Il Fatto n. 075

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www.ilfatto.net mensile gratuito di informazione libera

maggio 2011

cronaca

primo piano

pag. 5

sport&eventi

cultura

I Carabinieri arrestano “stalker” 33enne

Omicidio Bufi: la corte di Cassazione annulla la sentenza di assoluzione

n° 75

“Il Fatto CUP”: lunedì la finale stellare

Tenente Angelo Losito: un bersagliere caduto per servire la nostra Patria pag. 11

pag. 19

pag. 24

webtv

MOLFETTA Il venerdì di Passione

MOLFETTA In ricordo di Vincenzo Grassi

MOLFETTA Inaugurazione del monumento gotico del Calvario

...non siamo vivaci? “il fatto” non riceve alcun finanziamento pubblico


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maggio 2011


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maggio 2011

dal mondo

Facebook fa bene ai nonni Chi crede che Internet, Facebook e le nuove tecnologie in generale siano appannaggio dei più giovani - mentre gli anziani possono solo guardarle con sospetto - si sbaglia di grosso. Gli italiani con più di 65 anni che possiedono un profilo su Facebook sono infatti più di un milione e mezzo, e un altro milione è un frequentatore abituale di YouTube o un utente di Skype. I dati provengono dall’Associazione Italiana di Psicogeriatria, che ha anche scoperto come Facebook abbia effetti benefici sulla memoria delle persone anziane. Usare il social network per un’ora al giorno avrebbe ricadute positive sulla memoria, che si manterrebbe attiva, sull’attenzione, sulla percezione e sulle capacità cognitive, e anche l’umore trarrebbe giovamento dall’attività in Rete. Facebook avrebbe il merito di consentire agli anziani di mantenere i contatti con i familiari, uscendo dall’isolamento e contrastando l’ansia e la depressione. A queste conclusioni si è giunti grazie a uno studio condotto in due residenze sanitarie assistite, in provincia di Brescia e in provincia di Cremona. fonte zeusnews.com

pillola web del 18/04/2011

Corriere del Mezzogiorno.it: “Sciatavinn! Anzi tornate in Consiglio”

Molfetta - Anche il “Corriere del Mezzogiorno” si interessa alla questione delle nostre telecamere durante i consigli comunali cittadini dedicando un articolo sul loro sito dal titolo “Sciatavinn! Anzi tornate in Consiglio” in cui si racconta tutta la nostra esperienze (incluso il famoso video della sfuriata del sindaco Azzollini) e di come ben presto, giusto il tempo necessario per preparare ed inviare la richiesta ufficiale presso gli uffici del Comune, torneremo a raccontare on-line la vita politica della nostra città.

Leggi l’articolo... Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0061.htm

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La guerra continua con l’Italia tra i protagonisti Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Giulio Cosentino di direttore@ilfatto.net Il mondo va verso la giusta direzione! Chiaro che parliamo di una brutta direzione. Mentre gli USA sventolano lo scalpo in “foto falsa” di Osama Bin Laden , i caccia dei liberatori bombardano Gheddafi e uccidono i civili. Alla fine, dopo anni, le ricchezze libiche saranno finalmente le nostre con grande goduria delle aziende armiere e tecnologiche militari mondiali. Infatti la Libia si è rivelata un’ot-

tima vetrina per dimostrare l’efficienza dei nuovi sistemi di attacco che andranno a sostituire i vecchi che stiamo consumando nelle tante guerre “giuste”. Se fate un giro su internet troverete molte informazioni a riguardo. Spendiamo milioni di euro al giorno per i bombardamenti e poi facciamo annegare i profughi che cercano un futuro migliore in Italia. Non parliamo poi dei cinque miliardi di euro che non daremo più in cambio delle brutture della prima invasione libica e degli undici miliardi che il fondo

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sovrano libico ha investito in Italia (Unicredit, Eni ecc) e che noi abbiamo prontamente congelato. Con tutti quei soldi potremmo risolvere i problemi di tutto il nord Africa e del nostro sud Italia. Il 12 aprile in più di 35 paesi si è tenuto il primo Global Day of Action contro le spese militari stimate in 3.000 miliardi di dollari. (2009) In Italia il 12 aprile la stampa parlava ovviamente di altro. Io mi dissocio da questa omertà di stampa e lo scrivo, anche se forse fuori luogo, su un giornale letto a livello locale.

Tanti eventi e progetti in programma con “il Fatto” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Giulio Cosentino Torniamo alla nostra amata Molfetta e sono contentissimo di annunciare le tante iniziative in preparazione tutte seguite da Il Fatto con la Molfetta creativa e pulita che fino a fine estate vi offrirà eventi di tutti i generi. Il Fatto Tour, arrivato con la tappa di venerdì 13 maggio a fine stagione invernale, è già al lavoro per la programmazione estiva che prevede già

cinque tappe. Il buon “zio Pino e Staff” hanno le idee chiare su ciò che proporranno ai cittadini e, dopo il successo della scorsa estate, vogliono organizzare il primo Reggae-HipHop Festival a Molfetta. Nel prossimo numero di Giugno scoprirete le date del corso fotografico che, in questa edizione, saranno completate da escursioni sul campo e completate dall’immancabile terza serie degli incontri Linux, che assistita dalla comunità li-

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bera di smanettoni, diventa sempre più punto di riferimento dei paesi vicini. Tra pochi giorni il primo incontro informale per l’aggiornamento di Ubuntu alla versione 11,04. Grande attenzione per il Festival Europeo di Flamenco e delle iniziative di Polje che, come sempre, ci preparerà eventi alla scoperta del nostro magnifico Pulo. Rimane immutata la missione di informarvi gratuitamente e portare cultura e risveglio sociale a Molfetta.

Se “il Fatto” non parla molto di politica non vuol dire che non è vivace Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Giulio Cosentino “Il Fatto” è un giornale free press. Forse risulterò ripetitivo e pedante ma sono costretto a ripeterlo perché, purtroppo, talvolta la gente lo dimentica e, dichiarando il falso, dice che siamo di proprietà di qualcuno e che siamo un giornale che protende per la sinistra piuttosto che per la destra e viceversa. Mi riallaccio, quindi, ad un articolo apparso sul numero di aprile sull’Altra Molfetta e che porta una intervista fatta al nostro presidente del consiglio molfettese. In risposta alla considerazione sulla nostra “persa vivacità”, senza dilungarmi in frasi filosofiche, vorrei ricordare che lo scopo del mio giornale non è quello di dare visibilità alla politica incapace di questa città, perché se proprio l’avessi voluto fare l’avrei fatto con domande precise che parlano di ritardi nelle riparazioni stradali, consulenze e errori pagati a caro prezzo, iniziative che da dieci anni non sono ancora decollate e comunicati stampa di cose dette e mai realizzate. (Come chiedere alla rivista Wired di parlare di politica.) Una domanda che farei, per esempio, potrebbe essere questa: “Che ne pensa della conclusione della vicenda dell’impianto di compostaggio “Mazzitelli” e di quanto abbiamo speso per le spese legali?” Mi piacerebbe che questa domanda la facesse il presidente del giornale che di parcella se ne è uscito con ben 140.760 euro su 332.480. (Conosco l’Avv Poli ed è una persona molto

precisa e la parcella sarà certamente allineata al tariffario, anche se corrisposta in seguito alla rinuncia all’incarico.) Ma vorrei sapere cosa ne pensa l’avvocato Ninnì Camporeale su quanto costano i sui colleghi all’amministrazione. Chissà se arriverà una risposta a questa vivace domanda. Questo non significa che non capiterà il momento per i politici di confrontarsi con i cittadini ma, sicuramente, non si può dire che la Molfetta di oggi vive un periodo di vivacità politica. Quindi dato che c’è il silenzio più totale io preferisco dedicare le mie costose pagine del giornale ad argomenti per me più interessanti come i disservizi, la spesa pubblica, i corsi e gli eventi che la gente apprezza molto. Manca alla fine la propaganda politica che rilancio senza commento sul sito e che la dice lunga sulla qualità dei contenuti. Nel contempo stiamo formando una nuova generazione di penne libere, che spero non si faranno distrarre con piccoli incarichi o consulenze e avranno la faccia tosta di indagare e tirare fuori le tante magagne che ci sono. La vera stampa è questa, ma a Molfetta ne è rimasta poca mentre la nuova sta nascendo. Divertitevi a ricostruire gli interessi delle penne molfettesi che, oltre a scrivere sono anche professionisti in vari settori, e a volte ottengono ottimi ritorni economici dalla politica e dalla pubblica amministrazione. Spero di non ricevere una nuova minaccia di segnalazione all’ordine dei giornalisti. In fin dei conti ho detto solo la verità e lo sanno tutti.

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Stralcio dall’articolo “Dal confronto alla palestra tecnica” pubblicato su l’AltraMolfetta di aprile


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Non è una città per bimbi, né per Gigini Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Sofia e zio Peppe Sono Sofia, ho un anno e ho chiesto a mio zio di scrivere una lettera di protesta. Io non so scrivere, ma sono stufa lo stesso. Quando fuori c’è bel tempo, un po’ di sole e l’aria non è molto fredda, vado a passeggio con zio Peppe per la città. Noi abitiamo in periferia, ma non ci piace tanto la macchina e spesso prendiamo il mio Gigino nuovo (passeggino, nota di zio Peppe) e ci incamminiamo. All’inizio è divertente, Zio Peppe spinge il Gigino veloce e a zig zag, lo fa per divertirmi, infatti io rido, ma vedo la sua difficoltà a scansare delle enormi e mal disposte palline marroni sui marciapiedi vicino casa. Sono tantissime e a volte puzzano tanto. Da casa nostra dobbiamo percorrere una strada larghissima e lunga prima di arrivare dove ci sono più case. E’ una strada così grande; hanno anche fatto quei riquadri per piantarci dentro gli alberi, ma poi gli alberi non li hanno messi: mi sembra di decollare con l’aereo. Io sono già stata su un aereo e so bene quel che dico. Arrivati in fondo c’è una grande rotatoria e per attraversarla dobbiamo fare un giro lungo, ma è bello perché su uno dei marciapiedi su cui saliamo, uno di quelli grandi, c’è un signore in mezzo a tante cassette di frutta, tanti colori. Zio Peppe mi mette sulla strada e passiamo vicini vicini alle macchine, quasi posso toccarle. Sul quel mar-

ciapiedi, così grande, la frutta è così tanta che il mio Gigino non passa. Attraversiamo e attraversiamo e comincia la serie di pum pum, tanti marciapiedi che si interrompono e finiscono senza un saliscendi. Io mi diverto, perché zio Peppe dice che noi ci tuffiamo nel mare quando andiamo giù e torniamo a galla quando risaliamo. Arriviamo sempre più vicini al centro della città. C’è una piazza grande, ad un certo punto, dove ci sono tanti nonni seduti alle panchine, una chiesa, un bar e un profumino di pollo arrosto. Che fame! Zio Peppe è sempre indeciso quando arriviamo qui, perché un marciapiedi è così stretto che Gigino non sta su, però almeno alla fine c’è il semaforo e quindi le macchine ci lasciano passare; dall’altro lato il marciapiedi è più largo, ma alla fine non c’è il semaforo

quindi le macchine passano sempre, e sono tante. A volte aspettiamo anche cinque minuti interi (che noia) prima che uno con la faccia un po’ scocciata ci fa un segno con la mano per dire “passate!”, ma anche “toglietevi di mezzo!”.

Cominciamo a percorrere una strada che fa trrr trrr trr… Zio Peppe dice che siamo sul trattore per i campi e, anche se io non vedo gli alberi, rido e faccio le pernacchie con la lingua. Qui oltre a questo dobbiamo fare i tuffi, perché non ci sono i saliscendi, dobbiamo fare lo slalom, perché ci sono dei pali con dei segni che non capisco. Ma alla fine arriviamo ad un incrocio e c’è una macchina graaaande e arancione, con tante persone dentro. Cerchiamo di attraversare, ma è una fatica. Il marciapiedi è troppo alto, quindi scendiamo e aspettiamo giù che qualcuno ci faccia passare e poi dopo qualche minuto una signora bionda con gli occhiali grandi (chissà che occhioni avrà!) ci dice di passare velocemente. Anche se noi non abbiamo fretta. Saliamo su un altro marciapiedi e qui c’è un problema. Una montagna blu, con le luci. C’è un saliscendi, ma c’è anche una macchina blu parcheggiata davanti e tante altre parcheggiate al lato, tutte uguali, tutte montagne blu con le luci. Dovremmo tornare indietro, per scegliere un altro percorso, ma per fortuna arriva un signore vestito come la montagna blu. La montagna è sua. Zio Peppe si arrabbia con lui, lo chiama signor Vigile e gli dice che almeno lui deve dare il buon esempio su come si parcheggiano le macchine. Il signor Vigile dice che l’ha messa lì un suo collega e se vogliamo arrabbiarci dobbiamo entrare nell’ufficio. Zio Peppe usa parole difficili come diritto, infrazio-

ne, rispetto, divisa. Boh, so solo che abbiamo dovuto fare un altro giro per passare, perché di là non c’è stato verso e con questo bel sole non avevamo voglia di passare mezzora nell’ufficio a discutere con gente strana. Ancora niente saliscendi, semafori lampeggianti davanti ai quali aspettiamo troppo, strade che trasformano Gigino in un trattore, buche grandi in cui a volte Gigino si blocca con una ruota, macchine che ci passano a pelo, automobilisti che ci ignorano: uno ha parcheggiato sul marciapiedi e, quando ci siamo ribellati (questa volta ho dato manforte allo zio), ci ha detto che anche lui va in giro con un Gigino e trova anche lui macchine messe male. Abbiamo lasciato perdere, anche se la sua non mi sembrava una buona giustificazione. Alla fine di questa strada ho cominciato a fare la tosse, certe macchine mi sputano proprio in faccia un fumo nero che mi toglie il respiro, ma zio Peppe canta e mi fa divertire. Finalmente arriviamo dove c’è il mare e ci sono tante barche. Sono distratta dall’acqua, dai gabbiani, dalle barchette che dondolano e dal sole che si riflette sulle pietre di una bella chiesa, purtroppo occultata da una marea di macchine, parcheggiate malissimo. Tra quelle ancora c’è una montagna con le luci. Arriviamo lì e ci fermiamo. Zio Peppe mi fa scendere e parliamo un po’, lui mi tiene una mano e io corro. Ogni tanto cado, perché ancora non so stare bene sulle gambe. Poi zio Peppe chiama la nonna e le chiede di venirci a prendere in macchina. Gigino ha una ruota storta e cammina male, io ho la tosse e zio Peppe è nervoso, stanco e arrabbiato. Torniamo a casa in macchina. Gioco nella mia stanza da sola, anche se vorrei stare in giro con gli altri bimbi. Ma questa Molfetta non è proprio una città per bimbi, né per Gigini.


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Omicidio Bufi: la corte di Cassazione annulla la sentenza di assoluzione Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

“Mi auguro e Vi auguro di non trovarvi mai più dinanzi ad un processo brutto come questo: sono letteralmente indignato“ . Con queste parole, il Procuratore Generale della Corte Suprema di cassazione in Roma ha esordito nella sua pesante requisitoria del 20 aprile u.s. nel processo, celebratosi dinanzi alla Corte a carico di Bindi Marino, presunto assassino di Annamaria Bufi , barbaramente assassinata il 3 febbraio dell’ormai lontano 1992. Un processo che non ha risparmiato alcun colpo di scena ed ha tenuto desta, per lunghi anni, l’attenzione dei cittadini molfettesi . Annamaria Bufi, di anni 23, venne rinvenuta cadavere la notte fra il 3 ed il 4 febbraio 1992, sulla strada statale 16 bis a soli cento metri dallo svincolo che porta alla zona industriale di Molfetta, ove oggi sorgono i grandi ipermercati. L’autopsia stabilì che la ragazza, dopo una violenta collutazione con il suo assassino, che le aveva provocato ben 18 ferite su tutto il corpo , aveva ricevuto sei colpi di corpo contundente al capo che ne avevano provocato il decesso per gravi lesioni cranio encefaliche. “Una ragazza, dolce, di soli 23 anni, vita regolare, metodica, senza fidanzati, né droga, né alcol – proseguiva il Procuratore Generale di Roma Francesco Mauro Iacoviello – uscita di casa alle 20 e trenta di quella sera, chiedendo alla mamma di prepararle un panino al suo rientro a casa. Quella sera Annamaria non aveva portato con sé le chiavi di casa, a testimonianza che il suo rientro sarebbe avvenuto per le 22,30 come di consueto ; una ragazza che alle nove meno venti è stata vista passeggiare in Corso Umberto di Molfetta. Con chi poteva essersi incontrata se non con l’uomo che con lei da 8 anni aveva una relazione sentimentale ,sposato e con una figlia ? Chi ha ucciso Annamaria?

“La ragazza – prosegue ancora il PG – fu uccisa fra le 21 e le 22 , e poiché alle 20 e 45 era in prossimità di Corso Umberto, zona dove l’uomo passava sistematicamente a prenderla , non esiste alcun altra ipotesi alternativa. Forse nella vita di questa giovane donna è spuntato un altro uomo misterioso che all’improvviso , senza motivo , l’ha presa , l’ha portata in un luogo isolato e l’ha uccisa ? Questo processo non può morire qui “ . Dopo un’ora e mezza di requisitoria del procuratore generale, è stata la volta dei difensori della famiglia Bufi e degli imputati Bindi e Scardigno Onofrio. Quest’ultimo era imputato di favoreggiamento per avere aiutato il presunto assassino a sottrarsi alle investigazioni , in quanto , una sera , chiamato a soccorso dalla madre di Bindi , nel mentre quest’ultimo si era allontanato a piedi in preda alla disperazione , gli aveva sentito dire nel pieno del suo rimorso “Che cosa ho fatto , che cosa ho fatto , ho ucciso Annamaria “. Il sign. Scardigno aveva poi confidato ad un amico la circostanza e quest’ultimo, l’aveva rivelata agli inquirenti . Ma Scardigno aveva poi successivamente negato il fatto, subendo così una incriminazione per favoreggiamento. La Corte di Assise di Trani e la Corte di Assise d’Appello di Bari, con sentenze emesse nel 2007 e 2010 avevano assolto Bindi e Scardigno ritenendo insufficiente il materiale proba-

torio allegato dalla pubblica e privata accusa (12 mila pagine di atti processuali). Senonché , la Corte barese , aveva deciso il processo senza avere la materiale disponibilità di quegli atti . Il dubbio era sorto nel processo di appello e il

difensore della famiglia Bufi aveva chiesto una ispezione a Bari, che aveva accertato la reale sussistenza di questa gravissima anomalia . Nel corso del processo dinanzi alla cassazione, si è parlato anche di numerosi altri elementi di prova a carico di Bindi, il movente passionale del delitto , la tempistica perfettamente compatibile con gli spostamenti del presunto assassino, il quale, quando fu accerchiato dagli inquirenti, chiese ad un allievo della palestra, che a quell’epoca gestiva in Bisceglie, di dire agli inquirenti, qualora fosse stato ascoltato a sostegno dell’alibi, che il Bindi la sera del delitto era con lui in palestra , circostanza poi risultata non vera . Si è anche parlato a fondo della relazione lunga, duratura ed intensa fra i due amanti, Bin-

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di e Bufi, la quale aveva confidato tutto alla migliore amica, alla cugina ed ai propri diari personali . Si è parlato del teste Volpe Nicola, al quale Bindi, in un momento di sconforto aveva confidato di avere ammazzato la ragazza, e di un’altra testimone amica di comitiva dello stesso presunto assassino, la quale aveva appreso dalla famiglia di quest’ultimo che l’uomo, dopo il delitto, si era dato all’alcool per espiare il peccato dell’omicidio e per la colpa di averlo commesso . Interminabile il processo, che ha avuto come punto centrale la misteriosa apparizione-sparizione delle macchie di sangue rinvenute nella macchina di Bindi, venduta subito dopo il delitto senza fare un passaggio di proprietà. I Ris di Roma trovarono macchie ematiche, ritenute successivamente dei falsi positivi. Circostanza questa sulla quale ha molto insistito il procuratore. La Corte di Cassazione, dopo 4 ore di camera di consiglio, ha annullato le sentenze assolutorie di Bindi e Scardigno ed ora dovrà rifarsi il processo di appello, ma con regole dettate dalla Corte Suprema, su tutti i punti che sino ad ora sono stati ritenuti sfavorevoli all’accusa. C’è un falso alibi, c’è un movente solido, c’è tutto quanto era stato negato dai giudici di primo e secondo grado. Forse, finalmente la Giustizia sta trionfando.


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arena

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L’Arena Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Francesco Tempesta

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L’Arena è la nuova rubrica de “il Fatto” che si propone di discutere e approfondire le varie tematiche locali e nazionali, interpellando i diversi personaggi politici e le prestigiose testate giornalistiche della città.

La riduzione dell’organico di diritto nelle scuole primarie a Molfetta e la conseguente eliminazione del tempo pieno danneggia, ingiustamente, bambini e famiglie, docenti e personale Ata e l’intera comunità. Questa vicenda sottolinea l’incapacità e l’ipocrisia della destra che siede al governo nazionale e cittadino. Incapacità perché con una Giunta dotata di effettivi poteri, e senza aspettare il solito Sindaco “salvatore della Patria”, si potevano approvare prima gli atti di assunzione dell’impegno di spesa per la mensa e quindi confermare e aumentare i posti docenti in organico e di conseguenza le classi di tempo pieno. Ipocrisia perché il Sindaco Azzollini che si lamenta dei tempi e dei tagli che fanno gli Uffici scolastici periferici (eseguendo direttive ministeriali) è lo stesso Senatore e Presidente della Commissione Bilancio che ha battezzato e benedetto i tagli alla scuola voluti dal duo Tremonti-Gelmini con la famigerata Legge 133/2008 (8 mld di euro tolti alla scuola pubblica). Cosa si poteva fare? Impedire a ogni costo la “riforma” fatta di tagli della Gelmini. Cosa si potrebbe ancora fare?Mobilitare famiglie e docenti per recuperare quanti più docenti e classi nella redazione dell’organico di fatto nei prossimi mesi. Ricordarsi di quanto successo e alla prossima occasione mandare a casa questo governo nazionale e cittadino ipocrita e incapace. Gianni Porta (Rif.Comunista/Federazione della Sinistra)

Prevenire è meglio che curare Sarà capitato a chiunque, almeno una volta nella propria vita, di tagliarsi con un coltello piuttosto che con un pezzo di vetro rotto. Capita! Ebbene ecco arrivare in nostro soccorso le piastrine e tutti i numerosi fattori responsabili della coagulazione che, normalmente, sono presenti nel nostro sangue ma che in situazioni di emergenza, quali la fuoriuscita di sangue attraverso la cute ed un vaso sanguigno lacerati, sono pronti a creare quel “tappo” emostatico primario che arresta l’emorragia. In soggetti sani, il tempo di coagulazione è abbastanza breve; al contrario vi sono soggetti per i quali un evento emorragico è situazione critica per l’incapacità del sangue di coagulare. E’ questo il caso dei soggetti emofilici; la mancanza totale e parziale del “fattore VIII” o del “fattore IX” della coagulazione determina la comparsa della sintomatologia (emofilia A o B). E’ possibile anche la situazione opposta; che in alcuni individui il sangue coaguli più velocemente del solito e in maniera incontrollata. Ciò può determinare la formazione di “trombi” o grumi di sangue che, giunti in prossimità di un piccolo vaso sangui-

gno ne ostruiscono il flusso con seri danni determinati dalla mancata irrorazione dei tessuti a valle dell’ostruzione. Il calcolo del “tempo di protrombina” (PT), il dosaggio della concentrazione del fibrinogeno, dei fattori della coagulazione o la presenza dei “D-Dimeri” o dei prodotti della degradazione del fibrinogeno e della fibrina (“FDP”) consentono al medico di fare diagnosi discriminando l’una o l’altra situazione patologica. Dott. Balacco Paride Via E. Fermi, 49/a tel. 080/3385232

informazione pubblicitaria

In disparte tutte le considerazioni sui tagli del governo Berlusconi, sui servizi pubblici e sul sistema del welfare che sono la vera causa della riduzione del servizio del tempo pieno per le scuole primarie di Molfetta. Problema che avrà riflessi sulle famiglie interessate al servizio e su quanti risulteranno perdenti posto a seguito della soppressione del tempo pieno, non possiamo non rilevare anche in questa vicenda la incapacità dell’amministrazione di affrontare e risolvere un problema in tempi stretti per l’assenza del Sindaco Azzollini. Sono passati infruttuosamente giorni importanti per istruire ed affrontare risolutivamente il problema senza che nessuno degli amministratore in sede fosse in grado di far nulla se non prendere tempo, procrastinare ogni decisione in attesa che il Sindaco tornasse da Roma a Molfetta. Cittadini e dirigenti hanno potuto incontrare il Sindaco solo il lunedì, quando è stata adottata una deliberazione di giunta rivelatasi però, a tempo scaduto, insufficiente per la risoluzione del problema. Intanto il Sindaco è dovuto ripartire per impegni superiori ed i problemi aspetteranno ancora una settimana prima di essere nuovamente affrontati. Non è questo il modo per occuparsi della propria città. Giovanni Abbattista (PD) Sono davvero rammaricato per quanto sta accadendo oggi a Molfetta sulla questione tempo pieno e mense scolastiche. Questi sono problemi gravi che non fanno onore alla nostra città. Leggo di botta e risposte tra maggioranza ed opposizione. Le responsabilità su quanto accaduto si palleggiano di comunicato in comunicato, ma qualcuno avrà pur toppato in questa vicenda. Analizzando situazione, tempistiche e modalità di risoluzione, tutto porta a pensare che l’Amministrazione comunale sia stata lenta nel recepire la problematiche e nel ricorrere alla soluzione. Questo perché se il nostro sindaco non è presente in città, sul nostro comune non si muove una foglia. Ma che ci stanno a fare mi chiedo, assessori consiglieri e dirigenti comunali? Per quanto altro ancora il nostro sindaco si ostinerà a gestire Molfetta nei week- end o ritagli di tempo? Queste, poi, sono le conseguenze politiche di una gestione scellerata della cosa pubblica. Adesso l’Amministrazione comunale ha il dovere morale di porre urgente rimedio alla perdita del tempo pieno. Troppi bambini , troppe donne mamme-lavoratrici usufruiscono e godono di questo servizio a mio parere fondamentale. Le istituzioni preposte devono prendersi le proprie responsabilità e fornire risposte e soluzioni alla città che le pretende con forza. Robert Amato (UDC)

La soppressione del tempo pieno scolastico a Molfetta porterà ad un vistoso taglio di personale nelle scuole molfettesi nonché notevoli disagi alle famiglie. In un periodo in cui più che mai il lavoro e le famiglie andrebbero tutelati, è giusto che sia accaduto tutto ciò o si sarebbe potuto fare di più, fermo restando che qualcosa si potrebbe ancora fare? Il tempo pieno costituisce un insostituibile elemento di crescita per il bambino. Stare con i coetanei, oltre le ore mattutine, dà loro gioia e li fa crescere col senso degli altri specie in un mondo, come quello odierno, in cui nei condomini a stento ci si saluta. Averlo soppresso,quindi,oltre ad aver arrecato un ulteriore danno alla sempre crescente necessità di lavoro, si è fatto un danno aipiccoli e questo dovrebbe non far dormir la notte chi tale decisione ha preso. Donato Rana (FLI) L’uso improprio delle parole e dei concetti, non fa altro che confondere e pilotare il pensiero altrui. Le manifestazioni delle famiglie che si sono tenute in questi giorni dimostra la grande attenzione e maturità sul problema della scuola a tempo pieno. Mi pongo, però, alcuni interrogativi: erché il Provveditorato di Bari ha causato tanto clamore al comune di Molfetta chiedendo una determina di giunta, mentre alle altre città è bastato solo una semplice comunicazione? Non bastava dare proroga per un altro anno alle scuole che, nell’anno precedente, hanno già usufruito di tale iniziativa? O era solo l’occasione per un taglio del proprio personale? Sicuramente l’amministrazione comunale sta vagliando con grande attenzione la soluzione della problematica, anche se circola voce, che occorrerebbero circa 1ml di euro per il ripristino delle strutture per la mensa e mettere in conformità le varie scuole cittadine. Sicuramente tale situazione mi vedrà partecipe attivamente, affinché i lavoratori siano sempre e comunque tutelati e l’inerzia e la mancata programmazione non siano il deterrente di un grande disagio che potrebbe colpire le famiglie e soprattutto i bambini. Lillino Giancola (Molfetta in Azione) A Molfetta c’è chi offende...chi pretende...e chi deve trovare soldi e soluzioni. La vostra stessa domanda risente di un difetto di informazione, fatto certamente in buona fede: la verità è molto diversa da tutte le cose che i vari attori di questa vicenda ci hanno raccontato. Un problema interno al mondo della scuola, alimentato da esigenze di una parte molto ristretta di addetti ai lavori, è stato cavalcato dai soliti sinistri, che non hanno esitato a utilizzare le preoccupazioni di genitori e bambini per difendere interessi di categoria. Il Comune è stato improvvisamente chiamato ad attingere ai soldi dei contribuenti per risolvere una questione in cui, sino a un mese fa, non c’entrava assolutamente nulla. Il tempo pieno (o tempo prolungato?) comporterà ingenti spese di ristrutturazione dei locali da adibire a refettorio (nei tanti, troppi plessi in cui la scuola molfettese è suddivisa). Di queste spese dovrà farsi carico spese il Comune e, di conseguenza, tutti i cittadini che pagano le tasse dal proprio reddito. La questione ci sta a cuore perché coinvolge davvero le famiglie, le donne lavoratrici e i bambini. Ma i pochi insegnanti che protestano, e gli stessi politicanti dell’opposizione, che ci offendono quotidianamente, sanno che solo questa Amministrazione ha il cuore e le risorse umane per risolvere questa vicenda a cui il sindaco Antonio Azzollini sta già lavorando quotidianamente e personalmente. Pasquale Mancini (PDL)


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Grave è stata la sottovalutazione dell’amministrazione Azzollini: l’assunzione degli oneri del servizio mensa poteva essere ratificata negli anni passati (dal 2009). Quindici è stato l’unico media a seguire interamente la vicenda e, per questo, è stato attaccato da Azzollini. Solo di fronte all’emergenza, il 9 aprile la giunta ha approvato un atto d’indirizzo, pubblicato solo martedì 12 aprile (perché non lunedì 11?), un giorno dopo i termini di scadenza posti dall’U.S.R.: il tempo pieno è stato soppresso con tagli all’organico e gravi ripercussioni sulla didattica. Qualche speranza a giugno con la redazione dell’organico di fatto, per reincludere gli insegnanti “tagliati”. Marcello la Forgia (Quindici) Il tempo pieno lo chiedono soprattutto i genitori, che hanno a cuore le sorti dei loro figli e che sono costretti a duri turni di lavoro. Meglio definirlo tempo lungo con maggiore offerta formativa. I Dirigenti valutano le proposte dei genitori, anno per anno, e agiscono di conseguenza, allargando, su indicazione dell’ex provveditorato, il loro organico. Spesso mancano le condizioni per gestire il tempo lungo (mense, strutture, personale ausiliario carente), e, gioco forza, si assiste al classico balletto delle responsabilità, coinvolgendo e strumentalizzando i poveri genitori, che fanno pendere l’ago della bilancia a favore di una tesi e non dell’altra. Questo accade a Molfetta, con la sollevazione di un gran polverone, che non fa onore a nessuno. Francesco Verdesca (Ilbiancorosso.it)

La soppressione del tempo pieno scolastico a Molfetta porterà ad un vistoso taglio di personale nelle scuole molfettesi nonché notevoli disagi alle famiglie. In un periodo in cui più che mai il lavoro e le famiglie andrebbero tutelati, è giusto che sia accaduto tutto ciò o si sarebbe potuto fare di più, fermo restando che qualcosa si potrebbe ancora fare? A giugno si saprà se le scuole primarie continueranno a usufruire del servizio mensa e quindi del tempo pieno. Al momento parrebbe di no, ma la situazione potrebbe anche riservare sviluppi positivi. Ad ogni modo, se ci si fosse attivati entro le scadenze, non staremmo qui a parlare del problema. (Redazione MolfettaLive) Siamo a Molfetta che rispecchia l’Italia quindi niente di più normale che con un piccolo cavillo e l’esperienza del Sindaco le cose si possano mettere a posto. Certo rimane la preoccupazione di genitori e insegnanti che non hanno certezze e quindi da non invidiare. Ho ricevuto molte segnalazioni dai genitori preoccupati e molti di loro senza la possibilità di far fronte economicamente a questa emergenza. Non giudico da che parte c’è stato l’errore perché leggendo le varie versioni come sempre hanno tutti ragione ma va assolutamente risolto, sui bambini non si scherza. Giulio Cosentino (il Fatto)


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il confronto

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Può bastare la caccia di selezione a tutelare l’ambiente? Chissà... Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Pantaleo de Trizio Quando non ci sono alternative a contrastare l’eccesso di proliferazione di alcune specie di animali, in zone protette, viene aperta la caccia di selezione. Una necessità estrema, un intervento che viene programmato, calcolato, monitorato dagli Enti locali preposti. Permettere la caccia di selezione non vuol dire abbattere necessariamente la selvaggina, che può essere invece catturata e liberata in territori dove scarseggia. É garantita da una legge quadro che stabilisce modalità e strumenti d’intervento. Di solito viene affidata ad agenti specializzati del Corpo di Polizia Forestale muniti di patentino e non ai cacciatori. “Perché - ha sottolineato al

nostro giornale Pasquale Salvemini, responsabile del Wwf sezione di Molfetta – la maggior parte delle “doppiette” non rispetta la natura, fa fuoco senza raccogliere i bossoli: si colpiscono e uccidono gli animali che giungono sotto tiro, abbattendone più di quanto è previsto delle norme, usando spesso richiami elettronici per attirare le prede”. “Il vero cacciatore - ha proseguito Salvemini – “è colui che si accontenta di fare un’escursione nei campi, ritirandosi soddisfatto anche quando non ha sparato un sol colpo”. La caccia di selezione sovente nasce dal timore di essere aggrediti da animali selvatici, quali cinghiali, volpi o lupi. Il cinghiale è ritenuto il più aggressivo di tutti, tanto che, dopo alcune

segnalazioni che ne indicavano la presenza di molti capi sull’altipiano murgese, l’Ente Parco Alta Murgia ha intrapreso delle battute di caccia per quantificarne il numero ed eventualmente scongiurarne il pericolo. Ma, dopo varie uscite, gli addetti ai lavori non hanno trovato nulla, solo tracce. “Il cinghiale fino ad ora non ha né aggredito e né ucciso nessuno - ha affermato il presidente Salvemini – “e ai cacciatori consiglio di osservare i principi della caccia naturale, il rispetto degli animali e della natura stessa”. Molfetta conta pochi cacciatori che, nei periodi caccia, frequentano solitamente la zona di Lama Cupa e dintorni.

Il punto di vista dei cacciatori Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Circolo Cacciatori Molfetta Con rammarico notiamo una superficiale e pressappochista azione nei confronti dei rapporti uomo- ambiente. Questa notizia mette in risalto le problematiche del rapporto tra l’agricoltore , l’ambiente e la fauna. Dove l’uomo deve intervenire per una equilibrata convivenza. Nel corso degli anni si è potuto studiare e monitorare quali fossero i metodi più redditizi e quelli fallimentari sulla gestione del rapporto fauna e danni all’agricoltura. Il povero contadino, vedendosi distruggere il suo operato ed il suo reddito, ha preferito un “fai da te”, forse ignaro dell’esistenza di organi preposti all’intervento di risarcimento danni o all’eliminazione del problema. Operatori qualificati e coordinati dall’ ISPRA (Istituto Superio-

re per la Protezione e la Ricerca Ambientale) Il signori ambientalisti della nostra città, invece di giocare a “guardia e ladri” dovrebbero informare il contadino che ci sono metodi d’intervento diversi e sicuramente più convenienti nei confronti di tutti. Le loro iniziative di “repressione” sono lontane dalla civile opera di gestione ambientale. Interpellare l’ISPRA sarebbe una saggia e legale iniziativa. Ci chiediamo come mai abbiano continuato ad operare in tal senso, nonostante siano stati indagati sulla morte di un anziano professore emiliano che ogni anno assaporava l’antica tradizione della caccia sulla nostra splendida murgia. L’articolo in oggetto inizia con “il suo più grande divertimento” per proteggere il suo frutteto. Pensiamo sia, anche e soprattutto di questi si-

gnori il divertimento nel reprimere e rovinare penalmente la povera gente che vuole proteggere il suo frutteto. Col titolo che ricoprono dovrebbero conoscere gli animali e i danni alle colture che possono provocare, e quindi intervenire con metodi più collaborativi e non repressivi. A tal proposito, l’ATC della provincia di Bari organizza corsi di formazione con esame finale, per operatori che avranno la qualifica di intervenire sul rapporto animali cose e persone. Pensiamo che informare tutti sia meglio, onde evitare che l’ignaro proprietario, scacciando i pappagalli che gli distruggono la palma secolare o gli storni che distruggono in 3 minuti il suo oliveto/frutteto, possa incappare negli “appostamenti”, e impegnare la giustizia per condannare penalmente il signore che ha “maltrattato il pappagallo”.

pillola web del 03/05/2011

Il Consiglio di Stato rigetta l’appello del Comune nella vicenda del torrino

Molfetta - Altra porta chiusa per il Comune di Molfetta nella vicenda che vede, ormai da due anni, protagonista delle cronache giudiziarie il palazzo storico adiacente il Duomo vecchio di Molfetta di proprietà dell’avv. Annalisa Nanna. Il Consiglio di Stato, nella giornata di oggi, ha emesso l’ordinanza n. 1855/2011 con la quale ha rigettato l’appello avanzato dalla Pubblica Amministrazione avverso il provvedimento del Tar Bari, con il quale la proprietaria, lo scorso 27 gennaio, l’aveva avuta vinta in merito ad un supposto incremento di altezza di 30 cm. del vano del secondo piano contestatole dall’Ufficio Tecnico e ritenuto insussistente. In quella circostanza, il Comune vide anche condannarsi al pagamento di € 2.000 di spese legali. I giudici di palazzo Spada hanno ritenuto non fondate le doglianze avanzate dal Comune ed hanno rinviato la decisione definitiva al merito, già fissato dinanzi all’organo giurisdizionale barese per il prossimo ottobre 2011. La proprietaria, difesa nell’occasione dagli Avvocati Massimo Ingravalle, Rocco Nanna e Mario Sanino del foro di Roma, non cede dinanzi ai colpi sferrati dal Comune. E così la saga continua.


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cronaca

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Tenta il furto di una telecamera di sorveglianza: arrestato un 24enne di Trani Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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In cima ad una scala, in tuta nera, scarpe ginniche, guanti e passamontagna, ha tentato di rubare una telecamera di un impianto di videosorveglianza di proprietà del comune, ma sorpreso finisce ai domiciliari. Dovrà difendersi dall’accusa di tentato furto aggravato, Giovanni Zazzera, 24enne di Trani, già noto alle forze dell’ordine, arrestato la notte scorsa a Molfetta dai Carabinieri della locale Compagnia. I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, durante un servizio di perlustrazione, di passaggio in piazza Aldo Moro, davanti la stazione ferroviaria, hanno notato una scala appoggiata ad un palo di sostegno di una telecamera di sorveglianza, in cima alla quale c’era il giovane che armeggiava davanti all’apparecchio. Resosi conto della presenza dei carabinieri, è sceso in tutta fretta nel tentativo di farla franca, ma è finito nelle braccia degli operanti.

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Tratto in arresto, il 24enne è stato poi sottoposto agli arresti domiciliari, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Ieri sera, invece, altri militari dello stesso Nucleo hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Trani un pregiudicato 36enne barese, del quartiere Libertà, per ricettazione e detenzione di prodotti con segni falsi. L’uomo, notato in viale Berlinguer in compagnia di altre due persone pregiudicate, anch’esse baresi, nei pressi dell’abitazione di un individuo ben noto alle forze dell’ordine, alla vista degli operanti ha cercato di defilarsi nel tentativo di eludere il controllo. Sottoposti a perquisizione, il 36enne è stato trovato in possesso di due orologi di una nota marca, verosimilmente contraffatti e di una pistola a salve priva del tappo rosso, il tutto sottoposto a sequestro.

Operazione della Guardia di Finanza: sequestrati 3,5 chilogrammi di tritolo e 40 grammi di sostanze stupefacenti Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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I Militari della Tenenza Guardia di Finanza di Molfetta hanno sottoposto a sequestro nelle campagne tra i comuni di Terlizzi, e Ruvo di Puglia: 3,5 chilogrammi di tritolo, un ordigno rudimentale idonea a esplodere e 40 grammi di sostanze stupefacenti. L’esplosivo e lo stupefacente sono stati rinvenuti nei pressi di un casolare nella disponibilità

Preleva denaro dal bancomat con carte rubate: preso un sorvegliato

di due soggetti denunciati all’autorità giudiziaria per detenzione di materiale esplodente e di sostanze stupefacenti. Il materiale esplodente era pronto all’uso e utilizzabile per eventuali per atti intimidatori. Nel corso delle operazioni, sono intervenuti gli artificieri e la scientifica dell’arma dei Carabinieri per effettuare i rilievi di rito.

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Aveva prelevato oltre mille euro utilizzando tre carte bancomat rubate, appartenenti ad una stessa persona ed è finito in carcere. Lo hanno scoperto i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Molfetta, che ieri mattina hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Trani, dott.ssa Margherita Grippo, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica tranese, dott.ssa Carmela Bruna Manganelli, nei confronti del sorvegliato speciale del luogo 35enne, Giuseppe Pati, accusato di ricettazione, indebito utilizzo di carte di pagamento e inosservanza degli obblighi imposti. I fatti risalgono allo scorso mese di febbraio, quando un 37enne di Molfetta si accorgeva dell’ammanco di tre tessere bancomat dall’interno del proprio porta documenti e denuncia-

va l’accaduto. Le indagini eseguite dai militari hanno consentito di appurare che le carte erano state utilizzate per effettuare due prelievi da 500 euro, a distanza di un giorno e uno di 20 euro, oltre ad aver effettuato altri quattro tentativi, senza tuttavia riuscirci. Determinante si è rivelata l’acquisizione delle immagini impresse dalle telecamere di sorveglianza dell’Istituto di credito, attraverso le quali gli operanti hanno riconosciuto inconfutabilmente il 35enne, a loro ben noto in quanto sorvegliato speciale del luogo. Il quadro probatorio presentato all’Autorità Giudiziaria ha consentito a quest’ultima di emettere il provvedimento notificato ieri mattina. Tratti in arresto, il 37enne si trova ora rinchiuso nella casa circondariale di Trani.

Aggredisce e minaccia la convivente nonostante la presenza dei Carabinieri Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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Dopo aver aggredito la convivente, ha continuato a minacciarla ed ingiuriarla anche all’interno della Stazione Carabinieri dove la donna si era portata per denunciare l’uomo. Si tratta di un 35enne di Molfetta arrestato ieri pomeriggio in quel centro dai militari della locale Stazione con le accuse di lesioni personali, ingiuria, resistenza a P.U. e danneggiamento. Alle 14.00 circa la malcapitata, inseguita dall’uomo che continuava a minacciarla ed

ingiuriarla per evitare che lo denunciasse, si è portata presso la locale Stazione Carabinieri dove veniva soccorsa da personale del “118” fatto intervenire in loco. L’uomo, alla richiesta dei documenti, andava in escandescenza danneggiando alcune suppellettili e aggredendo gli operanti che lo bloccavano definitivamente traendolo in arresto. Il 35enne è stato associato presso la casa circondariale di Trani mentre la vittima ha riportato lievi lesioni.


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cronaca

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Tentano un furto in un appartamento: presi in due Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

È accaduto nella tarda serata del 17 aprile a Molfetta, dove i Carabinieri del locale Nucleo Radiomobile hanno tratto in arresto il 26enne Aidas Matonis ed il 25enne Robertas Kavaliauskas, entrambi lituani, con l’accusa di tentato furto aggravato. I militari, attivati da una telefonata giunta sul “112”, si sono recati in quella via Gen. Amato, dove erano stati notati due individui armeggiare sulla porta di un appartamento ubicato al quinto piano di uno stabile. Giunti sul posto,

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gli operanti hanno bloccato i due mentre si stavano dando alla fuga scendendo le scale dello stabile. Sottoposti a controllo sono stati trovati in possesso di un grosso cacciavite e di una chiave alterata utile all’apertura di porte blindate, sottoposti a sequestro. Gli accertamenti eseguiti hanno permesso di constatare la presenza di evidenti segni di effrazione sulla porta di ingresso di un appartamento, compatibili con l’arnese sequestrato. Tratti in arresto, i due sono stati associati presso il carcere di Trani.

Fermato su di un’auto rubata: arrestato un 38enne Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

Sorpreso a bordo di un’auto rubata è finito in carcere. Si tratta di Nicola Simone, 38enne di Trani, noto alle forze dell’ordine, arrestato ieri sera a Molfetta dai Carabinieri della locale Compagnia con l’accusa di ricettazione. I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, durante un servizio volto alla prevenzione e repressione di reati in genere, hanno rinvenuto in via Martiri di Via Fani una Fiat Uno, che a seguito di accertamenti è risultata essere il provento di un furto avvenuto alcuni giorni addietro a Bisceglie. Prevedendo l’arrivo di qualcuno che potesse prelevarla, gli operanti si sono appostati nella zona e i risultati positivi non sono mancati, atteso che dopo circa un’ora è sopraggiunto un individuo, poi identificato nel 38enne, il quale, dopo aver armeggiato davanti lo sportello del guidatore, è riuscito ad aprirla e quindi a mettersi alla guida, pronto per partire.

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Usciti allo scoperto, gli operanti hanno bloccato il mezzo e lo hanno sottoposto ad un controllo, a seguito del quale è stato rinvenuto, nella serratura del quadro di accensione, uno “spadino” (ovvero un attrezzo rudimentale simile ad una chiave con cui avviare i motori delle autovetture), poi sottoposto a sequestro. Tratto in arresto, il 38enne è stato associato presso la casa circondariale di Trani, mentre il veicolo è stato poi restituito al legittimo proprietario.

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I Carabinieri arrestano “stalker” 33enne Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

“...con reiterate condotte di minaccia e molestia cagionava alla vittima un perdurante e grave stato di paura ingenerandole un fondato timore per la propria incolumità... tanto da costringerla a modificare le proprie consuetudini di vita...” è quanto si legge sull’Ordinanza di Custodia Cautelare, a firma del G.i.p. del Tribunale di Trani, che ha disposto l’arresto di un 33enne di Molfetta, resosi “protagonista” di atti persecutori e maltrattamenti in famiglia. L’uomo, dal mese di aprile dello scorso anno mai rassegnatosi alla fine della storia con la ex moglie, aveva a più riprese, dato sfogo alle sue intemperanze che avevano coinvolto la donna,

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ingiuriandola in varie occasioni e sul posto di lavoro, minacciandola per mezzo di telefonate, infrangendole i vetri dell’auto, gli specchietti e danneggiando i tergicristalli. In più occasioni e anche alla presenza dei figli minori, ha maltrattato la moglie cagionandole sofferenze psichiche e fisiche in particolare percuotendola con schiaffi e calci. I numerosi episodi e le denunce che ne erano scaturite, hanno indotto il Giudice ad adottare il provvedimento in questione eseguito ieri pomeriggio dai Carabinieri della Stazione di Molfetta. Tratto in arresto l’uomo è stato associato presso la casa circondariale di Trani.

Bazar della droga scoperto in un sottano: quasi un chilo e mezzo tra marijuana, hashish e cocaina Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

Aveva allestito un vero e proprio bazar della droga all’interno di un sottano, nel centro storico di Molfetta, con 1.123 grammi di marijuana, 186 di hashish, 70 di cocaina e per questo è finito in carcere. È quanto hanno scoperto la notte scorsa in quel centro i Carabinieri della locale Compagnia, che hanno tratto in arresto Angelo Raffaele Passidomo, 28enne censurato del luogo, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, nel corso di uno specifico servizio, hanno intercettato il giovane, a bordo di un ciclomotore, in compagnia di un amico. Fermato e sottoposto ad un controllo, gli operanti hanno rinvenuto, nella sua disponibilità, 270 euro e tre telefoni cellulare, su cui giungevano, durante le opera-

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zioni, diversi sms dal contenuto equivoco. Per tale motivo, gli operanti hanno proceduto alla perquisizione di un locale nella sua disponibilità, ubicato in Vico San Giuseppe, ove hanno scovato, all’interno di un bidone in plastica a chiusura ermetica, l‘intero quantitativo di stupefacente, nonché un bilancino elettronico di precisione, un paio di forbici, un taglierino con la lama annerita e sporca di hashish e una quarantina di ritagli di buste in cellophane a forma circolare, analoghi a quelli utilizzati per confezionare le dosi rinvenute. Tratto in arresto, il giovane è stato poi associato presso la casa circondariale di Trani, mentre la droga, il denaro, ritenuto provento dell’illecita attività e i tre telefoni cellulari, le cui sim card erano tutte prive del numero seriale in quanto cancellato, sono stati posti sotto sequestro.


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attualità

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Carnevale Molfettese 2011: operazione trasparenza? Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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Campagna pubblicitaria Carnevale Putignano 2011

Campagna pubblicitaria Carnevale Molfetta 2011

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di Giulio Cosentino Dopo ben 19 comunicati stampa, quasi tutti auto celebrativi da parte degli organizzatori del Carnevale Molfettese 2011, finalmente è arrivato quello richiesto più volte che cerca di mettere luce sui costi dell’evento. Copiando le testuali parole del comunicato e omettendo la prima parte auto celebrativa leggiamo: Il Comune di Molfetta ha stanziato per l’organizzazione della manifestazione 50mila euro, cifra comprensiva di IVA, che sono serviti per pagare i costi di SIAE (2.000 euro), il service audio e luci (5.700 euro), l’allestimento della gradinata (5.500 euro), la campagna di comunicazione (2.370 euro), gli artisti intervenuti (7.920 euro), l’utilizzo dell’Auditorium Madonna della Pace (950 euro), la direzione artistica (1.250 euro) e la diretta televisiva su Antenna Sud (4.800 euro). Con il finanziamento concesso all’agenzia Frog si è proceduto al pagamento delle campagne pubblicitarie su radio, siti web e quotidiani

(La Gazzetta del Mezzogiorno, la Repubblica), per una spesa di circa 7.000 euro. Inoltre è stata pagata la Bassa Musica Città di Molfetta, gli animatori, il personale d’ausilio all’organizzazione, i costi di allestimento della mostra fotografica-documentaria e le spese varie per l’organizzazione che ha coinvolto numerose professionalità. Ci sono infine le spese coperte con le sponsorizzazioni raccolte grazie ad un continuo “porta a porta” da parte dei componenti dell’organizzazione e senza le quali sarebbe stato impossibile realizzare una manifestazione di alto profilo: tipografia (5.400 euro), rimborsi spese ai carristi (28.000 euro), rimborsi spese per i gruppi partecipanti alle due serate del Veglioncino (3.500 euro), rimborsi spese per i gruppi partecipanti alle due sfilate (2.400 euro). Inoltre sono state affrontate le spese per guardiania e pulizie del Pala Poli dopo il Veglioncino. Nei prossimi giorni saranno poi erogati i contributi da destinare a Sermolfetta, Croce Rossa Italiana e Misericordia che hanno presidiato

tutte le sedi in cui si sono svolte le manifestazioni a tutela del pubblico e il contributo che verrà consegnato alla Lega del Filo d’Oro che è stata partner dell’evento. “Rendendo pubblico il bilancio economico del Carnevale -ha dichiarato il direttore artistico Tommaso Amato- pensiamo di aver dato un segnale chiaro di serietà, professionalità e trasparenza: abbiamo lavorato per il bene della città e nel segno della correttezza. Penso sia questo il nostro maggiore motivo di orgoglio”. Facendo due conti ci troviamo sui 77.000 euro mentre ci sono tante voci senza un costo o altre chiaramente arrotondate. Per esempio: la spesa per la campagna pubblicitaria di “circa” 7.000 euro come è stata distribuita ? Noi de “Il fatto”siamo costati per un banner sul sito solo 100 euro. Il bilancio di un evento pubblico, finanziato con i soldi dei molfettesi, dovrebbe essere più dettagliato e dare la possibilità ai cittadini di poter giudicare se effettivamente il lavoro degli organizzatori è stato svolto con correttezza e

professionalità. Non entro in merito al contenuto artistico dell’evento ma alla gestione della gara di assegnazione (che non c’è stata), a chi ha curato la comunicazione e a quanto hanno eventualmente guadagnato, da un evento “pubblico”, gli organizzatori. Nessuna colpa a chi ha curato la campagna stampa che “giustamente” dice la verità del proprio cliente anche se, alcune volte, si è sconfinati nel ridicolo, come quando è stata presentata la grafica istituzionale. Io sono rimasto a bocca aperta!(guardate le grafiche a fine articolo) C’è da riconoscere, però, che una risposta a tal riguardo,anche se non dettagliata, è stata data mentre per i costi del Natale Molfettese e della Notte Bianca permane il buio totale. Mi piacerebbe, in seguito a questo articolo, avere una risposta da parte dell’amministrazione comunale che sappiamo essere sempre molto attenta e trasparente nel controllo dei conti pubblici. Ai lettori chiediamo le loro impressioni a direttore@ilfatto.net


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attualità

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Il Wi-Fi libero anche in Italia e Molfetta potrebbe essere la prima Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Giulio Cosentino Le elezioni si vincono con il WI-FI o almeno questo sembra essere uno dei punti di forza delle promesse elettorali del momento. Mentre Brunetta promette WI-FI in tutte le scuole entro il 2012, la prestigiosa rivista Wired lancia il progetto “Sveglia Italia” che propone a tutti i comuni di Italia di aderire alla sua rete di Hot Spot gratuiti per gli utenti. Chiaro che l’apparecchio e il costo d’esercizio sarà a carico del comune aderente, ma se saranno onesti si limiterà a poche centinaia di euro che, come contropartita, darà una finestra aperta a tutti verso internet. Il comune di Molfetta non ha ancora aderito ma può farlo semplicemente andando sul sito www.wired.it e iscriversi. Il comune di Giovinazzo, in questo, è stato più veloce. Molfetta, dal canto suo, è stata pioniera in questo settore quando ancora il decreto Pisani era una rogna e può vantarsi di aver avuto e distrutto un progetto rinato dopo anni a livello italiano. Da andarne fieri senza alcun dubbio! Guardiamo la breve vita del Hot Spot gratuito a Molfetta: Nel 2006 venne lanciata a Molfetta una delle prime reti wi-fi italiane gratuite per i cittadini che prese il nome di MARINAI DEL WEB. I punti

di accesso gratuiti erano in Piazza Municipio, Piazza Cappuccini, Piazza Garibaldi, Biblioteca Comunale, Parco di Ponente, Parco di Levante, Parco di Mezzogiorno, Corso Umberto (zona liceo), Banchina Seminario, Piazza Cappuccini e Madonna dei Martiri. Successivamente per questioni interne e ,comunque ufficialmente collegate al decreto Pisanu, si preferì sospendere il servizio che era utilizzato da 700 utenti, oltre ai numerosi turisti di passaggio. In realtà si parlò di un nuovo progetto comunale finanziato con parecchie centinaia di migliaia di euro contro i seimila dell’originale, ma praticamente identico. Di questo progetto non si è saputo più niente. Chissà se i soldi sono stati spesi! Dopo pochi mesi dalla sospensione di Marinai del Web nacque la rete sperimentale Urban Hot Spot altrettanto gratuita e finanziata dalla ACTIVA SRL (Il Fatto) ma realizzata per locali interni perché la licenza WISP ancora oggi non permette la trasmissione in luogo pubblico esterno cosa che, invece, è permessa alle amministrazioni pubbliche come servizio ai cittadini. UHS oggi è sospesa in attesa di capire bene le evoluzioni delle rete wireless e per problemi tecnici di varia natura legati alle linee degli esercenti coinvolti. Il sito è ancora visibile www.urbanhotspot.it

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Come potrebbe rimediare il Comune di Molfetta e fare una bella figura ? di Giulio Cosentino Al momento hanno aderito alla rete WI-FI gratuita nazionale diversi comuni ma nessuno di questi si trova in casa un infrastruttura proprietaria pronta a partire. Quindi con una piccola riprogrammazione possiamo aderire e partire per primi in Italia, quindi diventare caso esempio nazionale. Le piazze servite sarebbero le stesse descritte precedentemente nell’articolo. In più per l’amministrazione non ci sarebbe alcun costo aggiuntivo perché gli apparecchi sono tutti già installati e operativi, le linee adsl sono condivise e di proprietà comunale e la riprogrammazione consiste semplicemente nel cambiare l’indirizzo del server di autenticazione radius. Anche la questione privacy non è più un problema perché la responsabilità va a carico del WISP del progetto di Wired. Tuttalpiù, visto che la

rete comunale è spenta da anni, servirà qualche piccolo alimentatore nuovo o fusibile, il tutto risolvibile con poche decine di euro. Milano, cinque anni dopo Molfetta, ne ha fatta una sua sperimentale, avviata da pochi giorni, che prende il nome di WI-MI. Perché non fare una bella figura a livello nazionale? Io sono a disposizione ovviamente in maniera gratuita.

Torna il Consiglio Comunale on-line Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Giulio Cosentino

Stralcio dall’articolo “Dal confronto alla palestra tecnica” pubblicato su l’AltraMolfetta di aprile

Grande notizia letta sul numero di aprile de “l’Altra Molfetta” circa la disponibilità, da parte del presidente del consiglio comunale Ninnì Camporeale, ad autorizzare il nostro staff alle riprese video durante le sedute del consiglio comunale. Leggo anche che la decisione di sospenderle è stata nostra e, pertanto, chiedo scusa alla cittadinanza per questo vuoto temporale anche se, di consigli comunali se ne sono visti molto pochi negli ultimi tempi. I vecchi consigli comunali sono ancora online si fermano al 09 gennaio 2009; sono liberamente scaricabili e utilizzabili come ha fatto il “mascalzone” che ha ritagliato lo sfogo del nostro sindaco durante una seduta del consiglio e trasformandola nel tormentone estivo 2009, molfettese e non solo. Ricordo

ancora le suonerie dei cellulari che riprendevano le celebri parole pronunciate dal sindaco in quella circostanza come “noi si...voi no” o “scitavin”. Lo scopo delle nostre riprese, era quello di lasciare un segno visivo delle cose dette in seduta, senza i condizionamenti o gli errori di scrittura di chi deve riassumere, in poche righe, numerose ore di discorsi. Tecnicamente oggi siamo molto più avanti rispetto al passato e non abbiamo alcun limite di registrazione che prima, invece, arrivava ad un massimo di 70 ore. Con la stessa infrastruttura possiamo mandare in diretta qualsiasi evento e soddisfare la voglia di sapere dei nostri 2.000 visitatori giornalieri. Anche per quanto riguarda l’audio abbiamo fatto dei passi in avanti: possiamo posizionarci in qualsiasi punto decida di collocarci l’amministrazione, così da non “intercettare” i discorsi riservatissimi

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dei consiglieri vicino alla telecamera. Grazie, quindi, all’Altra Molfetta, a chi ha scritto l’articolo, ad Angela Pansini che l’ha coordinato e al dott. Antonio De Gioia che, nella pagina successiva, ha dimostrato di avere sempre sullo stesso argomento una memoria infallibile. Grazie alla loro comunicazione siamo riusciti a far luce su un argomento che, a noi, sta molto a cuore e siamo liberi di poter tornare a fare notizia come ai vecchi tempi. Preparatevi, quindi, perché, a breve, torneremo ON LINE a riprendere le sedute del nostro consiglio comunale.

Area Consiglio Comunale... Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0062.htm

A Molfetta il più grande centro commerciale d’Italia? Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Giulio Cosentino Il giorno 8 aprile 2011 è uscita, sul sito di notizie locali www.molfettalive.it, la notizia della prossima apertura di un grande centro commerciale a Molfetta. Fin qui niente di nuovo, dato che Molfetta sta vivendo uno sviluppo incredibile da quel punto di vista. Il titolo dell’articolo recitava così: “Si chiamerà “3C”, da maggio a Molfetta il più grande centro commerciale d’Italia”. Successivamente il 20 aprile 2011 riceviamo dall’ufficio stampa CENTRO 3C un nuovo comunicato con addirittura le grafiche del volantino con su indicato il dominio www.centro3c.it. Tutto avvolto nel mistero e ad oggi, 11 maggio, ancora non s’è visto nulla. Solo un paio di cartelloni pubblicitari. Da buon ex investigatore ho pensato di fare una piccola indagine, anche perché molti molfettesi si sono rivolti a noi per avere informazioni a riguardo nella speranza di trovare un posto di lavo-

ro magari come commesso o impiegato. La prima cosa che ho fatto è stata quella di capire da chi è stato registrato il dominio www. centro3c.it e, con stupore, ho scoperto che è stato registrato il 12-04-2011 dallo STUDIO 360 SNC DEI F.LLI ALTOMARE di Molfetta. Per chi non lo sapesse, lo Studio 360 è una agenzia pubblicitaria che, tra i tanti prodotti, ha anche l’esclusiva pubblicitaria sul portale www.molfettalive. it. A questo punto mi sono collegato sul frofilo di facebook Centro Commerciale 3C e, come già accaduto per la mia redazione, ho trovato prima numerose richieste di cittadini in cerca di lavoro e poi dagli stessi delusi ho trovato, forse, la soluzione al mistero, oltre a lamentele. Il fantomatico Centro Commerciale Cittadino (C+C+C=3C) non dovrebbe essere altro che il nostro centro città. Per meglio dire i negozi del centro città. Se queste considerazioni sono giuste temo si tratti di un caso di pubblicità occulta, chiaramente vietata dalla legge e, ancora peggio, occultata in un arti-

colo di notizie di un giornale serio e ritenuto molto attendibile come MolfettaLive. Al momento qui in redazione siamo rimasti come 3C... e speriamo, nei prossimi giorni, di veder sorgere un capannone grande quanto Molfetta che assuma tanti giovani volenterosi. In caso contrario penso che gli organi preposti dovrebbero attivarsi come già accaduto in passato nelle sentenze qui sotto. Mandateci le vostre impressioni a redazione@ ilfatto.net Altalex, 29 ottobre 2004 (Si ringrazia per la segnalazione il dott. Franco Abruzzo) La natura pubblicitaria di una comunicazione riposa sulla circostanza della presenza di “uno scopo di promuovere la vendita di beni ... oppure la prestazione di opere o di servizi” (art. 2, c. 1°, lett. a, d.lgs. n. 74/1992), fine che è evidentemente incompatibile con quello giornalistico, di fornire un’informazione obiettiva. Lo ha stabilito il Tar del Lazio, con la sentenza n.

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8919/2003, ricordando che nell’ambito del divieto di pubblicità occulte ricadono, in particolare, le ipotesi di pubblicità tradizionalmente denominata “redazionale”, la quale si rivolge al pubblico con le ingannevoli sembianze di un normale servizio giornalistico, apparentemente riconducibile ad una disinteressata scelta della redazione. (TAR Lazio, 19/6/03, n°5450) “La legge vieta qualsiasi “camuffamento” di un messaggio pubblicitario sotto sembianze diverse allorché la dissimulazione della natura pubblicitaria del messaggio sia di per sé idonea ad indurre in errore il destinatario, pregiudicandone il comportamento economico”.


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in città

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Premio ad Albano Carrisi a Molfetta Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

pillola web del 18/04/2011

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Il cantante Albano Carrisi riceverà il premio “Una vita per la musica” in occasione del concerto che terrà, venerdì 27 alle 20.30, nell’Anfiteatro di ponente a Molfetta. Il concerto evento, organizzato dal Comune di Molfetta e dalla Fondazione Musicale “Vincenzo Maria Valente”, ha soprattutto uno scopo benefico: parte del ricavato della vendita dei biglietti, sarà devoluto alle associazioni Agebeo e Famiglia Dovuta. La serata, condotta da Lorena Bianchetti, oltre alla performance dell’artista salentino, prevede anche l’esibizione di Montserrat Caballè, Montserrat Martì ed Emma Marrone, accompagnati dall’orchestra Filarmonica Mediterranea diretta da Paolo Lepore. Il premio ad Albano sarà consegnato dal sindaco di Molfetta Antonio Azzollini e da Piero Centrone, presidente della Fondazione Valente. I biglietti sono già disponibili sul sito circuito Bookingshow: posto unico a sedere numerato, unico ordine al prezzo di 25,00 euro più 3,00 euro di diritti di prevendita. La grande passione per la musica porta Albano, giovanissimo, ad abbandonare gli studi per dedicarsi completamente al canto. Si trasferisce a Milano, nella speranza di affermarsi in questo campo. A spingerlo verso questa strada è Domenico Modugno, artista per il quale Carrisi

nutre grande ammirazione. Rispondendo ad un annuncio del Clan di Celentano che ricercava nuove voci, viene subito ingaggiato ed inizia le prime tournèe in Italia e in Svizzera. Due anni e mezzo più tardi firma il suo primo contratto con la EMI. Nel 1967 il 45 giri “Nel sole” diventa un grande successo e vende oltre un milione di copie. Nello stesso anno partecipa al tour italiano dei

Rolling Stone. Dotato di una voce inconfondibile, di vasta estensione e di un’intonazione perfetta, Al Bano Carrisi diventa presto il beniamino del pubblico. Scrive lui stesso quasi tutte le sue canzoni. Da alcune di queste vengono tratti anche dei film. Durante le riprese di “Nel Sole” conosce Romina Power, che sposa il 26 luglio 1970. Ha al suo attivo 26 album e nove film. Fa tournèe in tutto il mondo. Nel 1984 trionfa a

Sanremo con la moglie conquistando il primo posto con il brano “Ci sarà”. Due anni dopo la coppia firma un contratto europeo con la Wea, segnando un altro passo importante della propria carriera artistica con la pubblicazione del loro album “Sempre sempre” che conferma la loro dimensione internazionale. Nel 1991 celebrano 25 anni di carriera artistica con un’antologia che comprende 14 brani, tra i più popolari del loro vasto repertorio. Nel 1995 esce in Italia l’album “Emozionale”, per realizzare il quale Al Bano Carrisi si avvale della collaborazione di Paco De Lucia, il miglior chitarrista di flamenco di tutti i tempi e del grande soprano Montserrat Caballè. Partecipa da solo al 46° Festival di Sanremo, con il brano “E’ la mia vita”. L’anno successivo si ripresenta , ancora solo, con il brano “Verso il sole”, che dà il titolo all’album che contiene varie canzoni della sua vita da solista. Nell’estate del 1998 completa “Il nuovo Concerto” disco che mette in luce la sua profondità vocale emotiva. Nel 1999 partecipa al 49° Festival di Sanremo, nella Sezione Campioni con la canzone “Ancora in volo”, disponibile in Real Video. Nel 2000 è protagonista di “Nel cuore del padre” , una serata dedicata alla sua lunga e prestigiosa carriera. E, adesso, dopo una “vita per la musica” riceverà il premio a Molfetta.

Inaugurazione del monumento gotico del Calvario

Molfetta - Dopo un anno e mezzo di lavori di restauro, il Calvario è stato restituito ai cittadini Molfettesi. Lo storico monumento neogotico di piazza Garibaldi è stato inaugurato sabato 16 aprile alle ore 18.30. All’inaugurazione hanno preso parte il sindaco Antonio Azzollini, il vescovo Mons. Luigi Martella e il presidente del Rotary Molfetta Pietro Facchini. Costruito nel 1857 grazie a un progetto dell’architetto Corrado De Judicibus, per volontà dei padri Gesuiti, oggi il Calvario risplende come nuovo in tutti i suoi 20 metri di altezza. L’intervento di “lifting”, finanziato da Comune di Molfetta e Rotary Club Molfetta, ha riguardato la rimozione di tutti i depositi presenti sulla superficie del monumento: macchie, incrostazioni, vegetazione e terricci. L’esecuzione dei lavori si è svolta sotto la supervisione Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Bari.

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Il “Vecchio Gazebo”: DS Pizza Point per celiaci Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Gianfranco Inglese Nel novero dei ristoranti e pizzerie “DS gluten free”, a partire da questo mese c’è anche il ristorante-pizzeria “Il Vecchio Gazebo” di Molfetta che risulta essere un unicum nella città e uno dei pochi nella regione Puglia. Il DS Pizza Point è una catena di ristoranti e pizzerie a livello territoriale ed europeo che ha come obiettivo diventare il simbolo della ristorazione senza glutine. Già subito dopo le festività pasquali si potrà usufruire di pizza e pasti di vario genere senza glutine per le persone affette da celiachia. “Inserirsi nel gruppo DS Pizza

pillola web del 22/04/2011

In ricordo di Vincenzo Grassi

Point – come spiegano i proprietari – non è stato semplice in quanto vi sono delle regole ben precise da rispettare, quali: l’essere membri dell’AiC (Associazione italiana Celiachia); avere all’interno del locale dei posti a sedere e, infine, essere collocati ad una distanza di almeno 10 chilometri da un altro DS Point”. Senza dubbio, però, la parte più interessante per dei professionisti che, come loro, da anni lavorano la stessa massa con gli stessi ingredienti è stata la fase preparatoria che ha consentito di fare nuove conoscenze nel campo della ristorazione. In primo luogo è stato necessario seguire un corso dell’AiC presso la Factory del Gusto

di Molfetta e delle lezioni inerenti la lavorazione dell’impasto senza glutine da parte di un formatore della N.I.P. Food (Nazionale Italiana Pizzaioli). Infine, per offrire un servizio del tutto efficiente e per evitare che le due farine possano entrare in contatto, si è allestito all’interno della cucina del ristorante un piccolo laboratorio con forno e banco pizza ermetico, adeguatamente lontano dal resto della pizzeria e dagli altri fornelli. Tutto ciò non solo nell’intento di voler offrire ai clienti un servizio in più ma anche di consentire alle persone affette da celiachia di poter passare una serata in pizzeria con divertimento e gusto.

Mentre Bisceglie li vieta, a Molfetta apre il primo sexy shop della città Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

Molfetta - Un’occasione per riflettere ma soprattutto per ricordare una giovane vita spezzata troppo presto. Gli studenti dell’istituto “G. Salvemini” hanno voluto ricordare Vincenzo Grassi, studente dell’istituto scomparso tragicamente lo scorso mese in un incidente stradale, mentre percorreva con la sua auto la strada che collega Molfetta a Terlizzi, già scenario di altri incidenti mortali. Durante l’incontro presso l’auditorium della chiesa San Pio X, in un’atmosfera di commossa compartecipazione, è stato proiettato un filmato realizzato dal Ministero dei trasporti e infrastrutture su shoccanti incidenti, e successivamente una lunga carrellata di foto di Vincenzo in cui assaporava pienamente la sua vita. Un’occasione ancora una volta per educare e sensibilizzare i ragazzi alla prudenza alla guida. Ai nostri microfoni sono intervenuti il preside dell’istituto, prof. Sabino Lafasciano, ed il rappresentante degli studenti, Gaetano Lamastra. Dopo l’incontro, la manifestazione si è spostata presso il campo cittadino Petroni, per un’amichevole partita di calcio con i ragazzi dell’istituto industriale di Molfetta, affinché il messaggio dell’importanza della vita e della sicurezza stradale si diffonda e sia radicato nei giovani.

Guarda il video... Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0066.htm

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Da qualche giorno a Molfetta ha aperto i battenti il primo sexy shop della città. C’è chi l’ha saputo dagli amici, chi l’ha scoperto perchè ha notato i segnali stradali in giro per la città, c’è chi ancora non lo sa o chi, come la nostra lettrice che ci scrive, il sexy shop se lo è trovato proprio sotto casa. In realtà non si tratta di un vero e proprio sexy shop, bensì di un locale sempre accessibile 24 ore su 24, che contiene al suo interno una serie di distributori automatici protetti da sguardi indiscreti ma che, così come accade per i distributori di sigarette, attraverso l’inserimento di un documento d’identità e quindi con il riconoscimento automatico dell’età del nuovo “potenziale cliente”, si sbloccano permettendo l’acquisto. Il problema evidenziato però dalla nostra lettrice è che il sexy shop in questione, seppure sorga in estrema periferia, è situato nella via de-

dicata a don Tonino Bello, vescovo di Molfetta morto nel 1993. Proprio qualche giorno fa, la stessa analoga situazione stava per accadere a Bisceglie, ma il sindaco, spinto dai cittadini del quartiere, con un provvedimento comunale ha immediatamente deciso di bandire tutti i sexy shop dal territorio comunale con la seguente motivazione: “Tutte le strade del centro urbano sono percorse non solo da soggetti maggiorenni ma anche da minori rientranti in una fascia di età fragile e anche psicologicamente deviante nei confronti dei quali si deve evitare ogni possibile turbamento psico-fisico”. Per di più il nostro sexy shop molfettese sorge proprio a pochi metri da una ludoteca frequentata da bambini. Di certo qualcosa di positivo, questo sexy shop, ce l’ha: ha permesso ai cittadini Molfettesi di conoscere una nuova zona di Molfetta. Infatti, ogni sera, tanti sono i curiosi che si appostano

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in attesa che il sexy shop si liberi per visitare anche loro questa nuova attività commerciale. E voi, cosa ne pensate? Fatecelo sapere scrivendo una e-mail a editore@ilfatto.net o commentando sul nostro profilo di facebook.

LiberaMente: Molfetta e le sue donne Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Maria Sancilio Dal 13 al 27 marzo Molfetta ha esibito orgogliosamente i colori e le fantasie delle donne artiste che possiede. Si tratta dell’iniziativa promossa dall’associazione FIDAPA per memorare la festa della donna che ha proposto, alle cittadine molfettesi con una vena artistica o libere professioniste, di esprimere la loro arte in maniera differente. Sono state scelte diverse sedi come la Sala dei Templari, la Chiesa della Morte e la Via Piazza nel centro storico. Tutte queste sedi hanno conosciuto un consistente numero di meravigliati visitatori. Meravigliati dalla policromia dei generi di arte e produzione che governavano l’interno di queste sale. Dalle particolari , bizzarre e spettacolari foto, scattate

delle partecipanti durante il corso fotografico presieduto da Antonio d’Agostino e dalla sua associazione LiberaMENTE, dominavano le pareti ai banchetti riccamente impreziositi da gioielli o decorazioni femminili che tanto attirano le donne e la loro frizzante curiosità. Vi erano, inoltre, pannelli interamente ricoperti da pregiati di pizzo o uncinetto fabbricati a mano, tutto allestito e curato in modo che ogni particolare ricordasse la femminilità e la delicatezza dell’universo femminile. Non c’è stato un tema portante che forniva un canovaccio all’intera storia, così come invece accadrà l’anno prossimo, come preannuncia Antonio d’Agostino, bensì era libero e aperto alla fantasia e alla creatività di tutte le donne architette, stiliste, fotografe o arredatrici. Un modo sicuramente

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particolare e intelligente per celebrare l’8 marzo. Nel cassetto di LiberaMENTE non mancano, però, futuri progetti come quello di maggio che vedranno un ulteriore appuntamento con la magia fotografica.


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di Isabel Romano

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di Gianfranco Inglese

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di Gianfranco Inglese

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La scultura digitale Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

pillola web del 05/05/2011

Le strade si tingono di “verde”: lavori in corso ai giardini via Ruvo e via Terlizzi

Molfetta - Nuovi alberi piantumati, prato all’inglese e installazione di impianti di irrigazione: le strade e i giardini di Molfetta si rimettono a nuovo. Il Comune di Molfetta ha avviato, infatti, il piano di manutenzione del verde attrezzato. In attesa dell’imminente intervento straordinario per il rifacimento del manto stradale, alcune vie della città si tingono di “verde”. Il piano riguarda importanti lavori di sistemazione del verde attrezzato in corrispondenza di via Ruvo e via Terlizzi, mentre nel frattempo sono stati aggiudicati i lavori di riqualificazione di piazza Primo Maggio, di piazza de Gasperi, dei giardini di Corso Fornari e del Parco della Pace. Look completamente rimesso a nuovo, dunque, per le aiuole nei pressi del sottopasso ferroviario di via Ruvo, sia per quelle sul versante via Achille Salvucci, sia per quelle che si affacciano su via Poggio Reale e via Victor Hugo: nove alberi di ficus, un esemplare di sughero, siepi e la posa di un nuovo manto erboso, «hanno restituito un bel colpo d’occhio a questa zona periferica di Molfetta», ha sottolineato l’assessore ai Lavori Pubblici, Mariano Caputo. Realizzati anche l’impianto di irrigazione e le vasche di accumulo dell’acqua. I lavori – finanziati dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Azzollini – coinvolgono anche il nuovo rondò di via Terlizzi: anche in questo caso gli operai stanno provvedendo alla piantumazione di nuove piante e alla realizzazione di un impianto d’irrigazione.»

Se vi chiedessero qual è la scultura più famosa al mondo, probabilmente rispondereste il David di Michelangelo. E se vi chiedessero qual è la più famosa scultura digitale al mondo? La vostra risposta con tutta probabilità sarebbe: “Cos’è una scultura digitale?”. Immaginate il divertimento di realizzare un ritratto senza sporcarsi le mani. Detto così sembrerebbe qualcosa che esula dal classico modo di scolpire a cui ci hanno abituati libri d’arte e la storia dell’uomo,ma abbiamo ini-

ziato dipingendo nelle grotte e ora quasi tutti hanno un iPad per consultare i migliori ritratti del Louvre da casa. L’evoluzione dell’arte è sempre andata di pari passo con le innovazioni tecnologiche che siano esse lo scalpello o il computer. Quando oggi guardate un film o giocate con la vostra console non immaginate la quantità di “scultori digitali” (digital sculptors) che ha lavorato alla creazione delle creature che vedete in azione. Uno dei software più utilizzati per crearli è Zbrush. Ho iniziato

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ad usare questo software nel 2001 e non riuscivo a riprodurre niente che assomigliasse lontanamente a una figura umana (utilizzavo un mouse). Oggi riesco a riprodurre un ritratto abbastanza realistico usando lo stesso approccio che userebbe uno scultore tradizionale ma con strumenti differenti, come il computer e la tavoletta grafica. E se organizzassimo un corso di scultura digitale? Che siate scultori tradizionali, appassionati o professionisti di computer grafica il divertimento è assicurato.

Fiorista molfettese per l’allestimento floreale di piazza San Pietro Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

Il fiorista molfettese, Saverio Gadaleta, ha partecipato alla realizzazione delle composizioni floreali che hanno ornato piazza San Pietro a Roma, durante la celebrazione della beatificazione di Papa Giovanni Paolo II. Il team era composto da fioristi, provenienti da tutta l’Italia, che si sono incontrati nella capitale e sono stati guidati nella realizzazione delle opere, dal fiorista terlizzese Mario de Palma che ha curato la scenografia floreale

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della piazza. Le giornate dell’allestimento sono state molto intense per l’enorme quantità di piante e fiori arrivati dalla Puglia. Sul sagrato della basilica è stato ricostruito un giardino all’italiana con l’utilizzo di cipressi, piante di bosso e lavanda. Il tutto completato con sfere di rose. Il lavoro, eseguito con gran cura e professionalità, ha avuto apprezzamenti dai media e dalla moltitudine dai fedeli del Santo Padre.

La musica: un gioco... una professione Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Katia La Forgia I piccoli allievi dell’Orchestra Suzuki - con la direzione e l’organizzazione delle docenti di violino Annalisa Andriani e Valeria Breglia e della docente di pianoforte Anna Cecilia Spagnoletti - e gli allievi diplomati presso Conservatori Italiani, che hanno seguito il medesimo metodo, si esibiranno martedì 31 maggio presso il Cinema Odeon di Molfetta, in un evento dal titolo: “Un gioco…una professione”. Il titolo della manifestazione racconta come partendo dalla musica, intesa come gioco, si possa passare a farne una professione, attraverso un percorso educativo graduale e progressivo. Il metodo che consente questo passaggio, dal gioco alla professione, attraverso un accostamento alla musica in giovanissima età, è quello inventato dal violinista giapponese Shinichi Suzuki, che considera la musica come uno dei presupposti della comunicazione umana e che parte dal principio educativo secondo cui il bambino non viene educato alla musica ma attraverso la musica. Secondo Suzuki, la musica è una disciplina globalmente educativa, perché sviluppa memoria, sensibilità ritmica, capacità cognitive ma anche abilità relazionali come la collaborazione e il sapersi rapportare agli altri. Questo metodo, che necessita della collaborazione dei genitori, rivolto ai bambini a partire dai due- tre anni, permette aquesti ultimi un accostamento alla musica molto graduale e giocoso. Partendo

dal corso di Ritmica Strumentale, si arriva gradualmente allo studio di uno strumento, che può essere scelto tra il violino e il pianoforte. Le lezioni, tenute dalle docenti Prof.Annalisa Andriani e Prof. Anna Cecilia Spagnoletti, coinvolgono anche i genitori, i quali apprendono insieme ai propri figli i primi elementi indispensabili della musica come la postura, gli esercizi con l’arco, i ritmi e le note musicali. Successivamente il bambino viene introdotto a far parte dell’Orchestra Suzuki e la pratica orchestrale diviene il momento conclusivo per eseguire i repertori che vengono studiati individualmente. Con l’esperienza orchestrale si sviluppano sia competenze specifiche, come il rispetto del ritmo e la docilità rispetto alla guida del direttore, sia competenze psico-

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logiche e sociali, come il rispetto delle norme comuni e la gestione delle proprie emozioni nell’affrontare l’esibizione in pubblico. Lo studio dello strumento con il Metodo Suzuki confluisce poi nel metodo cosiddetto “tradizionale”, con i Programmi Ministeriali dei Conservatori. La manifestazione si aprirà con un concerto di Vivaldi, un concerto per quattro violini in Fa maggiore e orchestra e proseguirà con opere di Saint- Saens “Il carnevale degli animali” e Mozart e terminerà con l’esecuzione di Libertango, un’opera di Piazzolla per pianoforte a quattro mani. La manifestazione è aperta al pubblico; vi parteciperanno i docenti e le famiglie degli allievi ed avrà luogo il 31 maggio presso il Teatro Odeon alle ore 19,30.


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pillola web del 11/05/2011

Il Wwf Molfetta interviene sulla gestione del verde pubblico Recentemente, su diversi organi di stampa, è apparsa una vergognosa sbandierata alla cittadinanza sulle attività di manutenzione del verde urbano da parte dell’Amministrazione Comunale. Ancora una volta il Wwf molfettese registra la scarsa sensibilità di questa amministrazione verso la creazione di adeguate aree a verde. Da anni il Wwf denuncia l’inutilità dell’uso del prato inglese nelle piazze comunali per diversi motivi. Primo fra tutti la necessità di abbondante irrigazione, incompatibile con la carenza d’acqua soprattutto nelle aree del Mezzogiorno; tali aree, inoltre, diventano ricettacolo di feci canine e rifiuti di ogni genere. Ebbene, ancora una volta l’Amministrazione Comunale continua a spendere soldi pubblici per restyling annuali delle piazze, che si rivelano completamente inutili. Per la piazzetta di via Ruvo, ad esempio, il manto erboso è stato rifatto per ben tre volte in due anni. Vogliamo ricordare all’Amministrazione che ammontano a diverse decine di migliaia di euro i costi sostenuti, in questi anni, per effettuare lavori non hanno portato ad alcun risultato realmente positivo mentre su alcune importanti strade, come via Gaetano Salvemini o via Berlinguer, aumentano anno dopo anno le buche lasciate vuote dal tagli di alberi. Intanto nelle nuove zone di espansione si attende, ormai da tempo, che tutte le aree destinate a verde vengano utilizzate per piantumare gli alberi e non per depositare i rifiuti, così come accaduto in questi mesi. Ancora una volta, dopo la denuncia alla Corte dei Conti, presentata dal Wwf per il taglio, altrettanto inutile, di oltre 50 pini in viale Giovanni XXIII, si registra la carenza di professionalità nell’ambito della gestione del verde urbano. Nei prossimi giorni il Wwf presenterà una ennesima e dettagliata denuncia alla Corte dei Conti, evidenziando l’incredibile consumo di soldi dei cittadini a fronte di lavori inutili e privi di logica. Nella medesima denuncia si metterà in evidenza l’assurdità dell’affidamento diretto alle solite, note, ditte di tutti questi ultimi lavori, attraverso un sistema “da prima Repubblica”. «Non ci stancheremo mai – ha affermato Pasquale Salvemini, responsabile del Wwf Molfetta – di evidenziare alla cittadinanza e di denunciare agli organi preposti, questi paradossali sprechi di denaro pubblico per lavori solo di facciata. Ancora oggi, a Molfetta, è più facile installare plance pubblicitarie che piantare alberi per la collettività».

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Tenente Angelo Losito: un bersagliere caduto per servire la nostra Patria Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Pantaleo de Trizio fonti e foto archivio storico dell’Associazione fonti e foto Eredi della Storia Molfetta fonti e foto con la collaborazione fonti e foto del segretario Sergio Ragno Il primo giugno del 1915 cadeva, sul campo di battaglia di Montenero, il tenente Angelo Losito, combattente molfettese della prima guerra mondiale. Gravemente ferito dai micidiali “proiettili esplosivi dum-dum”, fu trasferito presso l’ospedale militare di Cividale. Raggiunto dai familiari in fin di vita sposò, sul letto di morte, la signora Lucia Boffoli. Decedeva il 9 giugno 1915 e aveva poco più di trent’anni. Era nato a Molfetta il 2 novembre 1884 da Domenico, commerciante di stoffe pregiate, e Caffarella Antonia. Studiò presso il seminario di Molfetta poiché i suoi volevano che intraprendesse la carriera ecclesiastica. Preferì quella militare. Conseguito il diploma di ragioniere, partì per il servizio militare come ufficiale di complemento, col grado di tenente dell’Esercito. Assegnato di stanza presso l’11° Reggimento Bersaglieri, allo scoppio della prima guerra mondiale -il 23 maggio 1915- fu dislocato sul fronte italo-austriaco dell’Isonzo, sul monte Mrzli alto (1359 mt.), estremamente scosceso ed inciso da profondi burroni, prin-

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cipale via di rifornimento dell’esercito austroungarico. Mrzli divenne sinonimo di posizione impossibile, tanto da gettare nello sconforto anche gli ufficiali più esperti. Le trincee erano scavate nelle rocce e nei ghiacciai, le condizioni di vita dei soldati erano al limite della sopportazione umana, tra cadaveri e tormenti dei feriti, in condizioni climatiche critiche soprattutto durante l’inverno. Per essersi distinto sul campo di battaglia, il tenente Losito fu decorato con una medaglia di bronzo al valor militare con la seguente motivazione: “Ad un improvviso attacco del nemico, con calma, risolutezza e coraggio, ordinava il suo reparto titubante e lo trascinava, noncurante del pericolo, nella posizione indicatagli dal comandante di compagnia, ove combatteva, finché, gravemente ferito al petto, cadde lasciando la vita sul campo. Monte Mrzli”. Con il giovane Losito scompariva un fedele soldato molfettese, un assertore convinto dell’Unità d’Italia, un eroico combattente come i giovani di tante regioni italiane che, col sacrificio supremo della vita, hanno contribuito alla realizzazione di un sogno: avere una patria più grande per sentirsi cittadini d’Italia. In memoria di questi nobili ideali la cittadinanza molfettese ha dedicato al tenente Losito una strada. Le sue spoglie riposano presso il cimitero comunale di Molfetta.

Sabino de Bari e il suo album: “Pas de Chat” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Gaetano de Virgilio “Pas de Chat” è il titolo che hai scelto per il tuo ultimo album, una raccolta di tracce per solo chitarra; lavoro che hai appena pubblicato per le “Dodicilune Edizioni discografiche”. A cosa si riferisce? “Pas de Chat” è il titolo delle composizioni portanti del lavoro. Scrissi il motivo principale diversi anni fa. Le prime note che aprono la composizione mi portarono alla mente subito il passo di danza classica “Pas de Chat” appunto. Così subito sviluppai la composizione, cercando di rappresentare l’imprevedibilità di un gatto, nel mio linguaggio musicale. Parlaci un po’ di questo album. Quali sono le tue influenze artistico-musicali? Credo di aver trovato un equilibrio tra il mio interesse nella ricerca musicale e la necessità di trovare spunti melodici sempre ispirati. Cerco di prendere nuove idee da qualsiasi stimolo. La presenza nel disco di “Agnosia”, un brano dedicato al compositore Leo Brouwer, rende più tracciabile il mio percorso. Lo stesso Brouwer ha curato una raccolta di brani di giovani compositori, nella quale io compaio con il “Valser des troix oisons”, brano contenuto nell’album.

Che tipo di approccio hai con la musica? E quanto conta l’ispirazione? L’ispirazione è fondamentale. Essa però, non è sempre legata agli strumenti che suono. L’immagine che tutti hanno a riguardo è forse eccessivamente romantica. Ad ogni modo, all’idea ispiratrice segue prima, un lavoro di ricerca sugli elementi che voglio meglio sviluppare, poi, un progetto compositivo dove stabilisco gli obiettivi da raggiungere. Il resto vien da sè! Un suggerimento per chi volesse imparare a suonare e per chi volesse fare della musica il proprio lavoro? La musica richiede abnegazione. Se fare musica è una necessità c’è poco da scegliere: anche nelle difficoltà non si demorde mai. Mi sento di consigliare, per chi volesse imparare a suonare, di avvicinarsi subito allo studio e di cercare di ascoltare quanta più musica possibile. La posta in gioco, ad un certo punto, non è più inseguire il ‘sogno’ di suonare su un palco, ma è la propria identità. I tuoi ultimi progetti. Ciò che ora, da vicino, stai seguendo con passione. In questi ultimi anni ho lavorato su diversi progetti. Un lavoro per trio vocale accompagnato

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da chitarra classica, contrabbasso e batteria, intitolato “Voices” per cui sto trovando la giusta etichetta discografica. Ora sto lavorando sia su nuove composizioni siasu una ricerca sulla famosa ‘questione meridionale’ che si è tradotta poi in uno spettacolo teatrale intitolato “Ritratto Meridionale”. La ricerca è nata per comprendere meglio le nostre origini. Il testo è sicuramente critico rispetto al nostro Risorgimento e all’interno vi è un confronto per capire da dove proviene il disagio del mezzogiorno. Ho cercato, però, di non dare spazio al vittimismo retorico che si respira intorno a queste tematica. Spero al più presto di avere modo di metterlo in scena magari proprio a Molfetta.


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cultura&eventi

maggio 2011

Intercultura: secondo round Svizzera-Italia Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

La partita è finita e anche il secondo round si è concluso. Gli svizzeri sono arrivati in Italia e sono ripartiti per le loro case. Ve li ricordate? Si tratta del progetto Itercultura che quest’anno, ha annullato le chilometriche distanze tra Svizzera e Italia, avvicinando le vite di alunni provenienti da entrambi i paesi per una settimana. Le prime a raggiungere i loro corrispondenti sono state le sedici ragazze italiane e, a distanza di qualche settimana, i ruoli si sono invertiti. Il 3 aprile mattina, infatti, i ragazzi svizzeri hanno toccato il suolo molfettese per poi ripartire l’8 sera. «Le giornate italiane- raccontano le nostre concittadine- sono state molto più intense di quelle svizzere». I programmi

hanno previsto escursioni nelle città di Trani, Castellana, Castel del Monte, Bari e anche la nostra Molfetta. Il riscatto molfettese lo ha, gratuitamente ,regalato il mare, tanto ansiosamente desiderato dagli svizzeri, che li ha fatti innamorare di questa città. «La convivenza è stata ottima, nonostante fosse impossibile rispettare alcune loro abitudini come quella di cenare alle 19.00. D’altronde, però, Intercultura è anche questo» raccontano sorridendo le italiane. L’esperienza ha raccolto ovunque pareri e opinioni favorevoli, e per gli stessi ospiti è stata un’esperienza breve ma di grande impatto emotivo. Un progetto questo che ha regalato, a tutti partecipanti, un bagaglio di conoscenze e di esperienze umane difficile da dimenticare.

Molfetta - Sarà possibile ammirare fino al 30 maggio, tutti i giorni, dalle 17.30 alle 20.30, e dal sabato al lunedì dalle 10.00 alle 13.00 la splendida mostra di Claudia Mezzina e Gina Mariotto “Quando gli Angeli si svegliano”.

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Gli alunni dell’ITCGT “Salvemini” all’ITB di Berlino 2576

di Flavia de Gennaro Gli alunni dell’ITCGT “G. Salvemini” di Molfetta si sono aperti ad un’innovativa esperienza didattica prevista dal PON C6 “Incoming in Puglia” ,che li ha portati, dopo un percorso formativo durato due anni, alla costituzione della “Nicotel Wellness IFS” (Impresa Formativa Simulata). L’ iter didattico offre agli studenti e agli insegnanti la possibilità di misurarsi con le problematiche legate alla costituzione e poi alla gestione di un’impresa, in tutto simile a quelle reali, imparando ad interagire con banche, Camera di Commercio e Agenzia Simulata delle Entrate. Il PON, della durata di tre anni, prevede, nella seconda annualità, la possibilità di partecipare a fiere simulate o del settore, “al fine di favorire” come sostiene la prof.ssa Lazzaro, tutor del progetto, “la crescita dei partecipanti

in termini di conoscenze ed esperienze in un settore come il turismo sempre più in crescita, nonostante la recente crisi economica, e sempre più legato a nuove forme di interesse da parte della clientela”. Un’adeguata programmazione ed una sinergia d’intenti con l’Assessorato al Turismo della Regione Puglia, nella persona della dott.ssa C.Diddio, ha permesso a 14 degli alunni partecipanti al PON di prender parte, finanziati dai Fondi Strutturali Europei, alla Fiera Internazionale del Turismo di Berlino. Recatisi a Berlino lo scorso Marzo, i ragazzi hanno vissuto un’esperienza incredibile, essendo stata data loro l’opportunità dalla regione Puglia di fare un’esperienza di stage presso il padiglione dell’ENIT (Ente Nazionale Italiano Turismo) e di valorizzare, in lingua inglese presso la clientela tedesca, le bellezze naturali, monumentali e culturali della nostra regione. Un’occasione

come poche, che mostra le potenzialità in ambito professionale di studenti la cui motivazione è spesso messa a dura prova dalla rigidità teorica di metodi d’insegnamento privi di ogni rapporto con la realtà.

Anche gli uomini portano gli orecchini Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

Quando gli Angeli si svegliano

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di Maria Sancilio

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pillola web del 09/05/2011

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di Mariel Corrieri A un occhio attento non è sicuramente sfuggita la tendenza, che si è diffusa fra i ragazzi molfettesi negli ultimi decenni, di portare gli orecchini. Che siate un genitore sprezzante verso questi nuovi costumi o che abbiate i lobi opportunamente forati, cari lettori, devo dirvi che, oggi, adornarsi le orecchie per i maschietti non è una novità. Prima dei rapper americani, infatti, nella nostra città gli orecchini maschili avevano avuto già ampia diffusione d’uso nei primi del Novecento. Quando ancora la vita popolare molfettese risentiva dei sistemi vestimentari dell’Ottocento, soprattutto i car-

rettieri e i marinai delle bilancelle da pesca, erano avvezzi all’utilizzo di orecchini talvolta di metallo prezioso, ma perlopiù costituiti da gemme fermate ai lobi delle orecchie. Gerardo De Marco, noto storiografo molfettese, riferisce di quest’usanza nel suo libro Molfetta tra passato e presente, Ricordi, appunti e riflessioni dai primi del ‘900 ad oggi. “Assumevano un aspetto caratteristico e singolare - scrive quasi fossero dotati di speciali poteri”. La credenza popolare, infatti, attribuiva agli uomini così ornati, lo speciale potere di essere preservati dal mal di testa. Gli stessi gioielli apparivano anche all’orecchio sinistro dei soldati della marina mercantile inglese già dal XIX

secolo, mentre si mettevano al destro nella marina da guerra, sempre in Inghilterra. Una caratteristica peculiare degli uomini di mare, quindi, e la tradizione attribuisce a questi ornamenti la funzione di “catturare la luce” nei luoghi con scarsa visibilità, per esempio sotto coperta o in mare: l’orecchino rifletteva la luce di una qualsiasi fonte e il marinaio poteva essere localizzato. Altre fonti dicono che i pirati lo indossassero come simbolo di riconoscimento del loro status sociale, una specie di uniforme. Altre ancora che l’orecchino d’oro avesse una valenza pratica: esso sarebbe servito a pagare le spese funerarie nel caso in cui il marinaio fosse morto lontano da casa.

Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0064.htm

pillola web del 14/04/2011

Convengo “la Dislessia: non è un problema”

Molfetta - La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento, non è un handicap ma piuttosto una disabilità di natura neurologicagenetica che impedisce al soggetto che ne è affetto di seguire un percorso logico di lettura e, quindi, di apprendimento. Di questo si è parlato nel convegno dal titolo “Dislessia non è un problema” che si è svolto venerdì 8 aprile nella Fabbrica di San Domenico. L’incontro, Promosso dal Comune di Molfetta e dall’associazione Lions Club, con la collaborazione dell’Associazione Italiana Dislessia, s’inserisce nell’ambito di un progetto più ampio che comprende anche l’applicazione di test diagnostici su 200 alunni delle terze classi elementare di Molfetta e un corso di formazione rivolto agli operatori del settore.

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cultura&eventi pillola web del 11/05/2011

Liberatorio Politico: “Un pericolo in via D’Azeglio”

Molfetta - Gli incendi notturni arrecano sicuramente danni alle automobili private e al patrimonio pubblico, ma creano anche danni indiretti che sfuggono all’attenzione delle Forze dell’Ordine e dell’ Ufficio Territorio del Comune di Molfetta. Il 15 gennaio scorso, nella notte i soliti ignoti, hanno incendiato un cassonetto dei rifiuti e tre contenitori della raccolta differenziata in via Massimo D’Azeglio 12. Se fosse solo questo il danno rientrerebbe nella conta che da oltre due anni stiamo registrando in città, ma questo incendio ha coinvolto due puntelli in legno di un immobile che da decenni è sotto controllo preventivo per la presenza di profonde e visibili crepe nella sua struttura muraria. Oggi denunciamo e documentiamo il fatto per la segnalazione pervenutaci, perché le due travi in legno carbonizzate per metà, non slo si sono indebolite ma risultano schiodate e fuori dal loro asse originario non avendo più la loro funzione di sostegno. Nello stesso tempo rappresentano un serio pericolo quotidiano per la pubblica incolumità. Si chiede quindi ai proprietari dell’immobile, all’ufficio tecnico e alla Polizia Municipale di eliminare con urgenza il pericolo prima che ci scappi... l’incidente.

maggio 2011

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Arriva il Reggae HipHop Summer Festival 2011 Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

L’estate è ormai alle porte e, con l’arrivo della stagione calda, ci sarà una nuova sorpresa in ambito musicale targata “il Fatto” che crede molto nella creatività dei musicisti locali. Sull’onda del successo della scorsa edizione de “il Fatto Reggae”, quest’ anno ci stiamo cimentando con un idea ambiziosa e allo stesso tempo lungimirante, che vuol istituire il primo festival di musica Reggae-HipHop a Molfetta. Il prossimo 24 Giugno, ci sarà la 1° edizione de “il Fatto Reggae-HipHop Festival” con la partecipazione e la direzione artistica di Zio Pino, coadiuvato da Puni. L’idea è quella di racchiudere in un solo giorno tutte le realtà

del rap nostrano, in un concerto che possa dar modo a tanti artisti locali di esibirsi su un palco e, allo stesso tempo permettere al pubblico di “toccar con mano”, l’esuberante creatività di tanti giovani della nostra terra che sempre più salgono agli onori delle cronache per le loro rime o i loro video-clip auto-prodotti, che spopolano sul web. La location scelta per questo importante appuntamento è il Lido Belvedere, storica meta balneare della nostra città e, già luogo di numerosi appuntamenti danzanti. La “line-up” del festival è ancora in allestimento e stiaAmo raccogliendo le adesioni di tutti quei gruppi musicali, che vorranno

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mettersi in luce sul palco de: “il Fatto ReggaeHipHop festival”. In attesa del prossimo numero di giugno de “il Fatto”, nel quale vi presenteremo più dettagliatamente il programma del festival, restate sintonizzati sul nostro sito (www.ilfatto. net), e non mancate di visitare la nostra web-tv (chmod.tv), dove vi daremo qualche anticipazione sui gruppi musicali che popoleranno il nostro festival. Per tutti quei gruppi musicali che intendano esibirsi, non esitate a contattare la redazione o chiamare il 3406156380. Estate 2011... arriva il festival!!!

Una mostra per far memoria sul passato, per progettare il futuro Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Pantaleo de Trizio Nel mese di aprile si è conclusa la mostra dal titolo “150° Anniversario dell’Unità d’Italia”, tra miti e verità. Allestita e inaugurata il 26 marzo presso la Chiesa della Morte in Molfetta Vecchia, è stata organizzata in collaborazione tra la Fondazione Mutilati e Invalidi di Guerra, il Rotary International di Molfetta e gli Amici della Filatelica e della Numismatica, mentre l’Associazione Eredi della Storia ha fornito cimeli e documentazione storica. L’evento, patrocinato dal Comune di Molfetta, è stato preceduto da un convegno tenutosi presso la Sala Finocchiaro, dove il dr. Corrado Minervini, esperto di Numismatica, ha ripercorso l’Unità d’Italia attraverso il significato delle monete in uso durante l’età Risorgimentale. Il dottor Michele Spadavecchia, storico dell’As-

sociazione Eredi della Storia, ha parlato degli aspetti socio politici dello Stato preunitario e dei carbonari molfettesi; il prof. Marino Centrone è intervenuto sugli episodi salienti dello stato unitario italiano a partire dal 1861 e sulla nascita della civiltà europea Mediterranea. Sono stati esposti pannelli esplicativi su vicende biografiche dei protagonisti molfettesi del Risorgimento quali: Giovanni Cozzoli, Sergio Fontana, Felice Nisio, Luigi La Vista, Pasquale Menelao, Carmine Gallo, Gioacchino Poli, Guglielmo Gallo e Leonardo Albanese. Non è mancata l’esposizione degli antichi mestieri e arti epocali dei padri combattenti della Patria: Giuseppe Garibaldi, Camillo Benso Conte di Cavour, Giuseppe Mazzini, Vittorio Emanuele II Re D’Italia. Alcuni cimeli esposti sono stati gentilmente prestati dal Museo Risorgimentale di Roma. Sono state messe in vista anche alcu-

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ne monete e medaglie raccolte da Corrado Minervini. L’obiettivo della mostra è stato quello di far memoria storica della nostra città, che è ricca di protagonisti che, con le loro azioni, si sono distinti e hanno dato lustro e onore alle vicende che hanno contribuito alla crescita della nostra nazione.


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cultura&eventi

maggio 2011

Pensieri e Parole Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

Nonno

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Tredicenne

a cura di Donato Brattoli Questo spazio del giornale, creato da poco, è messo a disposizione di chiunque voglia esprimere su carta riflessioni, ricordi, emozioni e sensazioni inviando i propri lavori a pensierieparole@ilfatto.net. In questo numero pubblichiamo un racconto di Donato Brattoli e quattro poesie: tre di Vincenzo Bisceglie ed una della giovane Aliysa che già nei numeri scorsi ci aveva inviato una poesia dedicata alla nonna. Buona lettura!

L’amor perduto Amare facile ossimoro imperfetto. In cor sincero e puro, paura allontana. Vincenzo Bisceglie

Il sentir il solo odore dei suoi capelli e morire d’amore. Il solo immaginare di averla accanto ti fa tremare. Al mattino primi raggi illuminano il chiarore lunare, sveglio rimembri “Chissà se oggi scoprirà, amor mio” Come un uomo cerca infinito lei par infinito al tuo cuor è quello che più conta. Passi tempo al pensier suo quasi come soluzione al cor suo conquistar. Ma ella li sempre! Chiudi il cuor a lasciar così straziato amore impossibile.

I giorni passano, il tempo vola davanti agli occhi. Non c’è tempo di pensare ma bisogna sempre agire Bisogna vivere ogni minimo giorno della nostra vita con gioia e felicità, vivendolo al meglio non pensando al futuro ma al presente perchè l’oggi è oggi il domani puo’ arrivare ma puo’ anche scomparire: Vivi ogni giorno della tua vita amando gli altri così da non rattristarti nel futuro per non averlo fatto. Credi in te e in cio’ che fai, solo tu stesso puoi darti la forza di videre e affrontare i momenti difficili. Ricorda: la vita va vissuta ogni giorno, ogni ora, ogni minuto ed ogni secondo.

Vincenzo Bisceglie

Alisya Natalicchio

Hai un racconto o una poesia che vuoi pubblicare nella rubrica “Pensieri e Parole” de “il Fatto”? Inviaci una e-mail a pensierieparole@ilfatto.net

Ressurrezione Rinascere da un fil di vento che sfiora la pelle bagnata di un corpo distrutto dal tempo. Luce! e poi, ancora luce! Il lento cammino del cuore; calda vita nelle vie; forza e calore, un nuovo corpo, la stessa anima. Vincenzo Bisceglie

FANNE TESORO Un uomo viaggiò per anni visitando terre lontane e arricchendo il proprio sapere di cose che mai avrebbe immaginato pur lontanamente di acquisire: visitò popoli i cui averi erano messi in comunione con chiunque, anche se forestiero, popoli che nutrivano il loro intelletto alla ricerca del Bene Superiore, popoli che custodivano con rispetto le conoscenze dei loro avi,popoli che alle ricchezze materiali anteponevano quelle spirituali. Gli ultimi tempi di permanenza in quelle terre li trascorse presso un vecchio saggio cieco dalla nascita,che nonostante la sua infermità era in grado di vedere anche ciò che sfuggiva a chi invece era dotato della vista; era l’aria che lo circondava che gli soffiava sul viso qualsiasi immagine. Il viaggiatore imparò dal saggio che anche ciò che apparentemente ci serve a poco contiene in sé ricchezze impensabili. “Osserva sempre attentamente ciò che possiedi e fanne tesoro” diceva spesso all’ospite. Arrivò il giorno in cui il viaggiatore dovette accomiatarsi dal saggio, il quale volle fargli dono di tre pomi che raccolse ancora acerbi da un albero che si ergeva maestoso davanti

alla sua modesta abitazione. “Dà a ognuno dei tuoi tre figli un pomo e di’ loro di farne tesoro”. Il viaggiatore ringraziatolo si accinse a ritornare al suo paese felice di tanta ricchezza che aveva accumulato nel periodo di permanenza in quei luoghi. Dopo un lungo viaggio di ritorno giunse a casa accolto dai suoi tre figli, che non vedeva da anni, fattisi ormai uomini. Raccontò loro di tutto ciò che aveva visto e appreso nel viaggiare in quelle terre, fiducioso che ciò sarebbe potuto venire utile ai suoi figli. L’indomani chiamò il figlio maggiore: “Un vecchio saggio prima di lasciarlo mi ha fatto dono da dare a te di questo pomo, fanne tesoro”. Il figlio frettolosamente ringraziò e andò via. Per strada il giovane osservava indispettito quel pomo acerbo deluso perché si aspettava di ricevere qualcosa di valore: “Mio padre con l’avanzare dell’età sta perdendo il ben dell’intelletto; che me ne faccio di ciò che mi ha donato?”. Preso dalla stizza trovandosi a passare davanti ad un porcile lanciò il pomo ai maiali e continuò per la sua strada imprecando contro il genitore. Il giorno successivo l’uomo chiamò il secondogenito e disse: “Un vecchio saggio prima

di lasciarmi mi ha fatto dono da dare a te di questo pomo, fanne tesoro”. Il giovane scuro in viso ringraziò e andò via. Allontanatosi dalla casa del genitore imprecò contro quel mentecatto che potesse andare alla malora il più presto possibile: “Si vantava di aver visitato paesi favolosi e mi fa dono di un pomo per giunta acerbo!” Roso dalla rabbia lo scagliò con violenza contro il selciato della strada proprio mentre transitava un carro le cui ruote schiacciarono e spappolarono il frutto. Il terzo giorno l’uomo chiamo il minore dei suoi tre figli: “Un vecchio saggio prima di lasciarmi mi ha fatto dono da dare a te di questo pomo, fanne tesoro” Il ragazzo ringraziò sentitamente e dopo aver abbracciato il genitore andò via. Appena uscito dalla casa del padre cominciò a girare e rigirare tra le sue mani quel pomo acerbo ,lo annusò,lo guardo attentamente per capire di che frutto si trattasse senza al momento avere risposta. “Se mio padre, che ritengo uomo saggio, me ne ha fatto dono certamente un senso c’è. Dato che il frutto è ancora acerbo lo terrò in cantina al caldo sotto la paglia per farlo maturare e poi cercherò di capire meglio di che frutto si

tratta”. E così fece. Passavano i giorni e da acerbo il pomo aumentava di volume e acquistava un colore sempre più vivo. Una sera il ragazzo andando in cantina per depositarvi un suo attrezzo di lavoro notò che il pomo che nel frattempo aveva raggiunto la grandezza di un melone emanava una luce brillante come di diamante; si avvicinò con circospezione e quando fu ad una distanza tale da poterlo toccare il pomo si spacco a scoprire nel suo interno la sua polpa: tanti diamanti dai colori meravigliosi, ciascuno dei quali avrebbe fatto la fortuna di chiunque lo avesse posseduto. In quel preciso istante capì il senso dell’invito del genitore “fanne tesoro”. Apprezza,quindi,e osserva attentamente tutto ciò che possiedi fosse la cosa più banale che hai perché da essa può scaturire,come fiume in piena,persino l’essenza e il significato più profondo dell’esistenza che spesso si rivela attraverso le cose semplici e FANNE TESORO, perché ciò che oggi può sembrare superfluo o insignificante domani potrebbe decidere del tuo o dell’altrui destino. Donato Brattoli

Proverbiamo: “Ogn’è lassate è pers” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Maria Sancilio Un povero contadino viveva inventando versi sgangherati di commento sugli eventi più notevoli della cittadina e li cantava nei caffè, nei luoghi di ritrovo e ogni laddove potesse trovare un pubblico generoso e disponibile. Era solito accompagnarsi con le stridule note di un violino che poteva avere, più o meno, la sua stessa

memorabile età. Si era fatto una certa fama, così, pian piano, oltre che a ricavare il necessario per vivere, riuscì orgogliosamente anche a trattenere da parte un pozzetto di carrine. I risparmi, giorno dopo giorno, si moltiplicavano e le sue tasche a fatica riuscivano a contenerli, tant’è che decise di scavare un buco nel muro e custodirli lì. Di notte, al buio e senza essere visto da occhio alcuno, portò a compimento

la sua pensata, ma rimase diffidente. Infatti il giorno dopo, volendo controllare se i suoi risparmi fossero ancora lì, si accorse che erano stati rubati. Ma non si allarmò, anzi. L’astuto cantastorie escogitò un modo per ingannare il ladro e riavere i suoi soldi. Prese dunque il violino e cantò: «Tenèive trènd’a carrine ind’è carvutte, mò ne mètt nn’elt’è trènd è so sessènde». Il ladro volendo guadagnare l’intera som-

ma pensò bene di riportare la refurtiva. Così il povero contadino poté riavere i propri risparmi e gioiosamente ancora cantare alla stoltezza del ladro e alla sua sveglia lucidità: «Vite l’òmene quènd’è stat gnòrènde, nèn è state cnendènde de trènde, ne vlèive sesseènte». Chi si accontenta gode e chi troppo vuole nulla stringe, questo insegna la morale saggezza.


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maggio 2011

Il cantastorie: “Paddengaule” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Pietro Capurso Purtroppo l’invito del comitato pro Salvemini non fu accolto e la campagna elettorale per le elezioni parlamentari del 26 ottobre 1913 fu funestata da numerosi episodi di violenza che spesso rimasero impuniti a causa dell’intervento massiccio e violento dello Stato, a favore di Pietro Pansini. Il prefetto di Bari Giovanni Gasperini, ed il commissario di Pubblica Sicurezza Nicola Ippolito, avvalendosi della truppa e di altri mezzi, “non videro” le innumerevoli violenze della teppagia pansiniana, inventarono

quelle dei salveminiani, che erano in realtà deboli reazioni di difesa e rivendicazioni di diritti violati, ritardarono la consegna dei certificati elettorali e sabotarono l’accesso ai seggi agli elettori di fede salveminiana. Tra i tanti episodi di violenza ne ricorderò uno in particolare che, sebbene appena accennato negli atti della commissione istituita per accertare “I fatti di Molfetta” è ricordato perché da quell’episodio scaturì un soprannome particolare: “Paddengaule”.

– Molfetta ro Pansini et Pi . on All’ re interpreta vere di tutti i pardo il ti di Sentiamo qui sino degli ones l’opinione tandovi a rimanere ente lotta titi, invi momento della pres almente la all’ ultimo, ad assumervi person di coloro elettorale lità della condotta , com’ è responsabi stengono, a tutelare tutti, a che vi so re, la libertà diro le viorra, cont reiterate vostro dove , ove occo protestare secondo le notorie e rare o di perpet lenze che tenterà di o. si e, cc nn mina ltato dela nostro da provocare possa essere il risu fine deve un e e, tobr Quale ch o: quello e del 26 ot la votazion ore sopra ogni altr e vi si a senza ch starvi a cu questa lotte utilizzato, voi da re ci er di us sare di av un governo possa accuno, l’appoggio di ere accetav ca e, di repubbli per vincer littuosi e monarchico mplicità di atti de tto nulla tato la coli, di non aver fa a questo disonorevo e giorni di dolorea deputato per evitar che vi ha eletto se fiducia collegio, , e che se non avescostretto, per 23 annin dovrebbe essere enze della in voi, no rvi, dalle prepot invece di a rieleggella iniquità di chi, voto. teppa e da viola la libertà di lla lotta garantire, nque sul campo devostro doRimanete dutimo momento. È il sino all’ul vere. ini pro Salvem Il comitato

Foglio volante del comitato pro Salvemini campagna elettorale 1913

Paddengaule Quella fu una campagna elettorale, che non ebbe niente di normale e, tra soprusi, sparatorie e aggressioni, fu la più cruenta delle competizioni. La polizia non era imparziale, e dei repubblicani copriva ogni male; mentre i socialisti che subivano abusi, molto spesso venivano reclusi. Lo stesso Salvemini aveva invitato il questore ad esser meno inquadrato, ma, non ricevendo risposte eloquenti, ai suoi diceva di stare attenti, perciò i socialisti avevan fatto cucire le tasche delle giacche per impedire che qualche sbirro vi potesse infilare un arma o un coltello e poi farli arrestare. Una sera di ottobre, nella lega braccianti, eran riuniti i socialisti militanti, e si parlava di come continuare la campagna elettorale per la vittoria finale; quando ad un tratto, fuori la porta, s’udirono grida e rumori d’ogni sorta. Subito si pensò ad un assalto squadrista, di cui Pansini era stato il regista. Alcuni braccianti tentarono di reagire, ma la maggior parte decise di fuggire e, nel parapiglia che ne seguì, un urlo strozzato alfine si sentì. Cos’era successo? Chi gridava? E perché si lamentava? Era il custode della lega braccianti che attirava l’attenzione di tutti quanti, si lamentava e si diceva ferito e bestemmiava chi l’aveva colpito. Tutti si recarono in suo aiuto, invitandolo a mettersi seduto, ma lui la sedia sdegnato rifiutò, finchè alla fine per terra stramazzò. Di sicuro sangue perdeva, ma la ferita nessuno vedeva; il petto era sano, anche la faccia, le mani, le gambe come pure le braccia, chissà dove mai era stato ferito? Dove i delinquenti l’avevano colpito? Poi il corpo del poveraccio fu girato e il mistero fu alfine svelato…

I personaggi molfettesi: “Piripicchio” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Flavia de Gennaro Indubbio protagonista della scena molfettese dei primi decenni del ‘900, Piripicchio , ha reso l’accattonaggio un arte a cui dedicare la vita. Di origini barlettane, non essendo “compreso in patria come i profeti”, come usava dire, fece la sua prima comparsa nelle nostre contrade con una pianola sgangherata ed un vestito che ricordava quello di Charlot, con la bombetta, il bastone di bambù e l’immancabile garofano rosso all’occhiello, guadagnandosi da vivere attraverso la vendita di canzonette prestampate. Man mano che la sua popolarità crebbe, però, Piripicchio decise di sostituire

la sua pianola con una più “moderna” fisarmonica e di attorniarsi di un orchestrina i cui membri variavano di volta in volta. Ma a contribuire alla sua incredibile popolarità furono soprattutto il suo straordinario carisma e la sua travolgente simpatia, che riunivano attorno a lui decine di spettatori. Si racconta in particolare che durante un comizio in Piazza Mazzini, l’intero auditorio si sia man mano disinteressato all’ acceso dibattito politico per assistere ad uno dei migliori spettacoli del nostro comico, il quale improvvisò una reinterpretazione della Bohème di Puccini , tanto che lo sfortunato candidato decise di ritirarsi dalle elezioni. Con l’ avanzare degli anni, Piripicchio, ammalatosi

gravemente, dovette rinunciare ai suoi spettacoli a Molfetta. Per uno strano paradosso, proprio nel momento in cui la vecchiaia lo stava sempre più consumando, la sua incredibile capacità oratoria fu riconosciuta e premiata dalla Gazzetta del Mezzogiorno con un articolo in terza pagina. Ma a rendere il suo ricordo più duraturo di quello di molti professionisti della parola sarà, soprattutto, la memoria di coloro che l’hanno conosciuto e che non possono che ricordarlo con un sorriso. L’immagine è tratta dal libro “il mio paese, la mia gente” di Giovanni Minervini

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Perdeva sangue dal deretano, perché il colpo di quel marrano l’aveva preso proprio al sedere e lui non voleva farlo sapere. In ospedale alfine fu portato, e dopo un po’ il danno fu sanato, ma il fatto fece il giro del paese e il poveretto ne pagò le spese perché il fatto fu noto a tutti sia agli onesti che ai farabutti e, sebbene in tanti non conoscono il suo nome, la famiglia Modugno ha uno strano soprannome che ricorda l’episodio che vi ho narrato e certamente non ho inventato; un soprannome che certamente resterà, nella storia e gli annali di questa città. Lo volete sapere? Non riuscite ad immaginarlo? Il soprannome che gli fu affibiato fu PADDENGAULE Dopo violenze, brogli e malaffare, ad ottobre si andò a votare. Pietro Pansini fu eletto deputato, mentre Salvemini si disse truffato. Per tante angherie sgomento, si rivolse Salvemini al parlamento, con una richiesta ben motivata, che l’elezione fosse annullata. Le giuste ragioni rimasero ignorate, e le violenze invendicate. Per i benpensanti di allor “socialista”, era un sinonimo di “terrorista”. Ma noi che adesso raccontiam la storia, vogliamo solo rinfrescarvi la memoria, perché la legge sia sempre rispettata e non sia mai più calpestata.

Guarda il video... Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0067.htm Ad Antonio Modugno, questo il nome del contadino ferito, la pallottola non fu mai estratta e, quando diversi anni dopo la sua morte la salma venne riesumata, la stessa fu trovata tra le ossa nella bara.


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sport&eventi

maggio 2011

“Il Fatto CUP”: lunedì la finale stellare Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Francesco Tempesta Manca poco e finalmente la coppa tanto attesa verrà sollevata al cielo e i festeggiamenti potranno avere inizio. Chi vincerà quindi “il Fatto CUP”? Soltanto due partite e i verdetti saranno definitivi. Conosciamo meglio i ragazzi che, dopo tante sfide, sono arrivati allo spannung della competizione. Per il terzo e quarto posto si affronteranno Stret Boys e La Longobarda. Street Boys, la squadra che riesce a giocare anche due partite nel giro di due ore, è formata da ragazzi semplici che amano giocare a calcio nei momenti liberi. Bandiera dei “ragazzi di strada” è senz’altro il jolly Giuseppe Annacondia. La compagine ben dotata, sia in difesa che in attacco, vanta inoltre della presenza di Murolo Marino, roccioso difensore dotato di piedi buoni.

La Longobarda è, invece, la compagine trascinata dall’infinito Carmine Altamura, risorto come la fenice a suon di goals dopo i diversi infortuni che l’hanno tormentato. Ma non c’è solo Altamura. Non bisogna sottovalutare la velocità impressionante di Miki La Rocca, le parate di Angelo Farinola e la fisicità dell’ostico difensore Mimmo Gadaleta, autore di uno splendido goal durante il torneo. Candidati invece al titolo finale saranno Albania Boys e Ai Parioli. Albania Boys, squadra formata interamente da calcettisti di origine albanese, è ormai avvezza alle finali e ai risultati importanti. Vincitrice dell’ultimo torneo organizzato dal Csi Molfetta, la formazione delle “Aquile” non teme nessun avversario. I loro bomber indiscussi sono Kukaj Jonald e Dritan, ragazzi dotati di talento davvero cristallino.

Ma è Ai Parioli probabilmente la squadra che i “bookmakers” quotano maggiormente per la vittoria finale. Michele Ceci, con le sue giocate pazzesche, è con ogni probabilità l’uomo in più della formazione creata con cura da Paolo Farinola. Un’armata con pochissimi punti deboli che ha fatto a pezzi tutti gli avversari che hanno provato ad ostacolarla, tranne La Longobarda che l’ha fermata sul pareggio. Staremo a vedere chi, dopo l’Inter di Mourinho, solleverà il Trofeo dei Campioni al cielo. Appuntamento per le due finali a lunedì 16 maggio presso il manto verde del Nettuno. Questo il programma: ore 21 Nettuno campo 1 Finale 3-4 posto La Longobarda - Street Boys ore 22 Nettuno campo 1 Finale 1-2 posto Albania Boys - Ai Parioli ore 22.30 Cerimonia di premiazione

Ginnastica artistica: l’A.S.D. Molfetta si laurea vicecampionessa regionale Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Francesco Tempesta Dopo la conquista del titolo provinciale, avvenuto non più di un mese fa a Valenzano, è arrivato un altro brillante e prestigioso risultato per l’A.S.D Astra Molfetta che ha conquistato il secondo posto nel 1° livello di ginnastica ritmica ai Campionati Regionali svoltisi lo scorso 10 aprile a Conversano. Alla gara regionale hanno partecipato alcune delle più quotate società re-

gionali di ginnastica ritmica (fra le quali A.S.D. Iris, S.G.Aurora Ostuni, A.S.D. Tersicore, Pol. Arci Martina, A.S.D. Astra Molfetta, Il Delfino, Ritmica One, A.S.D. Colibri’, A.S.D.Aurea, A.S.D. New Athletic Club, S.G. Angiulli). Si tratta di un risultato davvero straordinario che premia un lavoro costante ed una crescita continua della sempre più competitivaA.S.D. Astra Molfetta nel panorama delle squadre più quotate della regione. Le vice campionesse regionali

Serino Marilù, de Pinto Martina, Mezzina Giorgia, Minervini Rosanna, De Nichilo Alessandra, Cappelluti Annalisa e Ventura Claudia, guidate dall’ottima allenatrice Laura Palermo, hanno così conquistato un posto di diritto alle Finali Nazionali di ginnastica ritmica che si terranno a Pesaro il 3, 4 e 5 giugno. Un forte in bocca al lupo, quindi, a queste promettenti atlete che, pur rimanendo con i piedi per terra, sono autorizzate a sognare in grande.

Francesco Pansini, lottatore molfettese esemplare Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Gaetano de Virgilio Cadere, rialzarsi, arrivare lontano e non fermarsi . Questa è la vita dei veri campioni. Quelli che a volte vediamo solo in tv. Non bisogna cercare troppo lontano però, perchè Molfetta ha un campione in casa propria. Francesco Pansini, classe 1988, lottatore sportivamente versatile. Lotta libera, lotta greco romana e judo sono le discipline preferite di Francesco, che fin da bambino segue , grazie al padre, insieme alle

due sorelle, queste nobili arti. Dai 6 ai 14 anni Francesco vince tutto quello che può a livello regionale. Entrato nella fase agonistica prima e professionale poi, l’atleta molfettese, partecipa ai Campionati Nazionali vincendo per tre anni consecutivi, i giochi della gioventù in Perugia, gli Europei 2009, con la Naz. Italiana, a Kosice (Slovacchia) e ancora il campionato Internazionale in Francia a Roubaix, posizionandosi al secondo posto. Il tutto naturalmente supportato dalla Polisportiva Libertas di Molfetta.

Ottimi piazzamenti per l’A.S.D. Veloclub Molfetta a Bisceglie Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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Domenica 8 maggio, centinaia di ciclisti in erba hanno invaso la città di Bisceglie, per partecipare alla seconda prova del Campionato Regionale Giovanissimi. Una grande festa cominciata la mattina, con le varie manifestazioni organizzate in tutte le città per la giornata nazionale dedicata alla bicicletta e conclusasi nel pomeriggio con una gara vera e propria, per soddisfare il sano agonismo che accompagna tutti gli sport. Un pubblico festoso e caloroso ha accompagnato tutti i piccoli ciclisti mentre affron-

tavano il percorso di gincana con ostacoli, canestri, cunette e strettoie. Un percorso per nulla facile, ma che hanno affrontato con disinvoltura e grande freddezza. Non sono mancate le sorprese, come nella categoria G 2 dove la piccola Adelaide, che correva in casa, ha messo in riga tutti i maschietti di pari età. Al termine di questa bellissima giornata di sport l’A.S.D. Veloclub Molfetta raccoglie anche delle belle soddisfazioni con significativi piazzamenti. Tra i più contenti per

la prova disputata Marco (G 2) si classifica 5° assoluto, Nives 5° di categoria (G 3F) e Enrico 6° di categoria (G 1 M), bene anche Alessandro e Vincenzo. Grazie a questi piazzamenti l’A.S.D. Veloclub Molfetta sale in classifica portandosi al 10° posto nel Campionato Regionale riservato alla società. Il prossimo appuntamento, per il campionato regionale, è il 5 giugno a Lecce, mentre la prossima gara si disputerà sabato 14 maggio a Massafra, con il Memorial “Di Lorenzo”.

Il judo è un connubio perfetto tra coraggio e paura, componenti queste, che fanno di un uomo un grande lottatore anche nella vita quotidiana. I bambini, dunque, che con il sorriso si approcciano a questo sport, è importante che prendano il lottatore nostrano, come un valido stimolo per crescere, lottare e perchè no? Anche vincere. Gli eroi non esistono, ma la gente che vale davvero si. Francesco Pansini è uno di questi.


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maggio 2011

Ultima tappa de “il Fatto RE-Tour” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di BuenaVida

Guarda tutte le foto della quinta serata...

Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0071.htm

Guarda tutte le foto della sesta serata...

Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0072.htm

Guarda tutte le foto della settima serata...

Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0073.htm

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Siamo giunti all’ottava ed ultima tappa della stagione invernale de “Il Fatto ReTour” che si svolgerà venerdì 13 Maggio presso il Blues Cafè, sito in Corso Dante, in cui si esibirà il giovane Adamo dj che sta crescendo grazie alla sua passione per vari generi musicali che vanno dalla happy alla house. Sembra sia passato solo un mese dalla prima tappa in realtà e invece ne sono trascorsi ben cinque mesi resi speciali e indimenticabili grazie ai ricordi, alla gente incontrata, alle gaffe delle interviste, alla musica ascoltata, ai sorrisi e alla spensieratezza di serate trascorse tra amici. Come sempre è difficile iniziare a fare i ringraziamenti perché, quando ci pensi ti arrivano in mente tutte insieme le persone, come un puzzle magico, e non sai mai da dove partire. Ma proveremo a fare un pò di “ordine”. “ItinerArte”, lo spazio temporale, nel clou della serata, in cui giovani artisti hanno potuto esibirsi mostrando le loro abilità, è stato molto interessante e seguito Lo riscontriamo innovativo soprattutto per un motivo: ha fatto riflettere e considerare la necessità e la presenza, a Molfetta, di una quadrupla motrice. La prima sono i giovani protagonisti che hanno partecipato alle tappe, la seconda la volontà e l’azzardo di fare le cose insieme smuovendo ciò che ci circonda, la terza l’impegno del collettivo BuenaVida che ha lavorato in questi mesi con tanta passione ed entusiasmo e partecipazione viva e propositiva della popolazione giovanile della nostra città. Special thanks to (in ordine cronologico) Davide Pedrini, Mario Binetti, David Mayno, Nic Ferrari, Mirko, Danilo Danton Panunzio, Emilio Murolo, Adamo per i dj set e per la location: Ai Parioli, Montecristo, Silver, Place Blanc, Live 82, Calì, Off Street, Blues. Continueremo nel prossimo numero con i ringraziamenti dedicati a tutti voi e ricordate di votare la foto per il concorso fotografico; intanto preparatevi alle novità di quest’estate. BuenaVida a tutti.

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La prima cala: aspetti storici e naturali Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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a cura di Raffaele Annese a cura di r.annese@libero.it a cura di Centro Studi e Didattica a cura di Ambientale “Terrae” - Centro a cura di di Educazione Ambientale “Ophrys” foto di Raffaele Annese Alla fine del nostro percorso lungo Lama Cupa, siamo giunti finalmente alla Prima Cala, dove da millenni la lama ha la sua foce naturale. Considerate le peculiarità naturalistiche e storiche dell’area e l’incuria di cui purtroppo spesso è vittima, si ritiene necessaria un’opera di sensibilizzazione, tutela e valorizzazione di questo ecosistema costiero cosi delicato e unico nel suo genere nella nostra città.

Aspetti storici

(da Corrado pappagallo, La lama della prima cala nel paesaggio rurale di Molfetta, Studi Molfettesi, 1997) Nel periodo compreso tra il XVI e XIX sec. ha assunto varie denominazioni, tra cui Cala di Cesia e Calcesia. L’insenatura naturale era molto più piccola, infatti, nella prima metà del 1800 fu ampliata per ricavare blocchi di roccia calcarea per la costruzione del nuovo porto. In una relazione del 1892 si fa cenno anche alla presenza di una grotta poco profonda situata sul lato a levante della cala. L’unica testimonianza rimasta è una foto scattata da uno svizzero che possedeva una fabbrica di solfuro all’epoca ubicata dove oggi sorge lo stadio Paolo Poli. Nel corso dei secoli l’area è stata, quindi, interessata da radicali mutamenti del paesaggio. Per esempio, nel 1817 fu terminato il ponte a sette arcate dell’attuale SS16. Nei pressi della cala vi era anche una torre rotonda e un’edicola votiva.

Le inondazioni della lama nei periodi di piogge torrenziali, chiamate “mene”, sono la testimonianza che la lama non ha mai smesso di svolgere la sua funzione primaria, ovvero quella di convogliare l’acqua piovana dalla collina al mare. Di particolare violenza fu la “mena” che il 23 agosto del 1914 provocò il crollo del ponte sulla strada rurale Samarelle-Piscina Ser Nicola e, ultima di particolare rilevanza in ordine di tempo, una “mena” nei primi giorni di settembre 1969 e nel novembre 1997, quest’ultima aggravata dagli irresponsabili sbarramenti dell’alveo naturale. Le vicende passate devono insegnarci che occorre una corretta gestione del territorio, con un divieto rigido di edificazione nei pressi della lama.

Aspetti naturali Dal punto di vista geomorfologico, la Prima Cala è caratterizzata da una costa rocciosa bassa e degradante dolcemente verso il mare. Infatti gli strati della roccia calcarea sono inclinati e sembra che si “immergano” in acqua. Questo è il risultato dell’erosione fluviale e del fenomeno carsico che hanno portato l’antico torrente che scorreva in lama a sfociare in mare, creando un’insenatura naturale. La lama, infatti, “continua” sott’acqua verso il suo antico punto di foce che è situato decine di metri più al largo rispetto all’attuale linea di costa. Nell’insenatura nel tempo si sono accumulati sabbia e ciottoli creando una cosiddetta “pocket beach”, ovvero una zona di accumulo racchiusa tra due promontori rocciosi dalla tipica conformazione a mezza luna. Il sedimento in questo caso è prevalentemnete prodotto in situ dall’erosione marina che agisce ininterrottamente erodendo e modellando la roccia calcarea (altri esempi in città sono cala S.Giacomo e la II – III cala in cui

è più evidente la componente sabbiosa). Da segnalare che tra i ciottoli oggi è possibile trovare materiale di scarto dell’edilizia scaricato anni addietro sul litorale. A fine secolo scorso, questo materiale di risulta, ormai parte integrante della spiaggia, è stato stabilizzato con la creazione di un muretto di contenimento. L’opera di stabilizzazione, tutela e valorizzazione della spiaggia fu completata con la piantumazione di alberi di Tamerice, tipici di ambiente costiero e quindi per natura resistenti alla salsedine. Per quanto riguarda l’aspetto botanico, il fattore limitante principale per la vita delle piante è costituito dall’alta concentrazione di sale nel terreno. Le piante che sopportano o addirittura gradiscono un’alta concentrazione salina sono dette alofile (letteralmente “amanti del sale”). Tra le principali troviamo il Finocchio marino (Crithmum maritimum), la Salsola e la Sueda, questi ultimi arbusti divenuti sempre più rari a causa dell’incuria e delle modifiche antropiche del paesaggio costiero. Sulle rocce un secondo fattore limitante è rappresentato dalla scarsità di terreno, accumulato solo in poche fessure. Le specie resistenti alla salsedine, che scendono più in basso verso il mare, insinuandosi nelle fessure della roccia o consolidando i detriti, sono il già citato Finocchio marino e le statici (Limonium spp.) a portamento prostrato modellate dall’azione del vento. Sono degne d’attenzione le Orchidee selvatiche del genere Ophrys, le Castagnole (Gynandriris sisyrinchium), iris i cui bulbi venivano un tempo arrostiti come castagne (!!!), la Stella alpina delle spiagge (Evax pygmaea), il Ginestrino delle rupi (Lotus cytisoides), il Malvone maggiore (Lavatera arborea) e varie specie di Malva. Tutte queste piante dalle stupende ed inaspettate fioriture primaverili sono meritevoli di particolare attenzione, tutela e salvaguardia.

Una indagine floristica completa è stata pubblicata da Rocco Chiapperini in Lama Cupa, aspetti antropici e naturalistici, Studi Molfettesi, 2000. E’ qui documentata l’osservazione nei pressi della Prima Cala di Echium sabulicola per la prima volta in Puglia nel 1983, a testimonianza che Lama Cupa e la Prima Cala in particolare, rappresenta un mosaico di vita vegetale che deve lottare costantemente contro le gratuite distruzioni di specie spontanee dovute alla pressione antropica (edilizia ed agricoltura in primis). Da segnalare, sui bassi fondali dell’insenatura, una piccola prateria di Cymodocea nodosa, una vera e propria pianta marina (quindi non un’alga!) dalle lunghe e sottili foglie di colore verde scuro, che rappresenta l’habitat ideale per numerose specie marine. La prateria sembra in uno stato di lenta e progressiva rarefazione a causa della pesca indiscriminata sotto costa. Per concludere, la fauna più rappresentativa è costituita soprattutto da uccelli (avifauna), dalle specie più comuni e diffuse in tutto il territorio circostante, come Gabbiani comuni e reali, Gazze, Tortore, Rondoni, Rondini, gli ormai immancabili Pappagalli, e specie migratorie più interessanti come il Tuffetto e il Cormorano che è possibile ammirare in primavera lungo il litorale mentre cacciano il pesce in profondità compiendo lunghe apnee.


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oltre la realtà

maggio 2011

Maggio 2011, un terremoto potrebbe distruggere Roma. Una bufala? Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Francesco Tempesta Bendandi, attraverso il suo metodo avrebbe predetto una scossa di terremoto devastante per la città di Roma e le aree limitrofe fra l’11 e il 24 maggio 2011, e un altro sisma di dimensioni ancora più apocalittiche per il 5-6 aprile 2012, quando parecchie scosse di terremoto potrebbero, secondo lo studioso, colpire un po’ tutta la Terra. Previsioni catastrofiste che assomigliano parecchio a quelle degli antichi Maya in primis e di altri antichi popoli. La drammatica previsione, nonostante l’enorme numero dei sostenitori, è stata comunque smentita dall’associazione “La Bendandiana” che attualmente custodisce con cura i manoscritti dello studioso. Nonostante la presidentessa dell’associazione abbia confermato che vi siano dei manoscritti di Bendandi che riportano le date del 2011 e del 2012, sugli stessi comunque non compare alcuna alcuna data precisa e nessun luogo. Non ci sarebbe quindi nessuna previsione su Roma di Bendandi. Si tratterebbe allora di una bufala? La zona di Roma non è considerata a rischio sismico e difficilmente potrebbe

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essere interessata da scosse devastanti. Altre fonti invece hanno annunciato che Bendandi avrebbe comunque fatto una previsione per il maggio 2011. Secondo l’uomo dei terremoti, un devastante sisma potrebbe colpire una regione dell’Europa. Una previsione quindi non del tutto precisa e assolutamente generica. Nessuno riesce però a spiegare come mai il web e alcune tv avrebbero identificato questa regione d’Europa nell’Italia, puntando il dito sulla città eterna. Probabilmente è proprio questo l’unico e inspiegabile mistero di questa inquietante e allo stesso tempo buffa faccenda che si spera rimanga tale.

Bendandi: l’uomo che prevedeva i terremoti Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Francesco Tempesta Sono mesi che sul web impazza l’inquietante notizia che un devastante terremoto colpirà e raderà al suolo Roma in maggio. A generare involontariamente questa “folle” informazione è stato probabilmente un uomo vissuto nello scorso secolo: Raffalele Bendandi. Bendandi nacque a Faenza il lontano 17 ottobre 1893. Era considerato l’uomo dei terremoti a causa della sua presunta capacità, attraverso un sistema da lui stesso messo a punto, di prevedere in anticipo i movimenti sismici della Terra. Il terremoto di Messina del 28 dicembre 1908, fece nascere in lui una forte passione per i sismi. Bendandi studiò da autodidatta sino a formulare nel 1920 formulò la propria teoria “sismogenica”. I suoi studi sostenevano infatti che la crosta terrestre, così come le maree, è soggetta agli effetti di attrazione gravitazione della Luna. Secondo Bandandi, la Luna e gli altri pianeti (insieme al Sole) sarebbero la causa dei movimenti della crosta terrestre che è in continuo movimento a seconda dei tempi e dei ritmi scaturiti dalla posizione dei corpi celesti. Per perfezionare i suoi studi creò una sorta di mini laboratorio posto in una profonda grotta dell’Appennino tosco-romagnolo. Na-

turalmente la sua innovativa e rivoluzionaria teoria non fu accettata dalla scienza convenzionale e immediatamente cominciò ad essere avversata. La sua prima e involontaria previsione la fece per il terremoto della Marsica il 13 gennaio 1915, quando si accorse che il 27 ottobre dell’anno precedente aveva lasciato un appunto al riguardo. In pochi credevano alle sue teorie ma il 23 novembre 1923 davanti al notaio di Faenza decise di far scrivere una sua previsione circa un terremoto che si sarebbe dovuto verificare il 2 gennaio 1924 nelle Marche. Il terremoto effettivamente si verificò, ma due giorni dopo. Per questo il Corriere della Sera gli dedicò la prima pagina, chiamandolo colui che prevede i terremoti; la sua fama così crebbe anche a livello internazionale. Durante il periodo fascista però venne diffidato dal pubblicare ulteriori previsioni sui terremoti in Italia, pena l’esilio. L’episodio più eclatante avvenne nel 1976, anno del terribile terremoto del Friuli. Bendandi lo avevo previsto e per questo cercò invano di avvisare le autorità competenti, le quali lo trattarono come un ciarlatano. Dopo anni di gratuite umiliazioni pubbliche venne trovato morto, forse per cause misteriose, il 3 novembre 1979, nella sua casa-osservatorio di Faenza.

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Il mondo è un libro e chi non viaggia ne legge solo una pagina Finalmente torna l’estate. Siamo tutti pronti per il sole, il mare, il relax e per le vacanze! Direi di puntare quest’anno su una meta classica ma sempre ricca di sorprese…Grecia! In quale delle isole greche Vi consiglierei di trascorrere le Vostre vacanze? Difficile a dirsi…dipende dalle vostre esigenze. La maggior parte delle isole più note è accomunata da un bellissimo mare, panorami mozzafiato e tanto divertimento giovanile. Per chi desidera principalmente vita mondana, divertimenti, musica e trasgressione, indubbiamente Mykonos. Quest’isola risponde a tutte queste richieste, qui le notti sembrano non finire e ci si ritrova a veder spuntare il sole a conclusione di folli serate nei famosi bars sulla spiaggia come Cavo Paradiso, Tropicana e Super Paradise bar. L’isola della trasgressione ma anche del mare meraviglioso, delle numerose e piccole spiagge nascoste lungo la costa frastagliata, e dell’incantevole capoluogo Chora, che si annida in fondo ad una baia della costa occidentale e che è diventato con le sue bianche casette tipiche, con i suoi vicoli stretti e i suoi mulini, il simbolo delle isole greche. Altra isola meta ideale per le Vostre vacanze è Santorini. Un’ arida e rocciosa isola di fronte ad un vulcano ancora attivo, con spiagge rosse e nere e con città situate sulle alte scogliere che offrono panorami mozzafiato e fantastici tramonti. A Oia e Fira ad esempio potrete ammirare i tramonti più belli. Da quest’isola si può inoltre partire in escursione per il vulcano e le antistanti isole Palia Kammeni, con sorgenti naturali calde o per Thirasia, piccolo pittoresco villaggio. Ultima isola...ma solo per problemi di spazio, Kos! Kos è caratterizzata da molti piccoli villaggi. Noleggiando un auto Vi consiglio di sostare a Palio Pylio, un villaggio abbandonato del periodo medioevale in cui ci sono molte piccole chiese interessanti ed un kastro. Ad Asfendiou vedrete chiese molto vecchie e il Kastro dei cavalieri di San Giovanni. Ad Antimachia invece potrete visitare il castello veneziano e giunti a Zia troverete una città costruita come un anfiteatro, con molte piccole chiese e negozi di ogni sorta. Da Kos potrete anche partire per escursioni giornaliere a Rodi, a Nissyros a Pserimos ed in Turchia. Solo piccoli cenni su quello che la Grecia offre per le Vostre vacanze. Per altri suggerimenti Vi aspettiamo in agenzia per organizzare insieme un indimenticabile viaggio, come sempre firmato Frigerio Viaggi Network. Silvia de Robertis

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Al Ministero dell’Economia 60 tirocini Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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C’è tempo fino al 20 maggio, per inviare le domande per poter partecipare al bando di concorso, che mette a disposizione 60 posti di tirocinio presso il Dipartimento dell’Amministrazione Generale dell’Economia e delle Finanze. Il bando è a cura del Ministero dell’Economia e delle Finanze e della Fondazione CRUI. La partecipazione è riservata a coloro i quali sono in possesso della laurea di primo livello, di lauree specialistiche, magistrali a ciclo unico e lauree vecchio ordinamento, relativo alle 33 Università che aderiscono al bando. Potranno, quindi, accedere ai tirocini i ragazzi provenienti da vari corsi di laurea di area

economica, giuridica, politico-sociale e umanistica. Tali tirocini hanno lo scopo di fornire una conoscenza diretta e reale del mondo del lavoro, relativa, soprattutto, all’attività dalla Pubblica Amministrazione nel settore del trattamento giuridico ed economico del personale, della gestione delle risorse umane e della comunicazione, pianificazione e controllo, analisi e miglioramento dei processi e dei sistemi amministrativi anche inerenti l’innovazione tecnologica. I tirocinanti selezionati, svolgeranno uno stage per un periodo di 4 mesi, prorogabile per altri 2 mesi.

L’inizio del tirocinio è previsto il 19 settembre 2011. I tirocinanti che porteranno a compimento tutto il periodo di stage, riceveranno una borsa di studio come rimborso spese. Per queste ultime, i tirocinanti dovranno fornire obbligatoriamente la documentazione che attesti le spese effettivamente affrontate. Consigliamo agli interessati di visionare attentamente il bando e di seguirne le indicazioni contenute. Occhio quindi al nostro link www.organizzazionelavoro.eu dedicato alle offerte di lavoro, all’interno del quale potrete trovare approfondimenti dettagliati su questo bando e tanto altro ancora.

Al Policlinico di Bari 52 assunzioni Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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Grande occasione per chi ha intenzione di lavorare all’interno della Pubblica Amministrazione. A breve, infatti, sarà pubblicato all’interno della Gazzetta Ufficiale il bando di concorso riguardante la selezione di 52 unità per l’Azienda Ospedaliera del Policlinico di Bari. In questo periodo è possibile visionare il bando all’interno del Burp - Bollettino Ufficiale della Regione Puglia numero 64. Vi informiamo che sarà possibile presentare la domanda entro i 30 giorni successivoi a quello di pubblicazione dell’estratto del bando nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana IV - Serie Speciale. Di seguito vi indichiamo le professionalità

per cui ci si appresta ad attuare le procedure concorsuali: n. 21 posti di Collaboratore Amministrativo Professionale- cat. - “D”; n. 25 posti di Assistente Amministrativo - cat. - C”; n. 6 posti di Programmatore - cat. - “C”. I posti sono riservati ai soggetti disabili, iscritti negli elenchi tenuti presso il Servizio Politiche del Lavoro della Provincia di Bari. Agli interessati consigliamo di visionare attentamente il bando e di seguirne le indicazioni contenute nel suo interno. Occhio quindi al seguente link www.organizzazionelavoro.eu dedicato alle offerte di lavoro all’interno del quale potrete trovare approfondimenti dettagliati su questo bando e tanto altro ancora.

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bar Euro Caffè - Via San Francesco d’Assisi Flory’s Caffè - Via Poli Generale Eugenio, 3 Green Bar - Via Baccarini, 111 Bar Astoria - Corso Umberto I, 16 Bar Caffetteria Paninoteca Grease - Via Molfettesi d’Argentina, 75 Marilù Cafè - Via Tommaso Fiore, 38/40 Mattia’s Cafè - Corso Dante Alighieri Le Chic J’Adore - Via Tenente M. Silvestri, 69 Bar Camera Cafè - Via XX Settembre, 43 Bar Cavour - Corso Fornari, 47 Bar Cin Cin - Corso Dante Alighieri, 30 Bar Degli Artisti - Via Gesmundo, 4 Off Street - Piazza Giuseppe Garibaldi, 15 L!ve 82 - via Maggialetti Swing Pub - Viale Pio XI, 21 Bar Europa - Via F. Cavallotti, 33/35 Bar Fantasy - Via Pio La Torre, 33 Bar Fausta - Corso Umberto I, 150 Bar Football - Via Ugo La Malfa, 11 Place Blanc Cafè - Piazza Margherita di Savoia, 4 Bar Haiti - Via San Domenico, 42 Bar Ideal - Via Terlizzi Bar Kennedy - Via Edoardo Germano, 49 Bar La Caffetteria - Via A. Salvucci, 46 Bar La Favola Mia - Via Baccarini, 35 Bar La Fenice - Corso Umberto I Bar London - Via Terlizzi, 6 Bar Mary - Corso Umberto I, 122 Bar Miramare - Via San Domenico, 9 Bar Mirror - Via Capitano Manfredi Azzarita, 124 Bar Mixer Cafè - 6^ strada ovest Lama Martina Bar Manhattan - Via Cap. M. Azzarita, 124 Bar Mongelli - Via Baccarini, 35 Bar Peter Pan - Via Vincenza Alma Monda, 48 Bar Rio - Via Bari, 92 Bar S. Marco - Corso Umberto I Bar Settebello - Via A. Salvucci, 28 Bar Seven - Via Edoardo Germano, 33 Bar Seventy - Via Tenente Michele Silvestri Bar Soleil - Via F. Cavallotti, 50 Bar Sottocoperta - Piazza G. Garibaldi Bar Stazione - Piazza Aldo Moro Bar Sweet - Piazza Giuseppe Garibaldi, 32 Bar Sport - Corso Umberto I Bar Toto - Corso Fornari, 73 Bar Universo - Corso Umberto I Betty Paige - Largo Municipio, 6 Blues Cafè - Corso Dante Alighieri, 49 Caffe Al Duomo - Banchina Seminario, 10/12 Caffè Colorado - Via Guglielmo Marconi Caffè Metropolis - Via Cap. G. De Gennaro, 16 Caffè Noir - Via Spadolini, 90/92 Caffè Silver - Via Framantle 19/i Caffetteria Manhattan - Viale dei Crociati Caffetteria Roma 2 - Banchina S. Domenico Caffetteria Venere - Via Martiri di Via Fani, 6 Calì Caffè - Via Giacomo Puccini, 7 Coffee Room - Viale Pio XI, 9 Petito Cafe - S.S. 16 Molfetta-Giovinazzo Green Bar - Via Baccarini, 111 Caffè Cipriani - Corso Umberto, 111

Central Bar - Piazza Vittorio Emanuele, 50 Bar Pasticceria Dolci Eventi - Via Zuppetta, 17

edicole Edicola - Viale Pio XI Edicola - Via Tenente Michele Silvestri Edicola - Via Palmiro Togliatti Edicola - Piazza Giuseppe Garibaldi Edicola - Corso Dante Alighieri Edicolandia - Via Principe Amedeo, 45 Edicola delle Rose - Via Gen. C. A. dalla Chiesa Edicola Gigotti - Via Bari, 74 Edicola Grosso - Via Don Pietro Pappagallo Edicola L’Altra Edicola - Via Terlizzi Edicola Sciancalepore - Via Mad. dei Martiri Edicola Sciancalepore - Piazza Cappuccini Edicola - Via Bari, 1/A

panifici Panificio Annese - Via Cappellini, 28 Panificio Biancaneve - Via De Luca, 59 Panificio Cangelli - Via Cap. T. De Candia, 49 Panificio Centrale - Via Respa, 40 Panificio D’Oro - Via Madonna dei Martiri, 51 Panificio de Gennaro - Via C. De Candia, 155 Panificio Don Bosco - Corso Fornari, 67 Panificio Europa - Via Rattazzi, 41 Panificio Il Cugino - Via A. Manzoni, 91 Panificio Il Forno - Via Fremantle, 42 Panificio Immacolata - Via Cappellini, 28 Panificio Jolly - Viale Pio XI, 9 Panificio Mulino Bianco Via C. Giaquinto, 46 Panificio Non Solo Pane - Via Gen. Poli, 13 Panificio Petruzzella - Via Bovio, 18 Panificio Posta - Via Ricasoli, 29 Panificio Rinascente - Via Nino Bixo, 25 Panificio Sant’Achille - Via Martiri di Via Fani, 15 Panificio Trionfo - Via Ten. Fiorino, 71

tabacchi Tabaccheria - Viale Pio XI, 55 Tabaccheria - Corso Dante Alighieri Tabaccheria - Via Madonna dei Martiri, 2 Tabaccheria - Via Baccarini, 67 Tabaccheria - Via Rossini, 12 Tabaccheria - Piazza G. Garibaldi Tabaccheria Edicola - Via Raffaele Cormio Tabaccheria Pansini - Via Roma 32 Tabaccheria Spaccavento - Via Bari, 68 Tabaccheria Veneziano - Via L. Azzarita, 65 Tabaccheria Veneziano - Via Madonna dei Martiri, 67 Totoricevitoria “Del Cuore” - Via Baccarini, 77

scuole e istituti pubblici Comune di Molfetta - Piazza V. Emanuele, 9 Comune di Molfetta - Via Carnicella Carabinieri - Via Giovinazzo Comando Polizia Municipale - Piazza S. Teresa Capitaneria di Porto - Banchina Seminario Guardia di Finanza - Madonna dei Martiri Biblioteca Comunale - VIa San Domenico Istituto Professionale Alberghiero Di Stato - Corso Fornari Istituto Professionale Di Stato Per Le Attivita Marinare - Via Giovinazzo Istituto Professionale per i Servizi Turistici “A. Bello” - Viale XXV Aprile Istituto Tecnico Industriale Di Stato “G. Ferraris” - Via Palmiro Togliatti Liceo Ginnasio Di Stato “L. Da Vinci” - Corso Umberto I Liceo Scientifico Di Stato Via Palmiro Togliatti Liceo Sociopsicopedagogico “V. Fornari” - Via Generale Luigi Amato Palazzetto dello Sport - Via Martiri di Via Fani, 15 U.R.P. - Piazza Municipio

stazioni di rifornimento Stazione di rifornimento AGIP - Via Terlizzi Stazione di rifornimento AGIP - Via Giovinazzo Stazione di rifornimento API - Zona Industriale Stazione di rifornimento Madogas - Strada Provinciale Molfetta-Terlizzi, Km. 2.050 Stazione di rifornimento Q8 - Via dei Lavoratori – Zona ASI

parrocchie Parrocchia Della Cattedrale Corso Dante Alighieri Parrocchia Immacolata Piazza Immacolata, 62 Parrocchia Madonna Della Pace - Viale Xxv Aprile Parrocchia Madonna della Rosa - Via Gen. C. A. Dalla Chiesa Parrocchia S. Achille - Via A. Salvucci Parrocchia S. Gennaro - Via Sergio Pansini Parrocchia S. Giuseppe - Via Aurelio Saffi, 1/d Parrocchia Sacro Cuore Di Gesù - Via Sella Quintino Parrocchia San Domenico Via San Domenico, 1 Parrocchia San Pio X - Viale Antonio Gramsci, 1 Parrocchia Santa Famiglia - Via Papa Innocenzo VIII Parrocchia Santa Teresa Piazza V. Emanuele, 3 Parrocchia S.Pio X - Via Giovinazzo

altri Antica Salumeria del Centro - Via De Luca, 7 Biglietteria regionale FS - Piazza Aldo Moro Buffetti - Piazza G. Garibaldi, 60 Casa di riposo “Don Grittani” - Via Don Minzoni De Pinto - Via Edoardo Germano, 39 Farmacia Grillo - Via S. Angelo, 37 Gruppo FAMM Immobiliare - Via De Luca, 15 Greedy Ristorazione - Via F. Cifariello, 23 Le Mimose - Viale Pio XI Mondocasa - Piazza Effrem, 12 Note & Book - Via Tommaso Fiore, 24 Piscina Comunale - Via Longone della Spina Ristorante Pizzeria Mareluna S.S. 16 Molfetta-Giovinazzo Qbo Interior Design - Via Federico Campanella, 24 Living Gruppo Immobiliare - Via Molfettesi D’argentina,30 Deltastore - Via Terlizzi Non Ho Tempo - Via L. Azzarita, 28 Veterinario Dr. Lucivero Francesco - Via Papa Pacelli, 11/a Studio Lovero - III Traversa Via Caduti del Lavoro, 2 Anna Buzzerio Parrucchiere - Viale Papa Giovanni Paolo II, 40/42 Agenzia Immobiliare Cassano - Via T. Silvestri, 36 Auto&Noleggi Valente Contrada Pantano, 10 Cartoleria Spazio Libero - Via Poli

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farmacie di turno dal 02/05/2011 Farmacia Egidi* al 08/05/2011 Via G. di Vittorio, 29/P - tel. 080/3351294 Farmacia Tatulli Via Sergio Pansini, 14 - tel. 080/3975465

dal 09/05/2011 Farmacia De Trizio* al 15/05/2011 Via Mons. Achille Salvucci - tel. 080/3389344 Farmacia Caputo Via Baccarini, 89 - tel. 080/3345263

dal 16/05/2011 Farmacia Cieri* al 22/05/2011 Via San Francesco d’Assisi - tel. 080/3381952 Farmacia Lovero Piazza G. Garibaldi, 38 - tel. 080/3971805

dal 23/05/2011 Farmacia Clemente* al 29/05/2011 Via Guglielmo Marconi, 1 - tel. 080/3345831 Farmacia De Candia Via Annunziata, 91 - tel. 080/3974123

dal 30/05/2011 Farmacia De Pinto* al 05/06/2011 Via Baccarini, 14 - tel. 080/3974678 Farmacia Viola Via Roma, 135 - tel. 080/3348228

Orari turno festivo: 08:30-12:30 - 16:30-20:30. Per il servizio farmaceutico notturno rivolgersi alla VIGILANZA NOTTURNA sita in via Carlo Alberto, 46 (di fronte all’ingresso dell’edificio scolastico “Manzoni”) o telefonare al numero 336/823040. Il sabato mattina restano aperte 4 farmacie: due del turno in corso e due del turno precedente. *Effettua turno pomeridiano.

numeri utili CARABINIERI GUARDIA DI FINANZA VIGILI DEL FUOCO Comune di Molfetta Anagrafe Comune Cimitero Biblioteca Ospedale Croce Rossa Ser Molfetta Misericordia Vigili urbani Vigili del fuoco

112 117 115 080/3359111 080/3359424 080/3381252 080/3388097 080/3357111 080/3341019 080/3385737 080/3389979 080/3971014 080/3382057

turni carburante 01/05/2011 e 29/05/2011

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Ip Piazza Garibaldi / Agip Via Terlizzi Api Zona Artigianale

08/05/2011

Erg Piazza Baccarini / Esso Via Bisceglie

15/05/2011

Erg Corso Fornari / Agip Via Giovinazzo

22/05/2011

Erg Piazza Baccarini / Esso Via Terlizzi Q8 Zona Artigianale


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le citazioni del mese

1: Vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste, ecco tutto. (Oscar Wilde) 2: Oh, l’amore farebbe uggiolare in rima un cane. (Francis Beaumont e John Fletcher) 3: Io ne ho viste cose che vuoi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione... e ho visto i raggi β balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire. (Blade Runner) 4: I tre quarti delle malattie delle persone intelligenti provengono dalla loro intelligenza. (Marcel Proust) 5: È già amaro commettere delle sciocchezze, ma le sciocchezze inutili sono quanto di più amaro ci sia. (Heinrich Böll) 6: Strano che l’uomo debba in quasi ogni cosa parere o migliore o peggiore di quel ch’egli è. (Nicolò Tommaseo) 7: La vera patria è quella in cui incontriamo più persone che ci somigliano. (Stendhal) 8: Il tempo è la cosa più importante: esso è un semplice pseudonimo della vita stessa. (Antonio Gramsci) 9: La sorte di tutti i machiavellici: fanno i loro disegni così sottili che si rompono per la loro stessa finezza. (John Dryden) 10: La perfezione ha un grave difetto: ha la tendenza ad essere noiosa. (William Somerset Maugham) 11: Il senso di un avvenimento del passato è sempre revocabile. (Simone de Beauvoir) 12: Tutto è permesso in amore e in guerra. (Francis Edward Smedley) 13: La felicità è amore, nient’altro. Felice è chi sa amare. (Hermann Hesse) 14: L’esperienza ci informa che la prima difesa degli spiriti deboli è recriminare. (Samuel Taylor Coleridge) 15: L’Amore è Gioia, concomitante con l’idea di una causa esterna. (Spinoza) 16: Non c’è nulla di quanto Dio ha fondato su una causa naturale costante, e che perciò avviene ogni giorno, che non ci sembrerebbe un miracolo degno di ammirazione se avvenisse una sola volta. (John Donne) 17: La maggior parte degli uomini sono come una foglia secca, che si libra nell’aria e scende ondeggiando al suolo. Ma altri, pochi, sono come le stelle fisse, che vanno per un loro corso preciso, e non c’è vento che li tocchi, hanno in se stessi la loro legge e il loro cammino. (Hermann Hesse) 18: Non c’è altra morte tranne che l’assenza d’amore.(René Barjavel) 19: Stimare tutti è lo stesso che non stimare nessuno. (Molière) 20: Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana. (John Fitzgerald Kennedy) 21: L’umanità non sopporta il pensiero che il mondo sia nato per caso, per sbaglio, solo perché quattro atomi scriteriati si sono tamponati sull’autostrada bagnata. E allora occorre trovare un complotto cosmico, Dio, gli angeli o i diavoli. (Umberto Eco) 22: Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. (Immanuel Kant) 23: Cogli l’attimo fuggente confidando il meno possibile nel futuro. (Quinto Orazio Flacco) 24: Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l’amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra: ma questa è una verità che non molti conoscono. (Primo Levi) 25: La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare. (Piero Calamandrei) 26: Noi nucleari proponiamo un patto col diavolo: possiamo fornire energia a condizione che le società future assicurino una stabilità politica e istituzioni quali mai si sono avute finora. (Alvin Weinberg) 27: La malvagità più sottile abitualmente si accoppia con una prudenza fuor del comune, perché deve sempre celar tutto. (Herman Melville) 28: Pare che l’arte fiorisca meglio là dove l’uomo deve correggere la natura, dove non è scoraggiato dalla sua abbondanza. (Bernhard Berenson) 29: La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della luce che ne è venuta fuori. (Alda Merini) 30: Siamo tutti rassegnati alla morte; è alla vita che non arriviamo a rassegnarci. (Graham Greene)

chiedilo al nutrizionista Molto spesso mi arrivano mail da parte di lettori che hanno curiosità in tema di nutrizione. Ne pubblichiamo due in questa rubrica che partirà da oggi proprio per dare voce alle vostre domande. Potete inviare le vostre domande a editore@ilfatto.net.

Ho sentito in televisione che il biologo non può elaborare diete. È vero? Paola Il biologo può, per legge (art. 3 della Legge 396/67), valutare i bisogni nutritivi ed energetici dell’uomo, elaborare profili alimentari ottimali sia in condizioni fisiologiche che patologiche, ovviamente diagnosticate dal medico. Tali specifiche competenze sono pienamente acquisite al termine del corso di laurea dal biologo che, durante lo svolgimento della professione, è anche tenuto ad un aggiornamento continuo. La margarina è meglio del burro? Emilia La margarina non è un grasso naturale a differenza del burro che sarebbe da preferire seppur in modiche quantità. Inoltre, essendo un prodotto industriale derivato dalla trasformazione di grassi vegetali, può avere dei costituenti scadenti così come essere ricco di grassi idrogenati tossici per l’organismo.

Fonte: it.wikiquote.org

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consigli per una sana alimentazione

sudoku difficile

facile

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8 6 5 2 9

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soluzioni

Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni.

Fonte: it.wikipedia.org

Zucchero o dolcificante? Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

a cura della dott.ssa Annalisa Mira Biologa Nutrizionista Studio di Nutrizione e Alimentazione tel. 080.335.45.29 - 338.27.87.929 Molto comune, tra chipresta molta attenzione alla linea, è la scelta di evitare lo zucchero o preferire a questo il dolcificante. Premettendo che possa essere una scelta obbligata per chi soffre di alcune patologie come diabete, insulinoresistenza o intolleranza ai carboidrati, cerchiamo di capire se sia un atteggiamento necessario o del tutto inutile quando l’unico obiettivo è la perdita di peso. Come ripeto spesso, un’alimentazione corretta ed equilibrata è importante per garantire uno stato di benessere per tutti. Chi deve combattere con un eccesso ponderale dovrà chiaramente fare più attenzione anche all’introito calorico. Ma siete sicuri che sia proprio quel cucchiaino il colpevole del grasso accumulato? Cominciamo col dire che lo zucchero comune, saccarosio, è estratto dalla barbabietola o dalla canna da zucchero. Nel primo caso, dopo un processo di raffinazione, si ottiene il comune zucchero bianco. Nel secondo quello più scuro, noto a tutti come zucchero di

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canna, che contiene un po’ più sali minerali e micronutrienti. Un cucchiaino di entrambi ha circa 15-20 kcal che equivalgono in media a solo l’1% del fabbisogno calorico giornaliero! È evidente che, anche chi è in sovrappeso, trarrà ben poco vantaggio dall’uso dei dolcificanti. Questi ultimi, tra l’altro, possono avere varia natura e per alcuni non è ancora del tutto chiaro l’effetto sull’organismo. C’è poi chi usa il fruttosio, il comune zucchero della frutta, che ha un potere dolcificante maggiore del saccarosio e che permette così di risparmiare calorie usandone meno. Non posso, infine, non parlare del miele che, avendo un elevato potere dolcificante ed essendo più ricco in acqua, a parità di peso, ha meno calorie dello zucchero. Non va comunque utilizzato in eccesso anche perché i tanti effetti terapeutici spesso ad esso associati non sono stati mai dimostrati. Ricordate quindi che non ha alcun senso sacrificare il gusto di un buon caffè ma piuttosto state attenti a tutto il resto che di calorie nascoste ne può avere a centinaia!

1 6 8 2 3 4 9 5 7

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la ricetta

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Orecchiette pugliesi

Ingredienti • 400 g di farina di grano duro • acqua tiepida • sale

Procedimento: Si versa a fontana la farina di semola sulla spianatoia e si spolvera con il sale marino fino. Si aggiunge acqua tiepida e si impasta il composto lavorando la pasta per almeno 10 minuti. Si lascia quindi riposare la pasta per una mezz’ora. Successivamente, si prelevano pezzi di pasta e si trasformano in bastoncini lunghi circa 30 centimetri e dello spessore di un dito mignolo, che saranno poi tagliati a pezzetti grossi quanto un’unghia e di dimensioni uguali. Si schiaccia quindi il pezzetto di pasta fino a ridurlo a un dischetto, utilizzando un coltello dalla punta arrotondata. Sempre con la punta del coltello, si trascina il di-

schetto sulla spianatoia esercitando una leggera pressione, facendo così curvare la pasta verso la lama dello stesso. Presa la pasta ricurva e appoggiata al polpastrello del dito pollice, la si rovescia all’indietro con l’aiuto del coltello, come se si volesse ricoprire di pasta la punta del dito stesso, quindi si esercita una pressione nel centro in modo da ottenere la tipica cupola. Si stacca delicatamente l’orecchietta così ottenuta dal dito, e la si mette ad asciugare per qualche ora sulla spianatoia con la cupola rivolta verso l’alto. Fonte: it.wikibooks.org

i consigli dello zodiaco ARIETE La vostra natura stride in questo mese nel senso che non potete fare a meno di prendere in mano ogni situazione che vi si porrà dinnanzi e fare di tutto per mettervi al centro dell’attenzione. In ambito lavorativo potrebbe essere una marcia in più mentre in ambito sentimentale potrebbe essere un deterrente!

TORO Sicuramente in questo mese sarete molto più riflessivi del solito e non lascerete nulla al caso. Questa è un’ottima notizia in quanto non potrete proprio permettervi di sbagliare su questioni semplici come quelle professionali, mentre la vostra attenzione sarà completamente catturata dalle questioni amorose.

GEMELLI Sarebbe ottimo in questo mese cercare di concentrarsi il più possibile ed abbandonare tutte le questioni più superficiali poiché non porterebbero a nulla ed anzi vi manderebbero più lontani dai vostri sogni, i quali stanno per realizzarsi grazie all’impegno che avete profuso fino a questo momento.

CANCRO In questo mese avrete la possibilità di realizzare un vostro progetto che si era fermato a causa delle vostre insicurezze. Evidentemente avrete ritrovato la forza di volontà e soprattutto qualcuno in grado di credere in voi. Vedrete che piano piano troverete finalmente un po’ di coraggio e troverete la via della riscossa!

LEONE Sicuramente un mese da vivere quello dedicato a Maggio. Non abbiate timore di osare ma soprattutto cercate di sfruttare al meglio tutta l’energia che avete incanalato in questi ultimi tempi. E’ proprio giunto il momento di farla esplodere!

VERGINE Qualcosa vi manca nella vita affettiva e trascorrerete questo mese a cercare disperatamente di dare un senso al vostro rapporto, sempre che ne abbiate uno. Sicuramente Venere cercherà di darvi una mano ma anche voi dovete metterci del vostro!

BILANCIA Sarete un pochino insistenti in questo mese di Maggio e questo potrebbe andare a vostro discapito in quanto non è di certo il modo migliore per farsi amare, anche dai colleghi e non soltanto dal partner che anch’esso potrebbe avere i suoi deliri!

SCORPIONE Un mese all’insegna della grande agitazione, in quanto molti pianeti sono dissonanti e non vi lasciano vivere in tranquillità questo periodo così strano per il vostro equilibrio. Non siate troppo duri con voi stessi e non pretendete però neppure dagli altri troppo, almeno fino alla metà del mese!

SAGITTARIO Questo si rivelerà un periodo piuttosto sereno e senza grandi scossoni. Non preoccupatevi di nulla e soprattutto cercate di continuare a comportarvi come avete sempre fatto sia nella vita affettiva che in quella professionale, senza complicare troppo le situazioni che non vi sono chiare!

CAPRICORNO Per evitare cambiamenti troppo grandi cercate di prendere le distanze da certe situazioni pericolose, mentre se quello che state cercando è proprio una rottura, allora la avrete senza dubbio ed anche senza possibilità che mai un giorno di possa rinsaldare!

ACQUARIO La prima parte del mese sarà estremamente interessante, pieno di novità e stimolante da ogni punto di vista per i vostri progetti, quindi se dovete mettere in piedi qualcosa, questo nascerà sotto i migliori auspici. Tuttavia affrettatevi, poiché questo stato di grazia non durerà per sempre!

PESCI Avrete delle belle sensazioni in questo periodo, quindi sarete più portati a fare le cose, ad inventare, a creare, desiderare e mostrare il vostro affetto. Senza dubbio le nuvole in amore si stanno dissolvando e potete puntare più in alto. Tutti gioveranno di questo clima propizio!

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