TECNOLOGIE LINEE GUIDA LEGIONELLA
legionella, ecco le nuove linee guida di Carlo Ortega
Pubblicate a cura del Ministero della Salute le nuove Linee Guida per la prevenzione e il controllo della Legionella, che completano, integrano e sostituiscono le precedenti del 2000. Un documento complesso che dedica ampio spazio anche ai rischi nelle strutture sanitarie. 44 settembre 2015
A quindici anni dalla pubblicazione, nel 2000, delle “Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi”, primo documento nazionale finalizzato a fornire agli operatori sanitari informazioni aggiornate sulla legionellosi, sulle diverse fonti di infezione, sui metodi diagnostici e di indagine epidemiologica ed ambientale, esce ora un aggiornamento del testo con lo scopo di riunire, aggiornare e integrare tutte le indicazioni riportate nelle precedenti linee guida nazionali e normative. Le nuove Linee guida, pubblicate a cura del Ministero della Salute e realizzate con il supporto dell’Istituto Superiore di Sanità e di esperti del settore, sono state approvate in maggio in Conferenza Stato-Regioni, e si pongono come riferimento aggiornato in questo senso.
Aspetti generali ed epidemiologia
Si tratta di un documento corposo e dettagliato: quasi 150 pagine suddivise in 6 capitoli e ben 13 allegati. Si parte dagli aspetti generali, con la descrizione delle fonti di infezione, delle modalità di trasmissione, dei fattori di rischio, della frequenza della malattia, dei sintomi e dei metodi di diagnosi. Nella seconda parte si parla di Sorveglianza e di indagine epidemiologica: fra l’altro del registro nazionale della legionellosi e della sorveglianza internazionale della legionellosi nei viaggiatori.
Le aziende sanitarie forniscano i dispositivi di protezione Le aziende sanitarie, in relazione alla valutazione del rischio, individueranno le misure di sicurezza da realizzare ed i DPI appropriati da fornire agli operatori. Ad esempio sistemi filtranti da posizionare ai punti terminali o in alternativa agli snodi degli impianti per la produzione di acqua decontaminata o sistemi di disinfezione dell’acqua e, come DPI, facciali filtranti per la protezione delle vie respiratorie, occhiali per la protezione da schizzi di liquidi, guanti, tute.
I protocolli di controllo
Ma la parte che ci interessa maggiormente inizia con il capitolo 3, “Protocollo di controllo del rischio legionellosi”. Tre le fasi in cui si suddivide il controllo: valutazione, gestione, comunicazione del rischio. E’ necessario che il Protocollo venga applicato in ogni struttura (sia civile sia industriale) nel quale siano presenti impianti potenzialmente a rischio legionellosi. Nei sottocapitoli da 3.2 a 3.4 si dettagliano i casi delle strutture turistico-ricettive, degli stabilimenti termali e delle strutture sanitarie, e cioè quegli ambienti in cui il rischio legionella è maggiormente presente.
Le strutture sanitarie
Concentriamoci ora sulle strutture sanitarie: negli ultimi anni, in molti paesi sono stati descritti, in ospedale o in altre strutture sanitarie, casi singoli ed epidemie di legionella. Il rischio di contrarre la legionellosi in ospedale o in altre strutture sanitarie dipende da