Valsugana News n. 1/2016 Febbraio

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Istituto Alcide Degasperi

CreativityLab:

G I O VA N I E FUTURO

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tudio, creatività, voglia di lasciare una traccia di sé, sono la ricetta per essere il primo istituto in Italia a dar vita ad un modello futurista: il CreativityLab. Impegno, dedizione e passione fanno di Costantino Tomasi, responsabile e ideatore, sostenuto dal collaboratore, referente e responsabile di modellazione stampa 3D, Andrea Rapposelli, i pilastri portanti del progetto. Grazie al dirigente Paolo Pendenza e al corpo docenti coinvolto, prende via, tra il 2014-2015 all’istituto Alcide Degasperi di Borgo Valsugana, il CreativityLab. Un’area laboratoriale all’interno della quale si attivano diversi progetti (robotica, domotica, idroponica, fabbricazione digitale) rivolti ai ragazzi dell’istituto e aperto al territorio. In una società che spinge i giovani a vedersi come futuri disoccupati, poco creativi nella voglia di “fare” e costretti a corsi scolastici standard, vediamo a dispetto di tutto questo, erompere sul nostro territorio l’area innovativa del CreativityLab. Il tutto nasce per rappresentare momenti di acquisizione culturale, di creatività e collaborazione dei ragazzi con i docenti e per realizzare un qualcosa di costruttivo assieme, contribuendo al cambiamento e alla costruzione del futuro. Infatti il progetto si apre al territorio offrendo un servizio al mondo esterno alla scuola. In un equilibrio armonico tra teoria e tecnica, tra tecnologia e creatività umana, tra cooperazione studente-docente, nasce un gioco di collaborazioni che portano

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ALSUGANA NEWS

alla creazione di prodotti finali reali. Come risponde l’Istituto Alcide Degasperi all’idea avanguardista del giovane referente Costantino Tomasi? Appoggiandolo e credendo nella proposta, impegnando una porzione del corpo docenti e numerose risorse economiche nel progetto CreativityLab. Una novità non poco complessa per chi l’attua, per chi si impegna in tale modello e per chi cerca di comprendere il suo meccanismo. Infatti chiedendo a Costantino di darci una definizione di CreativityLab ci dice che: “Non esiste una definizione precisa, ma lo si può vedere come un’area laboratoriale che prevede al suo interno progetti diversi accumunati da un tema che dà un filo logico al percorso; quest’anno mi dice essere “il superamento dei limiti umani”. I progetti vanno dalla robotica, all’idroponica, alla domotica, alla fabbricazione digitale, dove i ragazzi possono scegliere quello più di interesse. Uniscono all’interno del laboratorio studenti di vari indirizzi, dai corsi tecnici a quelli umanistici nella voglia di rompere la netta distinzione che intercorre tra questi mondi: la scienza e il “pensiero”. Nel concreto questi progetti elencati

 di Patrizia Rapposelli

mirano a far produrre ai ragazzi, tutorati dai docenti, dei prodotti reali o meglio chiamati prototipi; mossi dalla creatività si parte da un’idea e attraverso un percorso didattico teorico a un momento pratico si giunge a concretizzare quell’idea iniziale. La struttura propone dei moduli (corsi didattici) cui ogni studente interno può partecipare, ampliando la cultura personale. Sono invece obbligati


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