GRS164s_IL VISCONTE SENZA NOME

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to ciò che possedeva, si intende. In un modo o nell'altro, sarebbe stato un disastro. Si guardò intorno per assicurarsi di non scorgere visi conosciuti. «A differenza di voi, signore, io cerco marito, non un solo ballo. Una donna di scarsi mezzi come me ha bisogno di un rapporto affidabile, di quello che si definisce per sempre e un giorno, non della vostra versione di un giorno e una notte. Credo che questo metta fine alla nostra conversazione. Vi auguro una buona giornata.» Ed evitando di incrociare il suo sguardo, riprese il cammino per passargli oltre. Senza una parola, lui si fece da parte, lasciandola andar via. Georgia affrettò il passo e si rimproverò per averlo incoraggiato. Avrebbe dovuto recitare rosari su rosari per centocinquanta anni, affinché la sua anima peccaminosa fosse riammessa in paradiso. E centocinquanta anni di rosari non avrebbero incluso nemmeno i peccati che Matthew aveva commesso soltanto in quella settimana, e per i quali lei doveva ancora incominciare a pregare. Per quell'uomo serviva un rosario a parte, per quante ne combinava. Non che Matthew credesse in Dio, bene inteso. Lui credeva soltanto nel denaro, denaro e ancora denaro. Georgia sostò sul marciapiede e istintivamente serrò la mano intorno alla borsetta a rete, lasciando che altri pedoni le passassero oltre. Per qualche strana ragione, aveva la sensazione fastidiosa di essere seguita dall'inglese, che invece pensava di essersi lasciato alle spalle. Serrando le labbra, piroettò sui tacchi e raggelò nel vederlo a pochi passi di distanza da lei. La borsetta a rete le scivolò intorno al polso, segno evidente dello sgomento che provava. «Mi state seguendo?» Gli occhi grigi di lui catturarono i suoi mentre si fer17


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