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La traversata delle Orobie dalle Grigne alla Valle Camonica

La proposta è semplice: partire con gli sci ai piedi, calcando la sommità della Grigna Settentrionale, affacciati sulla riviera lariana, e giungere al Piz Tri, pietra d’angolo delle Orobie Camune che terminano nella valle dell’Oglio. Un Haute Route, per dirla alla francese, selvaggia e impegnativa, che nulla ha da invidiare, sia per l’impegno tecnico che per la bellezza dei luoghi, alle sorelle più blasonate e famose, sparse sull’intero arco alpino. La traversata dell’intero crinale orobico viene descritta da occidente ad oriente ma, se preferite, come ha fatto Francois Renard, potete sciarla “au contraire” dall’est all’ovest, dalla valle dell’Oglio alle sponde del lago di Como. Punti imprescindibili della traversata sono il passaggio dalla vetta del Pizzo dei Tre Signori e lo scollinamento dal Passo di Caronella o dal Passo Grasso di Pila, luoghi toccati dalle traversate storiche degli anni ’70. La proposta non si limita al tracciato storico, che si può percorrere in 6 giorni, ma viene ampliata e frazionata in 12 tappe. Ognuna di queste è stata pensata proponendo non il lineare scollinamento tra una valle e la successiva ma raggiungendo le cime più significative e inanellare le discese più remunerative e belle. Ogni tappa, con esclusione di alcuni punti di passaggio obbligatori, può essere ridisegnata secondo le proprie capacità tecniche, la preparazione atletica e le condizioni nivo-meteo del momento. Per questioni di comodità nella descrizione ma anche per offrire due proposte omogenee per impegno e difficoltà, che non richiedessero più di una settimana ciascuna, abbiamo diviso la grande traversata delle Orobie in due parti: Orobie Occidentali e Orobie Orientali.

Orobie Occidentali Orobie Orientali

1 OROBIE OCCIDENTALI

La traversata delle Orobie Occidentali si articola in 5/6 giorni, partendo dal Passo del Cainallo, in comune di Esino Lario (LC), e terminando in Valtellina a Cantone di Albosaggia oppure Val Brembana, a Foppolo o a Carona (BG). Il rientro al punto di partenza è più agevole se si scende in Valtellina, servita dalla linea ferroviaria che da Lecco percorre la sponda Lariana e poi prosegue sino a Sondrio e a Tirano. Mentre il rientro a Varenna-Esino Lario, dalla Val Brembana è un poco più laborioso. Si segnala inoltre che al termine della prima giornata ci si dovrà affidare ad un servizio taxi per attraversare la Valsassina e risalire la Valbiandino, sin dove la neve lo permette. Si toccano 12 cime, si transita da 9 passi e si attraversano 19 vallate. Si percorrono103 km per 8.600 m di dislivello positivo e 10.370 m di dislivello negativo. I sviluppi ed i dislivelli delle singole tappe sono più contenuti e vi è la possibilità di pernottare in rifugi gestiti e presso le strutture ricettive delle stazioni sciistiche di Pescegallo e Foppolo.

2 OROBIE ORIENTALI

La traversata delle Orobie Orientali richiede 7 giorni, riducibili a 6 se si uniscono le due tappe tra i Rifugi Mambretti e Curò, evitando il pernottamento al Rifugio Coca, queste sono le tappe tecnicamente più difficili. Nel suo complesso la parte orientale è decisamente più selvaggia e severa, per l’assenza di strutture ricettive aperte e la necessità di muoversi per 6/7 giorni in autonomia. A stagione inoltrata si può contare solo sull’apertura del Rifugio Curò. Le tappe sono più impegnative o per lo sviluppo e il dislivello che si deve affrontare o per le difficoltà tecniche che si incontrano nel passaggio dei “Giganti delle Orobie” dove alla Bocchetta di Porola e la salita alla vicina vetta, si sfiorano i 3000 m di quota. Da Foppolo (BG), in Val Brembana, o da Cantone di Albosaggio (SO), in Valtellina, a Malonno (BS) in Val Camonica si percorrono 104 km. 9.000 m di dislivello in salita e 10.000 m in discesa. Si toccano 13 cime, si transita da 10 passi e si attraversano 22 vallate.

ACCESSO STRADALE E LOGISTICA

I punti di partenza/arrivo delle traversate sono ben serviti dai mezzi pubblici. Varenna (220 m) è ben servita dalla linea ferroviaria Milano – Lecco – Sondrio – Tirano, da Varenna con i bus di linea si sale ad Esino Lario (913 m) anche se per giungere all’Alpe Cainallo (1240 m) è meglio utilizzare un servizio taxi, anche se in pieno inverno potrebbe essere possibile calzare gli sci già ad Esino. Il trasferimento da Pasturo (641 m) a Introbio (586 m) e in Val Biandino (1500 m) si effettua con un servizio taxi da concordare con il rifugio della valle presso cui si pernotta. La Valsassina è collegata a Lecco e Varenna da un servizio di trasporto pubblico. I comuni bergamaschi di Foppolo (1508 m) e Carona (1110 m), situati alla testata della Valle Brembana, sono serviti da corse giornaliere di bus provenienti da Bergamo, a sua volta collegata con linea ferroviaria a Milano e a Lecco. La località Cantone (990 m) non è servita da una linea pubblica, ma giunti in fondovalle, ad Albosaggia (490 m),si può usufruire della linea ferroviaria che collega a Lecco, Milano e a Bergamo. Malonno (596 m), situato nella bresciana Val Camonica, è servito dalla linea ferroviaria Brescia – Edolo. I collegamenti con le sue frazioni montane di Loritto (959 m) e Lezza è meglio utilizzare un servizio taxi. Nel caso di imprevisti o di meteo incerta, al termine o durante ogni giornata di traversata è sempre possibile, con un poco d’attenzione, raggiungere il fondovalle anche se, per il versante valtellinese, le discese sono decisamente lunghe e non così immediate, per la parte orientale, conducono praticamente sino sulle sponde dell’Adda. Non si forniscono numeri telefonici dei servizi taxi ed orari dei trasporti pubblici, in quanto potrebbero variare nel tempo. In quest’era digitale, non dovrebbero esserci problemi ad accedere a questi servizi con il proprio smartphone. Prima di partire per la traversata, si dovrà avere l’accortezza di fare una ricerca nel web e memorizzare i numeri telefonici necessari, molti sono i luoghi dove non vi è copertura dati.

PERIODO

Per la parte orientale l’inverno è il periodo ideale, per quella occidentale è meglio attendere l’inizio della primavera. Se si vogliono unire le due parti in un’unica traversata si dovrà attendere una giusta condizione d’equilibrio, in cui le giuste condizioni d’innevamento garantiscano di muoversi alle quote più basse e la situazione nivo-meteo combinata alla stabilità del manto nevoso permetta di muoversi con margini di sicurezza accettabili.

MATERIALE

Oltre la normale ed obbligatoria dotazione scialpinistica, costituita da pala, ARTVA e sonda, è necessario avere ramponi e piccozza. Inoltre è necessario verificare l’apertura dei rifugi e/o dei locali invernali che costituiranno punto d’appoggio per la traversata. Se nella parte occidentale si può viaggiare leggeri, dopo Foppolo è indispensabile avere tutto il necessario per mangiare, cucinare e dormire (fornelletto, pentole, cibo per i giorni necessari e non guasta un sacco piuma) a cui si deve aggiungere una minima dotazione alpinistica (imbragatura, corda, cordini, moschettoni, discensore) per affrontare in sicurezza i colli, le bocchette e i ripidi canali dei “Giganti delle Orobie”