PS40_GLI_AMANTI

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rei mai a inventare storie plausibili» replico. L'espressione di Viviane si addolcisce. Si vede anche di profilo, contro lo sfondo del paesaggio che fila veloce fuori del finestrino, dietro la sua testa, in due strisce indistinte, quella azzurra del cielo e quella verde della campagna. «Oh, io credo nell'amore, invece. Vi ho sempre creduto e vi crederò sempre» dichiara in tono appassionato. «Ti manca ancora, vero?» commento sottovoce. Un attimo dopo mi pento di aver aperto bocca. «Malcolm, dici? Sì, mi manca. Sono passati tredici anni da quando è venuto a mancare, ma, quando si ama veramente qualcuno, il suo ricordo resta sempre nel cuore.» «Sì, penso di sì» annuisco, vaga. Viviane si volta verso di me per un istante e mi lancia un'occhiata perplessa. «Davvero non sei mai stata innamorata, Bettina?» «No, mai. Ho avuto qualche ragazzo, ma nessuno mi ha mai ispirato una vera passione. Sono state tutte storie tranquille, niente di più e niente di meno.» «Be', quando succede, sei costretto a crederci. Non puoi farne a meno, perché l'amore è una forza potente, dirompente.» Le sorrido. «Lo dici in tutti i tuoi romanzi.» Viviane mi lancia una rapida occhiata stupita. «Hai letto tutti i miei libri?» «Ho cercato di leggerne almeno un paio di ogni scrittore del nostro gruppo. Ho apprezzato i gialli storici di Patrice, mi sono piaciute abbastanza le storie di guerra di Kenneth, e adoro i fantasy di Audrey. Ho letto persino un fumetto horror di Leo! Ma ti confesso che la tua produzione letteraria è l'unica che ho letto per intero.» «E i gialli di Jack?» «Ah, sì! Ne ho letto qualcuno. Secondo me, è uno scrittore di grande talento, ma i suoi romanzi sono troppo 12


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