SED7_LE TENTAZIONI DI GRETA

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perta dal guanto. «Divertiti, meine Liebe.» Quando Ingrid fu inghiottita dal mare di profumi, sete e pettegolezzi, Christoph condusse Oliver in un angolo appartato dell'immensa sala. «Qualche segnale?» «Nessuno. Se qualcuno intende mettere in pratica le minacce fatte al Granduca Ferdinando, io non ne ho avuto sentore.» «Bene.» Preda di un attacco di cattivo umore, che solo di rado manifestava, il visconte borbottò una sfilza di imprecazioni. «Non riesco proprio a capire perché mai Ingrid abbia insistito per uscire questa sera.» «È semplice, in casa si annoia e si sente prigioniera.» Se avesse dovuto descrivere il suo fratellastro, Oliver lo avrebbe definito un falco, tranne quando nei suoi occhi profondi appariva qualche emozione, allora tornava a essere un uomo. In quel preciso istante l'emozione era panico. «Devo proteggerla, è più forte di me. E anche il bambino.» Dopo avergli comunicato la sua solidarietà con un cenno del capo, Oliver lasciò vagare lo sguardo sugli ospiti: per abitudine, ma anche per rispetto. I due aborti di Ingrid pesavano enormemente su Christoph. Ora sua moglie era finalmente al sesto mese di gravidanza, e ogni giorno che passava era più felice. Al contrario dello stimato visconte che, essendo abituato a piegare il mondo al suo volere, diventava sempre più ansioso. A peggiorare le cose ci si era messo Napoleone. Poiché inglesi e austriaci si erano coalizzati contro l'imperatore francese, probabilmente Salisburgo sarebbe stata coinvolta nello scontro tra le varie potenze. Presto. E la concomitanza tra l'inizio delle ostilità e gli ultimi mesi della gravidanza della moglie costituiva per Christoph una vera minaccia. «Non sopporto l'idea che sia qui mentre dovrebbe stare riguardata» continuò Venner, «e con la possibilità che il granduca possa essere vittima di un attentato per giunta.» Un ca12


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