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È lo spazio stagionale meno sfruttato nei centri di giardinaggio. Con il corretto assortimento di piante e fiori, invece, potrebbe essere una seconda primavera di Lucio Brioschi, Soluzione Garden
È
fisiologico, l’andamento delle vendite sull’anno nei garden center segue sempre lo stesso percorso, in cui la primavera totalizza la maggior parte del fatturato, e l’autunno resta in secondo piano, come momento di “stallo” prima di arrivare all’altro momento forte, il Natale. Ma sarebbe possibile cambiare questa situazione e rendere più produttivo l’autunno per il retail e quindi anche per i fornitori? NON È SOLO “COLPA” DEL CLIMA Se dovessimo descrivere l’andamento classico di un anno, da gennaio a dicembre, sarebbe così. L’anno parte a rilento, con una rapida crescita che coinvolge i mesi di febbraio, marzo e aprile. Ad aprile si raggiunge l’apice delle vendite, dopodichè inizia la lenta discesa che tocca il minimo in agosto. La fine della stagione estiva porta nuova linfa alle vendite che riprendono e crescono fino a ottobre, quando si stabilizzano per poi raggiungere una nuova vetta a dicembre, in corrispondenza del Natale (tabella n.1). Questo andamento stagionale è influenzato da fattori esterni al garden center, il clima e la cultura della clientela; ma in parte dipende anche dal retail, che propone un’offerta fissa, più povera rispetto alla primavera, ad eccezione per il weekend di Ognissanti. NATALE, UNICO RISCATTO DEL SECONDO SEMESTRE Nella tabella n.2 vediamo quale è la distribuzione per merito di apporto di fatturato tra i 12 mesi annui. La curva del “tutto incluso” considera anche le maggiori vendite
PER UN AUTUNNO
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Flortecnica e vivaismo