IL PAESE DEI MILLE PAESI
Ottime anche le specialità di lago, tra cui il coregone, i filetti di pesce persico, il lattarino e l’anguilla. Un suggerimento per gli amanti della buona tavola e dei sapori della tradizione: non mancate di assaggiare i tortorelli, una pasta povera fatta di acqua e farina tagliata in listarelle molto spesse e condita con le prelibatezze del luogo. Famosi sono i dolci come le fregnacce con zucchero, pecorino e cannella (oppure nella variante
con ricotta e cannella) e il pampepato. «Piatti tipici del Viterbese con un pizzico di influenza toscana, visto che Ronciglione è nell’Alto Lazio», precisa Marco Mengoni, goloso di tozzetti, amaretti e pampepato. Ma in generale, aggiunge, «mi piacciono anche i pomodori con il riso, che sono un piatto romano, la panzanella, le melanzane alla parmigiana e le zucchine ripiene. Però quelle di mamma».
© Enrico Barbini
Vico, dove d’estate è persino possibile la balneazione, alla Faggeta vetusta del Monte Cimino, dal 2017 proclamata Patrimonio naturale dell’umanità. Ronciglione ha anche una lunga tradizione gastronomica basata su vino, olio extravergine, nocciole e castagne. Gustosissima l’acquacotta della Tuscia, un piatto robusto di origine contadina creato per affrontare le lunghe giornate di faticoso lavoro tra i campi o le greggi.
La fontana degli Unicorni e il Duomo di Ronciglione
TOZZETTI E AMARETTI DI RONCIGLIONE
© Enrico Barbini
di Sandra Jacopucci
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Dalla combinazione di eccellenza e tradizione nascono questi semplici dolci da forno che non mancano mai sulle tavole dei ronciglionesi. Le nocchie, cioè le nocciole, di varietà tonda gentile romana Dop, delle quali il borgo nel Viterbese è uno dei maggiori produttori in Italia, sono l’ingrediente principale sia degli amaretti sia dei tozzetti, interpretati dalle esperte mani di Andrea Taborri, ultimo di una stirpe di fornai che risale al 1870. Per l’impasto degli amaretti servono farina 0, zucchero, strutto e un pizzico di lievito per la base a cui si aggiungono nocciole tritate, liquore di amaretto e cacao. Per i tozzetti di magro, invece, farina, zucchero, strutto e lievito si incorporano con nocciole intere tostate e non spellate (di 13-15 mm di dimensione) e si aromatizza il tutto con l’anice. Entrambi sono senza uova e si infornano una volta sola a 180°. Nei tozzetti all’uovo, con doppia cottura, la base è aromatizzata con liquore Strega e buccia tritata di arancia e limone.