Il Pesce 5-2019

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Preparazione delle lanterne in laboratorio e lanterne caricate con le vongole collocate in sospensione tramite le strutture normalmente utilizzate per i mitili. Italia e nel Delta del Po. Tuttavia, negli ultimi anni, la riduzione della disponibilità di seme naturale ha rappresentato una forte criticità per il settore. Il ricorso a seme proveniente da schiuditoi commerciali rappresenta un’alternativa, pur comportando un aumento dei costi di produzione, ma richiede anche che il seme sia sottoposto a un periodo di preingrasso affinché raggiunga la taglia idonea per la semina (minimo 10-12 mm) in corrispondenza della quale i molluschi non sono più predabili (PALAZZI, 2015). La tecnica del preingrasso è poco standardizzata, realizzata con metodi differenti nelle diverse aree, spesso sviluppati in maniera autonoma dai singoli allevatori in base alla propria esperienza. Pertanto, i risultati possono essere molto diversi a seconda delle modalità e delle condizioni ambientali in cui questo si realizza. Qualche anno fa, PALAZZI (2015) aveva preliminarmente confrontato tre diverse tecniche di preingrasso (poches sospese, teli sul fondale e lanterne in rete in sospensione) per

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la vongola filippina nella laguna di Venezia seppure con poche unità sperimentali. Il preingrasso in poches sospese era risultato meno favorevole poiché aveva determinato minori rese e costi di gestione più alti, mentre il preingrasso in lanterne in rete e quello con teli su fondale avevano dato risultati migliori, paragonabili fra loro per rese produttive. D’altra parte il preingrasso su teli richiedeva una maggiore disponibilità di superficie e specifiche caratteristiche dei fondali (bassi e con tessitura idonea). In questo contesto, il Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine O.P. ha proposto un progetto nell’ambito della misura “Interventi di sviluppo dei sistemi di gestione del seme in ambito lagunare” finanziata dal bando di attuazione dell’azione 2.A PdA GAC di Chioggia e Delta del Po 2017-2023. Il progetto, svolto in collaborazione con il Dipartimento di Biomedicina Comparata dell’Università di Padova, ha inteso standardizzare e ottimizzare la tecnica di preingrasso delle vongole filippine nella

Sacca degli Scardovari (Scardovari, Rovigo) utilizzando il sistema delle lanterne in sospensione che era risultato promettente nella precedente sperimentazione di PALAZZI (2015). Il progetto del Consorzio ha inteso verificare su larga scala le possibilità e i limiti dell’uso delle lanterne per il preingrasso delle vongole in Sacca degli Scardovari, valutando anche l’effetto della densità di allevamento su crescita e sopravvivenza dei molluschi. Allo scopo sono state utilizzate 126 lanterne con maglia in rete di polietilene da 2,0 mm × 3,0 mm e con 10 piani da 50 cm di diametro ciascuno. Un totale di 171 kg di seme (tamiso 3, circa 3 mm di lunghezza per 0,04 g di peso medio), diviso in 4 lotti consegnati in quattro giorni nella primavera del 2018 (15/03, 29/03, 13/04 e 27/04), è stato distribuito all’interno delle lanterne utilizzando quattro densità di semina (numero di vongole/m2 di superficie utile nelle lanterne): EXTRA (circa 50.000 vongole/m2, solo lotti 1 e 2); ALTA (circa 30.000 vongole/m2);

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