GSA 9/2015

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GESTIONE RIFORMA CODICE APPALTI

direttive appalti, prosegue l’iter alla camera: legalità, razionalizzazione acquisti, semplificazione

34 settembre 2015

Lo scorso giugno il Senato ha approvato la legge delega per la riforma del codice degli appalti e il recepimento delle Direttive europee, ora in esame alla Camera. Più attenzione ai servizi, addio al massimo ribasso, centralizzazione acquisti PA, rating di legalità, misure per le Pmi, qualificazione e semplificazioni. Ecco cosa ci aspetta.

di Simone Finotti

Riforma del codice appalti, si inizia a “fare sul serio”. Dopo mesi di lavori, il 18 giugno scorso il testo ha incontrato il primo importante semaforo verde con l’approvazione, a larga maggioranza, da parte dell’Aula di Palazzo Madama, ed oggi è in esame alla Camera. Il documento viaggia dunque in orario verso la “fatidica” data del 18 febbraio 2016, entro la quale dovranno essere recepite in Italia le Direttive europee su appalti e concessioni di inizio 2014.

è stato approvato con il nuovo titolo “Delega al Governo per l’attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/ UE e 2014/25/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”, ed ora è all’esame della Camera, prima in commissione e poi in Aula (Atto Camera n. 3194, assegnato alla 8ª Commissione permanente Ambiente, territorio e lavori pubblici in sede referente il 23 giugno 2015). L’esame è tuttora in corso, e si registrano già quattro appuntamenti nel mese di luglio: precisamente il 2, il 7, il 15 e il 29, relatori Angelo Cera e Raffaella Mariani.

Ora alla Camera

Gli elementi di novità

Classificato come Atto Senato 1678 (primo relatore Stefano Esposito, Vicepresidente dell’ 8º Commissione),

La legge, destinata a riformulare l’ormai datato “Codice degli appalti” (o Codice dei contratti pubblici di lavo-

 Centralizzazione e razionalizzazione Accelera anche l’iter verso la centralizzazione degli acquisti pubblici, e la riduzione delle centrali d’acquisto: dalle oltre 30mila attuali si dovrebbe scendere a circa 200 e non, dunque, o non ancora, alle 30 circa di cui si parlava. Rispolverata la questione dell’aggregazione dei comuni: dai 100mila euro in su i comuni non capoluogo dovranno bandire gare aggregate e sopra i 200mila euro di soglia comunitaria (per i servizi) si dovrà passare per soggetti aggregatori come le centrali d’acquisto regionali.

ri, forniture e servizi, 163/2006), contiene diversi elementi di novità. La prima è che ci sarà maggiore attenzione al mondo dei servizi (soprattutto come vedremo per quelli ad alta intensità di manodopera), a differenza del testo attuale che, molto spesso, appare più calibrato per il comparto dei lavori e delle forniture. Molto apprezzati dalle imprese la razionalizzazione del quadro normativo e lo snellimento dei procedimenti. Così come la riduzione degli oneri documentali per i partecipanti, e la semplificazione delle procedure di verifica da parte delle stazioni appaltanti. La centralizzazione delle committenze e la riduzione delle stazioni appaltanti, inoltre, potrebbero produrre un auspicato contenimento dei tempi e una piena


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