Il Fatto n. 056

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Quindicinale gratuito di informazione.

Politica

Viaggio nei “riti” elettorali dei candidati molfettesi. pagina 3

giovedì 18 marzo 2010

n° 56

Attualità

Cultura

Sport

Cosa c’è dietro la riforma per gli avvocati.

L’ultima perla di M.I. De Santis e P. Modugno

In Eccellenza campionato chiuso. Anzi, riaperto!

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Voto di Pasqua Una nuova scuola

Settimana Santa in vista

La riforma scolastica firmata dal Ministro della Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini, introduce molte novità nel mondo della scuola pubblica. Ne abbiamo parlato con i dirigenti scolastici di due istituti molfettesi, Manlio Massari per il “G. Ferraris” e G. Cannizzaro per il “L. da Vinci”.

Il professor Cosmo Tridente ci fa rivivere momenti, tradizioni e curiosità dei giorni spiritualmente ed affettivamente più intensi per i molfettesi di ieri e di oggi. E intanto nella più grande Arciconfraternita della città è arrivato il commissario.

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Corsivo

giovedì 18 marzo 2010

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I “riti” elettorali Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1813

Corsi, ricorsi e novità di un “classico all’italiana”. Le campagne elettorali hanno i loro riti, sia pure rivisti nell’ottica dei tempi. Ci vuole un comizio iniziale di presentazione dei candidati, anche se in città tutti li conoscono già. Lo scenario tradizionale è l’Odeon, finché regge, o Corso Umberto. È andata così anche per le Regionali del 28 e 29 marzo. All’Odeon hanno aperto la loro campagna per il Consiglio Regionale sia Guglielmo Minervini del Pd, accompagnato da Paolo Gentiloni, che Antonio Camporeale per il Pdl, sponsorizzato prima dal suo mentore, il sindaco e senatore Antonio Azzollini, poi da Rocco Palese, candidato del centro destra alla presidenza della Regione; per Gianni Porta manifestazione a Corso Umberto alla presenza del segretario di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero. Unici momenti di punta, per il resto un gran lavorio sotterraneo. Per alcuni la candidatura è il frutto di una lunga militanza, per altri una chance di rivincita o la tappa di un percorso politico, si tratta di vincere ora per vincere di nuovo in futuro, guadagnare il Consiglio Regionale per poter puntare al Parlamento e dopo ancora chissà. Così questa campagna elettorale è fatta soprattutto di ricerca di contatti personali, telefonate, riunioni in casa di quello o di quell’altro, aggregazione di gruppi e quindi di pacchetti di voti; anche chi negli ultimi anni in città s’è visto poco o niente, preso da più importanti faccende, si affanna in questi giorni a percorrerne le strade, a partecipare a riunioni, per rimarcare la propria appartenenza, propagandare quanto fatto o si propone di fare per Molfetta. È un lavorare sotto traccia, che emerge poco, ma è prezioso, si intessono alleanze, si stila la contabilità del dare o del già dato e dell’avere. Telefoni bollenti e rapporti riscoperti per l’occasione. Oltre le compagnie telefoniche a guadagnarci sono i pro-

bilitare la base, anche quelli che non si riconoscono in uno specifico partito di centro sinistra, ma che vogliono sostenerlo, è nata così anche a Molfetta la “Fabbrica di Nichi”, cui uno dei candidati di centro destra, Francesco Armenio, ha risposto con “La bottega di Rocco”. Una volta si parlava di “fantasia al potere”, ora almeno la si mette nella comunicazione, tanto poi lo sanno tutti che le decisioni vere sono pragmatiche, di struttura, per dirla con termini ormai archeologici, più che di sovrastruttura. Lo sa anche Gianni Porta, cui va il “premio tenerezza”, senza i soldi le campagne elettorali non si fanno, lui che si presenta subito come docente precario, ha chiesto non solo prietari di locali a pianterreno; sfitti è sicuramente Nichi Vendola quello voti, ma anche un contributo: “10 ce ne sono a bizzeffe, almeno per un più avanti nell’utilizzo delle nuove euro per i lavoratori, 5 euro per stupaio di mesi si rifaranno delle spese tecnologie e anche più capace di mo- denti, precari, disoccupati”. l.s. cedendoli ai candidati che li tappezzano con le loro foto, il più attivo in questo campo è Antonio Camporeale che ha colonizzato tutti i quartieri della città. Fin qui il già visto, la Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1814 novità di questa campagna elettorale regionale è l’utilizzo del web, già Torna l’appuntamento con “il Voto alla Radio”. motore nella fase di scelta del leader di centro sinistra. I candidati, anche La tornata elettorale del 28 e 29 dati nella circoscrizione Bari che vi quelli di mezza età che un computer marzo prossimi sarà impegnativa abbiamo proposto nel numero precenon sanno neppure come si accende, non solo per candidati e sostenitori dente ed ai continui aggiornamenti hanno imparato per la maggior parte ma anche per gli operatori dei mezzi sul sito internet www.ilfatto.net. Ma a inviare comunicati stampa per indi informazione che, come sempre, non ci fermiamo certo qui! Lunedì formare delle loro iniziative; mentre cercheranno di assicurare la mas- 29 marzo a partire dalle 15 torneMimmo Cives, in corsa per l’Italia sima visibilità all’evento portando rà l’appuntamento con “il Voto alla dei Valori, convoca i suoi sostenitori nelle case dei cittadini le ultime no- Radio”, lo speciale elezioni in onda via sms. A farla da padrone è soprattizie e le curiosità più interessanti. sulle frequenze di Primaradio (101.9 tutto internet, per diffondere comuniAnche noi de “il Fatto” ci stiamo fm): in diretta gli aggiornamenti in cazioni, ma soprattutto per veicolare preparando per l’appuntamento e, tempo reale e le voci dei protagoniidee e creare consenso, con pagine in come già accaduto in occasione delle sti della corsa alla conquista di un cui si può diventare fan del candidato precedenti tornate elettorali del 2008 posto a via Capruzzi. Non mancherà così come lo si era da adolescenti del e 2009 (elezioni Politiche e Ammi- poi l’aggiornamento dei dati sul nocantante o calciatore. Si sbandieranistrative Comunali e Provinciali) stro sito internet. E per concludere no i numeri degli amici totalizzati su scenderemo in campo per esservi vi- nel prossimo numero de “il Fatto” Facebook, i contatti con il sito o i fan, cini. A dire la verità lo abbiamo già (in distribuzione per esigenze orgauna maniera per rafforzare l’idea di fatto grazie agli articoli già pubbli- nizzative venerdì 2 aprile anzichè essere vincenti, sperando che questi cati sugli ultimi numeri del quindici- giovedì 1 aprile) tutti i numeri delle numeri si tramutino in voti. Dei cannale, all’elenco completo dei candi- Elezioni Regionali 2010. didati alla presidenza della Regione

Segui con noi le Regionali 2010


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Politica

giovedì 18 marzo 2010

Attacchi incrociati Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1815

Siamo giunti allo sprint finale di questa campagna elettorale.

Quella che stiamo attraversando, a detta di molti, non è una delle campagne elettorali più accese che si ricordino. Sia a livello regionale che a livello locale. In città, al di là di qualche timida scaramuccia tra i contendenti, non ci sono stati attacchi veri e propri: tutto si gioca da una parte sul rivendicare i propri successi (veri o presunti che siano) dall’altra nel demolire l’avversario non sempre proponendo valide alternative. In questo gioco del tira e molla gli unici dati che fanno riflettere e immaginare come andrà a finire sono quelli che arrivano dai sondaggi che continuano a

dare in testa il governatore uscente Nichi Vendola. Se le cose dovessero così continuare il centrosinistra governerà la regione per altri cinque anni e forse contribuirà a segnare la fine (politica) di quella parte del centrodestra che ha nel ministro Raffaele Fitto il suo leader. Del resto è stato proprio il giovane politico di Maglie ad imporre la candidatura di Rocco Palese (provocando la scesa in campo della Poli Bortone). Un fallimento del centrodestra potrebbe risultare fatale per il “democristiano” venuto dal Salento. A Molfetta tutti si attendono (e sperano) una plurima elezione consiliare. Guglilmo Minervini, che ha ricordato come grazie a lui in città negli ultimi cinque anni siano arrivati “oltre 30 milioni di euro di finanziamenti regionali”, salvo clamorose sorprese, ha in tasca la riconferma. E forse è l’unico che può dormire se non sonni tranquilli, certamente meno agitati degli altri contendenti. Si continua a dire un gran bene del lavoro che sta facendo l’ex sindaco Tommaso Minervini mentre dell’impegno dei vari Cives (IdV),

Pascarella (Lista Bonino), Mongelli (Alternativa Comunista), Andreula (Io Sud) si sa ben poco. Grande lavoro anche per il candidato della Federazione della Sinistra Gianni Porta. Così come tanto è il lavoro del candidato della lista “I Pugliesi” Francesco Armenio che ha più volte ricordato come “alle prossime consultazioni elettorali è importante che il popolo di centrodestra molfettese che da sempre è maggioranza nella nostra città, concentri il proprio voto sul candidato presidente alla Regione Puglia Rocco Palese” e che “non meno importante è avere un rappresentante molfettese in seno alla massima assise regionale” ed ovviamente il riferimento non è certamente al “cavallo di battaglia” del senatore Azzollini, Antonio Camporeale che nella prima uscita pubblica (al teatro Odeon affiancato proprio da Azzollini e Palese) ha retto bene il confronto con la numerosissima platea. Prosegue anche il lavoro degli “oriundi”: De Caro (aiutato da Piero de Nicolo), Lanzilotta (spinto da Mauro Magarelli e Giacomo Rossiello) e Suri-

co (sponsorizzato dal sen. Enzo de Cosmo) sperano di raccogliere in città un gruzzoletto di voti utile per far crescere il bottino finale. Su tutto questo inseguirsi e susseguirsi di manifestazioni sono poi piovute le notizie giudiziarie e le accuse incrociate. Quella che ha fatto più rumore è la decisione del Tar di Bari di accettare il ricorso presentato dal Comune di Molfetta nei confronti della Regione Puglia che non aveva ammesso la città ai finanziamenti per la riqualificazione del quartiere Madonna dei Martiri. I giudici hanno stabilito che qualcuno negli uffici della regione aveva sbagliato e hanno imposto che le graduatorie vengano riviste. Esultanza per l’amministrazione e contrattacco della sinistra che ha ricordato come il piano di riqualificazione sia stato comunque inserito in una seconda graduatoria. Praticamente nulla di nuovo: del resto si sa che in politica sono tutti “belli, brutti, buoni e cattivi”. Corrado Germinario


L’opinione

giovedì 18 marzo 2010

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Eppure il futuro dipende da loro... Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1816

Giovani che crescono parlando di Amici ed X Factor piuttosto che di politica e impegno civile. Si potrebbe definirla una fortuna, quella per cui in questa città, periferia dell’impero, non accade niente di notevole. “Nessuna nuova, buona nuova”, sostiene la saggezza popolare. Però anche le piccole vicende, a saperle leggere, parlano. Come quella accaduta qualche giorno fa alla fermata dell’autobus di Via Giovinazzo, utilizzata soprattutto dagli studenti di due istituti professionali. Le cose sono andate all’incirca così, discussione fra una ragazzina di una scuola e due dell’altro istituto; la prima è fan di un cantante e, aspettando il mezzo, ne canta il pezzo più noto, le altre le dicono di smettere e la deridono per i suoi gusti. Quella ci rimane male e il giorno dopo si presenta alla fermata accompagnata dal padre, volano parole grosse sui gusti musicali e televisivi dell’una e dell’altra, intervengono anche i fidanzatini delle due, si arriva agli schiaffi, ai calci e ai pugni. Per rista-

bilire l’ordine ci vogliono due pattuglie dei Carabinieri, che conducono in caserma otto persone, quattro maschi e quattro donne per denunciarle, rimettendo ai giudici la questione sui gusti musicali e sulla zuffa conseguitane. Non Destra o Sinistra, ma Amici contro X Factor! I giovani sono anche questi. Quelli che in famiglia a tavola non si parla di politica e non si parla neppure l’Italiano e che non hanno mai visto un quotidiano, ma la tv sempre accesa sì, cui la nascita non ha garantito le stesse opportunità degli altri, quelle opportunità che dovrebbe dar loro la società o, meglio, le istituzioni. Certo non la scuola pensata dalla Gelmini, che rimarca le differenze, da una parte, quelli dei Licei, quasi sicuramente i cui padri e madri hanno già frequentato un Liceo, e dall’altra i Professionali, per la massa, per quelli per cui la scalata sociale è sempre più difficile. Quelli che non devono nep-

pure accorgersi che sono ricacciati in basso, contenti di azzuffarsi per un cantante e non per l’uguaglianza negata. Giovani per cui diventa tutto più difficile. C’è quello che si è accontentato della scuola dell’obbligo ed ha preferito andare subito a lavorare, la trafila dignitosa del piastrellista, prima le “squadre” al nord con ritorni periodici a casa, poi il lavoro a Molfetta e il passo di comprare una casa con la fidanzata, commessa in uno dei centri commerciali, 100 mila euro di mutuo per 80 mq, la data del matrimonio già fissata per l’anno prossimo, come si usa da noi, giovanissimi, ma con le idee chiare. Peccato che l’edilizia a Molfetta, incredibile per la storia della città, ma prevedibile vista l’espansione insensata, sia bloccata. Lui ora è in cassa integrazione e stritolato dall’ansia per il mutuo da pagare. Il mutuo è l’incubo anche di una giovane biologa, precariato qui è là, fino all’assun-

zione in un laboratorio, la busta paga che serve per ottenere il prestito e comprare casa, peccato che, dopo un paio di mesi, la busta paga rimanga quella, ma lo stipendio versato dal datore di lavoro quasi si dimezzi, prendere o lasciare, né la biologa può permettersi di mollare prima di trovar altro, altrimenti il mutuo chi lo paga? E c’è pure la ragazza che lavora part time presso un laboratorio di confezioni per 250 euro al mese e quella che dopo il diploma cerca da mesi, invano, un lavoro “piccolo piccolo, anche da 200 euro”. Sembrano invisibili questi giovani, con i loro pearcing e il look copiato dai personaggi tv, giovani che ai master e alle idee brillanti non ci pensano proprio, che anche in campagna elettorale non sono protagonisti, eppure il futuro - dell’Italia, di Molfetta dipende soprattutto da loro. Lella Salvemini


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Attualità

giovedì 18 marzo 2010

Riforma per gli avvocati: perché tanta fretta? Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1817

Cosa racconta l’attualità e quale potrebbe essere il futuro della professione. Con l’astensione dalle udienze e da ogni attività giuridica, il 10 marzo scorso gli avvocati italiani, molti dei quali appartenenti alle più grosse associazioni civiliste e penaliste, hanno protestato contro la mancata calendarizzazione al Senato del DDL di riforma dell’ordinamento forense che era stato approvato, in sede referente, dalla Commissione Giustizia nel novembre del 2009: l’iter parlamentare si era poi bruscamente interrotto, forse anche a causa del parere negativo di Confindustria e dell’Antitrust, ed aveva messo in stato di profonda agitazione l’intera categoria o, meglio, casta,accusata, da più parti, di assumere spesso posizioni corporative ed auroreferenziali da cui, sempre più, tendono a prendere le distanze molti giovani ed entusiasti esponenti di ultima generazione. Proprio alla riqualificazione delle figura e del ruolo dell’avvocato si dice teso il disegno di legge che dovrebbe riformare un ordinamento risalente al 1933 ma, nonostante la “questione forense” sia da tempo oggetto di dibattito nazionale (ne hanno parlato anche le più alte cariche della magistratura nel corso della cerimonia di

inaugurazione dell’anno giudiziario) non sono pochi, tra gli addetti ai lavori, quelli che considerano la riforma precipitosa, lacunosa, non unitaria, poco rappresentativa delle esigenze e delle istanze dell’intera categoria. È convinzione assai diffusa che la regolazione anticoncorrenziale di questa professione vada attuata e pensata non in termini verticistici ma attraverso un confronto continuo con la “base” fatta di procuratori, praticanti, subordinati, ecc, ancora, e si spera per sempre, fuori dalle dinamiche classicistiche e conservatrici di un medioevo giudiziario che ci viene rimproverato dall’Europa intera. In Italia gli avvocati sono 230 mila contro i 40 mila della Francia, sempre più “imprenditori” più che professionisti del diritto, con una spiccata mentalità aziendalistica, profondamente inseriti nell’era della globalizzazione ma anche estremamente arroccati su posizioni protezionistiche di eccessiva autoregolamentazione, attraversati da differenze di vario genere che rendono il settore frastagliato e poco leggibile: la distanza, ad esempio, tra elite forensi il cui reddito medio era nel 2005 pari a 261mila euro annui

ed il resto degli avvocati con reddito medio di 47 mila euro tende ad aumentare sempre di più, inoltre sono molti quelli che operano in rete, autopubblicizzandosi attraverso consulenze on line e coloro che, attraverso una formazione di tipo internazionale e specialistica, tendono ad operare in diversi settori mettendo in discussione il modello dominante dello studio monocratico, con forti radici locali. Da tutti, comunque, è avvertito il problema della concorrenza, di tipo “interno” ma anche esterno (agenzie immobiliari che redigono da sole i contratti di compra-vendita e locazione; patronati per la tutela dei cittadini; associazioni di consumatori, ecc); d’altra parte l’attività vocativa rimane quella di rappresentanza e difesa in giudizio. Tra le varie esigenze da essi segnalate, secondo una recente ricerca del Censis, quelle di incrementare i ritorni economici, migliorare l’efficienza organizzativa e professionale, sviluppare modalità di acquisizione della clientela. Questi i punti cardine della riforma che l’avvocatura ritiene “qualificanti ed irrinunciabili”: la specialità dell’ordinamento professionale forense; le regole di accesso

alla professione, per tutelare la sicurezza e l’affidabilità delle prestazioni professionali; il rigore della formazione continua e dell’aggiornamento permanente; la previsione di titoli di specializzazione come elemento di ulteriore qualificazione e sicurezza del servizio dell’avvocato; la riserva professionale di consulenza legale; la legittimità dei minimi tariffari inderogabili ed il ripristino del divieto di patto di quota lite; i contenuti ed i limiti della pubblicità consentita; la devoluzione del potere regolamentare al Cnf; l’effettività e continuità dell’esercizio professionale come condizione di permanenza nell’albo; l’esclusione dei soci di mero capitale dalle forme associative professionali. Si parla della necessità di introdurre il numero chiuso alle università, di un accesso programmato di 4mila avvocati alle scuole di formazione e della validità quinquennale del certificato di abilitazione alla professione; l’assenza di un minimo tariffario, inoltre, andrebbe a danneggiare la parte debole della professione. Beatrice De Gennaro



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Scuola

giovedì 18 marzo 2010

La Riforma del Ministro Gelmini: una ventata di cambiamenti Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1818

Ecco le novità che interesseranno gli studenti italiani. Continua senza sosta la campagna di cambiamenti voluta dal Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Gli albori della riforma si erano già palesati nell’estate 2008 sottoforma inizialmente di decreti legge (n. 112 e n. 137), diventati poi leggi effettive (n. 133 e n. 169). Dopo l’università è arrivato il momento di portare una ventata di cambiamenti anche nella scuola superiore. Nonostante gli scioperi dei docenti, le astensioni ad oltranza degli alunni e i numerosi cortei che hanno coinvolto anche Molfetta, giovedì 4 febbraio 2010 è arrivato dal Consiglio dei Ministri l’ok definitivo alla riforma della scuola secondaria che entrerà in vigore a partire dal prossimo anno scolastico 2010/ 2011 e che il Ministro Gelmini ha definito epocale “poiché rappresenta - come lei stessa asserisce - il primo vero tentativo di cambiare la scuola italiana partorita dalla Riforma Gentile del 1923”. In vista dell’approvazione della riforma ed anche in previsione di cambiamenti sostanziali all’interno dell’ordinamento di ciascuna scuola secondaria, l’apertura delle iscrizioni alle scuole superiori è stata posticipata al 26 febbraio fino alla data di scadenza, stabilita per il 26 marzo. Inizia così l’era dei dubbi amletici. Come fare per scegliere a quale scuola superiore iscriversi? Genitori e ragazzi di terza media alle prese con una delle scelte fondamentali della vita brancolano nell’assoluta incertezza e oscurità. Una mamma molfettese la cui figlia

deve iscriversi alle superiori, ma non sa ancora a quale scuola, racconta che “della riforma l’unica cosa che si conosce con certezza è la riduzione delle ore di scuola e l’aumento del numero di studenti per classe, per tutto il resto bisogna informarsi presso le varie scuole, partecipando ad open day e prenotando colloqui con gli insegnanti, vagliare e confrontare le diverse offerte, e soprattutto bisogna ponderare bene qualsiasi decisione si voglia prendere”. Tutto questo nel giro di qualche settimana. Insomma si è discusso e si discute molto circa la riforma, molte polemiche, molti assensi ma la domanda che ricorre spesso è una sola: in sostanza quali sono i cambiamenti previsti? L’obiettivo è quello di coniugare tradizione e innovazione, attraverso la valorizzazione della lingua latina, l’incremento orario

della matematica, della fisica e delle scienze, il potenziamento delle lingue straniere, la presenza delle discipline giuridiche ed economiche, l’insegnamento, nel corso del quinto anno, di una disciplina non linguistica in lingua straniera che ci allinea alle migliori esperienze del resto d’Europa. I nuovi licei saranno sei. Accanto ai quattro già esistenti (artistico, classico, scientifico e linguistico) ne nasceranno due nuovi: scienze umane che sostituisce le vecchie magistrali e musicale-coreutico. Tutti i licei saranno suddivisi in un biennio e un triennio per una durata complessiva di cinque anni. Le ore settimanali per il biennio saranno 27 per tutti, mentre il triennio andrà dalle 30 a un massimo di 35 ore per il liceo artistico. Per quanto riguarda, invece, i tecnici d’ora in poi ci saranno 2 settori e 11

indirizzi: l’economico con 2 indirizzi (amministrativo, finanza e marketing; turismo) e il tecnologico con 9 indirizzi (meccanica ed energia, trasporti e logistica, elettronica ed elettrotecnica, informatica e telecomunicazioni, grafica e comunicazione, chimica, materiali e biotecnologie, sistema moda, agraria e agroindustria, costruzioni, ambiente e territorio). Nei professionali, invece, ci saranno 2 settori e 6 indirizzi: il settore dei servizi con 4 indirizzi (servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale; servizi socio-sanitari; servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità; servizi commerciali), settore industria e artigianato con 2 indirizzi. L’orario settimanale sia dei tecnici sia dei professionali corrisponderà a 32 ore di lezione a differenza delle 35 ore, anche più, attuali, inoltre tutti gli indirizzi avranno più inglese e più ore di laboratorio. In conclusione si potrebbe definire la riforma del Ministro Gelmini una trovata ingegnosa e soprattutto dispendiosa, infatti, meno ore di lezione per tutte le scuole significa meno docenti da pagare però, esaminando l’altro lato della medaglia, ci si accorge che meno docenti da pagare corrisponde ad un numero esorbitante di insegnanti licenziati, per la maggior parte giovani che pur avendo una qualifica o una laurea si ritroveranno dall’oggi al domani con il mutuo da pagare, la famiglia da mantenere e un nuovo lavoro da inventare. Gianfranco Inglese


Scuola

giovedì 18 marzo 2010

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Il parere di Manlio Massari Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1819

Parla il dirigente scolastico del “Galileo Farraris”.

Si parla di riordino per gli istituti superiori tecnici e professionali, mentre di riforma per i licei. Queste le linee guida su cui sembra snodarsi la tanto discussa, quanto non meno contestata, riforma Gelmini per gli istituti d’istruzione

superiore italiani. Dal primo settembre 2010 la riforma entrerà in vigore, una riforma considerata “epocale” da taluni e che sembra promettere di cambiare il volto della scuola per offrire un panorama più chiaro, per aiutare a dissolvere i dubbi di tutti quei ragazzi che, dopo aver abbandonato il nido sicuro delle medie, si ritrovano davanti alla “grande scelta” della carriera scolastica superiore da intraprendere. Come è consuetudine ogni anno, questo è il periodo delle pre-iscrizioni, il periodo in cui a quella scelta bisogna pensarci con più attenzione; è il periodo in cui gli istituti superiori tirano a lucido le attrezzature, si rifanno un po’ il make-up e mostrano il loro sorriso più bello aprendo con fare ammiccante le loro porte ai potenziali nuovi alunni. La riforma? Non sembra cogliere impreparati, in particolare l’istituto tecnico industriale “Galileo Ferraris” di Molfetta che, come ci conferma il dirigente scolastico, professor Manlio Massari, già dal mese di settembre con l’inizio del corrente anno ha portato avanti una politica scolasti-

ca finalizzata al riordino dell’istituto. “L’entrata in vigore della riforma non ci sorprende svantaggiati rispetto ad altri istituti; il nostro corpo docenti ha seguito corsi di aggiornamento tesi alla valorizzazione di una didattica laboratoriale che possa divenire il punto forte dell’istituto”, aggiunge il professor Massari. “Didattica laboratoriale”, dunque, come parola chiave di una cultura tecnico-scientifica che ne è già pregna e che tende ad essere particolarmente messa in rilievo dall’odierno indirizzo sperimentale del liceo scientifico tecnologico. Quest’ultimo, che è stato pienamente recepito dalla riforma della scuola secondaria divenendo un corso di studi ordinario a pieno titolo, dal prossimo anno acquisirà la denominazione di liceo scientifico delle scienze applicate e continuerà ad operare presso l’ITIS di Molfetta, confermandosi sensibile al passaggio dal piano teorico e quello pratico e permettendo ai ragazzi che decidono di intraprendere una carriera universitaria improntata sulle scienze di muoversi sicuri e a proprio

agio nell’ambiente dei laboratori; ed in questo caso coloro che scelgono di continuare gli studi all’università costituiscono ben il 99% dei diplomati del tecnologico, rispetto al 65% dei diplomati dell’industriale. Anche quest’anno l’ITIS di Molfetta sta registrando una significativa affluenza d’iscrizioni rispettando quelli che sono stati gli standard degli anni precedenti. Un istituto che attraverso gli “open day” cerca di arrivare a ragazzi e genitori senza però “affascinarli” esclusivamente con attrezzature tecnologiche e laboratori, ma puntando alla sostanza, a quell’offerta formativa che, coadiuvata dalle certificazioni conseguibili, possa consegnare ai ragazzi i mezzi adeguati ad affrontare tanto la carriera universitaria, quanto quella lavorativa. “È importante non lasciarsi condizionare dalla riforma, bisogna invece incanalare e utilizzarne gli aspetti positivi perché solo in questo modo risulteremo vincenti nella scuola”, ha concluso il professor Massari. Isabel Romano


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Scuola

giovedì 18 marzo 2010

Classico e Scientifico: quasi indenni dopo la riforma Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1820

Scompare, però, il vecchio e caro Ginnasio. È stata approvata la Riforma della scuola secondaria proposta dal Ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, che entrerà in vigore nell’anno scolastico 2010/2011. I diversi istituti danno il via a corsi di orientamento, open day, colloqui tra insegnanti e genitori e a quanto altro ritengano utile per informare e procurarsi iscrizioni. Eppure, come ricorda il Dirigente scolastico del Liceo Classico e Liceo Scientifico di Molfetta, prof. Giuseppe Cannizzaro: “La confusione è ancora molta. Frutto del processo inverso rispetto a quello che dovrebbe essere naturale, si ascolta alla radio e si legge sui quotidiani, che disinformano, più che informare la gente, così che, anziché comprendere a fondo il valore della riforma, qualunque esso sia, se ne conoscono solo alcuni tratti e per giunta in maniera vaga. È una scatola – continua il preside – di cui si conoscono i contorni, ma non ancora appieno il contenuto”. Il dirigente suggerisce di: “Accettare il cambiamento, fermo restando il fatto che ci siano alcuni punti oscuri su cui bisogna fare

chiarezza”. Per quanto riguarda l’iter di studi dei Licei Classico e Scientifico, non ci sono sostanziali stravolgimenti. Si sa con certezza che, in primo luogo, nel Liceo Classico ci sarà una divisione in biennio e triennio, anziché ginnasio e liceo, per conformarsi così a tutti gli altri istituti superiori, in secondo luogo sarà introdotto l’insegnamento delle Scienze a partire dal biennio, a discapito di un’ora di Lingua e Letteratura

Italiana e infine nell’ultimo anno del Liceo Scientifico l’insegnamento di Storia sarà ridotto di un’ora. L’introduzione dell’insegnamento delle Scienze, sottraendo un’ora settimanale all’apprendimento dell’Italiano, potrebbe apparire una contraddizione e un tentativo di sminuire il valore degli studi umanistici nel Liceo Classico, in realtà, come afferma il preside Cannizzaro: “Ben venga un miglioramento scienti-

fico, purché si conosca il percorso formativo dell’apprendimento di materie scientifiche, già presenti nel curricolo di studi del Liceo Classico, con l’unica differenza che erano insegnate a partire dal terzo anno. Tuttavia - prosegue il preside - il punto su cui bisogna fare chiarezza sono i percorsi didattici, ad oggi ancora sconosciuti. Si conosce la meta, ma non il percorso da fare”. Un secondo punto oscuro della riforma è costituito dai tagli agli organici. “Per fortuna – dice il dirigente – i docenti dei licei molfettesi risultano essere praticamente fuori dalla riduzione del numero degli insegnanti, poiché nessuna disciplina preesistente è stata eliminata; andrà diversamente, invece, per i Tecnici e i Professionali”. Il preside. Cannizzaro conclude con un augurio: “Voglio trarre da questa riforma un messaggio di speranza, da trasmettere agli studenti, affinché si impegnino a costruire una scuola dell’essere e non dell’apparire”. Gianfranco Inglese



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Attualità

giovedì 18 marzo 2010

Rottura e “riappacificazione” tra i comuni del Piano di Zona Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1821

Coinvolte le amministrazioni comunali di Molfetta e Giovinazzo. Sembrava che tutto stesse procedendo nel verso giusto per la formulazione e la successiva approvazione del Piano Sociale di Zona inerente al triennio 2010/2012 e che, come ricordiamo, si presenta come uno strumento di programmazione di ampio respiro, in cui sono inquadrati tutti quegli interventi e attività riguardanti la sfera socio-sanitaria del territorio e che hanno come oggetto quelle categorie sociali più deboli come minori, anziani, famiglie disagiate, immigrati, diversamente abili, ex detenuti, soggetti affetti da dipendenze. Il Piano vede coinvolti i comuni di Molfetta e Giovinazzo per l’ambito territoriale numero 1 e nello specifico il comune di Molfetta ne è capofila, per ovvie ragioni legate ad un territorio più ampio e ad un numero di abitanti maggiori rispetto all’altro comune. Ciò non ha escluso che, almeno in apparenza, si creasse un equilibrio tra le due parti impegnate in una collaborazione e un interscambio recipro-

co. Un equilibro arrivato però ad un punto di rottura, forse scongiurato già da molto tempo, in occasione dell’incontro per l’approvazione definitiva da parte della conferenza di servizi, costituita dai comuni di Molfetta e Giovinazzo, Asl, Provincia di Bari e Regione Puglia, avvenuto lo scorso 22 febbraio; incontro che ha visto l’assenza non solo del comune di Giovinazzo, ma anche dei rappresentanti della Regione. Un’assenza da parte dei rappresentanti giovinazzesi, dovuta alla non accettazione da parte del comune molfettese della richiesta d’istituire la sede dell’Ufficio del Piano di Zona presso Giovinazzo. “La richiesta avanzata dal comune di Giovinazzo è riconducibile ad un atto simbolico, affinchè anche il nostro territorio abbia un ufficio a cui far riferimento e che possa garantire tra i due comuni un certo equilibrio, meglio che in passato”, ci conferma l’assessore alla Solidarietà Sociale e Sanità del comune di

Giovinazzo, Cosmo Damiano Stufano che sottolinea, inoltre, come nelle fasi precedenti di progettazione i Tavoli di Concertazione si siano svolti nella totalità a Molfetta, sminuendo quell’interscambio che dovrebbe essere presente in due realtà comunali che operano entrambe per un unico fine. Fatto ancora più grave è stato portare la questione del mancante regolamento sulla sede dell’ufficio nel Consiglio Comunale di Molfetta che, come riferisce l’assessore Stufano, “non può deliberare su ciò che è di unica competenza del Coordinamento Istituzionale del Piano, né tanto meno esprimersi anche in nome dell’altro comune”. Il lavoro fin qui svolto sembra compromesso, un progetto che può contare su finanziamenti comunali e regionali che ammontano complessivamente a dieci milioni di euro, ripartiti sulle due città in sette milioni di euro per Molfetta e tre milioni di euro per Giovinazzo. A distanza di quasi

un mese, lo strappo tra le due parti sembra esser stato ricucito grazie all’intervento della dott.ssa Anna Maria Candela, rappresentante della Regione, che ha formalizzato ai due comuni una proposta di bilanciamento di ambiti che riconosce “a Molfetta la sede dell’Ufficio di Piano con la competenza del settore dedicato ai fondi provenienti dalla regione, a Giovinazzo quella della gestione delle gare e della parte amministrativa; mentre le attività di promozione e informazione faranno capo ai due rappresentanti degli assistenti sociali di entrambi i comuni”. In un recente incontro, svoltosi giovedì 11 marzo, entrambi i comuni hanno condiviso e firmato la proposta della regione, che sembra aver appianato le divergenze e permesso il proseguimento del lavoro svolto. Prossima e si spera ultima tappa, sarà la sottoscrizione del Piano Sociale di Zona in toto. Isabel Romano

ELEZIONI REGIONALI 28 e 29 marzo 2010 (

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Molfetta Mandatario elettorale: de Gennaro Davide Giuseppe


Attualità

giovedì 18 marzo 2010

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Bambini (ma non solo) e centri commerciali: istruzioni per l’uso Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1822

Quel senso di solitudine da soffocare nei “non-luoghi”. L’eccessiva frequentazione, da parte dei bambini e degli adolescenti, di ipermercati, outlet, gallerie e parchi commerciali; il loro disertare, più o meno forzato, al seguito di adulti distratti e annoiati, centri e piazze cittadine, un tempo punti nevralgici della vita culturale e comunitaria, per andare puntualmente a gremire, in maniera ostinata, nei fine settimana e non solo, luoghi deputati essenzialmente alla contrattazione economica di beni, piaceri e sensazioni, pongono interrogativi etici e sociologici spesso insufficientemente ed inadeguatamente trattati, forse per il rischio, che ne deriverebbe, di apparire poco moderni, impopolari ed allarmisti. In un recente convegno locale su bambini e centri commerciali, medici, psicologi ed esperti vari hanno unanimemente e concordemente celebrato la multisensorialità agita da questi forti induttori di bisogni e consumi, poli attrattivi di indubbio fascino che captano, intercettano e potenziano la propensione all’acquisto di grandi e piccini attraverso l’uso e la gestione dei sensi chiamati a raccolta da luci, musica, odori, rumori: la multisensorialità, insomma, presentata e rappresentata, in ambito commerciale, come sistema di elementi che “può velocizzare il processo intellettivo dei bambini” e l’esaltazione dei sensi inserita nei piani marketing delle aziende, senza riferimento o cenno alcuno al grosso rischio di condizionamento e manipolazione mentale a cui sono sottoposti,

inevitabilmente, identità e coscienze in evoluzione, non ancora strutturate, in un contesto teso unicamente a stimolare e ad intensificare le pulsioni consumistiche. Dichiarazioni che creano sconcerto, come quella di una generica azione filtrante che dovrebbe essere esercitata da genitori ed adulti, quasi come se non esistesse, anche per essi, la necessità di essere tutelati e protetti in un mercato sempre più aggressivo e meno scrupoloso, insinuante, privo di regole. Di certo la questione si innesta in molte altre, soprattutto in quella più ampia e complessa, sempre aperta, continuamente dibattuta, dell’estrema diffusione dei centri commerciali e della loro crescente ma difficile pretesa di tramutarsi in spazi sociali, aggregativi e di comunicazione, con intenti non

solo ludici ma anche culturali e persino educativi. In realtà essi sono e restano, allo stesso tempo, contenitori e prodotti, simili alle merci che propongono, luoghi artificiali e di transito, di matrice contrattuale, dove a migliaia le persone si incrociano e si sfiorano, senza mai incontrarsi, dove il commercio muto e silenzioso sostituisce e compensa rapporti di altro tipo. Qui, come in tutti i “non luoghi” (così, nel 1992, il sociologo Marc Augè definì outlet, centri commerciali, stazioni, aeroporti, autostrade, stadi, ecc.; oggi essi vengono addirittura chiamati superluoghi) non si costruiscono relazioni, identità, storia; non si intessono rapporti umani né si condivide un passato o ricordi di esso: ci si limita a stazionare, ad avanzare, a proseguire in forma solitaria e colletti-

va, come clienti, passeggeri, fruitori; si passa senza lasciar traccia, nell’oblio e nell’indifferenza più assoluti, si torna mille volte e non se ne ha memoria, si accede per l’uso. Pur essendo sempre più attrezzati per la recezione di coppie e famiglie che qui compiono gesti naturali come l’approvvigionamento del cibo, lo svago, il gioco dei piccoli, i centri commerciali restano spazi asettici di un tempo libero vuoto, surrogati di altri spazi, gesti e pensieri sottratti alla città, l’emblema di questa che si disperde nel territorio, il decentrarsi di un tessuto urbano in periferie nuove, climatizzate e sorvegliate, dove si mima una vita che, in fondo, dovremmo e potremmo vivere altrove. Non demonizziamoli ma facciamo in modo che bambini, adolescenti e gli stessi adulti vedano e pensino mondi che non siano solo scaffali pieni di merci e cose da acquistare; usiamo sensi e mente per la costruzione e la percezione di realtà che non vengano regolate unicamente dalla legge domanda-offerta, riappropriamoci dei luoghi, di certi progetti, dei desideri accantonati e, soprattutto, smettiamo di scappare nei centri commerciali per scappare, in realtà, da noi stessi: tra vendite promozionali e saldi di fine stagione, nelle multisale e nei bar, nelle pizzerie affollate e un po’ maleodoranti, riaffiorerà, intatto ed immutato, quel senso di estrema solitudine che proprio qui, nei non-luoghi, volevamo soffocare. Beatrice De Gennaro


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Attualità

giovedì 18 marzo 2010

Punteruolo rosso: c’erano i soldi. Nessuno li ha chiesti Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1823

Il comune di Molfetta non ha usufruito di un contributo regionale destinato a contribuire alle spese di smaltimento delle piante malate.

Il “Rhynchophorus ferrugineus” un coleottero curculionide detto anche Punteruolo Rosso, da tempo è diventato una piaga per le palme presenti sull’intero territorio regionale dato che l’insetto vive annidandosi al loro interno sino a quando la pianta non muore definitivamente. Sono basse le possibilità di debellare

l’insetto una volta penetrato all’interno della palme e di conseguenza è necessario l’abbattimento della pianta affetta per scongiurare il pericolo di crolli improvvisi della stessa. L’unica maniera di proteggere il verde da questo temibile insetto è la prevenzione che prevede la profilassi tempestiva dei vari focolai individuati prima che essi comincino ad infestare l’interno della palma. Le spese per le procedure di prevenzione e per quelle di abbattimento sono state sostenute oltre che dai privati nei giardini di proprietà anche dalle varie amministrazioni comunali negli spazi verdi pubblici. Ogni Comune ha affidato l’incarico a ditte convenzionate private. A Molfetta il compito è stato affidato alla “Francese Agricoltura”. Sono state diverse le palme abbattute in città a causa dell’infestazione da Punteruolo. Si trattava anche di palme che da decenni abbellivano la piazza o la scuola in cui si trovavano. Esemplari enormi e alti diverse decine di metri che, cadute vittime del “Rhynchophorus ferrugineus” sono state abbattute

prima che rovinassero improvvisamente al suolo causando danni a cose e persone. È il caso dei grandi esemplari presenti in piazza Vittorio Emanuele II o all’interno della scuola media Giovanni Pascoli. Per far fronte alle spese straordinarie, la Regione Puglia l’11 marzo del 2008 con una determina del Dirigente del Settore Ambiente ha deliberato l’assegnazione di un contributo alle spese di abbattimento ed estirpazione di palme infestate dal “Rhynchophorus ferrugineus”, destinato sia agli spazi verdi pubblici che a quelli privati. Il contributo ammonta ad una somma di 200 euro per palma abbattuta e deve essere richiesto tramite specifica richiesta inviata da ogni Comune alla Regione Puglia. I fondi messi a disposizione per tale fine sono ad esaurimento. Fra il 2008 e il 2009 come si è detto in precedenza a Molfetta sono state diverse le palme abbattute ma inspiegabilmente sino ad oggi presso gli uffici regionali preposti non è arrivata nessuna richiesta da parte del Comune di Molfetta per il contributo. Un’occasione persa per re-

cuperare parte delle spese sostenute per la manutenzione straordinaria del verde cittadino nonché un’occasione per rimpinguare le casse comunali. Purtroppo i fondi messi a disposizione sono già in via di esaurimento perché numerosissimi comuni della Puglia ne hanno fatto richiesta e probabilmente se il Comune di Molfetta dovesse avanzare l’istanza per ottenere il contributo dovrebbe attendere che la Regione metta a disposizione altro denaro per l’operazione. I tecnici comunali, sentiti sulla questione, hanno minimizzato ritenendo che il numero delle palme abbattute in città non fosse tale da giustificare la richiesta del contributo alla Regione Puglia anche se hanno poi annunciato che provvederanno ad avanzare l’istanza nel futuro immediato. Si tratta comunque di denaro che la città di Molfetta aveva il diritto di ricevere vista la massiccia moria di palme e che è andato nelle casse di qualche altra città. Di chi la colpa? Francesco Tempesta



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Tradizioni

Tradizioni e riti quaresimali scomparsi Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1824

A cura del Professor Cosmo Tridente foto: Vincenzo de Pinto

Le persone meno giovani ricorderanno che nel 1955, essendo pontefice Pio XII, con rescritto papale della Sacra Congregazione dei Riti, venne pubblicato il “Novus Ordo” che riformava le funzioni liturgiche della settimana santa. Oltre ai cambiamenti relativi alla durata e allo svolgimento, si stabiliva che le funzioni del giovedì, del venerdì e del sabato santo non avessero più luogo nelle ore del mattino, bensì in quelle del pomeriggio, per quanto concerne il giovedì e il venerdì santo e, per quanto riguarda invece il sabato santo, in ora notturna, onde consentire la “veglia pasquale”, come appunto accadeva secondo la più antica tradizione dei primi secoli del cristianesimo. Quella che apparve una innovazione rivoluzionaria, produsse una serie di mutamenti innovativi a partire dal 1956 causati sia dal costume di vita che necessariamente si rinnova, sia dall’ondata di rigenerazione che ha sommosso la Chiesa con l’avvento del Concilio Vaticano Secondo, iniziato dal pontefice Giovanni XXIII. Molte sono le cose scomparse. L’abolizione del “Tempo di Settuagesima”: comprendeva le tre settimane che precedono immediatamente la Quaresima, cioè Settuagesima, Sessagesima e Quinquagesima. Questo tempo era considerato come un periodo preparatorio alla Quaresima. Nella forma odierna del rito romano, il tempo di Settuagesima ha lasciato il posto al “Tempo Ordinario”. La soppressione nella messa dell’«Alleluia» (“Alleluia” significa

“Lodate Dio”; la sua etimologia risale a due radici ebraiche “Hallelu”=lodate e “Jah”=Dio) e del «Gloria in excelsis»; l’introduzione nei paramenti sacri del colore violaceo (il viola è un colore che indica un tempo di attesa e preparazione); il velamento delle sacre immagini; la sparizione dalle cappelle in cui il giovedì santo è allestito l’altare della reposizione delle corone di spine o di altro segno della Passione, giacchè il Repositorio è il luogo dove si pone l’Eucarestia, di cui si celebra l’istituzione, e non il luogo della sepoltura di Gesù; la spogliazione degli altari dopo la messa in “Coena Domini”, nel ricordo della denudazione di Gesù fatta dai soldati prima della crocifissione. Nell’adorazione della Croce, la stessa viene portata all’altare già scoperta, non più celata da un velo violaceo, per cui lo scoprimento della Croce avveniva in tre tempi: la parte superiore, il braccio destro, l’intero restante, mentre il celebrante intonava “Ecce lignum Crucis, in quo salus mundi pependit…” (Ecco il legno della Croce, a cui fu sospesa la salvezza del mondo…”) e il coro rispondeva “Venite, adoremus” (venite, adoriamo). Prima del Novus Ordo ai fedeli che avevano assistito alla celebrazione della funzione liturgica del venerdì santo, non veniva distribuita la Comunione. L’unico a comunicarsi era il sacerdote celebrante con l’ostia che era stata consacrata il giorno precedente e rinchiusa nell’urna dell’altare della Reposizione. Altra usanza era

quella di adornare i Sepolcri (le sebbùlche) delle chiese con piatti nei quali si facevano germogliare, alcuni mesi prima, semi di grano, lupini o lenticchie. I fasci dei lunghi steli venivano legati con nastri variopinti e portati nei Repositori. In qualche chiesa il rito dei piatti sembra rivivere. Con il sopraggiungere della Quaresima, le famiglie tradizionalmente si preparavano a pulire le loro case, mettendo a soqquadro tutto l’ambiente casalingo, al fine di prepararsi ad accogliere degnamente la Pasqua con spirito innovativo di fede e di pulizia degli ambienti. A mezza Quaresima (il giovedì che precede la quarta domenica di Quaresima) le famiglie si riunivano in campagna per rompere un recipiente di creta (la pegnéte) che veniva riempita di néuesce (noci), necìedde (nocelle), fàiche seccate (fichi secchi), castégne du prévete (castagne del prete), lepàiene (lupini), cìcere e fàve (ceci e fave abbrustoliti) e, col passar del tempo, anche caramelle e cioccolate. Così riempita, la pignatta veniva sospesa ad un paio di metri da terra e gli adulti, bendati e armati di bastone, dovevano cercare di romperla per il divertimento dei più piccoli. Questa usanza era il pretesto per ritrovarsi all’aria aperta primaverile e mangiare insieme u calzòene, una focaccia ripiena di pesce fritto spinato (le nùzze stùbete), cipolle (cepòdde spenzale), olive denocciolate, cavolfiore. Si tratta di una specialità gastronomica che resiste ancora ma ha foto: Vincenzo de Pinto

perduto il suo simbolismo quaresimale in quanto “il calzone” lo si può acquistare nelle varie panetterie in tutti i mesi dell’anno. Nella città vecchia (ind’alla tèrre) si esponeva la quarantana (la quaréndéne). Si trattava di una fantoccia ingobbita, vestita di nero, che veniva appesa ad una corda e simboleggiava la Quaresima. Ai piedi di questa fantoccia si metteva un’arancia o una patata nella quale erano infilate sette penne di gallina: queste erano le sette settimane che separano il Carnevale dalla Pasqua. Allo scadere di ogni settimana si toglieva una penna per cui, con il sopraggiungere della settimana santa, l’arancia o la patata restava completamente spennata e la fantoccia veniva incendiata alla presenza della folla esultante. Circa l’interpretazione antropologica di questa grottesca figura, in molti centri pugliesi la quarantana è considerata la moglie “del gaudente e crapulone Carnevale, la cui morte violenta la costringe, ovviamente, al lutto, fatto di privazioni alimentari e sessuali; necessarie non solo per rispettare le regole connesse al suo stato di vedova, ma anche per far fronte alle malefatte e agli eccessi della buonanima di suo marito”. Un tempo l’apparizione della quarantana per le strade rappresentava l’inizio dei digiuni e delle astinenze rituali. Da tutte le mense venivano banditi la carne e i salumi. Al loro posto era ammesso il consumo di verdure, pesce continua a pag. 17


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segue da pag. 16 e baccalà, quest’ultimo, cotto sui carboni e condito con olio crudo, limone e pepe. I venerdì di Quaresima erano invece per i più devoti, al pari del venerdì santo, giorni di digiuno e di commemorazione della Passione e Morte di Cristo. Durante la settimana santa, i bambini non giocavano per strada né schiamazzavano perché gli adulti li esortavano a stare zitti perché Cristo era morto. Il giovedì, venerdì e sabato santo, la RAI sospendeva la normale programmazione di musica leggera (la TV non ancora esisteva) e trasmetteva musica sacra o sinfonica in segno di lutto. Per me era una vera e propria penitenza non ascoltare in quei giorni le rinomate orchestre dirette da Armando Fragna e Cinico Angelini, con i cantanti Carla Boni, Gino Latilla, il Duo Fasano, Giuseppe Negroni, Clara Iaione, Nilla Pizzi, Vittoria Mongardi e altri. A volte, particolarmente nel centro storico, si udivano grida di dolore e di disperazione al passaggio della Pietà, provenienti da donne oppresse da qualche dramma familiare: Médonne Ndelórate aiùteme! (Madonna Addolorata aiutami!), Médonne Ndelórate fàmme la grazie! (Madonna Addolorata fammi la grazia!), Médonne Ndelórate né me sì abbéndenénne! (Madonna Addolorata non mi abbandonare!), Médonne Ndelórate tàue sé re giùste! (Madonna Addolorata tu conosci la verità!). La statua di Cristo Morto, durante la processione

foto: Vincenzo de Pinto

del venerdì santo, sostava nel Duomo, nella chiesa di San Pietro, nella Cattedrale, nella chiesa di San Domenico e dell’Immacolata dove si recitavano alcune salmodie e si cantava il “Vexilla regis prodeunt”. Lungo il percorso processionale, i commercianti, spegnevano

le loro insegne luminose e abbassavano per metà le serrande dei loro negozi in segno di rispetto. I macellai ritiravano temporaneamente, all’interno del loro sito di vendita, agnelli e capretti macellati, esposti in bella vista. Ora questa vista, un po’ raccapricciante, diciamolo

pure, ci viene risparmiata ma per le povere bestie la sorte non sembra essere di molto cambiata: finiranno, fatte alla brace o al forno tra patate e piselli, sulle tavole pasquali. Quando la Pietà rientrava nella chiesa del Purgatorio, la gente pregava e implorava: Médonn’a benedètte, cuss’énne t’émme viste, spériéme ca te vedìmme u énne ca viene! (Madonna benedetta, quest’anno ti abbiamo vista, speriamo di vederti l’anno venturo!). In prossimità del tamburo (u témmurre), si posizionava un venditore di tarallini zuccherati (tarall’è zucchere) appesi a ciuffi ad un triangolo di legno, innalzato da un’asta. Il triangolo rappresentava simbolicamente la saettìa, cioè la figura geometrica del triangolo sul quale ancora oggi, nella chiesa di Santo Stefano, si pongono le candele che vengono spente una per una alla fine di ogni salmo cantato. Nella veglia pasquale, con lo sciogliersi delle campane era consuetudine in Cattedrale liberare delle colombe in segno di pace. Le sirene degli opifici e delle navi ancorate al porto urlavano a distesa e la gente per strada si scambiava gli auguri annunciando: Av’abbevescèauete Criste!... Av’abbevescèauete Criste!... (E’ risorto Cristo!... E’ risorto Cristo!...). Non c’è dubbio che la tradizione si rinnova. Anzi, conserva le testimonianze del proprio passato che è dolce ricordare nei giorni futuri, come direbbe Virgilio (Eneide I, 203): “Forsan et haec olim meminisse iuvabit”.

Commissariata la “Morte” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1825

La più grande arciconfraternita molfettese guidata da monsignor Ignazio de Gioia. Monsignor Ignazio de Gioia affiancato da due confratelli con provata esperienza è il primo Commissario esterno pro tempore eletto alla guida dell’Arciconfraternita della Morte. L’Articolo 57 dello Statuto delle Confraternite della Diocesi recita “In circostanze speciali e per gravi motivi il Vescovo Diocesano può sciogliere il Consiglio di Amministrazione e nominare una Gestione Commissariale che diriga temporaneamente l’’Arciconfraternita (can. 318 C.J.C. ). La durata della Gestione Commissariale nonché i suoi poteri sono quelli fissati dal Decreto Vescovile di nomina”. Quali sono i gravi motivi o le circostanze speciali che hanno indotto il nostro Vescovo, don Luigi Martella, per la prima volta nella storia confraternale a nominare un sacerdote Commissario Diocesano? E quale l’obiettivo? “Mi sento responsabile! La mia missione sta nella volontà di aiutare i confratelli a camminare da soli in silenzio nella cristianità e se il Signore me lo concede sarò presente alle processioni”. È il breve messaggio comunicato al no-

stro giornale da don Ignazio, prete di frontiera, missionario per oltre 18 anni in Patagonia (Sud America). Mea culpa, ipotesi, commenti vengono ester-

nati con rammarico dai confratelli che s’interrogano sulla vita confraternale di oggi, sulle polemiche aperte dal “commissarimento” e sulla condot-

ta di alcuni soci. Il clima conflittuale creatosi nell’ultima assemblea, l’esito negativo dell’ultima votazione per l’incarico di priore, il cui candidato non ha raggiunto il quorum dei voti, la decisione del priore uscente Francesco Stanzione di rimettere il mandato nella mani dell’Ordinario Diocesano, hanno creato nella confraternita uno stato di instabilità, l’esasperazione di tanti confratelli che vogliono ritornare ad essere esempio di integrità morale. I molfettesi sono innamorati dei riti quaresimali, si sentono feriti dalla situazione creatasi e si augurano che sia ristabilito il rispetto per lo Statuto: le tradizioni se non sono tutelate rischiano di scomparire. Tradizioni che si tramandano dal lontano 1613 quando un artigiano, mastro Simino de Messina, primo priore dell’Ariconfraternita della Morte e 38 confratelli si diedero un regolamento per disciplinare le loro azioni. Scopo primario dell’associazione era quello di dare degna sepoltura ai poveri. Pantaleo de Trizio

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Di 100 in 100!

In Città

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Semplicemente... Solo Musica Italiana

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Nonna Ottavia si unisce alla schiera dei centenari molfettesi.

Torna l’appuntamento organizzato dall’Associazione “Musica e tradizioni”.

La città festeggia ancora con grande piacere una centenaria. Nello scorso mese di febbraio il prestigioso traguardo è stato tagliato da nonna Ottavia Minervini, nata l’8 febbraio 1910 e madre di tre figli oltre che nonna di due nipoti e bisononna per quattro volte. Di lei i nipoti raccontano che è “una donna sempre attivia sia fisicamente che mentalmente, brava in matematica e pronta a sfidare chiunque con le tabelline”. Nonna Ottavia sin da ragazza

ha lavorato nei campi assieme al padre essendo l’ultima di cinque figlie femmine. Le è sempre piaciuto lavorare a maglia e nel tempo ha confezionato coperte, mantelline e calizini che i partenti hanno fatto a gara per farsi regalare. Oggetti che sono finiti anche sui banchi di vendita della mostra mercato organizzata per finanziare i lavori di realizzazione della nuova chiesa di Sant’Achille di cui nonna Ottavia è parrocchiana. Per ringraziare il Signore di averle donato tanta longevità, nella stessa chiesa nonna Ottavia ha voluto che venisse celebrata una santa messa e per festeggiare l’evento parte della comunità parrocchiale, assieme al vescovo Luigi Martella, al parroco e al vice parroco, si sono uniti alla famiglia Minervini. Anche il sindaco ha voluto testimoniare il suo affetto inviando un meraviglioso bouquet e una targa con gli auguri della Città di Molfetta. A nonna Ottavia non possiamo che augurare ancora tanta serenità ed unirci al numeroso coro di auguri per festeggiare i suoi primi 100 anni!

Con il patrocinio del Comune di Molfetta, dell’Associazione Molfetta Shopping e del Sermolfetta, anche quest’anno sarà proposta a cura dell’Associazione Culturale “Musica e Tradizioni”, la manifestazione musicale “Solo Musica Italiana”, entrata ormai di diritto nelle tradizioni molfettesi, essendo giunta ormai alla settima edizione. E così anche quest’anno, grazie all’Associazione “Musica e Tradizioni” magistralmente e instancabilmente presieduta da Antonio Sciancalepore, nei giorni 20 e 21 marzo, presso il teatro “Don Bosco”, ci saranno due serate in cui i gruppi musicali locali faranno fare un tuffo nel passato, quel passato in cui suonare e cantare rigorosamente dal vivo era l’espressione più pura e vera della grande musicalità che, da sempre, contraddistingue gli italiani tutti. L’edizione 2010, che sarà presentata come per la precedente edizione da Lucia Catacchio che tutti conoscono quale deliziosa conduttrice di Radio Idea vedrà sul palco otto gruppi musicali pronti ad esibirsi: Alter Ego, Atmosfera, Bohemian, Blue Firends

Swing, Diambar, Officina Musicale, Lost, The New Poker oltre alla Strana Senzazione che proporrà il suo ultimo spettacolo, un’antologica sui Pooh preparata in occasione dello scioglimento dello storico gruppo che tante generazioni ha fatto sognare. Successo assicurato, dunque, e tutti al teatro “Don Bosco” nei prossimi 20 e 21 marzo.


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Recensione

giovedì 18 marzo 2010

Molfetta nella descrizione di viaggiatori del Settecento e le vicende della nitriera borbonica al Pulo Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1828

Di Marco Ignazio de Santis e Pasquale Modugno. La Nuova Mezzina 2010 – pp. 82. Si tratta di un lavoro veramente straordinario, assolutamente unico nel suo genere. Uno spaccato della città di Molfetta com’era tre secoli fa, ricordata nella descrizione di illustrissimi viaggiatori che, sulla rotta del Grand Tour, sono sbarcati in Puglia e a Molfetta, in particolare, tracciando un ricordo tra i più i più significativi e indelebili della nostra città. Una Molfetta popolata da circa dodicimila abitanti, cresciuta su un lembo di terra affacciato sul mare Adriatico, partorita da una penisoletta di forma ellittica ed evolutasi nel corso del XVIII secolo, a partire dal 1717 fino alle soglie della rivoluzione francese e dell’invasione napoleonica. In questo libro, il prof. Marco Ignazio de Santis, studioso serio e preparato, ripercorrendo le tappe di questo singolare percorso, cerca di offrirci, nelle sue diverse sfaccettature, una visione esauriente di Molfetta nel

Settecento, una città di provincia ancora anchilosata nella morsa di un sistema borbonico per molti aspetti retrogrado e oscurantista, proponendoci una visione diversa da quella solita, spesso evocata dalla fantasia del nostro immaginario, attraverso una serie di documenti coevi che mettono in evidenza i limiti di una società meridionale, ma anche la voglia di crescere e di farsi spazio in un mondo ancora turbato da guerre e da pestilenze capaci di spezzare le speranze di ogni essere umano. La Molfetta di Corrado Giaquinto, di Giuseppe Saverio Poli, di Giuseppe Maria Giovene e di Ciro Saverio Minervini raccontata nelle testimonianze di illustri uomini del passato: dal matematico irlandese George Berkeley al barone prussiano Johann H. von Riedesel, dal lord inglese Henry Swinburne al letterato francese Dominique Vivant de Non, passando per il pittore Louis

Ducros, che ha immortalato la città di Molfetta in una splendida veduta acquerellata della porta di ponente, fino al notaio gallipolitano Bartolomeo Ravenna, all’abate padovano Alberto Fortis, al geografo August W. Zimmermann, al nobile svizzero Carlo Ulisse von Salis Marschlins e allo stesso re borbonico Ferdinando IV che, nella seconda metà del secolo XVIII, avrebbero fatto dell’abbandonata dolina carsica del Pulo, una delle più attive nitriere dell’Europa intera. Un percorso affascinante, documentato da “testimonianze dirette, impressioni vive e dati spesso di prima mano raccolti sul posto, che illuminano fatti, personaggi e aspetti della vita del regno e delle contrade meridionali non di rado ignoti e misconosciuti, conservando, tra i pregi non minori, il calore dell’immediatezza”. Un lavoro, dunque, veramente non comune, sia per la chia-

ra difficoltà della ricerca che per la resa fotografica delle immagini, reso ancor più gradevole da una elegante pubblicazione, da una splendida copertina e da un progetto grafico ricco e seducente, analizzato con cura da Pasquale Modugno, non nuovo a simili imprese, capace di condensare arte e letteratura in una sinfonia d’insieme. Più di ottanta pagine, con oltre duecento immagini, tra cui molte rare e coeve. Un lavoro d’equipe che ci proietta in un passato “recente”, la Molfetta dei nostri avi, archiviata nei documenti e nello scrigno della nostra memoria, che oggi risorge grazie a questo splendido lavoro di M. I. de Santis e P. Modugno. Un libro che non dovrebbe mancare nelle case dei molfettesi, almeno di coloro che hanno tenuto sempre nel proprio cuore le sorti della nostra città. Corrado Natalicchio


giovedì 18 marzo 2010

Cultura & Spettacoli

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Una nuova avventura all’Eremo Club Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1829

Tanti appuntamenti nell’esclusivo locale situato sulla statale Adriatica tra Molfetta e Giovinazzo.

Parte alla grande la nuova stagione de l’Eremo Club. Uno dei posti più esclusivi della città, infatti, il 3 aprile riaprirà i battenti ospitando Daedelus, un artista di proveniente direttamente da Santa Monica in California e targato “Ninja tune”. Daedelus negli ultimi anni è stato un grande protagonista della scena dance elettronica con il suo “monome box” che gli permette di improvvisare ed elaborare in tempo reale gli arrangiamenti musicali. Specialità indiscutibili dell’artista sono i loop e lo smorzamento delle frequenze che vengono affiancati da affascinanti passaggi di elettrofunk indie e sonate d’archi. L’artista californiano sarà affiancato nella stessa serata da uno inglese proveniente da Birmingham. Si tratta di “Mr Fantastic Fox” un artista emergente nel mondo della

scena elettronica inglese che proporrà un live set più tradizionale ma molto originale. La stagione che prenderà il via il 3 aprile sarà davvero importante perché vedrà l’esibizione di numerosissimi artisti emergenti che sicuramente renderanno particolari le serate di chi vorrà esservi presente. Per il Club ogni ospite è importante allo stesso modo e notevole è la cura che i gestori impiegano per l’organizzazione degli eventi per regalare agli spettatori un percorso musicale ricco di spazi in cui poter gustare le espressioni più autentiche e di qualità della scena underground internazionale e delle sottoculture metropolitane. L’attività dell’Eremo Club ha permesso altresì che a Molfetta arrivasse qualcosa di nuovo. Lontana dai grandi festival quali il “Primavera

soundfestival” di Barcellona o il Mit di Roma, la città con le importanti iniziative del Club è potuta rientrare nelle “route map”di tali eventi. Un vero e proprio atto di coraggio quello dei gestori della struttura che hanno voluto regalare a Molfetta espressioni artistiche che fanno parte della contemporaneità delle più importanti città del mondo. L’unico rammarico è che non basterà una stagione a proporle tutte ma il fatto scontato è che nessuno si annoierà ascoltando generi che spazieranno dal “beat northernsoul/ ska” al funk e all’elettrofunk di Detroit, dall’indiefolk all’indie rock-garage e low-fi sino ad arrivare all’indietronic. Non mancheranno nemmeno serate dedicate all’elettronica audio visiva, al jazz sperimentale e al punk hardcore. I ticket per accedere

agli eventi saranno, come la politica dell’Eremo Club vuole, accessibili a tutti e andranno dai 5 ai 10-12 euro a seconda della serata mentre il “beverage” non sarà da meno nel rapporto qualità prezzo. L’Eremo è sicuramente un posto diverso dagli altri, un posto che autoproduce i suoi eventi, un “club indie” sul mare, un luogo fuori dal comune per Molfetta. Ma è anche e sicuramente un luogo gradevole in cui passare delle piacevoli e divertenti serate all’insegna della musica non troppo convenzionale ma sicuramente non meno interessante di altre espressioni musicali. Un luogo unico in cui l’armonia della musica si fonde con lo scenario e l’atmosfera unica del mare. Francesco Tempesta


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Spazio Giovani

giovedì 18 marzo 2010

Questo compleanno sa da fare! Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1830

Ecco come i 18 festeggiano il giorno che cambia la vita. Il compimento della maggiore età rappresenta una meta importante nella vita di ogni persona. Festeggiare questo traguardo è un’usanza molto antica che si è evoluta con l’uomo e con i suoi rituali. La festa dei 18 anni, per molti adolescenti molfettesi, tanto quanto per i loro genitori, rappresenta l’evento da festeggiare per antonomasia. Malgrado tendenze e attrattive sempre nuove e malgrado l’avvento della crisi, tale usanza non è in disuso, anzi rimane una delle celebrazioni più ambite e realizzate. Tuttavia alcuni adolescenti molfettesi che si accingono a festeggiare la maggiore età affermano che ci sono due maniere per ricordare il 18° compleanno: un modo “classico”, tendente al banale, oppure occorre utilizzare la fantasia con lo scopo di organizzare una festa insolita, divertente, per cui si debba essere rinomati in tutto l’istituto e per tutte le comitive del lungomare. Un’unica regola che vale per tutti i tipi di compleanno: niente feste a sorpresa, perché i 18 anni sono un evento importante e non si deve improvvisare nulla. Per quanto riguarda le feste cliché, i ristoranti e le sale ricevimenti più “in” di Molfetta fanno da sfondo ai compleanni a cui si partecipa con abiti rigorosamente eleganti ,con camicia e cravattino per lui, e vestito lungo o corto, a seconda delle stagioni, con tacchi della lunghezza utile a sembrare alte almeno quanto il proprio partner, per lei. Tutto procede

secondo gli schemi: andare alla sala, il primo lento con papà o mamma così come vuole la tradizione, e poi mangiare, ballare divertirsi, infine il magnifico momento del taglio della torta da immortalare a tutti i costi, persino pagando un fotografo affinché faccia il servizio fotografico. Il preventivo per questo tipo di festa? La cifra sfiora quasi i tremila euro, se poi si

vuole fare tutto con criterio bisognerà accendere un mutuo in banca. Quindi si passa ai compleanni innovativi che, come confermano molti giovani intervistati, sono più divertenti e senz’altro meno dispendiosi, infatti hanno cifre più modiche che variano dai 500 ai 600 euro. Prima tra tutte le trovate ingegnose dei ragazzi c’è la festa a tema, ovvero un party di compleanno

i cui invitati sono tenuti ad abbigliarsi non a seconda dello standard usuale e comune, bensì, rispettando la tematica scelta dalla festeggiata. Le feste in maschera possono avere diversi soggetti: i film di Tarantino, i cartoni Disney, gli antichi romani ed altri di vario genere. Per queste occasioni basta anche utilizzare il locale del nonno, oppure la campagna dell’amico, trovare vestiti in prestito o confezionarli da sé senza dei costi aggiuntivi e nemmeno fotografi da ingaggiare. In secondo luogo, chi compie 18 anni in estate può decidere di scegliere di festeggiare il proprio compleanno non in una sala ricevimenti ma affittando qualche stabilimento balneare per avere l’emozione di ballare al bordo piscina e, magari, a mezzanotte tuffarsi tutti insieme per salutare la vita da fanciulli. Per chi, invece, dovesse essere nato in inverno può affittare dei privè o, semplicemente, pagare il biglietto d’entrata nelle discoteche agli amici più intimi. Insomma ci sono vari modi più o meno divertenti per festeggiare il diciottesimo compleanno, però gli elementi che caratterizzano sia la festa più tradizionalista sia quella più innovativa sono la musica, la felicità, la spensieratezza di una vita da fanciulli che ormai è alle spalle, e per finire un pizzico di alcool, quanto basta per portare a tutti l’allegria necessaria. Gianfranco Inglese



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Sport

giovedì 18 marzo 2010

Siamo tutti biancorossi! Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1831

Le news dalle squadre che fanno sognare e divertire i tifosi molfettesi. È sempre il campionato di calcio di Eccellenza a meritare il titolo di “torneo più avvincente” della stagione. I colpi di scena si susseguono a ritmo frenetico (come anche, purtroppo le squalifiche, le multe e le accuse ma, questa è un’altra storia) e la rappresentante biancorossa nel torneo continua a respirare profumo di promozione diretta pur non riuscendo a fare il grande salto di qualità. La compagine “barese” del presidente Nicola Canonico (forse è giunto il momento di pensare anche a qualche dirigente indigeno), dopo l’amara e meritata sconfitta in coppa Italia, vede nel giro di quindici giorni chiudersi e riaprirsi le porte per il salto diretto in serie D. Prima la sconfitta per 1 a 0 subita a Nardò contro la capolista che ha fatto vedere ai nostri “senatori” cosa significa saper giocare a calcio ed ha allungato il passo, poi la vittoria per 3 a 1 nella gara interna contro il Maglie giunta in concomitanza con il pareggio dei neretini a Massafra e il distacco nuovamente ridottosi a due punti anche se con l’arrivo prepotente del Trani appaiatosi in seconda posizione. Un campionato combattuto

fino alla fine e che si deciderà forse negli ultimi 90 minuti. Ma prima il Liberty dovrà affrontare in trasferta il Cerignola (21 marzo) e ospitare il sorprendente Castellana (28 marzo). Nel frattempo il Trani sarà di scena a Nardò e chissà che a godere del risultato finale non possa essere proprio il Liberty. Ancora di calcio parliamo ora ma ci spostiamo nel mondo del “calcio a 5”. Il Real Molfetta è già con la testa ai play off e dopo la sconfitta per 5 a 4 subita a Venafro e la risicata vittoria per 4 a 3 al “Pala Poli” contro il Deportivo Matera, si accinge a disputare le ultime due gare della stagione regolare che sono per altro due derby: il 20 a Bisceglie e il 27 ospitando il Giovinazzo. Va certamente bene in casa Hockey Club che con Caricato alla guida tecnica sembra finalmente aver ritrovato la sua identità: vittorie e punti importanti sono così arrivati il 6 marzo nella trasferta di Trissino conclusasi per 7 a 2 per i biancorossi e nella gara interna contro il Correggio vinta per 5 a 1. Un po’ più complicato il prossimo appuntamento che vedrà i biancorossi ancora in casa nel posticipo del

23 marzo (diretta su Rai Sport Sat ore 21) contro il Lodi, poi ancora un’ occasione per accumulare punti salvezza nella gara esterna del 27 contro il Roller Bassano. Non va così bene invece per la Virtus Basket che dopo la “fuga” di coach Russo ha scelto di affidarsi al molfettese Ilario Azzollini per conculdere questa infausta stagione e cominciare a programmare la prossima. Positivo l’esordio di Azzollini nella gara interna del 7 marzo vinta per 75 a 61 contro Palestrina: grinta e carattere per i biancoblu che hanno meritato gli applausi del pubblico. Meritati invece sarebbero stati i fischi per la gara persa sette giorni dopo a Trapani con il risultato di 90 a 69 e fra i tifosi c’è già chi chiede una rifondazione completa del gruppo con il “taglio” di tutti i senatori. Ultime due uscite della stagione regolare il 20 marzo nella gara casalinga contro Sant’Antimo e il 28 a Siena. Poi toccherà alla “fase ad orologio”. Buone nuove, come del resto ci siamo abituati quest’anno, dal mondo della Pallavolo. I ragazzi di coach Lorenzoni sono sempre ad un passo dal piazzamento play off e battendo la capolista

Eraclea Gela per 3 a 0 nella trasferta dello scorso 6 marzo hanno fatto vedere ancora una volta di che pasta sono fatti. Forse il turno di riposo arrivato nella domenica successiva non è giunto nel momento migliore: sabato prossimo bisognerà vedere quindi se la pausa ha influto nel rendimento dei biancorossi. La Pallavolo sarà di scena a Turi contro la terza forza del campionato, poi il 28 “passerella” casalinga contro il Catania fanalino di coda. Bene, anzi benissimo, in casa Azzurra: le ragazze terribili di Anna Grazia Matera continuano a stupire e a respirare aria di altissima classifica. Nelle ultime due uscite, in casa contro Oria e fuori contro l’A. Potenza sono giunte altrettante vittorie con l’identico risultato di 3 a 1 ma, soprattutto, con lo stesso impegno e tanto carattere. Per raggiungere il sogno play off si deve continuare a vincere: nessun problema per l’incontro del 20 contro il Salerno (che potrebbe anche non presentarsi al Pala Poli consegnando la vittoria a tavolino) così come non dovrebbe presentare particolari difficoltà l’incontro del 27 ad Acquaviva. Ed il sogno continua!


Sport

giovedì 18 marzo 2010

5° Trofeo dell’Adriatico 2010 Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1832

Torna l’appuntamento che animerà le acque del porto. E’ partita la macchina organizzativa della quinta edizione del Trofeo dell’Adriatico, torneo estivo disputato tra le società sportive di vogatori facenti capo alle città del medio e basso versante del mare Adriatico; ai Giudici di gara del Comitato C.S.I. di Molfetta spetterà ancora una volta la direzione delle regate. L’ultima edizione è stata vinta dal gruppo “Remuri Brindisi” in occasione della regata disputata nella città salentina durante il palio dei patroni San Lorenzo e San Teodoro; questo equipaggio si classifica insieme al gruppo “Vogatori Molfetta” il più blasonato con due vittorie portate a casa. Con il quinto Trofeo si annunciano alcune novità a partire dal calendario che metterà a disposizione per le tappe il periodo compreso tra maggio e agosto, mentre il percorso di gara sarà simile per ogni regata, ossia delimitato da tre boe con partenza da quella centrale. A gareggiare in acqua, su un tragitto di un miglio marino (1852 metri) e con un numero di virate da effettuare a seconda dello spazio del porto ospitante, gli equipaggi formati da dieci rematori e un timoniere a bordo delle tipiche imbarcazioni che ogni società mette a disposizione. Una curiosità riguar-

da la figura del timoniere che può avere anche un’età inferiore rispetto ai vogatori. Il Trofeo dell’Adriatico si snoderà durante le domeniche estive e a seconda della disponibilità delle società organizzatrici, nei porti di Brindisi, Bari, Giovinazzo, Molfetta, Vasto, diventando una risorsa utile per la promozione turistica di queste città marinare. Analoghe regate si svolgono nello stesso periodo nella regione Abruzzo come la pluriennale Regata dei Gonfaloni di Pescara, a cui partecipano anche le società pugliesi con grandi prestazioni come quella della “Bari Vogatori” nell’edizione 2009. La voga è destinata a rappresentare un valore aggiunto al panorama sportivo e vede oggi molti giovani affacciarsi con interesse verso una disciplina unica nel suo genere. È confermata la partecipazione al Trofeo dei ragazzi dell’A.S.C. Dilettantistica “Vogatori Molfetta” impegnati anche in ambito culturale attraverso ricerche storiche che hanno permesso di ritrovare una foto degli anni ’20 raffigurante i vogatori della F.G.C. Molfetta, una probabile federazione giovanile di canottaggio. Biagio Stoia

Ballando, ballando... Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1833

Quattro molfettesi tra i protagonisti del Campionato Regionale di Danza. Nel week end del 6 e 7 marzo l’Italia della danza sportiva ha portato in pista i suoi atleti a difendere il Titolo Regionale di competenza. Come tutte le altre regioni, anche la Puglia è “scesa in campo” presso il palazzetto dello sport del Comune di Lucera. Nonostante lo status di commissariamento della nostra Regione, il Campionato Regionale FIDS Puglia ha potuto contare su un’ottima organizzazione del commissario straordinario Mauro Pesavento e di tutto il suo staff tecnico. Favoloso il feed back registrato e ottima la collaborazione con il Comune di Lucera, che ha mostrato la piena disponibilità ed il massimo impegno per l’ottima riuscita della competizione, che ha visto scendere in pista quasi 900 atleti. La cerimonia d’apertura ha visto protagonisti i rappresentanti degli atleti e dello staff giudicante con il loro giuramento di lealtà sportiva, per

poi passare all’augurio di una sana competizione da parte del Commissario Straordinario a tutti gli atleti partecipanti. L’adrenalina sale e finalmente ha inizio la gara vera e propria. Spettacolo di indiscutibile qualità quello offerto da tutte le coppie, che hanno entusiasmato il pubblico sugli spalti, riscaldando l’atmosfera inizialmente un po’ fredda. Tra i partecipanti si sono distinte le due coppie di giovani talenti molfettesi Antonio Tattoli e Teresa Annese e Antonio Basile con Simona de Fazio, preparati dalla società sportiva Passione Danza degli insegnanti Vito Raffanelli e Alberto Tridente, che si sono difesi in questa competizione ottenendo, rispettivamente, il titolo di Campioni Regionali e Finalisti Regionali per le Danze Standard, ed il titolo di Vice-Campioni regionali per entrambe le coppie per le Danze Latino-Americane.

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HOCKEY

BASKET

Serie A1

Serie A dilettanti

Valdagno Follonica Lodi Breganze Bassano 54 Giovinazzo Sarzana Viareggio MOLFETTA Seregno R. Bassano Forte dei Marmi Correggio Trissino

56 51 46 38 35 34 33 31 27 26 24 22 11 5

Ostuni Barcellona Trapani Perugia San Severo Ferentino Ruvo Siena Sant’Antimo Palestrina Matera Agrigento MOLFETTA Potenza

36 36 30 28 28 26 26 26 24 24 22 14 8 8

PALLAVOLO Serie B1 Maschile E. Gela Atripalda Turi MOLFETTA Brolo Chieti Potenza Reggio Calabria Ortona H. Gela Galatina Casoria Blue College Catania Alberobello

Serie B2 Femminile 49 45 44 40 38 34 33 31 25 25 21 21 9 2 rit.

Napoli Sarno San Pietro V. MOLFETTA Arzano Battipaglia A. Benevento L. Potenza A. Potenza V. Benevento Taranto L. Altamura V. Altamura Oria Acquaviva Salerno

CALCIO A5

CALCIO

Serie B Pescara MOLFETTA Loreto Bisceglie Ortona Modugno D. Matera T. Matera Venafro Manfredonia Giovinazzo Barletta Altamura

55 55 54 54 51 49 37 35 29 25 24 23 22 21 21 -3

51 46 45 38 33 32 32 30 25 23 21 19 11

Nardò Trani MOLFETTA Terlizzi Castellana Copertino Lucera Manduria Sogliano Tricase Cerignola Bisceglie Corato Massafra Taurisano Locorotondo Maglie Altamura

Eccellenza 66 64 64 61 47 46 45 44 42 40 40 36 34 29 28 24 19 14


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il Fatto Linux

giovedì 18 marzo 2010

Linux per tutti! Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1834

Stanco di aspettare l’avvio lentissimo di Windows? Stanco di pagare la licenza del tuo sistema operativo per la casa o l’azienda? Ubuntu Linux è un sistema operativo per PC libero, gratuito, immune dai virus e perfettamente funzionale sia per i privati che per le aziende. È sviluppato da una comunità di persone provenienti da tutto il mondo, che collaborano via internet ed offrono supporto a tutti i nuovi arrivati in quasi tutte le lingue. Insomma, è il sistema operativo perfetto! Dal mese di aprile, in cinque appuntamenti, sarà possibile seguire il corso di Ubuntu Linux gratuitamente presso la Fabbrica San Domenico a Molfetta. L’evento, aperto a tutti, è organizzato da Il Fatto, con la collaborazione dell’Associazione Culturale C@lliope, realtà locale che si occupa di open source. I tutor Alessandro De Noia e Francesco de Virgilio hanno maturato, negli ultimi anni, esperienze nella gestione e configurazione di sistemi GNU/Linux desktop e server e nella programmazione open source. Entrambi, inoltre, collaborano attivamente a svariati progetti open source,

come OpenStreetMap e Ubuntu-it. In dieci ore di full-immersion nel sistema operativo libero, i tutor spiegheranno semplicemente e con procedure passo passo cos’è GNU/Linux, come si installa, come funziona e come si usano le sue funzioni principali. Gli incontri avranno un taglio pratico, per cui vi invitiamo a portare i vostri computer portatili. Inoltre all’interno della sala sarà disponibile una connessione ad internet e tutta l’allegria e l’entusiasmo di una comunità di utenti nuova ed affiatata. Perché, in fondo, usare il PC deve essere libero e divertente!

Incontro III: Linux e la rete - gestire connessioni con e senza fili - utilizzo di Firefox: navigare in internet senza paura dei virus - evolution: una valida alternativa ad Outlook - pidgin: rimani in contatto con i tuo amici MSN, Gtalk e Facebook - skype: installazione e configurazione Incontro IV: Linux per l’ufficio - le suite per ufficio - gestire documenti di testo, fogli di calcolo e presentazioni PROGRAMMA DETTAGLIATO: - leggere e modificare i PDF Incontro I: Installazione, configura- - altre funzioni per l’ufficio: calendario, zione e aggiornamento etichette e molto altro - installazione e configurazione del si- Incontro V: Linux e la multimedialità stema operativo Ubuntu Linux - f-spot: gestisci le tue foto - aggiornamento del sistema operativo: - gestire la musica e i video Synaptic e Ubuntu Software Center - masterizzazione CD/DVD - configurare ora, data, meteo e risparmio energetico Per informazioni ed essere aggiorIncontro II: Come funziona Linux nati sulle date dei corsi invia una - multiutenza e-mail a editore@ilfatto.net con - il sistema dei permessi dentro scritto “CORSO DI LI- gestire file e cartelle NUX” - gestire i dispositivi mobili, penne usb e hard disk esterni


il Fatto Tour

giovedì 18 marzo 2010

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Il Fatto Tour atto quinto Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1835

Venerdì 5 marzo ci sono stati ancora tutti gli ingredienti per un’altra grande serata targata Il Fatto Tour ed organizzata da Buena Vida Events: bella gente, musica happy, la caratteristica ospitalità ed il coinvolgimento degli ideatori del Tour (Danilo Sancilio, Davide Mezzina ed Enrico Giovine), l’animazione dello staff tra interviste culturali ed esilaranti e l’accogliente Piazza Municipio in cui si trova il Bettie Page, ovvero il locale che ha ospitato questa quinta tappa. La pioggia sicuramente non ha incoraggiato moltissimi ragazzi delle città confinanti anche se se ne è registrata una discreta presenza rafforzando l’idea che quello del venerdì sera è un ap-

puntamento da non perdere e al tempo stesso capace di rigenerarsi con nuove performance. La musica, sempre accuratamente selezionata da Mastromauro dj, i divertenti sketch dell’animazione sono componenti essenziali per rendere i fruitori di queste notti dei veri protagonisti, e proprio per questo rappresentano un altro importante concept del collettivo Buena Vida. Finalmente non c’è indecisione il venerdì sera sul dove andare o cosa fare, tutti possono partecipare facendosi fotografare o riprendere, raccontando e raccontandosi o magari rivedersi il giorno dopo in internet sul sito www.ilfatto.net. Quella de “Il Fatto Tour” è una iniziativa

ammirata da molti cittadini e che vede impegnati, con la stretta collaborazione di un importante mezzo di informazione, giovani intraprendenti che vogliono far risaltare a Molfetta delle risorse che troppo spesso si sono ignorate: la bellezza della città, l’allegria della gente, la positività dei giovani, l’accoglienza dei titolari dei locali, il gusto di incontrare ed incontrarsi, il piacere di rincontrare e rincontrarsi. Appuntamento quindi per venerdì 19 marzo all’Off Street Cafè di Molfetta in piazza Garibaldi immersi, per l’occasione, in una ideale location primaverile. Naturalmente: Buena Vida! Buena Vida a tutti! Buena Vida con Il Fatto Tour!

Top happy songs Il Fatto tour: 1) Viola Valentino - Comprami 2) Lunapop - 50 special 3) Lorella Cuccarini - Vola


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Lavoro in chiaro

giovedì 18 marzo 2010

Dalla Regione Puglia 25.000 euro per i vostri progetti Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1836

Arriva dalla Regione Puglia, anche quest’anno, l’ennesimo intervento utile per la realizzazione di auto impiego. Di recente pubblicazione, infatti, il nuovo avviso pubblico per avanzare richieste relative alla concessione di incentivi per la creazione di impresa di lavoratori svantaggiati. La Regione Puglia concederà ad ogni singolo individuo un contributo di 25.000 euro. Tutti coloro che hanno intenzione di inserirsi/reinserirsi nel mercato del lavoro potranno usufruire di tale somma realizzando una propria attività. I 25.000 euro potranno essere richiesti dai residenti nei territori pugliesi e appartenenti alle seguenti categorie: 1) chi usufruisce di ammortizzatori sociali anche in deroga, rientranti nell’Azione di Sistema Welfare to Work, sottoscrittori di “Patto di Attivazione”; 2) soggetti con età superiore ai 45 anni non lavoratori; 3) collaboratori a progetto in regime monocommitenza (iscritti al centro per l’impiego e privi di contratti da almeno sei mesi o che, iscritti da minimo sei mesi alla Gestione separata dell’Inps, abbiano prestato la loro opera presso aziende colpite da crisi); 4) giovani (d.lgs n. 297/2002) con carriere discontinue disoccupati/e da oltre 24 mesi (si intendono lavoratori/ lavoratrici che non percepiscono al-

cuna indennità o sussidio legato allo stato di disoccupazione e che alla data del presente avviso pubblico abbiano istaurato uno o più rapporti di lavoro per una durata complessiva di almeno 6 mesi); 5) disoccupati/disoccupate da oltre 24 mesi (d.lgs n. 297/2002); L’importo complessivo, messo a disposizione dalla Regione Puglia per finanziare azioni di politiche attive, è di 3.195.000 euro ed è fornito per due tipi di intervento che di seguito riportiamo. La Regione Puglia fornisce l’incentivo di 25.000 euro in caso di creazione di attività in forma individuale. La Regione Puglia fornisce l’incentivo di 25.000 euro pro capite in caso di creazione di attività lavorativa in forma societaria o di cooperativa di produzione e lavoro e dei servizi, risultante da atto notarile. L’incentivo sopraindicato è riferito a ciascuno dei soggetti appartenenti al target dei beneficiari del presente avviso sino ad un massimo di 3, indipendentemente dal numero totale dei soci. Nel caso in cui, tra i soci partecipanti, vi sarà la presenza di lavoratori percettori di ammortizzatori sociali (AA.SS.), anche in deroga, il limite di 3 soggetti beneficiari potrà essere superato. L’incentivo verrà fornito in due soluzioni annuali di 12.500 euro, al lordo delle ritenute di legge. La Regione Puglia

si farà carico delle istanze pervenute e concederà tali contributi fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili. Nell’eventualità di risorse finanziarie rimanenti, il bando sarà riaperto per l’annualità 2011 con provvedimento formale che sarà pubblicizzato a cura della Regione. Si potranno inoltrare le richieste, per usufruire dell’incentivo, inderogabilmente pena l’esclusione, entro e non oltre le ore 13 del giorno 15 ottobre 2010. Le richieste saranno soddisfatte fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili. Solo nel caso in cui le risorse a disposizione risultino insufficienti per finanziare tutte le richieste pervenute e risultate idonee si terrà conto dell’ordine cronologico di ricezione presso gli Uffici delle Amministrazioni Provinciali. L’attività per cui si riceverà l’incentivo dovrà essere svolta dai

beneficiari per un minimo di tre anni dalla data di liquidazione della prima soluzione dell’incentivo da parte della Regione Puglia. Il bando e la relativa domanda sono disponibili sul sito della Regione Puglia: www.regione. puglia.it. Ulteriori informazioni potranno essere richieste a Italia Lavoro SpA – tel. n. 0805498111. Ecco quindi un’ulteriore azione della Regione Puglia per favorire sia l’occupazione, tramite la creazione di nuove attività imprenditoriali, sia lo sviluppo economico e sociale nella nostra terra. “Un tempo la gente era ignorante e per fregarla bastavano poche leggi, oggi la gente è molto più colta ed informata, ecco perché il numero delle leggi è cresciuto a dismisura.” Carl William Brown

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giovedì 18 marzo 2010

rubriche

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IL FATTO è disponibile in questi esercizi ogni 15 giorni, puntuale come sempre il giovedì. Bar Arcobaleno - Banchina San Domenico Bar Astoria - Corso Umberto I, 16 Bar Belvedere - lungomare Marcantonio Colonna Bar Caffetteria Paninoteca Grease - Via Molfettesi d’Argentina, 75 Bar Camera Cafè - Via XX Settembre, 43 Bar Cavour - Corso Fornari, 47 Bar Cin Cin - Corso Dante Alighieri, 30 Bar Degli Artisti - Via Gesmundo, 4 Bar Del Ponte - Via Ruvo, 18 Bar Europa - Via F. Cavallotti, 33/35 Bar Fantasy - Via Pio La Torre, 33 Bar Fausta - Corso Umberto I, 150 Bar Football - Via Ugo La Malfa, 11 Bar Giotto - Corso Margherita di Savoia, 91 Bar Haiti - Via San Domenico, 42 Bar Ideal - Via Terlizzi Bar Kennedy - Via Edoardo Germano, 49 Bar La Caffetteria - Via A. Salvucci, 46 Bar La Favola Mia - Via Baccarini, 35 Bar La Fenice - Corso Umberto I Bar London - Via Terlizzi, 6 Bar Mary - Corso Umberto I, 122 Bar Mezzina - Via Luigi Einaudi, 6 Bar Miramare - Via San Domenico, 9 Bar Mirror - Via Capitano Manfredi Azzarita, 124 Bar Mixer Cafè - 6^ strada ovest Lama Martina Bar Mongelli - Via Baccarini, 35 Bar Peter Pan - Via Vincenza Alma Monda, 48 Bar Rio - Via Bari, 92 Bar S. Marco - Corso Umberto I Bar Settebello - Via A. Salvucci, 28 Bar Seven - Via Edoardo Germano, 33 Bar Seventy - Via Tenente Michele Silvestri Bar Sospiro - Via Madonna della Rosa, 82 Bar Sottocoperta - Piazza Giuseppe Garibaldi Bar Stazione - Piazza Aldo Moro Bar Sweet - Piazza Giuseppe Garibaldi, 32 Bar Toto - Corso Fornari, 73 Bar Universo - Corso Umberto I Betty Paige - Largo Municipio, 6

Biglietteria regionale FS - Piazza Aldo Moro Blues Cafè - Corso Dante Alighieri, 49 Buffetti - Piazza G. Garibaldi, 60 Caffe Al Duomo - Banchina Seminario, 10/12 Caffè Colorado - Via Guglielmo Marconi Caffè Metropolis - Via Cap. G. De Gennaro, 16 Caffè Silver - Via Framantle 19/i Caffetteria Gonzaga - Via Piazza, 23/25/30 Caffetteria Manhattan - Viale dei Crociati Caffetteria Roma 2 - Banchina San Domenico Caffetteria Venere - Via Martiri di Via Fani, 6 Calì Caffè - Via Giacomo Puccini, 7 Coffee Room - Viale Pio XI, 9 Comune Di Molfetta - Piazza Vittorio Emanuele, 9 De Pinto - Via Edoardo Germano, 39 Edicola - Viale Pio XI Edicola - Via Tenente Michele Silvestri Edicola - Via Palmiro Togliatti Edicola - Piazza Giuseppe Garibaldi Edicola - Corso Dante Alighieri Edicolandia - Via Principe Amedeo, 45 Edicola delle Rose - Via Gen. C. A. Dalla Chiesa Edicola Gigotti - Via Bari, 74 Edicola Grosso - Via Don Pietro Pappagallo Edicola L’Altra Edicola - Via Terlizzi Edicola Sciancalepore - Via Madonna dei Martiri Edicola Sciancalepore - Piazza Cappuccini Euro Caffè - Via San Francesco d’Assisi Farmacia Grillo - Via S. Angelo, 37 Flory’s Caffè - Via Poli Generale Eugenio, 3 Giotto Cafè - Corso Margherita di Savoia, 91 Green Bar - Via Baccarini, 111 Gruppo FAMM Immobiliare - Via De Luca, 15 Guardia di Finanza - Madonna dei Martiri Istituto Professionale Alberghiero Di Stato Corso Fornari Istituto Professionale Di Stato Per Le Attivita Marinare - Via Giovinazzo Istituto Professionale per i Servizi Turistici “A. Bello” - Viale XXV Aprile Istituto Tecnico Industriale Di Stato “G. Ferraris” -

Via Palmiro Togliatti Le Chic J’Adore - Via Tenente Michele Silvestri, 69 Le Mimose - Viale Pio XI Liceo Ginnasio Di Stato “L. Da Vinci” - Corso Umberto I Liceo Scientifico Di Stato - Via Palmiro Togliatti Liceo Sociopsicopedagogico “V. Fornari” - Via Generale Luigi Amato Marilù Cafè - Via Tommaso Fiore, 38/40 Mattia’s Cafè - Corso Dante Alighieri Mondocasa - Piazza Effrem, 12 Music Cafè - Via Ten. Silvestri, 11 Note & Book - Via Tommaso Fiore, 24 Off Street - Piazza Giuseppe Garibaldi, 15 Panificio Annese - Via Cappellini, 28 Panificio Biancaneve - Via Molfettesi del Venezuela, 41 Panificio Biancaneve - Via De Luca, 59 Panificio Cangelli - Via Cap. T. De Candia, 49 Panificio Centrale - Via Respa, 40 Panificio D’Oro - Via Madonna dei Martiri, 51 Panificio de Gennaro - Via Cap. T. De Candia, 155 Panificio Don Bosco - Corso Fornari, 67 Panificio Don Bosco - Via Raffaele Cormio, 36 Panificio Europa - Via Rattazzi, 41 Panificio Il Cugino - Via Massimo D’Azeglio, 91 Panificio Il Cugino - Via Alessandro Manzoni, 91 Panificio Il Forno - Via Fremantle, 42 Panificio Jolly - Viale Pio XI, 9 Panificio La Sfornata - Via Enrico Fermi, 19 Panificio Mulino Bianco - Via C. Giaquinto, 46 Panificio Non Solo Pane - Via Paniscotti, 44 Panificio Non Solo Pane - Via Gen. Poli, 13 Panificio Petruzzella - Via Bovio, 18 Panificio Posta - Via Ricasoli, 29 Panificio Rinascente - Via Nino Bixo, 25 Panificio Sant’Achille - Via Martiri di Via Fani, 15 Panificio Trionfo - Via Ten. Fiorino, 71 Parrocchia Della Cattedrale - Corso Dante Alighieri Parrocchia Di San Corrado - Largo Chiesa Vecchia

Parrocchia Immacolata - Piazza Immacolata, 62 Parrocchia Madonna Della Pace - Viale Xxv Aprile Parrocchia Madonna della Rosa - Via Gen. C. A. Dalla Chiesa Parrocchia S. Achille - Via A. Salvucci Parrocchia S. Bernardino - Via Tattoli Parrocchia S. Gennaro - Via Sergio Pansini Parrocchia S. Giuseppe - Via Aurelio Saffi, 1/d Parrocchia Sacro Cuore Di Gesù - Via Sella Quintino Parrocchia San Domenico - Via San Domenico, 1 Parrocchia San Pio X - Viale Antonio Gramsci, 1 Parrocchia Santa Famiglia - Via Papa Innocenzo VIII Parrocchia Santa Teresa - Piazza V. Emanuele, 3 Petito Cafe - S.S. 16 Molfetta-Giovinazzo Place Blanc Cafè - Piazza Margherita di Savoia, 4 Qbo Interior Design - Via Federico Campanella, 24 Stazione di rifornimento AGIP - Via Terlizzi Stazione di rifornimento AGIP - Via Giovinazzo Stazione di rifornimento API - Zona Industriale Stazione di rifornimento Madogas - Strada Provinciale Molfetta-Terlizzi, Km. 2.050 Stazione di rifornimento Q8 - Via dei Lavoratori – Zona ASI Swing Pub - Viale Pio XI, 21 Tabaccheria - Viale Pio XI, 55 Tabaccheria - Corso Dante Alighieri Tabaccheria - Via Madonna dei Martiri, 2 Tabaccheria - Via Baccarini, 67 Tabaccheria - Via Rossini, 12 Tabaccheria - Piazza G. Garibaldi Tabaccheria Edicola - Via Raffaele Cormio Tabaccheria Pansini - Via Roma 32 Tabaccheria Spaccavento - Via Bari, 68 Tabaccheria Veneziano - Via L. Azzarita, 65 Tabaccheria Veneziano - Via Madonna dei Martiri, 67 Totoricevitoria “Del Cuore” - Via Baccarini, 77


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giovedì 18 marzo 2010

Consigli per una sana alimentazione FACILE

DIFFICILE

SOLUZIONI

Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni. Fonte:(it.wikipedia.org)

Rosso pomodoro

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Il pomodoro è l’ortaggio più presente sulle nostre tavole: insalate e primi piatti, secondi e contorni, sottoforma di salse, spicchi o rondelle. Ci piace tanto ma pochi sanno quanto faccia bene. Aiuta a ripristinare l’equilibrio idrico e quindi a combattere ritenzione, ipertensione, stanchezza e crampi grazie al potassio di cui è ricco; aiuta il metabolismo di tutti i macronutrienti e protegge ossa e denti grazie al fosforo; difende da irritabilità e da alcune forme di mal di testa perché il calcio che contiene dà equilibrio al sistema nervoso; è disintossicante per il contenuto di zolfo; è un alleato contro le anemie e i segni dell’invecchiamento cutaneo grazie a ferro, zinco e selenio. Buccia e semi contengono fibra delle cui proprietà abbiamo spesso parlato. Facilita la digestione perché l’acido citrico e malico della polpa stimolano le secrezioni dell’apparato digerente e favoriscono la buona assimilazione di quel che si è mangiato, aumentano la salivazione, stimolano

l’appetito e rigenerano i tessuti. Inoltre il pomodoro, soprattutto quello maturo, apporta tutte le vitamine idrosolubili: vitamina C, vitamina A nella forma di betacarotene e vitamine del gruppo B che favoriscono il ricambio e l’ossigenazione delle cellule. Ultimo nella lista ma molto importante è il licopene, un carotenoide responsabile della colorazione rossa del pomodoro. E’ un potente antiossidante consigliato per ridurre l’incidenza dell’arteriosclerosi, protegge dall’invecchiamento e ha un effetto protettivo nei confronti dei tumori. L’organismo umano non è in grado di sintetizzarlo e lo assorbe dai cibi. Tra tutti il pomodoro è quello che ne contiene molto e per le modalità con cui è utilizzato nelle ricette, ne consente un maggiore assorbimento. La biodisponibilità del licopene, infatti, è incrementata in seguito alla cottura e aumenta ulteriormente quando è assunto con olio o grassi. Quindi un bel piatto di pasta con salsa di pomodoro condita con un filo d’olio ce ne dà tanto ed è molto salutare! dott.ssa Annalisa Mira Biologa Nutrizionista Studio di Nutrizione e Alimentazione Tel. 080.335.45.29 - 338.278.79.29


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giovedì 18 marzo 2010

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Insalata gamberi e carciofi, citronette al prezzemolo Ingredienti per 10 persone: • • • •

1 kg di gamberi 10 carciofi 10 pomodori ciliegia 100 gr di olio extra vergine di oliva • 300 gr di limoni

• prezzemolo q.b. • sale q.b. • pepe q.b.

Procedimento Cuocere i gamberetti in acqua leggermente salata e sgusciarli. Pulire i carciofi, tagliarli a spicchi, cuocerli al vapore o lessarli in poca acqua aromatizzata. Preparare la citronette aggiungendo del prezzemolo frullato. Disporre nei piatti i carciofi, i gamberi aperti a ventaglio, guarnire con i pomodorini ciliegia e condire con la citronette aromatizzata da prezzemolo frullato. Chef: Giovanni Lorusso - Componente della Nazionale Italiana Cuochi

I CONS IGL I DELLO ZODIAC O ARIETE Vi sentirete molto meglio, per una varietà di ragioni. Non preoccupandovi troppo delle questioni irrisolte che avete intorno avete già fatto un grande passo in avanti e sicuramente vi solleverà da un peso che prima vi rendeva un pochino cupi.

LEONE Cercate di fare molta attenzione, soprattutto per ciò che riguarda la vostra carriera, in quanto ogni piccola distrazione potrebbe poi farvi perdere molto tempo per riassestare le cose.

SAGITTARIO Potete rilassarvi e prendervi un po’ di tempo per voi stessi, poiché nelle giornate precedenti avete probabilmente spinto troppo o comunque vi siete portati avanti ed ora è giunto il momento di staccare la spina.

www.i lf at t o.n et IL FATTO Quindicinale gratuito di informazione

EDITORE Activa S.r.l. con unico socio

PRESIDENTE Giulio Cosentino e-mail: editore@ilfatto.net

TORO Solitamente non vi fate sopraffare dalle emozioni, tuttavia in queste giornate sarete particolarmente sottoposti a pressioni sentimentali che vi indurranno ad avere atteggiamenti più sensibili e a mostrare un lato di voi più profondo ed anche fragile.

VERGINE Sarete un pochino annoiati, forse perché state vivendo ripetutamente un giorno dopo l’altro senza prestare particolare attenzione e quindi iniziate ad essere stufi del piattume che l’abitudine vi propone. Per cambiare musica dovete essere voi i primi a trasformare le vostre giornate.

CAPRICORNO Sarà difficile trovare qualcuno che vi soddisfi a pieno e che soddisfi a pieno quello che state cercando o che vorreste ottenere in campo professionale. Dovrete quindi ridimensionare le vostre aspettative.

DIRETTORE RESPONSABILE Corrado Germinario

Collaboratori Angela Teatino, Pantaleo de Trizio, Isabel Romano, Lella Salvemini, Marilena Farinola, Francesco Tempesta, Annalisa Mira, Giordano Germinario, Beatrice De Gennaro, Gianfranco Inglese.

Registrato presso il Tribunale di Trani · aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07

GEMELLI Il vostro cervello sarà particolarmente attivo e questo vi permetterà di captare delle possibilità nascoste agli occhi altrui. In sostanza, riuscirete a tirar fuori del buono anche nelle situazioni più complicate.

BILANCIA Sarete molto attenti a tutte le persone che vi sono intorno: i vostri amici, i vostri parenti, il partner, i familiari, poiché ultimamente avvertite la sensazione di aver perso qualcosa della loro vita e di non essere al passo con i tempi.

ACQUARIO Potrebbe essere l’amore la materia predominante. Questo da un lato vi spaventa, poiché significa che dovreste affrontare certi discorsi, dall’altro invece vorrà dire che il lato professionale verrà un pochino accantonato.

REDAZIONE Via degli Antichi Pastifici, Zona Artigianale A/8 · Molfetta redazione@ilfatto.net

PROGETTO GRAFICO Vincenzo de Pinto

IMPAGINAZIONE Marcello Brattoli

STAMPA

CANCRO La vostra immaginazione potrebbe essere al massimo e quindi potreste fare delle congetture, soltanto basandovi sulle vostre sensazioni. Non sarà molto opportuno sbandierare ai quattro venti ciò che pensate, perché qualcuno potrebbe iniziare a nutrire dei dubbi sulla vostra affidabilità.

SCORPIONE Qualcuno vi pregherà di essere molto seri e di non far trapelare informazioni che potrebbero in qualche modo alterare degli equilibri. Se hanno chiesto una cosa del genere a voi è perché evidentemente si fidano. Non deludeteli proprio ora.

PESCI Qualcuno vi chiederà un favore che farete controvoglia, invece di rifiutare. Comunque per i vostri sacrifici verrete sicuramente ricompensati grazie ai vostri amici o alla persona che vi ama.

MASTER PRINTING S.R.L. VIA DELLE MARGHERITE 20/22 MODUGNO BA

CONCES. DELLA PUBBLICITA’ Ufficio Commerciale · tel. 080.3382096



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