Io voglio parlare di energia!

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Biblioteca gratuita on line di Gianni

Pietro Girotto

Io voglio parlare di energia!

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Io voglio parlare di energia!

IO VOGLIO PARLARE DI ENERGIA!

realizzazione editoriale: Edizioni Ambiente

www.edizioniambiente.it

progetto grafico: Mauro Panzeri

impaginazione: Roberto Gurdo

© 2023, ReteAmbiente Srl

via privata Giovanni Bensi 12/5, 20152 Milano tel. 02.45487277

Tutti i diritti riservati. Quest’opera non può, in tutto o in parte, essere riprodotta, comunicata, eseguita, rappresentata, elaborata o modificata in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo senza il permesso scritto dell’Editore. È consentita l’utilizzazione esclusivamente personale, a fini non commerciali e comunque non in concorrenza con i diritti economici spettanti agli aventi diritto.

Finito di stampare nel mese di luglio 2023

presso GECA S.r.l., San Giuliano Milanese (Mi)

Stampato in Italia – Printed in Italy

Questo libro è stampato su carta certificata FSC®

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SOMMARIO PREFAZIONE 9 PREMESSA: QUAL È LA DIFFERENZA TRA UN 15 OTORINOLARINGOIATRA E UN CHIRURGO CARDIACO? 1. GIUGNO 2013: PARTE LA MISSION ECOBONUS 17 EDILIZIA, PER ARRIVARE AL SUPERBONUS 110 2. LA FILIERA DELLE RINNOVABILI/EFFICIENZA 25 È DIVENTATA LA MIA NUOVA “FAMIGLIA” 3. ENI, ENEL, SNAM, TERNA, LEONARDO 29 E LA SVENDITA DELL’ITALIA 4. XVII° LEGISLATURA, L’ITALIA CONTRO 35 LE RINNOVABILI E L’EFFICIENZA 5. E IL NUCLEARE? (AVEVO NEL GRUPPO DI LAVORO 49 UN FUTURO PREMIO NOBEL E NON LO SAPEVO) 6. IL BLOCCO DELLE TRIVELLE, DAL REFERENDUM 55 AL PITESAI
7. POSTI DI LAVORO E COSTI DELLA TRANSIZIONE 59 8. DIAMO NUMERI? 67 9. INNOVAZIONI TECNOLOGICHE E SCIENZA, 75 QUANTA ENERGIA 10. EDIFICI: COSTRUIRLI E VIVERLI CON MOLTA 83 MENO ENERGIA 11. BEPPE MI TELEFONA: “GIROTTO C’È UNA 87 TECNOLOGIA FANTASTICA CHE DOBBIAMO FAR RIMANERE IN ITALIA” 12. DAGLI INCENERITORI AGLI “END OF WASTE” 91 13. MOBILITÀ: QUANTA ENERGIA SPRECATA 99 14. SE UN MILIARDO VI SEMBRA POCO 109 15. MA LE PIATTAFORME PETROLIFERE 111 DEVONO PAGARE L’IMU? 16. UN VEGANO IN SENATO 113 17. LA SCRITTURA DEL “PROGRAMMA ENERGIA 2050” 121 18. LUGLIO 2017, INIZIA LA STORIA DELLE COMUNITÀ 123 ENERGETICHE RINNOVABILI
19. I “CORPI INTERMEDI” 131 20. LA PARENTESI BANCARIA 135 21. UNIONE EUROPEA 155 22. DALLA CARBON TAX ALLA CBAM, UN PERCORSO 163 BEN POCO VIRTUOSO 23. ALL’OMBRA DEL BOSCO 167 24. AMBIENTE, AMBIENTALISTI, 3° SETTORE 173 25. CAPACITY MARKET, STORIA DI UN GRAVE 179 ERRORE (PAS) 26. DIGITALIZZAZIONE E DOMOTICA, DELLA SERIE 181 “IL CALZOLAIO GIRA CON LE SCARPE ROTTE” 27. A CIASCUNO IL SUO MESTIERE! 183 28. QUANTA ENERGIA TRA LA GENTE 195 E ORA? 203 REPERTORIO FOTOGRAFICO 224 RINGRAZIAMENTI 229

Abbiamo bisogno di una transizione ecologica e sociale. Adesso.

L’autore di questo libro lo ha capito come pochi altri.

La chiave è avere concetti innovativi, tecnologie capaci di impatto e casi convincenti.

Questo richiede una costante ricerca tesa verso nuove scoperte.

Girotto è stato uno dei primi a presentare una sintesi di “Blue Economy” nel suo sito e ha quindi lavorato con coerenza per ottenere quei cambiamenti che sono oggi così in ritardo, molti di questi ispirati alle cento innovazioni già implementate che ho documentato nel mio libro.

Noi tutti sappiamo che il cambiamento è lento, troppo lento. E nonostante ci siano persone come Gianni che vi si dedicano, succederà ancora poco. La resistenza al cambiamento è enorme.

Per questo ringrazio Girotto e le persone che collaborano con lui nel perseguire la loro missione anche quando tutto sembra giocare contro.

PREFAZIONE

“Io voglio parlare di energia! perché questo interessa ai cittadini, questa è l’emergenza”; questa fu la risposta che diedi a un giornalista che mi poneva una domanda su tutt’altra questione durante la campagna elettorale di settembre 2022, per il rinnovo del Parlamento nazionale. Tale campagna elettorale tra l’altro, nonostante la gravissima situazione determinata da un costo “folle” del gas e dell’energia in generale, non si svolse con ampi e approfonditi dibattiti sulle cause profonde della crisi e su come risolvere il dilemma energetico, ma troppo spesso si limitò a slogan e analisi sommarie.

Voglio parlare di energia perché proprio ora, in questa crisi, sono convinto che vi sia il concretissimo pericolo che, anzichè fare un deciso e sostanziale passo “in avanti”, verso migliori forme di produzione energetica, di produzione industriale/agricola in senso lato, di mobilità, logistica e in generale in ogni altro aspetto, si faccia un passo indietro, un ritorno al passato, e l’egoismo e la paura (che generano cecità intellettuale) prevalgano sul buon senso.

Voglio parlare di energia perché ve n’è ancora un grandissimo bisogno, dal momento che, pur con tante ottime eccezioni, il livello medio tecnico/culturale di cittadini e amministratori pubblici è davvero troppo, troppo basso.

In questo libro racconterò diverse cose avvenute in Parlamento tra il 2013 e il 2022, ma non sarà un libro “teorico” che approfondirà i tantissimi motivi per cui passare dal petrolio/gas/nucleare alle energie rinnovabili, e questo non perché non vi sia bisogno appunto di acculturare il cittadino “medio”, ma perché esistono già moltissimi altri ottimi libri scritti appositamente con questo obiettivo; io stesso ho iniziato ad approfondire la materia energie rinnovabili nel 2009, quando lessi un libro scritto dai professori Armaroli e Balzani, che trovai talmente importante da inserirne un riassunto nella sezione “indispensabili” del suo blog personale “Tracce”. Poi negli anni successivi, oltre a

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tanti report e studi che il mio lavoro da Parlamentare mi mise davanti, lessi diversi altri libri divulgativi, sempre con lo scopo di farne dei riassunti a beneficio dei cittadini con meno tempo a disposizione, e che vi invito a leggere: “2° C”, “Democrazia energetica”, “Petrolio e politica”, “Prepariamoci”, “Rinnovabili: se non ora quando”, “Un piano per salvare il pianeta” (i riassunti sono in forma scritta, ma gli ultimi libri sono riassunti a voce).

Temo che troppo pochi italiani abbiano letto questi libri, e questo costa a loro, moltissimo, dal momento che la mancanza di conoscenza semplicemente impedisce al cittadino di fare le giuste richieste alla politica. E se il cittadino medio è convinto che “non ci sono altre possibilità” rimane ancorato allo stato attuale delle cose, e anzi ha paura dei cambiamenti su argomenti che non conosce bene, perché ha paura di perdere la qualità di vita che ha. In pratica questo ci è già costato un ritardo di una decina di anni, e in definitiva l’essere stati completamente vittime del rialzo del prezzo del gas, iniziato a fine 2021; infatti non saremmo stati così vittime dei recenti aumenti, se la popolazione avesse avuto piena contezza che la “Rivoluzione energetica”, decollata pienamente attorno al 2009, venne bruscamente “uccisa” nel 2012 (lo spiegherò meglio più avanti), impedendo quindi all’Italia di diventare molto, ma molto più indipendente dal gas (e petrolio) di quanto invece poi si sia trovata nel 2022.

Volendo parlare di energia ovviamente parlerò moltissimo di fonti rinnovabili, perché sono indubitabilmente il futuro dell’umanità, e la cosa mi fu chiara sin dalla metà degli anni ottanta; in quegli anni mio padre, un valente tecnico elettronico mi fece vedere delle mini celle fotovoltaiche, di un centimetro quadrato, che aveva appena aquistato; me le fece vedere come se fossero un’opera d’arte (e per i “tecnici” effettivamente lo sono) e volgendo lo sguardo mi indicò la finestra più vicina dicendomi: “ogni metro quadro di sole che entra, è circa 1KWatt”, dopodichè prese il voltmetro, lo collegò a una di queste celle, e la espose al sole: il voltmetro immediatamente passo da zero a 1,5 Volt... ci guardammo senza dire nulla sorridendo; uno virgola

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cinque Volt di tensione con solo un centimetro quadro di cella esposta al sole era meraviglioso. Per moi era evidente che quello era l’inizio di una rivoluzione, una rivoluzione che avrebbe cambiato il mondo, consentendo all’umanità di “raccogliere” e “addomesticare” l’enorme quantità di energia che il sole letteralmente ci regala. Voglio parlare di energia perché sono stato per diversi anni un “povero energetico”, dal momento che l’azienda di mio padre in pratica fallì, in maniera decisamente brutale, causando per lunghi anni serie difficoltà economiche, e quindi mi ricordo benissimo come riscaldamento e combustibile per l’automobile pesassero sul portafogli, così come ora pesano su milioni di italiani, europei, e cittadini in tutto il mondo. E voglio parlare di energia perché la sua “democratizzazione/liberazione/diffusione verso il basso” è il mezzo principale per sostanzialmente risolvere buona parte dei principali problemi mondiali; energia a basso costo infatti genera pace; pace militare, pace sociale, pace economica. In tutto il mondo infatti le guerre si sono sempre combattute per il possesso delle materie prime utili all’umanità, e ciò non è cambiato neppure ai giorni nostri, con decine di conflitti sparsi nel pianeta e cifre folli spese per mantenere un apparato militare gigantesco e costosissimo, che serve principalmente per assicurarsi il possesso delle materie prime, al cui primo posto ci sono le moderne fonti energetiche, petrolio e gas.

Viceversa energia a basso costo autoprodotta localmente in maniera distribuita da cittadini e le imprese significa da un lato rendere non più redditizie le colonizzazioni energetiche e le relative ingiustizie economico-sociali, dall’altro permette a quei paesi che da 50 anni ci ostiniamo a chiamare in via di sviluppo ma di cui sostanzialmente rallentiamo o addirittura blocchiamo lo sviluppo, appunto con la pratica del neocolonialismo, di far finalmente prosperare una fascia di micro piccole e medie imprese e uscire finalmente da un circuito vizioso di debiti e dipendenze esterne per entrare in un circuito virtuoso di progresso e autonomia energetica e quindi in buona parte anche economica. Sono preoccupato in particolare per quel martoriatissimo

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continente che è l’Africa, sfruttata sino all’inverosimile dai cosidetti

“Paesi avanzati” ma che, trovandosi a cavallo dell’equatore, potrebbe trovare riscatto grazie a un generoso irraggiamento solare che si può tramutare quindi in tanta energia a basso costo; si vedrà se anche questa energia verrà colonizzata a uso e consumo di altre Nazioni (o multinazionali) o se invece sarà a beneficio degli africani stessi. Questi fatti mi erano già evidenti dallo studio della storia, ma sono via via divenuti sempre più chiari e pressanti leggendo le riviste che mi arrivavano per essermi iscritto nel 1983 alle Associazioni “Mani Tese” e “Amnesty International”, riviste in cui non si parlava solo dei rimedi ma anche delle cause dei problemi mondiali. Col passare degli anni e l’adesione ad altre associazioni (tra cui sopratutto Banca Etica) le conferme furono numerose, sino ad arrivare agli anni 2000 e all’inizio dei messaggi “politici” di Beppe Grillo.

Mancava, in tali anni, la convenienza economica per consentire alle Rinnovabili di dispiegarsi compiutamente, ma da parecchi anni questo fattore è soddisfatto, per cui ora, teoricamente, nulla osterebbe al compimento di quella “Transizione energetica” che è la massiccia base di partenza per una Transizione Ecologica non più rimandabile (circa il 75% dei gas climalteranti viene emesso dalla filiera delle fonti fossili). E poiché di tutto ciò ero convinto già nel 2013, anno della mia elezione in Parlamento, quando ebbi l’opportunità di decidere in quale Commissione permanente insediarmi, non ebbi dubbi; la Commissione industria, commercio e turismo, avendo formalmente la competenza sulla materia “energia” era quella che avrei scelto, e così fu, per i successivi 9 anni e mezzo.

E perché scrivere questo libro, per ricordare le principali vicende che mi hanno visto coinvolto in tale periodo, nonostante vi sia già il mio sito ufficiale e i miei canali “social” siano pieni zeppi di articoli, post, comunicati stampa, video...? Beh, per raccontare in maniera organizzata/strutturata, un periodo di tempo significativamente lungo, tentando quindi di dare un contributo a tutti quei cittadini che per ragioni di tempo non hanno potuto e non possono visionare migliaia di singoli contenuti “spezzettati” pubblicati in questi dieci anni.

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Su un’ultima cosa vorrei soffermarmi: la forma con cui questo libro uscirà cioè in formato digitale e totalmente gratuito. Ho fortemente voluto il formato digitale sia perché ha un impatto ambientale minore rispetto all’uso della carta, sia perché questo permette l’inserimento dei link. Questo permette al lettore più interessato di approfondire determinate questioni. E magari mi permetterà di aggiornare questo libro nei prossimi anni.

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PREMESSA: QUAL È LA DIFFERENZA TRA UN OTORINOLARINGOIATRA E UN CHIRURGO CARDIACO?

La domanda è naturamente provocatoria e la risposta scontata; sono entrambi medici, entrambi hanno conseguito la medesima laurea, ma dopo hanno preso percorsi specialistici differenti, che li ha portati dopo ulteriori anni di studio e pratica ad avere differenti competenze. E voi vi fareste fare un doppio bypass al cuore da un otorino? O viceversa vi fareste curare la sinusite da un chirurgo cardiaco? Anche in questo caso la provocazione è scontata, certo che no, pur essendo entrambi medici. Ma allora io mi domando, come è possibile che un politico si possa occupare di tutto? E se non di tutto di moltissime materie? Forse che sono tutte o in gran parte materie in cui occorre poca competenza? Beh io ho passato quasi 10 anni specializzandomi nel settore energia, e naturalmente mica in tutta la sua vastità, che vi assicuro essere veramente notevole, ma solo una certa porzione, e non mi sento assolutamente di poter dire di essere “un esperto”, ma semplicemente di essere competente; qual è la differenza? Credo che solo chi da anni lavora, per specifica professione, 8 ore al giorno, esclusivamente per un certo settore, possa dirsi “un esperto”, mentre chi come me studia i rapporti degli organismi nazionali e internazionali, legge le riviste specializzate, i dossier, gli Studi di settore, le relazioni che vengono portate in Commissione a ogni audizione, dialoga costantemente appunto con gli “esperti”, dopo anni può dirsi “semplicemente” competente, cioè in grado di sostenere un dialogo con i veri esperti, dialogo naturalmente limitato a esplorare quei fattori che servono per prendere le migliori decisioni politiche a beneficio della collettività. Ora mi è ben chiaro che un politico dovrebbe limitarsi a esprimere e a legiferare sugli indirizzi politici cui un determinato argomento dovrebbe attenersi, ma questa ahimè è solo la prima parte del lavoro. Infatti, assodato che per il MoVimento 5 Stelle, e non solo, l’indirizzo

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politico sull’energia è quello di accelerare al massimo una transizione ecologica verso le fonti di energia rinnovabile, si tratta poi di presidiare quotidianamente le attività concrete del Parlamento e del Governo affinché questo indirizzo politico si tramuti effettivamente in realtà e non venga invece ostacolato da mille “sassolini” che ne bloccano gli ingranaggi, quando non da veri e propri ostacoli espliciti. Da qui la necessità di specializzarsi per entrare nei meandri delle migliaia di norme relative, ciascuna delle quali potenzialmente può diventare uno di quei sassolini, quando non un vero e proprio macigno, che distrugge quanto di buono l’indirizzo politico generale voleva rendere concreto.

Insomma è proprio come quando un medico generico, il medico di famiglia vi visita, e riscontra un’irregolarità nel battito cardiaco; vi indirizza allo specialista per gli esami, la diagnosi e sopratutto la cura più adatta, che a volte più essere “morbida” nel senso di “semplici” farmaci, a volte può essere più “drastica” come un’operazione.

Quindi ripeto, vi fareste operare al cuore da un otorinolaringoiatra?

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1. GIUGNO 2013: PARTE LA MISSION

ECOBONUS EDILIZIA, PER ARRIVARE AL SUPERBONUS 110

Se la vostra auto avesse il serbatoio danneggiato, con un buco che ne fa uscire costantemente il 60% del combustibile introdotto, continuereste a utilizzarla oppure fareste persino debito pur di riparare il serbatoio?

Ecco, gli edifici italiani, ormai lo sanno in molti, ma evidentemente ancora troppi pochi, sono pieni di buchi dal punto di vista energetico, dal momento che sono male isolati e quindi disperdono mediamente circa il 60% dell’energia impiegata per riscaldarli d’inverno e rinfrescarli d’estate. Ecco pertanto che la loro riparazione (tecnicamente

“riqualificazione”) si rende estremamente necessaria non solo dal punto di vista sismico, naturalmente ancora più importante, ma anche dal punto di vista del risparmio energetico, ed ecco spiegata la ragione per cui ne parlo in questo libro. Oggi certamente moltissimi italiani conoscono quello che comunemente viene indicato come “superbonus110”, ma molti meno sanno quanto lavoro sia occorso per arrivare a tale legge, e nel mio caso tale lavoro iniziò nel 2013.

La storia dei “bonus edilizi” inizia per la verità anni prima che il M5S entri in Parlamento nel 2013, ma per me inizia quando lessi, per la prima volta un articolo, credo verso il 2011/2012, scritto dalla rivista

“Valori”, che denunciava la perdita di circa mezzo milione di posti di lavoro in edilizia, a seguito della gravissima crisi bancaria/finanziaria mondiale 2007/2008. In quell’articolo già si citavano i bonus edilizi, affermando come essi si erano rivelati un vero e proprio “salvagente” per molte imprese, in grado di tamponare la crisi.

E sin dai primi colloqui con professionisti e filiera mi venne confermata la bontà di tale strumento, denunciandone però al contempo la precarietà, dal momento che lo stesso era sempre stato creato con durata annuale; questo, legato al fatto che il beneficiario doveva avere in mano la fattura entro il 31 dicembre dello stesso anno, determinava un cospicuo restringimento dell’effetto positivo, al solo primo semestre

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dell’anno. Nessuno infatti si arrischiava ad “aprire” nuovi cantieri nel secondo semestre, se non aveva la certezza di concluderli e di poter fatturare. Questo era naturalmente un grosso difetto della misura, considerato sopratutto che il bonus veniva poi regolamente prorogato di un ulteriore anno, ma sempre alla fine dell’anno, riducendo quindi di molto gli effetti positivi. Non fu quindi difficile per me decidere di concentrarmi immediatamente su rendere “stabile” tale incentivo, proponendone una durata quinquennale, magari con un relativo “decalage” temporale nell’intensità della misura. Era più o meno il maggio del 2013, e da allora decidemmo di partire con la doppia linea di azione, quella formale in Commissione e in Aula, e quella informale con gli strumenti di comunicazione convegni. Ricordo ancora con emozione il primo di tali convegni, di cui è rimasta la memoria digitale in un post dell’allora sito del M5S, in cui erano già presenti le principali Associazioni di filiera. Infatti tra le primissime cose che feci fu contattarle direttamente, telefonicamente, per instaurare sin da subito un dialogo concreto. Contemporaneamente iniziammo un “fuoco serrato” e continuo di interventi in Commissione, in Aula, comunicati stampa, articoli, post in ogni canale possibile, tutti con lo stesso mantra “stabilizzare e rafforzare l’ecobonus edilizio”. Negli anni credo di aver pubblicato diverse centinaia di articoli, post, interviste, partecipato ad altrettanti convegni, riunioni, serate informative, cosa di cui ci si può rendere facilmente conto effettuando ricerche nei miei canali con le parole “ecobonus”, “bonus edili” e similari. Già nel 2014 i miei colleghi di Commissioni mi canzonavano simpaticamente chiamandomi “Mr. Ecobonus”, e sapevano già che a ogni audizione, a ogni occasione ci sarebbe stato il mio intervento in merito. Naturalmente come tante altre questioni politiche non si rivelarono sufficienti le mie preghiere e appelli in merito, e pertanto a maggio 2015 depositai interrogazione, la 1-00421, firmata da tutti i colleghi allora portavoce M5S, e persino diversi colleghi di altri Partiti, Loredana DE PETRIS, Aldo DI BIAGIO, Laura PUPPATO, Gianpiero DALLA ZUANNA, Dario STEFA-

NO, Giulio TREMONTI, Enrico BUEMI, Antonio Stefano CARIDI,

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Biblioteca gratuita on line di Questo libro rappresenta un resoconto complessivo e moralmente dovuto (ed è per questo che viene offerto anche in modalità totalmente gratuita nella forma digitale) dei quasi 10 anni trascorsi dall’autore come parlamentare al Senato, e descrive quanto fatto e quanto resta da fare per il bene pubblico.

Il titolo indica la materia principale di cui Gianni Girotto si è occupato, convinto sin dall’inizio che il prezzo finale dell’energia, per i consumatori – famiglie o imprese che siano – rappresenta il fulcro da cui tutto il resto dipende. Energia abbondante e a basso costo significa un enorme potenziale positivo di progresso, energia scarsa e costosa è ovviamente l’esatto contrario.

Il libro è stato scritto cercando di coniugare un linguaggio chiaro e nello stesso tempo preciso. Nella versione digitale il testo contiene numerosissimi link a contenuti accessibili in rete, per approfondire o verificare la fonte delle notizie e dei dati riportati. Questo contributo si aggiunge alla puntuale attività di informazione e divulgazione che l’autore ha sviluppato in questi anni nel blog personale, “Tracce”.

Gianni Pietro Girotto, classe 1967 è Perito elettronico con laurea in Giurisprudenza, ottenuta da studente lavoratore. È stato Senatore e portavoce al Senato per M5S da marzo 2013 a ottobre 2022, periodo durante il quale ha ricoperto il ruolo di Presidente della Commissione Permanente Industria, Commercio e Turismo.

È stato firmatario di numerosi emendamenti in tema di energie rinnovabili, della Risoluzione che ha portato alla norma sul cosiddetto “Superbonus 110%” e della norma attualmente in vigore sulle “Comunità energetiche Rinnovabili”.

Oltre ad essere membro di numerose associazioni non profit è tra i soci fondatori dell’Associazione “Collaboriamo”.

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