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Villa Paris

“divorata” dalle ruspe Il cartello che indica cosa verrà realizzato al suo posto

Abbattuto l’edificio costruito tra la fine del 1800 e gli inizi del ‘900. Nonostante i tentativi da parte di liberi cittadini e associazioni, il Comune ha autorizzato i lavori. Al posto dell’immobile sorgerà un moderno complesso di 12 appartamenti. La Sovrintendenza ai Beni Architettonici rimprovera all’amministrazione di Roseto di non aver fatto nulla per inserire l’edificio tra i beni di pregio

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illa Paris è stata demolita. Nonostante le iniziative popolari che in qualche modo hanno cercato di impedire che l’edificio, risalente agli inizi del ‘900 (per alcuni in realtà sarebbe stato costruito alla fine del 1800), venisse raso al suolo, l’impresa costruttrice ha portato avanti il suo progetto dopo che l’ufficio tecnico ha rilasciato l’8 ottobre scorso tutte le autorizzazioni. In meno di tre ore la Villa è stata ridotta ad un cumulo di macerie (una parte dei mattoni è stata recuperata e rivenduta) e al suo posto ora sorgerà un complesso residenziale con 12 appartamenti. L’amministrazione comunale e l’ufficio tecnico erano finiti recentemente nell’occhio del ciclone per aver autorizzato l’intervento sulla scorta delle norme vigenti che riguardano il Piano Regolatore, ma anche tenendo conto di una legge regionale, il famoso Piano Casa. La Soprintendenza ai Beni

Architettonici nelle settimane scorse aveva sottolineato attraverso un documento, inviato al sindaco Enio Pavone e al dirigente responsabile l’architetto Lorenzo Patacchini, che Villa Paris non era stata inserita nell’elenco dei beni immobili di pregio, che nessuna amministrazione ne aveva fatto richiesta. Quindi, non essendo stata inserita nell’elenco degli immobili di pregio, la villa non era sottoposta ad alcun vincolo. Il sindaco ha ribadito che è stata semplicemente applicata la legge, nel rispetto, inoltre, del Prg vigente. Tut-

tavia, proprio recentemente la stessa Soprintendenza ha in qualche modo bacchettato l’amministrazione comunale per non aver fatto nulla per evitare che Villa Paris venisse considerata un bene immobile caratteristico, da inserire in quel famoso elenco, dando in qualche modo ragione a quanti, sino al giorno stesso dell’abbattimento, si erano prodigati affinché la struttura non venisse trasformata in un cumulo di macerie per far posto ad un moderno edificio. Una magra consolazione per Marco Borgatti, uno dei primi a scendere in campo a difesa di Villa Paris. La speranza è ora quella di veder preservato quanto meno il verde che abbelliva la villa. Ci sono un pino secolare, delle magnolie, tanto verde che danno lustro a tutta quest’area. La ditta che sta realizzando le opere ha assicurato che il patrimonio arboreo non verrà intaccato e che andrà quindi ad adornare la nuova struttura. Almeno questo…


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