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Il verde che ti rappresenta
c’è giardino e giardino di Paolo Villa
Adesso il verde e di moda e molti lo utilizzano per fornire un’immagine positiva di sé o del proprio business. Ma non sempre il risultato corrisponde ai buoni propositi. 42 igiene urbana igiene urbana gennaio-marzo 2013
Il verde negli ultimi anni ha inaspettatamente raggiunto una condizione invidiabile. E’ apprezzato, ambito, ricercato; è riconosciuto come immagine positiva, un marchio di qualità, un attestato di fiducia, è mostrato con orgoglio. Non solo dai giardinieri appassionati, ma anche da capitani di industria, banchieri, imprenditori, tutti felici di mostrarsi al pubblico con una nuova faccia verde. Non è una malattia tropicale: è la nuova moda che sta contagiando la penisola. A chi si circonda di verde vengono riconosciute qualità e meriti. E come spesso accade, quando una cosa diventa uno status, è facile prevederne la sua rapida diffusione. Ma viene spontaneo domandarsi se il verde possa essere usato come un qualsiasi strumento di comunicazione, al pari di un bel filmato, o di uno slogan attraente. Per inquadrare meglio il tema occorre domandarci anche chi ci crede e chi se ne serve. Farsi rappresentare dal verde, non è una novità: chiedere a Re Sole. Da sempre il giardino raffigura un simbolo distintivo, sviluppato per secoli da artisti e architetti per nobili, industriali, magnati e le alte sfere del clero. La storia, anche recente è ricca di esempi, dai giardini di Pietro Porcinai (Villa Ottolenghi ad Acqui Terme, il Palazzo Mondadori a Segrate, le sistemazioni per la ditta Zegna), gli spazi urbani di Giò Ponti in via Turati a Milano, e altre ancora. Leggendo in modo critico come si presentano alcuni spazi verdi utilizzati per comunicare, si incontra una notevole casistica che mostra
Il giardino diventa emblema di una filosofia e di un modo di vivere . La cultura offre un grande apporto. Il giardino del Museo e della Fondazione Calouste Gulbenkian a Lisbona non è solo uno spazio decorativo, ma offre uno dei parchi pubblici più belli della città. Zone di sosta per il gioco, per l’incontro, per l’arte, con opere che coinvolgono i visitatori in un gioco di ricerca, riconoscimento, apprezzamento. Un modo per avvicinare la gente all’arte e alla cultura
come le condizioni dipendano da persone, situazioni, momenti. La stessa variabilità è quindi impiegata per promuovere ogni attività, anche le più insospettabili: dal clero alle ambasciate, dai musei alle università, dagli edifici pubblici alle stazioni ferroviarie.
Cosa comunica il verde
Il verde contiene messaggi espliciti o impliciti, in una vastissima casistica. Alcuni contenuti sono noti a tutti e facili da leggere, altri rimangono volutamente sottintesi e vanno ad arricchire il mistero che avvolge i giardini. È facile da dimostrare che chi si cura del verde, pone attenzione alle persone e all’ambiente. La cura non è solo estetica, ma può essere funzionale e porre attenzione alle risorse e al comfort. Il linguaggio attraverso cui si esprime mostra una varietà infinita: si può sviluppare il
naturale, il formale, si può enfatizzare, giocare, oppure fare festa in modo popolare o dedicarsi a messaggi più colti. Per risultare chiari, i messaggi devono però essere pochi ed esposti in modo semplice.
Scegliere il posto e sfruttare le potenzialità
Molti considerano ormai il verde come un elemento fondamentale per la scelta del posto dove stare o dove lavorare. La qualità e la quantità di verde o la sua disposizione, condizionano per esempio, la scelta di un ristorante, un albergo, una clinica. Per funzionare come richiamo, il verde deve essere visibile. Lungo le strade e le autostrade d’Italia si allineano molte delle grandi sedi di industrie e di attività commerciali. Ditte che mettono a disposizione della propria visibilità un’accurata scelta della collocazione di ingenti