le valutazioni che leggete sopra sono soltanto mie e prendetele con le “pinze”! Ognuno di voi, mi auguro che quando preme il pulsante di scatto avverti un’emozione, una vibrazione nell’anima. Il resto sono soltanto valutazioni, per una più corretta conoscenza al fine di migliorare la tecnica di base. Dai! Uno scatto al giorno. Provare, creare…


Roberto Bellachioma

10 Aprile 2015 In questo giorno interamente dedicato a te, ti auguriamo di vivere infiniti attimi di felicità circondato dall’affetto delle persone che ami. Buon compleanno per i tuoi 50 Anni... da Antonella, Cristina e Lucrezia

Direttore Editoriale WILLIAM DI MARCO Direttore Responsabile Lino Nazionale 333 7181980 l.nazionale@virgilio.it

È vietata la riproduzione anche parziale di testi e foto.

francesca leobruni

IMPAGINAZIONE E GRAFICA: ANDREA MARZII andreamarzii@ymail.com COORDINAMENTO TECNICO: MASSIMO BIANCHINI (TEL. 329 9480823) FOTO: ELIO D’ASCENZO,

Neo dottoressa in lingue straniere, laureata con 110 e lode

all’Università di Chieti e Pescara. Congratulazioni dallo zio Gianni!

EDITORE: EIDOS News S.r.l.

email: info@eidosnews.it PER QUALSIASI INFORMAZIONE

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