il Personaggio di Adelina Valcanover Nato a Trento, attualmente vive a Pergine con la famiglia. Cantore ne “I Minipolifonici” diretti da Nicola Conci, da lui riceve la prima formazione musicale. Si diploma in Organo e Composizione Organistica sotto la guida del M° Giulio Parodi, in Clavicembalo con Cecilia Lombardino, summa cum laude, e in Musica Corale e Direzione di Coro con Cecilia Vettorazzi. Si perfeziona in organo con Michael Radulescu (Cremona) e Brett Leighton (Basilea), in clavicembalo e organo antico con Christopher Stembridge (Brescia). Finalista in concorsi nazionali e internazionali, ottiene riconoscimenti di critica e pubblico. È ospite di importanti sedi concertistiche e Festival in Italia e all’estero. Ha collaborato con numerosi compositori in particolare con Cecilia Vettorazzi con la quale ha eseguito in questo ultimo decennio brani in prima assoluta per organo e voce, coro e organo, archi e organo e per organo solista. È tra i fondatori, e attualmente membro del direttivo, dell’Associazione Organistica Trentina “Renato Lunelli”, che promuove attività, studi e ricerche sul patrimonio organario, collaborando inoltre alla realizzazione d’incisioni discografiche dedicate agli organi del Trentino. Ha insegnato nel Conservatorio ‘Giovanni Battista Pergolesi’ di Fermo dal 1999 al 2015, nei corsi di Pratica organistica, Canto gregoriano, Clavicembalo, Basso continuo e tenendo seminari sulla prassi esecutiva della musica antica. Insegna Organo e Canto Gregoriano al Conservatorio “Lucio Campiani” di Mantova. È organista presso il Santuario della Madonna delle Laste di Trento.
ADRIANO DALLAPÈ Vuole presentarsi con una frase che racchiude la Sua descrizione in estrema sintesi? “Un organista proteso verso una costante ricerca musicale atta a rendere espressivo lo strumento organo, ricco di congegni e sonorità variegate, ma per molti aspetti macchinoso e complesso nell’atto esecutivo e interpretativo. In sintesi, una sfida tra la macchina e il risultato musicale laddove l’organista, con sacrificio e costante appliAdriano Dallapè cazione, fa da tramite”. Che cosa l’ha portata a studiare e poi insegnare questo particolare strumento? “Il primo impatto l’ho avuto a nove anni entrando in chiesa dove ho cercato di mettere le mani su un armonio, e successivamente nella chiesa di S. Maria Maggiore a Trento dove Parodi (che poi divenne il mio Maestro) fece un concerto sul bellissimo organo Mascioni. Da quel momento e da quelle magnifiche impressioni sonore mi sono dedicato interamente allo studio dell’organo, con il fondamentale avvio allo studio da parte del Maestro Conci, senza il quale non sarei entrato al Conservatorio Bonporti di Trento. L’insegnamento, finiti gli studi, fu un processo naturale che con gli anni divenne sempre più appassionato. La stessa passione mi venne trasmessa dai miei maestri, in primis Parodi e successivamente da Radulescu, Leighton e Stembridge”. Cos’è e come nasce un organo? “Potrei esordire con una frase di Girolamo Diruta, teorico del XVI sec. “l’istrumento musicale, l’Organo quello che raccoglie in se tutti gli altri,… così chiamato è Re degl’istrumenti”. L’organo è costituito da tre elementi basilari: le canne, i mantici e le tastiere. I mantici hanno lo scopo di riempire d’aria il somiere (grande cassa in legno) sopra il quale sono poggiate le canne, pronte a entrare in azione con le varie sonorità determinate dalla diversa forma e taglio delle stesse. Il tutto azionato dalle tastiere, che provocano l’apertura della valvola di quella determinata canna. Una vera orchestra sotto le dita”. Chi lo inventò, dove e quando? “Il primo strumento secondo le fonti è stato
Organo III sec. a.C.
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