Il Fatto n. 074

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www.ilfatto.net mensile gratuito di informazione libera

marzo 2011

primo piano “Il Sogno Eretico” il nuovo album di Michele Salvemini in arte Caparezza

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cronaca

cultura

Operazione “Off-Side” della Guardia di Finanza: sequestrati 20 centri di scommesse sportive illegali

Tenente Michele Fiorino: le imprese memorabili di un eroe molfettese da non dimenticare pag. 13

n° 74

sport&eventi Titolo provinciale per le ginnaste dell’ASD Astra

pag. 20

webtv

MOLFETTA Prove tecniche di autovelox in città

MOLFETTA 8 marzo: voce alla Città

MOLFETTA Il Fatto RE-Tour: il video della quarta tappa!

foto ed elaborazione grafica copertina Brattoli Marcello

150

150° anniversario Unità d’Italia “il fatto” non riceve alcun finanziamento pubblico

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marzo 2011


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corsivo pillola web del 22/03/2011

Prove tecniche di autovelox in città

marzo 2011

Uniti festeggiamo i 150 anni diunità nazionale. Ma tra un terremoto e un disastro nucleare ci buttiamo in un nuovo conflitto militare Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Giulio Cosentino di direttore@ilfatto.net

Molfetta - Questa mattina, in via XXV Aprile, si sono svolte le prime prove tecniche di autovelox. Il servizio, coordinato dal comandante dei Vigili Urbani dottor Giuseppe Gadaleta, si svilupperà essenzialmente sulle arterie cittadine ad alta densità di traffico. Il servizio è autorizzato dal codice stradale e ribadito con la legge 120 del luglio 2010. Contattato, il comandante Gadaleta ha evidenziato che l’autovelox non ha la funzione di incrementare gli introiti delle casse comunali, bensì quella di migliorare la sicurezza in tutte quelle zone della città, come le scuole, frequentate da minori. Anche a molfetta, tempi duri per i piedi pesanti!

Guarda il video... Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0049.htm

pillola web del 16/03/2011

Il forte vento fa cadere calcinacci in via Palmiro Togliatti

Aria di festa in giro per i centocinquanta anni dell’Italia che ha unito tutti i molfettesi in un unico sentimento di festa nazionale. Una ricorrenza che è stata festeggiata da tutte le correnti politiche ma, accompagnata, in alcuni casi dalle solite polemiche a cui siamo abituati. A rovinare la festa è arrivata la questione Libia che ci sta trascinando in un nuovo conflitto militare e che ci porterà sicuramente dei grattacapi. Potremo scrivere intere pagine su come la pensiamo a tal riguardo ma la redazione del Il Fatto, all’unisono, non è convinta che si sia intrapresa la giusta strada e ne condanna ,con le grafiche visive, l’intervento. Il mese di Marzo è stato anche protagonista di catastrofi naturali e di incidenti nucleari, che hanno evidenziato quanto sia rischiosa la strada che l’Italia ha scelto per le proprie politiche energetiche. Scelte politiche che, sempre, in maniera unita condanniamo attraverso anche le icone grafiche poste all’interno del giornale. Le abbiamo inserite su internet gratuitamente e sono a disposizione di tutti coloro i quali le vorranno stampare in digitale e mettere sui cruscotti delle proprie macchine. Un simbolo che possa smuovere la gente e farla interrogare su questioni tanto delicate, destinate, qualora venissero applicate, a cambiare, inevitabilmente, molti scenari nel nostro Paese. Il popolo di Facebook si è già mosso sia per il nucleare che per la guerra e chiaramente condanna entrambi le situazioni. Grande assente, invece, la speculazione politica locale che, cauta, sta ancora evidentemente studiando da che parte stare. Molti forse distratti dall’arrivata primavera che quest’anno, oltre ai cinguet-

tii e mandorli in fiore, chi ha portato anche la nube radioattiva giapponese. Ma anche di questo, pare, se ne siano accorti ancora in pochi. Il nuovo numero 74 , porta un articolo sul nostro compaesano musicista Caparezza che, con il suo nuovo cd in vendita dal primo marzo, porta onore alla nostra città ,anche se gli argomenti trattati non sono dei più felici e vede coinvolti moltissimi molfettesi. Il primo singolo uscito porta il titolo “Goodbye malinconia” e racconta, tra note e melodie, la situazione che, tanti giovani del Sud, sono costretti a vivere. Lasciare la propria terra e andare lontano in cerca di lavoro. Non possiamo che essere d’accordo sulle sue parole e, tranne in rari casi molti sono costretti ad andare via da Molfetta per lavorare e crescere professionalmente. Se un giovane, invece, vuole lavorare in un call center allora è, sicuramente, nel posto giusto. In questo campo siamo diventati, infatti, l’ombelico del mondo. Almeno un campo che ci vede eccellere!Spazieremo, inoltre, tra gli argomenti più disparati. Da questo numero si aggiunge la rubrica sui combattenti molfettesi caduti in guerra, sulle figure storiche molfettesi e il corso di speaker radiofonico che finirà con un nuovo gruppo giornalistico che vi avvolgerà sulle frequenze di Primaradio. Ci rendiamo anche promotori della sfida di tre molfettesi che vorrebbero aprire a Molfetta una associazione di promozione del gioco degli scacchi. Daremo tanto spazio alle

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nuove iniziative che vedono una vera primavera in città e che, mi piace evidenziare, non hanno nulla a che vedere con la politica. Tutte menti libere che realizzano progetti. Procede anche la crescita della redazione che vede altri cinque aspiranti giornalisti nel gruppo giovani e vede crescere le figure che, da sempre, credono nella nostra politica editoriale, Infatti, anche questo mese ci saranno due nuovi giornalisti registrati all’ordine dei giornalisti “sfornati” da IL FATTO. Come non esserne orgoglioso. Non ci stancheremo mai di darvi nuovi servizi e, a brevissimo, Il Fatto sarà sui vostri teminali mobili con le sue APP. free. Da bravi promotori del software libero, partiremo con la versione Android, che potete già scaricare in beta sul market cercando ilfatto.net, a cui seguirà quella per l’iphone. A fornirci gratuitamente questa possibilità è un giovane programmatore di Molfetta che ha realizzato anche un videogioco, e che lancia una sfida sul mercato cercando un grafico, un musicista e un programmatore Java, per entrare nel mondo delle applicazioni per smartphone. Questo dimostra che non siamo secondi a nessuno quanto a capacità. Bisogna solo armarsi di tanta buona volontà, capacità di rischiare e voglia di emergere. Lascio, in piede di pagina, uno spaz i o per premiare la creatività e generosità del progetto.

Un gioco per Android Made in Molfetta? da non perdere per un Musicista, un programmatore Java e un grafico Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

Molfetta - Il forte vento che sta colpendo in queste ore la città ha causato la caduta di alcuni calcinacci dai palazzi ubicati in via P. Togliatti nei pressi del Liceo Scientifico di Molfetta. Sul posto sono intervenuti gli uomini della Polizia Municipale di Molfetta coordinati dal comandante Giuseppe Gadaleta e i Vigili del Fuoco del locale distaccamento per mettere in sicurezza la zona.

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Gli smartphone, negli ultimi anni, hanno invaso il mercato mondiale, fornendo momenti di svago e semplificando la diffusione dell’informazione. Un gruppo di ragazzi sta cercando di formare una piccola community orientata alla produzione di giochi per gli smartphone. La creazione di un gioco implica l’aggregazione di tre figure fondamentali: grafici per la creazione di animazioni ed ambientazioni, musicisti per colonne sonore ed effetti e programmatori per dare vita al tutto. La community ha lo scopo di aggregare le figure necessarie allo sviluppo. La partecipazione alla community è diverten-

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te, gratificante, completamente gratuita e non richiede un grosso investimento in tempo, poiché, ognuno potrà dare il suo contributo compatibilmente al proprio tempo libero. Il lavoro sarà svolto in modo indipendente e, quando il gioco sarà terminato, verrà pubblicato sul market e venduto in tutto il mondo. Gli introiti generati saranno ripartiti, in egual misura, tra le figure che hanno partecipato allo sviluppo e, su ogni prodotto, saranno presenti i nomi di tutti coloro che hanno partecipato al progetto. Puoi aderire al progetto mandando un esempio del tuo lavoro a ComunityOpen@gmail.com.


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marzo 2011

spazio rilasciato per diritto di replica

Il mensile “Quindici” e il direttore querelano Binetti e “Interno 45” e chiedono 100mila euro di risarcimento Il mensile Quindici e il suo direttore Felice de Sanctis passano alla controffensiva nei confronti di “Interno 45 srl” per le gravi, false e infondate accuse ricevute sul mensile “Il Fatto” e querelano il titolare Leo Binetti per diffamazione e chiedono inoltre un risarcimento danni in sede civile. Nessuna menzogna e nessun falso sono alla base dell’articolo, del mensile Quindici, relativo alle installazioni pubblicitarie sulla cartellonistica stradale su via Terlizzi prima e dopo il ponte della ferrovia. Quindici prende atto della replica (per la verità scorretta perché fatta a pagamento su un altro giornale) da parte di Leo Binetti e delle ragioni addotte a giustificazione della scelta di «recuperare due strutture in stato di totale abbandono, chiedendo al Comune di usufruirne, accollandoci le spese di sistemazione». Dopo aver preso atto delle dichiarazioni di Binetti, anch’esse legittime, riportiamo una nota che spiega l’articolo di Quindici ed è frutto anche di un maggiore approfondimento realizzato dal mensile sulla vicenda. «Accuse false e prive di ogni fondamento». Binetti Pantaleo, titolare della ditta «Interno 45 srl», replica a Quindici in merito all’articolo «Nuova cartellonistica su via Terlizzi: dubbi sulla concessione, eliminata la segnaletica stradale», pubblicato sul numero di febbraio 2011. Ma lo fa su «Il Fatto»: attacca Quindici in modo gratuito e sanzionabile, accusandolo di falso ideologico e poca professionalità. Paga persino l’inserzione pubblicitaria del suo articolo: pubblicizza se stesso. Perché, invece, non rispondere direttamente a Quindici? Coda di paglia? Accuse troppo pesanti e irrazionali per un articolo che riportava l’intervento del consigliere Raffaele La Ghezza (Fli) nel Consiglio comunale del 7 febbraio e l’atto comunale n.60050 dell’ottobre 2010, forse dettate da una certa “vanità” di fronte a un presunto illecito. O dal desiderio di “incutere timore” in chi, più di tut-

ti, svolge il suo lavoro di giornalista con oggettiva professionalità e senza timori reverenziali. Innanzitutto, nell’atto 60050 dell’Ufficio Lavori Pubblici è disciplinato l’uso della struttura per scopi pubblicitari privati? Sono menzionati “scopi comunicativi e prettamente pubblicitari”, ma solo «per pubblicizzare grandi manifestazioni ed eventi di particolare interesse patrocinati dalla stessa Amministrazione comunale». Dunque, interesse pubblico e comunale, non privato. Inoltre, nello stesso atto si concede solo «l’utilizzo, a titolo gratuito, dei due portali in ferro ubicati su via Terlizzi» per riqualificare una struttura abbandonata (ha poi confermato a Quindici l’ing. Enzo Balducci, dirigente del Settore Lavori Pubblici e firmatario dell’atto). E, come dichiarato dal dott. Giuseppe Lopopolo, responsabile dell’Ufficio Tributi, non esiste nessuna concessione pubblicitaria a titolo privato. Binetti Pantaleo sembra abbia convertito la concessione triennale dell’uso della sola struttura come concessione pubblicitaria privata, nonostante l’assenza di qualsiasi atto comunale e un «Piano generale degli impianti pubblicitari, del regolamento di attuazione delle norme tecniche, modifiche e integrazioni» in fase di redazione. Se di pubblicità privata si tratta (ogni lato dei pannelli pubblicizza una ditta), «Interno 45» avrebbe dovuto versare un canone contrattuale di concessione. Ma, ribadiamo, non esiste nessuna concessione pubblicitaria. Ci sono i limiti di un “abuso”? No, secondo l’ing. Enzo Balducci, responsabile del settore Lavori pubblici, perché la concessione è regolare: in cambio del ripristino della cartellonistica è stato concesso l’uso della parte superiore come pannello pubblicitario. Il tutto a costo zero per il Comune, che avrebbe dovuto caricarsi di un onere consistente per ripristinare questa segnaletica. Dopo l’intervento del consigliere La Ghezza, è stata ripristinata la segnaletica sotto i pannelli,

come si nota dalle foto scattate il 22 febbraio scorso. «I pannelli in questione non vengono più utilizzati», si legge nell’atto 60050, lo stesso Binetti dichiara nel suo inserto a pagamento che i cartelli della segnaletica «già da diversi anni erano stati rimossi (quindi non per colpa della Interno 45 Srl) e sostituiti da apposita segnaletica stradale verticale collocata in entrambe le direzioni di marcia». Ma se la segnaletica è stata eliminata e non è più operante da diversi anni, perché reintegrarla? E se fosse segnaletica stradale, la presenza di pubblicità implicherebbe una palese violazione dell’art. 23 «Pubblicità sulle strade e sui veicoli» del Codice della Strada, con relative sanzioni pecuniarie: «lungo le strade o in vista di esse è vietato collocare insegne, cartelli, manifesti, impianti della pubblicità o propaganda […] che per dimensioni, forma, colori, disegno e ubicazione possono ingenerare confusione con la segnaletica stradale, ovvero possono renderne difficile la comprensione o ridurne la visibilità o l’efficacia, ovvero arrecare disturbo visivo agli utenti della strada o distrarne l’attenzione con conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione» (comma 1). Affissione selvaggia, se non è stata autorizzata né dalla Polizia Municipale, né dall’Ufficio Tributi? No, tutto regolare, secondo l’ing. Balducci. Prendiamo atto anche di queste dichiarazioni che chiariscono meglio la vicenda. Sarebbe stato meglio, comunque, per Binetti Pantaleo evitare interventi alla Don Chisciotte, sparando alla rinfusa e lanciando accuse offensive e insensate a destra e a manca nel suo inserto pubblicitario su «Il Fatto». Se si è in difetto, è inutile aggravare la propria situazione sputando fango su tutti: meglio farsi consigliare da un buon avvocato, che avrebbe sicuramente sconsigliato le affermazioni diffamatorie nei confronti di Quindici. Ora il danno è fatto, le insinuazioni di Binetti sulla correttezza dei «vertici» (come li definisce lui) del periodico e su presunti «inconfes-

sabili legami di natura professionale con tutti gli interessi connessi» con aziende molfettesi (che, non è escluso, provvedano a chiedere risarcimenti), sono di una gravità assoluta e intollerabile perché assolutamente false. L’altra accusa di Binetti di essere costretto a vendere spazi pubblicitari a Quindici in cambio della «loro spassionata amicizia» prefigurerebbe di fatto l’ipotesi di un inesistente ricatto del giornale nei confronti dello stesso Binetti, che Quindici non conosce, né frequenta, né ha mai contattato. Per questi motivi Quindici e il direttore Felice de Sanctis querelano Leo Binetti, titolare di Interno 45 srl, chiedendo anche un risarcimento danni in sede civile di 100mila euro. Quindici

Quindici: all’assessore Spadavecchia la verità dà fastidio I politici emuli di Berlusconi pretendono che non si scrivano cose scomode su di loro. Nella loro ignoranza democratica pretendo che a chi ha ottenuto il consenso popolare tutto sia consentito. Quanto a demolire quelli che credono essere i loro avversari, nel Pdl sono maestri anche nella calunnia, come insegna il caso Prodi. Dopo questa premessa veniamo al caso della strada asfaltata solo fino alla villa dell’assessore Giacomo Spadavecchia del Pdl di Molfetta. Quindici, dopo la sua denuncia, ha aspettato due mesi a replicare all’assessore in attesa che fosse completata la pavimentazione dell’area e in attesa di quei “famosi” documenti che dimostrerebbero la sua buona fede e che lo stesso ha dichiarato di mettere a disposizione della stampa. Chi li ha visti? Intanto l’assessore invece di replicare su Quindici, che avrebbe accolto democraticamente il suo diverso parere, si è rivolto stranamente ad altri organi di informazione. Coda di paglia? Programmata la pavimentazione e guarda caso mai completata, il soggetto in questione pensa che tutti siano ingenui o meglio pretende che tutti facciano gli ingenui. L’intelligenza dei cittadini? Non esiste, devono essere tutti stupidi, come tutti quegli allocchi che credono alle panzane del premier come la nipote di Mubarak, che in realtà è una prostituta minorenne. L’assessore dichiara: “i lavori sono di pertinenza del settore lavori pubblici e non ho alcuna competenza”. Certo, ci mancherebbe, altrimen-

ti sarebbe stato reato di concussione, che, per fortuna, non è. Ma il conflitto di interessi resta, perché Spadavecchia non solo fa parte dell’amministrazione comunale, ma anche della giunta di centrodestra del sen. Antonio Azzollini e se la moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto, figuriamoci Cesare. Se fosse accaduta la stessa cosa ad un assessore del centrosinistra, il centrodestra lo avrebbe massacrato. Ma Azzollini tace, altrimenti rischia di perdere pezzi della sua maggioranza. Spadavecchia, poi, farebbe bene a non parlare di trasparenza: perché non ha detto subito questa sua presunta verità, facilmente smontabile? Quello che afferma oggi poteva sostenerlo tranquillamente il giorno dopo la pubblicazione dell’articolo (17 gennaio 2011). O, forse, era alla ricerca di una spiegazione plausibile? Ancora una volta i cittadini vengono trattati da imbecilli, ma siccome non sono imbecilli (come vorrebbe l’amministrazione comunale e l’assessore) sanno benissimo che gli oneri di urbanizzazione devono essere versati da tutti in anticipo. Quindi nessuna particolarità, anzi. Proprio perché tutti hanno pagato, non si sarebbe dovuto privilegiare l’assessore Spadavecchia. E poi, ammettendo per assurdo che solo lui abbia pagato in anticipo per avere la strada, la cosa sarebbe ancora più grave e diventerebbe materia da Procura della Repubblica. L’assessore sostiene che si tratta di una “questione politica”. Non ci faccia ridere, non facciamo politica, ma informazione, abbiamo, come tutti,

le nostre idee, ma non ci facciamo condizionare da nessuno, come sanno coloro che ci conoscono e ci stimano da tanti anni. Del resto siamo critici anche con il centrosinistra, al punto che un partito di quell’area non ci invia nemmeno i suoi comunicati stampa. Un elemento in più che prova la libertà di “Quindici” sta nel fatto che il centrosinistra ha scoperto solo dopo il nostro articolo l’anomalia della strada dell’assessore (perché non chiamarla ora via Spadavecchia? Un suggerimento alla commissione toponomastica che non ha ancora intitolato la nuova strada) e solo ora ne chiede le dimissioni. Più liberi di così! A differenza dell’assessore che libero non è, perché se vuole conservare la poltrona generosamente ricevuto dal sindaco, deve necessariamente essere al suo servizio, lato sensu. L’assessore Spadavecchia sostiene: «non ho ricevuto alcun trattamento di favore, perché la pavimentazione di tutte le strade era stata programmata, tant’è che oggi tutte le strade sono state asfaltate». Quindici ha fotografato le strade vicine alla villa dell’assessore (con data e ora, vedi foto) dimostrando che il Comune non ha provveduto a nessun’altra posa di asfalto dopo il 17 gennaio (la data evidentemente non porta bene all’assessore). Nessuna montatura, nessun processo mediatico, come ci accusa l’assessore. Forse a lui sfugge un concetto elementare e fondamentale della democrazia: chi riveste cariche pubbliche non può pretendere di non essere trasparente, né che

il suo operato non venga giudicato dall’opinione pubblica. Altro che violazione della privacy! Se Spadavecchia non accetta queste regole, che valgono in tutto il mondo, è meglio che resti tranquillamente a casa sua. Nessuno lo disturberà. Tra l’altro non glielo ha prescritto il medico di fare l’assessore. Infine, vorremmo ricordargli che non è necessario rivestire un ruolo istituzionale, né essere consiglieri comunali per criticare certi comportamenti non proprio cristallini. Basta essere cittadini ed elettori, se poi si è anche operatori dell’informazione, questa critica diventa un obbligo e un diritto garantito da quella Costituzione che il suo partito e il suo capo vorrebbero modificare e, se possibile, abolire. Infine una postilla: visto che ci accusa di interessi personali inesistenti (e per i quali potremmo querelarlo, ma non lo faremo) gli chiediamo: può dire la stessa cosa? Non è un’accusa, ma solo una domanda. Quindici


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marzo 2011

pillola web del 21/03/2011

Riprende il ciclo di seminari di formazione per le guide Polje Molfetta - Dopo il covegno “Vos estist sal terrae”, l’associazione consortile Polje (composta da Archeoclub, Ictiùs, Legambiente, Pro Loco, Terrae e Wwf), ente gestore del Pulo di Molfetta, riprende il cammino di aggiornamento e formazione delle proprie guide. Obiettivo del percorso di formazione e aggiornamento è fornire professionalità sempre più competenti e qualificate per accompagnare i visitatori nell’affascinante viaggio all’interno della dolina. La quarta sessione di studio, che segue quelle di didattica della scienza, geologia e paleontologia, rispettivamente tenute dal professor Liborio Dibattista, dal geologo Saverio Rana, dal ricercatore Marco Petruzzelli e dal dottor Oronzo Simone, sarà incentrata sull’archeologia. L’archeologa Iole Caramuta accompagnerà i corsisti in un interessante viaggio sul tema “8.000 anni fa: le comunità neolitiche delle Murge baresi. La lezione, organizzata in collaborazione con la cooperativa FeArT, che gestisce il Museo Diocesano, si svolgerà sabato 2 aprile, a partire dalle ore 16.30, proprio presso tale struttura museale che, nella sezione archeologica, custodisce preziosi reperti neolitici. L’incontro assumerà, dunque, carattere di laboratorio in quanto sarà possibile osservare direttamente le tipologie vascolari neolitiche a cui si farà riferimento nel corso della lezione. Si tratta dell’ennesimo appuntamento di alto profilo culturale organizzato dall’associazione consortile Polje, soprattutto in considerazione del fatto che la dottoressa Caramuta ha lavorato nelle campagne di scavi realizzate al Pulo negli anni Novanta, occupandosi proprio del settore dell’arte vascolare. Il sodalizio, pertanto, invita chiunque sia interessato ad approfondire un argomento spesso poco conosciuto a partecipare all’incontro.

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Il sogno eretico di Caparezza Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Francesco Tempesta

che racconta, in maniera dettagliata, tutto ciò che sta accadendo in Italia e nel mondo e di cui sono protagonisti i personaggi della “casta privilegiata” libera di poter agire a proprio piacimento prendendosi gioco di leggi e regolamenti. Una

Si chiama “Il Sogno Eretico” il nuovo album di Michele Salvemini, in arte Caparezza. Anticipato dal singolo “Goodbye Malinconia”, il frutto del lavoro del rapper molfoto di Vincenzo de Pinto fettese è già un gran successo in Italia. Parte delle date del suo tour, cominciato con il pienone di Andria e di Roma, sono già verso il sold out. Il “Capa” ha voluto lanciare il proprio cd con il pezzo “Goodbye Malinconia” dedicato a chi lascia l’Italia, considerata uno stato ingeneroso verso i giovani, un paese in cui la parola meritocrazia spesso non trova posto. Ma è il titolo dell’album “Il sogno eretico” il simbolo eloquente di quanto sta accadendo nella società moderna che, apparentemente, progredisce ma fondamentalmente sembra essere tornata ai tempi di Giordano Bruno, il filosofo-letterato eretico, che ha ispirato l’intero lavoro di Caparezza. Si tratta di un cd che racchiude la solita e canzone dalle rime forti e che ha davvero pochi pungente ironia del cantautore applicata ai temi peli sulla lingua. Chissà che impatto avrà sulle più scottanti che affliggono il mondo, l’Italia e gli radio e quanto verrà trasmessa, visto il regime di censura a cui si sta andando incontro. Ma il 2011 italiani. Il brano simbolo, nonché il più sentito da Michele di Caparezza si è anche aperto all’insegna del ciSalvemini, è senza dubbio “Non siete stati voi” nema. L’artista molfettese ha, infatti, partecipato

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al film campione di incassi “Che bella giornata”, del nostro conterraneo Checco Zalone, in cui ha interpretato sè stesso costretto a cantare, assieme alla sua band, alcune canzoni totalmente distanti dal suo repertorio. Vedere, infatti, il “Capa” canta-

re la canzone “Non amarmi” non ha avuto prezzo. Nonostante il grande successo a livello nazionale egli è rimasto una persona semplice, legata alle sue origini e alla sua Molfetta. Una Molfetta che da una parte lo sostiene e dall’altra lo critica per le sue idee ritenute utopiche e appunto eretiche.


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arena

marzo 2011

L’Arena Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Francesco Tempesta

Prevenire è meglio che curare Importanti e numerose informazioni diagnostiche si possono ottenere dall’analisi di un campione di urina. La semplice analisi generale e microscopica del sedimento urinario consente al medico di fare una diagnosi, ad esempio, di diabete o di una malattia renale (nefropatia), come anche di capire se il paziente assume una quantità adeguata di acqua nell’arco della giornata. Permette, inoltre, di rilevare se vi sono cristalli, di varia natura, formatisi in conseguenza di un particolare regime alimentare o di una tendenza naturale; se vi sono globuli rossi o bianchi e soprattutto batteri o nitriti, indici di un’infezione recente o pregressa. Inoltre l’esame colturale delle urine, tramite “terreni selettivi”, permette l’individuazione di una particolare specie batterica proliferante e la quantificazione della “carica batterica”, non essendo sempre scontato che si tratti di infezione. Perché la carica batterica, per essere rilevata, deve essere almeno di 100.000 unità. In tal caso, si esegue la ricerca dei principi attivi degli antibiotici più o meno efficaci a contrastare i batteri rilevati (“antibiogramma”). Il medico curante, poi, prescrivere la cura antibiotica più efficace per il determinato batterio evidenziato

andando in tal modo a debellare il problema senza ricorrere a improvvisate cure “fai da te”. In caso di presenza di diabete, la quantità degli zuccheri nel sangue è notevole e, se in un primo momento i reni sono in grado di riassorbirne la quantità eccedente, successivamente la perdono, proprio con le urine, dando luogo al fenomeno della “glicosuria”. Questa, nel lungo arco temporale, compromette il corretto funzionamento renale. Anche la presenza di proteine nelle urine non è sintomo di corretto funzionamento renale perché, anche in questo caso, il “meccanismo” fisiologico ne prevede il completo riassorbimento. Un esame clinico, quindi, da non sottovalutare e che risulta importante tanto per la prevenzione quanto per una cura efficace ed efficiente. Dott. Balacco Paride Via E. Fermi, 49/a tel. 080/3385232

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L’Arena è la nuova rubrica de “il Fatto” che si propone di discutere e approfondire le varie tematiche locali e nazionali, interpellando i diversi personaggi politici e le prestigiose testate giornalistiche della città.

Ho un osservatorio privilegiato in quanto professionalmente interessato al settore e la stessa situazione è vissuta nei Comuni limitrofi. I danneggiati non lamentano intimidazioni né richieste precedenti all’incendio, e questo non consente di individuare - a quanto mi è dato sapere - chiari interessi criminali. Tuttavia, se anche si trattasse di atti di vandalismo, non potremmo che bollarli come azioni di stampo criminale: l’incendio di una autovettura può avere effetti collaterali disastrosi per il patrimonio di ignari cittadini e per la loro stessa incolumità. Non si tratta più di episodi isolati e ogni autovettura è un obiettivo sensibile, questo rende la situazione ancor più complessa. La limitatezza degli uomini a disposizione delle Forze dell’Ordine e l’estensione dei territori di competenza non consente ormai una presenza capillare sul territorio: ci faremo promotori di un coordinamento tra tutti gli addetti - pubblici e privati - alla sicurezza dei cittadini. È un problema che abbiamo ben presente. Pasquale Mancini (PdL) Molfetta è influenzata da una criminalità leggera ma ben diffusa in certi settori che hanno interesse ad imporre impunemente la propria presenza. Si sono chiusi gli occhi dinanzi a molti segnali e ancora se ne chiudono. Si sottovalutano fatti che dovrebbero invece allertare. La criminalità locale vuole fissare uno stato di cose per estirpare il quale può costare anche molto caro; specie se a pagare saranno persone differenti da chi le ha tollerate e permesse. Donato Rana (FLI) Le statistiche confermano che nella nostra città gli incendi dolosi, non possono essere più considerati un fenomeno di episodi isolati, causati dal vandalismo e dall’inciviltà. Si può invece affermare che è divenuto un fenomeno reale contro cui si dovrebbero prendere le opportune contromisure. Per esempio: l’Amministrazione Comunale e le Forze dell’Ordine dovrebbero impegnarsi attraverso nuove e più stringenti misure in termini di vigilanza e repressione; il cittadino deve senza paura segnalare e collaborare, e non continuare a nascondersi nell’omertà che favorisce solo i disonesti e i delinquenti. Lillino Giancola (Molfetta in Azione)

La città continua ad essere interessata da incendi dolosi che coinvolgono auto, esercizi pubblici e cassonetti. Pensate che si tratti soltanto di episodi isolati causati dal vandalismo e dall’inciviltà o che siano gli effetti di azioni di stampo criminale? In tempi non sospetti noi dell’UDC avevamo già lanciato un allarme sul livello di sicurezza della nostra città. È innegabile che la sequenza di incendi che si stanno susseguendo a Molfetta non sia solo frutto di casualità ma credo che sia un fenomeno che le forze dell’ordine e l’ amministrazione di questa città non debbano prendere sottogamba, cosi’ come gli episodi crescenti quali furti nelle case e negli esercizi commerciali, scippi , estorsioni e quant’altro. Per quanto riguarda gli incendi dei cassonetti, io credo che il tutto sia addebitabile ad un’ inciviltà e maleducazione crescente non solo nella nostra città ma nella stessa società di oggi. L’idea di ampliare, come ormai già si fa nelle grandi città , la rete di telecamere non solo presenti in prossimità di semafori ma nei punti più critici e nevralgici della città, non sia da trascurare. Dobbiamo superare un concetto di privacy che non ci consente di salvaguardare il nostro territorio. Comunque ho sincera fiducia nelle forze dell’ordine che quotidianamente presidiano la nostra città e invito il Sindaco, dotato comunque di poteri ampliati da recenti leggi nazionali, ad attuare un Piano Sicurezza in accordo con prefetto e forze dell’ordine perché non bisogna assolutamente tralasciare questi fenomeni sempre indicativi del grado di criminalità di una comunità. Robert Amato (UDC) Non ho elementi per collegare le vicende e per imputarle a fenomeni di stampo criminale. In una situazione come quella che viviamo a Molfetta credo che la prima cosa da fare sia dare un segnale forte di primazia delle regole, di rispetto incondizionato delle leggi, di volontà ferma di farle rispettare. Chi amministra ha la grande responsabilità di trasmettere questa idea che è alla base di una convivenza civile. Devo dire che nella storia recente, quando l’ amministrazione Azzollini ha avuto l’opportunità di affermare questi valori e di dare segnali forti ed inequivocabili, si è tirata indietro rinunciando a svolgere una funzione di guida, anche pedagogica, importante. La vicenda degli ambulanti è emblematica di come questa amministrazione intende rispondere alle situazioni di illegalità grave che avevano indotto nell’occasione forze dell’ordine e magistratura ad intervenire. Il tema immanente nell’agenda di un’amministrazione non può che essere quello della prevenzione e dell’attenzione. Giovanni Abbattista (PD)


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L’amministrazione comunale di Molfetta, a nostro parere, spreca il denaro pubblico, finanziando alcune iniziative che meriterebbero minore attenzione e trascurando altre di maggiore interesse. Si tratta di scelte politiche che lasciano a desiderare. Per questo non solo si potrebbe fare di più, ma si dovrebbe fare meglio. Ma ogni botte dà il vino che ha. Michele de Sanctis jr. (Condirettore “Quindici”) Il Comune di Molfetta, retto dal sen. Antonio Azzollini, a capo di una amministrazione di centrodestra, molto parsimonioso nello spendere, ha cercato di far rivivere il famoso carnevale di un tempo, quando arrivavano durante al sfilata quasi centomila spettattori dalla provincia. Ha messo in campo quest’anno le sue migliori energie e in tutti i modi le cose sono andate discretamente: una edizione soddisfacente, con gruppi mascherati, carri e veglioncini. Tutto ha un costo. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, piaccia o no. Non fare questa manifestazione, cancellarla e avere una quarantina di mila euro in più? Non siamo d’accordo. Francesco Verdesca (Direttore ilbiancorossonews.it) Per poterlo giudicare bisognerebbe conoscere nel dettaglio i conti del Comune. Il tema dei patrocini è di vitale importanza per gli indirizzi dell’amministrazione. Dalla quantità e soprattutto qualità degli investimenti passa non solo la promozione, ma lo stato della cultura a Molfetta. (Redazione MolfettaLive)

Dall’inizio dell’anno in città si sono susseguite numerose manifestazioni pubbliche patrocinate e sovvenzionate dal Comune di Molfetta. Ultima quella del Carnevale molfettese. Pensate che l’Amministrazione abbia investito al meglio il denaro pubblico oppure si potrebbe fare di più? È vero l’Amministrazione comunale sta investendo per la città ma si potrebbe pensare ad una gestione più oculata del patrimonio pubblico concentrandosi su interventi prioritari di cui Molfetta necessita. Le ultime manifestazioni come il Carnevale e il tour del cioccolato hanno dato certamente visibilità alla città in un circuito locale e nazionale ma è fondamentale garantire adeguato sostegno al miglioramento della cosa pubblica. Non si dimentichi: Molfetta è città a vocazione turistica. Ma lo pensate davvero? Giuseppe de Robertis (Direttore l’Altra Molfetta) L’attuale amministrazione si è dimostrata molto generosa nel finanziare i tanti progetti che le vengono sottoposti e questo è da apprezzare, considerando quanto in Italia la cultura venga maltrattata economicamente. Forse da bacchettare il controllo di come vengono spesi questi soldi o comunque la comunicazione fornita ai cittadini circa i costi sostenuti dalle associazioni finanziate. Il Carnevale Molfettese, costato 50.000 euro a cui vanno sommate le entrate pubblicitarie stimate sui 60.000 euro, è uno degli argomenti che approfondiremo con gli organizzatori. Al momento, siamo in attesa dei conteggi definitivi. Grandi dubbi aleggiano, invece, su come siano stati assegnati i grandi eventi cittadini dato che, sembra, ci sia un’unica associazione culturale che vince sempre senza fare gare e anche molto vicina ad un sito web di notizie locali. Ne parleremo meglio con le carte in mano. Giulio Cosentino (Direttore de IL FATTO)


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attualità

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L’ultimo arco: in ricordo di Franco d’Ingeo Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Matteo d’Ingeo Zio Franco è stato per me come un padre e, per tanto tempo, in tanti, hanno creduto che io fossi suo figlio d’arte. Forse per questo mi chiamava sempre per mostrarmi i suoi progetti, i suoi schizzi, le sue opere in cantiere; le scopriva, le metteva in mostra e me le raccontava come un cantastorie. Mi ha chiamato spesso, in questi ultimi anni, anche per chiedermi aiuto per il suo inseparabile cruciverba e, ieri, il telefono ha squillato ma le sue parole incrociate non potevano avere più risposte. Il suo cuore, pur forte, non ha retto e lo ha lasciato sulla sua scrivania mentre ritoccava ancora gli ultimi suoi disegni, archi di pietra, muretti, barche e trulli. Mi ha sempre permesso, cosa rara, di individuare le criticità nel suo lavoro per poi, richiamarmi e mostrarmi la correzione avvenuta. Non sempre, però, era fedele all’indicazione data perché lui aveva sempre l’ultima parola. Una di queste correzioni, andata a buon fine, è stata per Gianni Carnicella. Parlo dello sguardo di Gianni Carnicella nel ritratto esposto

nell’aula consiliare. Quella che, invece, non sono riuscito a fargli accettare è stata la mano nascosta nel ritratto di Beniamino Finocchiaro, esposto nella sala omonima. Di lui hanno scritto tanti critici e giornalisti e io ho voluto cogliere, dalle loro testimonianze, alcuni spunti per fotografare la sua vera natura.

Ogni opera di Franco, ogni sua collettiva, ogni sua parola è stata sempre una specie di provocazione culturale non solo nei confronti della pittura ma delle opinioni. La sua è stata sempre un’autentica ricerca e

sperimentazione, che tornava sempre alla sua terra, fatta di barche tenacemente ancorate alla terra ferma, oppure sospese quasi in attesa di volare verso altri porti. Dava espressione artistica alla sua terra, fatta di pietre bianche, muretti a secco, ulivi contorti e parlanti, natura morta dei frutti della nostra terra, tutti segni indelebili della sua cultura e delle sue origini. Franco ha sempre avuto un temperamento irrequieto, ecco perché è stato sempre difficile inserirlo nelle coordinate degli stili e delle mode. Era un artista autentico, che ha sofferto la sua diversità, consapevole che essa era la sua stessa verità, quella di un uomo che ha cercato disperatamente, nell’arte, di restare libero. Lui amava la libertà. Con Franco non si poteva mai stare tranquilli, così scriveva di lui Michele Campione: era come camminare continuamente su un filo per equilibristi che hanno lo scopo di meravigliare, di sorprendere e di rimettere in discussione certezze acquisite. Questo era l’artista, questo era l’uomo. Franco d’Ingeo era fatto così e, così, vorrei che lo ricordassimo tutti.

pillola web del 13/03/2011

La nuova sede del CNA di Molfetta e tutti i suoi servizi

Molfetta - Gli uffici della CNA di Molfetta si sono trasferiti in via T. Fiore, 8 di fronte alla scuola elementare “Berlinguer” nella nuova zona 167. Presso la nuova sede è possibile usufruire dei seguenti servizi: avere informazioni, assistenza e consulenza in materia di sicurezza sociale, previdenza, lavoro, mercato del lavoro, diritto di famiglia e delle successioni; trattamento di famiglia per i lavoratori e pensionati; disbrigo e riconoscimento di tutte le pratiche di pensioni, infortuni, e malattie professionali, invalidità civile, assistenza sanitaria; esenzioni ticket spesa sanitaria per prestazioni specialistiche e medicinali; esenzioni e riduzioni tassa rifiuti (tarsu); esenzioni e rimborsi canone Rai per over 75anni; CAF (centro di assistenza fiscale) per dipendenti e pensionati, mod 730, RED, ICI, ISEE, e ISEU), bonus energia; social card; servizi integrati e consulenze personalizzate alle imprese; corsi di formazione alle imprese, nuove figure professionali; organizzazione di seminari tematici; carta attiva servizi ai cittadini e per stranieri; certificazioni catastali, comunali, camerali; consulenza assicurativa; consulenza legale; consulenza tecnica in gestioni immobiliari; consulenza medica generale; sportello stranieri: richieste e rinnovi di soggiorno, regolarizza-zione badanti, corsi di formazione dedicati; sportello minori.


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attualità

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Buon compleanno Italia e a tutti gli italiani Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Gianfranco Inglese Il 17 marzo si festeggia il 150° anniversario della nascita del Regno d’Italia. Fino a quel giorno del 1861 il nostro Paese era considerato solo “un’espressione geografica” come affermava il Metternich. Le numerose critiche e discussioni hanno visto contrapporre due diversi schieramenti di idee e di ideologie politiche. Festeggiare l’unità d’Italia significa, non solo ricordare un avvenimento storico di rilievo consistente per tutti quanti gli italiani, ma comporta anche, come ha ricordato Roberto Benigni nella terza serata del festival di Sanremo, adornare di lode tutte quelle illustri personalità storiche che si sono spese per tramandare verso i posteri i valori politici e storici. Questi erano soprattutto giovani, infiammati da un’ardente forza di riscatto sociale e di cambiamento, giovani che trovavano la forza ed il coraggio di agire non per se stessi e il proprio bene ma per dare un’identità nazionale tanto agognata a quell’Italia che, aveva visto svilire la propria importanza a partire dalla caduta dell’Impero romano d’Occidente nel 476 d.C. Già Dante, nel canto VI del Purgatorio, definisce l’Italia un “bordello” e la storia sembra avergli dato ragione. Un territorio diviso fra francesi, spagnoli e austriaci nel periodo del Risorgimento e definito un mosaico di stati e staterelli diversi. Allora giovani ,poco più che ventenni, si adoperarono chi culturalmente, chi imbracciando

le armi, per cambiare la situazione e con l’auspicio, non conoscendo che esito avrebbero avuto le loro azioni, di ridare dignità alla terra che aveva dato loro i natali. Personalità insigni come Garbaldi, Saffi, Mazzini, Pisacane e tanti altri ancora, si sono battuti allo strenuo delle forze credendo in se medesimi e nell’amor patrio. Di tutto questo, oggi, non rimane nient’altro se non il ricordo e la testimonianza nei libri di storia. Dovremmo, invece, portare memoria ogni giorno dei sacrifici che i nostri avi hanno compiuto per far vivere il sogno dell’Italia unita. Un sogno in cui in passato, tutti hanno creduto fortemente e che oggi, invece, trova un’Italia spaccata in due tra chi vuole continuare a dare voce e dignità a tale sogno e chi vede tale sogno come una condanna da cui liberarsi.

Giovani studenti difendono l’articolo 33 della Costituzione Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Gianfranco Inglese Il Coordinamento genitori e insegnanti di Molfetta, in concomitanza con la mobilitazione nazionale, nel giorno di sabato 12 marzo ha organizzato un sit in in via Patrioti Molfettesi. I protagonisti della manifestazione sono stati alcuni docenti di scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. “Siamo sempre i soliti a manifestare” lamentava qualcuno. Sembrava che, come tutte le altre manifestazioni di questo genere, ci si trovasse in presenza di un meeting di “professoresse e professori” . In un secondo momento, invece, è arrivato un gruppo di giovani studenti e studentesse che hanno allestito uno spettacolo sui generis, stimolante non solo dal punto di vista politico ma anche culturale. Questi, ad uno ad uno, hanno declamato ad alta voce chi una frase di qualche illustre personaggio, chi un articolo della Costituzione. Ognuno di loro aveva con sé una lettera che, mostrata a conclusione della performance, componeva, nel complesso, la scritta “Scuola Democrazia”. Questo intervento, improvviso ed inaspettato, è servito non solo come fonte di sollievo ai “soliti” manifestanti, che si sono illuminati di una nuova speranza, ma ha rappresentato, soprattutto, una

forma di protesta da parte di quei giovani che hanno ricevuto molto dalla scuola pubblica e non vogliono, per nessuna ragione al mondo, che la stessa opportunità d’istruzione venga, in futuro, negata ai loro figli. Ci auguriamo che, nelle prossime manifestazioni, il numero dei partecipanti salga sempre di più per dare maggiore voce ai problemi dell’Italia dei nostri giorni. Il diritto di manifestazione delle opinioni, di informare e di essere informati è sancito dalla nostra Costituzione. La Democrazia, così, si realizza in tutte le sue istituzioni garantendo, nei fatti e non solo a parole, gli stessi diritti a tutti i cittadini.


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cronaca

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Operazione antidroga della GdF: sequestrati 400 grammi di cocaina e una persona in arresto Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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I Militari della Tenenza Guardia di Finanza di Molfetta, hanno sequestrato nella città di Terlizzi 400 grammi di cocaina, bilancini di precisione e attrezzature varie per il confezionamento dello stupefacente. La cocaina, che immessa sul mercato, avrebbe fruttato almeno 30 mila euro, è stata scoperta all’interno di un garage prefabbricato nella disponibilità di un pregiudicato locale che gestisce un’attività di vendita al minuto di piante e fiori. Nell’ambito dello stesso servizio sono stati rinvenuti e sequestrati 3 mila litri di gasolio per autotrazione ad uso agevolato di provenienza illecita, contenuto in due cisterne prive di autorizzazioni ai fini della sicurezza ed un’attività di autocarrozzeria completamente abusiva. Una persona è stata tratta in arresto ed associata alla casa circondariale di Trani a disposizione dell’autorità giudiziaria, per i reati di detenzione

Nella notte attentato incendiario presso la sede della banda Santa Cecilia Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

e spaccio di sostanze stupefacenti. Ulteriori due soggetti sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per aver sottratto prodotti petroliferi dal pagamento dell’accisa sugli oli minerali nonché per omessa denuncia di materie esplosive o infiammabili.

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Durante la notte alcuni ignoti hanno appiccato un incendio nei pressi della sede della banda S. Cecilia di Molfetta in via Santa Caterina. Ad accorgersene ed avvisare i proprietari del locale, questa mattina verso le ore 11.00, alcuni passanti che hanno notato gli effetti delle fiamme sulla serranda del locale. Nessuna informazione al momento è disponibile circa il motivo di tale gesto mentre, sulle dinamiche, i resti di plastica presenti nei pressi dell’incendio, lasciano intendere l’utilizzo di un ordigno incendiario improvvisato. Per fortuna nessun danno è stato riscontrato all’interno del locale. Al momento sono in corso le indagini da parte dei Carabinieri intervenuti sul posto per i controlli necessari e per registrare la denuncia contro ignoti emessa da parte dei responsabili dell’associazione musicale.

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Seconda udienza per il processo riguardante l’operazione “Domino” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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Nella giornata di mercoledì 2 marzo, dinanzi al Primo Collegio del Tribunale di Bari, si è tenuta la seconda udienza per la trattazione delle questioni preliminari relativa al processo in seguito all’operazione “Domino”. Nel corso dell’udienza è stata accolta la richiesta avanzata dall’Associazione Provinciale Antiracket Antimafia di Molfetta, rappresentata dall’avvocato Angela Maralfa, di costituirsi parte civile nel processo che vede

imputati quarantasette del totale degli arrestati durante l’operazione, accusati di vari crimini tra cui quelli di associazione per delinquere di stampo mafioso, usura, abusivo esercizio di attività finanziarie, reati contro persone e patrimoni, traffico di stupefacenti, turbativa d’asta con estorsione. Come ricordiamo, l’operazione denominata “Domino” aveva visto gli uomini delle Fiamme Gialle di Bari impegnati in centina-

ia di arresti sul territorio barese e circostante, a carico di affiliati a una cosca mafiosa pugliese riconducibile ai clan Parisi e Stramaglia che avevano dato vita ad un sodalizio criminoso ramificato altresì nei comuni di Valenzano, Adelfia, Cassano, Acquaviva della Fonti, Gioia del Colle, con influenze sino in territorio tarantino. L’accoglimento della richiesta dell’Associazione Provinciale Antiracket Antimafia di

Molfetta è, anche in questo caso, un chiaro ed importante segnale di contrasto alle attività criminali di stampo mafioso, conferma il presidente dell’Associazione Renato De Scisciolo, che esprime la sua totale soddisfazione per tale risultato, che contribuisce ad incentivare il delicato lavoro fin qui svolto e a rafforzare l’impegno su quello che deve essere un fronte comune contro l’illegalità in tutte le sue declinazioni.


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cronaca

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Scoperta un’evasione Rubò un telefonino da fiscale di circa 1,8 un’officina: ai domiciliari milioni di euro e 12 un sorvegliato lavoratori “in nero” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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Militari della Tenenza Guardia di Finanza di Molfetta, all’esito di due verifiche fiscali, hanno constatato un’evasione di oltre 1,8 milioni di euro, nonché 12 lavoratori “in nero”. Nello specifico, si tratta di un’impresa edile di Terlizzi, che ha sempre operato in completa evasione d’imposta omettendo la presentazione delle dichiarazioni fiscali obbligatorie e di tenere le scritture contabili previste, e di una ditta di pulizie di Molfetta, che aveva alle dipendenze 12 lavoratori “in nero”,

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utilizzati senza l’iscrizione nel libro unico del lavoro e senza il versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali. L’ammontare complessivo dei ricavi sottratti all’imposizione fiscale è di circa 1,5 milioni di euro, mentre l’IVA dovuta, cioè non corrisposta all’erario, e’ pari a 300 mila euro. Il responsabile dell’impresa edile è stato anche denunciato all’autorità giudiziaria per “omessa dichiarazione” e “occultamento delle scritture contabili”.

Aveva rubato un telefonino lasciato incustodito da un meccanico all’interno della sua officina, ma scoperto è finito agli arresti domiciliari. Dovrà difendersi dalle accuse di furto e inosservanza degli obblighi, Giuseppe Pati, sorvegliato speciale 35enne di Molfetta, destinatario di un’ordinanza di applicazione della misura degli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Trani, su richiesta della locale Procura della Repubblica, notificata ieri in quel centro dai Carabinieri della locale Stazione. I fatti risalgono allo scorso 4 febbraio, quando

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il sorvegliato, introdottosi in un’autofficina del luogo, mentre il titolare era impegnato a riparare un veicolo, s’impossessava del telefono cellulare di quest’ultimo lasciato incustodito su di una mensola, per poi dileguarsi. Le indagini svolte dai carabinieri dopo la denuncia presentata dalla vittima, basate principalmente sulle dichiarazioni rese da alcuni testimoni, permettevano di risalire all’identità dell’autore del furto, che veniva deferito all’Autorità Giudiziaria. Dopo l’arresto, il sorvegliato è stato quindi sottoposto agli arresti domiciliari.

Operazione “Off-Side” della Guardia di Finanza: sequestrati 20 centri di scommesse sportive illegali e denunciate 22 persone Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

I militari della Tenenza Guardia di Finanza di Molfetta, hanno sequestrato 20 centri e punti telematici, ove si esercitavano scommesse sportive abusive, dislocati in Molfetta, Trani, Bisceglie, Andria, Corato, Ruvo di Puglia, Barletta e Canosa di Puglia. Nel corso delle indagini le Fiamme Gialle hanno accertato che all’interno di essi si svolgeva la raccolta di scommesse, sia via telematica che al banco, per un giro d’affari complessivo mensile di oltre 2 milioni di euro, pur essendo privi di concessioni e autorizzazioni obbligatorie. Oltre ai locali sono stati sequestrati computer,

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server, apparecchiature informatiche, ricariche di gioco, conti di gioco, promemoria di giocate, denaro contante e altra documentazione comprovante l’illecita attività. Ventidue persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria per esercizio abusivo di gioco e di scommessa.

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in città

marzo 2011

Strisce blu, leggittime o illegittime? Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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Strisce blu, legittime o illegittime? È ciò che si chiedono i cittadini molfettesi dopo che, la questione “strisce blu”, è approdata anche sui media nazionali. Abbiamo chiesto, sul caso molfettese, il parere dell’Avv. Alessandro Sinisi, esperto in sanzioni amministrative che, da ormai un anno, conduce con successo una vera a propria battaglia per l’eliminazione delle strisce blu a suon di carta bollata e di ricorsi dinanzi ai Giudici di Pace. “La premessa fondamentale è che il Codice della Strada deve obbligatoriamente essere osservato, con scrupolo, da tutti i cittadini. Ed è proprio questo il punto della questione: la legge deve essere rispettata da tutti, sia dagli automobilisti, sia e soprattutto, da chi deve far rispettare il Codice della Strada: Pubbliche Amministrazioni e Forze di Polizia”. Esordisce l’Avv. Sinisi. “Nel caso delle strisce blu, invece, avviene una costante inosservanza delle norme che comportano, come conseguenza, la illegittimità dei parcheggi a pagamento in gran parte dei Comuni italiani e, per quel che ci riguarda, per il Comune di Molfetta”. Secondo lei esistono profili di nullità delle strisce blu a Molfetta? “Certamente. Ad oggi, quattro, a mio parere, sono i motivi di illegittimità delle strisce blu nella nostra città. Innanzitutto, sotto la scure dei Giudici è caduto il “multino” di 1,20 Euro che gli ausiliari della sosta lasciano sul parabrezza del cittadino che, o per dimenticanza o consapevolmente, o perché intento a ricercare il punto rivendita più vicino, non espone il grattino all’interno della sua auto. Questa mini multa, come confermano non solo i Giudici di Pace di Molfetta ma anche la Corte di Cassazione, in realtà è una vera e propria invenzione del Comune, in contrasto con il Codice della Strada. E poiché al mancato pagamento del multino segue la sanzione vera e propria, per la legge italiana essendo nullo il primo, diventa automaticamente nulla anche la seconda”. E gli altri motivi di nullità? “Ulteriori motivi di illegittimità delle strisce blu sono la predisposizione irregolare dei parcheggi a pagamento, la destinazione del ricavato dei grattini per fini diversi da quelli previsti

obbligatoriamente dalla legge, la mancanza del decreto ministeriale che indichi le linee guida sul territorio nazionale”. “L’art. 7 del Codice della strada, infatti, che autorizza i Comuni ad istituire le aree di sosta a pagamento, espressamente prevede che queste siano costruite al di fuori della carreggiata, cioè in spazi destinati fuori e non a lato delle strade; è poi previsto, nella stessa norma, che i soldi intascati dal Comune siano destinati alla costruzione di parcheggi e, per le somme eccedenti, alla manutenzione delle strade. Su questo punto, ogni cittadino può rispondere da solo contando quanti parcheggi comunali “fuori dalle strade” esistono a Molfetta e, soprattutto, in che condizioni di manutenzione sono le strade molfettesi. Ma soprattutto: in che modo il Comune impiega queste somme?” “Quel che più lascia più sorpresi è che, ad oggi, quasi tutti i Comuni si sono dotati di strisce blu lungo le strade pur mancando il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti che avrebbe dovuto fissare, per l’intero territorio nazionale, in modo uniforme tariffe e condizioni d’uso di tali parcheggi. In realtà, in assenza di tale regolamento, tutti i parcheggi istituiti sul territorio nazionale sono illegittimi perché non conformi a legge”. Qual è l’esito dei casi portati in giudizio? “Sull’illegittimità delle strisce blu i dati parlano chiaro: centinaia di sentenze di annullamento ogni anno. Solo a Molfetta, dallo scorso anno, sono oltre una decina le sentenze di annullamento e svariate decine le multe annullate. Anche il Prefetto di Bari, in svariati casi, si è espresso a favore dell’annullamento di queste multe. In più il Comune viene sistematicamente condannato a restituire ai ricorrenti le spese di assistenza legale, ciò in virtù di una norma del Codice di Procedura Civile che dispone la condanna alle spese di giudizio della parte soccombente, salvo gravi e giustificati motivi”. Ciò nonostante, il Comune di Molfetta continua, imperterrito, a richiedere ai cittadini il pagamento dei grattini, gli ausiliari della sosta continuano a lasciare sulle auto multini nulli e gli ignari cittadini a pagare multe in realtà illegittime. Il rischio è che, anche le strisce blu, così come autovelox e photored, da utile

Le deiezioni canine, un problema da “evitare” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Gianfranco Inglese “Vorrei denunciare l’impraticabilità del viale”. Questo è l’inizio di una segnalazione pervenuta alla redazione de “Il Fatto”, in cui un concittadino lamenta la presenza di numerose deiezioni canine lungo il v.le Pio XI e via don Minzoni. Strade dove, solitamente, la gente porta i propri cani a passeggiare incurante, poi, degli escrementi che gli stessi lasciano lungo il proprio tragitto. I pedoni, di conseguenza, per passeggiare, sono costretti a fare una vera e propria “corsa ad ostacoli ” al fine di evitare di ritrovarsi le scarpe sporche e maleodoranti. Sembra quasi che i molfettesi abbiano dimenticato la presenza di una legge che vieta “l’insudiciamento del suolo pubblico” e obbliga, altresì, i padroni di animali a portare con sé l’occorrente necessario per raccogliere eventuali escrementi. Peccato, però, che pochissimi sono coloro i quali rispettano la suddetta legge e, soprattutto, le norme della convivenza con gli altri

mostrando, ancora una volta, un atteggiamento di incuria nei confronti del bene pubblico e dell’intera città che, ormai, è costellata di tali escrementi non solo nelle strade segnalate. I motorini dell’ASM, adibiti alla raccolta delle deiezioni canine, sono in uso e tra poco il loro numero sarà incrementato. Questo però non deve legittimare la gente a non applicare, quotidianamente, le semplici buone regole del vivere comune basate sul rispetto reciproco e sull’educazione.

strumento per la collettività si trasformino in ulteriori ingiustificate tasse che ricadono sulle tasche dei cittadini.

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pillola web del 18/03/2011

I Lions club di Molfetta festeggiano i 150 anni dell’unità d’Italia

Molfetta - Le celebrazioni per il Centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, promosse dall’Amministrazione Comunale di Molfetta hanno visto coinvolte molte Associazioni e Istituzioni che da sempre si adoperano per tenere vivo il ricordo del nostro passato senza la conoscenza del quale (come diceva Montanelli) non può esserci futuro. Il 17 marzo è stato un tripudio di bandiere e manifestazioni che hanno risvegliato in tutti quel senso di appartenenza ad una Nazione più che mai unita a dispetto delle spinte centrifughe che vengono da più parti. Un’iniziativa degna di nota è quella promossa dal Lions club di Molfetta il quale, grazie al concreto e fattivo interessamento e collaborazione di tutta l’Amministrazione comunale, ha voluto realizzare una targa marmorea in memoria dei patrioti Molfettesi del Risorgimento. La cerimonia ha avuto luogo presso la nuova Sede Comunale in fase di completamento in via Molfettesi d’Argentina, alla presenza delle Autorità Civili e Militari (Capitaneria di Porto, Compagnia dei Carabinieri,Tenenza della Guardia di Finanza e Polizia municipale) ,dei Lions officer distrettuali e da un folto gruppo di cittadini. L’iniziativa, oltre ad essere un tributo ai nostri martiri risorgimentali, vuole rendere pubblici alcuni degli scopi più importanti del Lionismo Internazionale quali: “promuovere i principi di buon governo e di buona cittadinanza”, “prendere attivo interesse al bene civico, culturale, sociale e morale delle comunità” stabilendo una sede per la libera ed aperta discussione di tutti gli argomenti di interesse pubblico, con la sola eccezione della politica di parte e del settarismo confessionale e applicare anche le indicazioni del Tema di studio del Distretto Lions 108ab (che comprende tutta la Regione puglia) per l’anno 2011 che mette in evidenza l’ “Impegno dei Lions a collaborare con le istituzioni per rendere effettivo l’esercizio partecipativo della cittadinanza italiana ed europea”. Dopo un breve discorso tenuto dal presidente del Club, è intervenuto il vice governatore distrettuale Dott. Francesco Barracchia il quale ha illustrato le attività che connotano il lionismo internazione e quello italiano in particolare. Ha quindi preso la parola il Vice sindaco Avv. Pietro Uva il quale ha sottolineato la ferrea volontà degli italiani di sentirsi appartenenti ad un unicum raccogliendo gli ideali che hanno ispirato le lotte risorgimentali. E’ stata, quindi, scoperta la targa (fino ad allora coperta dal nostro Tricolore), momento, questo, di viva commozione e solennità sottolineato dalle note del nostro Inno nazionale eseguito dalla Banda cittadina “Santa Cecilia” e cantato da tutti i presenti. Il Sindaco di Molfetta – Sen. Antonio Azzollini - pur non presente all’inizio della cerimonia in quanto impegnato in altre cerimonie istituzionali, ha comunque raggiunto la sede per testimoniare personalmente il suo apprezzamento per l’iniziativa e ribadire la disponibilità dell’Amministrazione ad affiancare le Associazioni di servizio nello svolgimento delle loro attività e nel raggiungimento dei loro obiettivi.

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in città

pillola web del 19/03/2011

Il molfettese Arturo Gambardella partecipa al film “Boris” in uscita il 1° aprile

Molfetta - Venerdì 1° aprile 2011 esce, in tutte le sale, il film “Boris” liberamente ispirato alla fiction andata in onda dal 2007 al 2009 sul canale satellitare Fox. Alle riprese del film ha partecipato anche il molfettese Arturo Gambardella. Il regista televisivo René Ferretti (Francesco Pannofino) tenta il grande salto: un film d’autore dopo tanti anni di fiction su carabinieri, intrighi ospedalieri e drammi in costume da prima serata. Insomma, un risarcimento dopo tutta una carriera dedicata al brutto. Ma il mondo del cinema è addirittura peggio di quello della tv, perché sotto l’allure del “salotto buono dell’industria culturale” si nasconde un sottobosco di sceneggiatori ricchi e nullafacenti, attrici nevrotiche, direttori della fotografia che si sentono grandi artisti. E, sopra a tutto, lo spettro incombente del Cinepattone, l’unico vero genere cinematografico che il pubblico apprezza e che, a dispetto dei “cinematografari” snob, manda avanti la baracca.

marzo 2011

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La donna è da valorizzare, non solo da festeggiare Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Gaetano de Virgilio È giusto ‘festeggiare la donna’. Non come si fa per il compleanno, per capodanno, per il carnevale. Spieghiamoci meglio. È giusto elogiarla. È giusto che la donna sia valorizzata in qualche modo. In qualunque modo. La dignità, quella di qualsiasi essere umano, va conservata e non protetta dalle intemperie. Per la dignità non ci sono, non dovrebbero esserci meglio, intemperie. L’8 Marzo, la giornata internazionale della donna, va ricordata. La ‘figura femminile’, andrebbe valorizzata giorno dopo giorno, ora dopo ora. Non c’è bisogno di una giornata in particolare per ricordare la donna nella sua intera femminilità. Ora, per esempio, mentre leggi l’articolo.

Ogni momento sarebbe giusto per amare e valorizzare la donna. L’8 Marzo però non è una data qualsiasi. Non è stata posta a caso nell’albo delle festività. Ricorre in ricordo del “Woman’s day” del lontano 1908 negli Stati Uniti, quando le donne lottavano per avere uguali diritti sul posto di lavoro e non. La gente ascoltata ai microfoni de ‘Il Fatto’, esprime, all’unisono, un unico pensiero: la donna non deve essere denigrata socialmente né mediaticamente. L’8 Marzo, dunque, festeggiamo la donna, anzi, valorizziamola. Basta un pensiero in più da dedicarle. E ricordiamo che dei lunghi capelli neri da accarezzare sono, sempre, qualcosa per cui vale la pena vivere e lottare.

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Non solo 8 marzo, la Consulta Femminile riprende i lavori Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Isabel Romano L’otto marzo, giornata internazionale della donna, o festa della donna come siamo più comunemente abituati a definirla, è passata da poco; quest’anno ha incontrato il carnevale e insieme, a braccetto, sono andati via. Forse complici del fatto che “a carnevale ogni scherzo vale”, gruppi di donne avranno sicuramente festeggiato nei locali, magari con la compagnia di qualche aitante giovanotto alla moda, tra gridolini di apprezzamento, sorrisini e forse anche un po’ di spavalderia per essere le padrone assolute di quel giorno tutto dedicato a loro. Altre donne, invece, hanno vissuto quel

giorno come tanti altri; sono donne che non hanno bisogno di un post-it e una data per ricordare di essere donne. Lo sono ogni singolo attimo e lo confermano quotidianamente, attraverso gesti e parole. Tra le seconde vi sono, sicuramente, le donne della Consulta Femminile del Comune di Molfetta che, lo scorso 21 febbraio, ha rinnovato in suo consiglio direttivo: la dottoressa Maddalena Altomare è stata riconfermata presidente mentre, per le cariche di vice presidente la professoressa Pasqua Gadaleta Caldarola, segretaria la dottoressa Rosalba Catacchio e come componenti Paola Copertino, Caterina Rosselli. La Consulta Femminile riprende quindi i lavori per questo nuovo anno, an-

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che in vista del suo ventesimo anniversario dalla nascita (1991), promettendo un ricco calendario di eventi e incontri, in cui non momenti di costruttiva riflessione. A darne il via lo scorso 16 marzo, l’incontro e dibattito dal titolo “Il cammino delle donne continua…”, cui hanno preso parte Giusi Giannelli, del Centro Documentazione e mancheranno Cultura delle Donne di Bari, e Rosy Paparella, dell’Associazione barese “Un desiderio in comune”. L’appuntamento ha richiamato l’attenzione di molte donne molfettesi sensibili al cammino finora fatto dal genere femminile. Un cammino che non si è certo esaurito e che continua inesorabile attraverso i tempi e le contingenze.

Storie al femminile: Bibi Aisha, lo scatto che ha fatto il giro del mondo Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Isabel Romano Bibi Aisha è una ragazza di 18 anni. Il suo solo nome forse non evoca pensiero alcuno; potrebbe essere il nome di una giovane donna, probabilmente araba, penseremo subito. Ma la fotografia del suo volto, da sola, potrebbe raccontarci tutto di lei, della sua vita, della sua triste storia così simile a quella di tante altre donne musulmane. Quel suo scatto, realizzato dalla fotografa sudafricana Jodie Bieber, è stato premiato nell’edizione 2010 dagli organizzatori del Word Press Award ed ha fatto subito il giro del mondo comparendo sulla copertina del “Time Magazine” dello scorso agosto,

numero dedicato ad un’inchiesta sulle violenze subite dalle donne in Afghanistan. È proprio lì che inizia la triste storia di Bibi Aisha, in quel luogo in cui le donne hanno perso la dignità, o forse non l’hanno mai davvero posseduta, tra quelle strade attraversate ogni giorno da fantasmi colorati che camminano su piedi umani, senza volto né identità, padrone di nessuna volontà. Aisha, sposa/bambina, trattata dal vecchio marito al pari di una schiava, costretta a dormire in una stalla, decide di difendersi e fuggire da quella prigionia; ma un atto del genere non può passare impunito per la legge talebana. Un commando di talebani riesce a trovarla ed il marito le trancia

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una narice ed un orecchio: un buco sul suo volto, una bellezza deturpata, una dignità umana ancora una volta calpestata. Fortunatamente la storia di questa ragazza ha un epilogo positivo: protetta dalle forze americane, poi adottata moralmente da Mary Shriver, moglie di Arnold Schwarzenegger, che ha fatto di tutto affinché ricevesse il premio “Enduring Heart Award”, ora Aisha è libera, il suo naso è stato ricostruito, quel vuoto sul suo volto è scomparso come l’incubo in cui viveva. Come lei tante donne, tante storie simili e diverse fatte di violenza, di orchi, di sbarre invisibili, di omertà; storie non lontane da noi che si confondono nel quotidiano.


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in città

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L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Molfetta rivendica i suoi diritti Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Isabel Romano Osservare il mondo e accarezzarlo con gli occhi. Quale altra azione può essere più naturale. Eppure per molti non lo è mai stata o non lo è più: le luci sul mondo di spengono e rimane solo un perenne velo nero. “La cecità è una malattia che non avvisa, non guarda in faccia nessuno e colpisce chiunque”, queste le parole di Francesco Inchingolo, presidente della sezione molfettese dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti. L’UICI è presente a Molfetta da ben più di quarant’anni, ma la sua attività è sempre passata in sordina, schivando l’attenzione della cittadinanza e degli organi amministrativi e, forse altresì, quella di molti non vedenti e ipovedenti che hanno preferito vivere questa condizione nella propria ristretta cerchia familiare quotidiana. Negli ultimi tempi, le persone colpite da malattie della vista sono uscite dal silenzio, andando ad incrementare il

numero degli iscritti dell’associazione, tanto che, tale voce non può più passare inascoltata, soprattutto da parte dell’Amministrazione Comunale. Riconoscere i propri diritti di associazione Onlus, al pari di altri enti e associazioni operanti sul territorio, nulla di più; questa la richiesta avanzata dal presidente Inchingolo e rivolta ai dirigenti del Comune, ma che troppe volte è stata ignorata o replicata con uno sberleffo. L’UICI cittadina non dispone di una sede propria per poter offrire i suoi servizi assistenziali e portare avanti le attività a favore di associati e non, ma trova ospitalità presso i locali del PD di Molfetta in Corso Margherita: una mancanza certamente limitante, a cui si è cercato di porre rimedio richiedendo più volte, agli organi competenti dell’Amministrazione Comunale, dei locali consoni alle esigenze da adibire a sede, anche con il pagamento di regolare affitto. Tra dinieghi e indifferenza alla fine l’unica risposta, che poteva rappresentare

una soluzione, era la disponibilità di un locale nel Centro Storico, che come ci spiega Inchingolo,è risultato essere praticamente inaccessibile autonomamente dai non vedenti, poiché presentava una serie di gradini all’interno e all’esterno con rischio caduta assicurata. Impossibile non chiedersi il perché di tale disinteresse e di così poca sensibilità, anche da parte della cittadinanza. Nonostante le difficoltà e gli inconvenienti, tra cui anche i falsi componenti dell’associazione che, in modo ingannevole, tentano di raccogliere denaro, l’UICI di Molfetta continua il suo lavoro accanto a chi, ogni giorno, convive con il buio, che non è soltanto rappresentato dalla mancanza di luce ma anche dalla mancanza di solidarietà: poiché “la notte può essere sconfitta solo con l’unione”. L’UICI è contattabile ai recapiti 3401850181 – 0803349525, all’indirizzo mail nico.inchingolo@libero.it o presso la sede del PD in Corso Margherita.

Scommettere bisogna: Giovani e Futuro Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Gianfranco Inglese Il club Rotary International di Molfetta ha conferito il premio professionalità al dott. Domenico Favuzzi il quale, dopo una breve introduzione del dott. Tommaso Berardi, ha relazionato sul tema “Giovani e Futuro”. La necessità di conferire il premio al presidente ed amministratore delegato dell’Exprivia SpA scaturisce dalla volontà, da parte dell’associazione, di decretare come idea vincente quella secondo cui il successo economico non può essere disgiunto dalla dignità etica. “Una massima necessaria - afferma il dott. Berardi - per una integrità morale in una società in cui

trovano il proprio habitat naturale la disonestà e la corruzione”. È opportuno raccontare la storia dell’azienda e di quel gruppo di giovani provenienti dal Sud che hanno dato vita ad un soggetto economico quale si dimostra essere, al giorno d’oggi, l’Exprivia. “L’ Italia - secondo il dott. Domenico Favuzzi - nonostante sia un Paese dalle grandi capacità da alcuni anni non gode più del suo prestigio di menti brillanti perché, spesso, il territorio non riesce ad utilizzarle al meglio provocando, dunque, una pericolosissima fuga di cervelli”. Pertanto, l’esempio di Exprivia vuole essere una sorta di incoraggiamento per tutti i giovani, specialmente quelli provenienti dal Sud

che, molto spesso, sono fortemente demotivati e increduli di poter sfondare davvero nel mondo del lavoro. Un’azienda, l’Exprivia, che compete persino con imprese più grandi ed anche quotate in borsa. Punti necessari e imprescindibili sono la preparazione individuale ma soprattutto la continua disposizione a voler scommettere sul futuro, spingendosi sempre più in alto. “Se noi - conclude il dott. Favuzzi - ci occupiamo del futuro dei giovani è come se togliessimo loro il diritto alla progettazione di se stessi e della propria vita. I giovani devono appropriarsi del loro futuro, farsi carico delle proprie responsabilità e progettarselo con intelligenza e creatività”.

In processione con la Croce per una conversione spirituale Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Gianfranco Inglese Anche quest’anno la tradizionale processione della Croce si è svolta nella notte tra il martedì e il mercoledì delle Ceneri. A mezzanotte i 33 rintocchi delle campane suonate “a morto” hanno dato inizio a questo rito voluto sin dal 1885 dal concittadino Mauro Picca, confratello dell’Arciconfraternita di Santo Stefano. Già intorno alle ore 23.00, mentre il termometro segnava i 3° C e i festeggiamenti del Carnevale volgevano alla conclusione, tanti cittadini si sono radunati davanti alla Chiesa Purgatorio per poter partecipare alla processione. Nel buio totale, appena le campane hanno smesso di suonare è apparsa sul sagrato

la Croce accompagnata da squilli di tromba e da rulli di tamburo, a cui seguivano le dolci note dell’Antico Lamento Maria. Tanti i fedeli che hanno seguito la Croce lungo le vie della città, pregando e cantando il tradizionale canto Vexilla regis. Per avere un’idea dell’alta affluenza dei fedeli, basti pensare che al passaggio per via Annunziata, mentre la Croce giungeva in piazza Paradiso la coda dei fedeli era ancora in via Tenente Ragno. L’ultimo atto di raccoglimento, prima della ritirata, è avvenuto intorno all’1.30 sulla scalinata del Calvario, dove don Francesco, padre spirituale dell’ Arciconfraternita della Morte, durante l’omelia ha ricordato: “Per dare inizio a una santa Quaresima, piena di interessi e impegni, biso-

gna convertirsi, aprirsi all’ascolto della Parola di Dio per fuggire dal peccato più grave che è quello della frattura, della divisone e della chiusura verso l’altro”. “Fare penitenza - ha continuato don Francesco - non significa mortificare la propria libertà, ma anzi rinforzarla per difendersi dalla società consumatrice, dove gli slogan ci inducono a consumare il superfluo. Questo lo raccontano i nostri armadi ancora pieni di vestiti in buone condizioni. Risparmiare vuol dire utilizzare al meglio i beni di Dio per non vedere la nostra città invasa dai rifiuti in tutte le ore della giornata. Una penitenza condivisa affinché la nostra città diventi veramente la città della pace e dell’ amore verso il prossimo”.

pillola web del 19/03/2011

In libertà Corrado Ciccolella, revocati i domiciliari

Molfetta - Il Tribunale della Libertà di Catanzaro ha revocato la misura cautelare domiciliare al Presidente Corrado Ciccolella, annullando il provvedimento emesso nelle scorse settimane dal Gip di Crotone per presunti illeciti relativi a finanziamenti pubblici per investimenti nel comune di Scandale riferiti alla società Alibio. La Ciccolella S.p.A., nella quale Corrado Ciccolella aveva comunque rimesso le deleghe operative in attesa dei chiarimenti definitivi sulla vicenda, auspica che si faccia definitivamente luce sull’accaduto che ha riguardato il suo Presidente in tempi brevissimi confidente della sua assoluta estraneità ai fatti contestati. La società ribadisce che da un’accurata ricostruzione della vicenda effettuata dai legali, appare chiaro come Alibio abbia già da tempo restituito al Ministero dello Sviluppo Economico e alla Regione Calabria i finanziamenti pubblici ricevuti, con relativi interessi e rivalutazioni, versando una cifra di 2 milioni di euro superiore a quella dovuta e risultando quindi attualmente creditrice nei confronti del ministero stesso. Risulta, inoltre, che la Alibio abbia già rimesso oltre 7 milioni di euro in attività finalizzate all’investimento in Calabria essendo il progetto, purtroppo, venuto meno a causa di lungaggini autorizzative e condizioni tecniche che ne hanno reso impossibile la realizzazione.


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E l’“Oscar” Bacalov incanta la Cattedrale Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

pillola web del 18/03/2011

Gli chef dell’AssoCuochi Baresi si rimettono in gioco per il meeting 2011

Molfetta - Gli chef dell’AssoCuochi Baresi si rimettono in gioco in occasione del meeting 2011 che si è tenuto a Molfetta il 15 e il 16 marzo. In scaletta gare di cucina, momenti di crescita comune, show cooking in diretta, conferenze a tema e stand. Ad aprire il meeting la quinta edizione del concorso gastronomico a tema “La cucina d’autore ed esigenze salutistiche” con le riprese in diretta di tutte le fasi operative del concorso. A seguire gli allievi degli istituti alberghieri di Puglia hanno animato la seconda edizione del Memorial Sergio de Gennaro. Inoltre, in occasione dei 150 anni dell’Unita d’Italia e dei 100 anni dalla morte di Pellegrino Artusi, si è svolto un seminario formativo aperto al pubblico sul tema, “L’Unità d’Italia a tavola, la scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”. Abbiamo ascoltato ai nostri microfoni uno dei membri dell’AssoCuochi Baresi: Salvatore Turturo.

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Al fascino del tango non si sfugge. Lo sa bene Luis Bacalov che , malgrado possa essere considerato “italiano” a tutti gli effetti, non rinuncia alle radici argentine e lo dimostra nei concerti proponendo accanto a proprie composizioni, anche classici del repertorio tradizionale e brani di Astor Piazzolla. Così anche a Molfetta, dove il programma del concerto in Cattedrale di Luci e suoni a Levante, organizzato dal Comune di Molfetta e dalla Fondazione musicale Vincenzo Maria Valente lo scorso 20 marzo, lo ha visto impegnato in qualità di ospite dell’Ico della Magna Grecia diretta da Piero Romano nell’esecuzione di pagine proprie anziché, come inizialmente annunciato, in un concerto Mozartiano per due pianoforti. Pagine comunque per pianoforte e archi, ma appunto permeate di una “tanghità” seducente e passionale, tradotta sul pentagramma con una scrittura scintillante, all’occorrenza nervosa,

nella quale i virtuosismi del pianoforte andavano di pari passo con le fitte trame orchestrali, fatte di passaggi contrappuntistici, fugati, ma pur sempre mirati a esaltare l’idea del “pensiero triste che balla”. Novecento e jazz, allora, ma anche uno sguardo attento al solco di una tradizione concertistica tracciata da Astor Piazzolla, nella quale evidentemente Bacalov si riconosce, pur non mancando di affermare la propria personalità. E di tango anche bisogna parlare per la prima parte della serata che ha impegnato un altro grande pianista argentino, Edoardo Hubert, nell’esecuzione del mozartiano Concerto n.21 in do maggiore K 467. Opera popolare e impegnativa, quindi, alla quale Hubert non ha rinunciato ad aggiungere qualcosa di personale, scrivendo di proprio pugno una cadenza nella quale le tipiche atmosfere del Salisburghese si accendevano ai colori rioplatensi, per poi

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esaudire le numerose richieste di bis con una fantasia dedicata a Piazzolla. Successo meritatissimo sia per lui, sia per Bacalov, oltre che per la giovane compagine orchestrale tarantina, che Romano ha guidato con scioltezza nella nota Sinfonia n. 40 K 550, sempre di Mozart. Al termine, una breve cerimonia di ringraziamento officiata dal sindaco Antonio Azzollini e dal presidente della “Fondazione Valente” Pietro Centrone.

Intercultura: primo round Italia-Svizzera Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Maria Sancilio Alle ore 14 dall’aeroporto di Brindisi del 26 febbraio scorso, la truppa composta da sedici studentesse molfettesi, provenienti dal Liceo Classico e Liceo Scientifico, ha preso il volo alla volta di Burgdorf. Si chiama “Progetto Intercultura” quello a cui, queste ragazze hanno aderito, ovvero un’occasione per uno scambio culturale tra diverse nazioni. Quest’anno le protagoniste sono state Italia e Svizzera. Le studentesse sono state destinate a famiglie differenti, ospitate, in case e zone di città diverse, ma spesso si ritrovate tra di loro per svolgere diverse attività. Le ultime prevedevano escursioni in alcune città come Brenna, Zurigo e Solothurn, oppure serate in pub o tipici locali

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svizzeri. Una volta terminata la settimana, i partecipanti non si sono salutati con un addio. Il progetto, infatti, include un ricambio di ospitalità: i ragazzi svizzeri arriveranno in Italia, alle porte delle nostre ragazze il 3 aprile e anche per loro è stato stilato un programma organizzativo che li porterà a visitare le meraviglie della Puglia e non solo. Le mete più quotate sono la Cattedrale di Trani e il capoluogo barese. «Sono strani gli svizzeri, sono sempre puntuali, ma molto ospitali e non vediamo l’ora di rivederli»- commentano le ragazze «Non sono mancate le disavventure, ma è stata un’esperienza formidabile, che merita di essere rivissuta» -aggiungono. L’ intercultura, ancora una volta dunque, regala emozioni e amicizie, oltre a incassare soddisfazioni e successi.

Conferenza sul tema “La tutela del contribuente nella fase della riscossione” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

Il prossimo 30 marzo si terrà a Molfetta, presso la “Sala Finocchiaro” in S. Domenico, a partire dalle ore 16.0,0 una conferenza sul tema “La tutela del contribuente nella fase della riscossione delle imposte, tasse e contributi vari. Opposizioni ed azioni cautelari” La conferenza sarà tenuta dal Dott. Salvatore Paracampo, Presidente On. di Sez. della Ecc. ma Corte di Cassazione e Presidente Emerito della Commissione Tributaria Regionale di Bari. L’evento, organizzato dall’Associazione Avvocati Molfetta e dall’Associazione Dottori Commercialisti di Molfetta, è stato accreditato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trani e dal Consiglio dell’Ordine dei Dottori Commer-

cialisti di Trani con l’attribuzione di un credito per ogni ora effettiva di partecipazione. Il tema della conferenza sarà introdotto dall’Avv. Bonifacio Francesco Saverio Pansini, Tributarista in Molfetta che presenterà l’Autorevole Relatore Presidente Paracampo. Gli strumenti di tutela del contribuente nella delicata fase della riscossione delle imposte. Gli atti esecutivi tributari (le tradizionali iscrizioni a ruolo, sulla cui base vengono formate le cartelle da parte di Equitalia ed il nuovissimo strumento dell’avviso di accertamento esecutivo introdotto dall’ultima legge Finanziaria) non sempre permettono una semplice tutela del contribuente nella fase della riscossione esattoriale. In particolare, si affronteranno le modalità di

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esercizio ed i mezzi di tutela cautelare (spesso gli unici rimedi effettivi per l’integrità economica e patrimoniale del contribuente) in favore del soggetto sottoposto a riscossione. Tuttavia, la tutela Giurisdizionale del contribuente necessita a monte di una preventiva ricognizione dei vizi degli atti oggetto di impugnazione, distinguendo tra vizi dell’atto prodromico (avviso di accertamento) e vizi formali della cartella imputabili al Concessionario dei Servizi di Riscossione Equitalia. In sintesi, il tema, molto vasto, cercherà di sviscerare ed evidenziare tutte le problematiche che possono proporsi per l’operatore del diritto che intenda dare tutela piena al contribuente sottoposto all’azione esecutiva del concessionario della riscossione.


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L’arte della Mediazione: profili giuridici Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

“Mi immagino già la scena dell’anziana pensionata ultraottantenne, con le elementari alle spalle, che non potendo anticipare (oltre a quelli per il mediatore) i compensi per un avvocato, si troverà a discutere da sola una proposta di conciliazione di una controversia avente ad oggetto una maxi bolletta del gas, contro un battaglione di agguerriti specialisti pagati fior di quattrini dal colosso energetico di turno…”. Risponde così il vicepresidente di Federcontribuenti, Marco Paccagnella, a chi gli chiede una considerazione sull’appena entrata in vigore della c.d. “legge sulla Mediaconciliazione”. Si conclude con questo richiamo, la conferenza tenutasi dall’Avv. Sergio Panunzio, il 18 marzo 2011 presso la Fabbrica di San Domenico a Molfetta, dal titolo: “L’Arte della Mediazione: profili giuridici”, egregiamente presentata dall’Avv. Bepi Maralfa. Difficile – afferma l’Avv. Panunzio nel corso della conferenza - ritenere utopistico un futuro del genere per il comune cittadino visto che, dal 21

marzo 2011, si è ufficialmente data attuazione al decreto legislativo 28/2010, in virtù (o meglio a causa) del quale “chiunque”, nella maggior parte dei casi di controversie vertenti su diritti disponibili, ha l’obbligo di esperire preliminarmente un procedimento di mediazione, ai sensi dell’art.5 del detto decreto legislativo. Così, all’indiscutibile apprezzabile tentativo di abbreviare i lunghi tempi della giustizia italiana e, quindi, di deflazionare il contenzioso civil-nazionale, si contrappone - pesantemente ed inopportunamente - la “volgarizzazione” dei sacrosanti e fondamentali diritti del cittadino. Senza dubbio, infatti, da oggi il cittadino assiste inerte, e sopportando un non indifferente aggravio di costi, al completo snaturarsi della caratteristica principale dell’istituto della conciliazione: la sua volontarietà. E non solo: nessuno dei ricorrenti alla mediazione può avere la certezza di un’assistenza legale. Ma vi è di più: l’inadempienza dell’avvocato al dovere di informazione al cliente viene “corposa-

mente punita” con l’annullabilità del mandato. Infine, da oggi pesano e peseranno, esclusivamente sui consigli degli ordini nazionali, numerose, nuove e gravose incombenze che, da sempre, hanno causato le inefficienze della giustizia statale. Ove a tanto si aggiunge l’ancora precaria disponibilità strutturale ed organizzativa dei nuovi organismi di mediazione, si ha fondata ragione di nutrire ampie perplessità sulla opportunità (quantomeno allo stato attuale) di attuare una normativa sì tanto innovativa. Queste, pertanto, le ragioni che dal 16 al 22 marzo 2011 hanno spinto l’OUA (Organismo Unitario Avvocatura Italiana) a proclamare l’astensione degli avvocati dalle udienze civili, penali, amministrative e tributarie, astensione peraltro ampiamente condivisa dal “nostro” Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Trani. La speranza – conclude l’Avv. Sergio Panunzio – è che il buon senso di tutti (legislatore delegato compreso) possa indurre, a partire da oggi, a

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coltivare un approfondimento giuridico della normativa in applicazione che sappia tenere conto anche delle poco incoraggianti prospettive di giustizia che questa legge apre, inequivocabilmente, ai cittadini italiani: proprio nell’anno in cui si celebra “il vanto” dell’unità nazionale.

Sigarette: “le bionde che ci fanno morire” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Dott. Francesco Ciccolella Il fumo delle sigarette è una pratica antichissima utilizzata già dagli Indiani d’America per scopi rituali e magici. Oggi il fumo, invece, ha assunto una valenza soprattutto sociale. Fumare è infatti una manifestazione estetica con un suo “fascino emotivo” derivato dall’azione del cinema e della pubblicità, che hanno legato la sigaretta ad un’immagine di mistero e potere influenzandone il consumo tramite l’adesione ad un determinato modello sociale. La sigaretta, infatti, di per se, non attira il consumatore: il fumo è vissuto innanzitutto come un atto sociale e, solo successivamente se ne sviluppa il bisogno fisico e psicologico. Solo in Italia, infatti, si contano 13milioni di fumatori. Il consumo di sigarette provoca patologie mortali che causano milioni di vittime ogni anno accorciando di 8 anni la vita di chi muore per al-

tre cause e di 16 anni la vita di chi muore per cause fumo-correlate. Le ricerche hanno attestato che il fumo è la principale causa di tumori maligni del cavo orale, oltre che malattie gengivo-parodontali tra cui, le più comuni, carie e gengiviti. Il fumo può inoltre portare all’alterazione del gusto nonché all’alitosi, a causa della persistenza dei derivati della nicotina nel cavo orale e all’alterazione della flora batterica. Non mancano i problemi di carattere estetico ovvero le pigmentazioni: la nicotina, il catrame e circa altri 4.000 residui della combustione si dissolvono nella saliva e penetrano nelle fessure dello smalto e nella mucosa del cavo orale, determinando quella tipica colorazione che va dal marrone scuro al nero, la cui intensità è legata alla dose e alla durata del fumo. Occorre poi prestare particolare attenzione al problema del fumo in gravidanza che può portare gravi conseguenze nel neonato come, ad esem-

pio, le schisi del labbro e del palato, patologie congenite del nascituro che subisce passivamente una scelta del genitore. Questo è di fatto ciò che accade quotidianamente attraverso il fenomeno del fumo passivo: migliaia di persone nel mondo sono costrette, infatti, ad assorbire sostanze cancerogene solo per il fatto di condividere lo stesso spazio con un fumatore. Recenti leggi hanno messo ordine in questo senso impedendo, ad esempio, la pratica del fumo in luoghi pubblici. In realtà gli ordinamenti legislativi non sono sufficienti ad arginare le conseguenze di questo “fenomeno sociale”, ed è necessaria una trasformazione di tipo culturale attraverso i mezzi di comunicazione di massa, gli stessi responsabili della proliferazione del vizio del fumo. Occorre pertanto una forte azione di prevenzione impedendo l’acquisizione dell’abitudine al fumo di sigaretta soprattutto da parte dei giovani, che costituiscono le potenziali nuove vittime del tabac-

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co. Per gli habituè delle sigarette, invece, appare fondamentale la diagnosi precoce delle patologie fumo-correlate: nel 93% dei casi, infatti, si riduce il rischio di mortalità tra i fumatori. La prevenzione e la diagnosi precoce sono le uniche risposte alle conseguenze del problema “Sigaretta” ma non sono sufficienti: bisogna abbandonare la logica dell’apparenza e capire che la sigaretta non rende più “fichi”.

Alimentare la fiducia dei giovani nelle istituzioni Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

Un viaggio nelle scuole e nelle università italiane per confrontarsi sui modelli di “Eguaglianza” e cercare di alimentare la fiducia dei giovani nelle Istituzioni. Il progetto, promosso dal magistrato del Consiglio di Stato Roberto Garofoli, dal direttore editoriale della Treccani Massimo Bray e dal professore Alfonso Celotto, è stato inserito nelle celebrazioni per il 150simo anniversario dell’Unità d’Italia e sarà presentato alla Camera il 29 marzo con la partecipazione dei Presidenti Fini, Violante, Bertinotti e Amato. All’iniziativa – che si svolgerà in tutte le Regioni italiane con incontri e dibattiti – hanno

aderito, oltre a numerosi docenti universitari, il procuratore di Palmi Giuseppe Creazzo, i responsabili calabresi dell’associazione antimafia Libera e il professor Mauro Palma dell’associazione Antigone che si occupa dei problemi legati al mondo carcerario. Obiettivo è proprio quello di analizzare le concrete condizioni di diseguaglianza esistenti tra diverse aree del territorio nazionale riguardo ai livelli occupazionali, reddituali, di adeguatezza del sistema sanitario e delle reti infrastrutturale, di presenza ed occupazione criminale, di efficienza educativa. Sul sito internet www.eguaglianza2011.it sarà

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bandito il concorso “La tua idea di eguaglianza e la più intollerabile diseguaglianza” che premierà la più originale idea di eguaglianza e l’illustrazione della forma di diseguaglianza ritenuta meno sopportabile. Tra le tappe del viaggio anche quella, dedicata alle ragioni e all’attualità del principio di indipendenza della magistratura, che si svolgerà in Puglia (Molfetta e Bari), con la partecipazione dei magistrati Raffaele Cantone, Pietro Grasso, Roberto Garofoli, Franco Cassano, della Presidente Finocchiaro e del vice Presidente del CSM Vietti.

Il Museo...un gioco da ragazzi Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Maria Grazia la Forgia Bambini e Musei, una combinazione non sempre consueta e di facile attuazione. I musei sono considerati proprio dai più piccoli i luoghi dei divieti, noiosi, austeri, dove si fa silenzio e si osservano “cose vecchie”. La Cooperativa FeArT, da poco più di un anno ente gestore del Museo Diocesano, vuole ribaltare questo stereotipo, proponendo il Museo sia come luogo deputato alla memoria e alla conservazione dei valori storici ed estetici di un popolo e, nel caso specifico, anche di una comunità di fedeli, ma, soprattut-

to, luogo vivo di conoscenza ed educazione per tutte le generazioni. È importante, infatti, essere consapevoli che i musei possono stimolare anche nei bambini, entusiasmo e coscienza critica tramite la comprensione della storia del proprio territorio e della propria realtà e ciò risulta tanto più efficace se attuato attraverso il gioco. Proprio in questa ottica è stato concepito il progetto “Storie da Museo. Pomeriggi animati per bambini e ragazzi”; siamo alla seconda edizione (la prima si è svolta nel novembre 2010) il cui tema è di strettissima attualità: i 150 anni dell’Unità d’Italia.

Le celebrazioni organizzate per l’anniversario dell’Unità vedono coinvolti soprattutto gli adulti, per questo il Museo Diocesano e la Coop. FeArT, in collaborazione con il Teatro dei CIPIS hanno scelto di porre maggiore attenzione alle nuove generazioni festeggiando tale evento insieme a “piccoli e piccolissimi” proponendo loro un ciclo di attività che li coinvolga aiutandoli a conoscere, attraverso il gioco, un avvenimento per loro così lontano ma così fondamentale per la nostra storia. Tre sono gli appuntamenti previsti per i pomeriggi domenicali tra marzo e aprile: letture animate,

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spettacoli sulla Storia e sulle storie d’Italia e un grande gioco alla scoperta di un itinerario fantastico attraverso lo “stivale”. In due incontri gli attori del Teatro dei Cipis accompagneranno i piccoli visitatori in mondi incantati dove conosceranno i protagonisti dell’Unità d’Italia che racconteranno loro la grande storia del nostro Paese. L’appuntamento centrale, animato dalla FeArT, vedrà i ragazzi coinvolti nel gioco Che bell’Italia nel quale diventeranno viaggiatori di un tour immaginario intorno alla nostra Nazione alla scoperta di monumenti, filastrocche, piatti tipici, dialetti e di tanto altro ancora.


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marzo 2011

Tenente Michele Fiorino: le imprese memorabili di un eroe molfettese da non dimenticare Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Pantaleo De Trizio A ventotto anni cadeva in battaglia il sottotenente Michele Fiorino, primo eroe molfettese ad essere decorato con medaglia d’oro al valor militare. Nato a Molfetta il 15 maggio 1912 da famiglia umile, a sette anni venne ospitato dal Regio Ospizio Vittorio Emanuele di Giovinazzo. Lì vi rimase fino a diciassette anni, quando terminò gli studi Magistrali. In quel periodo vi era una grande crisi economica. Precario, lavorò come fattorino e cameriere per mantenersi, continuando a studiare fino a conseguire l’abilitazione da insegnante elementare. Chiamato a espletare il servizio militare di leva, si congedò col grado di sottotenente. Lasciò la carriera da insegnante allo scoppio della guerra civile in Spagna, e ne fece parte. Ottenne vari riconoscimenti per meriti. Esplosa la Seconda Guerra Mondiale - da poco sposato - si arruolò volontario nel Regio Esercito. Fu assegnato al 37° Reggimento Fanteria e inviato al fronte occidentale francese. Nei pressi di Nizza, sul

fronte occidentale di Cima Campanelli, a quota 1007 mt., venne ucciso da una raffica di mitragliatrice francese. Era il 17 giugno 1940. Un anno dopo, la sua giovane moglie, la signora Rita Cirone, riceveva la massima onorificenza militare, con la seguente motivazione: Comandante di pattuglia avente compito ardito contro munita posizione, ne guidava l’azione con tenace valore. Ferito ad una mano, prima cura era di assistere alcuni feriti, che erano caduti al suo fianco, quindi si medicava egli stesso sommariamente. Proseguendo nella sua missione si esponeva in punto fortemente battuto per meglio individuare la postazione di armi nemiche. Colpito una seconda volta gravemente al petto, non piegava ed ancora più si sporgeva per assolvere intero il suo compito, continuando con ferma parola ad animare i suoi fanti. Ferito una terza volta, a morte, volgeva le sue estreme energie ad accertarsi che una comunicazione sua fosse giunta al comandante la compagnia. La generosa vita chiudeva con rinnovate parole di incitamento ai suoi con la sacra invocazione:

“Viva l’Italia!”. Oggi il Tenente Fiorino riposa presso il cimitero comunale di Molfetta. E per non dimenticare le gesta di un cittadino caduto per un ideale patriottico, la città di Molfetta gli ha intitolato una strada principale ubicata nei pressi della villa comunale.

Ingroia e Borsellino a Molfetta Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Maria Sancilio Sabato 19 febbraio la libreria “ Il Ghigno” di Molfetta, si è resa promotrice di un interessante appuntamento con la lettura, accompagnato da un dibattito storia politica italiana. All’appuntamento, presso la Sala Finocchiaro della Fabbrica di San Domenico, erano presenti Antonio Ingroia, procuratore aggiunto di Palermo e Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo ucciso dalla mafia palermitana. L’incontro con l’autore ha avuto inizio intorno alle ore 17 e ha visto una cospicua affluenza di giovani, testimonianza di come, questi temi, non vengano dimenticati o archi-

viati dalle nuove generazioni. Il dott. Ingroia ha presentato il nuovo libro sul mercato dal titolo “Nel labirinto degli dei, Storie di mafia e di antimafia”. Due personaggi, Ingroia e Borsellino, che si sono casualmente incontrati grazie alle coincidenze della vita, ma soprattutto grazie all’ideale che li accomuna: quello di combattere Cosa Nostra. Nel corso della conferenza, infatti, il procuratore palermitano ha affermato: « la scelta di intraprendere questa lotta è stata un pò mia, un pò del caso e un po’ degli uomini ». Un frase che sintetizza il suo graduale cammino fino alla procura di Palermo. La parola è poi

passata a Salvatore Borsellino, grazie al quale la serata si è tinta di amari colori denotati dal ricordo, ancora vivo, del fratello magistrato. Borsellino ha citato le due famose agende del giudice, quella grigia e quella rossa. La prima dove Paolo Borsellino annotava gli avvenimenti più personali, quella rossa nella quale, invece, inseriva i fatti politici che riguardavano se stesso e il suo paese. Un’agenda, quest’ultima, scomparsa dopo la strage di via Amelio. Tanti i riferimenti anche al solidale e straordinario rapporto tra Paolo e sua madre, tema che ha suscitato grande emozione nei cuori di tutti i presenti e di chi, ancora una volta, non vuole dimenticare.

La mediazione delle controversie civili e commerciali Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

pillola web del 19/03/2011

Quattro appuntamenti per la Rassegna Concertistica della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria

Molfetta - La Parrocchia Cuore Immacolato di Maria, la New Orchestra Association e la Swing in Italy Jazz Band organizzano la nuova Rassegna Concertistica: quattro stupendi concerti che si svolgeranno in Molfetta, nei mesi di marzo, aprile, maggio e settembre 2011, presso il Teatro di San Filippo Neri. Nei quattro diversi generi musicali, swing, jazz, musica leggera e tango argentino, si esibiranno grandi talenti della musica nazionale e d’oltralpe. Primo appuntamento domenica 27 marzo, alle ore 20.00 con la Swing in Italy Jazz Band. Guido Di Leone alla chitarra e Paolo Debenedetto al sax si esibiranno in “I Grandi dello Swing e del Jazz Americano”. Seguirà. venerdì 29 aprile, alle ore 20.00, la sezione archi della New Orchestra guidata da Daniela D’Ercole, in “Omaggio a Milva & Astor Piazzolla”. Sabato 28 maggio, alle ore 20.00, Maddalena Malerba e Michelangelo Bufi della New Orchestra si esibiranno in “Tribute to Mina e Domenico Modugno”. Ultimo appuntamento, domenica 25 settembre, alle ore 20.00 con la Swing in Italy Jazz Band e la New Orchestra Brass Ensemble in “Jam Session”. I concerti, a favore di opere parrocchiali, hanno un costo singolo di 10 €, o un costo di 30 € per tutti e quattro gli appuntamenti. Info e prevendita presso il teatro S. Filippo Neri a Molfetta o contattando il Sig. Bepi Maralfa al numero 347/8369023.

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di Avv. Giovanni Pansini di Avv. Ida Pansini Dal 21 marzo 2011, chi intende avviare un Giudizio civile deve preliminarmente esperire il tentativo di mediazione a pena dell’improcedibilità del successivo Giudizio. Per quelle materie per cui il tentativo non è obbligatorio, invece, il ricorso al procedimento di mediazione è volontario. Come troppo spesso accade, solo gli operatori del settore conoscono, fino in fondo, il contenuto della norma e gli effetti che possono

derivare dalla concreta applicazione. I cittadini sono, troppo spesso, gli ultimi ad essere informati ma i primi a subirne gli effetti. L’entrata in vigore della norma è stata preceduta da un acceso dibattito che ha visto coinvolti due schieramenti pro e contro la mediazione. L’Organismo Unitario dell’Avvocatura ha organizzato una serie di manifestazioni contro l’entrata in vigore della media conciliazione obbligatoria culminata nell’astensione dalle Udienze dal 16 al 22 Marzo ed in una manifestazione il 16 marzo a Roma. A norma di legge la mediazione è: “...l’attivi-

tà, comunque denominata, svolta da un terzo imparziale e finalizzata ad assistere due o più soggetti sia nella ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia, sia nella formulazione di una proposta per la risoluzione della stessa...”. In altri termini, la mediazione è un procedimento che permette alle parti in conflitto di trovare un accordo finalizzato al componimento degli interessi conflittuali che, nel nostro Ordinamento, avrà efficacia di titolo esecutivo, proprio come una Sentenza. Pertanto la delicatezza della procedura, che

può incidere pesantemente nella sfera patrimoniale e giuridica di ciascuno di noi, avrebbe richiesto, probabilmente, una maggior tutela degli interessi del cittadino, attraverso quei correttivi richiesti invano dall’Avvocatura. Occorre, quindi, prestare attenzione alle conseguenze che potranno verificarsi con la sottoscrizione del verbale di conciliazione all’esito del procedimento di mediazione, e, qualora si sia a digiuno di adeguate conoscenze tecnico giuridiche, il consiglio è quello di farsi assistere da una figura qualificata.


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cultura&eventi

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Pensieri e Parole Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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ALLA VITA

di Donato Brattoli Questo spazio del giornale, creato da poco, è messo a disposizione di chiunque voglia esprimere su carta riflessioni, ricordi, emozioni e sensazioni inviando i propri lavori a pensierieparole@ilfatto.net. Questo numero pubblichiamo due poesie ricevute da un nostro lettore che si firma Lino Junior Cajano.

.......come l’infinito nel tuo immenso paradiso della meravigliosità dei tuoi pensieri....... unici......... veri!! Nella profondità del tuo ♥. sai che esisto e mi culli con la dolcezza di una musa per non farmi perdere per non farmi ammalare per non farmi disperare.... perchè in fondo mi vuoi bene con l’intesità dell’antico incontro là sotto la luna testimonia di carezze e fiori bagnati di rugiada nella notte dei ricordi.... semplicemente meravigliosi!!!!!!!! grazie Vita!!!

pillola web del 24/02/2011

L’INCONTRO .....è bello rincontrasi sotto la vera luce di un sole possente e dirsi migli occhi luccicanti e veri ...Ti Amo Amore mio caro... dolce Amore mio... e gioire insieme per essersi ritrovati in ♥ ♥ che sussultavano a ritmi paralleli... e bello dirsi Amore... e bello darsi Amore Donarsi Amore nella “VERITA’ del ♥” ... senza futili parole poetiche che unirono due ♥ ♥ in un anima sola in un tempo che fù...!!! Oggi ci sei Tu che mi dici Ti Amo con la vita fra le mani e la chioma grigia fra i capelli invecchiati con la speranza di un tempo che rivive nella luce di un nuovo sole nato dal fulgore di Dio Amore!!!

I personaggi molfettesi: “Spredioene” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Flavia de Gennaro Il nome “Spredioene” fa rivivere, nella memoria di quanti lo hanno conosciuto, l’immagine di una figura barbuta e miseramente vestita che camminava a testa bassa per il Corso Umberto di Molfetta. Pochi, tuttavia, sono coloro i quali conoscono la vera storia di questo singolare personaggio, impresso così profondamente, nella tradizione popolare molfettese. Discendente da una nobile famiglia greca, essendo nato con forme alquanto sgraziate, Spredioene fu confinato, sin dall’infanzia, in un Convento sul Monte Athos, dove studiò filosofia e lingue orientali. La sua indole ribelle, tuttavia, lo portò ben presto a fuggire dal convento ed a nascondersi a Smirne, dove incontrò una ragazza molfettese da poco emigrata in Turchia, alla quale si legò profondamente, accettando persino di seguirla a Molfetta e di

abbandonare per sempre la sua patria. Quando i due riuscirono finalmente a partire per l’Italia, la giovane molfettese era incinta e la felicità di Spredioene non sarebbe potuta essere più completa. Durante la traversata in traghetto, una terribile tempesta spazzò via la nave ed il greco, unico superstite, giunse a Molfetta solo e sopraffatto dal dolore per la perdita della sua famiglia. Ritenendosi responsabile della loro morte, pur avendo ereditato una grande fortuna dalla sua nobile famiglia, decise di imporsi una vita di privazioni e stenti per espiare la sua colpa. Viveva infatti in una rimessa per attrezzi dietro la vecchia muraglia del porto, imperturbabile di fronte ai marosi, indifferente agli insulti, chiuso nel suo dolore. Solo alla sua morte si scoprirono le sue origini e la sua incredibile fortuna che si era ostinato a respingere per tutta la vita per scontare una colpa che non gli apparteneva.

immagine tratta dal libro “il mio paese, la mia gente” di Giovanni Minervini

Proverbiamo: “ci sparte ave la peisce parte!” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

Rispolveriamo le tradizioni: il funerale di Toeme

Molfetta - Un sabato nuvoloso, grigio e piovigginoso non ha scoraggiato gli alunni e i genitori della scuola primaria “V. Valente” che hanno voluto, con il corteo del funerale di Toeme, rispolverare una manifestazione storicoculturale e, nello stesso tempo, raccontare e vivere in maniera singolare il significato che si nasconde dietro quella che per molti è solo una banale festa in maschera. Ad aprire il corteo una corona e subito dopo “il monsignore” e il sindaco e molti bambini e adulti vestiti da donne velate di nero, da contadini, pescivendoli e artigiani; bambine mascherate da “zingaredde” e cameriere. Il corteo ha sfilato per Via di Vagno e Piazza 1° Maggio, davanti al feretro di “Toème”, un bamboccio di paglia, piangendo, battendosi il petto e pronunciando assurde litanie alternate a urli “E’ morte Toeme, cè peccate!” Dietro non poteva mancare la banda formata dagli alunni di 5^ che , con il flauto, strimpellavano dei motivetti a mò di marce funebri. Arrivati presso la scuola, Toème è stato spogliato e bruciato, per simboleggiare la fine del Carnevale e l’inizio della Quaresima, mentre la presunta vedova e le maschere piangevano disperate. E così, mentre le livide ceneri del rogo di Toème ricordavano a tutti l’imminente periodo di penitenza quaresimale, con qualche sospiro e molta ironia, si è conclusa la manifestazione con la degustazione della salsiccia arrostita, per onorare la “cucina grascia” della tradizione, la festa più divertente dell’anno. La stessa tradizione è stata vissuta presso la sede centrale “R. Scardigno” dagli alunni delle classi 5^ A e B, indossando abiti e suonando strumenti realizzati dagli stessi con materiale di risulta.

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di Maria Sancilio Da questo numero parte la nuova rubrica de “Il Fatto” dedicata al dialetto molfettese, la radice della lingua che più ci appartiene e caratterizza. Un viaggio nel tempo per scoprire le origini morfosintattiche dei detti e dei modi di dire tipicamente dialettali. Uno sguardo all’interno della tradizione molfettese, ricca di stilemi e riferimenti che spesso ritornano nel parlare quotidiano. Le antiche favole molfettesi, i proverbi

più datati o anche quelli che risuonano nella vita di tutti i giorni, sono immancabilmente marchiati da circostanze, situazioni e personaggi spesso ripetute. Ad esempio il concetto di famiglia, il lavoro inteso, nella sua significazione primordiale, come mezzo di sostentamento, il denaro, una tra le maggiori forze dei rapporti civili, il motivo religioso che scandisce orari e luoghi di ritrovo, il padrone e il garzone. Il tutto concluso da un insegnamento morale.

Vi siete mai chiesti quale sia il vero significato di “ci sparte ave la pèisce parte”? Il libro “Favole, fiabe e fole alla rivista”di Rosaria Scardigno del 1964 lo riporta e lo spiega così come in principio veniva indicato. “Due gattini piccolissimi vivevano nella stessa casa e giocavano spesso insieme, però, sin dai primi giorni di vita ,erano stati educati a mangiare in due piatti differenti. Fin quando apparve alla loro vista un invitante pezzo di formaggio, che dovettero necessariamente spartire.

Non abituati a farlo, si rivolsero a un arbitro -che sia una volpe o una scimmia non lo si sail quale furbamente divorò l’intero bottino con falsi pretesti democratici. L’arbitro, dichiarando di aver agito in nome del suo ruolo, volle anche una ricompensa, «ci sparte ave la pèisce parte» borbottava, approfittando dell’ingenuità dei due gattini”. Paga sempre il padrone, questa è la morale, e così come si è regolata la volpe, così ci si regola ancora oggi.


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Il cantastorie: “U re Couzzele” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Pietro Capurso Giovanni Cozzoli nacque a Molfetta il 28 dicembre 1791 da Michele, mercante dedito ai traffici marini e da Raffaella Allegretti. Al tempo della nascita di Giovanni Cozzoli, la città di Molfetta faceva parte del regno di Napoli di cui erano monarchi i Borboni e sul trono sedeva re Ferdinando. Lo scoppio della rivoluzione francese aveva trovato impreparate le masse popolari meridionali, mentre la classe colta aveva guardato con entusiasmo all’affermarsi delle nuove idee. A seguito della spedizione di Napoleone in Italia nel 1799 era stata dichiarata decaduta la monarchia e proclamata la Repubblica Partenopea che purtroppo ebbe breve vita. Ma nel 1806, un nuovo intervento dei francesi, aveva costretto ancora una volta il re a rifugiarsi in Sicilia, mentre sul trono di Napoli saliva Giuseppe Buonaparte che, nel 1808 aveva lasciato il potere a Gioacchino Murat. Giovanni Cozzoli ebbe modo di conoscere il nuovo sovrano nell’aprile del 1813 quando fu ospite nelle sale del palazzo paterno mentre, accompagnato dal generale Pietro Colletta era di passaggio per recarsi a Bari di cui si festeggiava la rinascita edilizia. Qualche anno più tardi il Cozzoli contrasse matrimonio con la baronessa Giuseppina Tortora Brayda, figlia del barone Emilio, che era stato direttore generale al Ministero delle Finanze. Per entrambi i contraenti la conclusione di un affare, non certo di una storia d’amore. Lo sposo portava in dote il titolo di Decurione, stante la propria rendita dai 200 ai 400 ducati; la sposa il palazzo dalla bella facciata settecentesca sul piazzale fronteggiante la porta di Bitonto (attuale piazza Vittorio Emanuele), venduto dagli eredi della estintasi famiglia Cavalletti ed acquistato dal barone Tortora Brayda per la propria figlia. Giovanni Cozzoli abbracciò ben presto le idee massone e carbonare tanto che nel 1830 lo troviamo Gran Maestro della loggia I Figli di Scevola di Molfetta e, forse, risale a quegli anni il soprannome che il popolo molfettese gli attribuì, non certo per la sua fede, ma per la prodigalità verso le classi meno abbienti in occasione di carestie o pubbliche calamità: U re Couzzele. E di pubbliche calamità ce n’erano parecchie in quegli anni, come il colera del 1847 che aveva provocato oltre 1.000 morti nella sola Molfetta, oppure, anche in assenza del colera o di qualche altra malattia, ad uccidere provvedeva la fame, la miseria o la mancanza di igiene che provvedevano da sole a far morire oltre il 60% dei bambini al di sotto dei 7 anni. Tuttavia, anche se a Molfetta il numero dei possidenti non era elevato, secondo le parole del Romano “il lusso è alquanto eccedente, onde veggonsi gli artieri e le donne di loro appartenenza gareggiare col ceto dei ricchi. Il lusso ostentato convive con la povertà dei pescatori, ai quali si dà l’appellativo di miseri e infelici e il loro guadagno giornaliero si considera miserabile”. Quando il 19 giugno 1848 quando si paventava un intervento delle truppe regie per sedare la rivolta scoppiata nelle province del Regno delle due Sicilie dopo i fatti di Napoli del 15 maggio 1848, 113 molfettesi firmarono una “decisione” che li impegnava a resistere alle truppe borboniche. A Molfetta il 24 giugno gli insorti, al grido di “Viva l’Italia e morte al borbone” si radunarono sotto le finestre del palazzo di Giovanni Cozzoli. Costui in precedenza, come reazione economica al monopolio del governo, con altri armatori della marina mercantile, aveva commesso atti di contrabbando e, col guadagno ricavato dalla vendita delle merci sottratte al dazio, aveva acquistato numerose armi da fuoco. Per sedare i tumulti ed eliminare i cospiratori, il governo borbonico aveva inviato in Puglia il generale Colonna che era giunto a Molfetta il 29 luglio con tre reggimenti di cavalleria. Al sindaco Fraggiacomo che gli si era recato incontro per supplicarlo di risparmiare la nostra città, il generale chiese la resa incondizionata del Cozzoli e dei suoi seguaci che

volevano tentare una resistenza nei pressi del palazzo Cavalletti.U re Couzzele, consapevole dell’assurdità dell’impresa, sciolse la milizia e, insieme a molti suoi compagni, si dette alla fuga. Quando le truppe del Colonna entrarono in Molfetta, nelle cantine del palazzo Cozzoli trovarono armi, proiettili, sacchetti di polvere da sparo e documenti comprovanti l’esistenza di un’organizzazione rivoluzionaria. Presso la Corte Criminale di Trani nel 1849 si aprì un processo contro i rivoluzionari di Molfetta: • Vincenzo Sigismondi del fu Ignazio di anni 47 - proprietario • Saverio Sigismondi di Vincenzo di anni 25 – proprietario • Zaccaria Gallo di Carmine di anni 41 – agrimensore • Pasquale Altomare del fu Giuseppe di anni 46 – proprietario • Costantino Panunzio del fu Nicola di anni 34 – farmacista • Luigi Poli di Giuseppe di anni 47 – droghiere • Vincenzo Gallo del fu Carmine di anni 35 – marinaro • Luigi Marinelli Giovine del fu Nicola di anni 46 – legale • Tommaso Abbattista di Nicola di anni 32 - marinaro Accusati di “cospirazione diretta a cambiare la forma di governo”. Dagli atti del processo: “La gran Corte, dal processo scritto e dalla pubblica discussione ha rilevato e ritenuto che lo scopo triplice e spaventevole che ribalda gente, siano stati in primis, la distruzione della Chiesa Cattolica, anzi di qualunque culto; in secundis, il rovescio dei troni e delle monarchie che sono le basi ed il fondamento della umana felicità; in terzis, l’abbattimento dell’ordine sociale. E, se i presenti son presi da meraviglia e da stupore, le generazioni che verranno, negheranno fede e credenza leggendo la storia degli avvenimenti succeduti nel 1848 con sorprendente rapidità. Ma, sfortunatamente, i fatti stanno. I più gravi disordini non sarebbero avvenuti senza il concetto e la tracotanza di uno solo il quale seppe con l’ardimento imporre timore nei buoni. Senza un Giovanni Cozzoli, capo dei contrabbandieri, Molfetta, bella e popolosa città delle più bella provincia del Reame delle due Sicilie, non deplorerebbe ora di vedere parecchi dei suoi concittadini profughi o sottoposti a giudizio”. Se queste erano le accuse nei confronti del Cozzoli e dei suoi amici, quali furono le condanne? Vincenzo Sigismondi fu condannato a 28 anni di ferri. Zaccaria Gallo, Pasquale Altomare, Costantino Panunzio e Luigi Poli ad anni 25 di ferri ciascuno. Luigi Marinelli a 10 anni di reclusione. Vincenzo Gallo e Saverio Sigismondi furono posti in libertà provvisoria. Tommaso Abbatista fu assolto. E “u re Couzzele”? Condannato a morte in contumacia, andò dapprima a Roma, dove partecipò alla difesa della repubblica romana, poi si trasferì in Francia dove visse esule tra Mariglia e Nizza. Nel 1860 i volontari partiti da Genova con alla testa Giuseppe Garibaldi liberarono dai Borboni il Regno delle due Sicilie e un plebiscito decise l’annessione dell’Italia Meridionale al regno sabaudo di Vittorio Emanuele II. Anche Molfetta votò per l’annessione. A favore si espressero in 5.703, contrari solamente 3. Sindaco della città fu nominato Mauro de Judicibus, comandante provvisorio della guardia nazionale Sergio Fontana. Ottavio Tupputi, vecchio amico di Cozzoli fu eletto deputato del collegio di Molfetta. Giovanni Cozzoli rientrò a Molfetta nel 1862. Colui che pure era stato definito “u re” appariva il relitto di un naufrago: malandato in salute e con una grave infermità agli occhi che lo aveva reso quasi cieco. Tuttavia, appena si sparse la voce del suo rientro, i vecchi compagni d’armi andarono ad attenderlo sulla strada per Bisceg-

lie e, come si usava per le grandi interpreti, sciolsero i cavalli e trascinarono la carrozza fino alla nuova abitazione al largo Piscina Comune. Il palazzo Cavalletti era tornato alla famiglia Tortora Brayda, poiché, non avendo figli, la baronessa Giuseppina aveva lasciato ogni suo avere ai propri familiari, compreso il palazzo. “U re” non aveva più nulla, tutti i suoi averi erano stati confiscati perciò concluse la propria vita in povertà. Giovanni Cozzoli, detto “U re Couzzele” morì il 29 ottobre 1864.

U re Couzzele Vi conto la storia di Cozzoli Giovanni Che visse a Molfetta or son duecent’anni, e da forte lottò per tutta la vita contro i tiranni per l’Italia unita. Era giovane ancora quando incontrò Liborio Romano che lo affascinò, perciò decise di dedicare la vita all’idea dell’Italia, che sognava unita. Divenne massone, poi carbonaro, e fondò a Molfetta un gruppo assai raro, formato da uomini di fede provata, senza timore per la lotta armata. Per il suo impegno ed il suo ardore, fu chiamato “ Re COUZZELE”, il cospiratore, ma, pure se “RE” era chiamato, la repubblica avea come idea di stato, e, insieme all’idea repubblicana, voleva un’Italia libera e sovrana. Prese parte ai moti dell’821, e a quelli seguenti dell’831, sebbene sconfitto continuò a lottare per l’unità d’Italia, che voleva realizzare. Così quando nel 48 una rivolta scoppiò, come sempre re Couzzele, la capeggiò. Tutto era cominciato a gennaio, un mese freddo, non certo gaio, però in Sicilia, come si sa, i mandorli in fiore lo sono già, e, approfittando allor del clima mite, le donne a Palermo, molto agguerrite, insorsero contro i soldati borboni, e, insieme agli uomini, cacciarono i felloni. Parigi insorse il mese seguente, poi la rivolta bruciò il continente, e, prima a Vienna, poi a Berlino, il popolo segnò il proprio destino. Dopo Palermo, anche Napoli insorse, e la rivolta le province coinvolse, perciò Ferdinando, re mascalzone, concesse al popolo la Costituzione. Il 15 aprile, si andò a votare, e allora il re cominciò a tremare, molti degli eletti, eran rivoluzionari, e volean immischiarsi nei suoi affari, e, in più, i contadini avevano occupato le terre che i nobili avevano rubato, mentre gli operai, stanchi di aspettare, volean presto anche loro votare. Anche a Molfetta,dove si era formata, una milizia nazionale, dal Cozzoli guidata, c’era forte contrasto tra la nobiltà e il popolo anelante la libertà. Gli operai chiedevan riforme radicali, che i nobili temevan come peggiore dei mali, e quando Ferdinando sciolse il parlamento, il popolo insorse contro quel tradimento, e a Napoli eresse molte barricate

Guarda il video... Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0057.htm che dai soldati del re furon sbaragliate. In molti perirono là nelle strade, uccisi dai cannoni, dai fucili, dalle spade, e, insieme agli altri, Luigi La Vista morì a vent’anni, da giovane idealista. Dopo la strage nella capitale, le province adesso bisognava sedare, così un esercito fu inviato a reprimere il moto colà scoppiato. In tutta la Puglia ci fu rivolta, che il Cozzoli guidò anche questa volta, ma Marcantonio Colonna, generale senza cuore, sedò la rivolta nel sangue e nel dolore; e, dopo la repressione nelle altre città, venne a Molfetta, quel cane senza pietà. La nostra città era preparata e, per non subire una sorte ingrata, 113 eroi si disser pronti a morire per difender gli ideali che vedevan tradire. Oltre al Cozzoli, nominato comandante, Giovanni Pansini lo seguì all’istante, i nomi degli altri non ve li sto a contare son scritti nei cuori di chi sa lottare e sempre combatte per la libertà contro l’ingiustizia e la malvagità. Le forze del Colonna erano ingenti, avevan cannoni e tre reggimenti, mentre i patrioti, con pochi fucili, volean resistere a quegli assassini. Presso il santuario della Madonna, fermò le truppe il generale Colonna, lanciò a Molfetta un ultimatum di resa, altrimenti con le armi l’avrebbe presa: consegnare le armi, arrestare i cospiratori, per evitare lacrime morte e dolori. Ma i nostri patrioti, col Cozzoli in testa, volevan resistere con le armi in resta. Il sindaco Fraggiacomo, con altri consiglieri, il Cozzoli invitò a più miti pensieri, bisognava evitare il confronto coi soldati che eran numerosi e molto ben armati, mentre i patrioti, sebbene coraggiosi, non erano certo molto numerosi. Allor per non spargere sangue innocente, Re Couzzele si rivolse alla sua gente, e in silenzio li invitò ad abbandonare Molfetta, cosa che fecero in tutta fretta, lasciando la città in mano ai soldati mentre loro all’esilio erano condannati. Ma lo spirito rivoluzionario che avevano nel cuore, li accompagnò dovunque ci fosse dolore, e andarono raminghi di terra in terra sfidando la morte in ogni guerra dove si lottava per la libertà e ridar ad ogni popolo la dignità.


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sport&eventi

marzo 2011

Che successo per Il Fatto Cup Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Francesco Tempesta Continua a riscuotere larghi consensi “Il Fatto Cup”, il primo torneo di Calcio a 5 organizzato dalla redazione de “il Fatto”. Allo start della manifestazione sportiva si sono presentate ben ventiquattro squadre che, da circa un mese, si stanno facendo battaglia sui campi delle strutture Santa Margherita e Nettuno. Dalla settimana prossima, il torneo entrerà

nel vivo con la fase ad eliminazione diretta che scatterà con gli ottavi di finale. A quel punto non ci sarà più il tempo per farsi i conti e non si dovrà mai sottovalutare nessun avversario. A distinguersi, sinora, sono state le squadre di San Gennaro, la Longobarda , ai Parioli e Albania Boys che, con un organico dotato di notevole tasso tecnico, hanno fatto a pezzettini i propri rivali. Nel girone delle redazioni ed associazioni, formato da Molfetta-

Live, l’Altra Molfetta, Il Fatto, San Gennaro e il CSI Molfetta purtroppo la squadra de I Fatti è risultata già eliminata, avendo perso tutti e cinque i confronti di girone. I ragazzi de I Fatti lasciano quindi il torneo e non potranno accedere alla fase eliminatoria. Appuntamento, quindi, tutte le sere con le grandi sfide proposte da Il Fatto Cup sino al 20 aprile, giorno in cui è prevista la finalissima che assegnerà alla squadra vincitrice il tanto desiderato titolo.

Giocare a scacchi a Molfetta ora si può Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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Se pensate che gli scacchi siano un gioco di strategia, una imitazione della guerra, forse non ci avete mai giocato per davvero. Gli scacchi sono soprattutto tattica e forza di volontà. La strategia è importante, ma viene dopo. La guerra è solo lo spunto da cui, durante l’età medioevale, trasse origine il gioco. Non tutti sanno che gli scacchi, oltre ad essere un gioco ed un’arte, sono anche uno sport, ed in particolare uno sport di lotta. Possiamo definire una partita a scacchi come lo scontro fra due opposte forze di volontà. La pigrizia mentale porta alla sconfitta: per questo gli scacchi sono una scuola di vita. Come in tutti gli sport, essere in buona forma fisica ed essere giovani

rappresentano due indubbi vantaggi. Come per tanti altri sport, è possibile, anzi consigliabile, praticarlo a qualsiasi età. Se avete bisogno di un’ ulteriore conferma del fatto che gli scacchi sono uno sport, basti ricordare che, dall’ormai lontano 1988, sono una disciplina associata al CONI. Con l’aiuto della Federazione Scacchistica Italiana abbiamo fatto il punto sulla diffusione del gioco in generale in Italia, sia nella sua forma puramente ludica che in quella agonistica. Questo è quello che ci ha detto Adolivio Capece, responsabile dell’ufficio stampa della FSI, nonché autore di libri e firma storica del giornalismo scacchistico: “Sappiamo che sono circa 20.000 gli scacchisti che giocano on-line,

quindi, in realtà, forse più dei tesserati agonisti, ma questo è comprensibile perché molti giocatori, per tanti motivi, smettono di giocare a tavolino e quindi non rinnovano il tesseramento.” “Non credo che i giovani abbiano un interesse particolare per il gioco on line, anzi forse è vero il contrario: giocano di più on line i meno giovani, che non hanno più voglia o possibilità di uscire di casa per giocare. Inoltre se si gioca con premi in denaro (vedi Scacchistars) si deve essere maggiorenni e questo rappresenta, un po’, un deterrente.” E’ insostituibile un avversario dal vivo che, al termine della partita, torna ad essere l’amico con cui chiacchierare amabilmente e scaricare la tensione accumulata. Non

parliamo poi del piacere nel muovere i pezzi fisicamente su di una scacchiera reale! Lo scorso anno, su 557 tesserati pugliesi, solo due erano i nostri concittadini. Quest’anno siamo saliti a tre. In questo periodo, dal 13 febbraio al 10 aprile, sono impegnati nel campionato italiano a squadre e militano in due diverse compagini nel primo girone della promozione pugliese. Ci sarebbe da parlare tantissimo sull’argomento e l’intenzione è di creare un gruppo di scacchisti molfettese. Per tale motivo vi invitiamo a visitare il sito web http://www.inmr.net/molfetta/ o a contattarci anche tramite la redazione de ilfatto.net che vorrebbe organizzare una garetta per principianti a scopo di promozione.

Titolo provinciale per le ginnaste dell’ASD Astra Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Francesco Tempesta Gli sport cosiddetti di seconda fascia stanno prendendo sempre più piede a Molfetta, coinvolgendo un numero crescente di giovani sportivi. La diffusione della ginnastica ritmica, in città, ha avuto una forte spinta dagli ottimi risultati internazionali ottenuti dalla conterranea Marinella Falca arrivata ad indossare la tuta della nazionale italiana alle Olimpiadi. Lo scorso 26 febbraio 2011, si è

svolta, a Valenzano, la gara provinciale di 1°livello di ginnastica ritmica. L’evento ha visto numerosissime società partecipanti e ben 139 atlete in campo. A trionfare, alla fine della competizione, sono state le ginnaste molfettesi della “ASD Astra” guidate dalla loro allenatrice Laura Palermo. Mezzina Giorgia, de Pinto Martina, Serino Marilù, Minervini Rosanna, Cappelluti Annalisa e De Nichilo Alessandra si sono laureate quindi campionesse provinciali. Un grandioso risultato per

approfondimento

Gli scout CNGEI di Molfetta di Gaetano de Virgilio ‘Cosa fanno in un gruppo scout?’. ‘Tutto!’. Questa dovrebbe essere la risposta, se solo ci fosse una sola possibile risposta. Bisognerebbe inventarsi qualcosa di più per rispondere, ma nessuno ha ancora trovato le giuste parole. Una risposta unica, fondamentalmente, non c’è. Perché racchiudere con una sola parola le innumerevoli attività, sociali, culturali, ambientali, creative, in cui gli scout sono impegnati è davvero difficile. Ci si potrebbe domandare se una strada da percorrere e una canzone possano bastare. Ci si potrebbe chiedere se una chitarra, un fuoco e qualche stella riescano a rendere ognuno un po’ più felice di com’era. Affacciandosi al mondo degli scout, farebbe comprendere che chi porta un foulard intor-

no al collo non è soltanto un’icona, ma un uomo o una donna che crede, un po’ più di altri, nei propri sogni e in quelli degli altri e cerca, nel suo piccolo, di realizzarli. Farebbe anche capire che, quando c’è da essere contro le mafie ed educarsi alla libertà, gli scout ci sono. Gli scout CNGEI di Molfetta sono il luogo adatto per crescere attraverso dei principi giusti e nobili, attraverso il contatto con la natura e la gente, attraverso il sorriso e la voglia di regalare sorrisi. E allora perché non essere parte integrante di qualcosa di importante? Per informazioni rivolgersi in via Leonardo da Vinci 7 dalle 20.00 alle 21.00 il lunedì, mercoledì e venerdì. Per ulteriori informazioni: contattare il numero 340/0812079. È possibile iscriversi dagli 8 anni in su.

la ginnastica molfettese sempre più presente sui palcoscenici locali, provinciali, regionali e addirittura nazionali. Una terza e importante posizione, invece, per le atlete molfettesi di seconda fascia Bufi Adriana, Botta Erika, Grillo Alessia, De Giglio Mimma, De Marino M. Cecilia, Rafanelli Alessandra, Minervini Vanessa, Balestra Mirella. Il successo ottenuto è, sicuramente, da considerare un trampolino di lancio in vista di futuri e ben più ambiziosi trionfi.

Scout CNGEI molfettesi in marcia per la legalità Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Gaetano de Virgilio Nella città di Potenza il 19 Marzo si è tenuta, in vista della XVI giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia, la marcia della legalità 2011. Insieme ad 80mila anime colorate gli Scout C.N.G.E.I. di Molfetta hanno percorso i 5km di marcia. Associazioni, istituti scolastici, genitori e figli, erano tutti lì, insieme, a gridare che la mafia è qualcosa che a questo paese non serve. Migliaia di bandiere di Libera, per tutta la marcia, hanno disegnato parabole colorate nel cielo grigio di Potenza. E fra tutto questo, fra i tantissimi pullman giunti nel capoluogo lucano, fra la voglia di esserci e quella di voler gridare, fra le bandiere, le chitarre e le voci di migliaia di giovani, fra i passi stanchi di studenti contenti e tra le rughe allegre di coppie di anziani, c’erano anche gli Scout C.N.G.E.I. di Molfetta che, con un foulard al collo, hanno dato il loro contributo come cittadini attivi e partecipi. Gli interventi di importanti personaggi del panorama culturale italiano come Gino Strada, Antonio Ingroia e lo stesso presidente di Libera, Don Luigi Ciotti, son serviti prima a ricordare, una ad una, tutte le vittime della

mafia e poi ad affermare che è importante parlare di mafia, perché solo attraverso la conoscenza si può cercare di contrastare questo fenomeno, purtroppo, tanto radicato nel nostro paese, da nord a sud. L’informazione e il dialogo riescono ad infastidire la mafia, un enorme sistema che, troppo spesso, si alimenta e si accresce a causa dell’omertà della gente. Quando vi accorgerete, dunque, di essere fermi su una terra che vi appartiene, potrete ancora alzarvi, camminare e provare a cambiare qualcosa. Non restate fermi. E’ fondamentale camminare.


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sport&eventi

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Il Fatto Re-Tour di BuenaVida al giro di boa Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di BuenaVida

facebooktag

Guarda tutte le foto della terza serata...

Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0059.htm

Due altri grandi appuntamenti de Il Fatto ReTour ideato ed organizzato da Buena Vida Events si sono svolti Venerdì 25 Febbraio presso il Silver Cafè, e l’ 11 Marzo presso il Place Blanc Cafè di Molfetta. Come sempre l’ospitalità, il divertimento e la buona musica del resident Mastromauro dj caratterizzano queste tappe in cui il vero protagonista è il pubblico che diventa al tempo stesso attraction per altri giovani della città e dei paesi limitrofi. Gli ingredienti prevalenti delle serate Buena Vida tra i quali sicuramente un divertimento sicuro mixato con ironia, provocazione e spunti di riflessione culturali. Le prossime tappe da segnalare sono quelle di Venerdì 25 Marzo presso il nuovissimo Live 82 e successivamente l’8 Aprile presso il Calì Cafè. Vi ricordiamo di partecipare al concorso fotografico e di votare sul sito del giornale su “Mi piace” la foto più attraente. Ricordiamo inoltre la novità di quest’anno ovvero il nuovo concorso “ItinerArte”: uno spazio, di 15 minuti nel clou della serata, in cui giovani artisti o talenti o esperti possono esibire le loro abilità sperimentando una performance (musicisti, giocolieri, ballerini, disegnatori, pittori, writer …. solo per citarne alcuni). Nelle

Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0060.htm

prossime serate si esibiranno 2 giovanissimi DJ quali Mirko Gadaleta in arte Mirko E.g. e Danilo Panunzio in arte Danton, entrambi esperti di musica e di selezioni musicali ricercate. Un’occasione oltre che per incontrarsi e conoscersi, scambiare esperienze ed idee o magari qualche forma di cittadinanza attiva; un luogo dove è possibile esprimere liberamente le proprie passioni in un contesto che sicuramente le saprà valorizzare ed apprezzare. Per partecipare scrivete all’indirizzo buenavidamolf@libero.it o telefonate al 3492139769 – 3478835196. Da sottolineare è come l’iniziativa del Tour rientra in un progetto di più ampio respiro che coniuga l’attività di entertainment a quelle di promozione della città a tutto campo e facendo emergere un ottimo esempio di cittadinanza attiva grazie alle energie dei due attivisti Danilo Sancilio e Enrico Giovine. Il motto è sempre: Buena Vida, Buena Vida a tutti, Buena Vida!

Guarda il video... Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0058.htm

Parte il corso da speaker radiofonico Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Nicola de Leonibus

Guarda tutte le foto della quarta serata...

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Il giro nel mondo della radiofonia è, senz’altro, un giro che merita di essere fatto, per curiosità, per passione o magari per prepararsi ad un futuro lavoro. Un giro che non vi lascerà, di certo, senza emozioni! Se la vostra curiosità andrà oltre le righe di questo articolo, varcherete la soglia che separa quelli che eravate (semplici ascoltatori) da

quelli che potrete diventare: i protagonisti del meraviglioso mondo della radio, il più affascinante mezzo di comunicazione di massa mai inventato. Si tratta di affacciarsi nel divertente mondo della radio, un mezzo di comunicazione tanto antico quanto efficace, dinamico e versatile, capace di attraversare i tempi seguendo i sentimenti, le mode, il pensiero di intere generazioni, senza perdere lo smalto… in frenetica e continua evoluzione.

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Per partecipare attivamente a questa affascinante realtà è necessario tener presente alcune precise regole quali, l’adeguata confidenza con i principali “strumenti di lavoro”, una voce da allenare con metodo e, naturalmente, tanta fantasia, carisma e voglia di comunicare per raggiungere i cuori della gente. Io cercherò di metterci tutto quello che occorre, guidandovi nel mondo della radiofonia attraverso semplici lezioni. Vi attendo numerosi.


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Aspetti naturali di Lama Cupa Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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a cura di Dott. Raffaele Annese a cura di r.annese@libero.it a cura di Dott. For. Marianna Anaclerio a cura di m_anaclerio@libero.it foto di Marianna Anaclerio foto di Raffaele Annese Il territorio molfettese è solcato da numerose lame che fendono l’agro in direzione perpendicolare rispetto alla linea di costa, partendo dai rilievi murgiani per poi sboccare a mare nelle cosiddette “cale”. Le lame sono il risultato, nel corso dei millenni, dell’azione erosiva dell’acqua che, nella sua corsa verso il mare, ha scavato il substrato calcareo creando dei piccoli “canyon”, caratterizzati da un alveo piatto e da pareti sub-verticali. Esse, a prima vista, non risultano percorse da scorrimento superficiale, anche se possono convogliare notevoli quantità di acqua durante eventi di intensa piovosità. Inoltre, il loro substrato roccioso calcareo è solitamente permeabile e assume, in tal modo, un ruolo importante, insieme alle doline, per l’alimentazione della falda acquifera sotterranea. Di tutte le lame la più importante e meglio conservata è certamente Lama Cupa, che sfocia nella cosiddetta “Prima Cala”, a sud-est del centro cittadino, dove prende il nome di Lama Martina per poi proseguire verso l’interno percorrendo tutto l’agro molfettese sino al confine con i territori di Terlizzi e Bitonto. Nel suo andamento, per lo più rettilineo, essa prende diverse denominazioni a seconda delle peculiarità della zona, legate alle caratteristiche del territorio o ad antichi proprietari terrieri. Non mancano, però, dei brevi bracci laterali che presentano caratteristiche di maggiore incisività sul territorio, non solo dal punto di vista morfologico ma anche ambientale.

Per quanto riguarda gli aspetti naturali, le lame sono state luoghi ottimali per l’insediamento della vegetazione presentando terreni profondi e fertili, un microclima favorevole e la presenza della falda acquifera sotterranea. Se si considera la vegetazione naturale potenzialmente insistente su questa porzione di territorio, si ritrovano piante tipiche della macchia mediterranea che si presenta come una fitta ed intricata formazione in cui predominano il portamento arbustivo e cespuglioso. Sono da distinguere:

Fascia litoranea in cui sono presenti formazioni sempreverdi con dominanza di oleastro (Olea oleaster) e o di oleastro e lentisco (Pistacia lentiscus);

Fascia interna in cui prevale il lentisco (Pistacia lentiscus), il mirto (Myrtus communis), il carrubo (Ceratonia siliqua), l’alaterno (Rhamnus alaternus), la fillirea (Phillyrea latifoglia) e si può trovare anche il corbezzolo (Arbutus unedo) ed il viburno (Viburnum tinus). Buona potenzialità ha anche l’insediamento del leccio (Quercus ilex) che, un tempo, doveva essere molto rigoglioso in queste zone; si ricordi a proposito, il termine “visceglia”, nome di una varietà di quercia diffusa nell’agro, con cui viene indicata una porzione della lama nella sua parte più interna. Ai bordi della lama, una serie di piccoli terrazzamenti e di muretti a secco offrono un ambiente idoneo ed indisturbato per la proliferazione di erbacee perenni, come il ciclamino e lo zafferanastro giallo, nonché alcuni arbusti di essenze aromatiche comuni come l’alloro. Molto frequente nella macchia mediterranea è la presenza

di piante lianose tra cui il caprifoglio, la salsapariglia, il rovo e la rosa selvatica. La vegetazione attualmente presente sul territorio molfettese è specchio di tutte queste trasformazioni subite gradualmente nel tempo dall’ambiente: in particolar modo, nell’area della lama le successioni vegetazionali sono evidenti e testimoniano l’evoluzione agricola della città. Infatti, l’agro molfettese ha subito, nel tempo, trasformazioni notevoli e, dove prima erano presenti i querceti e poi la macchia mediterranea, ora prevale l’olivo con altre essenze agrarie quali il mandorlo, il fico, il ciliegio, testimonianza di un’economia agricola basata sulla produzione olearia. Certamente Lama Cupa è quella che conserva, ancora oggi, lembi di vegetazione naturale, ricca e varia nonostante le antropizzazioni subite. Una delle zone più interessanti, dove si possono ancora incontrare lembi superstiti dell’antica

macchia mediterranea ed emergenze naturalistiche sempre più rare nel nostro territorio, che si può percorrere partendo dal ponte a tripla arcata della ferrovia fino al ponte di Schivazappa sulla strada provinciale Molfetta - Bitonto.

scheda tecnica Localizzazione: Lama Cupa – Molfetta (Ba) Altitudine: 26 metri s.l.m. Profondità Max: 8.40 metri Larghezza Max: 6.30 metri Altezza Max: 2.80 metri Superficie: 41,60 metri quadri Volume: 108 metri cubi Proprietà: Frati Predicatori Domenicani Affittuario: Ayroldi Martino Azienda Agricola


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oltre la realtà

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Terremoti e test nucleari. La colpa è dell’uomo? Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Francesco Tempesta Dopo il devastante terremoto che, venerdì 11 Marzo, ha colpito il Giappone mettendolo in ginocchio, i media, la scienza convenzionale e quella “parallela” hanno cominciato ad avanzare ipotesi sulla causa della catastrofe. Il sisma di magnitudo 8,9 e l’enorme tsunami con onde alte oltre 10 metri che, oltre a seminare morte e distruzione tra i civili, hanno determinato, anche, il danneggiamento, probabilmente irreversibile, dei reattori della centrale nucleare di Fukushima, è stato uno dei più devastanti degli ultimi 150 anni. Lo sconvolgente movimento tellurico è soltanto frutto di eventi naturali? Oppure la spiegazione è da ricercarsi in cause che la scienza convenzionale definisce bufale o buffonate? Siamo sicuri che la razza umana non abbia nulla a che vedere con quanto successo? Analizzando i dati scientifici si è notato un consistente aumento dei terremoti sulla Terra a partire dagli anni ‘50 quando, alcune potenze mondiali, quali

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Usa, Russia e Cina, hanno dato il via a discutibili test nucleari. Nel 1974 il Dottor Matsushita, scienziato del National Center of Atmosferic Research, scoprì che, dopo questi test nucleari, la ionosfera e il campo magnetico terrestre venivano disturbati per un periodo che oscillava da dieci giorni a due settimane, portando addirittura ad oscillazioni dei poli terrestri. Lo scienziato, naturalmente, fu subito messo a tacere dal governo degli Stati Uniti e gli fu impedito di diffondere la presunta sconvolgente verità a cui l’avevano portato i propri studi. Matsushita era, sicuramente, una voce fuori dal coro e, come tale, andava eliminata e messa fuori dal giro che contava, anche se le sue teorie continuano, ancor oggi, ad avere un certo risalto. Teorie che non sono da prendere sottomano e che, scienziati seri che amano la scienza e non il dio denaro, dovrebbe consultare e approfondire. Vi proponiamo una tabella che gira, da tempo ,sul web e che mette, in stretta correlazione, test nucleari e terremoti devastanti.

approfondimento Data del test 1953 17 Marzo 1956 6 e 16 Giugno 1957 9 Dicembre 1962 1 Settembre 1966 19 Agosto 1968 27/29 Agosto 1970 26 e 27 Marzo 1970 28 e 30 Maggio 1972 21 Dicembre 1974 27 Dicembre 1975 6 Settembre 1976 4 Febbraio 1976 27 Luglio 1976 23 Novembre 1978 13 Settembre 1980 8 Ottobre 1982 10 Dicembre 1987 26 Ottobre 1988 5 Novembre 1988 4 Dicembre

Data terremoto 18 Marzo 10 e 17 Giugno 13 Dicembre 1 Settembre 19 Agosto 31 Agosto 28 Marzo 31 Maggio 23 Dicembre 28 Dicembre 6 Settembre 4 Febbraio 28 Luglio 24 Novembre 16 Settembre 10 Ottobre 13 Dicembre 30 Ottobre 6 Novembre 7 Dicembre

Località Anatolia Afghanistan Iran Iran Turchia Iran Turchia Perù Nicaragua Pakistan Turchia Guatemala Cina Turchia Iran Algeria Yemen Turchia Cina Urss

Magnitudine 7.2 7.7 7.2 7.1 6.9 7.4 7.4 7.7 6.2 6.3 6.8 7.5 8.2 7.9 7.7 7.3 6.0 7.1 7.3 6.8

Vittime 1.200 2.000 2.000 13.000 2.600 12.000 1.100 68.000 5.000 5.200 2.300 23.000 800.000 5.000 25.000 4.500 2.800 1.300 1.000 60.000

Il mondo è un libro e chi non viaggia ne legge solo una pagina Per l’estate ormai alle porte, questo mese vi proponiamo un viaggio ai confini dell’immaginazione. Puntiamo la bussola a Nord e… avanti tutta! La meta da raggiungere è a pochissime ore di volo, e per gustarla in ogni suo incantevole aspetto, viaggeremo anche su confortevoli navi. Andiamo dunque, alla scoperta del Grande Nord. Partiremo da Bari per raggiungere Oslo, capitale della Norvegia; conosceremo la città ed i suoi monumenti prima di immergerci nella verde vallata di Hallingdal ed ammirare le cascate di Voeringfoss (168 mt). Il nostro viaggio proseguirà l’indomani per Bergen, la porta di ingresso ai Fiordi Norvegesi e ammireremo, in navigazione, il Sognefjord, il fiordo più lungo della Norvegia, che si addentra nell’entroterra per 200 km fino ad arrivare al ghiacciaio di Briksdal. E poi Molde, la bellissima “città delle rose” ed una minicrociera per scoprire le Isole Lofoten, con i villaggi di pescatori e le caratteristiche casette di legno coloratissime. Non troppe miglia di navigazione tra fiordi e pochi km di meravigliosi paesaggi ci separano dalla cittadina più settentrionale del mondo: Hammerfest! Dopo un prelibato pranzo ed un po’di tempo libero, alle 22:00 appuntamento per l’escursione a Caponord. L’indomani ci incammineremo attraversando la Lapponia e scoprendone le sue tradizioni, verso la Finlandia, passando per Rovaniemi (città di Babbo Natale) per poi lasciare il circolo polare artico

A questa tabella, che si ferma al 1988 e che andrebbe sicuramente aggiornata, occorre aggiungere altri recenti eventi sinistri. Il 5 aprile 2009 la Corea del Nord ha lanciato il suo primo missile atomico di media gettata; ventiquattrore dopo, il 6 aprile, un forte terremoto di magnitudo pari a 5,9 della scala Richter ha sconvolto in Italia la città dell’Aquila, mietendo centinaia di morti. Venerdì 11 Marzo 2011, invece, il Pakistan ha lanciato un missile nucleare a corto raggio chiamato Hataf-2 e, qualche ora più tardi, il Giappone ha iniziato paurosamente a tremare con le conseguenze che possiamo tuttora appurare. La tabella riporta soltanto decine di anni di coincidenze o è la prova che l’uomo sta modificando l’equilibrio terrestre mettendo a repentaglio la sua stessa esistenza?

e giungere a Lulea dopo aver costeggiato il Golfo di Botni. Saremo allora giunti in Svezia, per l’ultima tappa del nostro meraviglioso viaggio. E prima di salutare questo angolo di mondo, tanto lontano dalla quotidianità quanto vicino geograficamente, soggiorneremo a Stoccolma, affascinati dai vicoli stretti della città vecchia e dagli scorci mozzafiato. Ci congederemo, così, nel migliore dei modi dal panorama scandinavo e, dopo poche ore di volo, saremo nuovamente a casa, arricchiti dall’esperienza unica del nostro viaggio. Un viaggio, come sempre, firmato…. Frigerio Viaggi Network. Maurizio Bindi.

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marzo 2011

La ASL di Bari ricerca dirigenti psicologi Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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Si prevede a breve, da parte dell’Asl Bari, la formulazione, tramite selezione pubblica, di graduatorie per il conferimento d’incarichi temporanei e/o per incarichi di diritto privato (collaborazione), relativi al profilo di Dirigente Psicologo. A questo bando possono partecipare tutti coloro i quali risultano essere in possesso, alla data di scadenza del seguente bando, dei requisiti qui indicati: Diploma di Laurea in Psicologia; Specializzazione in Psicologia dell’Età evolutiva o disciplina riconosciuta equipollente, ai sensi della normativa regolamentare concernente i requisiti d’accesso al 2° liv. dirigenziale del personale del Servizio Sanitario Nazionale o disciplina affine di cui al D.M. 31.1.98 e suc-

cessive modificazioni ed integrazioni. Non saranno presi in considerazione, ai fini dell’ammissione al concorso, altri titoli di specializzazione diversi da quelli in seguito indicati. Iscrizione all’albo professionale dell’Ordine degli Psicologi, attestata da certificato in data non anteriore a sei mesi rispetto a quella di scadenza del bando, cittadinanza italiana, salve le equiparazioni stabilite dalle leggi vigenti, o cittadinanza di uno dei paesi dell’Unione Europea. Altri requisiti da possedere sono: età non inferiore ad anni 18 (non è previsto limite massimo d’età), idoneità fisica all’impiego, godimento dei diritti civili e politici, posizione regolare nei riguardi degli obblighi militari (per i candidati di sesso maschile), non avere

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di Pietro Auguto de Nicolo

riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso che impediscono, ai sensi delle vigenti disposizioni in materia, non essere stati dichiarati decaduti dall’impiego. La scadenza per la consegna è fissata entro 15 gg. dalla data di pubblicazione (bollettino ufficiale n. 40 del 16/03/2011).

Valtur seleziona 1500 giovani Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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Al via le selezioni per Valtur. Il tour operetor internazionale, infatti, recluterà circa 1500 giovani da inserire in vari centri vacanze per la prossima stagione estiva. L’organizzazione è alla ricerca, inoltre, di professionisti esperti da impiegare per la propria struttura. Ecco i profili richiesti: per Beauty Center e Spa: estetiste, massaggiatori, operatori shiatsu, parrucchieri. Per Intrattenimento: Coordinatore animazione, animatore di contatto, musicista, coreografo, scenografo, costumista, dj, tecnico suono e luci, istruttori di vari sport, assistenti bagnanti. Per Food & Beverage: chef, cuoco capo partita, pasticcere, pizzaiolo, commis di cucina, magazziniere, facchino, capo e commis di sala, barman e commis di bar. Per Gestionale e Alberghiero: aiuto gestione, receptionist, addetti movimento passeggeri, addetti alle vendite, accompagnatori escursioni, guest relation. Per potersi candidare bisognerà possedere i seguenti requisiti: età compresa tra i 19 e 35, diploma di scuola media superiore, buona conoscenza di almeno

Il sistema creditizio a sostegno dell’imprenditoria meridionale

una lingua straniera, disponibilità ininterrotta di 2/3 mesi e tanta volontà nel fare. Le candidature possono effettuarsi durante tutto l’anno, trasmettendo il proprio Curriculum Vitae attraverso il sito ufficiale della società: www.valtur.it/lavora-con-noi, scegliendo la mansione per cui ci si intende candidare nei villaggi e village resort con riferimento ai profili per cui si pensa di possedere esperienze professionali già consolidate. In un secondo momento, i candidati prescelti saranno convocati per un colloquio di selezione e poi per un colloquio individuale.

“La società, i clubs, i salotti, ciò che chiamiamo il “gran mondo” è uno spettacolo miserabile, un cattivo melodramma privo di interesse, che si regge un poco a forza di macchinari, di costumi e di scenari.” Nicolas Chamfort

Sabato 5 marzo, presso l’Hotel Garden, il Rotary Club di Molfetta ha ospitato il Forum dal titolo “Il sistema creditizio a sostegno dell’imprenditoria meridionale”. Dopo i saluti del Presidente Pietro Facchini, tra i numerosi e prestigiosi relatori che si sono succeduti, è intervenuto il vescovo don Luigi Martella che ha posto la sua attenzione sui principi di sussidiarietà e solidarietà che, oggi più che mai, dovrebbero caratterizzare il rapporto fra banche e imprese. A seguire il sen. Azzollini, con il disarmante pragmatismo che lo caratterizza, ha rammentato che tra i prossimi impegnativi stress test delle nostre principali banche, unitamente a “Basilea III”, sarà sempre più complicato erogare credito; pertanto “fare squadra” e consorziarsi per incrementare il potere contrattuale, al fine di poter negoziare condizioni migliori, deve divenire un punto imprescindibile. L’ avv. Augusto Dell’Erba, presidente del Comitato Promotore della Banca del Mezzogiorno, ha invece illustrato le azioni che il nascente istituto seguirà, sfruttando la capillarità di Poste Italiane, BCC e Banche Popolari, utilizzando un approccio che tenga conto delle peculiarità economiche che il territorio offre, in antitesi a quello della banca cosiddetta “universale” e spersonalizzata.

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tistica. Requisiti richiesti: esperienza pregressa nel medesimo settore; capacità comunicative e di organizzazione; doti commerciali e flessibilità. Sede lavoro: MOLFETTA Orario: part time su turni Fonte: infojobs.it MEDIAEDITOR DI IANNONE Consulenti pubblicitari cercasi per ampliamento della propria rete commerciale nelle zone di: Andria, Barletta, Trani, Bisceglie, Ruvo, Terlizzi e Molfetta. Si richiede: Attitudini commerciali e buone doti relazionali. Orientamento ai risultati. Età min. 25 anni con buona cultura generale. Automunito. Esperienza maturata costituisce carattere preferenziale. Si offre: Inquadramento a norma di legge. Rimborso spese. Incentivi. USIM aziendale. Fonte: infojobs.it STUDIO MULINELLI Studio di consulenza cerca laureati da avviare alla consulenza del lavoro. Se sei interessato contattaci per un appuntamento tel. 080 3975429 int. 4. ELIANTO SRL Ricerca per il proprio call center in Molfetta OPERATORI/TRICI TELEFONICHE per la vendita dei propri prodotti. Si offre Contratto a Progetto, formazione professionale ambiente giovane e dinamico e possibilità di assunzione a tempo indeterminato. Inviare curriculum a: info@olioelianto.it, fax: 080 – 3343113, Via Don Minzioni, 3/31 - Molfetta (BA). Possibilità di Part-Time. Tel: 080 – 3351242. www.olioelianto.it.

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acebook marzo 2011

bar Euro Caffè - Via San Francesco d’Assisi Flory’s Caffè - Via Poli Generale Eugenio, 3 Green Bar - Via Baccarini, 111 Bar Astoria - Corso Umberto I, 16 Bar Caffetteria Paninoteca Grease - Via Molfettesi d’Argentina, 75 Marilù Cafè - Via Tommaso Fiore, 38/40 Mattia’s Cafè - Corso Dante Alighieri Le Chic J’Adore - Via Tenente M. Silvestri, 69 Bar Camera Cafè - Via XX Settembre, 43 Bar Cavour - Corso Fornari, 47 Bar Cin Cin - Corso Dante Alighieri, 30 Bar Degli Artisti - Via Gesmundo, 4 Off Street - Piazza Giuseppe Garibaldi, 15 L!ve 82 - via Maggialetti Swing Pub - Viale Pio XI, 21 Bar Europa - Via F. Cavallotti, 33/35 Bar Fantasy - Via Pio La Torre, 33 Bar Fausta - Corso Umberto I, 150 Bar Football - Via Ugo La Malfa, 11 Place Blanc Cafè - Piazza Margherita di Savoia, 4 Bar Haiti - Via San Domenico, 42 Bar Ideal - Via Terlizzi Bar Kennedy - Via Edoardo Germano, 49 Bar La Caffetteria - Via A. Salvucci, 46 Bar La Favola Mia - Via Baccarini, 35 Bar La Fenice - Corso Umberto I Bar London - Via Terlizzi, 6 Bar Mary - Corso Umberto I, 122 Bar Miramare - Via San Domenico, 9 Bar Mirror - Via Capitano Manfredi Azzarita, 124 Bar Mixer Cafè - 6^ strada ovest Lama Martina Bar Manhattan - Via Cap. M. Azzarita, 124 Bar Mongelli - Via Baccarini, 35 Bar Peter Pan - Via Vincenza Alma Monda, 48 Bar Rio - Via Bari, 92 Bar S. Marco - Corso Umberto I Bar Settebello - Via A. Salvucci, 28 Bar Seven - Via Edoardo Germano, 33 Bar Seventy - Via Tenente Michele Silvestri Bar Soleil - Via F. Cavallotti, 50 Bar Sottocoperta - Piazza G. Garibaldi Bar Stazione - Piazza Aldo Moro Bar Sweet - Piazza Giuseppe Garibaldi, 32 Bar Sport - Corso Umberto I Bar Toto - Corso Fornari, 73 Bar Universo - Corso Umberto I Betty Paige - Largo Municipio, 6 Blues Cafè - Corso Dante Alighieri, 49 Caffe Al Duomo - Banchina Seminario, 10/12 Caffè Colorado - Via Guglielmo Marconi Caffè Metropolis - Via Cap. G. De Gennaro, 16 Caffè Noir - Via Spadolini, 90/92 Caffè Silver - Via Framantle 19/i Caffetteria Manhattan - Viale dei Crociati Caffetteria Roma 2 - Banchina S. Domenico Caffetteria Venere - Via Martiri di Via Fani, 6 Calì Caffè - Via Giacomo Puccini, 7 Coffee Room - Viale Pio XI, 9 Petito Cafe - S.S. 16 Molfetta-Giovinazzo Green Bar - Via Baccarini, 111 Caffè Cipriani - Corso Umberto, 111

Central Bar - Piazza Vittorio Emanuele, 50 Bar Pasticceria Dolci Eventi - Via Zuppetta, 17

edicole Edicola - Viale Pio XI Edicola - Via Tenente Michele Silvestri Edicola - Via Palmiro Togliatti Edicola - Piazza Giuseppe Garibaldi Edicola - Corso Dante Alighieri Edicolandia - Via Principe Amedeo, 45 Edicola delle Rose - Via Gen. C. A. dalla Chiesa Edicola Gigotti - Via Bari, 74 Edicola Grosso - Via Don Pietro Pappagallo Edicola L’Altra Edicola - Via Terlizzi Edicola Sciancalepore - Via Mad. dei Martiri Edicola Sciancalepore - Piazza Cappuccini Edicola - Via Bari, 1/A

panifici Panificio Annese - Via Cappellini, 28 Panificio Biancaneve - Via De Luca, 59 Panificio Cangelli - Via Cap. T. De Candia, 49 Panificio Centrale - Via Respa, 40 Panificio D’Oro - Via Madonna dei Martiri, 51 Panificio de Gennaro - Via C. De Candia, 155 Panificio Don Bosco - Corso Fornari, 67 Panificio Europa - Via Rattazzi, 41 Panificio Il Cugino - Via A. Manzoni, 91 Panificio Il Forno - Via Fremantle, 42 Panificio Immacolata - Via Cappellini, 28 Panificio Jolly - Viale Pio XI, 9 Panificio Mulino Bianco Via C. Giaquinto, 46 Panificio Non Solo Pane - Via Gen. Poli, 13 Panificio Petruzzella - Via Bovio, 18 Panificio Posta - Via Ricasoli, 29 Panificio Rinascente - Via Nino Bixo, 25 Panificio Sant’Achille - Via Martiri di Via Fani, 15 Panificio Trionfo - Via Ten. Fiorino, 71

tabacchi Tabaccheria - Viale Pio XI, 55 Tabaccheria - Corso Dante Alighieri Tabaccheria - Via Madonna dei Martiri, 2 Tabaccheria - Via Baccarini, 67 Tabaccheria - Via Rossini, 12 Tabaccheria - Piazza G. Garibaldi Tabaccheria Edicola - Via Raffaele Cormio Tabaccheria Pansini - Via Roma 32 Tabaccheria Spaccavento - Via Bari, 68 Tabaccheria Veneziano - Via L. Azzarita, 65 Tabaccheria Veneziano - Via Madonna dei Martiri, 67 Totoricevitoria “Del Cuore” - Via Baccarini, 77

scuole e istituti pubblici Comune di Molfetta - Piazza V. Emanuele, 9 Comune di Molfetta - Via Carnicella Carabinieri - Via Giovinazzo Comando Polizia Municipale - Piazza S. Teresa Capitaneria di Porto - Banchina Seminario Guardia di Finanza - Madonna dei Martiri Biblioteca Comunale - VIa San Domenico Istituto Professionale Alberghiero Di Stato - Corso Fornari Istituto Professionale Di Stato Per Le Attivita Marinare - Via Giovinazzo Istituto Professionale per i Servizi Turistici “A. Bello” - Viale XXV Aprile Istituto Tecnico Industriale Di Stato “G. Ferraris” - Via Palmiro Togliatti Liceo Ginnasio Di Stato “L. Da Vinci” - Corso Umberto I Liceo Scientifico Di Stato Via Palmiro Togliatti Liceo Sociopsicopedagogico “V. Fornari” - Via Generale Luigi Amato Palazzetto dello Sport - Via Martiri di Via Fani, 15 U.R.P. - Piazza Municipio

stazioni di rifornimento Stazione di rifornimento AGIP - Via Terlizzi Stazione di rifornimento AGIP - Via Giovinazzo Stazione di rifornimento API - Zona Industriale Stazione di rifornimento Madogas - Strada Provinciale Molfetta-Terlizzi, Km. 2.050 Stazione di rifornimento Q8 - Via dei Lavoratori – Zona ASI

parrocchie Parrocchia Della Cattedrale Corso Dante Alighieri Parrocchia Immacolata Piazza Immacolata, 62 Parrocchia Madonna Della Pace - Viale Xxv Aprile Parrocchia Madonna della Rosa - Via Gen. C. A. Dalla Chiesa Parrocchia S. Achille - Via A. Salvucci Parrocchia S. Gennaro - Via Sergio Pansini Parrocchia S. Giuseppe - Via Aurelio Saffi, 1/d Parrocchia Sacro Cuore Di Gesù - Via Sella Quintino Parrocchia San Domenico Via San Domenico, 1 Parrocchia San Pio X - Viale Antonio Gramsci, 1 Parrocchia Santa Famiglia - Via Papa Innocenzo VIII Parrocchia Santa Teresa Piazza V. Emanuele, 3 Parrocchia S.Pio X - Via Giovinazzo

altri Antica Salumeria del Centro - Via De Luca, 7 Biglietteria regionale FS - Piazza Aldo Moro Buffetti - Piazza G. Garibaldi, 60 Casa di riposo “Don Grittani” - Via Don Minzoni De Pinto - Via Edoardo Germano, 39 Farmacia Grillo - Via S. Angelo, 37 Gruppo FAMM Immobiliare - Via De Luca, 15 Greedy Ristorazione - Via F. Cifariello, 23 Le Mimose - Viale Pio XI Mondocasa - Piazza Effrem, 12 Note & Book - Via Tommaso Fiore, 24 Piscina Comunale - Via Longone della Spina Ristorante Pizzeria Mareluna S.S. 16 Molfetta-Giovinazzo Qbo Interior Design - Via Federico Campanella, 24 Living Gruppo Immobiliare - Via Molfettesi D’argentina,30 Deltastore - Via Terlizzi Non Ho Tempo - Via L. Azzarita, 28 Veterinario Dr. Lucivero Francesco - Via Papa Pacelli, 11/a Studio Lovero - III Traversa Via Caduti del Lavoro, 2 Anna Buzzerio Parrucchiere - Viale Papa Giovanni Paolo II, 40/42 Agenzia Immobiliare Cassano - Via T. Silvestri, 36 Auto&Noleggi Valente Contrada Pantano, 10 Cartoleria Spazio Libero - Via Poli

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farmacie di turno dal 04/04/2011 Farmacia De Pinto* al 10/04/2011 Via Baccarini, 14 - tel. 080/3974678 Farmacia Cervellera

Via Ten. Ragno, 76 - tel. 080/3355006

dal 11/04/2011 Farmacia Minervini* al 17/04/2011 Corso Umberto, 56 - tel. 080/3971837 Farmacia Viola Via Roma, 135 - tel. 080/3348228

dal 18/04/2011 Farmacia Mastrodomenico* al 24/04/2011 Via Ten. Lusito, 39 - tel. 080/3345144 Farmacia Poli Via Nino Bixio, 89 - tel. 080/3348574

dal 25/04/2011 Farmacia Pesca* al 01/05/2011 Via Papa Montini, 20/22 - tel. 080/3381072 Farmacia Grillo

Via Tenente Angelo Losito, 37 - tel. 080/3971377

Orari turno festivo: 08:30-12:30 - 16:30-20:30. Per il servizio farmaceutico notturno rivolgersi alla VIGILANZA NOTTURNA sita in via Carlo Alberto, 46 (di fronte all’ingresso dell’edificio scolastico “Manzoni”) o telefonare al numero 336/823040. Il sabato mattina restano aperte 4 farmacie: due del turno in corso e due del turno precedente. *Effettua turno pomeridiano.

numeri utili CARABINIERI GUARDIA DI FINANZA VIGILI DEL FUOCO Comune di Molfetta Anagrafe Comune Cimitero Biblioteca Ospedale Croce Rossa Ser Molfetta Misericordia Vigili urbani Vigili del fuoco

112 117 115 080/3359111 080/3359424 080/3381252 080/3388097 080/3357111 080/3341019 080/3385737 080/3389979 080/3971014 080/3382057

turni carburante 03/04/2011 e 25/04/2011

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Erg Piazza Baccarini / Esso Via Terlizzi Q8 Zona Artigianale

10/04/2011

Ip Piazza Garibaldi / Agip Via Terlizzi Api Zona Artigianale

17/04/2011

Erg Piazza Baccarini / Esso Via Bisceglie

24/04/2011

Erg Corso Fornari / Agip Via Giovinazzo


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le citazioni del mese

1: [...] giacché l’uomo è generoso di questa parola imbecille, e pronto a somministrarla venti volte al giorno al suo prossimo. (Nikolaj Vasil’evič Gogol’) 2: Nella sera sarai esaminato sull’amore. (San Giovanni della Croce) 3: Non solo Dio non esiste, ma provate a trovare un idraulico nei weekend. (Woody Allen) 4: La salvezza dell’uomo è nelle mani dei disadattati creativi. (Martin Luther King) 5: Chi sa capire tutto è molto infelice. (Maksim Gorkij) 6: La pigrizia non è altro che l’abitudine di riposarsi prima di essere stanchi. (Jules Renard) 7: [...] concludiamone dunque che il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo. (José Saramago) 8: La gioventù non sa quel che può, la maturità non può quel che sa. (José Saramago) 9: Sapremmo assai di più della complessità della vita se ci fossimo applicati a studiare con determinazione le sue contraddizioni, invece di perdere tanto tempo con le identità e le coerenze, le quali hanno il dovere di spiegarsi da sole. (José Saramago) 10: La nostra bandiera nazionale dovrebbe recare una grande scritta. Ho famiglia. (Leo Longanesi) 11: Scrivere è fede in una magia: che un aggettivo possa giungere dove non giunse, cercando la verità, la ragione; o che un avverbio possa recuperare il segreto che si è sottratto a ogni indagine. (Elio Vittorini) 12: Uomo che ami parlare molto: ascolta e diventerai simile al saggio. L’inizio della saggezza è il silenzio. (Pitagora) 13: Non può piovere per sempre. (Il corvo) 14: Una delle principali differenze tra un gatto e una bugia è che un gatto ha soltanto nove vite. (Mark Twain) 15: Le amicizie non si scelgono a caso ma secondo le passioni che ci dominano. (Alberto Moravia) 16: Tutto nel mondo sta dando risposte, quel che tarda è il tempo delle domande. (José Saramago) 17: La filosofia sembra che si occupi solo della verità, ma forse dice solo fantasie, e la letteratura sembra che si occupi solo di fantasie, ma forse dice la verità. (Antonio Tabucchi) 18: Che cosa diventa un presuntuoso, privo della sua presunzione? Provatevi a levar le ali ad una farfalla: non resta che un verme. (Nicolas Chamfort) 19: La vera eleganza morale consiste nell’arte di travestire le proprie vittorie da sconfitte. (Emil Cioran) 20: Il ricordo è poesia, e la poesia non è se non ricordo. (Giovanni Pascoli) 21: Coloro che vincono, in qualunque modo vincono, mai non ne riportono vergogna. (Niccolò Machiavelli) 22: Un sogno d’ombra è l’uomo. (Pindaro) 23: L’uomo più ricco è quello i cui piaceri sono più a buon mercato. (David Henry Thoreau) 24: Dove non c’è umorismo non c’è umanità; dove non c’è umorismo (questa libertà che si prende, questo distacco di fronte a se stessi) c’è il campo di concentramento. (Eugène Ionesco) 25: Un uomo ha bisogno di fare la sua provvista di sogni. (José Saramago) 26: Solo è sanza virtù chi nolla vuole. (Leon Battista Alberti) 27: Dolce è la vendetta, specialmente per le donne. (George Gordon Byron) 28: Lo schiavo ha un solo padrone; l’ambizioso ne ha tanti quante sono le persone utili alla sua fortuna. (Jean de La Bruyère) 29: Uomo povero ha i giorni lunghi. (Giovanni Verga) 30: Talora non è meno eloquente il tacere del parlare. (Plinio il Giovane) 31: Dovrebbe bastar questo, dire di uno come si chiama e aspettare il resto della vita per sapere chi è, se mai lo sapremo, poiché essere non significa essere stato, essere stato non significa sarà. (José Saramago)

chiedilo al nutrizionista Molto spesso mi arrivano mail da parte di lettori che hanno curiosità in tema di nutrizione. Ne pubblichiamo due in questa rubrica che partirà da oggi proprio per dare voce alle vostre domande. Potete inviare le vostre domande a editore@ilfatto.net.

Mangiare tante proteine mi aiuta a mettere su massa muscolare? Fabio A differenza di carboidrati e grassi, il nostro corpo non è in grado di mettere da parte le proteine. Con una corretta alimentazione copriamo perfettamente il fabbisogno giornaliero che è di circa 0,8gr/Kg peso corporeo per le donne e 1gr/Kg peso corporeo per gli uomini. Pensa che, solo al culturista professionista si può consigliarne massimo due grammi. Tutto l’eccesso, non potendo essere immagazzinato, viene eliminato con produzione di scorie che affaticano i reni. Cos’è il glutine? Michela Il glutine è una molecola complessa costituita prevalentemente da proteine ed è presente in moltissimi cereali come frumento, orzo, avena, farro o kamut. Altri, invece, come riso, miglio o mais ne sono privi. Se ne tanto parlare a causa della diffusione della celiachia (intolleranza al glutine) che può determinare, in chi ne soffre, reazioni di vario genere anche molto gravi.

Fonte: it.wikiquote.org

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consigli per una sana alimentazione

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soluzioni

Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni.

Fonte: it.wikipedia.org

Ho sempre fame! Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

a cura della dott.ssa Annalisa Mira Biologa Nutrizionista Studio di Nutrizione e Alimentazione tel. 080.335.45.29 - 338.27.87.929 Cos’è la fame? È la voglia di mangiare o il reale fabbisogno di nutrienti? Il senso di sazietà è un messaggio che il nostro cervello ci manda dopo un pasto e la sua durata dipende da tanti fattori: necessità fisiologiche, noia, gioia, squilibri ormonali. Provate a pensare che, in genere, non avvertiamo il senso di fame se siamo indaffarati o impegnati o preoccupati per qualcosa: è evidente come la voglia di mangiare sia condizionata da svariati motivi psicologici e fisiologici. Innanzitutto proviamo a capire come il nostro apparato digerente comunica con il cervello. Dopo un pasto, appena l’intestino comincia a ricevere nutrienti dallo stomaco invia una serie di segnali alla nostra testa: i carboidrati arrivano per primi, seguono le proteine ed infine i grassi. Quindi un panino vuoto sarà in grado di indurre più velocemente il senso di sazietà a differenza di una porzione di salame che sosterà più a lungo nello stomaco e la cui ingestione verrà avvertita dal

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cervello più tardi. Un pasto semplice ci indurrà a fermarci prima a tavola. Una volta nell’intestino però i nutrienti vengono digeriti e assorbiti: i grassi richiedono processi molto complessi a differenza della semplicità di digestione dei carboidrati. Ed ecco perché un pasto grasso ci farà sentire pesanti a lungo a differenza di un piatto di pasta con pomodoro che ci farà avvertire prima nuovamente fame. Un segreto per far si che anche i carboidrati abbiano un’azione duratura è quello di associarli alle verdure: le fibre infatti rallentano il loro assorbimento. Riassumiamo il tutto in semplici abitudini: associate sempre le verdure ad ogni pasto per aumentare il potere saziante dei carboidrati ed evitate piatti troppo grassi perché, sul momento, avrete necessità di mangiare di più ma alla fine del pasto ne avvertirete le conseguenze. E se proprio non riuscite ad evitare di sgranocchiare qua e là: carote, finocchi, cetrioli sempre pronti in frigorifero!

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la ricetta

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Calzone alla Molfettese

Ingredienti per 4 persone • • • • • • •

gr 500 pasta di pane gr 500 merluzzo gr 250 cavolfiore gr 50 olive in acqua kg 1 porri gr 100 pomodorini olio extravergine d’oliva

Procedimento: Infarinare e friggere nell’olio extravergine d’oliva il merluzzo dopo averlo pulito e lavato. Farlo raffreddare e sfilettarlo. Pulire le cimette di cavolfiore e cuocerle in acqua bollente. Pulire, lavare e tagliare i porri a rondelle. Stufarli nell’olio extravergine d’oliva e quando saranno a metà cottura unire i pomodorini tagliati a spicchi. Terminare la cottura e far raffreddare. Ungere una teglia da forno con l’olio extravergine d’oliva. Stendere metà della pasta di pane e foderarne l’interno. Distribuire sul fondo della pasta i porri stufati, il cavolfiore bollito, la polpa di merluzzo frit-

to e le olive snocciolate. Chiudere il calzone con un altro strato di pasta di pane. Saldare bene i bordi ed ungere la superficie con olio extravergine d’oliva. Cuocere in forno a 180°. Lasciarlo intiepidire prima di servire.

i consigli dello zodiaco ARIETE Sicuramente non vi potrete lamentare in questo scorcio di paradiso in cui vi troverete, non solo perché è il vostro mese quello di Aprile ma perché tutti hanno deciso di darvela vinta e di regalarvi emozioni inattese quindi speciali!

TORO Vi rilasserete in questo mese e penserete a tutto meno che alle questioni che vi hanno tenuto con il broncio fino a questo momento. Viva l’amore e ciò che riesce a portare con sè, soprattutto ciò che riesce farvi diventare!

GEMELLI Se avete avuto dei piccoli problemi legati alla irritabilità in questi ultimi mesi ebbene, il mese di Aprilespazzerà via tutti i musi lunghi ed almeno vi donerà quella serenità d’animo che vi occorre per affrontare qualsiasi cosa con il sorriso!

CANCRO Aprirete gli occhi e capirete davvero cosa e chi vi sta intorno. Basta illusioni ed inutili prospettive. La concretezza a volte è la cosa migliore per affrontare la vita, soprattutto quando ciò che credevamo fosse importante, improvvisamente non lo è più!

LEONE Sicuramente vi mostrerete più sereni e tranquilli rispetto a tutto ciò che vi circonda e questo vi farà partire sempre con una marcia in più. Tuttavia dovrete anche cercare l’onestà e la lealtà tra le qualità che vi appartengono e metterle in pratica!

VERGINE Farete parecchio i birichini in questo mese quindi capiterà qualche discussione ma soprattutto qualche bugiascapperà anche a voi. Forse a fin di bene o forse per mascherare qualche marachella! Sarete incontenibili!

BILANCIA Anche voi non riuscirete a trattenervi e ne combinerete una dietro l’altra, soprattutto non riuscirete a tenere a freno la lingua e questo provocherà numerose situazioni da risolvere! Siete un tantino esagerati quando vi mettete in testa qualcosa!

SCORPIONE Novità in vista ma soltanto per i più audaci, quelli che non si faranno di certo spaventare dal dover affrontare qualche discussione in famiglia o con il partner, soprattutto se quello che si vuole ottenere è un miglioramento generale della situazione di tutti!

SAGITTARIO Sarete effervescenti come una aspirina in questo mese e tutto per merito di uno spirito ritrovato. Avete riacquistato anche molta più sicurezza, grazie al fatto che tutto procede per il meglio. Se così volete che continui vi dovete mantenere sempre su questa lunghezza d’onda! CAPRICORNO Dovrete sicuramente lottare un po’ in questo mese ma grazie al contrasto tra i due pianeti più forti, Marte e Venere, tutto verrà reso più interessante e non potrete di certo annoiarvi con un cielo del genere che non aspetta altro che qualche vostra mossa!

ACQUARIO Ciò che non vi manca mai è l’intraprendenza quindi non mancherete di idee e non mancheranno le avventure in questo mese in cui avrete, tra le altre cose, occasione di riposarvi e di pensare a qualcosa di vostro, che sia esclusivamente vostro e frutto dellavostra mente! PESCI Ottimi rendimenti su tutti i fronti. Non potete assolutamente lamentarvi soprattutto considerando il fatto che avete tentennato un po’ in passato e che quindi ora dovrebbe essere più difficile risalire la china, invece per voi è sempre tutto in discesa. Beati voi!

www.ilfatto.net IL FATTO Mensile gratuito di informazione Registrato presso il Tribunale di Trani aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07 editore Activa S.r.l. con socio unico editore@ilfatto.net direttore responsabile Giulio Cosentino direttore@ilfatto.net collaboratori Francesco Tempesta, Isabel Romano, Angela Teatino, Pantaleo de Trizio, Annalisa Mira, Gianfranco Inglese, Maria Sancilio, Gaetano de Virgilio, Flavia de Gennaro, Paola Leone redazione redazione@ilfatto.net progetto grafico e impaginazione Marcello Brattoli stampa MASTER PRINTING S.r.l. Via delle Margherite 20/22 Modugno (BA) per la tua pubblicità Ufficio Commerciale tel. 080/3382096 cell. 347/5725019


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