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Rimini

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Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/12/2000 n. 34- E 3,00

Anno XII - N. 6 - DICEMBRE - GENNAIO 2012/2013

Giordano

Emendatori La creme del gelato

Reinventarsi dopo i 40 Cambio vita Maria Cristina Ballestracci La poesia delle piccole cose Sarti’s bag La personalità in una borsa


“Costruita con passione per dare il massimo divertimento.�



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Sommario

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12 Annotare Brevi IN 20 Essere Giordano Emendatori 26 Crescere Reinventarsi dopo i 40 32 Premiare Nuove Idee Nuove Imprese 34 Giudicare Giovanni Scarpa 36 Assaporare Azienda Agricola delle Selve 40 Ideare Maria Cristina Ballestracci 42 Abitare Classico moderno 47 Progettare Edoarda Succi

| EDITORIALE di Andrea Masotti |

50 Decorare Mara Verbena 54 Creare Sarti’s bags 56 Proiettare San Marin Film Festival 60 Correre Nicola Dutto 62 Esporre Matrioška Concept LabStore 63 Festeggiare Capodanno 2012 64 Ricordare San Marino Rally 65 Gustare Pier Casolari 66 Giocare Federation Cup

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Apriamo questo nuovo Rimini IN con la dolcezza e la forza del gioco di squadra, che ha permesso a Giordano Emendatori e ai figli di fare della Mec3 un’impresa leader nel mondo per la preparazione di prodotti per gelati e pasticceria. Una storia di successo seguita da quelle di donne intraprendenti che, superata la soglia degli “anta”, si sono rimesse in gioco cambiando lavoro. Nuove idee per nuove imprese sono anche quelle premiate al Palacongressi; segue l’intervista all’avvocato Giovanni Scarpa, che racconta la sua esperienza nel foro riminese. Passiamo all’Azienda Agricola delle Selve e ai suoi semplici ma raffinati vini, e alle semplici e raf-

finate opere d’arte di Maria Cristina Ballestracci. La rubrica sull’architettura ci porta in una casa in cui convivono classico e moderno, seguita dall’intervista all’architetto Edoarda Succi. Lucia Sarti e Marco Brolli presentano la loro linea di borse, Mara Verbena le sue creazioni floreali per i set cinematografici. Cinema protagonista anche con il San Marino Film Festival, mentre parliamo di sport e amicizia con Nicola Dutto. Quindi gli eventi: dal Matrioška Concept LabStore al Capodanno 2012, dal libro sul San Marino Rally alla Federation Cup di tennis. Per chiudere con gli originali sapori di Pier Casolari, tra gelato e champagne.

Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (RN)

Ufficio commerciale: Irena Coso

Edizioni IN MAGAZINE S.R.L.

Direttore Responsabile:

Coordinatrice redazione di Rimini: Irena Coso

Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47100 Forlì tel. 0543.798463 - fax 0543.774044

Andrea Masotti

Progetto grafico: Lisa Tagliaferri

Collaboratori: Riccardo Belotti, Graziella Biagetti, Alberto Crescentini, Giorgia Gianni, Marianna Giannoni, Alessandra Leardini, Lucia Lombardi, Davide Nicolò, Sabrina Rocchi, Stefano Rossini, Lucia Rughi, Manuel Spadazzi, Giulia Tardini.

Impaginazione: Marica Graziani

Fotografi: Riccardo Gallini, Studio Paritani

Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli

Chiuso per la stampa il 18/12/2012

Redazione centrale: Roberta Brunazzi, Serena Focaccia

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www.inmagazine.it inmagazine@menabo.com

Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e in ogni caso citando la fonte.


Annotare | Brevi IN

Tutti gli sport nei circuiti con l’Open Day Misano

Misano - Si terrà domenica 24 febbraio 2013 l’Open Day Misano, evento ideato e organizzato dal Misano World Circuit, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Misano Adriatico, con alcune delle più importanti associazioni sportive della zona (Misano Podismo, Atletica Santamonica, Valle del Conca, Cinghiali MBT, BiciFestival) e con il patrocinio della Provincia di Rimini. Per l’intera giornata, dedicata allo sport e alle famiglie, il circuito aprirà le porte della struttura ad altre discipline sportive. Il progetto mira a rafforzare il legame dell’autodromo con il territorio e la cittadinanza.

Una nuova biblioteca per la città Rimini - Nel ventesimo anno dalla sua nascita, la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini ha ceduto alla Biblioteca Gambalunga il Fondo Augusto Campana, uno tra i più notevoli studiosi del XX secolo in Italia e in Europa. Il Fondo è composto da oltre 25mila volumi, di cui molti antichi, pregiati e rari, 15mila opuscoli e un voluminoso carteggio. Il Fondo è notificato con decreto ministeriale, in quanto riconosciuto per il suo valore storico e culturale. Giunge così a compimento il grande desiderio di Enzo Pruccoli, responsabile dell’ufficio Cultura della Fondazione prematuramente scomparso.

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Cantarini e Pistoia, due mostre al Museo Rimini - Due nuove esposizioni al Museo della Città (via Luigi Tonini 1), inaugurate entrambe il 15 dicembre e aperte fino a febbraio. La prima, “Rimini per Simone Cantarini”, raccoglie opere da raccolte private legate alla storia di uno degli artisti più intensi e problematici del ’600 italiano. Attivo tra Marche ed Emilia, Simone Cantarini fu tra gli allievi di maggior spicco di Guido Reni e della sua celebre bottega bolognese. Le opere, inedite o mai esposte, si affiancano a quadri già noti dell’artista pesarese e di altri autori della scuola di Guido Reni. S’intitola “Oltre il giardino”, invece, la mostra dedicata

della Città

a Marilena Pistoia, che raccoglie oltre un centinaio di disegni e chine, alcune di esse esposte per la prima volta.

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RiminiAPP, la riviera sullo

Smartphone

Rimini - Un colorato flash mob ha salutato il lancio di RiminiApp, l’applicazione per smartphone dedicata a Rimini e circondario, realizzata da Èdita e patrocinata dal Comune di Rimini. Il 9 dicembre piazza Cavour si è all’improvviso riempita di più di cento ragazze e ragazzi vestiti con tshirt arancioni, che hanno ballato in mezzo alla folla. Coordinati da Gionata Galdenzi di K-school, i ragazzi si sono esibiti in coreografie hip-hop e,

grazie ai led luminosi che avevano sulle magliette, hanno più volte composto la parola RiminiApp. In poche ore i downloads dell’applicazione hanno raggiunto quota 1500. “Un risultato straordinario ma non del tutto inaspettato” ha dichiarato Aldo Saporetti di Edita. “Vogliamo che diventi uno strumento di uso quotidiano per i riminesi e per i turisti. E abbiamo già previsto miglioramenti e l’implementazione di nuove funzionalità”.

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Le Rose, benessere

A RHEX l’ospitalità verde per gli alberghi Rimini - Nell’ambito di RHEX, nuovo evento internazionale di Rimini Fiera nato dalle esperienze degli ex SIA Guest e Sapore e dedicato a innovazioni, soluzioni e tendenze del mercato del “fuori casa”, prenderà vita Green Hospitality, la nuova sezione espositiva dedicata a soluzioni e servizi energetici per strutture ricettive in un’ottica di sostenibilità e risparmio. L’appuntamento è a Rimini Fiera dal 23 al 26 febbraio 2013: la sezione, realizzata in collaborazione con Agenzia CasaClima, presenterà soluzioni, opportunità e tecnologie per alberghi che consentano di limitare i costi di gestione e l’impatto sull’ambiente.

di corpo e

Rimini - Riconoscibile dalle architetture bianche e slanciate in perfetto stile coloniale, Le Rose Suite Hotel si affaccia sul mare di Rimini, centro

di molte opportunità di svago e di shopping. Le sue camere e suite, ampie e luminose, trasmettono armonia. Il relax lo assicura Aquadirose, esclusivo centro wellness. Oltre a disporre di una palestra con strumenti di ultima generazione, ha inaugurato una sala funzionale con servizio di Personal Trainer dove troverete tutto ciò che serve per donare nuova energia e vitalità: piscina idro-care che sfrutta la proprietà dell’acqua salata, piscina esterna riscaldata a 35°, thermarium con sauna e bagno turco, stanza del sale, area relax fino ai trattamenti olistici, per un benessere totale di corpo e mente. www.lerosesuitehotel.com

Anno nuovo con il pesce a Km

Salaroli, nuova linea presentata da Valeria Marini Rimini - Lo show room Salaroli di via Sassonia 8 a Rimini ha presentato la nuova linea di ceramiche Slimtech By Lea. Testimonial dell’evento la show girl e attrice Valeria Marini, che si è detta particolarmente interessata alle ceramiche in esposizione in quanto, prossima al matrimonio, sta arredando la propria casa. Sono stati oltre duecento gli ospiti, convenuti negli eleganti locali dello show room Salaroli, che hanno fatto da cornice alla manifestazione. www.salaroli.it

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Mente

Rimini - Nuove originali iniziative a La Bottega del Pesce di via Bissolati, nel Borgo San Giuliano, per avvicinare i clienti al pesce nostrano, ricco di proprietà organolettiche e di omega 3. La titolare Ambra dispensa consigli su come pulire, cucinare al meglio e “fare provvista” delle specie sul mercato, stagione per stagione, più convenienti. Inoltre, spazio ai bambini delle scuole, che possono visitare la

Meno

bottega e imparare a riconoscere le specie. Al via anche l’iniziativa “Km Meno”, che consiste nel recapitare il pesce direttamente a casa, se lo si desidera già pulito, per risparmiare tempo e non sprecare. Per i clienti più affezionati c’è anche la nuova tessera de La Bottega del Pesce: con dodici spese da almeno 20 euro si riceverà un buono da 20 euro utilizzabile all’interno del negozio.



Annotare | Brevi IN

Novità al Sigep,grande fiera dell’arte bianca Rimini - Grande attesa per la 34esima edizione del Sigep, il Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianali che dal 19 al 23 gennaio si tiene a Rimini Fiera. Tutti i sedici padiglioni del quartiere sono occupati, con un incremento di espositori e l’attesa di oltre 120mila operatori, almeno il 20% provenienti dall’estero. La grande novità di quest’anno è il debutto di A.B. Tech Expo, il terzo Salone Internazionale delle tecnologie e Prodotti per Panificazione, Pasticceria e Dolciario, acquisito da Rimini Fiera per completare e rafforzare la filiera dell’arte bianca. www.sigep.it

Osteria de Borg, nuovo come un Tempo Rimini - Si respira aria retrò nell’Osteria de Borg di Mirko Monari, Giuliano Canzian ed Enrica Mancini, inaugurata l’8 dicembre nel cuore del Borgo San Giuliano. Da 23 anni è uno dei luoghi più caratteristici dove gustare piatti della tradizione romagnola, piada, salumi di Mora, paste tirate al matterello fatte in casa, carne della Valmarecchia cotta sulla brace, i formaggi a latte crudo del Buon Pastore di Montefiore Conca e i dolci. La nuova immagi-

ne del designer Giovanni Tommaso Garattoni valorizza nel suo progetto gli arredi in stile vecchia trattoria/ emporio dei primi del Novecento, con pentole d’alluminio come paralumi, pavimenti in graniglia e vecchi mobili in legno, manifesti alle pareti, mattonelline in ceramica bianca per la grande cappa e il nuovo bancone con forno a legna, per cuocere le pizze realizzate con farine biologiche e altri prodotti dei presidi Slow Food. www.osteriadeborg.it

Oper’Bacco, incontri col gusto Cattolica - Nuovi incontri di Oper’Bacco a Cattolica, associazione che promuove buon cibo e vino. In uno degli ultimi appuntamenti gli ospiti hanno assaggiato le prelibatezze degli chef Luca e Fabio Ridolfi, titolari del rinomato ristorante Paradis di Misano Adriatico. Il prossimo incontro in programma ad Operà 01 Maison de Charmè (via del Prete 82), organizzato dal team di Gianfranco Marchesan, è per il 15 gennaio con “Le bolle: la nostra passione”, degustazione di Franciacorta La Montina guidata dal produttore stesso. Per prenotazioni: 0541 413755; www.opera01.it (nella foto, la titolare Lorena di Gennaro assieme agli chef Luca e Fabio Ridolfi, Amedeo Beretta e Paolo Andreatini).

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Nasce l’Energy Store, novità per SGR Riccione - Inaugurato il 15 dicembre a Riccione il nuovo Energy Store di SGR, vero e proprio spazio dedicato all’energia. Oltre alle pratiche tradizionali di gas ed energia elettrica, nello store è possibile richiedere consulenze gratuite riguardanti il risparmio energetico e trovare anche oggetti amici dell’ambiente. Al taglio del nastro erano presenti il sindaco di Riccione Massimo Pironi, Micaela Dionigi, presidente del Gruppo SGR e l’ingegner Bruno Tani, amministratore Delegato del Gruppo. Lo store si

trova in via Circonvallazione 38 ed è aperto il martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 8,00 alle 12,00; il lunedì e giovedì dalle 14,00 alle 16,00.



Annotare | Brevi IN

Tamburini e Lucchini per il Sigismondo

L’ultima passeggiata con Giovanni Pascoli San Mauro Pascoli - Un viaggio a ritroso nel tempo attraverso gli eventi più significativi della storia di Giovanni Pascoli, partendo dalla morte del poeta per arrivare alle origini a San Mauro. È “Giovanni Pascoli 1912-2012. L’ultima passeggiata”, il documentario realizzato e autoprodotto dalla riminese Francesca Magnoni e dal sammaurese Diego Zicchetti nel centenario della scomparsa del grande letterato. Presentato all’Istituto musicale Lettimi di Rimini in collaborazione con l’Università aperta “Giulietta Masina e Federico Fellini”, il video svela l’intimità e le passioni dell’uomo e del poeta. Gli autori hanno affidato all’attore Paolo Summaria la lettura di alcuni brani, che si alternano a interviste e immagini dei luoghi cari a Pascoli. (Nella foto il sindaco di San Mauro Pascoli Miro Gori, Francesca Magnoni e Diego Zicchetti). (G.G.)

Rimini - Sono Massimo Tamburini e Guido Lucchini i due riminesi insigniti del Sigismondo d’Oro 2012. La massima onorificenza cittadina è stata consegnata il 18 dicembre durante la cerimonia dei “Saluti di Fine anno”, nel foyer del teatro Amintore Galli. Due personaggi espressione di un talento cristallino, che con le proprie mani e parole hanno donato

opere di straordinaria bellezza e poesia: Massimo Tamburini, creatore di motociclette senza pari per bellezza e prestazioni, e Guido Lucchini, il poeta della “Barafonda”, ultimo e più autentico interprete dei suoni del dialetto riminese, che ha raccontato con la sua narrazione poetica e affabulatoria luoghi e genti della sua città.

L’incontro di arte e Materia Banca di Rimini impegnata nel basket Rimini - Anche per la stagione 20122013 la Banca di Rimini affianca la squadra del Basket Rimini CRABS e così, in occasione della partita Rimini Basket CRABS vs Tramec Riduttori Cento, ha regalato a tutti i bambini presenti una simpatica T-shirt targata Banca di Rimini. Con questa iniziativa conferma dunque la sua vocazione a ‘Banca dello Sport’, grazie alle numerose partecipazioni a sostegno delle attività sportive del territorio, ad esempio come sponsor della Rimini Calcio e della Rimini Pallavolo. (S.F.)

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San Giovanni Marignano - Nello showroom aziendale di Oltremateria, in collaborazione con la Galleria Wikiarte, è stata inaugurata una mostra delle opere di tre artisti, Dejàvu, Mauro Bendandi e Roberto Pagnani, in un progetto che vuole unire aspetto materico delle forme artistiche e valenze concettuali e poetiche. Interessante e innovativo è l’incontro di una realtà aziendale con una artistica, alla ricerca di nuove sinergie, di modalità espressive ed espositive diverse e contemporanee. (S.F.)

d’Oro



Essere | Giordano Emendatori

La creme del

Gelato

testo Manuel Spadazzi - foto Studio Paritani

La Mec3 è oggi un impero della dolcezza. Che esporta in tutto il mondo sotto la guida di Giordano Emendatori e dei figli Gian Maria ed Elena. Più che un’impresa di famiglia una squadra affiatata, con la passione del rock.

“Le migliori imprese nascono sempre nei sottoscala. Penso a Bill Gates e alla Microsoft, a tanti altri grandi pionieri che hanno fatto fortuna dal nulla. Anche per me è stato lo stesso”. Già, anche per Giordano Emendatori, il ‘signore dei gelati’, tutto è cominciato così. Da un piccolo laboratorio, quel giovane ex cameriere che parlava tre lingue e sognava in grande ha creato un impero della dolcezza oggi presente in 120 paesi nel mondo, che fattura 110 milioni l’anno. La storia di Emendatori, fondatore e presidente di Mec3, azienda leader mondiale nella preparazione dei prodotti per la gelateria e la pasticceria, è di quelle che meritano di essere raccontate. Una storia che prende il via nel 1984 quando Emendatori, dopo tante stagioni da cameriere (passate anche all’estero) e dopo aver lavorato come venditore per un’azienda dolciaria di Bologna, mette in piedi, insieme a due soci, la Mec3. Un’intuizione

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felice, perché all’inizio degli anni ’90 la Mec3 è già un nome nel mondo dei gelati. Emendatori diventa socio

unico, negli anni gli si affiancano i figli Gian Maria ed Elena, oggi entrambi manager dell’azienda che vanta quasi 300 dipendenti, uno stabilimento all’avanguardia a San Clemente e varie società all’estero, sparse tra Germania, Repubblica Ceca, Ungheria, Hong Kong, Cina e Brasile. Eppure il ‘signore dei gelati’, a 62 anni suonati, continua come il primo giorno di lavoro a correre da una parte all’altra del mondo, capitano coraggioso di una nave capace di attraversare il mare della crisi e assumere, solo nell’ultimo anno, una cinquantina di nuovi addetti. Giordano, ma di andare in pensione non ne vuole proprio sapere?

“No, affatto. Sto bene, mi tengo in forma. Ogni giorno vado a correre per almeno 40-45 minuti. Faccio i miei 6 chilometri di footing ogni mattina, ovunque mi trovo, da una ventina d’anni. Quando non sono



A fianco, Giordano Emendatori circondato dai figli Elena e Gian Maria.

Oggi l’80% del nostro fatturato dell’azienda italiana, che è di 77 milioni, arriva dall’export. Come gruppo siamo a 110 milioni, siamo presenti in 120 paesi del mondo, dall’estrema punta dell’Argentina al Canada fino all’Oriente. Mi rende fiero il fatto che Mec3 sia di casa a Riccione come a Shangai”. Merito anche dei suoi figli. Lei, Gian Maria, ha iniziato a lavorare per Mec3 proprio seguendo le filiali all’estero…

Mec3: il segreto? Guardare sempre avanti L’azienda guidata dalla famiglia Emendatori è una delle poche che continua ad investire su ricerca e sviluppo, a cui ogni anno viene destinato il 5% del fatturato annuo. Mec3 è anche l’unica realtà del settore ad essere dotata di un laboratorio di analisi sensoriale: trenta panelist istruiti supervisionano costantemente lo sviluppo di ogni singolo prodotto. Il tutto nello stabilimento ultra moderno di San Clemente: 18mila metri quadrati in cui nascono i prodotti per la gelateria e la pasticceria che l’azienda esporta in tutto il mondo. Il 2012 chiude con un fatturato di circa 110 milioni di euro.

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all’estero vado a correre lungo il fiume Conca: uno spettacolo. Me la godo troppo per ‘ritirarmi’. Viaggiare all’estero non mi pesa. Anzi. Quand’ero giovane mi hanno sbattuto in faccia tante porte, ora invece me le aprono prima ancora che arrivi”. Mec3 è stata una delle prime aziende riminesi a credere molto nell’export: una scelta che premia più che mai, in questo momento difficile per l’economia.

“È vero. Mi sono buttato subito all’estero, avevo fatto anni di esperienza quando lavoravo per l’azienda di Bologna che poi ho lasciato.

“In realtà ho iniziato a 13 anni, nel 1987, lavorando in gelateria. Poi ho passato tutti i settori dell’azienda: dalla consegna dei prodotti al laboratorio, fino alla produzione. Dopo essermi laureato in Economia alla Bocconi ho iniziato a seguire le filiali all’estero. Ho fatto esperienza vivendo in Argentina, dove avevamo un’azienda commerciale. Poi ho abitato per diversi anni in Ungheria, e lì ho creato e gestito direttamente una società di distribuzione. Erano anni di grandi viaggi ed esperienze, mediamente passavo all’estero più di 250 giorni l’anno”. Ha ricalcato le orme di suo padre Giordano.

“Direi di sì. Sono praticamente cresciuto con i nonni, perché mio padre è sempre stato molto tempo all’estero, per lavoro, e mia madre l’ha sempre seguito. Mio padre è, per me, quasi un fratello maggiore. Il nostro rapporto è cresciuto quando ho iniziato a lavorare a tempo pieno in Mec3”. Mec3 in fondo è una grande azienda di famiglia. Quant’è difficile lavorare fianco a fianco, padre e figli?


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Giordano: “Difficile? No, affatto: è uno spettacolo lavorare con i miei figli. Se non ci fossero stati loro, forse, avrei già venduto l’azienda. Sono stato tentato, un paio di volte, di farlo. In realtà di potenziali acquirenti se ne presentano due o tre al mese, ma alla fine ho sempre detto no”. Gian Maria: “Qualche volta si discute, si litiga. Ma poi ci chiariamo sempre. Io e mio padre possiamo avere idee diverse ma per me lui, che è sempre aperto alle novità, resta un punto di riferimento costante, nel lavoro come nella vita. Grazie a lui in Mec3 abbiamo creato un gruppo molto affiatato e giovane. Ecco, il segreto del nostro successo sono le persone che lavorano con noi. Sono loro che fanno la differenza. Siamo un’impresa giovane, anche se Mec3 ha quasi 30 anni. Un’azienda decisamente rock’n’roll». Tant’è che Marky Ramone, dei mitici Ramones, è diventato uno dei testimonial di Mec3.

Gian Maria: “L’ho conosciuto a Los Angeles grazie ad un amico, ed assieme ad un mio collaboratore, oggi direttore della rete vendita Italia per Mec3, abbiamo avuto l’idea di coinvolgere Marky, che tra l’altro è un golosone, in un’operazione commerciale. È stato divertente, sia io che e il mio collaboratore siamo grandi appassionati di musica, abbiamo messo su anche una band, la Missing Sound. Che musica facciamo? Il rock, naturalmente”. Il rock e il gelato, una passione di famiglia. A quando l’ingresso in azienda delle nipotine?

Giordano: “Arriverà anche il loro momento… Mi piace fare il non-

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no, ma per il momento adoro continuare a fare l’imprenditore. Mi da troppo gusto andare in giro per il mondo. Ripeto: avrei già potuto vendere l’azienda tante volte, ma non ci penso proprio. Ho una squadra meravigliosa che lavora con me, tutti i premi che mi hanno dato in questi anni (l’ultimo, il Made in Rimini assegnatogli dalla Provincia, ndr) li giudico come riconoscimenti non all’imprenditore ma all’impresa. Io faccio solo l’allenatore. E alleno una grande squadra”. IN

Sopra, Giordano Emendatori nel suo studio e, sotto, assieme al figlio Gian Maria, manager dell’azienda.

Nuovo gusto per Hello Kitty Le ragazzine ne andranno matte. E non solo loro. Impossibile resistere al fascino di Hello Kitty, la gattina con il fiocco nata nel 1974 dalla matita di Yuko Shimizu. Dopo i quaderni e gli accessori per la scuola, i vestiti, le borse, perfino i lettini e le biciclette ‘griffati’ Hello Kitty, grazie a Mec3 ora la gattina entra anche in gelateria. L’azienda di San Clemente ha infatti chiuso da poco l’accordo con la giapponese Sanrio, proprietaria del marchio conosciuto in tutto il mondo, per lanciare il nuovo gusto dedicato a Hello Kitty, a base di latte, yogurt e fragole.


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Crescere | Reinventarsi dopo i 40

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Cambio

Vita

testo Alessandra Leardini - foto Riccardo Gallini

Lasciare la vecchia professione e intraprenderne una nuova. È l’esperienza vissuta da alcune donne coraggiose, che si sono messe in gioco reinventandosi dopo i 40 anni.

I conoscitori della psiche direbbero che per ritrovare se stessi occorre prima perdersi, e che durante i periodi di crisi si gettano le fondamenta per un cambiamento positivo. Accade anche nella vita professionale dopo anni, se non decenni, trascorsi chiusi in un ufficio, per poi capire che la propria strada è fuori da quelle mura e da quel vestito troppo stretto che a lungo ci si è cuciti addosso. Per molte donne la svolta arriva in età matura: sarà perché, con i figli grandi, ci si torna a concentrare sulle proprie aspirazioni. È proprio nella fascia tra i 40 e i 50 anni che spesso si trova il coraggio di avventurarsi in itinerari, personali e professionali, imprevedibili. “Le opportunità prima o poi arrivano, ma coglierle non è come prendere un frutto a portata di mano su un albero”. L’impegno, per Cinzia Olivieri, è alla base di tutto. Sembrerebbe paradossale, ma se oggi questa donna può dirsi fortunata è grazie ad un lungo periodo di sofferenza e analisi su se stessa. “Ho lavorato per oltre vent’anni nel mobilificio di fami-

glia, con ruoli di responsabilità nel marketing e nella vendita - racconta -. In azienda riuscivo a portare le mie idee, era un lavoro stimolante che mi permetteva di viaggiare ed entrare in contatto con diverse culture. Ad un certo punto, però, ho capito che non potevo più esprimere la mia creatività in quel settore”. Il taglio netto con l’azienda è arrivato nel giugno 2008, insieme al crollo di tante sicurezze. “Sapevo cosa non volevo più, ma ancora non avevo le idee chiare su cosa stessi cercando, finché non ho approfondito gli studi di PNL, programmazione neuro-linguistica. Conoscevo già qualche tecnica applicata ai processi di vendita, ma sentivo che dovevo qualificarmi maggiormente”. Così è iniziata la spola tra Milano e Roma per la scuola di coaching: ci sono voluti 18 mesi di intenso lavoro e 8.400 pagine di libri per uscire dal tunnel. Oggi Cinzia è un coach aziendale e personale che nonostante la fatica di qualche straordinario (“Mi capita - afferma - di portare avanti delle consulenze via Skype

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A fianco, Stella Zaghini al banco del “Vertigo Caffè”. Sotto, Daniela Bonvicini nel suo bed & breakfast “Le Contrade”. In apertura, la coach aziendale e personale Cinzia Olivieri.

mente i due scoprono che il titolare di uno dei bar più apprezzati di Rimini centro vuole vendere la licenza. Ecco l’occasione per rimettersi in gioco. “Ho riflettuto molto sull’opportunità economica e lavorativa di questo salto nel buio e alla fine, nonostante non avessi mai fatto un cappuccino, mi sono detta: perché no?”. La nuova gestione ha aperto nel giugno 2011 e, ad un anno e mezzo di distanza, l’ormai ex consulente del lavoro sa come coccolare i suoi clienti: Montebianco con granella e schiuma ad arte. Talvolta la scoperta di una nuova strada professionale coincide con un ritorno a casa. È stato così per Daniela Bonvicini, santarcangiolese doc, per anni costretta a fare la spola tra la sua città e Novafeltria, dove gestiva il negozio di tessuti e biancheria per la casa ereditato dalla famiglia. Quei chilometri percorsi, a lungo andare, hanno cominciato a pesare sempre di più. “Ma quel che più odiavo - racconta Daniela era stare, anche se solo per lavoro, fuori da Santarcangelo”. L’apertura del bed & breakfast Le Contrade, nel

fino a tarda sera”) può dirsi realizzata: “Adoro questo lavoro, adoro vedere le persone che, talvolta con poco, si trasformano. Le aiuti ad uscire dalle proprie transenne e a credere in un mondo migliore”. Radicale anche il cambio di rotta di Stella Zaghini, passata dalla scrivania di un ufficio di consulenza al bancone di un bar. Il suo “Vertigo Caffè”, a due passi dal Mercato Coperto di Rimini. “Ho fatto la con-

sulente del lavoro per vent’anni in uno studio a Riccione - racconta

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-, e ho sempre considerato la mia professione stimolante per l’esigenza di dovermi mettere in gioco e aggiornarmi continuamente”. Questo però non è bastato a tenerla ferma tra codici e volumi. “Ho iniziato ad avvertire un senso di stanchezza, sentivo di aver bisogno di un altro input e presto è arrivato quello che cercavo”. Un amico, con il quale Stella aveva già allestito, per puro hobby, qualche mercatino di liquirizia, le comunica di aver lasciato la sua attività. Contemporanea-

centro storico del borgo clementino, è stato un gesto d’amore per la sua terra, oltre che un punto d’arrivo

a livello personale. “Una volta che i figli sono diventati grandi io e mio marito abbiamo avuto il coraggio di cambiare casa, e trovando questa splendida struttura abbiamo subito deciso di farne un B&B”. A guardare gli ambienti non c’è da stupirsi: dalla cucina, collocata in una grotta del Seicento, fino alla terrazza con vista mare, ogni angolo trasmette pace. Daniela si occupa



A fianco, Stefania Landi e Patrizia Bichecchi, creatrici del Vitacaffè. Sotto, Emanuela Ceccarini nell’azienda agricola assieme al figlio Niccolò.

soprattutto di addolcire le colazioni con le sue torte, “esclusivamente fatte in casa”. Rimpianti? Neanche per sogno. “Ora mi godo questa occasione”, conclude allungando lo sguardo verso la sua Santarcangelo. C’è chi torna alle origini e chi, invece, lascia la propria città per altri lidi. Cambiare vita e lavoro, per Stefania Landi e Patrizia Bichecchi ha voluto dire anche abbandonare le atmosfere pseudo-metropolitane bolognesi per sbarcare nella località che fino ad allora avevano conosciuto solo come vacanziere. A Riccione Stefania, idrosommelier con un passato da ragioniera, e Patrizia,

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naturopata ed ex titolare di un negozio di abbigliamento, hanno messo su casa e concretizzato, nel luglio 2009, il loro sogno: aprire il primo Vitacaffè d’Europa. Manaura è un locale contiguo ad un’erboristeria.

A separare le due anime del Vitacaffè una vetrina di acque minerali provenienti da tutti cinque i continenti. “L’apertura di questo bar è stata il risultato di un percorso per noi naturale, caratterizzato da una lunga formazione”, spiega Stefania. “Al bar si possono gustare le tisane e i prodotti naturali venduti in erboristeria e, viceversa, l’erboristeria diventa luogo di incontro, socializ-

zazione e formazione”, aggiunge Patrizia. Non è stato facile per due cittadine bolognesi abituarsi ai nuovi ritmi della città di mare. A fare la differenza, anche qui, una grande fiducia nei propri sogni e nella qualità del proprio impegno. Si discosta dalle altre storie l’esperienza di Emanuela Ceccarini. Un passaggio, il suo, non ancora completato: Emanuela continua, infatti, a dedicarsi all’azienda di moda di cui cura la parte creativa e stilistica, seppure in maniera più ridotta. “Colpa” dell’altra passione della sua vita: la campagna. “La nostra azienda è nata quasi per caso, da una terra seminata con cura da noi e prima ancora dai nostri genitori, e dalla volontà di condividere il frutto di questa terra, che noi lavoriamo senza uso di concimi chimici, diserbanti o pesticidi”. Mai Emanuela avrebbe pensato di poter tradurre questa dedizione in lavoro: “È stato mio figlio Niccolò a scegliere di diventare imprenditore agricolo e a trascinarmi in questa nuova avventura”. Dai primi mercatini, iniziati quasi per caso con i prodotti dell’orto di casa, la nuova impresa si è via via allargata a nuove sfide. “Abbiamo cominciato a macinare il grano nello storico mulino a pietra a Ponte Messa, a produrre il vino e l’olio, a confezionare i nostri succhi e confetture. La nostra filosofia? Ogni bacca, ogni fiore e ogni seme che esce dalla terra è una risorsa preziosa. È quello che c’è dentro al prodotto che fa la differenza”. Detto da una creativa che ha sempre lavorato con l’immagine, crederci sembra ancora più facile. IN


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Premiare | Nuove Idee Nuove Imprese

Progetti

Vincenti

testo Sabrina Rocchi - foto Riccardo Gallini

L’imprenditoria giovanile premiata da Nuove Idee Nuove Imprese, iniziativa promossa da dieci istituzioni di Rimini e San Marino.

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Il 29 novembre scorso al Palacongressi di Rimini si è conclusa l’undicesima edizione di Nuove Idee Nuove Imprese, nata per promuovere idee imprenditoriali innovative sul territorio della provincia di Rimini e a San Marino. Per la prima volta la premiazione dei progetti ritenuti più meritevoli della business plan competition è stata anticipata da un Forum sull’inno-

vazione, a cui hanno preso parte imprenditori, studiosi e giovani, a testimonianza di nuove energie per una ripartenza europea. Un’intera giornata ha visto importanti presenze ed interventi da parte di relatori provenienti da tutto il mondo e non sono mancate testimonianze di giovani imprenditori di successo come quella di Manuel Mandelli, socio fondatore di


Yalla Yalla, agenzia viaggi on line con sede in Romagna che nel giro di poco è diventata un colosso. Il forum si è concluso con la presentazione del libro “Mad in Italy! Consigli per fare business in Italia. Nonostante l’Italia”, di Giampiero Cito e Antonio Paolo dell’agenzia di pubblicità Milc di Siena. Per partecipare a “Nuove Idee Nuove Imprese” basta un’idea; per vincere occorre sviluppare tale idea con il miglior business plan. La competizione offre a tutti i partecipanti formazione, testimonianze imprenditoriali, incontri e contatti con il mondo economico ed imprenditoriale, assistenza legale, tributaria e commerciale, a cui si aggiunge, per i tre primi vincitori, un totale di 38mila euro in denaro. Ad aggiudicarsi il primo premio quest’anno, un assegno da 20mila euro, è stato “AboutmyHotel”, progetto consistente in un software per monitorare la reputazione web degli hotel. Un’idea semplice quanto efficace e necessaria, se si considera la mole di informazioni che viaggiano in internet soprattutto per il settore turistico. L’idea iniziale è di Alian Schiavoncini, sviluppata con il socio Marco Pirani e con il supporto di Genny Bernardini. Marco e Alian sono i soci fondatori della sturt up Atrativa, agenzia riminese che si occupa di web e comunicazione. Il secondo premio, da 12 mila euro, è stato assegnato ad “Edilizia Filiera Corta”, società di servizi di consulenza formata da ingegneri edili liberi professionisti, che intende riunire persone con

esigenze abitative tra loro compatibili, assistendole per tradurre le loro esigenze in un progetto di iniziativa immobiliare. Terzo premio (6 mila euro) è andato al “Porta a Porta” di cooperativa

sono stati 30, di cui nove hanno ricevuto una menzione speciale. Nuove Idee Nuove Imprese è un’iniziativa promossa da dieci istituzioni di Rimini e San Marino (Fondazioni Cassa di Rispar-

Premi ai giovani e prestiti d’onore Trasforma, un’idea per migliorare l’efficacia della raccolta rifiuti utilizzando la Zero Waste Strategy. Al premio in denaro stabilito dall’organizzazione si è aggiunto quest’anno anche un importo equivalente reso disponibile da Banca Carim sotto forma di “prestito d’onore”, senza interessi, costi e garanzie, restituibile entro 5 anni. I progetti finalisti di quest’anno

mio, Camere di Commercio, Associazioni Industriali, Università, Provincia di Rimini e Segreterie di Stato Industria e Lavoro) e con il contributo di Banca Carim. In questi anni sono stati 1.836 i giovani iscritti con idee di impresa, 681 le idee d’impresa, 231 i business plan prodotti e 31 le aziende nate e tuttora operanti dopo la partecipazione al concorso. IN

Sopra, i vincitori dell’edizione 2012. In apertura, Luigi Gambarini, Presidente del comitato organizzatore di Nuove Idee Nuove Imprese, e Elena Gasperoni, coordinatrice dell’iniziativa.

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Giudicare | Giovanni Scarpa

Al servizio della

Legge

testo Riccardo Belotti - foto Riccardo Gallini

L’avvocato Giovanni Scarpa, dal 2012 presidente della Corte Arbitrale delle Romagne, racconta la sua storia e la sua carriera.

Arrivato a Rimini dalla natia Salerno a 16 anni nel 1963, quando il padre Giuseppe assunse la carica di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Rimini, l’avvocato Giovanni Scarpa è membro di una famiglia attiva da 150 anni in ambito legale. Già presidente dell’Ordine degli Avvocati di Rimini, dal 2012 è presidente della Corte Arbitrale delle Romagne. Il bilancio di una vita ‘in tribunale’ in esclusiva per Rimini IN Magazine. Legge: una tradizione di famiglia.

“Sia da parte di madre che di padre, i professionisti erano molti: avvocati - tra i quali uno zio penalista presidente per 20 anni del suo Ordine Forense - medici e magistrati. Già alla fine dell’800 uno zio materno era Procuratore Genera-

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le di Corte d’appello a Napoli”. Da Salerno a Rimini: un passaggio difficile?

“Ho faticato un po’ ad ambientarmi: allora Rimini era, molto più di oggi, città scintillante d’estate ma grigia e chiusa d’inverno. Negli anni ’60 si avvertiva differenza nell’ambiente sociale e umano ed anche pregiudizio antimeridionale. Avevo 16 anni, ho completato il liceo classico al ‘Giulio Cesare’ e poi, pian piano, ho stretto amicizie, alcune delle quali durano tuttora”. Il momento più importante della sua carriera?

“Ne cito due: l’esperienza di giudice onorario negli anni ’80, quando il Pretore dirigente Flavio Brandina, magistrato e gentiluomo ineguagliabile, mi fece


nominare Vice Pretore onorario. Per sei anni esercitai funzioni giurisdizionali e acquistai consapevolezza e autostima, fui apprezzato per l’equanimità nel decidere. E gli ultimi quattro anni nel Consiglio dell’Ordine Forense, in qualità di vice-presidente e presidente, perché sentivo di essere un punto di riferimento per i colleghi, soprattutto i più giovani ed inesperti, ma anche per la responsabilità di rappresentanza della categoria”. Cosa pensa della giustizia italiana?

“Funziona male per mancanza di mezzi e personale ed anche per eccesso di formalismo, nella legislazione processuale, che appesantisce il processo. È vero anche che gli italiani litigano troppo e ricorrono contro tutto e contro tutti. Oggi la Magistratura è molto qualificata e può contare sulla cooperazione attiva dell’Avvocatura per produrre il miglior servizio giustizia”. Oggi presiede la Corte Arbitrale delle Romagne.

“Spesso i privati hanno bisogno che qualcuno decida autoritativamente ed imparzialmente controversie che è impossibile conciliare. Infatti, se da un lato il processo civile è troppo lungo e costoso e, dall’altro, l’arbitrato libero è rapido ma ha costo elevato e spesso è inaffidabile perché troppi arbitri sono difensori di parte piuttosto che soggetti imparziali. L’arbitrato amministrato da organismi pubblici come la Corte Arbitrale delle Romagne non ha i difetti né del processo civile né dell’arbitrato ‘libero’. Garantisce rapidità, semplicità di procedura, certezza di costi bassi e imparzialità degli arbitri”.

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Cosa fa quando è ‘senza toga’?

“Da 50 anni gioco a calcio e calcetto. E da qualche tempo amo dilettarmi in cucina”. IN

Una vita in tribunale Giovanni Scarpa è nato a Salerno il 25 agosto 1947, risiede a Rimini dal 1963. Avvocato civilista iscritto all’albo di Rimini dal 1977 ed all’albo dei Patrocinanti in Cassazione dal 1987, è titolare di studio legale, convive con Mariella e ha una figlia, Giorgia, che lo ha reso nonno due volte. Membro del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Rimini dal 1993 al 2012 è stato, fra le altre cose, Vice Pretore Onorario presso la Pretura di Rimini dal 1982 al 1988; membro della Commissione Consultiva della Regione Emilia Romagna per le leggi di iniziativa popolare ed i referendum popolari, dal 1995 al 2000. Si occupa da anni di arbitrati in qualità di membro e Presidente di Collegi arbitrali in materia contrattuale. Dal 2012 è Presidente della Corte Arbitrale delle Romagne.

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Assaporare | Azienda Agricola delle Selve

Il gusto della

Semplicità

testo Stefano Rossini - foto Riccardo Gallini

Tanta cura in vigna e nessun affinamento, solo una vinificazione di base. Nascono così il Cabernet e Unica dell’Azienda Agricola delle Selve, creati da un affiatato staff.

Terroni e polentoni, una volta si chiamavano così, gli uni gli altri, gli abitanti del Sud e del Nord Italia. Nella versione più edulcorata sono settentrionali e meridionali. I due grandi poli del paese, divisi dai tempi delle guerre risorgimentali e ancora oggi attestati su fronti opposti. È la differenza maggiormente percepita all’interno del paese, tra le due diverse anime che dovrebbero arricchirsi invece di logorarsi. Ma questo è un altro discorso. C’è però un’altra linea che divide culturalmente il paese ed è quella longitudinale, che corre lungo l’asse degli Appennini e separa l’Oriente adriatico e dalle coloriture mitteleuropee e balcaniche dall’Occidente tirrenico, più mediterraneo e d’influenza iberica e francese. Qualche esempio? Il Grand Tour dei viaggiatori europei. Dal ‘700 in poi, inglesi e tedeschi in testa sono scesi dal passo del Gottardo per Milano, o dal Sempione per

Torino e Genova, prendendo poi verso Firenze - raramente toccando Venezia e ancor più raramente Bologna - Roma, Napoli e la Sicilia. Niente di niente per le nostre parti: né Ravenna, né Rimini, Ancona e giù giù niente fino alle Puglie. E vogliamo parlare del vino? Vogliamo mettere su un piatto della bilancia il Barbera, il Barbaresco, il Barolo, il Nebbiolo, il Montalcino, il Morellino di Scansano, per citare i principali, e sull’altro il Sangiovese, il Trebbiano, Lambrusco, i vini del Bosco Eliceo, Rosso Piceno e i vini pugliesi? Molti di questi vini - sangiovesi in testa - acquistano sempre più prestigio, ma quando si parla di vini italiani la fanno da padrone i fratelli dell’altra sponda. Sono, spesso vini importanti, di grande caratura, mentre di qua si respira una maggiore leggerezza, soprattutto nel bicchiere. Questa leggerezza adriatica, questo brio che fa da contraltare alla serietà dei calici toscani e piemon-

tesi, dà ai nostri vini un quid in più. Una levità dai profumi salsi del mare, che dalle colline alle spalle di Rimini sale sino a Comacchio e ai lidi ferraresi. Un viaggio che comincia a Santa Cristina, via che serpeggia sul

crinale tra Rimini e San Marino, all’ex tenuta Marchesi, per chi ha seguito la storia del vino locale, oggi Azienda Agricola delle Selve, tirata su e portata avanti da Loretta e Gianni Pesaresi, non proprio

parvenu del vino, ma quasi. Vengono da un’altra esperienza recente, quella di Gente Agricola. Per molti versi simile. Dietro le bottiglie ci sono ancora una volta, insieme ai proprietari, il ferrarese Mirco Mariotti e lo scrittore e conoscitore di cibo e vini Michele Marziani. Ma

qui cambia il contesto, la terra. Sette ettari già coltivati precedentemente a Cabernet Sauvignon, e in più della Rebola. Sono nati così il Cabernet e Unica, i primi due vini vendemmiati

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A fianco, da sinistra, l’enologo Mirco Mariotti e lo scrittore Michele Marziani. In apertura, Loretta e Gianni Pesaresi.

lo scorso autunno. Distanti per tipologia, sentori e natura, ma vicini per la filosofia che li accomuna: la semplicità. Il Cabernet è stato vinificato in acciaio, senza legni, senza aggiunte di sorta o lavorazioni complicate. È un vino che fa un gran effetto al palato. La sensazione è di avere nel bicchiere il vino di Bacco: gioioso, saporito, avvolgente, dai profumi schietti, erba di campo, frutti di bosco, nessuna arzigogolatura. Festoso, piacevole, alcuni potrebbero definirlo ruffiano, magari un po’ sì, ma lo si beve con gran gusto. “Da bere, prima che le mille bottiglie della produzione locale vadano esaurite”, come racconta Loretta, presentando questa produzione di nicchia nata dalla voglia di fare qualcosa di buono tra amici. Se questo discorso vale per il Cabernet, che continua ad essere vinificato, è ancora più urgente per la Rebola in purezza: Unica. Già il nome lascia intuire che l’e-

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sperienza del 2012 non sarà ripetuta. Mille bottiglie sono state prodotte nella vendemmia del 2011 e poi basta. Quest’anno no. Ed è un vero peccato. Perché Unica stupisce, ancora una volta per la semplicità e la complicità, ma soprattutto per i profumi e per come solletica il palato. È davvero diffi-

cile da descrivere, perché più che odori affiorano immagini, il colore dell’oro, il sentore vellutato, un piacere sensuale, del miele. Ma c’è un elemento che colpisce in modo misterioso. Accompagnando con questo vino del pesce, anche semplice, sui lati della lingua, ad ogni sorso si percepisce un chiaro sentore di ostrica. Preciso, inequivocabile, buono. E allora perché non tornerà l’anno prossimo? “Perché tutta la Rebola di quest’anno - racconta Loretta - andrà a finire in un nuovo esperimento: uno spumante metodo classico, Rebola più Trebbiano, che vedrà la luce nel gennaio del 2015”.

“La filosofia che abbiamo seguito per il cabernet e la rebola - dice Michele Marziani - è quella di fare vini semplicissimi. Tanta cura in vigna, molte attenzioni alla terra, alla pianta e al frutto e basta. Niente affinamenti, solo una vinificazione di base”. Dietro a queste operazioni c’è anche la presenza del giovane e bravo Mirco Mariotti, produttore dei vini del Bosco Eliceo di Comacchio qui in

veste, ben riuscita, di enologo. Anche i vini di Mirco seguono la stessa filosofia, che si sente nel bicchiere. Mi preme sottolineare, alla fine di questo viaggio a zig zag, che le linee di demarcazione non sono nette. Non si parla mai di differenze esaustive. È un gioco di spostamenti e di nascondino. Vini buoni, seri e giocosi ce ne sono per tutto lo stivale, da Nord a Sud, da Est ad Ovest; alla fine, però, è bello divertirsi con le demarcazioni e i cliché che storia e cultura hanno lasciato sul Paese. IN



Ideare | Maria Cristina Ballestracci

La poesia

delle piccole

Cose

testo Giorgia Gianni - foto Riccardo Gallini

Quella di Maria Cristina Ballestracci è un’arte fatta di oggetti recuperati, scarti, relitti, che assumono una nuova interpretazione simbolica ed emotiva in opere in cui materia e parola si compenetrano.

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Quei frammenti di legno, pietre, brandelli di oggetti su cui si posa distrattamente lo sguardo di chi passeggia in riva al mare hanno qualcosa da comunicare. Ma occorre saperli osservare, ascoltare. Maria Cristina Ballestracci lo fa e nelle sue mani gli scarti del mare e i relitti diventano arte. Proprio “Relitti” è il suo più recente pro-

getto, in esposizione fino al 10 gennaio negli spazi eleganti di Biagetti Arredamenti a Santarcangelo. Quarantacinque anni, santarcangiolese d’adozione, Maria Cristina Ballestracci vanta mostre in tutta Italia, dalla Biblioteca nazionale di Napoli alle migliori gallerie di Roma, Bologna e Torino. Di formazione tecnica, dopo il diploma


A sinistra, alcune opere di Maria Cristina Ballestracci che uniscono oggetti e testo. In apertura, l’artista nel suo atelier.

acquisisce un cospicuo bagaglio di conoscenze lavorando in studi di architettura e design e progettando oggetti d’uso, complementi d’arredo ed allestimenti (oggi è istruttore tecnico presso il Comune di Rimini). Contemporaneamente cresce il suo interesse per l’arte, che la porta a creare opere in cui ricompone insieme la parola scritta e la rielaborazione di elementi naturali. Il suo lavoro paziente e denso di significati emotivi e poetici è stato raccontato recentemen-

te anche dalla rubrica Tg2 Storie. “Sono affascinata dai piccoli oggetti scartati dagli altri e sui quali l’azione del tempo ha lasciato la propria impronta” spiega l’arti-

partito da un naufragio esistenziale. Sono pezzi di un’imbarcazione e dal relitto di resina sono man mano arrivata al relitto come rinascita, rinnovamento, ritorno in vita attraverso i cinque elementi della natura e i cinque sensi”. Accanto ai relitti, altri frammenti: brani di autori, versi, pensieri dell’artista. “Nei mercati antiquari trovo le veline, le minute che un tempo venivano segnate a mano e poi passate alle dattilografe. Le uso come base per scrivere con la macchina che fu di mio nonno. Ho scelto ad esempio le poesie tratte da ‘MA.rea’ di Alessandra Baldoni, o i testi di Simone Perotti, che evoca il mare in modo psicologico, filosofico”.

I relitti e la loro rinascita artistica sta. “Ricerco la bellezza delle cose imperfette, temporanee e incompiute. Come nel Wabi-Sabi è la bellezza delle cose umili, modeste e insolite ad affascinarmi”. Una ricerca che parte dagli oggetti, dalle cose minime, per elevarsi a ricerca di armonia spirituale. “Mi piace raccogliere relitti, resine, oggetti in cui rimane comunque traccia di un intervento umano. Vorrei ascoltare la loro storia, il loro racconto per trasfigurarli, attraverso un lungo lavoro interiore e manuale, per ridare loro voce”. Il progetto artistico dei “Relitti” è iniziato proprio con un “Naufragio”, il titolo della prima opera. “È

Maria Cristina Ballestracci costruisce così piccole cosmologie che rimandano alla brevità degli haiku della tradizione buddista, ch’an o zen. “Si realizzano opere per se stessi, ma che poi possano evocare emozioni anche nell’altro. Quando espongo mi piace vedere le persone che si fermano a osservare, a leggere le parole”. La ricerca dell’artista santarcangiolese continua. Anche attraverso i vecchi cassetti che sta recuperando e che rappresentano il suo nuovo progetto, alla ricerca di una comunicazione priva di ridondanza, in cui la purezza e l’essenziali-

tà del segno colgano il significato più profondo delle cose. IN

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Abitare | Classico moderno

L’equilibrio dei

Dettagli

testo Giulia Tardini - foto Riccardo Gallini

A pochi passi dal mare, un appartamento moderno contaminato da eleganti tocchi classici, in sapiente contrasto con lo spirito fresco dei particolari.

Nel cuore di Marina Centro visitiamo un appartamento inedito, moderno nell’interpretare gli spazi e al contempo bohémien nell’atmosfera. Ci troviamo al secondo piano di un complesso residenziale di recente costruzione: dalle grandi finestre si vedono le chiome dei pini che circondano l’edificio. Gli alberi proteggono la privacy e regalano silenzio. La casa è articolata su due livelli e parla il linguaggio degli spazi su misura, gli arredi e tessuti sono stati studiati dall’ équipe di Graziella Biagetti attorno alle esigenze dei proprietari.

da parati rigata di Designers Guild. Sulla parete di fondo della sala da pranzo una mensola su disegno è sia un pratico contenitore a scomparti sia l’elemento visivo che ci guida fino in cucina. Qui per le ante e gli sportelli è stata utilizzata una doppia lastra di vetro, con interposto del tessuto. L’impatto moderno e tecnologico è stemperato dalle forme morbide del tavolo usato per la colazione, in tonalità neutra e calda. Ogni spazio raddoppia la propria dimensione nei mesi estivi, quando è possibile sfruttare i grandi

Entriamo usando l’ascensore priva-

partamento per pranzi e momenti

to e ci troviamo nella zona giorno: boiserie in legno di rovere abbracciano tutto lo spazio. La consistenza materica stessa del legno contribuisce a creare una sensazione di calore che ben si sposa con la successione avvolgente delle stanze. Il salotto, la cucina, la zona per il pranzo e uno studio si susseguono fluidi, senza muri di separazione. I diversi ambienti sono collegati sia funzionalmente che in senso cromatico: in alternanza al legno le pareti sono rivestite con una bella carta

di relax in compagnia.

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balconi che circondano tutto l’ap-

Gli arredi propongono accenti classici ben calibrati e in sapiente contrasto con lo spirito fresco di certi dettagli studiati. I lampadari a pois di Paola Navone per Gervasoni, i quadri di grande formato a macchie di colore e la scelta strategica di tocchi di giallo senape per le tende e i divani spezzano un insieme di tonalità naturali e più uniformi. La sensazione generale rimanda ad uno spazio estremamente accogliente, eclettico, curato nell’equi-


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A fianco, il living con i divani giallo senape; sotto, lo studio e una camera da letto caratterizzati da carta da parati rigata. In apertura, la zona pranzo con la scala in acciaio e vetro.

librio degli arredi e delle cromie. La vivibilità dell’appartamento è evidente: tutto suggerisce un modo comodo e rilassato di godere degli ambienti del quotidiano. I due bagni di questo piano sono entrambi ampi, con lavabi a coppa e rivestimenti a mosaico. Lo studio viene usato dalla padrona di casa per dipingere ed è separato dal salotto da due pannelli scorrevoli che spariscono nella parete. La stanza ha un accento shabby chic, grazie allo scrittoio bianco e al divano letto in ferro battuto. L’elemento che separa il living dalla zona pranzo è invece una scala in acciaio e vetro, leggera e moderna.

Percorrendola arriviamo alla zona notte al piano superiore, con tre camere e due bagni. Anche in questa parte della casa i muri hanno carattere grazie alla scelta di carte da parati preziose. Nella camera matrimoniale, sotto ad un soffitto di travi a vista in legno sbiancato, ci si sente come in un nido protetto dove ogni dettaglio fa la differenza. Una poltrona morbida in velluto dal colore deciso, il drappeggio delle tende, la delicatezza dei tessuti fiorati e il piccolo lusso di un bagno privato in camera tracciano con precisione e senza sbagli i contorni di un luogo intimo e personale. Questa casa ha il grande pregio dell’eleganza non ostentata, quel tocco in più capace di far sentire l’ospite a proprio agio anche nell’esclusività. E gli spazi, immersi nell’attenzione e nella cura dei particolari, sanno accogliere e trasmettere grande equilibrio. IN

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Progettare | Edoarda Succi

Il bello della

Solidità

testo Graziella Biagetti - foto Riccardo Gallini

Edoarda Succi, laurea al Politecnico di Milano, di professione architetto. Da Milano alla Romagna, come è successo? “Intanto sono romagnola e non tornare è molto difficile. Dopo la laurea per alcuni anni ho collaborato con un grande architetto milanese, Martinoia, poi, nonostante mio marito sia milanese (anche lui architetto, “allevato” da Caccia Dominioni), abbiamo deciso di vivere e lavorare a Santarcangelo.” Cosa faceva un architetto milanese negli anni ’70 a Santarcangelo? “Recupero del paese vecchio, edilizia residenziale privata, interventi avveniristici, usavamo già i pannelli solari, poi il ‘Lavatoio’ che nasce come Sala Polifunzionale, strut-

tura minimalista negli anni del postmoderno: sono stata allieva di Aldo Rossi, fatalmente ‘contaminata’ dal suo modo di fare architettura. Anni divertenti!” Oggi invece su cosa è impegnata professionalmente? “Ad un certo punto ho scelto di collaborare con Coop Progetti ed ora anche Forme. Studio grande, lavori grossi, a livello nazionale e internazionale, anche se il momento è duro per tutti. Partecipiamo inoltre a concorsi interessanti, come il rifacimento dell’Emilia dopo il terremoto, e poi a Project Financing che consistono in proposte per gli enti pubblici sulle quali, se si crea interesse, vengono aperti bandi a cui

Edifici all’avanguardia, di design, con materiali e tecniche in grado di resistere agli eventi sismici: questo l’impegno e la passione di Edoarda Succi, che fa dell’architettura non solo una professione ma una scelta di vita.

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A fianco, un progetto di ricostruzione per le zone terremotate realizzato da Edoarda Succi. Sotto, un edificio residenziale realizzato in collaborazione con l’architetto Racchella.

movimento del sisma: deve essere mobile, ma non rompersi.” Lei è stata sia in Emilia che in Abruzzo dopo il terremoto. Cosa prova un architetto? “Un’enorme responsa-

bilità. Il rischio si corre sia per la costruzione di una casa che di una città. Tocchi con mano l’importanza di essere ‘capace sempre’ di fare l’architetto e la necessità di migliorare e crescere tecnologicamente.” Architetto, moglie, madre, nonna, più molti interessi come la moto o le immersioni... Quale di tutte queste donne è quella a cui non potreb-

partecipare. Per quanto riguarda l’edilizia privata lavoriamo a molti restauri di privati, edilizia residenziale a costi ridotti e soluzioni all’avanguardia. Studiamo sistemi di costruzione innovativi, progettiamo case da costruire nelle fabbriche e non nei cantieri. Stiamo lavorando ad esempio con il ferro, che ha un’ottima valenza antisismica perché si tratta a secco dove il sistema di fissaggio prevede l’elasticità necessaria per reggere il

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be rinunciare? “L’architetto. È ciò che mi piace. A volte lavoro anche a casa, la sera con mio marito, è molto bello! Forse è una forma di esibizionismo, non sono una donna apparentemente vanitosa, ma nell’architettura concentro tutto. Ma non serve essere solo un architetto, servono anche le pubbliche relazioni e tanto altro, ma a me piace soprattutto progettare le mie case, è la parte più bella. Quando la notte alle tre vado a letto dopo una serata passata a disegnare, sono felice e lo sono ancora di più al mattino quando riguardo ciò che ho fatto e penso che non è per niente male…” Sono passate quasi due ore. Certo, la vita di un architetto può essere molto affascinante, specialmente se passa con grande semplicità dal lavoro in ufficio alle notti in roulotte durante i terremoti, dal nipotino alle corse sulla moto, dalle immersioni ai disegni notturni accanto al suo uomo, disegnando case leggere costruite in fabbrica e che non cadono mai. IN

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Decorare | Mara Verbena

Tutti i colori

dei

Fiori

testo Lucia Rughi

Da San Marino al mondo con i suoi originali allestimenti floreali. Ăˆ Mara Verbena, di ritorno dal set del film su Grace di Monaco, per il quale ha decorato il Palazzo Reale di Genova.

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Non si direbbe, guardandola, che Mara Verbena, sulle spalle porti trent’anni anni di attività. Alta, bruna, colorito roseo. Un’immaginazione a dir poco irrefrenabile. La sua ultima fatica è stata il set di uno dei film più attesi della prossima stagione, “Grace di Monaco”. Protagonista nei panni del-

la principessa monegasca Nicole Kidman al fianco di Tim Roth, alias Ranieri di Monaco, mentre la spagnola Paz Vega è Maria Callas. “Grazie alla collaborazione con l’amica e collega Gabriella Lantero - spiega Mara - ho realizzato gli allestimenti floreali di Palazzo Reale a Genova. Le indi-

cazioni della scenografa erano ben precise: inizio anni ’60, Costa Azzurra, palette di colori in voga all’epoca”. Una traccia che ha richiesto settimane di ricerca, oltre che sulle specie floreali - rose antiche, a bocciolo grosso, fresie, ranuncoli nei colori del momento, sfumature dei rosa, rossi e gialli - arancio, varie tonalità di verdi - anche sui supporti (“vasi medicei in ghisa”, specifica Mara). Una vera impresa, che le è valsa però la soddisfazione di lavorare in una produzione hollywoodiana da trenta milioni di dollari, con “la possibilità di stare per giorni in stanze circondate da opere d’arte e all’interno di un’architettura meravigliosa”. Numerose scene sono state girate a bordo dello yatch “Nero” e anche qui la componente floreale ha contribuito a creare l’atmosfera. Se il grande schermo è una con-

quista recente per Mara, sul piccolo la si può definire un habituée. Qualche anno fa ha curato l’ambientazione della fiction “La

In alto, Mara Verbena durante le riprese della fiction “La famiglia Gambardella”. Nella pagina seguente gli allestimenti floreali realizzati da Mara all’interno del Palazzo Reale a Genova.

famiglia Gambardella”, con Marisa Laurito e Pietro Taricone. “La sto-

ria - ricorda - si svolgeva all’interno di un negozio di fiori napoletano, molto divertente. Sul set ho portato anche gli espositori ‘Fior d’acqua’, da me brevettati”. Mara è spesso ospite di trasmissioni che trattano dei fiori, di come accostarli, posizionarli, curarli al meglio. È inoltre autrice della rubrica fissa sul mensile “Vivere Light”, dove dispensa consigli e idee. Sammarinese doc, ha fatto della divulgazione della florovivaistica un modo per comunicare l’immagine di San Marino nel mondo con la rosa omonima nata in

esclusiva per la Repubblica quattro anni fa, a cui sono seguiti il Delfinium Verissimo del Titano e il Garofano Sant’Agata, dedica-

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to alla patrona della Repubblica. Ognuno dei tre fiori è il risultato di una selezione sviluppata da tre ibridatori, due italiani e un olandese, su richiesta specifica di Mara. Altro suo impegno è “Florea”, manifestazione f lorovivaistica che in primavera giungerà all’ottava edizione, preparandosi al trasferimento dal centro storico di San Marino in una location più ampia, destinata ad incrementare le presenze di espositori e di pubblico. Tra le ultime imprese di cui Mara va orgogliosa c’è infine la “Guida ai fioristi italiani”, realizzata con l’editore riminese Guaraldi. Si tratta di un atlante diviso per regioni che annovera i più importanti professionisti del mondo del verde, con il patrocinio congiunto del Ministero per le Politiche agricole e forestali italiano e sammarinese. IN

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Creare | Sarti’s bags

La personalità

in una

Borsa

testo Lucia Lombardi - foto Riccardo Gallini

Coppia nella vita e nella moda, Lucia Sarti e Marco Brolli hanno dato vita a un marchio di borse caratterizzato dall’accurata lavorazione artigianale e da un’originale ed elegante creatività.

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In un pomeriggio d’inverno, quando le giornate sono corte ma luminose e la neve sulle prime colline riminesi si imbiondisce alla luce del tramonto, andiamo a visitare un pregiato laboratorio artigianale di borse: Sarti. Ad accoglierci Lucia Sarti e il marito Marco Brolli, titolari dell’azienda che pare un atelier d’altri tempi

dal clima famigliare. Una bella stufa in ghisa scalda gli ambienti, ovunque sulle scrivanie si trovano distese di stoffe, cataloghi di pellami, campioni di colori. La creatività locale ancora una volta ci stupisce positivamente. In un momento critico come questo “ciò che conta è portare sul mercato un prodotto con una forte identità”


afferma Marco. Da decenni la coppia lavora nell’ambito della moda fornendo servizi di fashion consulting con differenti compiti, lei si occupa dell’aspetto creativo, lui di quello manageriale. In casa Sarti, Dafne non è solo il nome della ninfa di cui si innamorò pazzamente Apollo, non ricambiato, ma anche il nome di una delle borse più glamour della collezione che Lucia ha interamente progettato. I nomi che la stilista attribuisce alle sue borse sono romantici ed evocativi: Musa, Fiamma, Cannella, Peonia, Papavero, Rosa, Stopper. Marco e Lucia hanno lavorato nella moda con le migliori griffe italiane e ora,

cia vi sono concerie di tradizione che si tramandano il mestiere di padre in figlio. Potrebbero apparire come particolari irrilevanti, invece sono emblematici della filosofia di lavoro che accompagna questi artigiani. Le pelli che si procacciano sono tutte certificate da un’azienda milanese che si sincera dell’iter dei pellami, assicurandosi che provengano da animali allevati per l’alimentazione umana e non dallo sfruttamento. “Dior, Chanel, Yves Saint Laurent, sono gli stilisti storici cui attingere per ispirarsi”, quasi come un faro nella nebbia, afferma Lucia. La peculiarità delle lavorazioni

Stile e qualità artigianale dopo trent’anni di lavoro, hanno deciso di dedicarsi anima e corpo alla loro passione, alla voglia di “uscire dall’appiattimento della produzione di massa” chiosa ancora Marco, creando prodotti dalla prorompente personalità. Le pregiate borse Sarti dalle forme più svariate sono pensate per una donna dinamica, attenta ai colori, ai pellami e determinata ad osare. Lucia quando crea si ispira al cinema degli anni Sessanta, quando ogni dettaglio era curato e gli accessori femminili erano di estrema raffinatezza ed eleganza. Ecco perché predilige collaborare con partner aziendali italiani, che non delocalizzano la manodopera e la lavorazione delle materie prime: tra i suoi fornitori di fidu-

trui modificando anche in itinere il progetto iniziale, rendendolo magari più funzionale e portabile, senza farmi condizionare solo dall’aspetto estetico”, racconta la stilista, “per alcuni modelli ho pensato a delle tasche ‘segrete’, in cui riporre gli oggetti quotidiani più preziosi che ci portiamo appresso salvaguardandoli con zip che si fanno decoro”. Spiega Lucia: “Beach, Coast, Sun e Sand sono i nomi, ispirati alla nostra riviera, attribuiti alle borse e alle sacche estive in tessuto effetto ‘delavé’ con intarsi in pelle per i manici che impreziosiscono l’accessorio.” Inevitabile è infine il desiderio di ogni creatore di moda: “Il nostro sogno è quello di esportare il brand e farlo diventare oggetto del desiderio!” IN

Sarti è l’utilizzo di “tecniche di abbigliamento fuse con quelle della pelletteria”, dichiarano con orgo-

glio Marco e Lucia. Un tratto di originalità che rende queste lavorazioni distinguibili già di primo acchito. I colori scelti per la nuova stagione sono allegri, eleganti, raffinati e adatti ad ogni situazione, dal verde brillante all’azzurro passando per il rosso, che rappresenta il colore simbolo del brand Sarti. Le nuance scelte si attagliano sia alle pochette che alle shopping bag, tutti modelli idonei ad una vita movimentata che necessita di comodità e praticità senza disdegnare lo charme. Elementi quali cinturini, fibbie e cerniere diventano decorativi, caratterizzanti senza eccedere. “Mentre creo ascolto i consigli al-

Sopra, una creazione Sarti. In apertura, Lucia Sarti e Marco Brolli nel loro atelier.

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Proiettare | San Marino Film Festival

Le stelle

sul

Titano

testo Irena Coso - foto Giuseppe Di Viesto

Si è concluso lo scorso 15 dicembre con un grande successo il primo San Marino Film Festival, una kermesse di cinema che ha visto ospiti illustri del grande schermo e due stelle d’eccezione come Sofia Loren e Lucia Bosè.

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Il primo ciak sul Monte Titano, la prima volta di Sofia Loren e Lucia Bosè a San Marino e il primo San Marino Film Festival: sono tante “prime volte”nella kermesse di cinque giorni fortemente voluta dall’imprenditore Roberto Valducci e da sua figlia Alessia e tenuta a battesimo dalla prorompente bellezza di Sofia Loren. Più di trecento persone alla serata inaugurale hanno accolto con un lungo applauso e una standing ovation un’elegantissima ed emozionatissi-

ma Sofia, che ricevendo il Premio San Marino ha affermato: “È bello ricevere i riconoscimenti, il tempo passa, ma non ci si abitua mai a certe emozioni e il cuore batte come se fosse la prima volta. Il mio pensiero va a chi mi ha aiutato nei momenti difficili che ci sono stati, ai registi e ai compagni di lavoro, rivisti adesso sullo schermo”. Si è commossa Sofia Loren, mostrando la sua sensibilità, e Romeo Conte, regista e direttore del Festival, nella motivazione al premio ha citato Sergio Leone:


A destra, Lucia Bosè. In apertura, Sofia Loren taglia il nastro della prima edizione del San Marino Film Festival insieme a Roberto Valducci e la figlia Alessia.

“Il cinema è mito è lei uno dei più grandi miti del cinema”. A consegnare il premio è stato Roberto Valducci, che ha dedicato questo Festival al suo grande amico, sceneggiatore e maestro, Tonino Guerra, a cui lo ha legato una lunga amicizia durata oltre cinquant’anni. Visibilmente emozionato, Valducci ha parlato del suo amore per il cinema e dei molti progetti realizzati insieme, tra cui la prossima costruzione di un albergo Pennabilli. Tra gli ospiti era presente anche il figlio di Tonino Guerra, Andrea, pluripremiato compositore delle colonne sonore e brani dei film di registi come Ozpetek, Terry George, Muccino. Nello stesso giorno Sofia Loren è stata anche in visita al Palazzo del Governo, dove è stata ricevuta dagli Eccellentissimi Capitani Reggenti e insignita dell’Onorificenza di Cavaliere Grand’Ufficiale dell’Ordine Equestre di Sant’Agata. Nel corso del festival sono stati proiettati oltre sessanta film tra lungometraggi e cortometraggi . Per la sezione lungometraggi era presidente della giuria il regista Pupi Avati, ma ha fatto piacere riscontrare la presenza tra i giurati giovane attore sammarinese, Fabrizio Raggi. La giuria dei cortometraggi era guidata invece dall’attore Ivano Marescotti. Un’altra giornata della kermesse è stata dedicata ad una diva del cinema italiano, scoperta da Visconti che la notò in una pasticceria milanese, Lucia Bosè. E così, un po’ grazie a Visconti, poi con Dino Risi che l’ha voluta nel suo “1848” sulle

cinque giornate di Milano, percorrendo i migliori anni di cinema italiano è arrivata sul red carpet del Festival per presentare la sua “ultima fatica” dopo “Harem soirée” del regista turco Ferzan Ozpetek del ‘99. In anteprima nazionale sullo schermo più grande del Titano è stato presentato il film “Alfonsina y el mar”, diretto da Pablo Benedetti e Davide Sordella, con Lucia Bosè che in quest’occasione ha ritirato il Premio alla carriera. Elegante e misteriosa, con il cappello nero come la signora Fontana della “Cronaca di un amore” di Antonioni, ma sempre con i suoi inconfondibili capelli blu, è stata ricevuta anche lei dai Capitani Reggenti. Alla domanda di una giornalista sulla libertà ha risposto: “È la cosa per la quale ho lottato per tutta la mia vita. È l’unica cosa che ho insegnato ai miei figli da quando avevano 17 anni”. Invece ai Capitani Reggenti scherzando ha detto: “È la mia prima volta a San Marino, mi sembra molto bella, e poi avete tre castelli, cosa volete di più”.

Lucia Bosè non si smentisce mai. Al termine di cinque giorni di pellicole brillanti i vincitori del primo Film Festival di San Marino 2012 sono stati proclamati: il premio Titano D’Oro come miglior film è stato assegnato a “Io sono lì” di Antonio Segrè; Pippo Mezzapesa ha vinto il premio alla miglior regia per “Il Paese delle spose infelici”; Luca Zingaretti si è aggiudicato il premio come miglior attore con il film “La kriptonite nella borsa”, mentre Laura Morante ha ritirato il premio come miglior attrice in “Appartamento ad Atene”. Il film “La kriptonite nella borsa” ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura. La giuria presieduta da Ivano Marescotti ha premiato come miglior cortometraggio “La sera prima” di Massimo Fallai. Il Premio Tonino Guerra per la miglior sceneggiatura infine è andato al film “Alfonsina y el mar” e il Premio alla carriera a Lucia Bosè. Come ha affermato alla chiusura delle porte del Palazzo il direttore, Romeo Conte: “È stato un successo”. IN

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IN Magazine | Special ADV

DIMAGRIRE E TONIFICARE IN SOLI 30 MINUTI iPersonalTrainer™ parlano gli esperti del corpo!

Da sinistra, Stefano Sorbino, Matteo Pizzi, Enzo Borrelli.

A febbraio terminerà il vostro primo anno di attività insieme… soddisfatti? Si, sono passati solo 11 mesi dall’apertura del Centro e siamo entusiasti dell’operato, dei progetti e delle opportunità imprenditoriali che si stanno concretizzando. La nostra diversità caratteriale e di specializzazione ci completa, garantendoci equilibrio e massima efficacia. Sul campo cerchiamo di rinnovarci costantemente, di offrire al cliente sempre di più, umanamente e professionalmente. La nostra passione ci porta ad essere un fiume in piena, fatto di condivisione, aspettative e piccoli grandi obbiettivi quotidiani. Qualsiasi cosa facciamo dopo 3 giorni ci risulta vecchia… ci piace vedere le cose con la mentalità di un bambino. Essendo programmi personalizzati, avete una disponibilità limitata? Si, essendo in 3 e lavorando one to one o al massimo in

coppia, il numero di clienti attivi che possiamo seguire è ovviamente limitato. Nella scorsa stagione abbiamo toccato il SOLD OUT a Maggio, ora con largo anticipo lo stiamo raggiungendo prima delle festività! Questo purtroppo o per fortuna implica una coda di attesa, ma allo stesso tempo una grande esclusività. Che differenza c’è tra un centro come il vostro e una palestra? La palestra è fatta per auto-motivati o per chi la utilizza come luogo di condivisione e socializzazione. Le statistiche parlano di un 75% di abbandono tra il primo e il terzo mese di frequentazione, questo perché manca motivazione, conoscenza e costanza. iPersonalTrainer™ è fatto per garantire queste mancanze… in una parola si chiama RISULTATO! Oggi giorno si vuole tutto e subito, e noi cerchiamo di raggiungere il proprio impossibile in tempi relativamente brevi, trasferendo inoltre


quel bagaglio educativo che il cliente potrá conservare nel tempo. Ovviamente questa è la sostanza del “quadro”, poi la cornice è fatta di tanti altri aspetti determinanti, quali la riservatezza, una struttura curata nel dettaglio, servizi e coccole tali a rendere unico e confortevole il Pre e il Post allenamento. Detto questo, le consideriamo due realtà a sé, è semplicemente una questione di esigenze o di prioritá. La palestra spesso è ripetitiva e noiosa, come combattete questa difficoltá? In palestra si effettua un protocollo, e si ripetono per mesi sempre gli stessi esercizi. Questo comporta noiositá e adattamento immediato. Ecco uno dei veri motivi dell’abbandono. Con iPersonalTrainer™ non si ripete mai lo stesso allenamento, lavorano sì gli stessi muscoli, ma ogni volta cambiano le resistenze, gli angoli e i punti di leva, ogni esercizio puó avere innumerevoli varianti e progressione d’intensità. Un sistema peraltro che risulta anche divertente e di grande interazione. Questo porta al raggiungimento di un grande equilibrio psico-fisico, tale da generare stimoli, dipendenza e risultato. Il dimagrimento e l’armoniosità estetica sono le vostre specialità, qual’è il segreto? Il segreto sono il miscuglio delle nostre esperienze e competenze. In primis non ci soffermiamo mai alla sola richiesta del cliente, ma andiamo molto piú a fondo; la meccanica del corpo, il corretto funzionamento di muscoli e articolazioni, la postura, tutto questo rende un corpo libero e armonioso, migliorandone anche l’estetica. Segue il nostro sistema nutrizionale, fatto di continue ricerche, studi e sperimentazioni. E’ un metodo folle quanto efficace, sano ed infallibile. Lavoriamo su un concetto bio-chimico, sulla qualitá degli alimenti e degli abbinamenti, non si pesa nulla e si mangia tanto. Questo e tanti altri segreti battono ogni “dieta” nei tempi e nel mantenimento dei risultati ottenuti. L’allenamento invece verte sul coinvolgimento di lunghe catene muscolari, sfruttando appieno la funzionalitá del proprio corpo. Intervalliamo fasi aerobiche e fasi di lavoro muscolare volte ad ottenere una forte attivazione metabolica. Grazie a ció siamo riusciti ad ottenere perdite di peso oltre le aspettative, raggiungendo anche -25 kg in 3 mesi con tessuti e forme toniche. Se siete curiosi di visionare alcuni “prima e dopo” potete farlo sulla pagina ufficiale di facebook iPersonalTrainer. High Intensity Training, di cosa si tratta? E’ l’ultima metodica di allenamento che arriva dagli States, e che stiamo mettendo a punto per il nuovo anno. Si parla di allenamenti brevissimi e ad alto impatto, dove in 30 minuti per 3 volte la settimana, studi scientifici affermano risultati sorprendenti. Ovviamente il neofita/

sedentario dovrá fare un periodo di condizionamento prima di poter sostenere certi ritmi ed intensità. Ma è ideale per chi ha poco tempo e pretende il massimo! Cosí certi delle conseguenze, che siamo pronti a proporre l’opzione “Soddisfatto o Rimborsato”. Quali sono i vostri obiettivi imminenti? Tra qualche mese lanceremo un nuovo prodotto per l’allenamento funzionale. Con uno sguardo verso il mercato estero, verrà presentato in anteprima al FIBO, la fiera di Fitness tedesca più importante d’Europa. Inoltre stiamo valutando e trattando varie location come in Veneto, Toscana e Svizzera per la realizzazione di centri iPersonalTrainer™ all’interno di ambiziosi Hotel. Work in progress… incrociamo le dita! Per informazioni: www.ipersonaltrainer.it


Correre | Nicola Dutto

Il coraggio della

Corsa

testo Marianna Giannoni

La forza e la passione di Nicola Dutto, che continua a correre in moto nonostante un drammatico infortunio, raccontati con lo sguardo di un amico e compagno di tante corse, il pilota Alex Zanotti.

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“Tra la polvere e le stelle”: è lo slogan di Nicola Dutto e fotografa la vita di chi era caduto nella povere e oggi è di nuovo tra le stelle del motociclismo internazionale. L’endurista cuneese è stato il primo pilota al mondo che è ritornato a gareggiare in moto ai massimi livelli dopo una

caduta che gli ha provocato la lesione della settima vertebra dorsale costringendolo alla sedia a rotelle. Con Nicola, sia il giorno dell’in-

cidente che in quello del ritorno alle competizioni, era presente il sammarinese Alex Zanotti. I due campioni sono sempre stati amici e ultimamente hanno partecipato alla festa del Moto Club Pennarossa di San Marino e a un incontro con gli studenti delle scuole medie di Serravalle, organizzato dal Comitato Paralimpico Sammarinese. “Nicola è un pilota che ho sempre stimato moltissimo, – spiega Zanotti


A fianco, Nicola Dutto con Alex Zanotti. In apertura, Zanotti durante una gara.

– mi sarebbe piaciuto averlo come compagno di squadra, poi il 20 marzo 2010 stavamo partecipando entrambi alla prima prova del Campionato Europeo Baja, quando lui è caduto a causa di un masso non segnalato sul greto del fiume Tagliamento. Io ero dietro di lui e appena l’ho visto mi sono subito fermato a prestargli i primi soccorsi. È stato uno tra i giorni più brutti della mia vita. Quest’anno Nicola è tornato a gareggiare in moto alla Baja Aragon

ed è stata un’emozione anche per me. Durante il 2012 ho partecipato al Campionato Italiano Baja organizzato da Dutto e ho conquistato sia il titolo assoluto che quello di classe, condividendo con lui il mio ottavo e nono alloro tricolore”. Quest’anno Alex Zanotti si è poi laureato Campione del Mondo Baja. “Quando mi sono reso con-

dei pronostici. Nelle prime tappe cercherò di non forzare perché la Dakar è una gara molto lunga e dovrò avere la lucidità necessaria per dosare al meglio le forze”. Nicola Dutto farà il tifo per Alex da casa. Il pilota cuneese nel 2012

“Vedere le cose in positivo” to di avere vinto il mondiale sono scoppiato a piangere e facevo fatica a credere che fosse vero. La mia TM era fantastica e sono riuscito a conquistare il successo più importante in vent’anni di carriera”. Ora Alex è tra i protagonisti più attesi della prossima Dakar ma frena i facili entusiasmi: “Le gare del mondiale Baja sono più corte. Io mi sono allenato con grande intensità e la mia TM è un’ottima moto, ma è nuovissima e non siamo riusciti a fare molti test, quindi non me la sento di fare

ha scritto una splendida pagina di storia del motociclismo mondiale e ha poi raggiunto un accordo con la filiale italiana di KTM per partecipare a tre importanti gare nel corso del 2013: Baja California 500 in giugno, Baja Espana Aragon a luglio e la leggendaria Baja California 1000 in novembre. “Dal 20 marzo 2010 è cambiata la mia vita, ma sono sempre stato abituato a vedere le cose in positivo e a procedere per

gradi. Un anno e mezzo dopo l’incidente sono tornato a gareggiare nell’off road su un veicolo a quat-

tro ruote alla Baja California, ma la mia vera passione sono sempre state le moto. In America ho conosciuto dei ragazzi che correvano nel cross pur essendo paralizzati alle gambe. Quando sono tornato a casa ho cercato di capire se era possibile apportare delle modifiche alla moto per tornare a gareggiare nella Baja. Ho superato tante difficoltà anche di ordine burocratico per riuscire ad ottenere la licenza sportiva e il 20 luglio ho partecipato alla Baja Aragon classificandomi al ventiquattresimo posto su quarantotto piloti nonostante un problema alla moto”. Accompagnano Nicola nella sua avventura l’amico fraterno Julian Villarubia che lo ha seguito in moto, tutti i ragazzi del suo staff definiti i “Nico’s Angels” e la moglie Elena, di cui Nicola dice: “Elena è stata la prima a credere in me e nel fatto che sarei potuto tornare a gareggiare, senza di lei non sarei riuscito a fare tutto questo”. IN

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Esporre | Matrioška Concept LabStore

Concentrato

di nuove

Idee

testo Lucia Lombardi

Una suggestiva ambientazione come la Corte degli Agostiniani per l’edizione natalizia di Matrioška Concept LabStore, salone riminese della creatività.

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Una Rimini palpitante e creativa quella che è stata chiamata a raccolta durante la tre giorni di Matrioška Concept LabStore presso la Corte degli Agostiniani. Evento organizzato dall’associazione culturale “L’Equilibrista”, capitanata da Carlotta Frenquellucci e Roberto Biondi, in uno spazio cittadino dal grande fascino e respiro divenuto contenitore multiforme, che ha mostrato alla città un fermento sfaccettato di cui non bisognerebbe perdere traccia, ripetendo e ampliando nell’arco dell’anno saloni creativi di tale por-

tata. Le energie e la voglia di fare di questa città ci restituiscono una sorta di mappatura aggiornabile di ciò che il territorio è capace di creare: oggetti d’arredo, bijou, borse, abiti, ceramiche, goloserie, trend, in un mix tra arte, musica, artigianato, design e comunicazione. Chi non è riuscito a passare da via Cairoli nel weekend dell’8 dicembre si è perso un melting pot di idee: installazioni, esposizioni, laboratori, concerti e djset. Una zoomata su quaranta cervelli autoctoni, che ripopolano la città di originali creazioni a Km zero. IN


Festeggiare | Capodanno 2012

La notte più

Lunga

testo Davide Nicolò

La riviera romagnola si accende di colori per il Capodanno 2012. Tra concerti in piazza e fuochi d’artificio, dj set ed eventi on the road.

Dopo il grande successo dell’anno scorso va in scena a Rimini il Capodanno più lungo del mondo, con un caldo benvenuto al nuovo anno sulle strade e sui “cantieri” della città. Un ciclo di incontri e iniziative fino al 6 gennaio che culmineranno nella notte di San Silvestro, quando sul palco di piazzale Fellini, dalle ore 21 in poi, saranno protagonisti Elio e le Storie Tese e Arisa (concerto ad ingresso gratuito). Seguiti, allo scoccare della mezzanotte, dallo spettacolo di fuochi d’artificio sul mare, che vedrà il cielo di Rimini accendersi con suggestivi ricami multicolore. La grande festa del 31 dicembre continua fino a notte fonda in centro storico con gli spettacoli, i dj set ed eventi unici nei luoghi identitari della città non ancora completati, facendone rivivere la memoria e lavorando sull’idea di

un “teatro instabile”. I cantieri sono quelli del Teatro Galli e del Cinema Fulgor, dell’ala moderna del Museo della città, ma anche del complesso degli Agostiniani. Le discoteche di Rimini, per il secondo anno consecutivo, si riuniscono nell’iniziativa “Rimini Movida Pass”, il lasciapassare per un una notte a tutto divertimento da trascorrere tra eventi on the road, discobar, club e pub del lungomare in tutta sicurezza. Per chi vuole visitare il centro storico a disposizione c’è anche una navetta, come collegamento tra piazza Cavour e il Porto. A concludere il tutto il 5 gennaio sarà il concerto di Alice, al Teatro Novelli. Il programma completo degli eventi è consultabile sul sito www. capodanno.riminiturismo.it/it/

Il Capodanno della Riviera non si esaurisce però con Rimini. Anche

le altre città della riviera metteranno in scena iniziative di alto valore artistico e ludico: a Bellaria Igea Marina il 2013 si apre in piazza Matteotti dove, dalle ore 22,30, va in scena uno spettacolo con Platinette protagonista insieme alla sua Big Band 7S8, Donatella Rettore, Buena Vista Social Club e i ballerini Yenis Bermudez e Frank Rodriguez. Non da meno sarà lo spettacolo in piazzale Roma a Riccione con la comicità di Angelo Pintus, la musica dei Joe Dibrutto e il dj-set di Marco Corona. A Villa Torlonia di San Mauro Pascoli, invece, una serata di grande allegria con Cristina d’Avena e i Gem Boy, che si esibiranno in un divertente concerto all’insegna delle canzoni dei cartoni animati, anticipati dall’animazione del dj Andrè. La serata prevede anche buffet e brindisi di mezzanotte. www.capodannovillatorlonia.it IN

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Ricordare | San Marino Rally

La storia

scende in testo Marianna Giannoni

Pista

I quarant’anni del San Marino Rally raccontati nel volume voluto dalla Federazione Auto-Motoristica Sammarinese, con centinaia di foto e la narrazione della celebre gara affidata ad Andrea Cordovani.

“San Marino Rally - Sogni, Amore, Passione - 40 anni di Storia”. È il titolo del libro fortemente voluto da Filippo Reggini, presidente uscente di Federazione Auto-Motoristica Sammarinese, per celebrare il mitico Rally di San Marino. Il volume, edito da EDK, è stato presentato agli eccellentissimi Capitani Reggenti Teodoro Lonfernini e De-

la storia della corsa nata ai piedi del Titano, strade n'immagine che sembra nata proprio da queste parti, segni evidenti. Una storia di sogni, amore, passione…

sogni, amore, passione 1970 2012

Prezzo € 65,00

sogni, amore, passione Andrea Cordovani

Gianluigi Raimondi

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1970 2012

nise Bronzetti nel corso di una cerimonia a Palazzo Pubblico. L’opera è un concentrato di passione, ricordi e aneddoti con centinaia di foto reperite in svariati archivi, tra cui scatti inediti messi a disposizione da fotografi del calibro di Martin Holmes e Reinhard Klein fino a quelli più recenti di Massimo Bettiol. L’autore è Andrea Cordovani, capo redattore di “Autosprint”, che ha narrato nel suo modo appassionante e con dovizia di particolari i quarant’anni del rally. Coordinatore dell’opera è Gianluigi Raimondi che, con la collaborazione di Davide Cheli, ha curato la grafica e la ricerca del materiale fotografico. La prefazione è firmata da grandi protagonisti come Sandro Munari, Miki Biasion, Carlo Cavicchi e John Hughes. Sfogliando le pagine del libro si rivivono momenti magi-

ci e imprese leggendarie con un pizzico di nostalgia: ai più appassionati può scendere una lacrima rivedendo le immagini di amici che hanno scritto la storia del San Marino Rally ma non sono più tra noi, come Massimo Ercolani e Loris Roggia. È impossibile non rimanere colpiti dal fascino delle auto che hanno partecipato al rally e dall’intensità emotiva delle storie raccontate dal giornalista Andrea Cordovani. “Mi sono trovato ad operare - scrive Filippo Reggini nella prefazione - sul ponte di comando della Federazione Auto Motoristica Sammarinese. Ho ritenuto doveroso lasciare un segno tangibile, qualcosa che rimanesse per sempre. C’è sempre tanta poesia nelle immagini da rally, qualcosa che va direttamente al cuore degli appassionati che, dalle nostre parti, continuano ad essere tantissimi. IN


Giocare | Federation Cup

Le signore

della

Racchetta

testo Alberto Crescentini

Sfida sulla terra rossa per le campionesse del tennis. L’attesa Federation Cup arriva al 105 Stadium il 9 e 10 febbraio, con Sara Errani e Roberta Vinci.

Non è nuova, Rimini, ad ospitare eventi del genere. Era infatti l’estate del 2004 quando il circolo tennis di Marina Centro fu teatro di un’avvincente sfida di Fed Cup, di fatto la coppa Davis in versione rosa, confronto che vide l’Italia opposta alla Francia. Allora non andò bene per le azzurre, che si ritrovarono estromesse dalla manifestazione per mano di Amélie Mauresmo e Mary Pierce. Ma l’edizione fu lo stesso da ricordare, con le transalpine che rimasero piacevolmente stupite dalla “location” assolutamente suggestiva, con l’albergo (il Grand Hotel) a due passi dai campi, dettaglio che permise loro di non dover usare alcun mezzo di trasporto per i trasferimenti. Ora la storia va a ripetersi, nel senso che quasi nove anni più tardi – per

la precisione il 9 e 10 febbraio – nella città di Federico Fellini farà nuovamente tappa la Federation Cup. Cambia solo l’avversaria, per l’Italia: non più le cugine d’Oltralpe ma gli Stati Uniti. E qui il pensiero va subito alle “sorellone” più forti del tennis moderno, vale a dire Serena e Venus Williams. Ancora non ci è dato di sapere se onoreranno la rassegna, anche se il capitano del team Usa, l’ex giocatrice Mary Joe Fernandez, aveva dichiarato tempo fa in conferenza stampa che almeno Serena, vivendo abitualmente a Parigi, voleva esserci. Al di là dell’appeal delle americane, comunque, sono le stesse azzurre che possono calamitare l’attenzione degli appassionati e dei semplici curiosi. Perché Sara Errani e Roberta Vinci sono diventate due “racchet-

te” di primissimo piano nel panorama mondiale, addirittura una “Top ten” Sarita, mentre come coppia hanno concluso il 2012 al numero uno del ranking WTA di doppio, grazie ad un’impressionante serie di successi. Tutta grinta, tenacia e gambe la romagnola Errani (è di Massalombarda, ma vive da anni in Spagna, dove si allena); creativa, intelligente, abile nel gioco di volo la tarantina Vinci. Due giocatrici che hanno soppiantato ai vertici nazionali Francesca Schiavone e Francesca Pennetta, due ragazze semplici, acqua e sapone, che vogliono far innamorare il pubblico che gremirà il 105 Stadium in quel secondo weekend di febbraio. Per favorire le caratteristiche delle italiane, nel capiente palas riminese si giocherà sulla terra rossa. IN

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Gustare | Pier Casolari

Gelato e

Champagne

testo Davide Nicolò - foto Riccardo Gallini

Da una ricetta acquisita dal grande chef Nino Bergese sono nati gli inconsueti abbinamenti del Bergese & Champagne di Borgo San Giuliano, guidato da Pier Casolari. Tra bollicine e creme al gusto di salmone.

Bergese & Champagne in Borgo San Giuliano, a pochi metri dal ponte di Tiberio, è un piccolissimo locale: champagneria d’inverno ed enogelateria d’estate. Dieci sgabelli e un arredamento sobrio, un bancone in noce scurissimo, una libreria che funge da bottiglieria per l’esposizione dei prodotti, specchi e un orologio in stile decò, qualche libro, qualche cd. Un locale di gusto raffinato ma per tutti, per chi ama l’essenziale e la qualità. Champagnes, cibo, musica, arricchito d’estate da degustazioni di gelato. Ideatore dell’innovativo format, nonché oste, è Pier Casolari che vi servirà decantandovi lui stesso i prodotti. Il nome del locale nasce da quel Nino Bergese, nato a Saluzzo nel 1904 e divenuto cuoco della famiglia Agnelli e di Vittorio Emanuele III, definito da Veronelli

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alla fine del secolo scorso “il cuoco dei re, il re dei cuochi”. Casolari conia per questo locale la definizione di enogelateria (marchio da lui depositato), rivisitazione di un improbabile esercizio degli anni Venti che coniuga due prodotti d’eccellenza uniti dal freddo come denominatore comune. Champagne e cocktails con il gelato tradizionale e d’inconsueta sapidità, degustato su cialdine di pasta brisée, adatta ad esaltare il gusto

e preparare il palato all’aperitivo. Lo champagne qui servito è principalmente della zona di Reims, “Michel Lenique”, premiato con la medaglia d’oro a Parigi, insieme a bollicine italiane come i Franciacorta millesimati della cantina Villa o i prosecchi della cantina Bortolotti di Valdobbiadene. Il gelato è anch’esso di altissima quali-

tà: biologico e prodotto nel laboratorio artigianale secondo la più pregiata ricetta italiana, manoscritta appunto da Bergese. L’acquisizione della ricetta del “Gianduia” e della “Crema Zabaione”, usata da Bergese per realizzare il dessert ad una cena del 1928 alla quale parteciparono diverse Maestà, risale al 1992, in occasione di un’asta d’antiquariato in Svizzera. L’incredibile opportunità di far rivivere questi sapori e poterli far gustare insieme a quelli del salmone, gorgonzola, sedano e asparago è stata resa possibile con l’aiuto dello chef stellato Valentino Marcattilii del “San Domenico” di Imola, amico di Casolari e allievo del grande Bergese. Insomma, a Rimini d’ora in poi nuove emozioni da gustare... soli, in pochi e in compagnia. IN




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