

Il mio libro di STORIA
GEOGRAFIA e SCIENZE Camillo Bortolato

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CODICE DI ATTIVAZIONE
mio libro di
La narrazione
Prima degli uomini p. 4
Gli ominidi e il Paleolitico p. 17
Il Neolitico e l’Età dei metalli p. 34
Visita al museo p. 48
Attività finali p. 61
Appassionare i bambini alla storia come fosse un racconto è lo scopo di questa proposta. Passeranno poi allo studio disciplinare dei reperti attraverso una visita immaginaria a un museo. Prima la passione e poi la riflessione.
Tutto cominciò miliardi e miliardi di anni fa. Prima non c’era nulla di quello che conosciamo. Non c’era la Terra dove abitiamo, con le sue terre e gli oceani. Non c’erano neanche il cielo con il Sole, la Luna e le stelle.
L’inizio è un grande mistero. Secondo alcuni scienziati si verificò una grande esplosione che portò alla nascita dell’Universo. Fu così potente che l’hanno chiamata Big Bang , cioè «grande botto».
Gigantesche nuvole di gas e polveri cominciarono ad allontanarsi e a ruotare in tutte le direzioni, mentre luci di giallo e rosso fiammante illuminavano lo spazio.
Lo spazio continuò così a diventare sempre più grande, muovendosi come una girandola.
Ancora adesso lo spazio si espande, con migliaia di stelle che nascono e altre che muoiono.
Molto tempo dopo il Big Bang, si formarono le stelle, tra cui il nostro Sole, con i suoi pianeti. Tra questi c’era la Terra, dove viviamo noi. I pianeti girano intorno al Sole, come se fosse un’ enorme calamita .
All’inizio i pianeti erano incandescenti, ma molto lentamente cominciarono a raffreddarsi . Quelli vicini al Sole sono ancora caldissimi. Quelli lontani sono freddissimi e ci mettono anni per girare intorno al Sole.
All’inizio anche la Terra era incandescente, ma con il tempo la crosta esterna cominciò a raffreddarsi e indurirsi. All’interno, però, ancora ribolliva. I vulcani eruttavano facendo uscire lava, gas e vapore acqueo.
Il vapore acqueo si addensò in enormi nubi e cominciò a piovere moltissimo. Per la caduta di queste piogge incessanti, si formarono i mari e gli oceani .
Ma il nostro Pianeta non aveva ancora l’aspetto che ha oggi.
Tutte le sue terre erano unite insieme come in un’enorme isola circondata da un unico grande mare. Questa grande isola viene detta Pangea .
C’erano ancora tantissimi vulcani che eruttavano lava infuocata. La Terra era proprio un posto inospitale. Soltanto dopo molti milioni di anni la Terra diventò come la conosciamo noi.
Non c’era ancora l’uomo. *
massa incandescente sotto la crosta, le terre cominciarono a separarsi . Questi movimenti continuano ancora oggi, ma sono così lenti che nessuno può percepirli senza strumenti.
In questo modo si formarono i continenti , che sono delle grandissime terre con intorno gli oceani che le separano.
I continenti sono: Europa, Africa, Asia, America, Oceania, Antartide.
esseri viventi
Per molto tempo, il mare è stato un brodo bollente senza vita. Quando si raffreddò accadde qualcosa di straordinario: comparvero i primi esseri viventi del nostro pianeta: i batteri .
Questi primi organismi viventi , in grado di nascere, nutrirsi, riprodursi e poi morire, erano talmente piccoli da essere invisibili ai nostri occhi. Esistono ancora e possiamo vederli grazie a potenti microscopi.
Se si osservano al microscopio si vede che sono formati da una sola cellula. Per questo i batteri vengono detti microrganismi unicellulari . Ciascuno ha un nucleo, un corpo e una «pelle» esterna.
I batteri vivono dappertutto: nelle piante, nel cielo e anche nel nostro corpo. Alcuni sono utili , come quelli che ci fanno digerire, altri sono dannosi per noi, come quelli che ci fanno venire la febbre.
microalghe
Dopo i batteri, si formarono nel mare anche delle piccolissime, quasi invisibili alghe, cioè le microalghe . Erano le prime «piantine» microscopiche, i primi vegetali .
Fuori dagli oceani , invece, la Terra era ancora senza vita. Non poteva cominciare nulla senza la presenza di batteri o di piante. Tutto era silenzioso, tranne i vulcani e il vento.
piante terrestri
piante acquatiche
A poco a poco, nacquero altre piccole forme di vita vegetale che avevano le radici. Erano le prime piantine che lentamente impararono a vivere anche fuori dall’acqua.
Poi, nell’acqua si formarono esseri sempre più grandi composti da molte cellule: gli organismi pluricellulari , come coralli, spugne, meduse e molluschi. All’interno non avevano lo scheletro.
Uno dei primi animali marini della preistoria fu il trilobite .* Camminava sul fondo degli oceani nutrendosi di fango e piccoli organismi. Il suo corpo è come una corazza divisa in tre lobi, cioè in tre parti.
Comparvero poi i pesci preistorici , i primi animali ad avere uno scheletro fatto da una colonna vertebrale, composta di piccoli ossi, che va dalla testa alla coda. Anche l’uomo ha queste ossa nella schiena e per questo appartiene ai vertebrati .
In seguito, alcuni pesci impararono a respirare fuori dall’acqua. Nacquero così i primi anfibi che si può dire abbiano una «doppia vita». Da piccoli vivono in acqua e respirano con le branchie come i pesci, mentre da adulti sono animali terrestri.
Gli anfibi appena nati hanno le pinne che poi crescendo si trasformano diventando zampe per muoversi sulla terra. Respirano anche attraverso la pelle, che per questo deve essere sempre umida. Pensa, ad esempio, alle rane o alle salamandre.
Sulla Terra comparvero animali con la pelle molto più dura, ricoperta da squame e placche, capace di resistere anche al sole: erano i rettili . All’inizio erano piccoli e avevano delle zampe corte. Con il passare dei millenni alcuni di loro divennero giganteschi.
Ecco che la Terra si popolò di rettili più grandi : i dinosauri . Alcuni erano erbivori e mangiavano quantità immense di piante. Altri erano carnivori ed erano dotati di artigli oltre che di denti terribili. Per riprodursi facevano le uova.
Tra i dinosauri carnivori, uno dei più feroci era il Tirannosauro .* Aveva una coda lunga che serviva per bilanciare il peso del corpo, perché stava in equilibrio solo su due zampe. Per fortuna non c’era ancora l’uomo.
Tra gli erbivori, il Triceratopo * aveva una testa enorme con tre corni e un becco affilato per tranciare i vegetali di cui si cibava, che sminuzzava con i suoi denti affilati. I dinosauri furono i veri dominatori del mondo per tutto il tempo della loro esistenza.
Anche nel mare abitavano creature spaventose che dominavano su tutti gli altri esseri acquatici.
Senza gambe potevano muoversi più agilmente che sulla terra perché l’acqua sosteneva il loro enorme peso.
C’era il Megalodonte («grande dente») che è considerato l’antenato dello squalo bianco. Era lungo 10 metri. Aveva una enorme bocca con denti affilati come pugnali. La forza delle sue mascelle era spaventosa, come quella di una pinza demolitrice.
Poi comparve il Liopleurodonte , un enorme rettile marino con un lungo muso da coccodrillo.
Poteva essere lungo 7 metri e nuotava muovendo insieme le sue 4 pinne, che assomigliavano a pagaie.
L’ Elasmosauro aveva una testa piccola ma un collo lunghissimo, che gli permetteva di cogliere di sorpresa le prede senza muovere l’intero corpo. Altrimenti i pesci avrebbero fatto in tempo a fuggire.
Nel cielo volavano dei giganteschi rettili. I più grandi avevano una apertura alare di quasi 10 metri. Sulle ali, alcuni avevano degli artigli per catturare i pesci da mangiare come fossero arpioni.
Lo Pterodattilo è uno dei più famosi tra tutti i dinosauri volanti. Le sue ali erano fatte di pelle che partiva dalla fine delle zampe davanti per finire sulle zampe di dietro.
Microraptor erano piccoli dinosauri che avevano delle lunghe penne sia sulle zampe davanti che su quelle dietro. Correvano velocissimi e probabilmente prendevano il volo come un aereo, aprendo le loro quattro ali e planando!
era un grande rettile volante: l’apertura delle ali era quasi di 6 metri.
Come arma aveva un lungo becco senza denti per infilzare le prede.
I dinosauri popolarono la Terra per moltissimo tempo, poi si estinsero , cioè scomparvero completamente. Il motivo è ancora oggi un mistero. Gli studiosi hanno cercato di capire come questo sia potuto accadere.
La causa forse fu un enorme meteorite , che con la sua potenza devastante penetrò nell’atmosfera e impattò sulla Terra facendola tremare e creando un enorme cratere che ancora esiste sotto l’oceano.
Lo scontro riempì l’aria di polvere. Il cielo si coprì di nubi impenetrabili che facevano da scudo al Sole, tanto che per mesi e anni non ci fu più né luce né calore sulla Terra.
Per colpa di questo buio, molte piante morirono e di conseguenza i dinosauri erbivori non trovarono più cibo e si estinsero . Poi scomparvero i dinosauri carnivori che non trovavano più prede da cacciare e da mangiare.
Ci furono poi vari periodi di grande freddo e ghiaccio .
L’inverno si avventava sul suolo terrestre senza che il Sole potesse cambiare questo clima.
di ghiaccio
Questi periodi si chiamano glaciazioni .
La neve e il ghiaccio coprivano gran parte della Terra, seppellendo intere foreste di piante abituate al caldo, come le grandi felci e gli equiseti.
dal ghiaccio cominciarono a crescere foreste di pini e abeti, piante più forti e resistenti al freddo.
Anche oggi questi alberi sono tipici della montagna e mantengono il loro colore verde anche in inverno.
Intorno ai ghiacciai c’erano pianure dove comparvero erbe e arbusti che erano simili a cespugli bassi.
Per fortuna ci furono anche periodi nei quali i ghiacci diminuivano e faceva più caldo.
Anche tra gli animali ci furono tanti cambiamenti. Al posto dei dinosauri la Terra si popolò di mammiferi che erano coperti di pelo per resistere al freddo . Erano animali che partorivano e poi allattavano i loro piccoli. All’inizio erano solo di piccola taglia.
Poi comparvero mammiferi sempre più grandi. Con il tempo fecero la loro apparizione specie mai viste fino ad allora. C’erano gli antenati dei cani , degli orsi e degli ippopotami .
Apparvero anche i primi mammiferi marini: erano gli antenati delle balene che, a differenza dei pesci, non facevano uova ma partorivano e allattavano i piccoli.
Anche se grandissimi si muovevano leggeri perché l’acqua sosteneva il loro corpo.
Intanto nei cieli volavano dei mammiferi più piccoli: erano i pipistrelli .
Tutti questi mammiferi, rispetto agli altri animali, erano capaci di comportamenti più evoluti per proteggere e far crescere i loro figli.
Tra gli animali più resistenti al freddo c’erano i mammut.
Erano erbivori e avevano il corpo coperto di pelo folto. Erano antichi parenti degli elefanti d’oggi, che sono più grandi.
cibo coperto
Le zanne dei mammut erano lunghe e ricurve e servivano probabilmente da arma da difesa. Quando però avevano fame appoggiavano queste zanne sul terreno e le usavano come spazzaneve per cercare il cibo sottostante.
Per sfamare un corpo così grande, dovevano trovare una grande quantità di erba e piante da digerire per dotarsi di grasso, che serviva loro da protezione e riserva di energia sotto la pelle. Così dovevano spostarsi spesso alla ricerca di cibo.
Gli uomini preistorici li cacciavano. Tremila anni fa scomparvero del tutto . I loro scheletri pietrificati si trovano anche nelle nostre pianure e colline dove ora fa caldo.
A un certo punto comparvero dei mammiferi speciali. Erano bassi, camminavano su due gambe con la schiena incurvata in avanti e le gambe piegate sulle ginocchia. Erano gli ominidi, gli antenati degli esseri umani.
pollice opponibile
Avevano, come noi, cinque dita sia ai piedi che alle mani. Il pollice della mano si piegava e riusciva a toccare tutte le altre dita della mano. Per questo viene detto pollice opponibile . In questo modo potevano afferrare qualunque oggetto.
Erano pelosi e alti come un bambino di otto anni. Avevano il viso largo, la mascella sporgente e le braccia erano molto lunghe rispetto al corpo.
Non molti anni fa, in Africa, è stato ritrovato uno scheletro di una femmina di questi antenati che avevano già alcune nostre caratteristiche.
La chiamarono Lucy .**
Studiando i resti di questi antenati, si è visto che i loro denti molari, cioè quelli masticatori, erano molto sviluppati. Invece i canini, adatti a strappare la carne, erano piccoli. Da questo si è capito che mangiavano soprattutto erbe , radici, bacche e semi.*
si spostavano sempre
Erano nomadi e si spostavano continuamente in piccoli gruppi per cercare cibo. Per mettersi al sicuro, si rifugiavano sotto rocce sporgenti o costruivano dei ripari con i rami. Non sapevano cacciare.
* Suggerimenti: approfondire la propria dentatura
Visto che camminavano solo su due arti, avevano le mani libere e potevano così afferrare e lanciare pietre e rami per difendersi dagli animali feroci. Erano molto resistenti ma indifesi. , un territorio ricoperto di erba alta, con arbusti e pochi alberi.
Dovevano quindi attraversare grandi spazi aperti per trovare il cibo, affrontando molti pericoli.
Nella savana i predatori erano sempre in agguato e con l’erba alta era difficile avvistarli. Stare in piedi aiutava loro a vederli in tempo e per essere più forti impararono a muoversi in gruppo , nascondendosi tra l’erba.
Certe volte, vedendo i predatori da lontano, avevano il tempo di rifugiarsi sugli alberi . Lì aspettavano anche giorni, finché le bestie non si allontanavano.
Avevano gambe robuste che permettevano loro di camminare a lungo cercando sempre nuovi territori dove vivere più al sicuro e trovare cibo.
Infatti in Africa si trovano i loro resti in territori anche molto lontani tra loro. Tutti questi primi ominidi appartenevano alla specie detta Australopiteco e si diffusero in Africa. Lucy è una di loro.
Con il tempo gli australopitechi si estinsero e si diffuse una specie di ominidi in grado di camminare meglio . Avevano un cranio leggermente più grande e un cervello più sviluppato.
usa le pietre
pietra scheggiata
Usavano dei ciottoli scheggiati per scuoiare e tagliare in pezzi gli animali. Prima, solo con mani e denti, sarebbe stato impossibile.
Soprattutto, non si limitavano a prendere ciò che trovavano in natura, ma avevano una capacità straordinaria: quella di fabbricarsi, con le loro mani sempre più abili , degli strumenti, utilizzando anche la pietra.
Siamo nel Paleolitico, che significa «Età della pietra antica»
Questi uomini appartenevano alla specie dell’ Homo habilis, che significa «uomo che sa usare le mani».
A poco a poco impararono a costruire strumenti di pietra con i quali potevano lavorare il legno, la carne, la pelle. Per ottenere una punta tagliente sbattevano una pietra contro l’altra.
Alla fine, sulla pietra percossa, si creavano dei bordi molto taglienti .
Con quelli tagliavano i rami e appuntivano i bastoni di legno. Era nata la tecnologia.
Con questi strumenti potevano nutrirsi anche di animali. La loro alimentazione era più varia di quella degli australopitechi. Mangiavano di tutto: carne, radici, frutta, ecc.
parte scheggiata
parte arrotondata
I primi sassi usati come strumento erano affilati da una sola parte. Dall’altra erano tondi, per essere impugnati con forza nel palmo della mano. Vengono chiamati chopper ed erano «multiuso».*
statura più alta
Comparvero poi uomini che erano ancora più alti e camminavano più dritti.
Sapevano fare molte più cose con le mani: lavoravano il legno e le pietre come fanno gli artigiani.
Asia Europa Africa
amigdala
Erano inoltre dei veri esploratori e scopritori di terre nuove. Infatti, con il tempo, si spostarono in gruppi, uscirono dall’Africa e lentamente si diffusero in Asia e in Europa , che si popolavano sempre di più.
chopper
Lavoravano la pietra in maniera più raffinata. La scheggiavano su due bordi come un pugnale. Questa pietra di forma allungata, più tagliente del chopper, si chiama amigdala .*
prendono il fuoco
Inoltre, questi uomini fecero una scoperta straordinaria. Avvicinandosi a degli incendi avevano visto che era possibile prendere e trasportare il fuoco usando del legno o della resina.
Il guaio era che dovevano sempre tenerlo vivo, perché non sapevano accenderlo .
Se si spegneva non c’era nulla da fare, se non cercarlo presso altri gruppi di persone.
Portarono così il fuoco nelle grotte e si accorsero che poteva essere utile per scaldarsi, illuminare, oppure per spaventare gli animali che si avvicinavano attirati dall’odore della carne. per settimane e mesi inutilmente.
Una volta trovato era difficilissimo prenderlo e riportarlo nella grotta, rifacendo tutto il percorso senza che si spegnesse.
Questi antenati sono chiamati ergaster , che significa appunto «artigiano». Alcuni di loro vengono chiamati Homo erectus .*
Le grotte, pur con le loro scomodità, erano certamente dei ripari più confortevoli e sicuri degli alberi. Non sempre però era facile trovarle libere.
Alla sera si ritiravano dentro per difendersi dal freddo e dal cattivo tempo. Lì potevano consumare il loro cibo più al sicuro , lontano dalle bestie feroci. Certe grotte erano davvero grandi.
C’erano le donne con i bambini, zie e nonne. C’erano gli uomini che erano padri, zii, fratelli e nonni. Tutti si aiutavano condividendo le erbe, i frutti raccolti e la carne.
Tuttavia non potevano restare per troppo tempo nello stesso posto, perché veniva a scarseggiare il cibo. Allora abbandonavano i loro ripari e, seguendo i fiumi, ne cercavano altri.
Dopo un periodo di clima caldo in cui questi primi uomini «artigiani» continuavano a migliorare la loro vita, ritornarono periodi glaciali . Anche in Europa faceva freddissimo. Una grande distesa di ghiaccio la ricopriva.
Gli animali per sopportare il freddo aumentarono la loro folta pelliccia . Erano orsi , lupi e mammut lanosi. E gli uomini? Come fecero per resistere e adattarsi?
In questa nuova situazione, in Europa e in Asia si diffuse una specie di ominidi che aveva delle caratteristiche adatte per affrontare il gelo. Avevano un corpo tozzo, robusto ed erano molto forti .
pelliccia uomo
Erano grandi cacciatori, sia per nutrirsi, sia perché avevano bisogno delle pellicce per vestirsi. Questi uomini appartenevano alla specie chiamata uomo di Neandertal perché i loro resti sono stati trovati nella valle di Neander, in Germania.
Per fronteggiare il freddo questi uomini riuscirono a scoprire come accendere il fuoco . Si accorsero che, battendo tra loro dei sassi speciali, si formavano delle scintille. Se le scintille cadevano su foglie secche, queste prendevano fuoco.
Un’altra tecnica per fare il fuoco era quella di prendere una tavoletta di legno con un piccolo foro al centro. Si appoggia un legno appuntito sulla tavoletta e lo si gira velocemente, finché non si accende una piccola fiamma.
poteva essere acceso dentro alle grotte senza paura che si spegnesse. La vita divenne un po’ più facile e certe abitudini cambiarono. Il fuoco serviva per avere un po’ di luce durante la notte.
Inoltre, serviva per che diventava più tenera, buona e più facile da digerire. Questo miglioramento nel cibo permise loro di diventare più forti e di vivere più a lungo.
I Neandertal sapevano costruire armi e oggetti in pietra più affilati per lavorare e per cacciare . Avevano infatti sempre più bisogno di sradicare radici, tagliare rami, scuoiare animali e tagliarne la carne.
fossa scavata e nascosta
La caccia più fortunata avveniva lungo le sponde dei fiumi . Lì gli animali andavano a bere e i cacciatori li sorprendevano con i giavellotti in mano. I grandi animali affondavano facilmente nel fango per l’enorme peso e quindi erano lenti a scappare.
Un’altra tecnica di caccia era quella di accerchiare le prede. Un gruppo di cacciatori, con il fuoco e con le lance, le faceva scappare verso grandi buche, coperte con rami e foglie, dove gli animali cadevano. Così era più facile ucciderli.
La pelle, che poi serviva per proteggersi dal freddo, veniva pulita con il raschiatoio , un pezzo di pietra affilatissimo.*
Non tutte le pietre erano adatte per realizzare strumenti di lavoro. Ci voleva una pietra resistente, ma anche facile da scheggiare. Questa pietra si chiama selce . Per procurarsela, gli uomini dovevano esplorare monti e fiumi anche per settimane.
Con pietre speciali ancora più dure colpivano queste pietre di selce rompendole in tante schegge taglienti. Avevano uno o più lati affilati come il vetro e servivano anche per le lance.
Il consumo di queste schegge di selce fu grandissimo. I ricercatori hanno trovato grandi quantità di pietre scheggiate nei campi lungo alcuni fiumi . È lì, infatti, che i nostri antenati si accampavano e sorsero i primi villaggi.
L’ acqua dei fiumi serviva per dissetarsi, per lavarsi, per pescare, per muoversi più facilmente rispetto a quello che riuscivano a fare nelle foreste.
Dove non c’erano le grotte, gli uomini impararono a costruirsi le capanne . Erano costruzioni molto semplici che servivano per proteggersi dalla pioggia, dal troppo sole e dal freddo. Sono le prime vere case.
Erano fatte con rami d’alberi incrociati e frasche più sottili. In basso venivano messe delle pietre per tenere fermi i rami.
Se volevano allontanare gli animali feroci, prendevano delle torce fatte di resina e li spaventavano.
Alla sera si riunivano tutti intorno al fuoco .
Quando, però, non c’erano più animali da cacciare, le capanne venivano smontate e rimontate da un’altra parte.
Pescare nei torrenti di montagna non era un’impresa facile. I torrenti avevano acque gelide e per pescare bisognava avvicinarsi molto all’acqua! Le rocce erano scivolose e la corrente pericolosa.
Così poteva succedere di perdere l’equilibrio all’improvviso e cadere nell’acqua ghiacciata. A quel punto la corrente impetuosa poteva trascinare via il malcapitato.
Quando un uomo o una donna moriva, ad esempio annegando in un fiume, gli abitanti del villaggio pensavano che il corpo non dovesse essere abbandonato in balia degli animali.
I corpi dei defunti venivano seppelliti sottoterra, con accanto armi, fiori e conchiglie o altri oggetti che erano appartenuti a quella persona. Poi, per proteggere la sepoltura , ponevano sopra delle grandi pietre.
Mentre i Neandertal lottavano per sopravvivere usando tutta la loro forza, giunsero dall’Africa e dall’Asia
altri esseri umani più esili fisicamente, ma molto intelligenti .
Anche loro avevano fatto un lungo viaggio , attraversando terre sconosciute, alla ricerca di posti migliori dove vivere. Giunti in Europa, decisero di fermarsi.
Durante il viaggio avevano superato molte difficoltà e avevano imparato tante cose anche da altre popolazioni incontrate.
Erano capaci di risolvere i problemi in modo ingegnoso.
Sapevano usare semplici parole per comunicare tra di loro e disegnavano nelle grotte scene di vita che sembravano vere.*
Per cacciare le prede senza inseguirle, questi uomini inventarono l’arco . Le punte delle frecce erano fatte di pietra o di osso appuntito. La corda era realizzata con i tendini di animali.
Costruirono poi i propulsori * che erano come degli allungamenti del braccio per tirare le lance (zagaglie) . Il tiro risultava così più potente e riusciva a raggiungere lunghe distanze.
Con gli ossi costruivano anche gli arpioni ,* che servivano per prendere i pesci, e gli aghi * per cucire le pelli. Usavano le zanne degli animali per rinforzare le tende fatte di pelli.
I cacciatori portavano delle collane con denti * di animali, infilati in una striscia di cuoio. Anche le donne si ornavano con collane e bracciali fatti di pietre e altri materiali.
I bambini e le bambine seguivano i genitori nella vita di tutti i giorni, imparando presto ad arrangiarsi per la sopravvivenza. Avevano anche il tempo di giocare o disegnare sulle pareti delle grotte.*
Nel frattempo, anche il clima era cambiato . I ghiacci si erano ritirati e certe zone, che un tempo erano inospitali a causa del freddo, ripresero ad essere abitate.
Nuove idee e nuove scoperte si susseguirono sempre più veloci. Ad esempio, furono inventate tecniche per lavorare la pietra in modo più raffinato, per fare strumenti che miglioravano la vita.
Siamo nel Neolitico, che significa «Età della pietra nuova»
Questi nostri antenati sono chiamati Homo sapiens , l’ultima specie di esseri umani a cui apparteniamo anche noi. Sono loro i protagonisti del Neolitico : una nuova era, segnata da tantissime altre scoperte.
Uomini e donne uscivano a caccia allontanandosi dal villaggio anche per giorni. Inoltre, andavano alla ricerca di cibo, come semi, bacche ed erbe, sempre con la paura di incontrare delle bestie feroci o di trovare erbe velenose.
Poi, finalmente, scoprirono che era possibile far crescere le piante vicino alle proprie capanne usando i semi delle piante migliori.
Nacque così l’ agricoltura : una fonte di cibo ancora più importante della caccia.
Coltivavano soprattutto i , (frumento, orzo, ecc.), che hanno la proprietà di non perdere i semi durante la raccolta. Per tagliare il grano maturo usavano una falce , fatta da pezzetti di selce tagliente inseriti in un legno o un osso curvo.
L’agricoltura fu un grande sollievo, perché con questa scoperta non serviva più spostarsi in cerca di cibo. Mai più smontare e rimontare le capanne, mai più grandi viaggi per procurarsi da mangiare.
La vita da agricoltori non era facile, perché bisognava trovare i semi giusti e sperare che il raccolto non fosse rovinato da animali o dal cattivo tempo.
Per fortuna stava per succedere un altro fatto sconvolgente.
Alcuni cacciatori invece di uccidere i piccoli degli animali decisero di portarli vicino alla propria capanna per farli crescere e allevarli .
Così costruirono dei recinti di legno per non farli scappare.
Venivano nutriti e protetti dagli altri predatori. In questo modo potevano crescere bene e poi fare altri cuccioli.
Uno dei primi animali ad essere addomesticato fu un tipo di lupo particolarmente docile, che diventò presto un amico molto fedele: il cane . Aiutava gli uomini nella caccia e poi nella custodia del bestiame.
Il bestiame veniva nutrito e curato anche più volte al giorno. Anche il manto di questi animali cresceva più folto e lanoso e poteva essere usato per proteggere i bambini e gli adulti dal freddo.
pascolo libero
Con il passare del tempo, da pochi animali gli uomini si ritrovarono ad allevare grandi greggi che pascolavano anche fuori dai recinti senza più scappare.
Un po’ alla volta furono portati nei recinti anche altri animali, come mucche e maiali .
All’inizio venivano sfamati nei recinti, poi, una volta addomesticati, venivano lasciati liberi al pascolo.
latte di capra
Alcuni di questi animali producevano il latte per i loro piccoli. Questo latte cominciò a essere dato anche ai bambini del villaggio. Con questo cibo molto nutriente la popolazione cresceva di numero.
Adesso gli abitanti riuscivano a produrre cibo più che sufficiente per badare alla necessità delle loro famiglie. Per questo c’era più tempo da dedicare alla costruzione di oggetti utili alla vita quotidiana.
Lentamente, i nostri antenati divennero artigiani straordinari . Realizzavano vasi di argilla, filavano i tessuti, intrecciavano cesti, tagliavano la pietra e lavoravano il legno.
Oltre alla selce, conoscevano le caratteristiche di tantissime pietre. Tra queste c’era una pietra vetrosa che si prestava moltissimo per realizzare frecce e altre cose: l’ ossidiana . Era nera, perché veniva dai vulcani.
Nei villaggi era tutto un brulicare di gente affaccendata: chi coltivava la terra, chi portava acqua, chi mungeva gli animali, chi giocava, chi costruiva capanne…
rotoli di argilla sovrapposizione
C’era sempre più bisogno di recipienti. I primi vasi erano fatti con l’argilla, una terra speciale che, quando si secca, diventa dura e impermeabile.*
Una tecnica per i fare i vasi era quella di cominciare realizzando dei rotoli di argilla che venivano poi messi uno sull’altro fino a formare il vaso.
Poi si lisciava la superficie con le mani o con l’aiuto di una spatola . Si mettevano i vasi al sole ad asciugare lentamente. Una volta induriti, venivano dipinti con colori ricavati dalle piante e abbelliti con disegni.
Ma fu l’invenzione del forno a dare la vera svolta! All’inizio era una buca scavata nel terreno e coperta di rami che bruciavano. Poi fu costruita sopra il fuoco una copertura per aumentare il calore. L’argilla dopo la cottura diventava terracotta .*
pelli di animale
Fino a qui, gli uomini si erano sempre vestiti con pelli di animali. Queste, però, erano difficili da trovare e anche da lavorare. Fu a questo punto che avvenne un’altra importante scoperta.
telaio
lana
trama
Rigirando tra le dita un pugno di lana di pecora scoprirono che si poteva formare un filo lunghissimo e che, intrecciando tanti fili tra loro, si otteneva un nuovo materiale. Era l’origine dei primi tessuti.
sassi
spola piante di iuta
Era un lavoro lungo, ma con l’invenzione del telaio tutto diventò più facile e veloce. Alcuni fili venivano appesi in verticale a un legno e tenuti fermi in basso con dei sassi. Poi, tra questi, con la spola venivano fatti passare i fili orizzontali.
Riga dopo riga, la trama cresceva. Oltre alla lana di pecora, impararono a intrecciare fili di erbe resistenti come la iuta, il lino e la canapa. Con questi tessuti si cucivano vestiti più comodi e leggeri da indossare.
Come portare al villaggio i semi, i frutti raccolti nel bosco o sui campi oppure i pesci pescati nel fiume? I vasi di terracotta erano troppo pesanti, piccoli e fragili. Era un grande problema.
Uno dei primi tentativi fu quello di creare dei contenitori intrecciando piccoli rami, ma non duravano a lungo perché i rami, una volta diventati secchi, si spezzavano facilmente.
Provarono così a intrecciare gli steli del frumento che rimanevano dopo la mietitura: funzionavano benissimo! Quando erano secchi diventavano resistenti, ma restavano flessibili. Erano sempre a disposizione nel periodo della raccolta del frumento.
In questo modo riuscirono finalmente a realizzare stuoie o cesti della forma e della grandezza che volevano. Potevano anche fare il manico per trasportarli più comodamente. Erano leggerissimi rispetto al peso che potevano portare.
Finora per lavorare le pietre bisognava usare altre pietre più dure che a loro volta andavano lavorate con altre ancora più dure. Era difficilissimo anche solo trovarle o scambiarle.
entrata d’aria
rame fuso
Li raccolsero e li portarono al villaggio. Si accorsero che nel fuoco si scioglievano diventando un unico liquido rosso incandescente.
Quando si raffreddava ritornava duro come prima, ma poteva prendere una forma diversa.
Lavorando le pietre scoprirono che in alcune brillavano dei pezzetti di materiale (pepite) . Si incuriosirono, perché videro che colpendoli cambiavano forma senza frantumarsi, come fanno invece le rocce.
Che cos’erano?
stampo
Provarono così a versare questo liquido dentro a stampi e osservarono che si potevano ottenere le forme più varie.
Avevano scoperto il rame .*
gioielli di rame
Il rame era prezioso, ma aveva il difetto di essere troppo tenero per fare strumenti di lavoro come scalpelli o falci. Veniva usato per fare soprattutto vasi e gioielli. Come fare per renderlo più resistente?
Provarono ad aggiungere al rame pepite ricavate da altre rocce, lo stagno , e si accorsero che si otteneva un materiale più duro: il bronzo .* Si potevano fare anche spade solide e pesanti, che però si spezzavano facilmente.
Infine fu scoperto un materiale duro ma che non si spezzava: il ferro .*
Per ottenerlo bisognava costruire dei forni più grandi dove raggiungere temperature elevate (almeno 1.200° C), molto più alte di quello che ci vuole per fondere il rame.
Ora era possibile fare delle spade quasi indistruttibili! Il ferro veniva usato anche per creare i primi scalpelli per lavorare la roccia e le prime seghe in ferro per tagliare gli alberi.
Questo metallo era preziosissimo.
strumenti di ferro
Tutti cercavano di avere questi nuovi strumenti che cambiavano la vita.
Ma era difficilissimo trovare il materiale e produrli con i forni. Solo pochi sapevano come fare.
Nacque così il commercio tra posti lontani tra loro.
Per procurarsi questi strumenti di metallo a volte bisognava viaggiare per settimane o mesi. Seguire i fiumi era la via più sicura per non perdersi e meno faticosa per trasportare il peso dei materiali da scambiare .
Gli uomini portavano con loro tessuti, ceramica, pelli e cesti per scambiarli con i nuovi oggetti in metallo. Anche quelli che lavoravano i metalli dovevano viaggiare per cercare le materie prime.
Questo scambio viene chiamato baratto . Gli agricoltori, ad esempio, davano una parte del loro raccolto agli allevatori che offrivano in cambio i loro prodotti. Non esistevano ancora le monete.
Grazie alle condizioni di vita migliori, la popolazione dei villaggi cresceva. Per questo si dedicava sempre più tempo alla costruzione di nuove abitazioni .*
Per avere accesso diretto all’acqua, alcune capanne vennero costruite sui fiumi o sui laghi. Con strumenti come mazze o asce, era possibile lavorare il legno necessario per costruire queste capanne, chiamate palafitte .*
C’erano delle passerelle da attraversare per raggiungere la capanna vicina senza bagnarsi. Nelle capanne c’erano macine per i cereali e anche focolari , tanto che a volte rischiavano di prendere fuoco.
Anche i villaggi costruiti sulla terraferma venivano circondati da palizzate con una porta di accesso mobile.
Tutto intorno era pieno di campi coltivati o di pascoli.
Oltre al legno, si cominciò a costruire le case con le pietre .
Se non c’era la pietra si usavano mattoni di argilla impastati con la paglia e cotti al sole. Ognuno aveva la sua tecnica.
A noi sono giunti solo quelli scritti
sulla pietra o sulla terracotta, perché gli altri supporti si sono deteriorati. I primi popoli a usare la scrittura
furono i Sumeri e gli Egizi circa 5.000 anni fa.
Con gli scambi di merci sempre più diffusi c’era bisogno di tenere traccia delle quantità dei prodotti con dei segni incisi su legno, su pelle o su pietra. Nacque così la scrittura , che con i suoi simboli permetteva di scrivere i fatti che accadevano.
Leggendo questi documenti scritti è come se i primi uomini ci parlassero direttamente. Finisce la preistoria , basata sullo studio dei reperti, e comincia un periodo nuovo chiamato storia , in cui si possono leggere dei documenti scritti.
freddo
Età della pietra antica
Homo habilis
Lavora la pietra
uomo di Neandertal
È un abile cacciatore
Homo ergaster Usa il fuoco
Australopiteco Cammina su due gambe
villaggio Homo sapiens
agricoltura
scrittura
nascono le civiltà
NEOLITICO
Età della pietra nuova
metalli
allevamento
STORIA
Con la scrittura, si entra nella storia
5000 anni fa
insegnante
alunni
Che cosa resta di quel che è stato?
Resta quello che possiamo ancora vedere nei reperti dei musei e nei siti paleontologici e archeologici in giro per il mondo.
È proprio da questi ritrovamenti che gli studiosi hanno ricostruito tutto quello che hai letto finora. Non essendoci documenti scritti la preistoria resta muta e ci parlano i sassi, i ritrovamenti antichi, i resti delle piante e dei pesci preistorici vissuti milioni di anni fa, ecc.
Questo è un fossile di un organismo estinto centinaia di milioni di anni fa. Si chiama Dickinsonia e viveva nel mare. Non è chiaro quale fosse la testa e quale la coda. Alcuni erano minuscoli (pochi millimetri), altri grandi anche 1,40 metri.
Resti dei primi animali e vegetali
I trilobiti erano degli animali acquatici più complessi . Avevano il corpo piatto per camminare sul fondo del mare.
La parte dura esterna proteggeva le parti interne più tenere e molli. Erano tra i primi artropodi.
L’ ammonite era un mollusco con una conchiglia a forma di spirale. In montagna si trovano molti di questi fossili. Vuol dire che, dove adesso ci sono le montagne, un tempo c’era il mare. Si possono vedere anche in alcune pietre usate per pavimentare le strade.
Questo è un fossile vegetale di zamites , una pianta che assomiglia molto alle attuali palme . Erano piante alte più di 8 metri.
Scheletri di dinosauri
Il Triceratopo è uno dei più famosi esemplari di dinosauri con le corna. Qui si vede uno degli scheletri più grandi mai ritrovati. Ha un cranio di circa 2,50 metri ed è lungo quasi 9 metri. Si trova nel Museo di Storia naturale di Ottawa, in Canada.
Il Tirannosauro era carnivoro, era lungo più di 10 metri e alto quasi 5 metri. Le zampe davanti sono più corte. In foto puoi vedere il fossile più grande di T-Rex ritrovato finora, soprannominato «Sue» (Chicago, Stati Uniti).
Orme di animali
In Texas (negli Stati Uniti) sono state ritrovate delle impronte che i dinosauri hanno lasciato sul fango, diventato poi roccia. Anche in Italia ci sono molti siti con impronte di dinosauri.
Queste impronte sono state ritrovate in Bolivia. Si può riconoscere molto bene il percorso fatto dal dinosauro, che, vista la forma della zampa tondeggiante e senza artigli, era erbivoro.
In Africa (a Laetoli, in Tanzania) sono state ritrovate impronte fossili di due o forse tre uomini. Hanno lasciato le impronte perché camminavano su uno strato di ceneri di un vulcano che poi si è trasformato in roccia. Ma come avranno fatto a camminare su quella cenere?
Lo scheletro di Lucy
Era il 1974 quando venne ritrovato il primo scheletro di australopiteco . È esposto nel Museo Nazionale di Addis Abeba, in Etiopia. Dalla posizione delle ossa si capisce che questo ominide stava in posizione eretta.
Dopo una prima eruzione, probabilmente c’è stata una forte pioggia, che ha raffreddato la cenere e l’ha trasformata in fango. Poi ci sono state altre eruzioni, subito dopo, che hanno «cementato» queste impronte umane.
Viveva nella Savana africana, in mezzo a grandi distese di erbe alte e pochi alberi. Studiando lo scheletro, si capì che era una femmina. Venne chiamata Lucy , dal titolo di una canzone che gli archeologi ascoltavano durante gli scavi.
Un uomo di Neandertal: l’uomo di Altamura
Questa è la grotta di Lamalunga, che si trova vicino ad Altamura in Italia, in Puglia . È formata da varie cavità, scavate dall’acqua sotterranea, e da stretti cunicoli. Non era abitata da uomini preistorici, ma al suo interno è stata fatta un’importante scoperta.
Alla fine di una galleria è stato ritrovato lo scheletro di un uomo di Neandertal , che è stato chiamato uomo di Altamura . Probabilmente è caduto nella grotta durante una battuta di caccia ed è rimasto intrappolato.
Balzi Rossi
I Balzi Rossi sono circa 15 grotte e ripari di fronte al mare, al confine tra Italia e Francia . Qui sono stati ritrovati numerosi reperti, varie sepolture e oggetti, sia di Neandertal che di Sapiens.
Sono state inoltre rinvenute circa 15 statuine femminili, le cosiddette Veneri. Gli uomini preistorici adoravano queste divinità che, con le loro forme tondeggianti, ricordavano la maternità.
Ci sono grotte che non erano abitate, ma venivano considerate luoghi sacri e magici. Spesso erano decorate con graffiti e pitture. Nella grotta di Altamira , in Spagna , si può ammirare questo disegno di un bisonte. I colori erano ricavati dalle piante.
Pittori della preistoria
I cacciatori disegnavano gli animali per chiedere agli spiriti dell’aldilà che li aiutassero nella caccia . Per tracciare i contorni delle figure incidevano la roccia oppure usavano il carbone (grotta di Chauvet, Francia).
Nella Caverna delle mani in Argentina sono stati ritrovati questi dipinti. Gli uomini preistorici appoggiavano una mano alla parete e poi ci soffiavano sopra il colore con una cannuccia. Infatti si può notare che sono tutte impronte di mani sinistre!
Questo è un cavallo dipinto in un’altra grotta molto famosa in Francia, a Lascaux. Nell’immagine si notano la criniera e gli zoccoli. I Sapiens dipingevano immagini molto realistiche.
Strumenti in pietra scheggiata
Il chopper è un ciottolo di pietra scheggiata del Paleolitico. È grande come una mano. Veniva usato come coltello per la carne e come martello per spezzare gli ossi e mangiare il midollo che c’era dentro. Serviva anche per scavare il terreno alla ricerca di radici o schiacciare le noci.
Strumenti in pietra levigata
Ecco un raschiatoio , sempre del Paleolitico, ricavato da una scheggia di pietra di selce. È lungo circa 8 centimetri ed è stato trovato a Padova. Questo strumento serviva per tagliare, appuntire, raschiare e lavorare legno, corna e pelli.
Questa è un’ amigdala (che significa «mandorla») in selce del Paleolitico, una pietra scheggiata su due lati e molto appuntita. Si chiama anche bifacciale. Come il chopper, non era uno strumento da lancio, ma da tenere in mano.
Questa ascia in pietra levigata risale invece al Neolitico. Si può notare che la lavorazione è più precisa e raffinata: è liscia e lucida. Per levigarla servivano pietre durissime e tanto lavoro.
Questo vaso di argilla è stato rinvenuto in un antico villaggio neolitico in Grecia. Il vaso è in terracotta, molto semplice e senza decorazioni.
Le righe che abbelliscono questo vaso sono state fatte con un oggetto a punta.
Potevano essere bastoncini appuntiti, penne di uccello o grosse spine.
La ceramica
Nel Neolitico gli uomini cominciarono a cuocere l’argilla ad alte temperature per renderla più resistente, ottenendo così la ceramica .
Questo vaso (olla) serviva per la conservazione e cottura dei cibi.
La superficie di questo vaso in ceramica è liscia e ci sono delle decorazioni attorno.
Il boccale aveva il manico per riuscire ad afferrarlo bene e a trasportare l’acqua.
Questo è un ago di osso affilato con foro intagliato. Era utilizzato dai Sapiens per cucire i vestiti di pelle o tessuti e per realizzare le tende per le capanne.
punta
Gli arpioni venivano usati nel Neolitico per pescare. Le punte impedivano che i pesci conficcati scappassero. Quelli nell’immagine sono in osso di renna e sono stati trovati in Francia.
All’interno dei fori di questi denti di animali veniva fatto passare un filo per realizzare una collana . La collana era indossata dai cacciatori Sapiens come ornamento e simbolo di coraggio. Il propulsore permetteva di scagliare la lancia (zagaglia) più lontano. Era un’arma usata dai cacciatori Sapiens.
punto per agganciare la lancia
Oggetti in rame
Su un ghiacciaio delle Alpi è stata ritrovata la mummia di un uomo preistorico, soprannominato Ötzi, con la sua ascia in rame perfettamente conservata. La lama era fissata con pece di betulla e strisce di cuoio al manico in legno.
Oggetti in bronzo
Al British Museum di Londra si può ammirare questo scudo . Apparteneva a un guerriero dell’età del Bronzo. È stato ritrovato nel fiume Tamigi. Il bronzo è più resistente del rame e non si corrode.
Queste sono punte di freccia in rame ritrovate in Sardegna e in Lombardia. Per procurarsi il rame spesso si dovevano affrontare pericolosi viaggi in luoghi lontani, cosa che favorì i contatti fra popolazioni. Ad esempio, il rame dell’ascia di Ötzi veniva dalla Toscana.
Queste sono asce in bronzo ritrovate nella zona di Modena, in Emilia Romagna. Il manico che veniva inserito non si è conservato. Le asce venivano usate sia per combattere, sia come utensili.
Oggetti in ferro
Questa è una punta di lancia in ferro , trovata in Puglia.
Il ferro è più difficile da estrarre e lavorare, ma più comune e più resistente di rame e bronzo. Le popolazioni che usavano armi in ferro avevano grossi vantaggi in battaglia.
Queste spade sono state trovate in Lombardia e venivano costruite dai popoli celtici.
Non si sa con certezza perché venivano piegate in questo modo: forse in segno di pace.
Gioielli in oro
In Turchia, negli scavi di quella che si crede essere la città di Troia, sono stati ritrovati moltissimi gioielli, tra cui questa collana realizzata in oro . L’oro è un metallo facile da lavorare e non si arrugginisce.
Questa collana si può ammirare al British Museum, è in oro e risale all’età del Bronzo. Si chiama lunula , perché assomiglia a una luna crescente. Le lunule sono state ritrovate soprattutto in Irlanda e Gran Bretagna.
Villaggi sulla terraferma
Il villaggio neolitico di Skara Brae in Scozia è uno dei meglio conservati nel tempo.
Per fare il tetto, dato che su queste isole non c’erano boschi, venivano usati materiali portati dalle mareggiate.
Villaggi di palafitte
Questi sono i resti delle palafitte di Fiavé, in Trentino, ai piedi delle Alpi , che risalgono all’età del Bronzo.
Ci sono così tanti pali, perché quando uno sprofondava gli uomini ne aggiungevano un altro per consolidare la costruzione.
All’interno possiamo notare che la casa era suddivisa in stanze e che sono rimasti degli arredi fatti in pietra. Al centro c’era un forno usato per riscaldare e cucinare. Queste case erano ben più accoglienti delle grotte!
Ecco le palafitte ricostruite per mostrare ai visitatori come erano un tempo. Edificando le loro case sul lago, gli uomini erano più vicini a quella preziosa risorsa che è l’acqua e risparmiavano terreno per la coltivazione.
Il lavoro del paleontologo
Questa grotta è chiamata la «Pesciara» (Bolca, Verona), perché i paleontologi vi hanno scoperto la presenza di fossili di pesci marini vissuti milioni di anni fa. Significa che quel luogo, che ora è in montagna, era un fondale marino che si è sollevato nelle prime ere della Terra.
Il lavoro dell’archeologo
Nella Grotta Guattari (San Felice Circeo, Latina) gli archeologi hanno fatto un’incredibile scoperta: le ossa di 11 uomini e donne di Neandertal, insieme a parti di scheletri di altri animali, come elefanti, rinoceronti, cervi giganti (megaloceri), ecc.
In questo disegno vedi il lavoro dei paleontologi che scavano il terreno con molta attenzione. Ci fa capire che i vari strati della terra nascondono resti di ere diverse.
Il lavoro degli archeologi è interessante, ma esige studio, pazienza e soprattutto passione.
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Come prepararsi all’esposizione degli argomenti studiati.*
1. Concentrati sulle pagine da presentare.
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3. Nascondi i testi con una fascetta di carta 18 x 6 cm.
4. Ripeti quello che ricordi con le tue parole guardando le immagini.
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Spunta gli argomenti in cui ti senti preparato.
Come nacque l’Universo
La Terra e i continenti
L’inizio della vita
Esseri sempre più grandi
Pesci e anfibi
Rettili di terra, di mare e di cielo
La scomparsa dei dinosauri
responsabile e consapevole
Le glaciazioni, i mammiferi e i mammut
Gli antenati degli uomini
Uomini abili con le mani
Uomini artigiani
Uomini resistenti
Uomini sapienti
Il Neolitico
Completa le frasi cercando le parole nei testi.
Dovevano tenere il fuoco sempre vivo perché non sapevano
Orientarsi p. 64
Viaggiare e mezzi di trasporto p. 74
Gli ambienti
Vivere in montagna p. 83
Vivere in collina p. 93
Vivere in pianura p. 99
Vivere il fiume p. 105
Vivere al mare p. 111
Il lavoro p. 118
Partire dalle immagini della realtà per incuriosirsi, meravigliarsi e poi fare mille domande all’insegnante per saperne di più. È la geografia come piace ai bambini.
Come ritrovare la strada.
Camminando nel bosco lontano dai sentieri è facile perdersi perché tutto sembra uguale.
Prima c’era il sentiero a fare da guida e bastava seguirlo.
Adesso non ci sono più riferimenti .
fuori dal sentiero in mare aperto le dune si spostano visione dall’alto
Succede così anche nel mare quando si è lontani dalle coste. Non si vede né il punto di partenza, né quello di arrivo. Il rischio è di andare dalla parte sbagliata o girare sempre in tondo.
Lo stesso capita nel deserto , dove i sentieri vengono coperti e le dune si spostano a causa del vento che smuove la sabbia. Per non perdersi bisogna trovare qualcosa che non cambia mai di posto.
Gli uccelli non si smarriscono mai. Riescono ad attraversare i boschi, i mari e i deserti perché volando in alto possono vedere tutto il percorso. Il loro sguardo sul territorio è come la cartina geografica di cui abbiamo bisogno noi che non abbiamo le ali.
Anche nei grandi edifici come gli ospedali è facile perdersi. Per questo motivo vengono predisposte sui pavimenti e sulle pareti delle fasce adesive colorate . Seguendo queste fasce è possibile raggiungere il reparto giusto.
segue il fiume
I primi uomini non avevano i sentieri. Per fortuna i loro villaggi sorgevano di solito vicino a un fiume . Quando si perdevano, era sufficiente cercare il fiume e seguire la corrente nella direzione giusta. Il fiume per loro era come il filo di Arianna.
Queste fasce funzionano come il filo di Arianna , un gomitolo di lana con cui, secondo il mito, Arianna aiutò Teseo a non perdersi nel labirinto del Minotauro. Bisognava srotolarlo entrando e poi riavvolgerlo per ritrovare l’uscita.*
Gli uomini col tempo capirono che il riferimento migliore presente in qualsiasi posto è il Sole, che sorge al mattino sempre dalla stessa parte ed è visibile ovunque.
Il Sole è il principale punto di riferimento per orientarsi. Al mattino si può scoprire dove sorge esattamente. Questo punto non cambia e viene chiamato Est .
Alla sera il Sole tramonta dalla parte opposta rispetto a dove nasce.
Questo punto è chiamato Ovest . Viene chiamato anche Occidente, che inizia con la stessa lettera.
Se ci si posiziona come si vede nell’immagine, con la mano destra a indicare il Sole che sorge , si avrà a sinistra l’Ovest.
Davanti si avrà il Nord e dietro le spalle il Sud.
Questi sono i punti cardinali . Hanno anche altri nomi:
Nord: Settentrione, Mezzanotte.
Sud: Meridione, Mezzogiorno.
Est: Oriente, Levante, Mattina.
Ovest: Occidente, Ponente, Sera.
Nel bosco, quando manca il Sole, è possibile trovare il Nord osservando il tronco degli alberi . È la parte dove cresce il muschio sulla corteccia. Il muschio infatti ama l’umidità e cresce dove il sole non arriva, cioè a nord.
Mille anni fa, i marinai cinesi scoprirono che, mettendo in un secchio di acqua un legnetto con sopra un ago calamitato , questo, come una barchetta, si dirigeva sempre verso lo stesso punto, anche girando il secchio. Nacque così la bussola .
Un tempo i marinai di notte cercavano aiuto nelle stelle . Avevano scoperto che la Stella polare non cambia posto nel cielo e indica sempre il Nord. Individuando la Stella polare, potevano dirigere la nave dove volevano: a nord, a sud, a est o a ovest.
Infatti, la bussola è uno strumento dotato di un ago calamitato girevole che si dirige sempre verso lo stesso punto. Questo succede perché la Terra si comporta come una grande calamita che con una forza invisibile direziona l’ago verso il Nord.
Conoscere i punti cardinali.
È importante imparare a conoscere i punti cardinali. Questa immagine è la rosa dei venti che un tempo era usata, appunto, per indicare la provenienza dei venti . Accanto ai quattro punti cardinali ci sono dei punti intermedi indicati con due lettere. Per esempio NE significa Nord-Est.* Colora come sotto, alternando due soli colori.
Dove si trovano? Scrivi la sigla.
L’auto rossa .........................
L’auto verde .........................
Il camion .............................
La bicicletta .........................
L’albero ..............................
La moto ..............................
La casa ...............................
Uno strumento di carta antico.
La carta fisica indica le montagne, le pianure, le colline, i corsi d’acqua e i mari, come se non ci fossero abitanti. Questa è la carta fisica dell’Italia.
Le carte tematiche presentano un solo argomento. Per esempio questa cartina mostra le principali attrazioni della Puglia. Così impostate, le carte tematiche permettono di capire la situazione a colpo d’occhio.
La carta politica indica come è stato suddiviso il territorio dall’uomo. In questa carta dell’Italia si vedono le 20 regioni.
I colori servono solo per distinguerle.
In questa carta tematica sono messe in rilievo le località della Basilicata che si prestano a visite turistiche interessanti .
Lo stile usato serve ad attirare l’attenzione anche senza leggere le parole.
Ogni cartina stradale ha la sua finalità.
Nei viaggi in auto sono utili le cartine stradali che sono fittissime di dati . Guardandole bene si possono ricavare molte informazioni, come ad esempio le distanze, la presenza di aeroporti o di paesi grandi e piccoli. Nelle cartine stradali ogni dato ha il suo simbolo.
Questa è una mappa cartacea che mostra i sentieri di montagna che si possono percorrere. I sentieri a piedi sono linee tratteggiate: quando diventano puntini significa che il percorso è molto impegnativo.
Questa cartina tematica riguarda in particolare la rete delle autostrade , che sono indicate in arancione. In Italia, tutte le autostrade sono indicate dalla lettera A e un numero, ma di solito hanno anche un nome che le identifica.
Il navigatore che è presente nei cellulari sostituisce le mappe cartacee. Consente di avere moltissime cartine diverse e permette anche di zumare, cioè di allargare o restringere la visuale per vedere il dettaglio.
Vede tutto dal cielo.
Quando si entra in una città sconosciuta è come essere in mezzo al mare: si corre il rischio di perdersi. Il navigatore ci aiuta a non smarrirci perché ci permette di vedere le strade dall’alto come se fossimo sulle ali di un uccello.
Esistono varie applicazioni nel cellulare per seguire i sentieri di montagna a piedi.
Il navigatore ci guida alla meta anche quando questi sentieri sono difficili da individuare .
Vede tutto dal cielo.
mappa della città percorso completo
Il navigatore consente anche di «salire più in alto» per vedere tutto il percorso che dobbiamo fare, dall’inizio alla fine.
Più in alto si sale, meglio si visualizza l’intero percorso.
bussola digitale
Per capire come si comporta la bussola è possibile usare anche un’applicazione apposita nel cellulare o nel tablet . Il Nord è indicato da una lettera, una scritta rossa o da un triangolino rosso.
satelliti per i navigatori
Il navigatore riceve le informazioni dai satelliti mandati in orbita dall’uomo. Attorno alla Terra ci sono molti
satelliti che si occupano di raccogliere e inviare questo tipo di dati. È una tecnologia in continuo cambiamento.
pannelli solari
Quando l’ auto corre per le strade riceve le informazioni da diversi satelliti che comunicano tra loro e con il nostro navigatore. Le informazioni incrociate ci mostrano la precisa posizione dell’auto, calcolando anche la velocità e il tempo di arrivo.
GPS
I satelliti si alimentano di energia grazie a pannelli solari agganciati ai lati che, come si vede nell’immagine, sembrano ali. Un satellite per la navigazione satellitare pesa all’incirca 900 kg ed è lungo circa 5 m : come una piccola automobile !
Collegato ai satelliti è anche il dispositivo che, messo al collo degli animali , può essere usato per rintracciarli se si perdono o per studiarne i percorsi : è il caso, ad esempio, degli orsi e degli uccelli migratori.
Completa le frasi cercando le parole nel testo.
1 Le carte .................................. presentano un solo argomento.
2 Le fasce colorate negli ospedali funzionano come il filo di ................ .
3 Camminando nel bosco lontano dai ..................... è facile perdersi.
4 Il punto in cui sorge il Sole viene chiamato ............................... .
5 Quando l’ .................................... corre per le strade riceve le informazioni dai satelliti.
6 Un tempo i marinai quando era buio cercavano aiuto nelle .................. .
7 La Stella Polare indica sempre il ......................................... .
8 La ............................. è uno strumento dotato di un ago che indica il Nord.
9 Alla sera il Sole tramonta in un punto chiamato .......................... .
10 La carta ............................... indica come è stato suddiviso un territorio.
11 Per non perdersi bisogna trovare qualcosa che non cambia mai di ...................................... .
12 La carta ............................. indica le montagne, le pianure, le colline, ecc.
13 Il ....................... è il principale punto di riferimento per orientarsi.
14 Il navigatore riceve le informazioni prevalentemente dai ................. .
Oltre alle strade è importante conoscere i mezzi di trasporto più adatti per viaggiare: aereo, treno, auto e nave.
Le persone hanno bisogno di muoversi per lavoro, per turismo o per studio.
Tra tutti mezzi di trasporto il più veloce è l’ aereo . Non ha bisogno di strade, ma segue lo stesso precise rotte per non scontrarsi con altri aerei e per raggiungere la destinazione.
Questo è un aereo passeggeri che può portare fino a 700 persone collocate su due piani. Attraversa l’Oceano Atlantico in 4 ore.
Con una nave per fare la stessa distanza ci vorrebbero circa 7 giorni.
Un aereo di media misura porta circa 150 passeggeri. Può andare da Palermo a Roma in un’ora.
Se tutti i passeggeri dell’aereo facessero lo stesso viaggio in auto, consumerebbero molta benzina e impiegherebbero più di 10 ore.
Per fare il primo giro del mondo in nave la spedizione di Magellano, un navigatore portoghese, impiegò 3 anni. Con un aereo oggi si può fare in 2 giorni. Il tempo per i viaggi diventa sempre più breve .
L’aereo viene usato anche per il trasporto di merci . Questi aerei sono chiamati cargo, una parola che in spagnolo significa «carico». Questi aerei infatti imbarcano molta merce che ha bisogno di essere recapitata velocemente.
Questo è uno degli aerei cargo più grandi del mondo e sembra una balena volante. Per caricare la merce apre la bocca.
La cartina tematica accanto riporta gli aeroporti principali in Italia.
Ci sono aerei cargo che hanno il muso che si apre per far entrare le merci. Possono trasportare carichi di tutti i tipi : abbigliamento, alimentari, medicine, addirittura aerei più piccoli.
Cerchia quelli che hai avuto modo di conoscere.
Il treno è un mezzo di trasporto più lento degli aerei, ma può far viaggiare molti passeggeri . I treni come quello in foto spesso hanno una motrice, cioè la carrozza con il motore, sia davanti che dietro per poter correre in entrambi i sensi.
Per essere più rapidi, i treni ad alta velocità percorrono parte delle tratte ferroviarie su viadotti speciali sopraelevati.
Questi treni possono raggiungere e superare la velocità di 300 km orari.
Accanto alle linee ferroviarie normali ce ne sono altre chiamate ad «alta velocità».
I treni si fermano in pochissime stazioni e vanno velocissimi. Per andare da Milano a Roma, senza fermate, impiegano 3 ore.
Alcune tratte passano anche sotto il mare. La fotografia mostra un treno che entra nel tunnel che collega Francia e Gran Bretagna passando sotto il mare per 50 km. Altrimenti avrebbe dovuto essere imbarcato in un traghetto impiegando molto tempo.
I treni merci vengono usati per trasportare carichi pesanti su lunghe distanze. Spesso trasportano i container , che sono come delle enormi scatole piene di merci scaricate dalle navi. Ogni treno può sostituire fino a 50 camion.
Questo treno invece corre appeso a un binario per evitare il traffico delle città. Treni simili sono molto affascinanti, ma poco diffusi: li trovi in alcune città della Germania, in Cina e in Giappone.
Ci sono treni che viaggiano sospesi , cioè che corrono senza toccare i binari. Sono i treni a levitazione magnetica che si muovono su un unico binario grazie alla forza di grandi magneti.
Ci sono anche i treni panoramici , specialmente in zone di montagna, che corrono su antiche linee ferroviarie e consentono di ammirare splendidi paesaggi .
Spostarsi su strada.
Per spostarci velocemente in auto sono state costruite le autostrade : si tratta di strade prive di semafori e incroci dove si può andare più veloce rispetto a quelle che passano in mezzo ai paesi e alle città.
La comodità delle autostrade nasconde però il pericolo di incidenti a catena , perché gli automobilisti a volte non fanno in tempo a frenare . Per questo ai lati delle autostrade sono previste delle corsie di soccorso .
antirumore superamento delle barriere
Per evitare che il rumore del traffico raggiunga le abitazioni vicine sono previste delle barriere antirumore o fonoassorbenti. Quando sono trasparenti ci sono incollate sopra delle sagome di uccelli per impedire ai volatili di finirci contro.
Vengono anche installate delle reti per evitare che gli animali attraversino l’autostrada creando incidenti. Talvolta non sono sufficienti. Queste reti purtroppo isolano gli animali da una parte o dall’altra e loro cercano spesso di superarle.
Tutte le altre strade possono essere suddivise a seconda di chi provvede alla loro manutenzione . Ognuna ha un numero e, spesso, un nome. Questa, ad esempio, è la Strada Statale (SS) 9 , chiamata «Via Emilia».
Le Strade Provinciali (SP) invece congiungono località della stessa provincia . Hanno spesso incroci che vengono sempre più sostituiti da rotatorie. Negli incroci i cartelli blu indicano le località e le distanze in chilometri.
* Approfondire la conoscenza dei nomi delle strade del
Le strade che collegano le città e i paesi di una stessa regione si chiamano Strade Regionali (SR). Ad esempio, nella foto si vede l’inizio di una delle strade regionali del FriuliVenezia Giulia.
Le Strade Comunali (SC) sono le vie dei centri abitati che collegano luoghi di uno stesso comune.
I nomi delle vie spesso riguardano personaggi storici, poeti, pittori, oppure monti, località, battaglie e altre cose.*
Spostarsi sull’acqua.
Gli uomini usano i fiumi da secoli come una via naturale. Un barcone da solo poteva sostituire la fatica di decine di carri trainati da cavalli. Questa chiatta sul fiume Reno, in Germania, porta le merci risparmiando sul consumo di carburante.
Oggi per i turisti ci sono le navi da crociera che si fermano nei porti per permettere ai viaggiatori di visitare i luoghi. Come vedi nella foto, sono come alberghi a più piani e possono ospitare più di 4.000 persone.
Un tempo esistevano le navi passeggeri che trasportavano molte persone attraverso gli oceani. Per questo erano chiamate transatlantici, come il Titanic in fotografia. Oggi navi del genere non esistono più perché ci si sposta in aereo .
traghetto
Le navi traghetto servono per portare persone, auto, corriere e camion da un luogo all’altro attraverso il mare. Collegano, ad esempio, le isole con la terraferma.
Le navi merci più grandi sono le portacontainer . Possono imbarcare fino a 20.000 container, che, se messi sui camion, formerebbero una fila lunga centinaia di chilometri. Queste navi fanno lunghissimi viaggi e attraversano oceani e mari.
petroliera
Le petroliere sono le navi più grandi al mondo. Possono essere lunghe come tre campi da calcio messi uno davanti all’altro. In caso di incidente il petrolio, galleggiando sul mare, può diffondersi per chilometri, provocando un grave danno al mare.
deposito container
Nei porti i container sono scaricati da enormi gru automatiche e messi in un preciso ordine con dei muletti , come quello che vedi nella foto. Dentro ai container ci sono i prodotti che troviamo nei nostri supermercati o nei negozi di ogni genere.
rimorchiatore
I rimorchiatori sono imbarcazioni piccole ma potentissime che hanno il motore su tutti i quattro i lati per muoversi in tutte le direzioni. Servono per tirare o spingere le grandi navi dentro il porto.
Completa le frasi cercando le parole nel testo.
1 Le ..................................... sono le navi più grandi al mondo.
2 Per fare il primo giro del mondo, in nave, la spedizione di Magellano impiegò .................................... .
3 Accanto alle linee ferroviarie normali ce ne sono altre chiamate ad ................................. .
4 La sigla SS indica le Strade ............................................ .
5 I ........................... sono imbarcazioni piccole, ma potentissime.
6 Tra tutti i mezzi di trasporto il più veloce è l’ ........................... .
7 I treni merci spesso trasportano i .................................... .
8 L’aereo viene usato anche per il trasporto di ............................ .
9 Le autostrade sono strade prive di semafori e ......................... .
10 I fiumi sono una via ....................... usata dagli uomini da secoli.
11 Un grande aereo passeggeri può portare fino a ................ persone.
12 La sigla SR indica le Strade ............................................ .
13 Ci sono treni che non toccano le rotaie. Sono i treni a ......................................................... .
14 Sulle navi da ........................................ viaggiano i turisti.
La montagna ci affascina per i suoi paesaggi spettacolari sia
d’estate sia d’inverno. Dopo aver osservato bene questa immagine potrai approfondire la sua conoscenza attraverso delle foto.
impianto di risalita
pattinaggio sul ghiaccio
Come vedi nella cartina, il territorio montuoso in Italia è presente in tutta la penisola .
Il Monte Bianco che vedi in questa foto è la montagna più alta delle Alpi. Misura quasi 5.000 metri: per la precisione 4.809 metri . Per tutto l’anno, il Monte Bianco è carico di nevai e ghiacciai che però si stanno riducendo.
La vita in montagna può essere difficile. Tuttavia la bellezza dei paesaggi compensa le difficoltà. Le montagne italiane sono suddivise in due catene principali: le Alpi e gli Appennini .
Il monte più alto degli Appennini è il Gran Sasso , che è alto quasi 3.000 metri: per la precisione 2.912 metri . D’inverno il Gran Sasso si carica di neve che attrae molti sciatori. D’estate diventa meta per tanti escursionisti.
La montagna più alta del mondo è l’ Everest , che è alta quasi 9.000 metri: per la precisione 8.848 metri .
L’Everest appartiene alla catena dell’ Himalaya che si trova in Asia, a nord dell’India.
Il vulcano attivo più alto in Europa è l’ Etna (3.403 metri).
Quando il vulcano erutta, insieme alla lava che cola lungo i fianchi esce un fumo di polvere nera che si sparge dappertutto.
Il monte più alto dell’Africa è un grande vulcano spento che si chiama Kilimangiaro e arriva a quasi 6.000 metri (5.895 metri). La sommità è ricoperta da un ghiacciaio perenne, mentre ai suoi piedi c’è la savana popolata da leoni, giraffe ed elefanti.
Quando l’Etna erutta, Catania , che si trova alle sue pendici, viene ricoperta da uno strato di cenere. In questi casi, l’aeroporto viene chiuso per la scarsa visibilità e perché la pista si copre di polvere nera, come quella che vedi sopra questa auto.
Le zone boschive delle montagne sono in continua espansione perché sempre più spesso la gente abbandona il lavoro di montagna, in quanto è molto faticoso e il guadagno è scarso. Di conseguenza, molti prati tornano a essere boschi.
Dai boschi si ricava la legna per il riscaldamento delle case o per costruire mobili. Nei boschi gli uomini tagliano le piante adulte e lasciano le piantine più giovani. Così nel giro di pochi anni si riformerà il bosco fitto .
Questo paesino è circondato da prati verdissimi perché gli abitanti sfalciano l’erba più volte l’anno per darla agli animali nelle stalle. Oltre che di allevamento, le persone in montagna vivono soprattutto di agricoltura e turismo .
alberi attaccati dal bostrico
In questo bosco si vedono delle grandi macchie di abeti secchi . Ciò è dovuto al fatto che un insetto parassita, il bostrico , entra nella corteccia e si nutre del legno degli abeti, fino a farli rinsecchire e morire.
La flora sono le piante e la fauna sono gli animali.
Sopra i 3.000 metri la sopravvivenza è difficile per il freddo e per la carenza di ossigeno. La flora si alza pochissimo dal terreno e, in tal modo, resiste meglio al vento. Qualche volta l’aquila sorvola questi luoghi.
Sopra i 2.000 metri il paesaggio è più roccioso , ma si trovano prati e arbusti. Gli animali che ci vivono hanno zampe adatte a muoversi sulle pareti rocciose. Si trovano anche piccoli roditori e uccelli rapaci.
Sopra i 1.000 metri cominciano i boschi di conifere e i prati erbosi . Qui vivono molti animali erbivori e di conseguenza ci sono gli animali carnivori, anche di grossa taglia.
Sotto i 1.000 metri ci sono boschi di alberi con foglie che cadono in autunno (querce, castagni, ecc.). Qui trovano rifugio molti uccelli e altri animali selvatici che si cibano di frutti o di animali più piccoli.
L’abbandono di parte dei territori montani ha favorito il ritorno dei lupi che da qualche tempo si spingono anche in pianura: questi animali sono infatti capaci di fare centinaia di chilometri al giorno in cerca di cibo.
Ad altissime quote vivono i gracchi . Si tratta di corvi con le zampe arancioni e il becco giallo limone. I gracchi vivono insieme per difendersi dai rapaci come il falco pecchiaiolo . Per cacciarlo fanno un grande chiasso.
Anche gli orsi stanno ripopolando i boschi italiani. In particolare, in Abruzzo sono tornati gli orsi marsicani ; un’altra regione dove sono presenti molti orsi è il Trentino. Qualche volta entrano nei paesi in cerca di cibo.
Questo è un grifone che vive in alcune zone montuose della Sardegna. Si nutre di carcasse di animali morti . È molto più grande dell’aquila reale. Oggi in Italia gli esemplari di grifone sono pochi e la loro sopravvivenza è in pericolo.
In montagna d’estate viene praticato l’ alpeggio . Gli animali vengono portati a pascolare liberi nei prati. In tal modo, brucando l’erba proteggono i prati dall’avanzare del bosco.
Oltre alle mucche, in montagna si allevano capre e pecore . Nelle zone meno erbose questi animali possono cibarsi anche di sterpaglie e di erba secca .
In autunno, prima che i prati si coprano di neve, gli allevatori riconducono il bestiame alla stalla in valle o in pianura. Questo rito si chiama transumanza e oggi attira molti turisti.
La transumanza delle pecore e delle capre avviene attraversando antichi sentieri che certe volte prevedono il passaggio in mezzo a paesi e città . Gli ovini vengono allevati soprattutto per il latte che dà dei formaggi molto apprezzati per la loro digeribilità.
Le strade in montagna seguono preferibilmente il fondovalle. Per passare da una valle all’altra ci sono i valichi , che sono chiamati anche passi . Questo è il passo Giau che si trova nelle Dolomiti.
Questo è il traforo del Gran Sasso : è lungo 10 chilometri e, passando sotto la montagna, accorcia la strada di decine e decine di chilometri. Il tunnel più lungo in Italia è quello del Frejus, nelle Alpi, che misura quasi 13 km.
A volte per superare ostacoli naturali sono stati costruiti i viadotti che sono ponti stradali o ferroviari altissimi. Ognuno fa risparmiare molti chilometri su strade tortuose.
parte che ruota
Per costruire i tunnel si usano grandi macchine perforatrici, chiamate «talpe» . La parte rossa della talpa in foto gira come un’enorme punta di trapano e scava la roccia, che poi viene trasportata fuori su nastri mobili .
percorso bike
In montagna la gente vive soprattutto di turismo , che può essere estivo e invernale . D’estate i turisti vanno in montagna attirati dal fresco e dalla possibilità di compiere lunghe passeggiate o escursioni in bici.
D’inverno i turisti scelgono la montagna per la possibilità di praticare gli sport sulla neve. Per questo in molte località sono stati costruiti piste da sci e impianti di risalita .
I rifugi si trovano in alta quota e offrono da mangiare e da dormire agli alpinisti. Sono usati come punto di partenza per compiere escursioni in alta montagna.
Questo è il rifugio Locatelli nelle Dolomiti.
La montagna si anima grazie al turismo che riempie gli alberghi e i ristoranti e porta molto lavoro agli abitanti.
Nella foto si vede la famosa località di Cortina d’Ampezzo, in Veneto.
Completa le frasi cercando le parole nel testo.
1 La montagna più alta del mondo è l’ ...................................... .
2 Il Monte ................................. è la montagna più alta delle Alpi.
3 Sopra i 3.000 metri la ........................................... è difficile.
4 Il vulcano attivo più alto in Europa è l’ ...................................... .
5 L’abbandono di parte dei territori montani ha favorito il ritorno dei ................................ . Anche gli ................................ stanno ripopolando i boschi italiani.
6 Il Gran Sasso è alto quasi .......................................... metri.
7 Il grifone si nutre di ...................................... di animali morti.
Con l’aiuto dell’insegnante o di un adulto cerca l’altezza dei seguenti monti.
Monte Bianco m 4 809
Sasso
Compilare il primo esercizio insieme dopo che i bambini
soli hanno cercato le risposte.
terrazzamenti
Il territorio collinare in Italia è molto diffuso e offre una ricchezza di paesaggi diversi . Nelle prossime pagine, grazie alle fotografie, potrai conoscerne meglio alcuni.
agriturismo
Il territorio collinare, segnato in giallo nella cartina, si presenta come una fascia che affianca le montagne.
Molte colline sono nate dall’ erosione di montagne . Si distinguono quindi per il profilo arrotondato e per i dolci pendii . Queste nella foto sono colline della Toscana, che si riconoscono anche per la presenza dei cipressi, tipici di queste zone.
La vita in collina è ideale per la temperatura mite sia d’estate che d’inverno.
Un altro pregio è la bellezza del paesaggio , che cambia di continuo.
Questi sono i Colli Euganei , in Veneto. Dalla loro forma si capisce che erano dei vulcani .
Ora sono spenti, ma in molte località di queste colline si possono trovare sorgenti di acqua calda .
calanchi appenninici
Nelle zone collinari degli Appennini si trovano i calanchi . Sono un fenomeno che si verifica quando il terreno fatto di argilla viene eroso dalla pioggia. In questo modo, un po’ alla volta, il paesaggio diventa brullo ma spettacolare.
agriturismo
Molte persone raggiungono le colline per trovare un posto tranquillo, fare passeggiate a contatto con la natura e godere di prodotti genuini e tipici. Per questo in collina ci sono molti agriturismi , come quello che vedi nella foto.
Civita di Bagnoregio
In alcune zone d’Italia le colline sono di una roccia molto tenera che si chiama tufo e si sgretola facilmente. Proprio per questo, alcuni paesi costruiti su queste colline stanno crollando. Nella foto si vede Civita di Bagnoregio.
Nei boschi di querce presenti su molte colline si stanno diffondendo i cinghiali che si nutrono di ghiande, frutti, tuberi e piccoli animali . Poiché i cinghiali sono molti, escono dai boschi per cercare cibo anche tra i rifiuti cittadini.
Il territorio collinare si presta alla coltivazione della vite che non ha bisogno di molta acqua, ma di tanto sole. In quasi tutta Italia ci sono vigneti che producono vini diversi e molto pregiati .
Alcune colline hanno un terreno più adatto alla coltivazione dell’olivo, che ha bisogno di ancora meno acqua della vite.
L’olivo è coltivato in particolare in zone dove l’inverno è meno rigido.
Sempre più, la vendemmia viene svolta attraverso delle macchine apposite. L’uva raccolta viene portata nelle cantine. Questa che vedi è una cantina industriale con le botti di acciaio , che conservano il vino alla giusta temperatura.
Le olive raccolte vengono portate nei frantoi . Nella foto si vede un frantoio con tanti torchi per spremere le olive e ottenere oli di diversi tipi.
In questa immagine si vede una coltivazione di noccioli . Le piante ben allineate consentono di usare macchinari specifici per la raccolta. Coltivazioni di questo tipo si trovano nelle Langhe , in Piemonte, e in altre regioni italiane.
In questo paesaggio delle Marche si vedono i fianchi delle colline coltivati a girasole . Questi girasoli verranno usati per produrre olio . L’inclinazione delle colline favorisce l’arrivo diretto dei raggi solari.
Le nocciole raccolte vengono portate nelle industrie alimentari che producono cioccolato, creme e altri prodotti dolciari . I gusci delle nocciole, una volta triturati, sono usati per il riscaldamento delle aziende o nelle stufe a pellet.
Un’altra coltivazione tipica collinare è il pistacchio . Questi nell’immagine sono solo i fiori della pianta. Le piante di pistacchio hanno una crescita lenta e hanno bisogno di tanta cura. Il pistacchio più pregiato è quello di Bronte , un paese della Sicilia.
Completa le frasi cercando le parole nel testo.
1 I girasoli vengono usati per produrre .................................... .
2 Un pregio del territorio collinare è la bellezza del ........................ .
3 Le colline si prestano per la coltivazione della ............................ .
4 Dalla forma dei Colli Euganei si capisce che erano dei ..................... .
5 Coltivazioni di ....................... si trovano nelle Langhe, in Piemonte.
6 Alcune colline sono di una roccia molto tenera che si chiama .............. .
7 I cinghiali si nutrono di .................................... frutti, tuberi e piccoli animali.
8 Nelle cantine industriali ci sono le botti di ................................ .
9 L’olivo ha bisogno di meno acqua della ................................... .
10 I gusci delle nocciole triturati vengono usati per il ....................... .
11 Le olive raccolte vengono portate nei .................................... .
12 Molte colline sono nate dall’erosione di .................................. .
Preparati a spiegare oralmente i vari argomenti seguendo le immagini del testo.
• La collina
• Economia Immagina di essere davanti a un leggio per presentare l’argomento ai compagni.
La pianura è l’ambiente più popolato e dove il paesaggio è più
antropizzato , cioè cambiato dal lavoro incessante delle persone.
periferia urbana centro storico
paesaggio agricolo
aver guidato l’osservazione
periferia industriale
tavola è possibile far scrivere nel quaderno una lista di 30 particolari. Nel libro digitale si trovano alcuni suggerimenti.
Pianura
Padana
Maremma
Tavoliere
delle Puglie
Pianura
Campana
Campidano
Le pianure in Italia sono in genere piccole e disposte lungo le coste del mare. Nella cartina vengono indicate con il verde.
paglia
La vita in pianura è per molti aspetti facile , ma non per il clima , che in genere è molto umido.
Questa è la Pianura Padana , la più grande dell’Italia. Vista dall’alto sembra una scacchiera. Ogni rettangolo è un campo coltivato.
risaie
In questa foto si vede la pianura del Campidano , che è la pianura più grande della Sardegna. È coltivata soprattutto a frumento .
Dopo la mietitura i fusti del grano diventano paglia che viene raccolta in grandi rotoli .
Questa è una risaia che si trova nella Pianura Padana . Poiché il riso cresce nell’acqua, nelle risaie in primavera i campi vengono allagati. Gli argini costruiti appositamente impediscono che l’acqua esca.
Quando c’è siccità , cioè quando non piove per molto tempo, i terreni si seccano e le piante soffrono. Nei periodi di siccità anche i fiumi scarseggiano di acqua . Dove trovare allora l’acqua per le coltivazioni?
Per sprecare meno acqua possibile ci sono dei sistemi di irrigazione che attraversano i campi spruzzando una pioggia leggera dove passano. In questo modo ogni pianta riceve la giusta quantità d’acqua .
Questo è un invaso agricolo vicino a Bologna. Serve a raccogliere l’acqua delle piogge per usarla nei periodi di siccità. Si tratta di una vasca con un telo impermeabile sul fondo che permette all’acqua piovana di rimanere al suo interno.
In alcuni Paesi del mondo per spargere il diserbante contro le erbe infestanti e i parassiti vengono usati i droni . Sono usati soprattutto nelle aree difficili da raggiungere con altri mezzi.
Nelle pianure dell’Italia del Nord è sviluppata la coltura del mais che ha bisogno di molta acqua. Serve in particolare per produrre farine e olio per l’alimentazione umana e cibo per gli animali nelle stalle.
Nelle campagne dell’Italia del Sud è diffusa la coltivazione degli agrumi che hanno bisogno di moltissimo sole. Per la coltivazione e la raccolta molte aziende usano sistemi robotizzati, ma il controllo umano della qualità è sempre indispensabile.
silos per cereali
Tutti i prodotti dei campi hanno bisogno di essere conservati in modo da non marcire. All’interno di questi contenitori giganti, chiamati silos , vengono conservati i cereali .
controllo pomodori
Un’altra coltivazione tipica delle regioni del Sud è quella dei pomodori , che grazie al sole maturano in modo naturale. Come molti altri prodotti, anche i pomodori sono coltivati con sistemi sempre più moderni e automatizzati .
La pianura ha favorito nel tempo lo sviluppo delle città . Nella foto si vede il centro della città di Bologna che si trova in EmiliaRomagna. Le abitazioni più antiche formano il centro storico, cioè la parte vecchia della città.
In molte pianure scorrono fiumi importanti che sono una ricchezza per il territorio. Nella foto si vede il fiume Adige che attraversa la città di Verona facendo un’ampia ansa.
Nelle periferie di molte città di pianura si trovano spesso ampie zone industriali e commerciali dove lavorano molte persone e dove si fabbricano o vendono prodotti di ogni genere.
In questa foto si vede un paesaggio del Tavoliere delle Puglie coltivato soprattutto a frumento, che qui è già stato raccolto. Non ci sono fiumi, perciò l’acqua arriva da lontano attraverso acquedotti. È la seconda pianura più grande d’Italia.
Completa le frasi cercando le parole nel testo.
1 In molte pianure scorrono ............................................... .
2 L’i ....................... agricolo serve a raccogliere l’acqua delle piogge.
3 Bologna si trova in ....................................................... .
4 Il drone sparge il diserbante contro le erbe .............................. .
5 Nelle pianure dell’Italia del Nord è sviluppata la coltura del ....................................... .
6 La pianura italiana più grande è la ....................................... .
7 All’interno dei silos vengono conservati i ................................ .
8 La pianura del ....................................... si trova in Sardegna.
9 Nelle campagne dell’Italia del Sud sono diffuse le coltivazioni degli a ................................ e dei p ................................. .
10 Nelle periferie delle città si trovano ampie zone i .......................... e c ............................... .
1. Procurati delle foto e preparati a mostrarle ai compagni dal leggio con un piccolo commento.
2. Fai in modo che il tuo discorso sia approfondito per parlare almeno un minuto attirando l’attenzione del tuo pubblico.
Ogni fiume ha un suo nome e una storia da raccontare, da quando nasce a quando muore. Ognuno ha il suo carattere da scoprire: alcuni sono silenziosi e pacifici, altri impetuosi e irruenti. Altri ancora imprevedibili.
risorgive
affluente
immissario
emissario
zona bonificata
canali di irrigazione foce a estuario zona umida foce a delta
arenile cava
Quasi tutti i fiumi in Italia hanno un corso breve . L’Italia infatti è una penisola lunga e stretta .
Questo è il fiume Tevere , che nasce in Emilia-Romagna e, dopo aver percorso altre tre regioni (Toscana, Umbria e Lazio), sfocia nel mar Tirreno . È lungo circa 400 km.
In questa immagine lo vediamo mentre attraversa Roma .
Il fiume più lungo dell’Italia è il Po che nasce nelle Alpi , in Piemonte, e attraversa tutta la Pianura Padana. È lungo 652 km e sfocia nel mar Adriatico.
Questo è il fiume Arno che attraversa la Toscana e sfocia nel mar Ligure. È lungo 241 km.
Nella foto si vedono vari ponti di Firenze: quello in primo piano è il famoso Ponte Vecchio .
Il fiume Esino , che si trova nelle Marche, è lungo solo 90 km. Non è navigabile, perché la sua portata d’acqua non è costante. Ma è un ambiente interessante dal punto di vista naturalistico.
Quando piove a lungo i fiumi di montagna diventano improvvisamente gonfi di acqua. Quando si uniscono con altri fiumi di pianura la situazione diventa pericolosa. In questa immagine, ad esempio, si vede l’ Adige in piena a Verona .
Il Simeto è lungo 116 km e scorre in Sicilia. Sfocia nel mar Ionio dopo aver attraversato la piana di Catania. Nella fotografia vedi l’antico Ponte dei Saraceni.
Questo è un fiume di pianura che, dopo aver superato gli argini, ha allagato le campagne e i paesi provocando gravi danni . Come fare per evitare che ciò accada?
Questo disegno mostra la situazione di un allagamento . Gli argini non sono riusciti a fermare le acque.
Da diversi anni, invece di alzare gli argini i tecnici hanno deciso di costruire delle enormi vasche dove poter convogliare le acque. Si chiamano casse di espansione .
Quando l’acqua nel fiume si alza, entra automaticamente attraverso un’apertura nell’argine e si riversa nella vasca (cassa) costruita appositamente. Si forma così un grande lago.
Dopo alcuni giorni, passata la piena, l’acqua della vasca viene rimandata nel fiume .
In questo modo le città, i paesi e le campagne si salvano dall’allagamento .
Gli argini dei fiumi possono diventare percorsi per passeggiate lontane dal traffico. Molti sono percorribili fino al mare e permettono di attraversare paesaggi sempre diversi .
Nei pressi dei fiumi sorgono oasi faunistiche : qui gli uccelli nidificano protetti dalle leggi che vietano la caccia. Si chiamano «oasi»* proprio perché sono un rifugio per tanti uccelli, come l’airone che si vede in fotografia.
* Spiegare l’origine della parola «oasi».
Accanto ai fiumi si trovano spesso delle zone palustri dove si possono ammirare numerose varietà di piante: il salice (come quello che si vede nella foto), l’ ontano , la canna palustre e molte altre ancora.
Lungo i fiumi italiani si possono osservare molti altri uccelli : cicogne, martin pescatori (come quello della fotografia), cavalieri d’Italia, germani reali. Il rispetto della natura permette il risorgere della vita anche nei fiumi.
Completa le frasi cercando le parole nel testo.
1 Il fiume ................................................ scorre in Sicilia.
2 Quasi tutti i fiumi in Italia hanno un corso .............................. .
3 Il fiume Tevere sfocia nel mar .......................................... .
4 Il fiume più lungo d’Italia è il ............................................ .
5 Il fiume ........................................... si trova nelle Marche.
6 Gli ................ dei fiumi possono diventare percorsi per passeggiate.
7 Il fiume ............................................ attraversa la Toscana.
1. Procurati delle foto di fiumi e preparati a mostrarle ai compagni dal leggio con un piccolo commento.
2. Fai in modo che il tuo discorso sia approfondito per parlare almeno un minuto attirando l’attenzione del tuo pubblico.
Con l’aiuto di un adulto cerca immagini di fiumi. Incolla l’immagine nel tuo quaderno e completa il lavoro come nell’esempio.
Fiume: Zero
Dove si trova: Veneto
Caratteristiche: è un fiume che nasce a Campigo ed è lungo circa 43 km. I suoi argini sono adatti per passeggiate naturalistiche.
Il mare è un ambiente che ci lascia a bocca aperta per la sua bellezza e generosità . Ci permette di godere del suo calore e della sua freschezza quando è estate. Qualche volta si agita e ci fa tremare.
parco archeologico
arcipelago
faro istmo faraglione
costa alta torre di avvistamento
costa bassa
porto
pontile
promontorio
stabilimenti balneari
Dopo aver guidato l’osservazione della
tavola è possibile far scrivere nel quaderno una lista di 30
particolari. Nel libro digitale si trovano alcuni suggerimenti.
Vivere nei paesi di mare ha molti vantaggi , sia per il clima sia per le risorse e i paesaggi che offre questo ambiente. I mari che bagnano l’Italia hanno tanti nomi. Tutti però fanno parte del mar Mediterraneo .
La città di mare più popolosa è Napoli , che conta 800.000 abitanti. Si affaccia sul mar Tirreno. In questa foto si vede il suo porto e sullo sfondo il Vesuvio , che è un vulcano alto 1.281 metri.
Un porto di mare molto importante è quello di Genova che, oltre al traffico di navi da turismo, vede un grande traffico di navi mercantili.
Venezia è una città costruita interamente sull’acqua del mare
Adriatico. Al posto delle strade qui ci sono i canali e ci si sposta con le barche. Le vie si chiamano «calli» e le piazze «campi» perché un tempo erano terreno coltivato.
Questa è la città di Taranto , sul mar
Ionio, chiamata la «città dei due mari»: Mar Grande e Mar Piccolo.
Un ponte girevole collega la città nuova con quella vecchia. Si apre per far passare le navi.
Trieste ha un porto importante in cui attraccano molte navi mercantili e turistiche. Arrivano anche le petroliere per riempire i loro serbatoi con il petrolio che giunge da lontano.
Questo punto del mare tra la Sicilia e la Calabria si chiama stretto di Messina . Le due sponde sono collegate da traghetti che di continuo portano persone e mezzi, tra cui treni, da una parte all’altra.
La bellezza del mare e il suo clima attirano i turisti . In questa fotografia puoi ammirare Sestri Levante, in Liguria. Il centro storico è stato costruito su una striscia di sabbia portata dai fiumi che ha unito un’antica isola alla terraferma.
I paesini arroccati sulla roccia , che una volta erano abitati da pescatori, si sono trasformati in località turistiche, come questo paese che si trova sulla Costiera Amalfitana vicino a Napoli.
In questa foto si può vedere una costa alta della Puglia. L’acqua è molto trasparente perché il fondale è roccioso. Si nota l’effetto erosivo del mare sulle rocce che crea grotte e archi naturali.
Le spiagge sabbiose che un tempo erano poco frequentate sono diventate mete importanti per il turismo estivo grazie alla costruzione degli stabilimenti balneari, come quelli di questa spiaggia di Rimini .
Molte spiagge sabbiose sono in pericolo a causa delle forti mareggiate che creano danni alle attrezzature e alle costruzioni. Addirittura, le correnti d’acqua possono rubare tutta la sabbia di una spiaggia e portarla lontano.
Quando la luna è piena o nuova si generano le alte maree più intense. In alcuni casi, durante l’alta marea possono essere sommersi interi isolotti. Qui si vede la città di Venezia in una giornata di alta marea (acqua alta) .
Una delle soluzioni per proteggere le spiagge è quella di costruire delle barriere «salva spiaggia» fatte di rocce. Così le onde non raggiungono la spiaggia.
Questi sono i frangiflutti davanti alle spiagge di Recanati , nelle Marche.
Per salvare Venezia dall’acqua alta sono state costruite delle dighe formate da enormi casse piene d’acqua sul fondo del mare. Al bisogno vengono riempite d’aria. In questo modo, alleggerendosi, si alzano da sole formando una barriera per la marea .
fenicotteri rosa
I fenicotteri sono uccelli trampolieri che vivono nelle lagune salate che si formano vicino al mare. Diventano di questo colore quando mangiano piccoli crostacei rosa. I fenicotteri dell’immagine sono stati fotografati in Sardegna, vicino a Cagliari.
pesce azzurro
Le sardine sono un tipo di pesce molto presente nei nostri mari. Insieme agli sgombri, alle alici, alle aguglie e ad altre specie fanno parte del pesce azzurro, ricco di sostanze benefiche per la nostra salute.
I gabbiani e i cormorani vivono nelle spiagge marine. Sono considerati gli «spazzini» del mare perché si cibano di resti di animali e rifiuti. Succede sempre più che si dirigano a cercare cibo nelle campagne e nelle città vicine.
Nelle reti dei pescherecci a volte si imprigionano anche animali come delfini e tartarughe marine.
I gabbiani seguono i pescherecci perché tutto il pesce che non è utile all’alimentazione viene rigettato in mare.
Completa le frasi cercando le parole nel testo.
1 I gabbiani e i cormorani sono considerati gli « .................. » del mare.
2 Il porto di mare più importante è quello di ............................... .
3 I fenicotteri sono uccelli ................................................ .
4 I mari che bagnano l’Italia fanno parte del mar ........................... .
5 Il porto di Taranto si trova sul ........................................... .
6 ............................. è una città interamente costruita sull’acqua.
7 Il punto del mare tra la Sicilia e Calabria si chiama Stretto di ............. .
8 La città di mare più popolosa è .......................................... .
1. Procurati delle foto di località di mare e preparati a mostrarle ai compagni dal leggio con un piccolo commento.
2. Fai in modo che il tuo discorso sia approfondito per parlare almeno un minuto attirando l’attenzione del tuo pubblico.
Cerca immagini di zone di mare. Incolla l’immagine nel tuo quaderno e completa come nell’esempio.
Mare: mar Tirreno
Dove si trova: Villasimius (Sardegna)
Caratteristiche: ci sono molte spiagge di sabbia e di roccia. Sullo sfondo si vede la catena montuosa dei Sette Fratelli.
I lavori che le persone svolgono possono essere distinti in tre grandi gruppi o settori:
• settore primario
• settore secondario
• settore terziario .
Nel corso degli anni diminuiscono le persone che lavorano nell’agricoltura . Questo accade perché oggi molti lavori nei campi e nelle stalle sono compiuti dalle macchine. Bastano quindi poche persone per produrre le stesse cose.
Il settore primario comprende le persone che lavorano con la natura, da cui traggono cibo e altri materiali utili. Sono gli agricoltori , gli allevatori di bestiame, i pescatori , ma anche chi taglia i boschi o lavora in cave e miniere .
Il settore secondario riguarda le persone che lavorano nell’ industria e nell’ artigianato . In foto si vede una fabbrica che produce trattori per il settore primario. Ci sono industrie di tutti i tipi: meccaniche, tessili, alimentari, farmaceutiche, ecc.
Gli artigiani producono pochi pezzi, lavorando a mano o usando semplici strumenti invece di grossi macchinari come nelle industrie. In Italia molte persone lavorano nell’artigianato.
Nel settore secondario lavorano 30 persone su 100.
Nel settore terziario ci sono anche i lavoratori che si occupano di servizi , come i medici, gli infermieri, il personale della scuola, i politici, i vigili del fuoco, i postini, gli informatici, gli avvocati, ecc. In questo settore in Italia lavorano 50 persone su 100.
Il settore terziario si occupa della vendita, cioè del commercio di prodotti fatti dai settori primario e secondario. Possono appartenere a questo settore i negozianti, i bancari e gli impiegati delle diverse aziende.
Questo grafico aiuta a capire la situazione del lavoro in Italia . Come si vede, la maggior parte dei lavoratori appartiene al settore terziario . Ci sono anche delle persone che non lavorano, come i bambini, gli studenti, gli anziani e i disoccupati.
Completa le frasi cercando le parole nel testo.
1 Il settore ............................... riguarda le persone che lavorano nell’industria e nell’artigianato.
2 I lavori possono essere distinti in tre grandi gruppi o .................... .
3 Il settore ............................. si occupa della vendita dei prodotti realizzati negli altri settori.
4 Nel settore terziario ci sono anche i lavoratori che si occupano dei .................................. .
2. Cosa farò da grande
Con l’aiuto dell’insegnante, realizza sul tuo quaderno una tabella simile a questa. Scrivi nella colonna giusta le professioni che tu e i tuoi compagni vorreste fare da grandi.
Settore primario
Settore secondario
Settore terziario Altro
Il mio libro di SCIENZE
Gli animali p. 122
Le piante p. 142
La materia p. 162
Attività finali p. 172
Queste pagine sono per scoprire la meraviglia di cui siamo circondati.
Piante e animali ci raccontano di quanto ci assomigliamo.
Ogni materiale ci nasconde un mondo infinitamente piccolo da esplorare.
Gli scienziati dividono gli animali in due grandi gruppi: invertebrati e vertebrati.
1. ANELLIDI
2. MOLLUSCHI
3. CROSTACEI
4. ARACNIDI
5. INSETTI
Gli invertebrati non hanno vere e propria ossa.
La maggior parte è provvista di un guscio che si chiama esoscheletro . Alcuni sono provvisti di zampe.
Queste sono alcune classi principali.
1. PESCI
2. ANFIBI
3. RETTILI
4. UCCELLI
5. MAMMIFERI
I vertebrati hanno uno scheletro e una colonna vertebrale che sostengono il corpo.
Vengono suddivisi in cinque classi.
Sono animali semplici, senza zampe.
Gli anellidi , come i lombrichi , hanno il corpo lungo e molle, diviso in tanti piccoli anelli. Sono dotati di poteri speciali: se si tagliano in due pezzi, il pezzo con la testa rigenera la parte mancante.
sensori sensori
bocca della sanguisuga
La sanguisuga vive in acqua e si attacca con delle ventose al corpo di altri animali per nutrirsi del loro sangue. Quando succhia il sangue, produce una sostanza anestetica, per cui le prede non si accorgono della sua presenza.
In proporzione alla loro dimensione i lombrichi sono tra gli animali più forti della terra. Non hanno occhi, ma sensori presenti su entrambe le estremità per distinguere il buio dalla luce.
può essere lunga 10 metri
Alcuni vermi vivono addirittura nascosti negli intestini degli animali. La tenia è un verme a forma di nastro che può trovarsi nella pancia degli animali e dell’uomo.
Hanno il corpo molle, ma sanno proteggersi.
Una traccia argentea sull’erba o su un albero indica che da lì è passata una lumaca o una chiocciola . Avanzano lasciando dietro di loro una bava che serve per rimanere umide e permette di «scivolare» in verticale anche sui muri o sui tronchi degli alberi.
Quando il polpo viene attaccato rilascia una nuvola di inchiostro ed è in grado di cambiare colore per rendersi invisibile (sia ai predatori che alle prede), oltre che per comunicare! È considerato tra le creature più intelligenti dei mari.
I molluschi hanno il corpo molle, a volte protetto da un guscio rigido nel quale si ritirano per difendersi. Alcuni, come i calamari o i polpi, non hanno nessuna protezione, ma sono rapidi e veloci nei movimenti e nei cambi di direzione per scappare dai nemici. Invitare i bambini a scoprire
Il calamaro gigante è lungo fino a quindici metri e vive nel mare profondo. Anche se molto grande è difficilissimo avvistarlo. Ha occhi grandi che gli permettono di vedere ogni minimo movimento, rendendolo così un abile cacciatore.
Si difendono dai nemici creando corazze resistenti.
aragosta samurai
Come le armature snodate di un samurai, così i crostacei hanno un rivestimento rigido che li protegge, chiamato carapace. Quando crescono la loro corazza diventa stretta e devono cambiarla.
chele
zampe
Il granchio è un animale che si muove solo di fianco correndo sulla spiaggia sulle punte delle zampe. Le chele dei maschi in alcune specie sono una più grande dell’altra, mentre nelle femmine sono uguali.
porcellino appallottolato
Il porcellino di terra non è un insetto, ma un crostaceo che vive anche nelle nostre case nei sottovasi delle piante. Quando si sente minacciato si appallottola per formare una sfera. Sembra un piccolissimo armadillo, che invece è un mammifero.
conchiglia paguro
Il paguro appena trova una conchiglia vuota ci entra e la fa diventare la sua casa. Se ne trova una più adatta non esita a lasciare quella vecchia per la nuova. Nel mare ha il ruolo di «spazzino», perché si ciba soprattutto di resti di piccoli animali.
Non sono forti, ma usano l’astuzia per sopravvivere.
ragno scorpione
Gli aracnidi non sono insetti perché hanno otto zampe e non sei. Per cacciare hanno sviluppato tecniche molto speciali grazie alle quali possono catturare prede molto più grandi di loro.
tarantola Golia
fili appiccicosi
Abilissimo tessitore, il ragno costruisce tele per catturare le prede. Ha dei peletti speciali sulle zampe che gli permettono di non impigliarsi sulla sua ragnatela appiccicosa e di arrampicarsi con facilità.
ragno delle case
La tarantola Golia è il ragno più pesante del mondo e misura fino a 30 centimetri. Se viene attaccata, può lanciare una pioggia di peli urticanti per difendersi.
la mamma scorpione tiene i piccoli sulla schiena
Gli scorpioni, animali notturni e solitari, usano il pungiglione velenoso posto in fondo alla coda. Esistono scorpioni molto piccoli, ma velenosissimi, e altri grandi, ma innocui. Per difendersi hanno una corazza molto robusta.
Gli insetti sono i dominatori del Pianeta, perché riescono a adattarsi a molti ambienti. Hanno il corpo diviso in tre parti: capo, torace e addome. Hanno 6 zampe e 2 antenne. Sono molto agili nei movimenti.
regina delle termiti
Alcuni insetti possono vivere 50 anni, come la regina delle termiti, altri solo 12 ore come le effimere. La regina delle api può vivere fino a 3-4 anni, mentre un’ ape operaia fino a 4-6 mesi.
Molti insetti sono preziosi alleati per l’uomo. Nella coltivazione di frutta e verdura, ad esempio, le coccinelle aiutano a eliminare i parassiti. Le api sono importanti insetti impollinatori e producono il miele, la pappa reale e la cera.
La mantide religiosa è un’abile cacciatrice. Rimane immobile nell’erba e con uno scatto cattura le prede con le robuste zampe anteriori. Le cavallette , grazie alle loro mandibole, possono mangiare interi raccolti danneggiando i campi coltivati.
zampe pattinatrici
I gerridi sono chiamati «insetti pattinatori» perché possono scivolare sull’acqua grazie a piccoli peli oleosi presenti sulle zampe, come se pattinassero.
Sembrano idrovolanti, piccoli aerei che decollano e atterrano sull’acqua.
Solo il maschio della cicala «canta» e lo fa senza usare la voce. Produce delle vibrazioni sull’addome amplificando il suono moltissime volte: in alcune specie il suono è potente come un concerto rock!
Possiamo trovare le formiche praticamente in ogni ambiente. Vivono a terra e sono abili arrampicatrici.
Dopo il periodo della riproduzione, alcune specie sviluppano ali per raggiungere con facilità nuovi territori dove vivere.
Ha mandibole grandi e possenti che, però, non gli impediscono di volare. È il cervo volante, che deve il suo nome proprio alle grandi mandibole presenti sul capo dei maschi che sembrano corna di cervo.
Sono i vertebrati più antichi.
I pesci vivono nell’acqua e il loro corpo è coperto di scaglie impermeabili. Sono provvisti di pinne e di coda. Respirano con le branchie poste ai lati del corpo, per questo non possono emettere con la bocca versi come gli altri animali.
Il pesce volante è incredibile: usa le pinne laterali come fossero ali e, spinto dalla coda, si innalza sull’acqua fino a 2 metri, spiccando lunghi voli prima di ricadere. Il suo volo dura di solito 20-30 metri, ma può arrivare anche a 100 metri.
Non tutti i pesci nuotano allo stesso modo: ad esempio, il cavalluccio marino nuota in verticale, su e giù. Le anguille si muovono con scatti a forma di S. Sono pesci con la forma di serpenti che attraversano il mare e gli oceani per andare a riprodursi.
I salmoni vivono nell’acqua dolce e in quella salata. Infatti, quando è tempo di deporre le uova, dal mare risalgono i fiumi per tornare dove sono nati, percorrendo lunghissime distanze. Stremati, impiegano le ultime forze per deporre le uova e puoi muoiono.
Gli anfibi possono viaggiare nell’acqua e sulla terra come certi veicoli. Nascono da uova deposte in acqua e da piccoli respirano con le branchie. Poi cominciano a respirare con i polmoni. Sono anfibi le rane, i rospi, le salamandre e i tritoni.
Le rane hanno una lingua lunga, appiccicosa e velocissima che usano per catturare gli insetti. Quando deglutiscono devono sbattere le palpebre perché si aiutano con gli occhi per mandare giù il cibo.
Le raganelle , a differenza delle rane, hanno delle ventose sulle zampe. Per questo possono camminare attaccate alle pareti, correre a testa in giù lungo i muri e volteggiare tra i rami come un trapezista del circo.
Alcune piccole rane vivono vicino a grosse tarantole aiutandosi l’un l’altra. Le rane, infatti, mangiano gli insetti che predano le uova del ragno, in cambio il ragno protegge le rane dai loro predatori.
le uova fuori dall’acqua perché hanno un guscio forte.
I rettili hanno il corpo coperto di squame, così possono stare al sole senza disidratarsi. Alcuni strisciano come le bisce, altri si muovono grazie a corte zampe. Fanno parte dei rettili i coccodrilli, le lucertole, le tartarughe, i serpenti, i camaleonti.
Il drago di Komodo è la lucertola più grande al mondo e per il suo aspetto è considerata l’ultimo discendente dei dinosauri.
Mangia tantissimo e può raggiungere i 3 metri di lunghezza.
Nessuno ha più vestiti nell’armadio di un camaleonte . Questo rettile cambia colore della pelle a seconda delle emozioni che prova, un po’ come quando si diventa rossi in viso se si è agitati. Certe volte diventa verde e si mimetizza.
La maggior parte dei rettili nasce dalle uova. La vipera però non le depone, ma i piccoli crescono in uova che rimangono all’interno della mamma fino alla schiusa. Nascono cioè già formati.
Un paio di zampe serve per camminare, l’altro per volare.
Gli uccelli hanno il corpo ricoperto di penne e piume, due zampe che si sono trasformate in ali e un becco robusto.
Hanno uno scheletro speciale, leggero e con cavità piene di aria che permette loro di volare. Anche gli uccelli nascono dalle uova.
Campione di velocità è il falco pellegrino, che in picchiata può raggiungere la velocità record di 380 chilometri all’ora, come una macchina di Formula 1.
È l’animale più veloce della terra e di solito cattura le sue prede al volo.
I pinguini, gli struzzi e i kiwi sono uccelli che non volano. I pinguini hanno trasformato le ali in pinne per nuotare. Gli struzzi preferiscono tenere la loro energia per correre velocissimi e scappare dai predatori. I kiwi hanno ali piccolissime.
L’ albatro urlatore con la sua apertura alare di 3,5 metri è l’uccello più grande al mondo. Può percorrere anche centinaia di km senza sbattere le ali, sfruttando le correnti d’aria senza spreco di energia, come un deltaplano.
Nutrono i piccoli con il latte delle mammelle.
appena nato sa camminare
I mammiferi partoriscono piccoli formati che poi vengono allattati dalla mamma, come nel caso degli esseri umani. Alcuni, appena nati, sono già in grado di camminare. Altri imparano dopo settimane, come i cuccioli di gatto e di cane.
Alcuni mammiferi vivono nel mare, come il delfino, la balena, l’ orca e la foca. La mamma, per allattare, spruzza il latte direttamente dentro la bocca del cucciolo: il piccolo, che non ha labbra, da solo non riuscirebbe a succhiare.
L’elefante è l’animale con il naso più lungo del mondo, che usa per barrire, strappare l’erba, spruzzare l’acqua, fiutare il pericolo, sollevare pesi, scacciare gli insetti e coccolare il suo piccolo.
L’unico mammifero che sa volare è il pipistrello. I pipistrelli volano di notte e si orientano con le orecchie che, come un sonar molto sofisticato, possono percepire gli ostacoli, anche quelli piccoli come fili della grandezza di un capello.
Gli animali nascono dalla mamma in diversi modi.
Mamma gatta partorisce i gattini completamente formati e si prende cura di loro allattandoli.
Insegnerà le regole della loro specie fino a che non saranno indipendenti e in grado di badare a se stessi.
Mamma coniglia quando sente che si avvicina il momento di partorire rende comodo e caldo il suo nido strappandosi il pelo. Quando i piccoli nascono sono sordi e senza pelo, perciò li tiene al caldo nel nido e li allatta per settimane.
pinguino imperatore
mamma e papà
La mamma del pinguino imperatore depone l’uovo, poi sarà il papà a covarlo, tenendolo al caldo sopra le zampe senza mai lasciarlo cadere sul terreno ghiacciato, fino alla schiusa.
La mamma tartaruga, dopo aver deposto e nascosto le uova, non presta più attenzione alla covata e i piccoli appena nati se la devono cavare da soli. Questi piccoli sanno muoversi, nuotare e dove dirigersi.
Le mamme vipere tengono le uova nel loro corpo, fino a quando il piccolo è completamente sviluppato. Solo allora si schiudono nel corpo della mamma, che li partorisce già completamente formati. Appena nati, i viperotti sono già dotati di veleno come i genitori.
Mamma canguro partorisce un piccolo che è grande come una caramella, ma sa già arrampicarsi sulla pancia della mamma. Riesce così a raggiungere il marsupio, una sacca dove starà al riparo da ogni pericolo nutrendosi del latte materno.
Alcune mamme squalo depongono le uova protette in cavità nelle rocce o in acque poco profonde, ricche di cibo e al riparo da predatori. Lo squalo bianco quando nasce è lungo un metro ed è già in grado di cacciare le foche.
La mamma ornitorinco , anche se è un mammifero, depone le uova e le cova per circa 10 giorni. Quando i piccoli nascono li allatta fino a che saranno in grado di nutrirsi da soli.
L’importanza del guscio per nascere.
I pesci fanno migliaia di uova nell’acqua. Ne fanno così tante perché quasi tutte diventeranno cibo per altri pesci.
La femmina del merluzzo ne depone otto milioni. La femmina del tonno ne fa dieci milioni.
I rettili come le lucertole possono fare le uova fuori dall’acqua perché ciascun uovo è protetto da un guscio resistente che impedisce che si secchi. Nascondono le uova nel terriccio senza covarle. Possono vivere lontano dall’acqua.
Anche gli anfibi (ad esempio la rana) fanno le uova nell’acqua, immerse in una gelatina trasparente che sarà il primo nutrimento per i girini, come fosse il latte. Crescendo, possono uscire dall’acqua, ma devono sempre ritornarvi per fare le uova.
Gli uccelli , così come i rettili, fanno le uova con un guscio resistente. I pettirossi, ad esempio, le depongono in un nido ben curato e le covano. Quando i piccoli nascono hanno bisogno di tante cure e protezioni.
Usano strategie per nascondersi dai nemici diventando invisibili.
Immobile tra il fogliame, è impossibile distinguere la farfalla Kallima perché ha le ali perfettamente simmetriche e uguali a due foglie che la rendono invisibile ai predatori. Alcune farfalle, poi, hanno grandi occhi dipinti sulle ali per spaventare i nemici.
testa manto invernale manto estivo
L’ ermellino in inverno cambia il colore della sua pelliccia, che diventa candida come la neve. Solo la punta della coda, nera per tutto l’anno, tradisce la sua presenza. L’ermellino usa questa strategia per difendersi, ma anche per cacciare.
zampe
Ha corpo e zampe così sottili da confondersi con i ramoscelli tra cui vive.
È l’ insetto stecco che, per mimetizzarsi, è in grado anche di oscillare imitando il movimento dei rami al vento.
piumaggio color corteccia gufo
Le penne del gufo sono del colore del tronco degli alberi e possono gonfiarsi o sgonfiarsi a piacimento, facendolo passare praticamente inosservato. Solo se si guarda con attenzione si è in grado di distinguerlo.
Gli esseri viventi hanno bisogno di vivere insieme.
Piante e animali sono collegati tra loro come gli anelli di una catena: la catena alimentare.
Significa che hanno bisogno uno dell’altro e se si spezzasse anche un solo anello rischierebbero di morire tutti.
Conigli, pecore, mucche
elefanti
mangiano i vegetali, perciò sono chiamati erbivori.
Gli erbivori occupano il secondo anello della catena: sono chiamati consumatori primari.
produttori di cibo
I vegetali sono gli unici esseri viventi capaci di nutrirsi senza mangiare altri esseri viventi. Per questo si dicono produttori . Erba, fiori e piante sono il primo anello della catena e saranno cibo per gli altri.
Nel terzo anello troviamo i carnivori , come il lupo, la volpe e il falco, che vanno a caccia di animali erbivori. Vengono chiamati consumatori secondari. Sono consumatori secondari anche pipistrelli, lucertole e ragni.
consumatori terziari
Il successivo anello è occupato da animali come orsi, coccodrilli, orche e tigri: sono carnivori che mangiano altri carnivori e sono chiamati consumatori terziari.
Sui cibi e sui corpi abbandonati spesso compare anche una polverina verde che, penetrando, li consuma fino farli sparire. È la muffa , fatta di minuscoli funghi.
decompositori
L’ultimo anello della catena è occupato dai decompositori, animali e organismi che si cibano di sostanze vegetali e animali morte. Sono decompositori i vermi, i lombrichi e i funghi .
Quello che resta finisce nel terreno che diventa fertile per le piante. In questo modo, con queste sostanze preziose, la crescita sarà rigogliosa. Niente di quel che è stato va perso.
Nell’opera di decomposizione i lombrichi svolgono un grande lavoro. Riescono a trasformare rametti, foglie e piccoli insetti in nutrimento per le piante.
Le gallerie costruite dai lombrichi sono importanti perché permettono ad acqua e aria di penetrare nel terreno e, in tal modo, lo rendono morbido per le radici fini delle piante.
Anche se non hanno zampe o denti per scavare, i lombrichi riescono a fare lunghe gallerie per cercare cibo.
Le sostanze che ingoiano e digeriscono, attraverso le feci, diventano un nutrimento prezioso per le piante: l’humus .
Anche se vivono sottoterra, si possono vedere all’opera se si guarda in una compostiera . Senza il lavoro di riciclo infaticabile e silenzioso dei lombrichi e degli altri organismi decompositori, la vita sulla Terra sarebbe impossibile.
produttori di cibo
decompositori vegetali
consumatori primari
consumatori terziari
consumatori secondari
Quando gli anelli della catena alimentare sono tutti presenti, la vita continua. Se viene a mancare un solo anello la vita si ferma . Ad esempio, se l’erba scomparisse, il coniglio morirebbe e dopo di lui anche la volpe e tutti gli altri.
Rispondi a voce a queste domande:
1. Che cosa succederebbe se scomparissero i batteri decompositori del suolo?
2. Che cosa succederebbe se scomparissero i conigli?
Ogni ambiente è popolato da piante che sanno resistere alle difficoltà.
Il prato è una distesa di terreno ricoperta di erbe e fiori che amano il sole, come il trifoglio , il tarassaco e il papavero . Oltre a fornire cibo agli animali, l’erba ci dona ossigeno.
Inoltre, con le sue radici tiene compatto il terreno come una rete.
Nel bosco in montagna ci sono molte piante aghifoglie , cioè alberi con foglie a forma di aghi come il pino , l ’abete e il larice . Anche gli aghi cadono, ma non tutti insieme, così l’albero non si spoglia mai del tutto. Il larice invece è una caducifoglia.
trifoglio tarassaco papavero faggio rovere castagno pino pungitopo abete felce larice muschio Servendosi di immagini o di osservazioni dirette è possibile
Il bosco in pianura e in collina ha alberi ad alto fusto, che spesso hanno foglie larghe. Per questo vengono chiamati latifoglie. Le foglie di molti di questi alberi in autunno cambiano colore e poi cadono, motivo per cui si chiamano anche caducifoglie.
Nel sottobosco si trovano piante basse e cespugli che amano l’umidità e l’ombra, come il pungitopo , le felci , il muschio . I muschi , con la loro morbidezza, ospitano i semi e, mantenendo l’umidità del terreno, aiutano le nuove piantine a nascere.
Sugli argini dei fiumi troviamo piante come salici bianchi, pioppi e ontani. Sulle rive dei laghi possiamo incontrare i canneti e vari cespugli . Dentro l’acqua ci sono carice, zizania e ninfee.
Il deserto è un ambiente difficilissimo per le piante, perché piove poco e il vento con la sabbia percuote la vegetazione. Ci vivono le piante grasse (piante succulente) che spesso hanno le foglie sottili come spine per risparmiare acqua.
Il mare , come un grande prato, contiene molte microalghe quasi invisibili: i fitoplancton, che sono il cibo per i pesci erbivori. Nei fondali poco profondi ci sono piante come la posidonia che ha radici simili a quelle delle piante terrestri.
Le piante grasse hanno radici superficiali per assorbire la poca acqua della pioggia e l’umidità della notte. Diffondendosi intorno alla pianta, le permettono di stare in equilibrio. Non avendo chioma, queste piante resistono meglio al vento.
Ogni parte è come una parte del nostro corpo.
Le foglie sono provviste di stomi che sono come tante piccolissime bocche per assorbire il cibo che si trova nell’aria.
Più le chiome sono folte e più hanno bisogno di tronchi forti per resistere al vento.
Il fiore è necessario per la formazione del frutto, che contiene i semi che genereranno nuove piantine.
Le radici legnose sono come i piedi che consentono all’albero di restare attaccato alla terra.
Le radici sottili (peli radicali) permettono alla pianta di «bere» l’acqua e i sali minerali e, quindi, di non «morire di sete».
La corteccia è come la nostra pelle.
Dentro al fusto ci sono canaletti che, come le nostre vene, distribuiscono il nutrimento nella pianta.
Girando sottosopra un albero, si può vedere che le radici sono solitamente ampie come la chioma.
Le radici più grosse tengono ancorata la pianta al terreno. Per aggrapparsi saldamente, si insinuano nella terra arrivando a spaccare perfino l’asfalto. Sono ricoperte di una peluria sensibile che, come le vibrisse dei gatti, consente loro di evitare gli ostacoli.
Le radici più sottili sono quasi più importanti di quelle grosse. Servono per assorbire l’acqua e i sali minerali dal terreno. Sono fini come capelli e possono crescere lunghissime per arrivare all’acqua.
quercia salice piangente vento
Il fusto , che può essere legnoso o erbaceo, consente alle piante di alzarsi da terra per trovare più luce e aria. Al suo interno, come nel sistema circolatorio del nostro corpo, scorrono, dentro a dei tubicini, le sostanze che nutrono le piante.
La chioma è l’insieme dei rami e delle foglie di un albero. Più grande è la chioma più forte deve essere il tronco.
Nel salice piangente la chioma, meno folta, lascia passare il vento e il tronco è più flessibile.
Ogni pianta ha una intelligenza.
Per cercare l’acqua le acacie delle savane africane sono capaci di penetrare nel terreno per 60 metri fino a trovare le falde giuste. Le acacie europee , invece, cercano l’acqua percorrendo in superficie decine di metri.
In alta montagna le piante, come il pino mugo, hanno la chioma rada per resistere al vento. Più in basso hanno la forma di cono , come quelle dell’abete, per far scivolare la neve. Scendendo ancora hanno la forma distesa come quelle della quercia.
Nei giardini di casa può capitare che i peli radicali delle piante in cerca di acqua riescano a infilarsi nei tubi di scarico fino a intasarli del tutto. Formano un «serpente» di radici lunghissimo che deve essere estratto per evitare l’allagamento delle case.
Nel bosco c’è una gara tra le piante per crescere sempre più in alto e cercare la luce . Quelle che non ce la fanno restano soffocate e si seccano. Piante come il vischio o le orchidee per avere la luce si spostano a vivere sui rami più alti di un’altra pianta.
La corteccia è come una «pelle» che ricopre la pianta e la protegge dal sole, dal freddo, dagli insetti dannosi e da virus e batteri. Se la corteccia si rovina, le piante soffrono e possono anche morire.
Gli arbusti hanno rami che escono dal terreno e, talvolta, raggiungono anche grandi altezze. Alcuni arbusti, come gli oleandri , le forsizie e le rose , decorano i nostri giardini. Altri producono bacche, come il corbezzolo , il mirtillo , il sambuco .
sezione 12 anni
Guardando un tronco tagliato si possono vedere tanti anelli chiari e scuri. Quelli chiari indicano la crescita primaverile, quelli scuri la crescita estiva e autunnale. Dove non ci sono le stagioni, ad esempio nella foresta pluviale, gli alberi non formano anelli.
La palma è alta come un albero, ma in realtà è una «grande erba»: non ha un vero e proprio tronco ma un «gambo». Guardandola da vicino si vede che il fusto è fatto di foglie recise.
Per sopravvivere alla fame alcune piante usano dei sistemi speciali.
Alcune piante creano sottoterra delle riserve di cibo : vere e proprie cisterne in cui sono inseriti i germogli che conservano acqua e cibo e permetteranno alle nuove piantine di crescere rigogliose in primavera.
Anche l’ asparago , l ’iris , il mughetto e lo zenzero custodiscono le loro sostanze nutritive sottoterra, così gli animali non le mangiano. Sviluppano rigonfiamenti delle radici, chiamati rizomi .
Alcune piante previdenti, ad esempio patate, rape e topinambur, hanno il fusto sottoterra che si ingrossa per accumulare provviste che nutriranno i nuovi germogli a primavera.
Queste scorte di cibo vengono chiamate tuberi .
Se tagliamo a metà una cipolla ci accorgiamo che è formata da tanti strati simili a foglie accartocciate una sull’altra. È un bulbo . Sono bulbi anche i tulipani e l’aglio.
Guardiamo da vicino una meraviglia della natura.
La pianta della patata cresce in fretta anche in territori di montagna. Sotterrando un pezzo di tubero all’inizio della primavera, già pochi mesi dopo si può avere il raccolto.
Ogni germoglio di patata può produrre anche 20 patate.
Dopo un po’ di giorni ecco che nell’acqua faranno capolino le prime piccole radici. Pochi giorni dopo nella parte sospesa appariranno delle gemme, i germogli .
Per osservare da vicino come cresce una patata, immergine una in un recipiente d’acqua. Con l’aiuto di stuzzicadenti, mantienila sollevata in modo che circa la metà stia dentro l’acqua. Tieni il recipiente trasparente in un posto dove c’è luce.
dopo 20 giorni
Dopo almeno 20 giorni si vedranno questi germogli allungarsi e ricoprirsi di tante foglie, grazie al cibo presente nel tubero. Quando i germogli avranno tante foglie cominceranno a nutrirsi attraverso di esse, usando l’acqua e l’ anidride carbonica presente nell’aria.
Una piantina di melo per spuntare dalla terra si nutre del cibo preparato dalla mamma pianta nel seme. Impara poi a nutrirsi da sola ricavando il cibo dall’aria attraverso le foglie . Perché le foglie sono di colore verde?
La clorofilla riesce ad agire solo in presenza della luce. Per questo si parla di «fotosintesi» clorofilliana. «Foto» significa, infatti, luce e «sintesi» catturare, combinare.
Le piante sono verdi perché posseggono nelle foglie una sostanza speciale di color verde: la clorofilla . È la sostanza misteriosa che produce il nutrimento indispensabile per la vita.
Quando le piante vengono tenute al buio le foglie diventano gialle perché viene a mancare la clorofilla. Di conseguenza, la pianta piano piano muore.
Ogni foglia è una fabbrica di cibo.
Osserva la lavorazione che avviene al suo interno.
Questa è una molecola di anidride carbonica. acqua e sali minerali
anidride carbonica
zuccheri(carbonio) ossigeno clorofilla
1. L’ anidride carbonica entra negli stomi che sono minuscole aperture delle foglie.
2. Dalle radici della pianta salgono acqua e sali minerali .
3. Grazie alla clorofilla , acqua e anidride carbonica vengono combinate, cioè unite, assieme.
4. Per fare questa trasformazione c’è bisogno dell’energia della luce solare.
5. Da questa trasformazione è prodotto lo zucchero , che contiene anche il carbonio. Questo è il cibo grazie al quale la pianta cresce e produce legno e frutti.
6. Lo scarto di questa trasformazione è l’ ossigeno che si libera nell’aria, pronto per essere respirato dagli animali.
La linfa è come il nostro sangue.
La pianta grazie alle radici assorbe l’acqua e i sali minerali che formano la linfa grezza .
Questo liquido sale nel tronco e raggiunge le foglie attraverso tubicini fini come capelli.
La linfa elaborata scorre verso le radici e tutte le parti della pianta per portare sostanze nutritive . Questo processo assomiglia a quello del sangue che scorre nel nostro corpo.
Quando arriva alle foglie, la linfa grezza viene arricchita di sostanze nutritive prodotte dalla pianta con la fotosintesi (gli zuccheri).
Si trasforma così in linfa elaborata.
Il tronco, i rami e le foglie sono percorsi da questi sottilissimi tubicini pieni di nutrimento. Se si interrompono, ad esempio in un ramo spezzato, tutta la parte che segue si secca e muore per mancanza di nutrimento .
Le piante, dunque, vivono e crescono perché si nutrono dello zucchero che riescono a produrre da sole e che è la sostanza indispensabile per costruire tutta la pianta.
Tutti gli esseri viventi sono composti in parte di carbonio e acqua, quindi anche noi essere umani.
La pianta trattiene il carbonio, di cui si nutre, accumulandolo nel legno .
Le piante sono le uniche che riescono a procurarsi il cibo grazie all’aria, alla luce e all’acqua e a trasformarlo in cibo per tutti . Senza di loro non ci sarebbero gli erbivori e quindi nemmeno i carnivori. Non ci sarebbe la vita.
Quando il legno viene bruciato o si decompone, una parte del carbonio ritorna nell’aria e una parte ritorna nella terra.
Questo continuo movimento dalla terra al cielo del carbonio viene chiamato, appunto, ciclo del carbonio .
Il ciclo del carbonio
Noi, come tutti gli esseri viventi, siamo fatti di acqua, sali minerali e di carbonio. Osserva nello schema il percorso che il carbonio compie dal cielo alla terra.
zuccheri
cibo per piante
cibo per decompositori decomposizione
resti vegetali e animali
1. L’anidride carbonica viene assorbita dalle piante che liberano l’ossigeno e trattengono il carbonio trasformandolo in zuccheri (per costruire legno, foglie, ecc.).
2. Le piante e l’erba sono il cibo per alcuni animali che saranno, a loro volta, nutrimento per altri.
3. Quando le piante o gli animali muoiono diventano cibo per i decompositori .
4. Attraverso la decomposizione, parte del carbonio presente nel corpo di
Anidride carbonica (ossigeno e carbonio)
piante e animali ritorna alla terra . Nel suolo, il carbonio può restare a lungo intrappolato, trasformandosi dopo molto tempo in gas o petrolio.
5. Quando gas e petrolio vengono usati per il riscaldamento e i trasporti, il carbonio si trasforma in un gas chiamato anidride carbonica e ritorna rapidamente nell’aria.
6. L’anidride carbonica esce lentamente anche dall’acqua, dal terreno e, con la respirazione, da noi e dagli animali. Ritorna in cielo e così ricomincia il ciclo della vita.
Senza di loro non potremmo avere l’ossigeno per respirare.
Oltre a fabbricare cibo per tutti, le piante ci permettono di respirare aria pulita. In che modo?
Quando nell’aria c’è anidride carbonica nella giusta quantità le piante vivono bene. Le piante hanno il carbonio che serve a loro e noi abbiamo l’ossigeno che ci serve. C’è una situazione di equilibro ecologico .
L’anidride carbonica è composta da carbonio e ossigeno. Le foglie riescono a separarli: trattengono per sé il carbonio e lasciano libera la parte dell’ossigeno che non usano. In questo modo possiamo respirarlo noi.
Nelle grandi città , in mancanza di piante, succede spesso che l’anidride carbonica si accumuli a causa del traffico e del riscaldamento.
L’aria risulta irrespirabile. Diventa così urgente ristabilire l’equilibro ecologico.
L’esempio del geranio.
rametto o talea
Se metti un rametto di geranio in un vasetto dai origine a una vita!
Già dopo qualche giorno, infatti, vedrai comparire delle radichette capillari sul rametto.
Poi si formeranno le prime foglioline.
Sposta la piantina in un vaso con la terra dove troverà nuovi sali minerali. Per formare i rami e i fiori serve l’anidride carbonica, che viene emessa anche dalla respirazione di chi è presente in classe.
Ogni tanto è utile aggiungere nell’acqua dei sali minerali che servono per far crescere la pianta robusta e resistente alle malattie. L’odore che emanano le sue foglioline serve per tenere lontani gli insetti.
anidride carbonica
Quando il geranio muore, la chioma e il fusto tornano a essere materia invisibile nel cielo e nella terra. Sul terreno restano anche i sali minerali pronti per essere usati da altre piantine.
Le piante, come gli animali, si riproducono.
Quando annusi da vicino un fiore, ad esempio un fiore di pesco, è facile che il tuo naso si colori di giallo: è il polline , una polverina gialla che si trova sopra gli stami , che sono la parte maschile.
Una nuova vita comincia quando un granellino di polline riesce a entrare nel pistillo e poi a raggiungere un piccolo ovulo.
Ovulo e polline uniti formeranno il seme.
Guardando il centro del fiore, tra gli stami, puoi scorgere il pistillo , che è la parte femminile. È come un’ampolla che in basso ha un rigonfiamento che contiene gli ovuli . Le piante per riprodursi hanno bisogno sia della parte maschile sia di quella femminile.
Poi l’ovario, che è come la pancia della mamma, diventa grosso, per dare spazio e nutrimento al piccolo seme, e si trasforma così in frutto. Dentro, protetto da un guscio, il seme si mantiene al sicuro per dare in futuro vita a una nuova pianta.
Come si riproduce il ciliegio.
Il ciliegio è una di quelle piante che, per fare i frutti, ha bisogno del polline di un’altra pianta . Il ciliegio di questo giardino vive lontano da altre piante. Come farà a ricevere il polline?
Quando raggiungono nuovi fiori di ciliegio , le api lasciano cadere dentro i granellini di polline. Qualche volta ci pensa il vento a trasportare il polline.
Ci pensano involontariamente gli insetti impollinatori , cioè api, vespe, farfalle.
Nella loro ricerca di nettare, le api volano anche per chilometri sporcandosi col polline di altri fiori di ciliegio.
Così anche questo ciliegio potrà fruttificare. Quando poi le ciliegie saranno mature, alcune di loro cadranno vicino all’albero. Altre saranno mangiate e i semi finiranno lontano, dove le nuove piantine avranno spazio per crescere forti.
semi
Tanti modi di viaggiare.
Ogni pianta utilizza un suo modo per diffondere i semi affinché raggiungano il terreno adatto. In questo modo alcune nuove piante, nascendo lontano dalla pianta «mamma», avranno più cibo e luce per crescere forti e sane.
Il tarassaco, conosciuto anche come dente di leone, dopo la fioritura forma un soffione dal quale si staccano dei semi piumati, i pappi , che volano come un paracadute trasportato dal vento.
Alcune piante, come i ciliegi, le viti e i rovi, da cui nascono le more, fanno dei frutti particolarmente appetitosi. Gli animali e gli uccelli che li mangiano spargono i loro semi con le feci nel terreno… aggiungendo così un po’ di fertilizzante!
Anche il pioppo in primavera produce i pappi , semi leggerissimi e bianchi che sfruttano le correnti d’aria per spostarsi velocissimi. La pianta ne produce così tanti che sembra sia caduta tantissima neve fuori stagione.
Molti semi hanno sviluppato vere e proprie ali, come i semi di tiglio o di acero , che girano come le pale degli elicotteri percorrendo lunghe distanze.
La castagna d’acqua produce dei frutti legnosi leggeri che galleggiano come delle zattere. La palma da cocco riveste il suo seme con un involucro di legno leggero che si fa trasportare dalle correnti marine alla ricerca di nuove terre.
Basta sfiorare il frutto maturo del cocomero asinino che questo spara i suoi semi come proiettili a lunghissime distanze.
Anche alcuni gerani catapultano i semi della pianta a distanza di diversi metri tramite un bastoncino flessibile.
I semi delle carote hanno degli uncini che si attaccano al pelo degli animali, come il velcro.
Anche l’ artiglio del diavolo ha due uncini con i quali il seme si aggrappa agli animali di passaggio.
Per tutti la vita comincia da un piccolo uovo.
Il pulcino si sviluppa dentro un uovo fecondato che viene covato per 21 giorni dalla mamma. Quando esce è già formato e sa muoversi e mangiare, ma ha bisogno della protezione della mamma.
futura piantina (embrione)
nutrimento
Anche i semi delle piante come il frumento hanno la forma di un uovo. Dentro, accanto al piccino (embrione), c’è un nutrimento che, come il latte materno, serve per vivere nelle prime settimane.
Anche noi ci siamo formati nella pancia della mamma, nutriti per nove mesi dal suo sangue attraverso il cordone ombelicale. Dopo la nascita abbiamo avuto bisogno del suo latte.
Per tutti la vita comincia da un minuscolo embrione immerso nel cibo preparato dalla mamma.
La materia è fatta di molecole e di atomi.
Le cose che ci circondano sono fatte di materia .
Sono materia il legno, il metallo, la roccia, l’acqua, la terra, ma anche i fiori, il Sole, i pianeti, le nuvole e l’aria.
molecola di acqua
molecole invisibili
molecola di oro
molecola di ferro
La materia è composta da parti piccolissime che non si possono vedere neppure con potenti microscopi: sono le molecole. Per rappresentarle gli scienziati disegnano delle palline collegate tra loro.
È sufficiente familiarizzare con i termini evidenziati in grassetto
e sul criterio d’ordine dal grande al piccolo. È utile dare
vernice ferro
Ogni oggetto è costituito da sostanze e materiali diversi.
Ad esempio, il banco di scuola è formato da ferro, legno, plastica, colla, vernice, gomma, ecc.
molecola di oro atomo
Ciascuna pallina della molecola rappresenta un atomo .
Dentro a un atomo ci sono parti ancora più piccole che ruotano come pianeti attorno al Sole.
la consegna di ripetere a voce il discorso seguendo le immagini. plastica legno
I tre stati della materia: solido, liquido, gassoso.
La materia in natura può presentarsi allo stato solido, liquido, o gassoso. Allo stato solido , la materia ha una forma propria ben definita.
tanta coesione stato liquido acqua latte olio poca coesione stato solido oro argento ferro
Immagina le molecole degli oggetti solidi come tanti bambini che si tengono vicinissimi con forza. Questa forza si chiama forza di coesione.
La materia può presentarsi anche allo stato liquido. Ogni liquido si adatta alla forma del recipiente in cui si trova. Se vengono lasciati liberi si spargono ovunque.
Le molecole dei liquidi si tengono insieme con una leggera forza di coesione
Immagina che siano tanti bambini che si muovono dandosi sempre la mano.
La materia può presentarsi anche allo stato gassoso , come l’aria, il vapore, il metano. I gas non hanno una forma propria e se si disperdono nell’ambiente cercano di occupare tutto lo spazio disponibile.
In molti casi la materia può cambiare di stato come il burro che, con il calore, si fonde e diventa liquido. Le molecole che prima avevano una grande forza di coesione tra loro diventano più libere.
Le molecole allo stato gassoso sono come tanti bambini che si muovono liberi .
Quelli più pesanti, come l’anidride carbonica, restano verso il basso.
Quelli più leggeri, come l’elio che si mette nei palloncini, vanno in alto.
Anche l’oro, che solitamente vediamo solido, quando viene scaldato ad alta temperatura diventa liquido.
In questo modo prende la forma del contenitore in cui viene versato. Il passaggio dallo stato solido allo stato liquido si chiama fusione.
L’elemento indispensabile per la vita.
L’acqua è l’unica molecola in natura a trovarsi contemporaneamente e in grande quantità nei tre stati: liquido, solido e gassoso. Mari e oceani occupano ben tre parti su quattro della superficie terrestre.
nuvole calde di vapore
Quando queste nuvole incontrano correnti di aria più fredda, le goccioline di acqua sospese si ingrandiscono, diventano più pesanti e si trasformano in pioggia. Questo fenomeno si chiama condensazione.
Quando è nel mare l’acqua è allo stato liquido. Quando è riscaldata dal Sole si trasforma in vapore, cioè in acqua allo stato gassoso (evaporazione) .
Quando sale verso il cielo forma delle nuvole di vapore acqueo che sono come tante goccioline sospese.
L’acqua sulla Terra compie un giro che va dal mare al cielo e poi ritorna. È sempre la stessa acqua che cambia di stato, da liquido a gassoso, da gassoso a liquido (oppure solido come neve e ghiaccio) e così via.
Dalla terra al cielo e dal cielo alla terra.
In questa immagine puoi vedere più ampiamente il ciclo dell’acqua e poi comprendere alcune parole usate frequentemente.
Fenomeni atmosferici: indicano tutto ciò che succede nell’aria (pioggia, neve, grandine, trombe d’aria, ecc.).
Meteorologia: è lo studio dei fenomeni atmosferici.
Previsioni meteo: sono le informazioni sul tempo ricavate dai dati provenienti dai satelliti e da stazioni terrestri.
Alta pressione: indica condizioni di tempo sereno, senza nubi.
Bassa pressione: indica la presenza di molte nubi e, quindi, di cattivo tempo. Perturbazione: indica che sta arrivando cattivo tempo (come piogge, temporali, ecc.).
Per le previsioni meteorologiche, cioè per il meteo, vengono usati i satelliti artificiali che ruotano attorno alla Terra. Con le loro telecamere sempre accese mandano sulla Terra le immagini delle nuvole in movimento.
tempo (bassa pressione)
tempo (alta pressione)
Ogni perturbazione è come una girandola immensa di nubi che si spostano portando brutto tempo nei luoghi che attraversa. Alcune perturbazioni passano velocemente. Altre si soffermano su un luogo finché non si scaricano del tutto.
Queste immagini, assieme ad altri dati, vengono studiate dai computer e dai meteorologi. Qui vediamo una perturbazione di maltempo che sta arrivando sull’Italia.
Attività: metti il numero alle icone
1. Pioggia
2. Neve
3. Sereno
4. Vento
5. Temporale
6. Sereno variabile
7. Neve mista pioggia
8. Coperto
9. Nebbia
L’acqua è più forte delle montagne e del ferro.
L’acqua è più forte delle rocce . È infatti un «solvente» capace, ad esempio, di sciogliere il sale. Passando e ripassando sottoterra scioglie anche la roccia calcarea e genera delle grotte bellissime, lunghe anche chilometri.
L’acqua è più forte del marmo. Un tempo, per staccare dalle montagne grandi blocchi di marmo, si inserivano dei cunei di legno secco e poi si bagnavano. L’acqua gonfiava il legno secco che, allargandosi, spaccava il marmo.
L’acqua è più forte delle montagne . Quando ghiaccia nelle fessure delle rocce, si espande e le spacca. Allo stesso modo una bottiglia di plastica d’acqua lasciata nel congelatore per qualche ora si gonfia perché il ghiaccio ha bisogno di più spazio.
L’acqua è più tagliente di una lama. Spruzzi potentissimi di acqua vengono usati per tagliare le lamiere di ferro con grande precisione. Per questo, l’acqua viene talvolta usata nelle industrie per tagliare alcuni materiali.
Non si vede, ma si sente.
m o s
L’aria che circonda la Terra è chiamata atmosfera e, oltre a permetterci di respirare, favorisce la vita mantenendo la giusta temperatura.
raggi ultravioletti
corpi rocciosi
L’atmosfera, inoltre, agisce come uno schermo protettivo : ferma gran parte dei raggi ultravioletti pericolosi per la salute e ci ripara dai corpi rocciosi vaganti nello spazio che, quando impattano contro l’atmosfera, si disintegrano in meteoriti.
ossigeno altri gas aria rarefatta
L’aria dell’atmosfera è un miscuglio di molti gas. Il principale è l’azoto. Poi c’è l’ossigeno. In piccola parte ci sono anche l’anidride carbonica e altri gas rari. Uno di questi è l’elio che, essendo leggero, si usa anche per gonfiare i palloncini.
Per noi il gas più importante per vivere è l’ ossigeno . Poiché sulle montagne più alte come l’Everest è meno disponibile, la maggior parte degli scalatori si porta sulle spalle delle bombole di ossigeno.
L’elasticità è la sua forza.
A differenza dell’acqua, l’aria è elastica. Per comprenderlo fai un esperimento. Prendi una siringa senza ago e riempila d’acqua. Chiudila con un dito e poi premi lo stantuffo. Vedrai che l’acqua, come tutti i liquidi, non si comprime .
L’elasticità dell’aria è utile negli pneumatici. A parità di spazio, gli pneumatici delle auto contengono una quantità di aria doppia di quella che c’è nell’atmosfera. Quelli del camion addirittura 10 volte superiore.
Prova ora a riempire la siringa d’aria e a spingere sullo stantuffo, tenendola sempre chiusa con il dito. Come vedi, l’aria dentro la siringa si comprime , ma, se lasci andare lo stantuffo, salta fuori come spinto da una molla. L’aria, come tutti i gas, è elastica.
I compressori sono dei contenitori d’aria che possono avere una pressione superiore anche più di 50 volte rispetto a quella dell’atmosfera.
A causa di questa pressione potrebbero scoppiare. Per questo le loro pareti sono robustissime.
aria compressa
L’aria è così forte che, come dimostra il martello pneumatico , può rompere le strade e spaccare il cemento. A muovere la punta dello scalpello è proprio l’aria compressa che arriva da un compressore.
valvola di sicurezza valvola di sfogo vapore compresso movimenti ad aria compressa profumo no gas spray contiene gas
Nelle boccette di profumo l’aria interna, compressa dal dito, uscendo trascina con sé il liquido. Le bombolette spray contengono invece un gas compresso. Per questo non si possono aprire.
Nella pentola a pressione il vapore che non riesce a uscire si comprime sempre di più, provocando l’aumento della temperatura e cuocendo i cibi più velocemente. Per evitare che la pentola scoppi a causa della forza del vapore, ci sono delle valvole.
Nelle industrie molte macchine usano l’aria compressa per i loro movimenti. L’elasticità dell’aria permette di risparmiare sui costi. Anche l’ambiente di lavoro rimane più pulito perché viene consumato meno carburante.
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